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M@t.abel: Matematica per gli studenti del terzo millennio
                Convegno 11-13 ottobre
          Liceo Classico “Bernardino Telesio”
                       Cosenza
PON Matematica corso 1
 tutor: Rosa Marincola
     a.s. 2009/2010

     Presidio territoriale:
 I.T.C. “Pezzullo” di Cosenza
Istituti coinvolti:

• I.I.S. CASSANO I. "IPSIA-ITC-IPA"
• ITCG "FALCONE" ACRI
• LS "FERMI" COSENZA
• IPSIA e Liceo Scientifico di LUNGRO
• LICEO CLASSICO E SCIENTIFICO "V.JULIA"
  Acri
• ITCG "FERMI" S.MARCO A.
• IPA Rossano sez. Liceo Classico "S. Nilo"
Elenco corsisti:
•   CARMELINA ALTOMARE
•   SANDRA BOCCHINFUSO
•   MARIA ROSARIA CAVALLOTTI
•   GIUSEPPE COVELLO
•   FRANCESCO DE ROSE
•   MARIA LUISA FASANELLA
•   LAURA FORMOSO
•   MARIA PIA MIRANDA AGRIPPINO
•   ROSALIA MONTALTO
•   ANGELA RUGGIERO
•   PATRIZIA STEZZI
•   NICOLINA TOCCI
•   FRANCESCA TUCCI
Nucleo: Geometria


         Attività:
Ognuno cresce a modo suo
Obiettivi dell'attività:
•
    1) Risolvere problemi in cui sono coinvolte le
    misure di grandezze geometriche elementari.

• 2) Utilizzare in modo appropriato le funzioni di
  misura fornite dai software didattici più diffusi
  (foglio elettronico, software di geometria
  dinamica).

• 3) Costruire modelli matematici a partire da
  alcuni dati noti, utilizzando semplici funzioni
  polinomiali ed esponenziali.
Descrizione dell’attività

In questa attività si pone l’accento sui due diversi modi in cui gli allievi
possono collegare tra loro le rappresentazioni consentite dallo strumento di
cui si stanno servendo (riga e compasso, foglio elettronico, software di
geometria dinamica, calcolatrice grafico-simbolica, ecc):
1.un primo modo, che può essere denominato “meccanico-algebrico”, in
base al quale gli studenti combinano rapidamente la rappresentazione
numerica o geometrica e quella grafica senza che sia presente
necessariamente un pensiero del tutto organizzato;
2.un secondo modo, più consapevole, in cui essi recuperano a pieno il
significato primario dell’attività, ovvero la misura ed il confronto di alcune
specifiche grandezze geometriche.
L’insegnante deve essere consapevole della necessità di mantenere una
stretta interrelazione a livello concettuale tra le rappresentazioni grafiche
ottenute e le funzioni matematiche che modellizzano il fenomeno
analizzato.
Fase 1
Consegna:
-Disegnate su carta
quadrettata alcuni esempi
di rettangoli
-Analizzate le variazioni
delle aree dei rettangoli di
ognuna delle tre famiglie,
-rappresentate i valori
delle aree dei rettangoli
delle tre famiglie,
organizzando i dati
numerici nel modo che
ritenete più opportuno.
-indicate come variano in
relazione ai dati iniziali.
Fase 2: discussione matematica

L’insegnante discute con la classe le congetture
formulate dai vari gruppi di lavoro e le strategie di analisi
che sono state adottate.

Partendo dai particolari esempi numerici considerati,
l’insegnante deve riuscire ad orientare la discussione,
guidando gli studenti verso l’individuazione di tre diverse
modalità elementari di dipendenza funzionale (ovvero la
dipendenza lineare, la dipendenza quadratica, la
dipendenza esponenziale), che vengono modellizzate
mediante le specifiche leggi matematiche, cui vengono
associati i rispettivi grafici.
Fase 3
Un nuovo problema per reinvestire e consolidare quanto in precedenza
  appreso e di descrivere un’ulteriore tipologia di dipendenza
  funzionale (ovvero la dipendenza cubica):

Considerate un cubo, il cui spigolo misura a.
  Se raddoppiate, triplicate o dimezzate la lunghezza dello spigolo,
  cosa pensate che accada
• alla somma delle lunghezze di tutti gli spigoli?
• alla somma delle aree di tutte le facce?
• al volume del cubo?

• Sostenete le vostre affermazioni, aiutandovi con opportuni disegni.
  Esprimete quindi, in funzione della misura a dello spigolo, la somma
  delle lunghezze di tutti gli spigoli, la somma delle aree di tutte le facce
  ed il volume del cubo.
  Quali espressioni algebriche ottenete?

