SlideShare a Scribd company logo
1 of 99
INVESTIAMO NEL VOSTRO FUTURO
    Sistemi e Materiali innovativi per la conservazione
      del patrimonio Archeologico in Siti Sommersi




                                                          MATERIALI
                                                          LAPIDEI


                 SIMPASS
          STORIA DEI MATERIALI

          Prof.ssa Philomène Gattuso
MATERIALI LAPIDEI NATURALI

MATERIALI LAPIDEI ARTIFICIALI
              Malte
         Calcestruzzo
   Laterizi (mattoni e tegole)
            Ceramica
              Vetro
MATERIALI LAPIDEI


      I materiali lapidei si suddividono in naturali e artificiali.
A. Materiali lapidei naturali: sono essenzialmente le rocce. Esse si suddividono in tre
   categorie ognuna con diverse caratteristiche meccaniche, fisiche e chimiche :

        - rocce vulcaniche

        - rocce sedimentarie

        - rocce metamorfiche


B. Materiali lapidei artificiali:

          1. malta
          2. calcestruzzo
          3. laterizi
          4. ceramica
          5. vetro
A. MATERIALI LAPIDEI NATURALI
I materiali lapidei naturali sono essenzialmente le rocce.

I materiali lapidei sono stati impiegati come materiali naturali da costruzione fin dai tempi
più antichi per le loro eccezionali qualità. Per resistenza, durabilità e varietà di aspetto e
colorazione, essi possono essere utilizzati sia per la costruzione di edifici che per la
preparazione di ornamenti, sia a scopi celebrativi che rituali.

Proprio queste caratteristiche permettono di comprendere per quale motivo i materiali
lapidei naturali rivestano un ruolo di primaria importanza all’interno del patrimonio
culturale, rappresentando da un lato la materia prima maggiormente adoperata per la
realizzazione di strutture o manufatti antichi, dall’altra la più diffusa testimonianza
dell’arte passata.

Con il passare del tempo e il fiorire delle tecnologie il ruolo primario di questo materiale
è andato declinando, per recuperare centralità nell’età contemporanea .
I materiali lapidei sono usati principalmente come materiale da costruzione per le
strutture murarie, sia in grandi blocchi, più o meno lavorati e messi in opera senza
malta, sia in piccoli blocchi o conci, lavorati e messi in opera con l’ausilio delle malte di
allettamento che rappresentano il più grande esempio dello sviluppo tecnologico legato
all’utilizzo dei materiali lapidei per l’edilizia come testimoniano numerose costruzioni nel
nostro entroterra.

Sono utilizzati, in larga misura, anche per elementi edilizi di sostegno, di copertura, di
rivestimento, di pavimentazione e di decoro.
Le rocce frantumate sono poi utilizzate per varie applicazioni:
  - Pietrischi e pietrischetti, per costruzioni stradali
  - Aggregati o inerti, sabbia ghiaia per malta e calcestruzzi
  - Granulati, per elementi lapidei agglomerati o per pavimenti gettati in opera
  - Polveri di marmo, per intonaci
Le rocce dopo una trasformazione fisico-chimica diventano materia prima per:
  - Leganti aerei ed idraulici (calce, gesso, cemento)
   - Prodotti ceramici (argilla) Vetro (sabbia + silice cotti con sali)
   - Coibenti a base naturale (amianto)
Essendo i materiali lapidei pesanti e poco maneggevoli, vengono spesso lavorati in cava
o nelle immediate vicinanze.
Offrono buona resistenza alla compressione, ma risultati scadenti quando sono
sottoposti a trazione: per questo motivo sono utilizzati soprattutto in murature e sostegni.
Le varietà sono tali e tante, a seconda dei paesi d’origine – dal pregiatissimo marmo al
calcare, all’arenaria – che la scelta dipende dalle caratteristiche generali quali colore,
lucentezza, lavorabilità e in misura essenziale dalla sua durezza.
A seconda delle caratteristiche chimico-fisiche i materiali lapidei presentano colori e
consistenze differenti. A talune varietà corrispondono aree geografiche e tecniche
specifiche, dal diffusissimo calcare delle costruzioni romane e gotiche al pregiato marmo
delle cattedrali, dall’altissima resistenza dei graniti alla duttile arenaria largamente
utilizzata nell’architettura toscana del Rinascimento nella varietà della pietra serena.
IL SISTEMA TRILITICO

Nel sistema trilitico si ha una trasmissione dei pesi in modo
abbastanza semplice: il peso dell’elemento orizzontale si divide in due
carichi equivalenti che si scaricano sui due piedritti.
I piedritti, per effetto di questi pesi sovrastanti vengono ad essere
sollecitati a compressione: ossia, il carico che li sovrasta determina sui
piedritti un fenomeno di schiacciamento, fenomeno che viene
contrastato dalla capacità di resistenza del materiale che costituisce le
strutture.
 Trattandosi di pietre, come per le costruzioni megalitiche, tale
resistenza è pressoché assicurata dalla durezza del materiale.
L’elemento orizzontale, rispetto ai piedritti, viene sollecitato da una
diversa sollecitazione, che prende il nome di flessione: ossia, dato che
l’elemento è appoggiato solo agli estremi, al centro tende ad inflettersi
verso il basso.
 Per effetto di ciò, all’interno avremo che le fibre superiori tendono a
schiacciarsi – sono quindi soggette a compressione – mentre le fibre
inferiori tendono a dilatarsi – sono cioè soggette a trazione.
Molti materiali possono agevolmente sopportare la compressione, ma
non la trazione.
Per sopportare quest’ultima sollecitazione, i materiali impiegati devono
avere una forza di coesione interna notevole.
Pertanto, ne consegue che l’elemento più delicato del sistema trilitico
è quello orizzontale.

In natura solo due materiali possono prestarsi a ciò, la pietra e il legno.
Entrambi però hanno due limiti «tecnologici»: le pietre sono troppo
pesanti e difficilmente possono raggiungere luci – distanza tra i due
sostegni – di dimensione notevole; il legno è un materiale non sempre
resistente, con problemi di durabilità, dovuta a pericoli di deperimento o
incendio.
I primi templi greci
                          furono costruiti in legno




Particolare       della
struttura in legno del
tetto
ESTRAZIONE DEL MARMO DALLA CAVA
In ogni epoca il costo del trasporto,
                                                   TRASPORTO DALLA CAVA AL CANTIERE
in termini di fatica umana e di
tempo, era tra i più alti di tutte le
operazioni del cantiere.
Nei casi in cui la zona di                        LIZZATURA
estrazione si trovava in aree
montane, la prima fase del
trasporto era rappresentata dalla
discesa dalla cava verso il piano,
tramite percorsi che generalmente
si effettuavano su forti pendenze, e
lungo i quali i blocchi dovevano
essere frenati.
Un sistema frequente era
l’approntamento di piste larghe
qualche metro, costituite da piani
inclinati (detti ‘lizze’), lungo le
quali venivano fatti scendere i
blocchi: i blocchi, pesanti anche
oltre 25 tonnellate, venivano issati
sopra slitte di legno di quercia di
lunghezza variabile (anche sino a
12 metri).
Le slitte venivano fatte scorrere su assi di legno ingrassato disposti trasversalmente, e venivano trattenute con
grossi funi (dette canapi) agganciate ai bordi del percorso a corti pali di legno duro (piri) infissi nella roccia; il
graduale allentamento delle funi consentiva un lento avanzamento dei carichi.
Iniziata la discesa, con l’aiuto di leve, i ‘lizzatori’ che hanno preparato la carica con l’aiuto dei “manovali di lizza”,
toglievano via via le traverse dietro e le disponevano davanti.
Nelle cave greche del marmo pentelico si conservano straordinarie testimonianze di tale sistema, costituito da
una via in forte pendenza, ai lati della quale si trovano ancora i fori usati per i pali dove venivano avvolte e fatte
scorrere le funi destinate a frenare le slitte.
Nelle cave di marmo di Carrara la ‘lizzatura’ è stata in uso fino a epoche recenti.
Le rocce hanno diverse caratteristiche meccaniche, fisiche e chimiche e si suddividono
   in TRE CATEGORIE:
1. rocce vulcaniche (dette anche magmatiche, eruttive o ignee): (come granito,
    sienite, diorite, gabbro e basalto) si formano in seguito alla solidificazione di
    magmi; a seconda del luogo in cui cristallizza si ottiene la suddivisione di questo
    genere di rocce in:
    - intrusive o plutoniche: rocce che si formano all’interno della crosta terrestre
    - effusive o vulcaniche: rocce che si formano sulla superficie terrestre o all’interno,
    a bassa profondità; il magma è portato in superficie attraverso il fenomeno del
    vulcanismo (risalita di lava).
2. rocce sedimentarie: (come dolomite, calcare e arenaria) sono rocce formate
   dall'accumulo di sedimenti di varia origine depositati sulla superficie terrestre,
   derivanti in gran parte dalla degradazione e dall'erosione di rocce preesistenti.
   Vengono classificate in base all'origine dei sedimenti in: rocce clastiche, chimiche,
   organogene e piroclastiche.
3. rocce metamorfiche: (marmo, gneiss, ardesia) formatesi in seguito alla
   trasformazione di altre rocce che per processi geologici vengono portate in
   condizioni di pressione e temperatura molto diverse rispetto a quelle in cui si erano
   precedente formate.

Nella pratica queste rocce possono essere distinte in DURE e TENERE.
Tra le rocce dure vi sono: graniti, rioliti, basalti e sono rocce difficili da lavorare.
Tra le rocce tenere vi sono: arenarie, tufi e calcari.
Granito
Il granito ha una struttura cristallina, spesso con cristalli di grosse dimensioni, in quanto si tratta di una roccia
intrusiva formatasi a grandi profondità dalla crosta terrestre. Esso presenta un'ottima resistenza agli acidi. Viene
utilizzato soprattutto nelle pavimentazioni e nei rivestimenti esterni (soprattutto in passato per il bugnato).

Tufo
Il tufo è una roccia vulcanica di tipo effusivo. Esso può essere impiegato in edilizia in blocchetti per la costruzione
delle pareti portanti in sostituzione di altri materiali quali blocchetti di cemento, pietra da taglio eccetera.

Porfido
Il porfido è una roccia vulcanica effusiva (formatasi, quindi, in prossimità della crosta terrestre) con
una struttura cristallina a grana fine. È molto resistente agli sbalzi di temperatura, ed è per questo
che viene spesso utilizzato per pavimentazioni esterne (dai bolognini ai sampietrini fino a lastre di
dimensioni maggiori), ma anche per rivestimenti e pareti ventilate.

