2. Imperialismo è il termine introdotto nel
XIX secolo, dal 1860 al 1870,
nell'Inghilterra della regina Vittoria e
nella Francia di Napoleone III, per
indicare la tendenza di uno Stato ad
estendere il suo dominio politico ed
economico su altri paesi.
IMPERIALISMO
3. una nuova geografia
La fase della grande spartizione avviene entro la fine del XIX secolo, rallenta nel
nuovo secolo e si arresta sostanzialmente con lo scoppio della guerra mondiale.
Le sue mete privilegiate sono l'Africa e l'Asia
possiede il Nord Africa
Marocco, Algeria, Tunisia e
il Madagascar
Gran bretagna
dall'Egitto all'Unione
Sudafricana, passando per il
Sudan, la Nigeria, la Costa
d'oro, l'Uganda, il Kenya, la
Rodhesia
Portogallo
Angola e Mozambico
FRANCIA
Belgio
Congo
Germania
ha un impero ridotto che
comprende Camerun, Togo,
Namibia e Tanganica
italia
Eritrea e Somalia e, nel 1911, la
Libia
stati Uniti
Cuba, Portorico e Panama le isole
Filippine in Asia e controllano tutta
l’economia dell’America Latina.
5. Il nazionalismo rivoluzionario di Rousseau
(nazionalismo democratico)
Il nazionalismo conservatore della cultura
tedesca.
Grazie al nazionalismo, l’imperialismo viene
legittimato agli occhi dell'opinione pubblica.
il nazionalismo era convinzione della superiorità della
propria nazione sulle altre. L'identità nazionale si
identifica sempre più con l'omogeneità etnica e
quindi sulla purezza razziale.
Il nazionalismo fu un fatto complesso, di cui si
possono individuare due tipi:
Nazionalismo
6. volontà di appropriarsi di
materie prime e risorse
naturali a basso costo
le cause dell’imperialismo
1.
4.
3.
2.
le industrie delle armi sono
favorevoli all’imperialismo
perché si arricchiscono con le
commesse per rifornire
l’esercito
desiderio di assicurarsi un
vasto mercato per
vendere i prodotti
dell’industria
espandere il proprio territorio
è un segno di potenza e di
prestigio nei confronti degli
altri paesi europei
7. anche i militari sono
favorevoli perché
acquistano prestigio e
importanza nella società
le cause dell’imperialismo
5.
7.
6.l’imperialismo ha la sua
radice nelle idee
nazionaliste e razziste che
si stanno affermando in
Europa
la politica imperialista è vista come un motivo
per deviare l’attenzione dei contadini e degli
operai dalle lotte sociali e per dare a tutte le
classi sociali uno scopo in comune: fare del
proprio paese una grande potenza
8. Nei paesi occupati non si
tiene conto della cultura e
dell’identità dei popoli
le CONSEGUENZE
1.
4.
3.
2.
le vie di comunicazione costruite
dagli europei servono non agli
spostamenti della popolazione, ma al
movimento delle merci per facilitare i
trasporti con la madre-patria
viene bloccato lo sviluppo
locale, l’artigianato,
impedita la nascita
dell’industria
i confini dei domini
vengono fissati dai bianchi
senza rispettare in alcun
modo le caratteristiche e le
esigenze degli abitanti
anche nei paesi in cui viene
migliorata la salute con vaccini e
medicine, questo è fatto
soprattutto per proteggere gli
europei dalle malattie
5.
9. la sola civiltà e la sola cultura appartengono ai bianchi gli altri popoli sono inferiori
i bianchi hanno il diritto di sottomettere questi popoli con la forza e di sfruttarne le
risorse
i bianchi hanno il dovere di diffondere nel mondo il progresso e la civiltà
Africani e Asiatici non hanno diritto alla libertà, all’indipendenza e all’autogoverno.
Solo dopo molto tempo,quando saranno “civilizzati”, potranno avere dei diritti; per ora
hanno solo doveri.
I bianchi giustificano l’imperialismo sulla base della loro superiorità tecnologica e
interpretando in modo distorto la teoria dell’evoluzione di Darwin:
10. Differenza tra colonialismo e
imperialismo
la dimensione e la rapidità delle conquiste
per le modalità di intervento che vedono in primo piano gli Stati
colonizzatori
e per le grandi ripercussioni culturali connesse
L'imperialismo si distingue dal colonialismo di tutte le età precedenti
per:
1.
2.
3.