• A vostro parere, i valori delle grandezze che avete calcolato crescono
  nello stesso modo al crescere della misura a dello spigolo del cubo?
  Per rispondere aiutatevi con una tabella, costruita ad esempio con un
  foglio elettronico.
Indicazioni metodologiche
•Si può prevedere che prevalga una strategia di puro calcolo aritmetico
delle aree, eventualmente con l’uso del foglio elettronico, senza individuare
le leggi algebriche che esprimano una certa dipendenza funzionale tra
specifiche variabili.

•L’insegnante ha il compito di spingere gli allievi alla riflessione sulle
eventuali regolarità che si possono intravedere all’interno dei dati numerici
raccolti, guidandoli verso una corretta formalizzazione algebrica, condivisa,
della variazione delle aree considerate.

•Attenzione Fase 1! Con i primi calcoli mentali, erroneamente, potrebbero
supporre, che siano le aree dei rettangoli della famiglia A o della famiglia B
a crescere più velocemente all’aumentare delle dimensioni.

•Vale la pena ribadire che l’interazione con lo strumento informatico svolge
in questa situazione un ruolo significativo per convincere gli studenti della
differenza sostanziale fra i diversi modelli di crescita presentati
Approfondimenti
• Cambiamenti di scala: Due solidi hanno lo stesso
  volume, hanno anche superfici di uguale area? (es:
  confronto sfera-cubo)

• Impossibilità dell’esistenza dei giganti -Galileo Galilei
  (1564-1642), “Discorsi e dimostrazioni matematiche
  intorno a due nuove scienze”, pubblicata nel 1638.

• Altre attività…: “La fisica dei giganti e dei nani”, articolo
  di Julian G. Franco "The Physics of Giants and Dwarves:
  what we know about the existence and viability of
  drastically scaled creatures”.
•   (http://fuffologia.blogspot.com/2009/10/la-fisica-dei-giganti-e-dei-nani.html)
Prove di verifica
1. Una famiglia numerosa (riproduzione batterica
  per divisione cellulare)
2. Datazioni di campioni radioattivi
3. Variazioni del nostro corpo
4. Un piatto di risotto
5. Una sfera appesa ad un filo
6. Esempio di prova di valutazione finale tipo test
  OCSE-PISA – Meli
7. Esempio di prova di valutazione finale tipo test
  PISA – TARIFFE POSTALI
L’attività è stata sperimentata in 6 classi
                   (tot 123 studenti):


• I A Igea ITCG Acri, 22 studenti (Patrizia Stezzi)
• I B Igea ITCG Acri, 19 studenti (Maria Rosaria
  Cavallotti)
• I A IISS Cassano, 21 studenti (Laura Formoso)
• II Operatore elettronico IPSIA Lungro, 18
  studenti (Maria Pia Miranda Agrippino)
• III B commerc. ITCG S. Marco Arg., 20 studenti
  e in un POR (Nicolina Tocci).
• III Operatore serv. Soc., corso serale, IIS
  Cassano (Sandra Bocchinfuso)
Esito della prova di verifica

            Esiti prova di verifica dell'attività (somministrata a 93
                                    studenti)

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   s
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Reazioni e commenti
• Il tempo indicato per la sperimentazione è di 4 ore,
  mentre i corsisti hanno impiegato 5

• “Il clima nell’ambiente di lavoro è stato vivace (per la
  presenza in classe di alunni particolarmente spigliati),
  ma ordinato.”

• “L’atteggiamento tra studenti e studenti è stato
  soprattutto di collaborazione all’interno dei gruppi, e di
  sana competizione fra i gruppi”

• “Gli studenti hanno assunto un atteggiamento più
  disinvolto nel porre domande al docente e nel fare
  osservazioni”
Reazioni e commenti
• “Ho osservato maggiore interesse e partecipazione sia
  da parte di alunni motivati che di quelli generalmente
  distratti”

• Il docente durante la discussione ha dovuto moderare gli
  interventi degli allievi per “lasciare aperta la discussione
  a tutte le proposte e riflettere soprattutto su quelle errate”

• “Lo svolgimento dell’attività ha avuto una ricaduta
  positiva anche in ambito cognitivo. Si evidenzia una
  maggiore consapevolezza nel riconoscimento delle
  dipendenze funzionali elementari”
Reazioni e commenti
• Le maggiori difficoltà riscontrate hanno riguardato la
  formalizzazione delle situazioni problematiche.