Marmo
Il marmo è una roccia metamorfica creatasi in seguito alla trasformazione di rocce sedimentarie mediante
ricristallizzazione del carbonato di calcio di cui sono in prevalenza composte. Come tutte le rocce metamorfiche,
anche il marmo può essere suddiviso in lamine secondo specifiche direzioni (scistosità). Viene spesso usato
nella scultura, ma anche per rivestimenti esterni degli edifici e per le pavimentazioni.


Ardesia
L'ardesia è una roccia metamorfica da cui si possono ottenere facilmente lastre sottili, piane, leggere,
impermeabili e resistenti agli agenti atmosferici. Viene principalmente impiegata per la costruzione
delle coperture, ma anche nelle pavimentazioni e per la costruzione di gradoni di scale.

Altre rocce utilizzate in edilizia
Esistono molti altri materiali lapidei utilizzati in edilizia. Tra questi, ci sono delle rocce
vulcaniche (come sienite, diorite, gabbro e basalto), rocce sedimentarie (come dolomite, calcare e arenaria)
e rocce metamorfiche (come, per esempio, gli gneiss).
1. ROCCE VULCANICHE
1. Rocce vulcaniche intrusive




                  Granito       Sienite




                     Diorite      Gabbro
Rocce vulcaniche effusive




           Porfido          Trachite




                 Tufo       Basalto
Il granito è una roccia eruttiva a prevalente tonalità chiara che, per le particolari
caratteristiche fisiche e meccaniche tra cui la notevole resistenza all’alterazione
atmosferica nonché per i fattori estetici, è molto utilizzata come materiale da costruzione
per rivestimento, pavimentazione e per la realizzazione di opere monumentali.
Rigore ed essenzialità, queste le caratteristiche dell’edificio progettato da Siza: un corpo
di fabbrica bianco e imponente nei suoi profili mistilinei e il recinto del patio.
La differenza altimetrica dei volumi è sapientemente esplicitata grazie all’impiego di
materiali differenti: la recinzione è realizzata in granito grigio.
I conci in pietra da taglio perfettamente assemblati saldano la struttura al suolo e
definiscono in maniera inequivocabile l’ingresso trilitico verso la chiesa.
Il granito è usato sia per la sua leggerezza sia per la sua sintonia estetica con l’enorme
volume bianco.
Afferma Siza: «A seconda del trascorrere delle ore del giorno la chiesa si smaterializza
oppure risalta con prepotenza: anche per questa ragione era necessario adottare un
basamento che l’ancorasse al suolo, come accade nelle costruzioni precolombiane che
ho potuto studiare in Perù».




Chiesa di Santa Maria a Marco de Canaveses, arch. Alvaro Siza, Portogallo, 1999
2. ROCCE SEDIMENTARIE
2. Rocce sedimentarie

                        Travertino
                        Il   travertino      è       una      roccia
                        sedimentaria calcarea di tipo chimico,
                        molto utilizzata in edilizia, in particolare
                        a Roma, fin dal I millennio a.C.
Calcari dolomitici
Arenaria
Le tombe reali
Le tombe di Petra sono scavate nei
canaloni e sui fronti rocciosi delle
montagne.
Le costruzioni funerarie sono in gran parte
ricavate nell'arenaria policroma di età
paleozoica,              una         roccia
sedimentaria            prodotta       dalla
sedimentazione e dall'accumulo di
piccoli granelli di sabbia.
Il risultato di questo processo è una roccia
coerente e resistente, ma al contempo
facile da scavare, organizzata in strati o
bancate.
Una caratteristica particolare di queste
arenarie è la variazione del colore, con
sfumature dal giallo ocra al rosso fuoco al
bianco, dovute alla diversa concentrazione
degli ossidi durante il lungo processo di
consolidamento.
Il Tesoro del Faraone è un monumento
scavato nella roccia di fronte allo sbocco
della stretta gola di accesso al sito antico
(Siq)     e    presenta     una     facciata
monumentale.
Questo monumento è costituito dal medesimo materiale in cui è scavato: una rosea
parete rocciosa di arenaria che si declina cromaticamente a seconda dell’incidenza della
luce e del trascorrere della giornata.
La facciata rupestre, alta circa 40 m, si struttura in un doppio ordine ornato di rilievi:
l’inferiore è un pronao esastilo provvisto di frontone, quello superiore reca una tholos
centrale tra due edicole e frontone spezzato.




Tesoro del Faraone a Petra (Giordania), I secolo
Mausoleo di Teodorico a Ravenna, 520-526

Il Mausoleo di Teodorico, a Ravenna, è la più celebre costruzione funeraria
degli Ostrogoti. Fu costruito verso il 520 da Teodorico il Grande come sua futura tomba
in marmo bianco d'Istria.
Innanzitutto si distingue da tutte le altre architetture ravennati per il fatto di non essere
costruito in mattoni, ma con blocchi di pietra d'Istria.

Il mausoleo, a pianta centrale, si articola in un doppio ordine sovrapposto prismatico
decagonale interamente costituito di blocchi di pietra calcarea d’Istria perfettamente
squadrati e saldamente connessi tra di loro senza l’uso di calce o leganti.
È coperto da un monolito a forma di calotta anch’esso di pietra d’Istria, del diametro di
10 m e dal peso di 230 tonnellate, trasportato per mare e issato sull'edificio con dodici
anse (occhielli).

La parte inferiore presenta su ciascun lato una nicchia voltata a tutto sesto, con gli archi
evidenziati da conci di pietra dentati, che nel lato a ovest lascia il posto alla porta
d’accesso alla camera inferiore.
a parte superiore è coronata da una doppia fascia circolare orlata in alto con un motivo
ornamentale «a tenaglie» e coperta da una cupola formata da un monolito con dodici
anse sul bordo, attraversate da fori che dovettero servire da ancoraggio ai canapi
utilizzati per consentire le difficili operazioni di sollevamento.
I Palazzi di Firenze

La pietraforte (o pietra forte) è una pietra arenaria a grana fine
con cemento carbonatico.
È la tipica pietra dell'edilizia fiorentina, in uso, almeno dall'XI secolo, in costruzioni civili e
religiose ed anche per lastrici, in conci di varie dimensioni e nel bugnato, ma
scarsamente usato nella scultura.

Apprezzata per il colore marrone-avana opaco ma non spento e per la sua resistenza
(da cui il nome), ha un carico di rottura perpendicolare di circa 1400 kg/cm2, doppio
rispetto alla pietra serena. Al taglio in cava ha un colore grigiastro, che si trasforma in
marrone-avana al contatto dell'aria tramite una reazione chimica del ferro presente nella
pietra.
Talvolta presenta macchie grigio azzurrognole e laminazioni con vene di calcite spatica.
Può presentare un degrado lungo le superfici di laminazione ed avere distacchi, anche
consistenti, lungo le vene di calcite, ma ha una buona resistenza agli agenti atmosferici,
come dimostrano edifici ormai realizzati da secoli, anche se negli ultimi anni gli agenti
chimici inquinanti hanno accelerato i fenomeni di degrado delle parti lasciate a vista.
A Firenze le cave di pietraforte si trovavano nel Giardino di Boboli, quindi vicinissimo alla
città, e furono usate ben prima della realizzazione di Palazzo Pitti.

È infatti documentato un uso molto più antico: negli scavi presso Palazzo Vecchio sono
emerse alcune strutture del teatro della Firenze romana, in pietraforte.

Il Palazzo stesso fu detto che si trovasse già sotto terra, perché le cave di materiale
erano sotto le sue fondazioni, e che fosse stato sufficiente "voltarlo" in alto.
L'anfiteatro di Boboli si trova proprio nella cavità realizzata per prelevare il materiale per
il palazzo.
Altre cave si trovano sulla Costa San Giorgio, a Monteripaldi, alle Campora (cave che
fornirono il materiale per la stazione di Santa Maria Novella), a Riscaggio ed a Greve in
Chianti (parzialmente ancora in attività) ed in genere a sud dell'Arno.

Fuori dall'area fiorentina si trovano pietre con caratteristiche simili a Santa Fiora (GR)
sui Monti della Tolfa (Civitavecchia) e sulle colline di Bergamo.
A Firenze sono stati costruiti in pietraforte:
Ponte Vecchio
Ponte Santa Trinita
Ponte alla Carraia
Palazzo del Bargello
Palazzo Vecchio
Palazzo Medici Riccardi
Palazzo Strozzi
Palazzo Spini Feroni
Palazzo Pitti
Chiesa di San Remigio
Chiesa di Santa Maria Maggiore
Chiesa di San Lorenzo
Facciata della chiesa di Santa Trinita
Facciata della chiesa di San Gaetano
Strutture interne di Santa Maria del Fiore
Strutture interne di Santa Maria Novella
Mura di Firenze, eccetera.
3. ROCCE METAMORFICHE
Marmo
Gneiss
Ardesia
Il Duomo di Milano, costruito a partire dal 1386


L’orientamento stilistico verso i modelli gotici d’oltralpe determinò la scelta del marmo
come materiale da costruzione per il duomo di Milano.

La cava di marmo bianco/rosa di Candoglia, all’imbocco della val d’Ossola, rappresenta
la principale fonte di approvvigionamento del materiale da costruzione della cattedrale,
condizionandone fortemente l’esecuzione, l’architettura e la statica.

Sin dall’inizio della sua costruzione, intorno al duomo venne attrezzato un cantiere per
scalpellini e scultori in modo che la trasposizione di ornati e statuaria dai blocchi di
marmo avvenisse soltanto in loco, in base alle misure e ai modelli elaborati dai vari
artisti e in preciso riferimento con la struttura che si andava realizzando.

La bellezza cristallina del marmo di Candoglia, unita alle sue caratteristiche chimico-
fisiche, porta un contributo di singolare valore a un’opera di tanta imponenza e
arditezza.

Un marmo ottimale sia per la possibilità di ottenere una lavorazione scultorea di grande
finezza, sia per la robustezza e la resistenza alla compressione simile a quella del
granito.
La costruzione delle terme di Vals è un grande volume in pietra facente tutt’uno con la
montagna, un oggetto che esplicita il rapporto tra l’energia primigenia e la geologia del
paesaggio montuoso.
Montagna, pietra, acqua, costruire in pietra all’interno della montagna: un’interpretazione
architettonica che ha guidato il progetto e, passo dopo passo, gli ha dato forma.
La quarzite di Vals è una variante dello gneiss verde, una roccia metamorfica
caratterizzata dall’alternanza di bande di minerali chiari e minerali scuri.




