2. Introduzione
2
Premesse:
Master International e-Learning Management
Università “La Sapienza” di Roma
Nova Southeastern University di Fort Lauderdale
Sperimentazione pratica delle differenze tra i diversi approcci
Approccio sistematico alla progettazione didattica
Obiettivo:
Confronto metodologico tra due modelli sistematici di
progettazione didattica rivolta all’e-learning:
Walter Dick & Lou Carey
Bruno Ronsivalle
3. Modello Dick & Carey
3
Fonte:
“The systematic design of instruction” (2005)
4. Modello di Ronsivalle
4
Elaborazione grafica da:
“Simulare la complessità: sistemi dinamici e reti decisionali nei percorsi di
apprendimento” (2005)
“Mycrophysics of e-learning: the new storyboarder’s profile” (2006)
5. Modelli a confronto
Un obiettivo comune:
sviluppare un metodo sistematico per supportare le fasi di
ideazione,
progettazione e realizzazione di percorsi formativi
complessi
Un modo comune per rappresentare gli obiettivi
didattici:
l’importanza del comportamento osservabile
Mager: comportamento + condizione + criterio
Un diverso processo per raggiungere
l’obiettivo...
6. Modelli a confronto:
teorie e strategie didattiche
Dick and Carey Ronsivalle
Comportamentis
mo
Cognitivismo Cognitivismo
Focalizzato sui domini formativi Focalizzato sui Modelli Mentali di
(Gagnè) Johnson-Laird e sull’utilizzo di mappe
concettuali secondo la teoria di Novak.
Obiettivi didattici Obiettivi didattici
Task analysis; obiettivi di performance Albero degli obiettivi didattici e
tassonomia dei domini cognitivi di Bloom
Strategie motivazionali Strategie motivazionali
ARCS (Keller): Attention + Relevance Festinger: dissonanza cognitiva
+ Confidence + Satisfaction
7. Modelli a confronto:
valutazione e meta-valutazione
Valutazione: è necessario distinguere la valutazione del percorso
formativo (evaluation), necessaria a una sua revisione in termini di
efficacia, efficienza e soddisfazione, dalla valutazione dei risultati
(assessment)
Dick and Carey Ronsivalle
Tre momenti preliminari di e va lua tio n: Eva lua tio n interna al processo.
o ne -to -o ne A s e s s m e nt con finalità di certificazione
s
s m a ll g ro up s tria l
delle competenze:
va luta z io ni d ia g no s tic he
fie ld tria l
va luta z io ni fo rm a tive
va luta z io ni s o m m a tive
Meta-valutazione: operazione di
valutazione e revisione dello stesso sistema
di valutazione
8. Conclusio
ni
Dick and Carey Ronsivalle
Focus: Focus:
Domini dell’apprendimento (Gagné)
Domini dell’apprendimento (Gagné) Dominio cognitivo (Bloom)
Dominio cognitivo (Bloom)
Motivazione: ARCS
Motivazione: ARCS Motivazione: dissonanza cognitiva
Motivazione: dissonanza cognitiva
Task analysis
Task analysis Valutazione e meta-valutazione
Valutazione e meta-valutazione
dalla conoscenza alla performance:
Ronsivall le simulazioni didattiche con reti di
e Bayes
To be
continued…
Editor's Notes
Citare i tre vantaggi dell’approccio sistematico alla progett did.
Approccio sistemico alla progettazione: L’identificazione dell’obiettivo formativo del percorso espresso in maniera chiara e misurabile secondo Mager L’analisi del percorso formativo -> l’individuazione del corretto dominio cognitivo (Gagné). Descrizione delle azioni necessarie per raggiungere tale obiettivo, fino a descriverne le componenti minime. ->schematizzazione diagrammi di flusso Progettazione del sistema di valutazione per una progettazione learner-centered. Strategia didattica basata su una corretta motivazione, una coerente analisi dei prerequisiti e l’inserimento di opportuni feedback Valutazione reperimento di dati quantitativi e qualitativi per un’agevole analisi e revisione ->interviste ad esperti di contenuto; somministrazione a piccoli gruppi di utenti tipo; e somministrazione sul campo. Revisione svolta attraverso tecniche di item analysis-> comprendere eventuali gap di performance; cogliere imperfezioni a livello di singoli item valutativi o di porzioni di contenuto.
