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Alla ricerca del laptop ideale – 4. Microsoft,
Samsung, Sony, Toshiba, Fujitsu
Continuo la ricerca del mio laptop ideale e dell’orientamento al cliente dei produttori.
Capitolo 4: Microsoft, Samsung, Sony, Toshiba, Fujitsu.
Il mondo cambiò in un giorno del 1980, durante una riunione tra IBM e
Microsoft. IBM stava cercando un sistema operativo per il proprio futuro
PC e aveva tentato, senza riuscirci, di acquistare da Digital Research il sistema operativo
CP/M. Microsoft aveva all’epoca un accordo con IBM per fornire alcune applicazioni ed un
interprete Basic. In una riunione di avanzamento lavori, il responsabile del progetto IBM,
Jack Sams, chiese a Bill Gates e Paul Allen se fossero
in grado di fornire anche il sistema operativo che
stavano cercando.
La leggenda dice che Allen rispose “Sì, certo” prima
che Gates potesse rispondere di no. Dopo la riunione,
i due contattarono una società che già collaborava con
loro, la Seattle Computer Products e chiesero di poter
acquistare i diritti di rivendita dell'86-DOS, un clone del
CP/M, senza menzionare il cliente interessato. Grazie
ad un prestito bancario, Gates e Allen acquistarono i
diritti di vendita e una versione adattata dell’86-DOS, che presentarono a IBM come
“Microsoft DOS”. Il resto è storia.
Microsoft ha iniziato alcuni anni fa un progetto hardware, chiamato Surface, un incrocio tra
un tablet e un PC Windows based. I primi modelli non hanno riscontrato un grande successo
ma l’ultima versione, il Surface Pro 3, merita di essere preso in considerazione. Microsoft lo
definisce “Il tablet che può sostituire il tuo laptop”. Vediamo.
Entro nel sito www.microsoft.it il
31/01/2015 e trovo subito nella
sezione prodotti la parte dedicata al
Surface Pro 3. La descrizione è
molto interessante. Le notizie più
importanti sono in bella evidenza:
processore fino a i7, SSD fino a 512
GB, RAM fino a 8 GB, schermo
purtroppo da soli 12“, dimensioni
incredibili, 292 x 201 x 9 mm. Il peso
è anch’esso un record: 800 grammi!
Bisogna dire che in queste misure non è inclusa la tastiera dedicata, che ha funzione di
cover salvaschermo. Per il sistema completo di tastiera
è necessario quindi aggiungere 5 mm di spessore e 250
gr. di peso. Rimaniamo sulla tastiera, visto che è uno
degli elementi di scelta. Una rapida occhiata alle
immagini della soluzione fornita da Microsoft,
retroilluminata, con aggancio magnetico e funzione
cover, ci dice che i tasti Home, End, PgUp e PgDown ci
sono! La disposizione in questo caso è in alto, dove ci
sono di solito i tasti funzione da Fn9 a Fn12. Non è forse
molto ergonomico ma ciò mi fa quasi scordare lo schermo un po’ troppo piccolo. La tastiera
può essere anche chiamata in modo virtuale On Screen, ma in questo caso compare come
ridotta, senza i tasti desiderati.
Altri punti di forza di questa macchina sono: la possibilità di utilizzare la apposita penna per
prendere appunti, con possibilità di riconoscimento della calligrafia e il supporto
posizionabile in tutte le posizioni intermedie.
Non è presente la connettività 3G e sinceramente, in un prodotto che vuole esaltare il
concetto di portabilità e di ufficio mobile, ciò è imperdonabile. I “semplici” tablet ce l’hanno!
Il sito è bello da vedere e utilizzare. Le immagini sono complete e mostrano il prodotto in
tutte le angolazioni. Gli accessori sono descritti e visualizzati in modo esauriente.
L’attenzione al cliente si vede…
Manca solo una tabellina riassuntiva. Infatti,
scaricando un depliant pdf su internet, scopro che il
Surface è dotato di sensore luce ambiente,
giroscopio, accelerometro e magnetometro, non
citati sul sito.
Il Surface è molto chiacchierato, essendo un
prodotto Microsoft: la potenza della comunicazione
della più importante azienda informatica si sente.