Terme di Vals, arch. Peter Zumthor, Svizzera, 1996
I confini tra le terme e l’ambiente sono netti, eppure il dentro e il fuori, i bagni termali e la
natura si confondono.
Questo è il risultato della sapiente tecnica adottata dall’architetto e dalla sua scelta dei
materiali; la quarzite di Vals è ovunque e in tutti i tipi di lavorazione: spaccata, fresata,
levigata, lucidata, frantumata.
Il visitatore si muove in un mondo di pietra e acqua interrotto solo da balaustre di ottone,
porte vetrate e finestre.
"Montagna, pietra, acqua". Costruire nella pietra, costruire con la pietra, costruire dentro
la montagna, ricavare dalla montagna, essere dentro la montagna: come possono
essere interpretati architettonicamente, trasformati in architettura i significati e la
sensibilità presenti nell'unione di queste parole?
Ponendoci questa domanda abbiamo progettato la costruzione che, passo a passo, ha
preso forma. (arch. Peter Zumthor)

Nel 1983 il Comune di Vals comprò le terme con gli hotel e la società "hotel und
Thermalbad". Oggi Vals AG (Hoteba) proprietà del Comune al 100%. Nel 1986,
l'architetto Peter Zumthor di Haldenstein fu incaricato di costruire una nuova stazione
termale che si inaugur򠮥 l 1996. Dopo solo due anni le terme diventano monumento
nazionale.

Le immagini delle Terme di Vals fecero il giro del mondo: "Una lezione di coraggio ed
estetica", "Una stazione termale e terapeutica straordinariamente arcaica, ricca di
sensibilità silenziosa", "Terme come il mondo non ha visto mai".

Le terme sono una costruzione rettangolare dalle pareti stratificate in lastre di pietra, la
quarzite di Vals, estratta a due chilometri di distanza dalle terme. Vennero utilizzate
60.000 lastre di pietra. Ora i lavori proseguono: anche l'hotel dovrebbe raggiungere il
livello delle terme.
A Vals si estrae da secoli la Quarzite di Vals.
Inizialmente gli abitanti utilizzavano le lastre di pietra come materiale di copertura per i
tetti (oggi questa una norma edilizia). Oggi questa roccia, fresata e levigata, viene
utilizzata anche per le rifiniture interne.
Le terme sono state costruite con lastre di pietra stratificate l'una sull'altra.
Le lastre di pietra non sono premurate, ben sostituiscono parte degli elementi portanti,
essendo muri massicci.
Secondo precise indicazioni di Peter Zumthor, le lastre sono state squadrate, numerate
e, in base ai suoi progetti, sopraelevate a muro nel cantiere.
Le lastre sono ad altissima precisione, le tolleranze dimensionali per la produzione delle
pietre si aggiravano intorno a 1/10 di mm.
Complessivamente sono state utilizzate 60.000 lastre.
Nelle terme la Quarzite di Vals appare in tutte le possibili lavorazioni: spaccata, fresata,
segata, levigata, sovrapposta, lucidata, frantumata, ma sempre trattata con precisione
assoluta.
B. MATERIALI LAPIDEI ARTIFICIALI

     1. Malte

     2. Calcestruzzo

     3. Laterizi

     4. Ceramica

     5. Vetro
1. MALTE
1. MALTE
La malta è un conglomerato costituito da una miscela                      di   legante    (ad
esempio cemento e/o calce), acqua e inerte fine (sabbia).
Viene utilizzata in edilizia per realizzare intonaci (malta per intonaco), per collegare e
tenere uniti altri materiali da costruzione (malta per murature) cui la malta fluida si adatta
aderendovi tenacemente fino a dare una struttura monolitica ad indurimento avvenuto
(malta di allettamento), nella realizzazione di sottofondi delle pavimentazioni.
Nelle murature antiche e in generale quelle con malte a base di calce, la funzione della
malta è principalmente quella di compensare le asperità dei blocchi (pietre o laterizi) e
quindi quella di distribuire il carico su l'intera superficie d'appoggio reciproco. La malta
non ha quindi la funzione preminente di "incollare" i blocchi, come si potrebbe pensare,
soprattutto quella tradizionale.


L'uso della malta nelle murature e la stesura di strati di malta per rivestire e decorare le
murature stesse, è diffuso in Italia fin dall'epoca romana.

Nel corso degli ultimi anni, sono state pubblicate alcune Raccomandazioni normal
relative alle malte ed alla loro caratterizzazione scientifica.
Le malte vengono classificate sulla base della tipologia d'impiego in:

• malte per murature (di allettamento, di riempimento);

• malte per intonaci;

• malte per decorazioni (a spessore, a rilievo);

• malte per usi particolari (stuccature, sigillature, stilature);

• malte per applicazione rivestimenti (pavimentazioni, pareti,
  ecc.).
Malte per murature (di allettamento, di riempimento)
La malta viene utilizzata nella realizzazione
di murature, per collegare e tenere uniti
altri materiali da costruzione, cui la malta
fresca si adatta aderendovi tenacemente
fino a dare una struttura monolitica ad
indurimento avvenuto.
E’ quindi utilizzata come letto di posa per
elementi con diversa funzione.


Un tipico esempio di malta di allettamento è dato dagli elementi in muratura portante in
laterizio, in cui i mattoni sono collegati da uno strato di malta di spessore generalmente
inferiore al centimetro, che si interpone tra due fila di mattoni.

Le malte idrauliche come le malte "pozzolaniche" o malte "a cocciopesto", erano note
già ai tempi dei Fenici e vennero perfezionate dai Romani che con esse costruirono e
resero impermeabili i sistemi di adduzione dell'acqua quali acquedotti e cisterne. Questa
tecnologia è alla base anche delle mura a sacco romane e con essa è stato possibile
realizzare la volta del Pantheon di Roma, che però tecnicamente è costituita
da calcestruzzo, visto che oltre all'aggregato fine contiene anche un aggregato
grossolano.
Malta di cemento
In base a questa prima classificazione si vede che le malte di calce possono avere sia
comportamento aereo che idraulico in funzione della natura del legante.

In particolare le malte aeree di calce aerea induriscono tramite la reazione di
carbonatazione. In queste malte l'aggregato funge da scheletro inerte, riduce il ritiro
della malta in seguito alla perdita d'acqua del legante, migliora le proprietà meccaniche
e favorisce la carbonatazione dell'intero strato di malta. Anche queste malte manifestano
una buona resistenza all'acqua e all'umidità, grazie alla bassissima solubilità del
carbonato di calcio che funge da legante, si mantengono in generale sufficientemente
traspiranti e sono state utilizzate per secoli per l'ottenimento di intonaci interni ed esterni
anche di straordinaria durabilità.

Le malte idrauliche a base di calce aerea invece prevedono l'utilizzo di un aggregato
reattivo, quale la pozzolana naturale, il cocciopesto, la pomice, il silica fume. La
caratteristica comune a tutti gli aggregati reattivi è il contenuto di ossidi acidi, di alluminio
e soprattutto di silicio, capaci di reagire in presenza d'acqua con l'idrossido basico di
calcio per formare gli stessi composti che si ottengono per indurimento di una calce
idraulica o di un cemento Portland. Questa reazione avviene dunque all'interfaccia tra
legante e aggregato, garantendo una straordinaria aderenza tra la sabbia e il legante,
che porta ad una drastica riduzione della porosità della malta. Questa ridotta porosità e
l'elevata aderenza tra aggregato e legante rendono le malte idrauliche a base di calce
aerea rispetto a quelle aeree: meno permeabili all'acqua; meccanicamente più resistenti;
meno dilavabili e quindi più durabili.
2. CALCESTRUZZO
Il largo impiego del calcestruzzo è dovuto a diversi fattori:
ha buone caratteristiche di resistenza a compressione, all'acqua e agli agenti
atmosferici, e per questo è perfetto per la realizzazione di dighe, canali e strutture a
stretto contatto con il terreno o esposte all'atmosfera;
è compatibile con le armature in acciaio che consentono di porre rimedio alla sua bassa
resistenza a trazione e flessione;
può essere prodotto facilmente e messo in opera nelle più svariate forme;
è economico e prodotto con materiali facilmente reperibili.
Le diverse caratteristiche del calcestruzzo, sia fresco che indurito, dipendono dalla
presenza o mancanza di aggregati (naturali o artificiali) e dalle caratteristiche dell'acqua
e degli additivi (come per esempio quelli fluidificanti e superfluidificanti, che sono i più
utilizzati e servono a rendere più lavorabile il calcestruzzo o a ridurre la quantità di
acqua necessaria nell'impasto).
3. LATERIZI
I laterizi sono materiali da costruzione di vasto uso caratterizzati da una forma regolare
e da dimensioni e peso tali da consentirne una agevole posa manuale.
Evoluzione tecnica della lavorazione della terra cruda, il laterizio è un manufatto in pietra
artificiale prodotto per cottura in fornace di un impasto di argilla con acqua in modo da
renderla plasmabile ed elastica.
La cottura ad alte temperature comporta il notevole indurimento dell’argilla che
acquisisce proprietà importanti: elevata resistenza meccanica, leggerezza, elasticità,
adattabilità alle deformazioni, un buon invecchiamento, un buon isolamento termico, alta
capacità di regolazione «naturale» dell’umidità ambientale.
Vengono impiegati per la realizzazione di murature, solai, coperture e rivestimenti.
Sono costituiti da argilla (solitamente argille impure, contenenti ossido di ferro,
responsabile della colorazione rossastra).
Tra i laterizi, vi sono mattoni pieni, mattoni semipieni, tavelline, tavelle e tavelloni,
pianelle e tegole di vario tipo (embrice, coppo, marsigliese, portoghese, olandese).
Malgrado sia esistita nei secoli un’estrema variabilità dimensionale, derivante dalle
tecniche costruttive locali, per esigenze economiche è sorta la necessità di una
standardizzazione delle dimensioni.

Il mattone è stato sin dall’antichità il materiale artificiale più diffuso, impiegato nelle
tecniche tradizionali offre infatti costi contenuti, il medesimo rendimento strutturale della
pietra oltre a una grande versatilità e rapidità d’uso.
Nell’architettura romana il laterizio è il materiale da costruzione più impiegato, mentre in
età bizantina viene spesso usato per le sue qualità figurative; durante il Medioevo trova
diffusione in tutte quelle aree geografiche nelle quali sono assenti i materiali lapidei o in
sostituzione di essi quando la loro lavorazione risulta troppo onerosa.