11. Il colonialismo sviluppatosi nel
XV secolo prevede
l’occupazione e la piena presa
di controllo politico economico
e culturale di una nazione a
discapito di un’altra
mentre nell’imperialismo la
nazione non diventa parte
integrante dell’occupante ma
mantiene la sua autonomia anche
essendo strettamente legata a
livello economico e commerciale
alla potenza coloniale di
riferimento
12. il colonialismo ha fini economici:
sfrutta infatti appieno le risorse la
forza lavoro e le possibilità
commerciali offerte dalla Colomia
per questo motivo molto spesso il
colonialismo ha portato a vere
proprie forme di schiavitù che
venivano giustificate da motivazioni
idealistiche che vedevano i
colonizzatori come portatori di valori
etici e culture superiori rispetto a
quelle dei popoli colonizzati
l’imperialismo invece non prende il
pieno controllo politico economico e
culturale dello Stato occupato ma
diventa il punto di riferimento per gli
sviluppi culturali economici e
commerciali infatti l’obiettivo
dell’imperialismo e creare un vero e
proprio impero che possa essere il
più grande possibile e che permetta
di mantenere il pieno controllo sugli
scambi commerciali su materie prime
e risorse economiche
13.
14. Le ragioni alla base
dell’imperialismo
la Grande depressione,
la Seconda rivoluzione industriale,
a ricerca di materie prime e di nuovi e più vasti mercati,
l'eccedenza di capitali,
la ricerca di prestigio per la nazione,
motivi strategici e di potenza degli stati o il loro timore
di essere lasciati fuori dalla spartizione;
la crescita demografica europea,
la estesa disoccupazione,
l’accentuarsi del nazionalismo,
la fiducia nella superiorità culturale e civile
dell'Occidente
la razzistica rivendicazione della superiorità della razza
bianca,
la superiorità della tecnologia industriale europea; e
altro ancora.
15. La rivoluzione fece trionfare l'idea di nazione,
concepita come la concepiva Rousseau: una
comunità di popolo che si esprime nella "volontà
comune" e che ha il diritto di autogovernarsi ed
insorgere contro l'oppressione. Tale concezione
venne fatta propria dalla rivoluzione francese e
diffusa con le sue guerre in tutta Europa.
FILOSOFIA
1.
2.
Il nazionalismo rivoluzionario di Rousseau (nazionalismo democratico)
Il nazionalismo conservatore della cultura tedesca.
In precedenza abbiamo detto che il nazionalismo fu un fatto complesso, di cui si
possono individuare due tipi:
1.
2.
Successivamente, in Germania, l'idea di nazione venne elaborata su
altre basi dal Romanticismo: la Germania sotto l'oppressione
napoleonica esaltava la storia del popolo tedesco, le proprie tradizioni,
la propria lingua, sottolineando la propria identità (fino a considerarla
superiore a quella degli altri popoli) per rivendicare il diritto ad essere
libera dall'oppressione. Si vedano ad esempio, i Discorsi alla nazione
tedesca (1807-8) del filosofo tedesco Fichte o le opere dell'altro
grande filosofo tedesco Hegel, in cui venivano esaltate la superiorità
dei tedeschi sugli altri popoli, la superiorità dello Stato sugli individui,
ecc. (nazionalismo conservatore).
2.
16. Uno dei capisaldi nazionalismo è la "Filosofia
della storia" in cui Hegel definisce la nazione
come Spirito di popolo e vede nel processo
storico mondiale la realizzazione dell'idea dello
Spirito, che culmina nel mondo germanico.
Dall'importanza attribuita alla storia, vista come
incarnazione dell'idea di Spirito, deriva la
passione per la storiografia
Hegel
17. idea in se e per sé ( tesi) idea pura ( idea considerata in sé stessa a
prescindere dalla sua concreta realizzazione nel mondo.
idea fuori di sé ( antitesi) natura ( estrinsecazione dell'idea nelle realtà
spazio- temporali del mondo
idea che ritorna a sé ( sintesi) spirito ( l'idea che dopo essersi fatta natura
torna presso di sé nell'uomo)
HEGEL ritiene che il farsi dinamico dell'assoluto passi attraverso i tre momenti
dell'idea
1.
2.
3.
Questa triade dialettica non è da intendersi in senso cronologico ma in senso
ideale.
Infatti ciò che concretamente esiste nella realtà è lo SPIRITO ( la SINTESI) in
quale ha come sua coeterna condizione la NATURA ( l'ANTITESI) e come
coeterno presupposto il programma logico rappresentato dall'IDEA PURA ( la
TESI)
A questi 3 momenti strutturali dell'ASSOLUTO Hegel fa corrispondere le 3
sezioni in cui si divide il sapere logico:
La logica, la filosofia della natura, la filosofia dello spirito
Hegel