Sul web ci sono centinaia di prove, commenti e
recensioni, in tutte le lingue, nella quasi totalità
positive.
Il prezzo è il più alto visto finora: ben 1.969 €. Per gli
studenti costa circa 200 € in meno. Il prezzo elevato
viene giustificato dalla esclusività del prodotto, ma
sembra comunque troppo caro.
Bene, riassumiamo quindi le caratteristiche
essenziali nella tabella. C’è quasi tutto, con una nota
sullo schermo da 12” anziché da 13” e l’assenza
della connettività 3G o superiore. Con la possibilità
di videochiamare e di connettersi ovunque ai dischi
cloud, questa macchina sarebbe stata davvero un
piccolo, potente e comodo ufficio portatile.
Data la particolarità del prodotto, sarebbe necessaria comunque una prova, prima di
decidere. Magari lo schermo da 12” ad alta risoluzione può bastare...
Se volessi toccare con mano il prodotto, non ci sono problemi. Infatti l’acquisto viene gestito
non solo dall’ottimo sito: il Surface è presente in quasi tutti i media store. Fra tutte le
macchine prese in considerazione, è quella che ho potuto vedere di più.
In conclusione:
‐ Macchina con dotazioni e prestazioni ottime;
‐ Produttore serio e affidabile;
‐ Caratteristiche desiderate mancanti;
‐ User experience del sito ottima.
Quindi, non compro e passo oltre, anche se Microsoft è molto vicina alla macchina perfetta.
Anche se nota ai più per la marea di telefonini, tablet e televisori lanciati
sul mercato, Samsung è un colosso industriale che produce dalle navi ai
prodotti chimici, dai componenti medicali ai microprocessori, oltre che essere attiva nel
settore costruzioni e nei prodotti consumer. La notorietà recente di Samsung è dovuta anche
alla battaglia legale scatenata da Apple, che ha accusato Samsung di avere copiato l’iPhone
con la linea Galaxy. La reazione di Samsung, oltre che sul piano legale, si è manifestata in
modo quasi rabbioso sul piano industriale, producendo nuove gamme di prodotti sempre
più sofisticati, non solo nei campi smartphone e tablet ma anche nel campo ultrabook.
Nessuno tra i vari competitor sembra infatti voler inseguire e battere Apple sul fronte
MacBook Air come Samsung. E’ quindi con grande aspettativa che mi accingo ad entrare
nel sito di Samsung. Vediamo come Samsung riesce nel suo motto, “Inspire the world”.
Digito www.samsung.it il giorno
31/01/2015 e trovo un bellissimo sito,
molto marketing, dove però nel corposo
elenco di prodotti… non ci sono i
notebook!. Nella sezione informatica,
infatti ci sono: monitor, all-in-one,
stampanti, perfino i dischi SSD ma non i
PC portatili. Provo a cercare sui motori
di ricerca e con le parole Samsung
ultrabook compaiono due link alla serie
5 e alla serie 9. Entro nella pagine della serie 5 ma il prodotto non è più disponibile. Che
significa? Alla fine, seguendo a ritroso l’indirizzo web della pagina, finalmente mi trovo nella
sezione desiderata. Questa scelta mi sconcerta: Samsung ha nascosto la sezione
Notebook!.
Seleziono l’opzione di filtro “leggeri e
sottili” e mi compaiono 7 prodotti.
Comincio a riprendermi. La funzione
“confronta” mi permette di individuare la
macchina che più si avvicina. Si tratta
della serie 9, bellissima, sottilissima ma
dotata del processore i5. Come se non
bastasse, ha solo 4 GB di RAM e solo
128 GB di disco SSD.
Lo schermo, inoltre non è touchscreen.
Va detto a proposito dello schermo che la cornice è sottile, come testimoniano le dimensioni
dell’ultrabook, tra le più ridotte della serie considerata.
Vediamo la tastiera. E’ bella e retroilluminata ma purtroppo, non ci sono i famosi tasti Home,
End, PgUp e PgDown, se non come funzione secondaria con il tasto Fn. Peccato davvero.