Macroprogettazione e Microprogettazione-> Macro: progettazione mirata al target, agli obiettivi, ai tempi e alle risorse a disposizione; Micro: storyboard, strutturazione dei contenuti, definizione della modalità di presentazione ed erogazione. Analisi delle variabili di contesto: stabilire obiettivi generali, analizzare le variabili di contesto come target di riferimento, contesto, caratteristiche specifiche del prodotto e tecnologie a disposizione Analisi dei contenuti -> Novak -> guida alla strutturazione dell ’ albero degli obiettivi formativi. Obiettivi formativi, espressi sotto forma di comportamento osservabile secondo il modello di Mager, comportamento, condizione e criterio -> Bloom ->regole nella costruzione dell’albero La valutazione -> valori tangibili all’apprendimento -> somministrare due test: in apertura e in chiusura del corso, confronto di risultati ottenuti nei due test definisce la differenza tra le conoscenze preesistenti e quelle acquisite; -> stabilire le regole, le modalità e le procedure di somministrazione del test -> standardizzazione, affidabilità e attendibilità della prova. Strategia didattica: teoria della dissonanza cognitiva Leon Festinger Storyboard Meta-valutazione consente analisi e calcoli statistici per esprimere un giudizio sulla validità di Item e prova-> confronto curva di gaus Simulazioni: modellizzazione di situazioni reali per mettere alla prova il discente in ambienti verosimili ma protetti da rischi Per valutare obiettivi didattici classificabili oltre il terzo livello -> La simulazione è governata dalla rete di Bayes evolve in modo differente sulla base delle decisioni prese dal discente-
Benché entrambi i modelli si rifacciano nelle loro fondamenta agli apporti consolidati del comportamentismo, il modello Dick and Carey presenta una impronta più forte in tal senso. Dal comportamentismo è trattenuta la metodologia di ricerca fondata sullo studio di comportamenti osservabili. La definizione degli obiettivi si basa sulla task analysis (Jonassen, 1999), ovvero sull’analisi di compiti e procedure in una prospettiva di performance; dal cognitivismo , invece, è tratto lo studio approfondito dei domini formativi attraverso l’opera di Gagné; dal costruttivismo è richiamata l’attenzione per la dimensione sociale della formazione. Veniamo al modello di Ronsivallle. Cognitivismo : il modello si basa sulla teoria dei Modelli Mentali di Johnson-Laird, così come sull’utilizzo di mappe concettuali secondo la pratica di Novak. Obiettivi didattici : per livelli bassi della tassonomia di Bloom, il modello di progettazione pone alla base l’analisi dei contenuti. Per livelli più elevati che comportano la messa in gioco di attività intellettuali più complesse (analisi, sintesi e valutazione), il modello prevede l’utilizzo di simulazioni formative.
Valutazione: E’ necessario distinguere nettamente la valutazione del percorso formativo ( evaluation ), necessaria ad una sua revisione in termini di efficacia, efficienza e soddisfazione nei discenti, dalla valutazione dei risultati dei discenti ( assessment ). Un fattore da prendere in considerazione è quello della Metavalutazione , che costituisce l’operazione di valutazione dello stesso sistema di valutazione. Il modello Dick and Carey prevede tre momenti di verifica preliminari all’erogazione della formazione ( one-to-one , small groups trial e field trial ) consistenti rispettivamente in interviste mirate a esperti di contenuto, nella somministrazione del percorso a piccoli gruppi di utenti tipo e in somministrazioni sul campo per testare la validità del materiale e delle attività. il modello Ronsivalle pone invece l’accento sui processi di validazione interni al processo di progettazione e sulla conformità del prodotto con gli obiettivi formativi e le variabili di contesto. Il modello di Ronsivalle, con finalità di certificazione delle competenze, prevede momenti di valutazione dei risultati lungo l’intero percorso formativo attraverso valutazioni di tipo diagnostico, valutazioni formative e sommative. Per questo motivo, la figura dell’Esperto di Docimologia diventa parte integrante del team di progettazione.
I due modelli di progettazione presentano profonde differenze, poiché pensati e sviluppati nell’ambito di differenti contesti di applicazione . Dick and Carey : il modello viene utilizzato prevalentemente in contesti formativi quali quello scolastico – universitario americano. Ronsivalle : il modello è rivolto principalmente a contesti formativi di tipo aziendale, con focus sulla certificazione delle competenze I due modelli possono essere utilizzati ai fini di una progettazione efficace, ma i n relazione specifica alle variabili di contesto dell’intervento formativo e agli obiettivi didattici da raggiungere. Si possono infatti adattare l’uno o l’altro modello o all’occorrenza creare un modello ibrido che sfrutti gli elementi a disposizione dei due modelli.