• In diversi casi sono stati assegnati esercizi di rinforzo.

• “Il lavoro svolto in laboratorio mi ha aiutato a rafforzare
  la motivazione degli studenti nello studio della
  disciplina.”

• “L’attività ha permesso di effettuare un’efficace azione di
  recupero per gli alunni in difficoltà, sia a livello cognitivo
  che motivazionale. Tale recupero è stato veicolato
  attraverso la partecipazione, il confronto, l’analisi critica
  dei propri livelli di conoscenza e l’utilizzo di strumenti di
  lavoro finalizzati allo sviluppo delle abilità operative degli
  studenti.“
Reazioni e commenti
• “L’esperienza svolta, alla luce del consenso e
  dei risultati ottenuti, è da ritenersi senza alcun
  dubbio positiva. Ha confermato la validità del
  metodo di lavoro, già in parte presente nella mia
  impostazione didattica.”
• Le attività che ho potuto visionare e studiare in
  questo corso di formazione sono molto
  significative. Il prezioso materiale è una fonte a
  cui attingere anche in futuro per affrontare in
  modo coinvolgente gli argomenti trattati.”
Reazioni e commenti
• “L’esperienza mi ha arricchito dal punto di
  vista metodologico perché mi ha dato la
  possibilità di impostare la lezione in modo
  diverso, dando più spazio alle
  osservazioni degli studenti.”
Reazioni e commenti

• “L’unità di lavoro è, tra quelle proposte, una
  delle più varie e adattabili a contesti scolastici
  diversi. E’ flessibile e ricca di spunti di
  approfondimento che possono essere ripresi
  anche in momenti successivi. Gli studenti hanno
  dimostrato un buon livello di gradimento
  dell’argomento trattato e dell’impostazione
  metodologica adottata.”
Reazioni e commenti
• “La sperimentazione della presente attività e
  delle precedenti ha rappresentato un’occasione
  di arricchimento professionale, ma anche
  un’opportunità per conoscere meglio gli studenti
  e far emergere aspetti della loro personalità
  ancora sconosciuti. Questa conoscenza più
  approfondita dei propri alunni consente di
  valutarne al meglio attitudini e capacità e di
  orientarle in maniera più proficua. Il mio
  atteggiamento verso l’insegnamento della
  disciplina risulta, pertanto, più fiducioso e
  ottimista ma anche più ponderato nelle future
  scelte didattiche e metodologiche.
Poster attività PON Matematica 1

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Poster attività PON Matematica 1

