Intervento al workshop “Senza terzi mondi. Social per social e non profit: come fare comunicazione e usare gli strumenti della rete” tenuto a Glocalnews, festival del giornalismo digitale a Varese, www.glocal12.it, il 17/11/2012
Sociale e Social: come uscire dal "terzo mondo" dell'informazione
1. Workshop
“Senza terzi mondi. Social per social e no profit: come fare comunicazione e usare
www.glocal12.it
17/11/2012
Sociale e Social
Come uscire dal “terzo mondo”
dell’informazione
@rosybattaglia
bat-blog.org
www.rosybattaglia.it
2. Tra “social media” e “sociale” …
Partecipare
Condividere
Comunicare
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3. Giornalismo sociale, cos’è?
• Nasce dalla prima crisi del welfare (intorno agli anni ‘90)
• Fenomeno del volontariato e del dibattito sul non profit
• Informazione dedicata alle nuove questioni sociali, nate
con l’abbandono dei tradizionali modelli di sicurezza
sociale.
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4. Che fa il buon giornalista (sociale)?
• “Analizza i contesti socio-economici del fenomeno”
• “Ha una forte disponibilità etica all’ascolto dell’ altro da
sé”
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5. Dove passa oggi l’informazione sociale?
• Agenzie di stampa (Redattore Sociale, Dire…)
• Quotidiani nazionali nelle rubriche dedicate
all’informazione sociale
• Periodici e street magazine
• Quotidiani locali, cartacei e online
• Blog
• Social Network
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6. Dalla strada al web….
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7. Alla “città del bene”
del Corriere della Sera
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8. Uscire dalla riserva indiana
I quotidiani dedicano al sociale
circa l'1% delle loro pagine
La Repubblica, con il 3,37% del totale delle pagine, è il
quotidiano che dà maggior spazio.
Fanalino di coda "Il Giornale" con nessuna notizia.
Dati dell’Osservatorio della Scuola di Giornalismo
“Walter Tobagi” di Milano, anno 2011 per Redattore Sociale
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9. Ma dal web arrivano le sorprese
La 27esima ora è il secondo blog più letto di
Corriere.it
(Barbara Stefanelli al Convegno “Il futuro del giornalismo - Ping Pong tra carta e rete,
Ordine dei Giornalisti della Lombardia, 11 ottobre 2012,)
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10. Il giornalismo sociale in evoluzione dalla carta al web
• L’esperimento di Vita dalla carta al web
con un’edizione mensile cartacea e il
potenziamento della presenza sui social
•
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11. Ma valgono ancora i “recinti” nel web?
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12. Nel web 2.0
cambia la trasmissione e il consumo di news
Incremento di oltre il 25% degli Italiani internauti:
da 16.2 milioni nel luglio 2009 a 20.3 milioni nel luglio 2012.
• l’84% degli user si collega 3 o più volte alla settimana
• il 73% guarda la tv nazionale
• il 55% ascolta la radio,
• il 44% guarda le tv locali
• il 44% del campione accede alle notizie via smartphone
• il 20% oggi lo fa attraverso tablet
Fonte Astra Ricerche 2012,
“Gli internauti italiani e le news tramite new media e mezzi classici’
indagine demoscopica per l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia
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13. Cambia la modalità di accesso e di
frequenza alle diverse fonti sul web
• il 54,2%, lo fa attraverso siti raggiunti attraverso i motori di ricerca
• il 51,1% attraverso i quotidiani online
• il 49,6% attraverso i portali generalisti
• il 44,4% attraverso che trasmettono video o audio raccolgono
• il 43% lo fa attraverso i social network
• il 39,7% attraverso le agenzie di stampa
• il 38,2% attraverso community e forum
• il 27,3% attraverso i blog di amici
• il 22,4% attraverso quelli di esperti od opinionisti
Fonte Astra Ricerche 2012,
“Gli internauti italiani e le news tramite new media e mezzi classici’
indagine demoscopica per l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia
•
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14. Come raccontare, oggi, il mondo del non profit?
•Da una parte il giornalista e le redazioni in trasformazione
tra carta e web
•dall’altra il mondo del non profit racconta “senza
mediazioni” attraverso blog e social network i propri
progetti
tra “citizen” e “civic journalism”
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15. Good news, no news?
“Si affida a una farfalla il comitato che difende la
brughiera dall'ampliamento di Malpensa. E fino al 2015
il progetto si ferma”
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16. “Un battito d'ali ci salverà”
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17. Meglio un blog…
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19. …o la pagina Facebook?
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20. e i social network?
ogni canale comunicativo può e deve essere
seguito e non va ignorato
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21. Informazione, non profit e social network
• Così come le associazioni di volontariato e del terzo settore
devono fare “propri” i social network ed usare nuovi canali
di comunicazione
• Così il giornalista sociale, oggi, deve essere “social “ e
presente nei social network, dove può trovare nuovi modi
di raccogliere informazioni e raccontare il non profit (come
l’ambiente, la cultura,il lavoro…)
Tutti devono dominare e non subire gli strumenti del web 2.0.
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