Niente connessione 3G (Samsung spinge per un sistema proprietario di connessione con
gli smartphone).
Sinceramente, non capisco. Samsung ha
sicuramente i mezzi per proporre una macchina in
linea con la concorrenza e anche di più. Perché si
è autolimitata?
Il sito espone in modo convincente i plus di
prodotto. Vanno segnalati la scocca senza
giunzioni (mi ricorda qualcosa…) e le
dimensioni/peso davvero ridotti. Ci sono
immagini esaurienti prese da tutti i lati ma manca
l’immagine dell’alimentatore, che recupero in
rete.
A proposito di rete, si fa un gran parlare di questo
prodotto: la forza di comunicazione di Samsung e
la bellezza della macchina fanno rilanciare le
notizie relative su molti siti di informazione e di recensione. I commenti sono tutti molto
positivi se si parla di notebook destinati al consumatore privato. Chi desidera una macchina
professionale evidenzia invece la mancanza di potenza di calcolo e di storage interno.
Anche con Samsung, c’è una certa difficoltà a toccare con mano il prodotto individuato. Nei
media store a volte si trova qualcosa ma non si ha certezza di trovare esattamente il modello
desiderato. In genere si trovano i prodotti di fascia economica.
Compilo la tabella, consapevole che forse non è
questa la macchina Samsung che può competere
con le altre selezionate.
L’indicazione della scarsa user experience è dovuta
al sito introvabile. Quando lo si trova, il sito è fatto su
misura per il consumatore.
In conclusione:
‐ Macchina ottima ma non allo stesso livello dei
prodotti top della concorrenza;
‐ Produttore serio e affidabile;
‐ Numerose caratteristiche desiderate mancanti;
‐ User experience del sito scarsa, dato che è
impossibile ai non smanettoni entrare nella sezione
Ultrabook. Una volta entrati, sito molto marketing
oriented, con informazioni e immagini.
Quindi, non compro e passo oltre, sperando che
Samsung proponga una macchina con questa linea
e con caratteristiche consone alle proprie capacità.
Sony ha dato un contributo fondamentale alla definizione di
nuovi livelli qualitativi e nuovi prodotti nell’industria elettronica
dagli anni 70 agli anni 2000. Insieme a Philips, ha rappresentato per decenni ciò che Apple
rappresenta oggi in tema di innovazione e creazione di prodotti che hanno cambiato la vita
quotidiana di tutti noi. In campo audio, video e informatico, Sony ha creato nella sua storia
dei veri e propri standard di riferimento: il Floppy da 3,5”, il Walkman, il Betamax, il Betacam,
il Trinitron, il Blu Ray, i Vaio, la PlayStation più altri prodotti dal nome meno noto ma
comunque sinonimo di qualità e innovazione. In campo informatico, la serie di portatili Vaio
ha creato un vero e proprio punto di riferimento, tanto che il nome ha iniziato a vivere di vita
propria. Anche troppo, come vedremo.
Ho avuto in passato
un laptop Sony e già
alcuni anni fa la
compattezza e le
prestazioni
elevatissime
sbalordivano.
Ignaro della
sorpresa che mi
attendeva, mi sono
quindi fiondato
fiducioso sul sito Sony per scoprire che… la sezione Vaio non esiste più. Circa un anno fa,
Sony ha ceduto il brand e il ramo d’azienda. L’acquirente ha denominato la società “Vaio” e
sta elaborando un piano industriale. Per il momento, la vendita di prodotti è limitata al
mercato giapponese.
Nell’ottobre 2014 è stato presentato alla stampa un prototipo di tablet/PC simile al Microsoft
Surface, di cui si attendono dati. Al momento non è certa l’attività commerciale al di fuori del
Giappone.
Questa è forse la notizia peggiore di tutta questa mia ricerca. In passato, i modelli Vaio
avevano già mostrato eccezionali combinazioni di piccole dimensioni, elevata potenza e
connettività. Non mi resta che sperare.