Fra gli edifici in laterizio di particolare concezione va ricordata la Cupola di Santa Maria
del Fiore, con corsi di mattoni autoportanti a spina di pesce, mentre in età barocca
tranne alcune eccezioni come Borromini e Guarini, per le sue caratteristiche di materiale
povero compare raramente a vista.

Riscoperto dagli architetti olandesi all’inizio del XX secolo, da Berlage a De Klerk,
nell’architettura contemporanea l’impiego del laterizio come rivestimento o come tecnica
costruttiva non è molto diffuso se non per al fine di caratterizzare fortemente l’estetica di
un edificio.
TIPI DI MATTONI
Le dimensioni del mattone sono legate alla mano dell’uomo: sono quindi simili in tutto il
mondo; tuttavia sussistono differenze geometriche non solo tra le diverse nazioni, ma
anche tra regione e regione, dovute ad usi e consuetudini locali, che i tentativi di
unificazione non sono riusciti a cancellare.
I mattoni si distinguono inoltre per le modalità di produzione e per la presenza o meno di
fori: ogni tipologia ha un suo impiego preferenziale e consente specifiche soluzioni che
meglio ne valorizzano le caratteristiche di base.

Modularità del mattone
La necessità di concatenare i mattoni per realizzare muri dello spessore di due o più
teste fa sì che larghezza e lunghezza del mattone siano fra loro rigorosamente
coordinate
Pavimentazione in opus spicatum nei
Mercati di Traiano.
Chiesa di S. Vitale a Ravenna del 532
S. Apollinare in Classe. Ravenna
Francesco Borromini, Chiesa di Sant’Andrea delle Fratte a Roma, 1663-1665
Palazzo Carignano, Torino, arch. Guarino Guarini, XVII secolo
Mario Botta, Museo di Arte Moderna, San Francisco 1991-1995
Chiesa di Paderno di Seriate
Basilica di S. Ambrogio, Milano, XI - XII sec
Materiali lapidei 1

More Related Content

What's hot

L'attività Economica
L'attività EconomicaL'attività Economica
L'attività Economicaguest76e3bb
 
Le rocce metamorfiche
Le rocce metamorficheLe rocce metamorfiche
Le rocce metamorficheTotò Scalisi
 
Letteratura medioevale la nascita del volgare
Letteratura medioevale  la nascita del volgareLetteratura medioevale  la nascita del volgare
Letteratura medioevale la nascita del volgareMariangela Galatea Vaglio
 
Le rocce presentazione power point
Le rocce presentazione power pointLe rocce presentazione power point
Le rocce presentazione power pointslavica78
 
Introduzione alla geografia classe1
Introduzione alla geografia classe1Introduzione alla geografia classe1
Introduzione alla geografia classe1Mara Beber
 
La struttura della Terra e la tettonica delle placche
La struttura della Terra e la tettonica delle placcheLa struttura della Terra e la tettonica delle placche
La struttura della Terra e la tettonica delle placcheGianni Bianciardi
 
Vulcani
VulcaniVulcani
Vulcanifms
 
La scultura classica ellenistica 1 di Antonio Alborino
La scultura classica ellenistica 1  di Antonio AlborinoLa scultura classica ellenistica 1  di Antonio Alborino
La scultura classica ellenistica 1 di Antonio Alborinoartdocclassroom
 
Arte micenea di Antonio Alborino
Arte micenea di Antonio AlborinoArte micenea di Antonio Alborino
Arte micenea di Antonio Alborinoartdocclassroom
 
Le repubbliche marinare
Le repubbliche marinareLe repubbliche marinare
Le repubbliche marinareMarco Chizzali
 
Presentazione castellieri
Presentazione castellieriPresentazione castellieri
Presentazione castellieriLoretta Danelon
 
010 Morfologia e Classificazione dei Verbi
010 Morfologia e Classificazione dei Verbi010 Morfologia e Classificazione dei Verbi
010 Morfologia e Classificazione dei VerbiFrisoni_Andrea
 
Raccordo in Sintesi storia1
Raccordo in Sintesi storia1Raccordo in Sintesi storia1
Raccordo in Sintesi storia1Mara Beber
 
Attività economica e l'azienda
Attività economica e l'aziendaAttività economica e l'azienda
Attività economica e l'aziendaroberto cossu
 
Cv formato europeo carla per biblioteca
Cv formato europeo carla per bibliotecaCv formato europeo carla per biblioteca
Cv formato europeo carla per bibliotecaugododolo123
 

What's hot (20)

GLI ETRUSCHI
GLI ETRUSCHIGLI ETRUSCHI
GLI ETRUSCHI
 
L'attività Economica
L'attività EconomicaL'attività Economica
L'attività Economica
 
Sistema economico
Sistema economicoSistema economico
Sistema economico
 
Le rocce metamorfiche
Le rocce metamorficheLe rocce metamorfiche
Le rocce metamorfiche
 
Letteratura medioevale la nascita del volgare
Letteratura medioevale  la nascita del volgareLetteratura medioevale  la nascita del volgare
Letteratura medioevale la nascita del volgare
 
Le rocce presentazione power point
Le rocce presentazione power pointLe rocce presentazione power point
Le rocce presentazione power point
 
Introduzione alla geografia classe1
Introduzione alla geografia classe1Introduzione alla geografia classe1
Introduzione alla geografia classe1
 
La struttura della Terra e la tettonica delle placche
La struttura della Terra e la tettonica delle placcheLa struttura della Terra e la tettonica delle placche
La struttura della Terra e la tettonica delle placche
 
9 IL Neolitico
9 IL Neolitico9 IL Neolitico
9 IL Neolitico
 
Vulcani
VulcaniVulcani
Vulcani
 
La scultura classica ellenistica 1 di Antonio Alborino
La scultura classica ellenistica 1  di Antonio AlborinoLa scultura classica ellenistica 1  di Antonio Alborino
La scultura classica ellenistica 1 di Antonio Alborino
 
Arte micenea di Antonio Alborino
Arte micenea di Antonio AlborinoArte micenea di Antonio Alborino
Arte micenea di Antonio Alborino
 
Le repubbliche marinare
Le repubbliche marinareLe repubbliche marinare
Le repubbliche marinare
 
Presentazione castellieri
Presentazione castellieriPresentazione castellieri
Presentazione castellieri
 
01 roma repubblicana_
01 roma repubblicana_01 roma repubblicana_
01 roma repubblicana_
 
010 Morfologia e Classificazione dei Verbi
010 Morfologia e Classificazione dei Verbi010 Morfologia e Classificazione dei Verbi
010 Morfologia e Classificazione dei Verbi
 
Raccordo in Sintesi storia1
Raccordo in Sintesi storia1Raccordo in Sintesi storia1
Raccordo in Sintesi storia1
 
Attività economica e l'azienda
Attività economica e l'aziendaAttività economica e l'azienda
Attività economica e l'azienda
 
Cv formato europeo carla per biblioteca
Cv formato europeo carla per bibliotecaCv formato europeo carla per biblioteca
Cv formato europeo carla per biblioteca
 
I sanniti
I sannitiI sanniti
I sanniti
 

Viewers also liked (16)

I leganti
I legantiI leganti
I leganti
 
Tolleranza_intolleranza - Enciclopedia Einaudi [1982]
Tolleranza_intolleranza - Enciclopedia Einaudi [1982]Tolleranza_intolleranza - Enciclopedia Einaudi [1982]
Tolleranza_intolleranza - Enciclopedia Einaudi [1982]
 
Legno - 5
Legno - 5Legno - 5
Legno - 5
 
Materiali lapidei artificiali 4 - Architettura romana
Materiali lapidei artificiali 4 - Architettura romanaMateriali lapidei artificiali 4 - Architettura romana
Materiali lapidei artificiali 4 - Architettura romana
 
Legno - 1
Legno - 1Legno - 1
Legno - 1
 
Materiali lapidei 3 - Architettura romana
Materiali lapidei 3 - Architettura romanaMateriali lapidei 3 - Architettura romana
Materiali lapidei 3 - Architettura romana
 
Legno - 4
Legno - 4Legno - 4
Legno - 4
 
Rocce
RocceRocce
Rocce
 
Legno - 2
Legno - 2Legno - 2
Legno - 2
 
Le rocce
Le rocce Le rocce
Le rocce
 
1. I SISTEMI COSTRUTTIVI
1. I SISTEMI COSTRUTTIVI1. I SISTEMI COSTRUTTIVI
1. I SISTEMI COSTRUTTIVI
 
Presentazioni efficaci EFFETTO WOW
Presentazioni efficaci EFFETTO WOWPresentazioni efficaci EFFETTO WOW
Presentazioni efficaci EFFETTO WOW
 
Comunicare con le slides
Comunicare con le slidesComunicare con le slides
Comunicare con le slides
 
Fight the Power(point)!
Fight the Power(point)!Fight the Power(point)!
Fight the Power(point)!
 
7 Tips to Beautiful PowerPoint by @itseugenec
7 Tips to Beautiful PowerPoint by @itseugenec7 Tips to Beautiful PowerPoint by @itseugenec
7 Tips to Beautiful PowerPoint by @itseugenec
 
STEAL THIS PRESENTATION!
STEAL THIS PRESENTATION! STEAL THIS PRESENTATION!
STEAL THIS PRESENTATION!
 

Similar to Materiali lapidei 1

Similar to Materiali lapidei 1 (20)

Programma e introduzione
Programma e introduzioneProgramma e introduzione
Programma e introduzione
 
3a pietra
3a pietra3a pietra
3a pietra
 
11. Architettura romana - Materiali
11. Architettura romana - Materiali 11. Architettura romana - Materiali
11. Architettura romana - Materiali
 
3b pietra
3b pietra3b pietra
3b pietra
 
C'è Muro e Muro
C'è Muro e MuroC'è Muro e Muro
C'è Muro e Muro
 
12. Opus architettura romana
12. Opus architettura romana12. Opus architettura romana
12. Opus architettura romana
 
2 le rocce_ciclo_produttivo
2 le rocce_ciclo_produttivo2 le rocce_ciclo_produttivo
2 le rocce_ciclo_produttivo
 
2 le rocce_ciclo_produttivo
2 le rocce_ciclo_produttivo2 le rocce_ciclo_produttivo
2 le rocce_ciclo_produttivo
 
piano battaglia portella colla
piano battaglia   portella collapiano battaglia   portella colla
piano battaglia portella colla
 
Uscita Storia
Uscita StoriaUscita Storia
Uscita Storia
 
2016 - 096345 - CI QUALITÀ DEGLI AMBIENTI INSEDIATIVI - Libro di testo per il...
2016 - 096345 - CI QUALITÀ DEGLI AMBIENTI INSEDIATIVI - Libro di testo per il...2016 - 096345 - CI QUALITÀ DEGLI AMBIENTI INSEDIATIVI - Libro di testo per il...
2016 - 096345 - CI QUALITÀ DEGLI AMBIENTI INSEDIATIVI - Libro di testo per il...
 