  • 1. M@t.abel: Matematica per gli studenti del terzo millennio Convegno 11-13 ottobre Liceo Classico “Bernardino Telesio” Cosenza
  • 2. PON Matematica corso 1 tutor: Rosa Marincola a.s. 2009/2010 Presidio territoriale: I.T.C. “Pezzullo” di Cosenza
  • 3. Istituti coinvolti: • I.I.S. CASSANO I. "IPSIA-ITC-IPA" • ITCG "FALCONE" ACRI • LS "FERMI" COSENZA • IPSIA e Liceo Scientifico di LUNGRO • LICEO CLASSICO E SCIENTIFICO "V.JULIA" Acri • ITCG "FERMI" S.MARCO A. • IPA Rossano sez. Liceo Classico "S. Nilo"
  • 4. Elenco corsisti: • CARMELINA ALTOMARE • SANDRA BOCCHINFUSO • MARIA ROSARIA CAVALLOTTI • GIUSEPPE COVELLO • FRANCESCO DE ROSE • MARIA LUISA FASANELLA • LAURA FORMOSO • MARIA PIA MIRANDA AGRIPPINO • ROSALIA MONTALTO • ANGELA RUGGIERO • PATRIZIA STEZZI • NICOLINA TOCCI • FRANCESCA TUCCI
  • 5. Nucleo: Geometria Attività: Ognuno cresce a modo suo
  • 6. Obiettivi dell'attività: • 1) Risolvere problemi in cui sono coinvolte le misure di grandezze geometriche elementari. • 2) Utilizzare in modo appropriato le funzioni di misura fornite dai software didattici più diffusi (foglio elettronico, software di geometria dinamica). • 3) Costruire modelli matematici a partire da alcuni dati noti, utilizzando semplici funzioni polinomiali ed esponenziali.
  • 7. Descrizione dell’attività In questa attività si pone l’accento sui due diversi modi in cui gli allievi possono collegare tra loro le rappresentazioni consentite dallo strumento di cui si stanno servendo (riga e compasso, foglio elettronico, software di geometria dinamica, calcolatrice grafico-simbolica, ecc): 1.un primo modo, che può essere denominato “meccanico-algebrico”, in base al quale gli studenti combinano rapidamente la rappresentazione numerica o geometrica e quella grafica senza che sia presente necessariamente un pensiero del tutto organizzato; 2.un secondo modo, più consapevole, in cui essi recuperano a pieno il significato primario dell’attività, ovvero la misura ed il confronto di alcune specifiche grandezze geometriche. L’insegnante deve essere consapevole della necessità di mantenere una stretta interrelazione a livello concettuale tra le rappresentazioni grafiche ottenute e le funzioni matematiche che modellizzano il fenomeno analizzato.
  • 8. Fase 1 Consegna: -Disegnate su carta quadrettata alcuni esempi di rettangoli -Analizzate le variazioni delle aree dei rettangoli di ognuna delle tre famiglie, -rappresentate i valori delle aree dei rettangoli delle tre famiglie, organizzando i dati numerici nel modo che ritenete più opportuno. -indicate come variano in relazione ai dati iniziali.
  • 9. Fase 2: discussione matematica L’insegnante discute con la classe le congetture formulate dai vari gruppi di lavoro e le strategie di analisi che sono state adottate. Partendo dai particolari esempi numerici considerati, l’insegnante deve riuscire ad orientare la discussione, guidando gli studenti verso l’individuazione di tre diverse modalità elementari di dipendenza funzionale (ovvero la dipendenza lineare, la dipendenza quadratica, la dipendenza esponenziale), che vengono modellizzate mediante le specifiche leggi matematiche, cui vengono associati i rispettivi grafici.
  • 10. Fase 3 Un nuovo problema per reinvestire e consolidare quanto in precedenza appreso e di descrivere un’ulteriore tipologia di dipendenza funzionale (ovvero la dipendenza cubica): Considerate un cubo, il cui spigolo misura a. Se raddoppiate, triplicate o dimezzate la lunghezza dello spigolo, cosa pensate che accada • alla somma delle lunghezze di tutti gli spigoli? • alla somma delle aree di tutte le facce? • al volume del cubo? • Sostenete le vostre affermazioni, aiutandovi con opportuni disegni. Esprimete quindi, in funzione della misura a dello spigolo, la somma delle lunghezze di tutti gli spigoli, la somma delle aree di tutte le facce ed il volume del cubo. Quali espressioni algebriche ottenete? • A vostro parere, i valori delle grandezze che avete calcolato crescono nello stesso modo al crescere della misura a dello spigolo del cubo? Per rispondere aiutatevi con una tabella, costruita ad esempio con un foglio elettronico.
  • 11. Indicazioni metodologiche •Si può prevedere che prevalga una strategia di puro calcolo aritmetico delle aree, eventualmente con l’uso del foglio elettronico, senza individuare le leggi algebriche che esprimano una certa dipendenza funzionale tra specifiche variabili. •L’insegnante ha il compito di spingere gli allievi alla riflessione sulle eventuali regolarità che si possono intravedere all’interno dei dati numerici raccolti, guidandoli verso una corretta formalizzazione algebrica, condivisa, della variazione delle aree considerate. •Attenzione Fase 1! Con i primi calcoli mentali, erroneamente, potrebbero supporre, che siano le aree dei rettangoli della famiglia A o della famiglia B a crescere più velocemente all’aumentare delle dimensioni. •Vale la pena ribadire che l’interazione con lo strumento informatico svolge in questa situazione un ruolo significativo per convincere gli studenti della differenza sostanziale fra i diversi modelli di crescita presentati