La Toshiba Corporation è una delle 100 maggiori società mondiali per
fatturato ed è il settimo produttore mondiale di apparecchi elettronici. Il gruppo produce dalle
centrali nucleari ai radar, dai semiconduttori ai prodotti consumer. L'azienda è molto attiva
anche nel settore informatico. In questa ricerca non poteva mancare per un semplice motivo:
è stata la prima azienda a realizzare e immettere sul mercato un computer portatile, nel
1985. Dovrebbe essere quindi sempre considerata, quando si sceglie un portatile. Infatti
Toshiba è “Leading Innovation”!
Visito il sito www.toshiba.it il 14/02/2015 e
individuo facilmente la sezione dedicata ai
notebook. Si vede che il portatile è nato con
Toshiba, perché la gamma è davvero estesa.
Come ultrabook vendono proposti solo
processori i5, quindi passo al configuratore e
seleziono i filtri: notebook “leggeri”,
processore i7 e schermo da 13”. Mi viene
presentato il Portégé Z30-A-1E1. Vado a
vedere le specifiche e ho il primo battito
asincrono, perché la RAM è di ben 16 GB e il peso è davvero ridotto, circa 1,2 kg. Lo
schermo però non è touch e lo spessore si avvicina solo a quello di un ultrabook: 13,9 mm
nella parte frontale e 17,9 mm nella zona posteriore.
Il disco fisso è perfetto: SSD, da 512 GB. Inizia a piacermi davvero. Vediamo se, data la
serietà del produttore, la tastiera è di quelle
“giuste”. Non rimango deluso: è molto bella,
retroilluminata e i tanto agognati tasti ci sono
tutti, con una disposizione apparentemente
studiata: i tasti PgUp e PgDown sono vicino alle
frecce, mentre i tasti Home e End sono
posizionati vicino ai tasti Funzione. In mezzo
alla tastiera troviamo il Trackpoint, (che Toshiba
chiama Accupoint) che credo nessuno abbia mai usato tranne l’ingegnere dell’IBM che l’ha
inventato.
La tensione sale: a questo punto verifico la connettività 3G. Nelle descrizioni non se ne fa
cenno ma… spulciando tra le tabelle tecniche si scopre che esiste! La macchina monta un
modem Sierra Wireless 3G/LTE. Ma se c’è, perché non dirlo? Il Dio del marketing sta
tuonando…
La dotazione di porte è elevata, per un quasi-ultrabook: VGA, LAN, HDMI, Audio, Multi Card,
USB 3.0 (ben 3). La durata della batteria è anche elevata: il produttore dichiara 10 ore.
Appare chiaro come questa macchina sia stata progettata davvero per essere un ufficio
mobile e la dimostrazione è data dalla disponibilità come accessorio di un port replicator,
che permette di trasformarlo con un tocco in un PC da ufficio. Come si diceva prima, non a
caso Toshiba ha inventato il PC portatile!
Il sito Toshiba è abbastanza facile da navigare ma forse una impostazione più “markettara”
non guasterebbe. Il cliente bisogna conquistarlo e il mondo è pieno di produttori che
comunicano molto di più…
Le immagini del prodotto praticamente
non ci sono: solo una piccola immagine
frontale. Per fortuna il web è pieno di
immagini, anche se si corre il rischio
che non siano aggiornate. Non è
possibile vedere l’alimentatore, per
valutarne le dimensioni così come non
è possibile trovare immagini del port
replicator.
Il sito non indica un prezzo consigliato,
a differenza di altri modelli, ma
cercando in rete si trovano prezzi in linea con il la fascia alta di questi prodotti: 1.879 € per
la massima configurazione.
Cercando sulla rete, si trovano recensioni molto positive, che ne esaltano la robustezza e
leggerezza dello chassis in magnesio, le elevate prestazioni e la elevata durata della
batteria. L’impressione che dà la macchina è di elevata professionalità.
Per quanto riguarda l’aspetto show room, il sito ha un buon motore di ricerca per i rivenditori,
che non hanno però caratteristiche omogenee e non è detto che abbiano una esposizione.
Almeno un punto di contatto c’è.
Vediamo il riassunto delle caratteristiche nella solita tabella.
Nel complesso, Toshiba ha progettato un’ottima
macchina, con il solo punto debole del touch screen
mancante. Se risolvono questo facile upgrade, la
macchina potrebbe essere mia in un baleno.