Relaz prof raggi
Relaz prof raggiRelaz prof raggi
Relaz prof raggi
 
Walk Show Profili di pietra
Walk Show Profili di pietra Walk Show Profili di pietra
Walk Show Profili di pietra
 
Arte, le tecniche costruttive dei Romani
Arte, le tecniche costruttive dei RomaniArte, le tecniche costruttive dei Romani
Arte, le tecniche costruttive dei Romani
 
Percorso Geologico
Percorso GeologicoPercorso Geologico
Percorso Geologico
 
Dolomiti
DolomitiDolomiti
Dolomiti
 
Schede Rocce - C'è Muro e Muro - Ed.2023
Schede Rocce - C'è Muro e Muro - Ed.2023Schede Rocce - C'è Muro e Muro - Ed.2023
Schede Rocce - C'è Muro e Muro - Ed.2023
 
La montagna - didattica differenziata
La montagna - didattica differenziataLa montagna - didattica differenziata
La montagna - didattica differenziata
 
Le Rocce Pellati
Le Rocce PellatiLe Rocce Pellati
Le Rocce Pellati
 
Le Rocce Pellati
Le Rocce PellatiLe Rocce Pellati
Le Rocce Pellati
 

Recently uploaded

CHIẾN THẮNG KÌ THI TUYỂN SINH VÀO LỚP 10 THPT MÔN NGỮ VĂN - PHAN THẾ HOÀI (36...
CHIẾN THẮNG KÌ THI TUYỂN SINH VÀO LỚP 10 THPT MÔN NGỮ VĂN - PHAN THẾ HOÀI (36...CHIẾN THẮNG KÌ THI TUYỂN SINH VÀO LỚP 10 THPT MÔN NGỮ VĂN - PHAN THẾ HOÀI (36...
CHIẾN THẮNG KÌ THI TUYỂN SINH VÀO LỚP 10 THPT MÔN NGỮ VĂN - PHAN THẾ HOÀI (36...Nguyen Thanh Tu Collection
 
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptxScienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptxlorenzodemidio01
 
Presentazione tre geni della tecnologia informatica
Presentazione tre geni della tecnologia informaticaPresentazione tre geni della tecnologia informatica
Presentazione tre geni della tecnologia informaticanico07fusco
 
Aristotele, vita e opere e fisica...pptx
Aristotele, vita e opere e fisica...pptxAristotele, vita e opere e fisica...pptx
Aristotele, vita e opere e fisica...pptxtecongo2007
 
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione CivicaPresentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione CivicaSalvatore Cianciabella
 
Vuoi girare il mondo? educazione civica.
Vuoi girare il mondo? educazione civica.Vuoi girare il mondo? educazione civica.
Vuoi girare il mondo? educazione civica.camillaorlando17
 
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptxdescrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptxtecongo2007
 
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....giorgiadeascaniis59
 
Esame di Stato 2024 - Materiale conferenza online 09 aprile 2024
Esame di Stato 2024 - Materiale conferenza online 09 aprile 2024Esame di Stato 2024 - Materiale conferenza online 09 aprile 2024
Esame di Stato 2024 - Materiale conferenza online 09 aprile 2024IISGiovanniVallePado
 
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptxDescrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptxtecongo2007
 
LE ALGHE.pptx ..........................
LE ALGHE.pptx ..........................LE ALGHE.pptx ..........................
LE ALGHE.pptx ..........................giorgiadeascaniis59
 
Quadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceoQuadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceoyanmeng831
 
Storia-CarloMagno-TeccarelliLorenzo.pptx
Storia-CarloMagno-TeccarelliLorenzo.pptxStoria-CarloMagno-TeccarelliLorenzo.pptx
Storia-CarloMagno-TeccarelliLorenzo.pptxteccarellilorenzo
 
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptxdiscorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptxtecongo2007
 
Adducchio.Samuel-Steve_Jobs.ppppppppppptx
Adducchio.Samuel-Steve_Jobs.ppppppppppptxAdducchio.Samuel-Steve_Jobs.ppppppppppptx
Adducchio.Samuel-Steve_Jobs.ppppppppppptxsasaselvatico
 
ProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptx
ProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptxProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptx
ProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptxlorenzodemidio01
 
Oppressi_oppressori.pptx................
Oppressi_oppressori.pptx................Oppressi_oppressori.pptx................
Oppressi_oppressori.pptx................giorgiadeascaniis59
 
Scrittura seo e scrittura accessibile
Scrittura seo e scrittura accessibileScrittura seo e scrittura accessibile
Scrittura seo e scrittura accessibileNicola Rabbi
 
Una breve introduzione ad Elsa Morante, vita e opere
Una breve introduzione ad Elsa Morante, vita e opereUna breve introduzione ad Elsa Morante, vita e opere
Una breve introduzione ad Elsa Morante, vita e opereMarco Chizzali
 
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptxTosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptxlorenzodemidio01
 

Recently uploaded (20)

CHIẾN THẮNG KÌ THI TUYỂN SINH VÀO LỚP 10 THPT MÔN NGỮ VĂN - PHAN THẾ HOÀI (36...
CHIẾN THẮNG KÌ THI TUYỂN SINH VÀO LỚP 10 THPT MÔN NGỮ VĂN - PHAN THẾ HOÀI (36...CHIẾN THẮNG KÌ THI TUYỂN SINH VÀO LỚP 10 THPT MÔN NGỮ VĂN - PHAN THẾ HOÀI (36...
CHIẾN THẮNG KÌ THI TUYỂN SINH VÀO LỚP 10 THPT MÔN NGỮ VĂN - PHAN THẾ HOÀI (36...
 
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptxScienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
 
Presentazione tre geni della tecnologia informatica
Presentazione tre geni della tecnologia informaticaPresentazione tre geni della tecnologia informatica
Presentazione tre geni della tecnologia informatica
 
Aristotele, vita e opere e fisica...pptx
Aristotele, vita e opere e fisica...pptxAristotele, vita e opere e fisica...pptx
Aristotele, vita e opere e fisica...pptx
 
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione CivicaPresentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
 
Vuoi girare il mondo? educazione civica.
Vuoi girare il mondo? educazione civica.Vuoi girare il mondo? educazione civica.
Vuoi girare il mondo? educazione civica.
 
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptxdescrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
 
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
 
Esame di Stato 2024 - Materiale conferenza online 09 aprile 2024
Esame di Stato 2024 - Materiale conferenza online 09 aprile 2024Esame di Stato 2024 - Materiale conferenza online 09 aprile 2024
Esame di Stato 2024 - Materiale conferenza online 09 aprile 2024
 
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptxDescrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
 
LE ALGHE.pptx ..........................
LE ALGHE.pptx ..........................LE ALGHE.pptx ..........................
LE ALGHE.pptx ..........................
 
Quadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceoQuadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceo
 
Storia-CarloMagno-TeccarelliLorenzo.pptx
Storia-CarloMagno-TeccarelliLorenzo.pptxStoria-CarloMagno-TeccarelliLorenzo.pptx
Storia-CarloMagno-TeccarelliLorenzo.pptx
 
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptxdiscorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
 
Adducchio.Samuel-Steve_Jobs.ppppppppppptx
Adducchio.Samuel-Steve_Jobs.ppppppppppptxAdducchio.Samuel-Steve_Jobs.ppppppppppptx
Adducchio.Samuel-Steve_Jobs.ppppppppppptx
 
ProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptx
ProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptxProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptx
ProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptx
 
Oppressi_oppressori.pptx................
Oppressi_oppressori.pptx................Oppressi_oppressori.pptx................
Oppressi_oppressori.pptx................
 
Scrittura seo e scrittura accessibile
Scrittura seo e scrittura accessibileScrittura seo e scrittura accessibile
Scrittura seo e scrittura accessibile
 
Una breve introduzione ad Elsa Morante, vita e opere
Una breve introduzione ad Elsa Morante, vita e opereUna breve introduzione ad Elsa Morante, vita e opere
Una breve introduzione ad Elsa Morante, vita e opere
 
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptxTosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
 