  • 12. Approfondimenti • Cambiamenti di scala: Due solidi hanno lo stesso volume, hanno anche superfici di uguale area? (es: confronto sfera-cubo) • Impossibilità dell’esistenza dei giganti -Galileo Galilei (1564-1642), “Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze”, pubblicata nel 1638. • Altre attività…: “La fisica dei giganti e dei nani”, articolo di Julian G. Franco "The Physics of Giants and Dwarves: what we know about the existence and viability of drastically scaled creatures”. • (http://fuffologia.blogspot.com/2009/10/la-fisica-dei-giganti-e-dei-nani.html)
  • 13. Prove di verifica 1. Una famiglia numerosa (riproduzione batterica per divisione cellulare) 2. Datazioni di campioni radioattivi 3. Variazioni del nostro corpo 4. Un piatto di risotto 5. Una sfera appesa ad un filo 6. Esempio di prova di valutazione finale tipo test OCSE-PISA – Meli 7. Esempio di prova di valutazione finale tipo test PISA – TARIFFE POSTALI
  • 14. L’attività è stata sperimentata in 6 classi (tot 123 studenti): • I A Igea ITCG Acri, 22 studenti (Patrizia Stezzi) • I B Igea ITCG Acri, 19 studenti (Maria Rosaria Cavallotti) • I A IISS Cassano, 21 studenti (Laura Formoso) • II Operatore elettronico IPSIA Lungro, 18 studenti (Maria Pia Miranda Agrippino) • III B commerc. ITCG S. Marco Arg., 20 studenti e in un POR (Nicolina Tocci). • III Operatore serv. Soc., corso serale, IIS Cassano (Sandra Bocchinfuso)
  • 15. Esito della prova di verifica Esiti prova di verifica dell'attività (somministrata a 93 studenti) 40 34 35 30 26 Serie1 25 20 17 15 11 10 5 5 0 e to o e e cr nt on nt re ie ie io bu sc ed fic fic di f uf m su s in
  • 16. Reazioni e commenti • Il tempo indicato per la sperimentazione è di 4 ore, mentre i corsisti hanno impiegato 5 • “Il clima nell’ambiente di lavoro è stato vivace (per la presenza in classe di alunni particolarmente spigliati), ma ordinato.” • “L’atteggiamento tra studenti e studenti è stato soprattutto di collaborazione all’interno dei gruppi, e di sana competizione fra i gruppi” • “Gli studenti hanno assunto un atteggiamento più disinvolto nel porre domande al docente e nel fare osservazioni”
  • 17. Reazioni e commenti • “Ho osservato maggiore interesse e partecipazione sia da parte di alunni motivati che di quelli generalmente distratti” • Il docente durante la discussione ha dovuto moderare gli interventi degli allievi per “lasciare aperta la discussione a tutte le proposte e riflettere soprattutto su quelle errate” • “Lo svolgimento dell’attività ha avuto una ricaduta positiva anche in ambito cognitivo. Si evidenzia una maggiore consapevolezza nel riconoscimento delle dipendenze funzionali elementari”
  • 18. Reazioni e commenti • Le maggiori difficoltà riscontrate hanno riguardato la formalizzazione delle situazioni problematiche. • In diversi casi sono stati assegnati esercizi di rinforzo. • “Il lavoro svolto in laboratorio mi ha aiutato a rafforzare la motivazione degli studenti nello studio della disciplina.” • “L’attività ha permesso di effettuare un’efficace azione di recupero per gli alunni in difficoltà, sia a livello cognitivo che motivazionale. Tale recupero è stato veicolato attraverso la partecipazione, il confronto, l’analisi critica dei propri livelli di conoscenza e l’utilizzo di strumenti di lavoro finalizzati allo sviluppo delle abilità operative degli studenti.“
  • 19. Reazioni e commenti • “L’esperienza svolta, alla luce del consenso e dei risultati ottenuti, è da ritenersi senza alcun dubbio positiva. Ha confermato la validità del metodo di lavoro, già in parte presente nella mia impostazione didattica.” • Le attività che ho potuto visionare e studiare in questo corso di formazione sono molto significative. Il prezioso materiale è una fonte a cui attingere anche in futuro per affrontare in modo coinvolgente gli argomenti trattati.”
  • 20. Reazioni e commenti • “L’esperienza mi ha arricchito dal punto di vista metodologico perché mi ha dato la possibilità di impostare la lezione in modo diverso, dando più spazio alle osservazioni degli studenti.”
  • 21. Reazioni e commenti • “L’unità di lavoro è, tra quelle proposte, una delle più varie e adattabili a contesti scolastici diversi. E’ flessibile e ricca di spunti di approfondimento che possono essere ripresi anche in momenti successivi. Gli studenti hanno dimostrato un buon livello di gradimento dell’argomento trattato e dell’impostazione metodologica adottata.”
  • 22. Reazioni e commenti • “La sperimentazione della presente attività e delle precedenti ha rappresentato un’occasione di arricchimento professionale, ma anche un’opportunità per conoscere meglio gli studenti e far emergere aspetti della loro personalità ancora sconosciuti. Questa conoscenza più approfondita dei propri alunni consente di valutarne al meglio attitudini e capacità e di orientarle in maniera più proficua. Il mio atteggiamento verso l’insegnamento della disciplina risulta, pertanto, più fiducioso e ottimista ma anche più ponderato nelle future scelte didattiche e metodologiche.