In conclusione:
‐ Macchina dalle ottime caratteristiche, pensata per
businessmen in movimento;
‐ Produttore serio e affidabile;
‐ Caratteristiche desiderate presenti con l’eccezione
del touch screen;
‐ User experience del sito sufficiente, migliorabile da
un punto di vista della comunicazione
La macchina più completa vista finora è anche la
macchina meno comunicata del lotto. Giochiamo a
nasconderci?
Quindi, con molto, molto rammarico non compro e
passo oltre, anche qui sperando che Toshiba
esegua il facile aggiornamento dello schermo.
Questa volta sono stato davvero vicino all’acquisto
d’impulso…
Prima di concludere, ho avuto una illuminazione: per un paio di anni, dal 2008,
ho usato come muletto una macchina che all’epoca
consideravo unica: il Fujitsu Stylistic ST5000. L’ho
acquistato usato dopo una lunga ricerca su internet. Si
trattava di un cosiddetto slate-PC del 2005, gli antesignani
dei tablet. Era una specie di tablettone da 12”, con uno
spessore poco superiore a 1,5 cm, che girava con una
versione speciale di Windows XP con funzioni touch screen.
All’epoca era una macchina veramente notevole, che
anticipava molti dei temi che oggi sono tipici dei tablet e degli
ultrabook: elevata mobilità, assenza di tastiera, schermo touch e penna grafica,
riconoscimento della scrittura, tastiera virtuale, ecc. In realtà era poco maneggevole e un
po’ pesante, ma ad usarlo in treno suscitava comunque stupore e ti faceva fare la parte del
geek…
Memore di tutto ciò e considerando che il motto di Fujitsu è “Shaping Tomorrow With You”,
mi fiondo sul sito www.fujitsu.it e trovo delle cose interessanti. Entro facilmente nella sezione
Notebook/Ultrabook e cerco tra le varie
possibilità. Non c’è un filtro e quindi devo
passare in rassegna tutti i modelli ma lo
sforzo è premiato: il modello Lifebook
S904 sembra avvicinarsi a quanto
desiderato. Vediamo: schermo da 13,3”
con risoluzione elevatissima e funzioni
touch, processore i7, RAM da 8 GB,
disco SSD da 512 GB… wow! Rimango
estasiato…
A questo punto fremo per conoscere il resto delle caratteristiche… se avessi fatto bingo? La
tastiera, punto dolente per la maggior parte degli ultrabook è… perfetta! I tasti ci sono tutti,
disposti con una logica diversa dal solito: i tasti PgUp e PgDown sono a fianco delle frecce
(scelta azzeccata) mentre i tasti Home e End sono collocati in alto, vicino ai tasti Funzione.
Non saprei dire se questa disposizione, simile a quella di Toshiba, sia meglio o peggio
rispetto a quella vista su HP e Lenovo. Bisognerebbe provarla, però mi sembra ben studiata.
Complimenti!
A questo punto mancherebbe da valutare la connettività 3G. Passo in rassegna le rimanenti
caratteristiche e… non ci credo. Esiste, come optional, un modem interno 3G/LTE. A questo
punto mi fermo, devo prendere una pausa. C’è un lato
debole? Ebbene sì. Le dimensioni non sono proprio da
ultrabook, con uno spessore di 2,5 cm. Tutta questa
dotazione si paga. Niente a che vedere con gli spessori
di Acer o di Samsung.
Tuttavia, c’è un motivo. La macchina, che è un vero e
proprio ufficio viaggiante, ha anche il drive ottico. Che
in alternativa può ospitare anche una seconda batteria, con durata complessiva doppia. Per
minimizzare il peso, esiste anche un modulo vuoto, che si limita a chiudere l’alloggiamento.
Ovviamente, avendo spazio a disposizione, i lati di questa macchina hanno tutte le
connessioni possibili: VGA, HDMI, LAN, Audio, SD Card, SIM Card, Smart Card e ben 3
USB 3.0. Non manca proprio nulla. Come se non bastasse, è disponibile come accessorio
una docking station che permette il collegamento immediato con le periferiche da ufficio,
schermo e tastiera. Anche qui si vede l’impostazione business, come con Toshiba.