Materiali lapidei 1

  • 1. INVESTIAMO NEL VOSTRO FUTURO Sistemi e Materiali innovativi per la conservazione del patrimonio Archeologico in Siti Sommersi MATERIALI LAPIDEI SIMPASS STORIA DEI MATERIALI Prof.ssa Philomène Gattuso
  • 2. MATERIALI LAPIDEI NATURALI MATERIALI LAPIDEI ARTIFICIALI Malte Calcestruzzo Laterizi (mattoni e tegole) Ceramica Vetro
  • 3. MATERIALI LAPIDEI I materiali lapidei si suddividono in naturali e artificiali. A. Materiali lapidei naturali: sono essenzialmente le rocce. Esse si suddividono in tre categorie ognuna con diverse caratteristiche meccaniche, fisiche e chimiche : - rocce vulcaniche - rocce sedimentarie - rocce metamorfiche B. Materiali lapidei artificiali: 1. malta 2. calcestruzzo 3. laterizi 4. ceramica 5. vetro
  • 5. I materiali lapidei naturali sono essenzialmente le rocce. I materiali lapidei sono stati impiegati come materiali naturali da costruzione fin dai tempi più antichi per le loro eccezionali qualità. Per resistenza, durabilità e varietà di aspetto e colorazione, essi possono essere utilizzati sia per la costruzione di edifici che per la preparazione di ornamenti, sia a scopi celebrativi che rituali. Proprio queste caratteristiche permettono di comprendere per quale motivo i materiali lapidei naturali rivestano un ruolo di primaria importanza all’interno del patrimonio culturale, rappresentando da un lato la materia prima maggiormente adoperata per la realizzazione di strutture o manufatti antichi, dall’altra la più diffusa testimonianza dell’arte passata. Con il passare del tempo e il fiorire delle tecnologie il ruolo primario di questo materiale è andato declinando, per recuperare centralità nell’età contemporanea . I materiali lapidei sono usati principalmente come materiale da costruzione per le strutture murarie, sia in grandi blocchi, più o meno lavorati e messi in opera senza malta, sia in piccoli blocchi o conci, lavorati e messi in opera con l’ausilio delle malte di allettamento che rappresentano il più grande esempio dello sviluppo tecnologico legato all’utilizzo dei materiali lapidei per l’edilizia come testimoniano numerose costruzioni nel nostro entroterra. Sono utilizzati, in larga misura, anche per elementi edilizi di sostegno, di copertura, di rivestimento, di pavimentazione e di decoro.
  • 6. Le rocce frantumate sono poi utilizzate per varie applicazioni: - Pietrischi e pietrischetti, per costruzioni stradali - Aggregati o inerti, sabbia ghiaia per malta e calcestruzzi - Granulati, per elementi lapidei agglomerati o per pavimenti gettati in opera - Polveri di marmo, per intonaci Le rocce dopo una trasformazione fisico-chimica diventano materia prima per: - Leganti aerei ed idraulici (calce, gesso, cemento) - Prodotti ceramici (argilla) Vetro (sabbia + silice cotti con sali) - Coibenti a base naturale (amianto) Essendo i materiali lapidei pesanti e poco maneggevoli, vengono spesso lavorati in cava o nelle immediate vicinanze. Offrono buona resistenza alla compressione, ma risultati scadenti quando sono sottoposti a trazione: per questo motivo sono utilizzati soprattutto in murature e sostegni. Le varietà sono tali e tante, a seconda dei paesi d’origine – dal pregiatissimo marmo al calcare, all’arenaria – che la scelta dipende dalle caratteristiche generali quali colore, lucentezza, lavorabilità e in misura essenziale dalla sua durezza. A seconda delle caratteristiche chimico-fisiche i materiali lapidei presentano colori e consistenze differenti. A talune varietà corrispondono aree geografiche e tecniche specifiche, dal diffusissimo calcare delle costruzioni romane e gotiche al pregiato marmo delle cattedrali, dall’altissima resistenza dei graniti alla duttile arenaria largamente utilizzata nell’architettura toscana del Rinascimento nella varietà della pietra serena.
  • 7. IL SISTEMA TRILITICO Nel sistema trilitico si ha una trasmissione dei pesi in modo abbastanza semplice: il peso dell’elemento orizzontale si divide in due carichi equivalenti che si scaricano sui due piedritti. I piedritti, per effetto di questi pesi sovrastanti vengono ad essere sollecitati a compressione: ossia, il carico che li sovrasta determina sui piedritti un fenomeno di schiacciamento, fenomeno che viene contrastato dalla capacità di resistenza del materiale che costituisce le strutture. Trattandosi di pietre, come per le costruzioni megalitiche, tale resistenza è pressoché assicurata dalla durezza del materiale. L’elemento orizzontale, rispetto ai piedritti, viene sollecitato da una diversa sollecitazione, che prende il nome di flessione: ossia, dato che l’elemento è appoggiato solo agli estremi, al centro tende ad inflettersi verso il basso. Per effetto di ciò, all’interno avremo che le fibre superiori tendono a schiacciarsi – sono quindi soggette a compressione – mentre le fibre inferiori tendono a dilatarsi – sono cioè soggette a trazione. Molti materiali possono agevolmente sopportare la compressione, ma non la trazione. Per sopportare quest’ultima sollecitazione, i materiali impiegati devono avere una forza di coesione interna notevole. Pertanto, ne consegue che l’elemento più delicato del sistema trilitico è quello orizzontale. In natura solo due materiali possono prestarsi a ciò, la pietra e il legno. Entrambi però hanno due limiti «tecnologici»: le pietre sono troppo pesanti e difficilmente possono raggiungere luci – distanza tra i due sostegni – di dimensione notevole; il legno è un materiale non sempre resistente, con problemi di durabilità, dovuta a pericoli di deperimento o incendio.
  • 8.
  • 9. I primi templi greci furono costruiti in legno Particolare della struttura in legno del tetto
  • 10. ESTRAZIONE DEL MARMO DALLA CAVA
  • 11.
  • 12. In ogni epoca il costo del trasporto, TRASPORTO DALLA CAVA AL CANTIERE in termini di fatica umana e di tempo, era tra i più alti di tutte le operazioni del cantiere. Nei casi in cui la zona di LIZZATURA estrazione si trovava in aree montane, la prima fase del trasporto era rappresentata dalla discesa dalla cava verso il piano, tramite percorsi che generalmente si effettuavano su forti pendenze, e lungo i quali i blocchi dovevano essere frenati. Un sistema frequente era l’approntamento di piste larghe qualche metro, costituite da piani inclinati (detti ‘lizze’), lungo le quali venivano fatti scendere i blocchi: i blocchi, pesanti anche oltre 25 tonnellate, venivano issati sopra slitte di legno di quercia di lunghezza variabile (anche sino a 12 metri). Le slitte venivano fatte scorrere su assi di legno ingrassato disposti trasversalmente, e venivano trattenute con grossi funi (dette canapi) agganciate ai bordi del percorso a corti pali di legno duro (piri) infissi nella roccia; il graduale allentamento delle funi consentiva un lento avanzamento dei carichi. Iniziata la discesa, con l’aiuto di leve, i ‘lizzatori’ che hanno preparato la carica con l’aiuto dei “manovali di lizza”, toglievano via via le traverse dietro e le disponevano davanti. Nelle cave greche del marmo pentelico si conservano straordinarie testimonianze di tale sistema, costituito da una via in forte pendenza, ai lati della quale si trovano ancora i fori usati per i pali dove venivano avvolte e fatte scorrere le funi destinate a frenare le slitte. Nelle cave di marmo di Carrara la ‘lizzatura’ è stata in uso fino a epoche recenti.
  • 13.
  • 14.
  • 15.
  • 16.
  • 17.
  • 18.
  • 19.
  • 20.
  • 21. Le rocce hanno diverse caratteristiche meccaniche, fisiche e chimiche e si suddividono in TRE CATEGORIE: 1. rocce vulcaniche (dette anche magmatiche, eruttive o ignee): (come granito, sienite, diorite, gabbro e basalto) si formano in seguito alla solidificazione di magmi; a seconda del luogo in cui cristallizza si ottiene la suddivisione di questo genere di rocce in: - intrusive o plutoniche: rocce che si formano all’interno della crosta terrestre - effusive o vulcaniche: rocce che si formano sulla superficie terrestre o all’interno, a bassa profondità; il magma è portato in superficie attraverso il fenomeno del vulcanismo (risalita di lava). 2. rocce sedimentarie: (come dolomite, calcare e arenaria) sono rocce formate dall'accumulo di sedimenti di varia origine depositati sulla superficie terrestre, derivanti in gran parte dalla degradazione e dall'erosione di rocce preesistenti. Vengono classificate in base all'origine dei sedimenti in: rocce clastiche, chimiche, organogene e piroclastiche. 3. rocce metamorfiche: (marmo, gneiss, ardesia) formatesi in seguito alla trasformazione di altre rocce che per processi geologici vengono portate in condizioni di pressione e temperatura molto diverse rispetto a quelle in cui si erano precedente formate. Nella pratica queste rocce possono essere distinte in DURE e TENERE. Tra le rocce dure vi sono: graniti, rioliti, basalti e sono rocce difficili da lavorare. Tra le rocce tenere vi sono: arenarie, tufi e calcari.
  • 22. Granito Il granito ha una struttura cristallina, spesso con cristalli di grosse dimensioni, in quanto si tratta di una roccia intrusiva formatasi a grandi profondità dalla crosta terrestre. Esso presenta un'ottima resistenza agli acidi. Viene utilizzato soprattutto nelle pavimentazioni e nei rivestimenti esterni (soprattutto in passato per il bugnato). Tufo Il tufo è una roccia vulcanica di tipo effusivo. Esso può essere impiegato in edilizia in blocchetti per la costruzione delle pareti portanti in sostituzione di altri materiali quali blocchetti di cemento, pietra da taglio eccetera. Porfido Il porfido è una roccia vulcanica effusiva (formatasi, quindi, in prossimità della crosta terrestre) con una struttura cristallina a grana fine. È molto resistente agli sbalzi di temperatura, ed è per questo che viene spesso utilizzato per pavimentazioni esterne (dai bolognini ai sampietrini fino a lastre di dimensioni maggiori), ma anche per rivestimenti e pareti ventilate. Marmo Il marmo è una roccia metamorfica creatasi in seguito alla trasformazione di rocce sedimentarie mediante ricristallizzazione del carbonato di calcio di cui sono in prevalenza composte. Come tutte le rocce metamorfiche, anche il marmo può essere suddiviso in lamine secondo specifiche direzioni (scistosità). Viene spesso usato nella scultura, ma anche per rivestimenti esterni degli edifici e per le pavimentazioni. Ardesia L'ardesia è una roccia metamorfica da cui si possono ottenere facilmente lastre sottili, piane, leggere, impermeabili e resistenti agli agenti atmosferici. Viene principalmente impiegata per la costruzione delle coperture, ma anche nelle pavimentazioni e per la costruzione di gradoni di scale. Altre rocce utilizzate in edilizia Esistono molti altri materiali lapidei utilizzati in edilizia. Tra questi, ci sono delle rocce vulcaniche (come sienite, diorite, gabbro e basalto), rocce sedimentarie (come dolomite, calcare e arenaria) e rocce metamorfiche (come, per esempio, gli gneiss).
