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  1. GIORGIONE VITA E OPERE
  2. VITA • Giorgione, all’anagrafe “Giorgio Barbatelli da Castelfranco” (1477, Castelfranco Veneto – 1519, Venezia), è considerato uno dei più importanti pittori del XV secolo e tra i padri fondatori della pittura veneziana. • Della sua vita non si sa molto. Sappiamo che la sua carriera non durò più di quindici anni e che a lui possono essere attribuite con certezza massimo sei, sette opere. Giorgio Vasari, il grande storico dell’arte, disse di lui che era un uomo affascinante, dotato di una geniale personalità e attento alle mode del tempo. • Da giovanissimo si trasferì a Venezia, per lavorare nella bottega di Giovanni Bellini, uno dei più importanti esponenti del Rinascimento italiano.
  3. TECNICA • Giorgione si concentra sul problema dell’imitazione della natura e in particolare della resa della fusione atmosferica delle forme, ma in una soluzione figurativa completamente nuova, che interpreta la resa plastica e spaziale attraverso l’uso del colore e non, come avveniva in Toscana, del disegno. • Giorgione definisce forme e chiaroscuri stendendo il colore per velature successive, tono su tono: il contorno della figure risulta così morbidamente fuso all’ambiente circostante. • La pittura così ottenuta, che sarà chiamata “TONALE”, unifica la composizione attraverso la luce naturale, in quanto definisce lo spazio attraverso le variazioni di intensità cromatica e non esclusivamente attraverso la gabbia prospettica.
  4. OPERE • Nel contesto della produzione di Giorgione le opere a soggetto sacro sono prevalentemente collocate nei primi anni di attività. A questo periodo sono di solito riferite la Sacra Famiglia Benson, l'Adorazione dei pastori Allendale, l'Adorazione dei Magi e la Madonna leggente, mentre di attribuzione prevalentemente scartata è un frammento con la Maddalena, agli Uffizi. In queste opere si notano differenze fondamentali con il principale pittore allora attivo a Venezia, Giovanni Bellini: se per Bellini tutto è pervaso di sacralità e il creato appare come manifestazione divina, per Giorgione tutto ha un aspetto laico, con la natura che sembra dotata di una propria, innata norma interna, nella quale i personaggi sono immersi con sentimenti reali e "terrestri". • Al 1502 circa risale una delle poche opere certe di Giorgione, la pala di Castelfranco, commissionata dal cavaliere Tuzio Costanzo per la cappella di famiglia nel Duomo dei Santa Maria Assunta e Liberale a Castelfranco Veneto.
  5. "LA TEMPESTA" DIPINTO A OLIO E TEMPERA SU TELA. DIMENSIONI 82 X 73 CM. REALIZZATO DA GIORGIONE, TRA IL 1502- 1503. TUTTORA CONSERVATA NELLE GALLERIE DELL'ACCADEMIA DI VENEZIA. COMMISSIONATO DA GABRIELE VENDRAMIN.
  6. DESCRIZIONE E STILE • Alcuni studiosi d'arte hanno definito l'opera come la prima rappresentazione paesaggistica della storia dell'arte occidentale. Però questo aspetto è a lungo contestato, per i diversi personaggi che l'opera presenta. Inevitabile è diventato però, per certi poeti e artisti, affermare che la tempesta raffiguri un paesaggio in cui sono inserite delle figure umane e non viceversa: aspetto estremamente rilevante.
  7. IL MISTERO "TEMPESTA"... Edgard Wind sostenne che la figura maschile rappresenterebbe un soldato, simbolo di forza, mentre quella femminile la carità. Maurizio calvesi penso ad un'unione tra cielo e terra, legato alle teorie neoplatoniche. Salvatore Settis sostenne che le figure si potessero interpretare come Adamo ed Eva ( con il piccolo Caìno), dopo la cacciata dal paradiso terrestre. Un'ulteriore interpretazione afferma che la donna rappresenterebbe Venere, nelle vesti di una zingare virgola e l'uomo Marte, nelle vesti di un soldato. Alcuni studiosi sono arrivati però ad ipotizzare che l'opera segna la nascita delle figure "senza soggetto".
  8. POWER POINT REALIZZATO DA STEFANO DELL'ELCE