La user experience del sito non è proprio da mercato consumer, il cliente a cui si rivolge è
uno specialista del settore IT. Un approccio più comunicativo non guasterebbe. Non ci sono
immagini dei lati e della parte posteriore. Per vedere le dimensioni dell’alimentatore
(accettabili), si deve ricorrere ai motori di ricerca.
In rete non si dice granché di questa macchina, in effetti il
marchio è molto da specialisti e solo in Germania sembra
esserci maggiore interesse. I commenti in genere sono buoni
per prestazioni, versatilità e durata della batteria, mentre viene
fatto rilevare l’unico punto debole, ovvero lo spessore elevato.
Il prezzo in rete di questa macchina è allineato con i migliori
prodotti, con quotazioni per la configurazione più performante
vicina ai 1.700 €.
L’aspetto show room viene risolto con un motore di ricerca che indica i rivenditori della zona,
a prima vista tutti operatori professionali che si rivolgono alle aziende e che non hanno
politiche promozionali verso il privato o il libero professionista. Almeno un punto di contatto
c’è.
Veniamo alla consueta tabella riassuntiva: in poche
parole, caratteristiche tutte centrate eccetto le
dimensioni. Ma questo lascia ben sperare, ancora un
piccolo passo e ci siamo. Forza, Fujitsu!
In conclusione:
‐ Macchina di livello elevato, pensata per il
businessman in movimento;
‐ Produttore serio e affidabile;
‐ Caratteristiche desiderate tutte centrate tranne lo
spessore;
‐ User experience del sito buona ma migliorabile da
un punto di vista della comunicazione.
Quindi, con molto rammarico, non compro e passo
oltre, sperando che gli ingegneri Fujitsu abbiano già
l’arma definitiva nel cassetto.
Con quest’ultima macchina, ho terminato l’analisi
delle possibili soluzioni alla mia esigenze. Purtroppo
devo momentaneamente soprassedere all’acquisto, non posso pensare di investire una
cifra così elevata per avere un prodotto che non soddisfa i requisiti desiderati. L'avevo detto
che la ricerca non sarebbe stata a lieto fine...
Nella prossima e ultima parte, alcuni commenti conclusivi.

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Alla ricerca del laptop ideale: Microsoft, Samsung, Sony, Toshiba, Fujitsu

  • 1. Alla ricerca del laptop ideale – 4. Microsoft, Samsung, Sony, Toshiba, Fujitsu Continuo la ricerca del mio laptop ideale e dell’orientamento al cliente dei produttori. Capitolo 4: Microsoft, Samsung, Sony, Toshiba, Fujitsu. Il mondo cambiò in un giorno del 1980, durante una riunione tra IBM e Microsoft. IBM stava cercando un sistema operativo per il proprio futuro PC e aveva tentato, senza riuscirci, di acquistare da Digital Research il sistema operativo CP/M. Microsoft aveva all’epoca un accordo con IBM per fornire alcune applicazioni ed un interprete Basic. In una riunione di avanzamento lavori, il responsabile del progetto IBM, Jack Sams, chiese a Bill Gates e Paul Allen se fossero in grado di fornire anche il sistema operativo che stavano cercando. La leggenda dice che Allen rispose “Sì, certo” prima che Gates potesse rispondere di no. Dopo la riunione, i due contattarono una società che già collaborava con loro, la Seattle Computer Products e chiesero di poter acquistare i diritti di rivendita dell'86-DOS, un clone del CP/M, senza menzionare il cliente interessato. Grazie ad un prestito bancario, Gates e Allen acquistarono i