  • 24. 1. Rocce vulcaniche intrusive Granito Sienite Diorite Gabbro
  • 25. Rocce vulcaniche effusive Porfido Trachite Tufo Basalto
  • 26. Il granito è una roccia eruttiva a prevalente tonalità chiara che, per le particolari caratteristiche fisiche e meccaniche tra cui la notevole resistenza all’alterazione atmosferica nonché per i fattori estetici, è molto utilizzata come materiale da costruzione per rivestimento, pavimentazione e per la realizzazione di opere monumentali. Rigore ed essenzialità, queste le caratteristiche dell’edificio progettato da Siza: un corpo di fabbrica bianco e imponente nei suoi profili mistilinei e il recinto del patio. La differenza altimetrica dei volumi è sapientemente esplicitata grazie all’impiego di materiali differenti: la recinzione è realizzata in granito grigio. I conci in pietra da taglio perfettamente assemblati saldano la struttura al suolo e definiscono in maniera inequivocabile l’ingresso trilitico verso la chiesa. Il granito è usato sia per la sua leggerezza sia per la sua sintonia estetica con l’enorme volume bianco. Afferma Siza: «A seconda del trascorrere delle ore del giorno la chiesa si smaterializza oppure risalta con prepotenza: anche per questa ragione era necessario adottare un basamento che l’ancorasse al suolo, come accade nelle costruzioni precolombiane che ho potuto studiare in Perù». Chiesa di Santa Maria a Marco de Canaveses, arch. Alvaro Siza, Portogallo, 1999
  • 28.
  • 29. 2. Rocce sedimentarie Travertino Il travertino è una roccia sedimentaria calcarea di tipo chimico, molto utilizzata in edilizia, in particolare a Roma, fin dal I millennio a.C.
  • 32.
  • 34. Le tombe di Petra sono scavate nei canaloni e sui fronti rocciosi delle montagne. Le costruzioni funerarie sono in gran parte ricavate nell'arenaria policroma di età paleozoica, una roccia sedimentaria prodotta dalla sedimentazione e dall'accumulo di piccoli granelli di sabbia. Il risultato di questo processo è una roccia coerente e resistente, ma al contempo facile da scavare, organizzata in strati o bancate. Una caratteristica particolare di queste arenarie è la variazione del colore, con sfumature dal giallo ocra al rosso fuoco al bianco, dovute alla diversa concentrazione degli ossidi durante il lungo processo di consolidamento. Il Tesoro del Faraone è un monumento scavato nella roccia di fronte allo sbocco della stretta gola di accesso al sito antico (Siq) e presenta una facciata monumentale.
  • 35. Questo monumento è costituito dal medesimo materiale in cui è scavato: una rosea parete rocciosa di arenaria che si declina cromaticamente a seconda dell’incidenza della luce e del trascorrere della giornata. La facciata rupestre, alta circa 40 m, si struttura in un doppio ordine ornato di rilievi: l’inferiore è un pronao esastilo provvisto di frontone, quello superiore reca una tholos centrale tra due edicole e frontone spezzato. Tesoro del Faraone a Petra (Giordania), I secolo
  • 36.
  • 37.
  • 38. Mausoleo di Teodorico a Ravenna, 520-526 Il Mausoleo di Teodorico, a Ravenna, è la più celebre costruzione funeraria degli Ostrogoti. Fu costruito verso il 520 da Teodorico il Grande come sua futura tomba in marmo bianco d'Istria. Innanzitutto si distingue da tutte le altre architetture ravennati per il fatto di non essere costruito in mattoni, ma con blocchi di pietra d'Istria. Il mausoleo, a pianta centrale, si articola in un doppio ordine sovrapposto prismatico decagonale interamente costituito di blocchi di pietra calcarea d’Istria perfettamente squadrati e saldamente connessi tra di loro senza l’uso di calce o leganti. È coperto da un monolito a forma di calotta anch’esso di pietra d’Istria, del diametro di 10 m e dal peso di 230 tonnellate, trasportato per mare e issato sull'edificio con dodici anse (occhielli). La parte inferiore presenta su ciascun lato una nicchia voltata a tutto sesto, con gli archi evidenziati da conci di pietra dentati, che nel lato a ovest lascia il posto alla porta d’accesso alla camera inferiore. a parte superiore è coronata da una doppia fascia circolare orlata in alto con un motivo ornamentale «a tenaglie» e coperta da una cupola formata da un monolito con dodici anse sul bordo, attraversate da fori che dovettero servire da ancoraggio ai canapi utilizzati per consentire le difficili operazioni di sollevamento.
  • 39.
  • 40. I Palazzi di Firenze La pietraforte (o pietra forte) è una pietra arenaria a grana fine con cemento carbonatico. È la tipica pietra dell'edilizia fiorentina, in uso, almeno dall'XI secolo, in costruzioni civili e religiose ed anche per lastrici, in conci di varie dimensioni e nel bugnato, ma scarsamente usato nella scultura. Apprezzata per il colore marrone-avana opaco ma non spento e per la sua resistenza (da cui il nome), ha un carico di rottura perpendicolare di circa 1400 kg/cm2, doppio rispetto alla pietra serena. Al taglio in cava ha un colore grigiastro, che si trasforma in marrone-avana al contatto dell'aria tramite una reazione chimica del ferro presente nella pietra. Talvolta presenta macchie grigio azzurrognole e laminazioni con vene di calcite spatica. Può presentare un degrado lungo le superfici di laminazione ed avere distacchi, anche consistenti, lungo le vene di calcite, ma ha una buona resistenza agli agenti atmosferici, come dimostrano edifici ormai realizzati da secoli, anche se negli ultimi anni gli agenti chimici inquinanti hanno accelerato i fenomeni di degrado delle parti lasciate a vista.
  • 41. A Firenze le cave di pietraforte si trovavano nel Giardino di Boboli, quindi vicinissimo alla città, e furono usate ben prima della realizzazione di Palazzo Pitti. È infatti documentato un uso molto più antico: negli scavi presso Palazzo Vecchio sono emerse alcune strutture del teatro della Firenze romana, in pietraforte. Il Palazzo stesso fu detto che si trovasse già sotto terra, perché le cave di materiale erano sotto le sue fondazioni, e che fosse stato sufficiente "voltarlo" in alto. L'anfiteatro di Boboli si trova proprio nella cavità realizzata per prelevare il materiale per il palazzo. Altre cave si trovano sulla Costa San Giorgio, a Monteripaldi, alle Campora (cave che fornirono il materiale per la stazione di Santa Maria Novella), a Riscaggio ed a Greve in Chianti (parzialmente ancora in attività) ed in genere a sud dell'Arno. Fuori dall'area fiorentina si trovano pietre con caratteristiche simili a Santa Fiora (GR) sui Monti della Tolfa (Civitavecchia) e sulle colline di Bergamo.
  • 42. A Firenze sono stati costruiti in pietraforte: Ponte Vecchio Ponte Santa Trinita Ponte alla Carraia Palazzo del Bargello Palazzo Vecchio Palazzo Medici Riccardi Palazzo Strozzi Palazzo Spini Feroni Palazzo Pitti Chiesa di San Remigio Chiesa di Santa Maria Maggiore Chiesa di San Lorenzo Facciata della chiesa di Santa Trinita Facciata della chiesa di San Gaetano Strutture interne di Santa Maria del Fiore Strutture interne di Santa Maria Novella Mura di Firenze, eccetera.
  • 43.
  • 44.
  • 45.
  • 46.
  • 48. Marmo
  • 51.
  • 52.
  • 53.
  • 54.
  • 55.
  • 56.
  • 57.
  • 58. Il Duomo di Milano, costruito a partire dal 1386 L’orientamento stilistico verso i modelli gotici d’oltralpe determinò la scelta del marmo come materiale da costruzione per il duomo di Milano. La cava di marmo bianco/rosa di Candoglia, all’imbocco della val d’Ossola, rappresenta la principale fonte di approvvigionamento del materiale da costruzione della cattedrale, condizionandone fortemente l’esecuzione, l’architettura e la statica. Sin dall’inizio della sua costruzione, intorno al duomo venne attrezzato un cantiere per scalpellini e scultori in modo che la trasposizione di ornati e statuaria dai blocchi di marmo avvenisse soltanto in loco, in base alle misure e ai modelli elaborati dai vari artisti e in preciso riferimento con la struttura che si andava realizzando. La bellezza cristallina del marmo di Candoglia, unita alle sue caratteristiche chimico- fisiche, porta un contributo di singolare valore a un’opera di tanta imponenza e arditezza. Un marmo ottimale sia per la possibilità di ottenere una lavorazione scultorea di grande finezza, sia per la robustezza e la resistenza alla compressione simile a quella del granito.
  • 59.
  • 60.
  • 61.
  • 62.
  • 63.
  • 64. La costruzione delle terme di Vals è un grande volume in pietra facente tutt’uno con la montagna, un oggetto che esplicita il rapporto tra l’energia primigenia e la geologia del paesaggio montuoso. Montagna, pietra, acqua, costruire in pietra all’interno della montagna: un’interpretazione architettonica che ha guidato il progetto e, passo dopo passo, gli ha dato forma. La quarzite di Vals è una variante dello gneiss verde, una roccia metamorfica caratterizzata dall’alternanza di bande di minerali chiari e minerali scuri. Terme di Vals, arch. Peter Zumthor, Svizzera, 1996
  • 65.
  • 66. I confini tra le terme e l’ambiente sono netti, eppure il dentro e il fuori, i bagni termali e la natura si confondono. Questo è il risultato della sapiente tecnica adottata dall’architetto e dalla sua scelta dei materiali; la quarzite di Vals è ovunque e in tutti i tipi di lavorazione: spaccata, fresata, levigata, lucidata, frantumata. Il visitatore si muove in un mondo di pietra e acqua interrotto solo da balaustre di ottone, porte vetrate e finestre.
  • 67. "Montagna, pietra, acqua". Costruire nella pietra, costruire con la pietra, costruire dentro la montagna, ricavare dalla montagna, essere dentro la montagna: come possono essere interpretati architettonicamente, trasformati in architettura i significati e la sensibilità presenti nell'unione di queste parole? Ponendoci questa domanda abbiamo progettato la costruzione che, passo a passo, ha preso forma. (arch. Peter Zumthor) Nel 1983 il Comune di Vals comprò le terme con gli hotel e la società "hotel und Thermalbad". Oggi Vals AG (Hoteba) proprietà del Comune al 100%. Nel 1986, l'architetto Peter Zumthor di Haldenstein fu incaricato di costruire una nuova stazione termale che si inaugur򠮥 l 1996. Dopo solo due anni le terme diventano monumento nazionale. Le immagini delle Terme di Vals fecero il giro del mondo: "Una lezione di coraggio ed estetica", "Una stazione termale e terapeutica straordinariamente arcaica, ricca di sensibilità silenziosa", "Terme come il mondo non ha visto mai". Le terme sono una costruzione rettangolare dalle pareti stratificate in lastre di pietra, la quarzite di Vals, estratta a due chilometri di distanza dalle terme. Vennero utilizzate 60.000 lastre di pietra. Ora i lavori proseguono: anche l'hotel dovrebbe raggiungere il livello delle terme. A Vals si estrae da secoli la Quarzite di Vals. Inizialmente gli abitanti utilizzavano le lastre di pietra come materiale di copertura per i tetti (oggi questa una norma edilizia). Oggi questa roccia, fresata e levigata, viene utilizzata anche per le rifiniture interne.