  • 2. diritti di vendita e una versione adattata dell’86-DOS, che presentarono a IBM come “Microsoft DOS”. Il resto è storia. Microsoft ha iniziato alcuni anni fa un progetto hardware, chiamato Surface, un incrocio tra un tablet e un PC Windows based. I primi modelli non hanno riscontrato un grande successo ma l’ultima versione, il Surface Pro 3, merita di essere preso in considerazione. Microsoft lo definisce “Il tablet che può sostituire il tuo laptop”. Vediamo. Entro nel sito www.microsoft.it il 31/01/2015 e trovo subito nella sezione prodotti la parte dedicata al Surface Pro 3. La descrizione è molto interessante. Le notizie più importanti sono in bella evidenza: processore fino a i7, SSD fino a 512 GB, RAM fino a 8 GB, schermo purtroppo da soli 12“, dimensioni incredibili, 292 x 201 x 9 mm. Il peso è anch’esso un record: 800 grammi! Bisogna dire che in queste misure non è inclusa la tastiera dedicata, che ha funzione di cover salvaschermo. Per il sistema completo di tastiera è necessario quindi aggiungere 5 mm di spessore e 250 gr. di peso. Rimaniamo sulla tastiera, visto che è uno degli elementi di scelta. Una rapida occhiata alle immagini della soluzione fornita da Microsoft, retroilluminata, con aggancio magnetico e funzione cover, ci dice che i tasti Home, End, PgUp e PgDown ci sono! La disposizione in questo caso è in alto, dove ci sono di solito i tasti funzione da Fn9 a Fn12. Non è forse molto ergonomico ma ciò mi fa quasi scordare lo schermo un po’ troppo piccolo. La tastiera può essere anche chiamata in modo virtuale On Screen, ma in questo caso compare come ridotta, senza i tasti desiderati. Altri punti di forza di questa macchina sono: la possibilità di utilizzare la apposita penna per prendere appunti, con possibilità di riconoscimento della calligrafia e il supporto posizionabile in tutte le posizioni intermedie.
  • 3. Non è presente la connettività 3G e sinceramente, in un prodotto che vuole esaltare il concetto di portabilità e di ufficio mobile, ciò è imperdonabile. I “semplici” tablet ce l’hanno! Il sito è bello da vedere e utilizzare. Le immagini sono complete e mostrano il prodotto in tutte le angolazioni. Gli accessori sono descritti e visualizzati in modo esauriente. L’attenzione al cliente si vede… Manca solo una tabellina riassuntiva. Infatti, scaricando un depliant pdf su internet, scopro che il Surface è dotato di sensore luce ambiente, giroscopio, accelerometro e magnetometro, non citati sul sito. Il Surface è molto chiacchierato, essendo un prodotto Microsoft: la potenza della comunicazione della più importante azienda informatica si sente. Sul web ci sono centinaia di prove, commenti e recensioni, in tutte le lingue, nella quasi totalità positive. Il prezzo è il più alto visto finora: ben 1.969 €. Per gli studenti costa circa 200 € in meno. Il prezzo elevato viene giustificato dalla esclusività del prodotto, ma sembra comunque troppo caro. Bene, riassumiamo quindi le caratteristiche essenziali nella tabella. C’è quasi tutto, con una nota sullo schermo da 12” anziché da 13” e l’assenza della connettività 3G o superiore. Con la possibilità di videochiamare e di connettersi ovunque ai dischi cloud, questa macchina sarebbe stata davvero un piccolo, potente e comodo ufficio portatile.