  • 68. Le terme sono state costruite con lastre di pietra stratificate l'una sull'altra. Le lastre di pietra non sono premurate, ben sostituiscono parte degli elementi portanti, essendo muri massicci. Secondo precise indicazioni di Peter Zumthor, le lastre sono state squadrate, numerate e, in base ai suoi progetti, sopraelevate a muro nel cantiere. Le lastre sono ad altissima precisione, le tolleranze dimensionali per la produzione delle pietre si aggiravano intorno a 1/10 di mm. Complessivamente sono state utilizzate 60.000 lastre. Nelle terme la Quarzite di Vals appare in tutte le possibili lavorazioni: spaccata, fresata, segata, levigata, sovrapposta, lucidata, frantumata, ma sempre trattata con precisione assoluta.
  • 69.
  • 70. B. MATERIALI LAPIDEI ARTIFICIALI 1. Malte 2. Calcestruzzo 3. Laterizi 4. Ceramica 5. Vetro
  • 72. 1. MALTE La malta è un conglomerato costituito da una miscela di legante (ad esempio cemento e/o calce), acqua e inerte fine (sabbia). Viene utilizzata in edilizia per realizzare intonaci (malta per intonaco), per collegare e tenere uniti altri materiali da costruzione (malta per murature) cui la malta fluida si adatta aderendovi tenacemente fino a dare una struttura monolitica ad indurimento avvenuto (malta di allettamento), nella realizzazione di sottofondi delle pavimentazioni. Nelle murature antiche e in generale quelle con malte a base di calce, la funzione della malta è principalmente quella di compensare le asperità dei blocchi (pietre o laterizi) e quindi quella di distribuire il carico su l'intera superficie d'appoggio reciproco. La malta non ha quindi la funzione preminente di "incollare" i blocchi, come si potrebbe pensare, soprattutto quella tradizionale. L'uso della malta nelle murature e la stesura di strati di malta per rivestire e decorare le murature stesse, è diffuso in Italia fin dall'epoca romana. Nel corso degli ultimi anni, sono state pubblicate alcune Raccomandazioni normal relative alle malte ed alla loro caratterizzazione scientifica.
  • 73. Le malte vengono classificate sulla base della tipologia d'impiego in: • malte per murature (di allettamento, di riempimento); • malte per intonaci; • malte per decorazioni (a spessore, a rilievo); • malte per usi particolari (stuccature, sigillature, stilature); • malte per applicazione rivestimenti (pavimentazioni, pareti, ecc.).
  • 74. Malte per murature (di allettamento, di riempimento) La malta viene utilizzata nella realizzazione di murature, per collegare e tenere uniti altri materiali da costruzione, cui la malta fresca si adatta aderendovi tenacemente fino a dare una struttura monolitica ad indurimento avvenuto. E’ quindi utilizzata come letto di posa per elementi con diversa funzione. Un tipico esempio di malta di allettamento è dato dagli elementi in muratura portante in laterizio, in cui i mattoni sono collegati da uno strato di malta di spessore generalmente inferiore al centimetro, che si interpone tra due fila di mattoni. Le malte idrauliche come le malte "pozzolaniche" o malte "a cocciopesto", erano note già ai tempi dei Fenici e vennero perfezionate dai Romani che con esse costruirono e resero impermeabili i sistemi di adduzione dell'acqua quali acquedotti e cisterne. Questa tecnologia è alla base anche delle mura a sacco romane e con essa è stato possibile realizzare la volta del Pantheon di Roma, che però tecnicamente è costituita da calcestruzzo, visto che oltre all'aggregato fine contiene anche un aggregato grossolano.
  • 75.
  • 77. In base a questa prima classificazione si vede che le malte di calce possono avere sia comportamento aereo che idraulico in funzione della natura del legante. In particolare le malte aeree di calce aerea induriscono tramite la reazione di carbonatazione. In queste malte l'aggregato funge da scheletro inerte, riduce il ritiro della malta in seguito alla perdita d'acqua del legante, migliora le proprietà meccaniche e favorisce la carbonatazione dell'intero strato di malta. Anche queste malte manifestano una buona resistenza all'acqua e all'umidità, grazie alla bassissima solubilità del carbonato di calcio che funge da legante, si mantengono in generale sufficientemente traspiranti e sono state utilizzate per secoli per l'ottenimento di intonaci interni ed esterni anche di straordinaria durabilità. Le malte idrauliche a base di calce aerea invece prevedono l'utilizzo di un aggregato reattivo, quale la pozzolana naturale, il cocciopesto, la pomice, il silica fume. La caratteristica comune a tutti gli aggregati reattivi è il contenuto di ossidi acidi, di alluminio e soprattutto di silicio, capaci di reagire in presenza d'acqua con l'idrossido basico di calcio per formare gli stessi composti che si ottengono per indurimento di una calce idraulica o di un cemento Portland. Questa reazione avviene dunque all'interfaccia tra legante e aggregato, garantendo una straordinaria aderenza tra la sabbia e il legante, che porta ad una drastica riduzione della porosità della malta. Questa ridotta porosità e l'elevata aderenza tra aggregato e legante rendono le malte idrauliche a base di calce aerea rispetto a quelle aeree: meno permeabili all'acqua; meccanicamente più resistenti; meno dilavabili e quindi più durabili.
  • 79. Il largo impiego del calcestruzzo è dovuto a diversi fattori: ha buone caratteristiche di resistenza a compressione, all'acqua e agli agenti atmosferici, e per questo è perfetto per la realizzazione di dighe, canali e strutture a stretto contatto con il terreno o esposte all'atmosfera; è compatibile con le armature in acciaio che consentono di porre rimedio alla sua bassa resistenza a trazione e flessione; può essere prodotto facilmente e messo in opera nelle più svariate forme; è economico e prodotto con materiali facilmente reperibili. Le diverse caratteristiche del calcestruzzo, sia fresco che indurito, dipendono dalla presenza o mancanza di aggregati (naturali o artificiali) e dalle caratteristiche dell'acqua e degli additivi (come per esempio quelli fluidificanti e superfluidificanti, che sono i più utilizzati e servono a rendere più lavorabile il calcestruzzo o a ridurre la quantità di acqua necessaria nell'impasto).
  • 81. I laterizi sono materiali da costruzione di vasto uso caratterizzati da una forma regolare e da dimensioni e peso tali da consentirne una agevole posa manuale. Evoluzione tecnica della lavorazione della terra cruda, il laterizio è un manufatto in pietra artificiale prodotto per cottura in fornace di un impasto di argilla con acqua in modo da renderla plasmabile ed elastica. La cottura ad alte temperature comporta il notevole indurimento dell’argilla che acquisisce proprietà importanti: elevata resistenza meccanica, leggerezza, elasticità, adattabilità alle deformazioni, un buon invecchiamento, un buon isolamento termico, alta capacità di regolazione «naturale» dell’umidità ambientale. Vengono impiegati per la realizzazione di murature, solai, coperture e rivestimenti. Sono costituiti da argilla (solitamente argille impure, contenenti ossido di ferro, responsabile della colorazione rossastra). Tra i laterizi, vi sono mattoni pieni, mattoni semipieni, tavelline, tavelle e tavelloni, pianelle e tegole di vario tipo (embrice, coppo, marsigliese, portoghese, olandese). Malgrado sia esistita nei secoli un’estrema variabilità dimensionale, derivante dalle tecniche costruttive locali, per esigenze economiche è sorta la necessità di una standardizzazione delle dimensioni. Il mattone è stato sin dall’antichità il materiale artificiale più diffuso, impiegato nelle tecniche tradizionali offre infatti costi contenuti, il medesimo rendimento strutturale della pietra oltre a una grande versatilità e rapidità d’uso.
  • 82. Nell’architettura romana il laterizio è il materiale da costruzione più impiegato, mentre in età bizantina viene spesso usato per le sue qualità figurative; durante il Medioevo trova diffusione in tutte quelle aree geografiche nelle quali sono assenti i materiali lapidei o in sostituzione di essi quando la loro lavorazione risulta troppo onerosa. Fra gli edifici in laterizio di particolare concezione va ricordata la Cupola di Santa Maria del Fiore, con corsi di mattoni autoportanti a spina di pesce, mentre in età barocca tranne alcune eccezioni come Borromini e Guarini, per le sue caratteristiche di materiale povero compare raramente a vista. Riscoperto dagli architetti olandesi all’inizio del XX secolo, da Berlage a De Klerk, nell’architettura contemporanea l’impiego del laterizio come rivestimento o come tecnica costruttiva non è molto diffuso se non per al fine di caratterizzare fortemente l’estetica di un edificio.
  • 83. TIPI DI MATTONI Le dimensioni del mattone sono legate alla mano dell’uomo: sono quindi simili in tutto il mondo; tuttavia sussistono differenze geometriche non solo tra le diverse nazioni, ma anche tra regione e regione, dovute ad usi e consuetudini locali, che i tentativi di unificazione non sono riusciti a cancellare. I mattoni si distinguono inoltre per le modalità di produzione e per la presenza o meno di fori: ogni tipologia ha un suo impiego preferenziale e consente specifiche soluzioni che meglio ne valorizzano le caratteristiche di base. Modularità del mattone La necessità di concatenare i mattoni per realizzare muri dello spessore di due o più teste fa sì che larghezza e lunghezza del mattone siano fra loro rigorosamente coordinate
  • 84. Pavimentazione in opus spicatum nei Mercati di Traiano.
  • 85. Chiesa di S. Vitale a Ravenna del 532
  • 86.
  • 87.
  • 88.
  • 89. S. Apollinare in Classe. Ravenna
  • 90. Francesco Borromini, Chiesa di Sant’Andrea delle Fratte a Roma, 1663-1665
  • 91. Palazzo Carignano, Torino, arch. Guarino Guarini, XVII secolo
  • 92.
  • 93.
  • 94.
  • 95. Mario Botta, Museo di Arte Moderna, San Francisco 1991-1995
  • 96. Chiesa di Paderno di Seriate
  • 97.
  • 98. Basilica di S. Ambrogio, Milano, XI - XII sec