  • 4. Data la particolarità del prodotto, sarebbe necessaria comunque una prova, prima di decidere. Magari lo schermo da 12” ad alta risoluzione può bastare... Se volessi toccare con mano il prodotto, non ci sono problemi. Infatti l’acquisto viene gestito non solo dall’ottimo sito: il Surface è presente in quasi tutti i media store. Fra tutte le macchine prese in considerazione, è quella che ho potuto vedere di più. In conclusione: ‐ Macchina con dotazioni e prestazioni ottime; ‐ Produttore serio e affidabile; ‐ Caratteristiche desiderate mancanti; ‐ User experience del sito ottima. Quindi, non compro e passo oltre, anche se Microsoft è molto vicina alla macchina perfetta. Anche se nota ai più per la marea di telefonini, tablet e televisori lanciati sul mercato, Samsung è un colosso industriale che produce dalle navi ai prodotti chimici, dai componenti medicali ai microprocessori, oltre che essere attiva nel settore costruzioni e nei prodotti consumer. La notorietà recente di Samsung è dovuta anche alla battaglia legale scatenata da Apple, che ha accusato Samsung di avere copiato l’iPhone con la linea Galaxy. La reazione di Samsung, oltre che sul piano legale, si è manifestata in modo quasi rabbioso sul piano industriale, producendo nuove gamme di prodotti sempre più sofisticati, non solo nei campi smartphone e tablet ma anche nel campo ultrabook. Nessuno tra i vari competitor sembra infatti voler inseguire e battere Apple sul fronte MacBook Air come Samsung. E’ quindi con grande aspettativa che mi accingo ad entrare nel sito di Samsung. Vediamo come Samsung riesce nel suo motto, “Inspire the world”. Digito www.samsung.it il giorno 31/01/2015 e trovo un bellissimo sito, molto marketing, dove però nel corposo elenco di prodotti… non ci sono i notebook!. Nella sezione informatica, infatti ci sono: monitor, all-in-one, stampanti, perfino i dischi SSD ma non i PC portatili. Provo a cercare sui motori di ricerca e con le parole Samsung ultrabook compaiono due link alla serie 5 e alla serie 9. Entro nella pagine della serie 5 ma il prodotto non è più disponibile. Che significa? Alla fine, seguendo a ritroso l’indirizzo web della pagina, finalmente mi trovo nella
  • 5. sezione desiderata. Questa scelta mi sconcerta: Samsung ha nascosto la sezione Notebook!. Seleziono l’opzione di filtro “leggeri e sottili” e mi compaiono 7 prodotti. Comincio a riprendermi. La funzione “confronta” mi permette di individuare la macchina che più si avvicina. Si tratta della serie 9, bellissima, sottilissima ma dotata del processore i5. Come se non bastasse, ha solo 4 GB di RAM e solo 128 GB di disco SSD. Lo schermo, inoltre non è touchscreen. Va detto a proposito dello schermo che la cornice è sottile, come testimoniano le dimensioni dell’ultrabook, tra le più ridotte della serie considerata. Vediamo la tastiera. E’ bella e retroilluminata ma purtroppo, non ci sono i famosi tasti Home, End, PgUp e PgDown, se non come funzione secondaria con il tasto Fn. Peccato davvero. Niente connessione 3G (Samsung spinge per un sistema proprietario di connessione con gli smartphone). Sinceramente, non capisco. Samsung ha sicuramente i mezzi per proporre una macchina in linea con la concorrenza e anche di più. Perché si è autolimitata? Il sito espone in modo convincente i plus di prodotto. Vanno segnalati la scocca senza giunzioni (mi ricorda qualcosa…) e le
  • 6. dimensioni/peso davvero ridotti. Ci sono immagini esaurienti prese da tutti i lati ma manca l’immagine dell’alimentatore, che recupero in rete. A proposito di rete, si fa un gran parlare di questo prodotto: la forza di comunicazione di Samsung e la bellezza della macchina fanno rilanciare le notizie relative su molti siti di informazione e di recensione. I commenti sono tutti molto positivi se si parla di notebook destinati al consumatore privato. Chi desidera una macchina professionale evidenzia invece la mancanza di potenza di calcolo e di storage interno. Anche con Samsung, c’è una certa difficoltà a toccare con mano il prodotto individuato. Nei media store a volte si trova qualcosa ma non si ha certezza di trovare esattamente il modello desiderato. In genere si trovano i prodotti di fascia economica. Compilo la tabella, consapevole che forse non è questa la macchina Samsung che può competere con le altre selezionate. L’indicazione della scarsa user experience è dovuta al sito introvabile. Quando lo si trova, il sito è fatto su misura per il consumatore. In conclusione: ‐ Macchina ottima ma non allo stesso livello dei prodotti top della concorrenza; ‐ Produttore serio e affidabile; ‐ Numerose caratteristiche desiderate mancanti; ‐ User experience del sito scarsa, dato che è impossibile ai non smanettoni entrare nella sezione Ultrabook. Una volta entrati, sito molto marketing oriented, con informazioni e immagini. Quindi, non compro e passo oltre, sperando che Samsung proponga una macchina con questa linea e con caratteristiche consone alle proprie capacità. Sony ha dato un contributo fondamentale alla definizione di nuovi livelli qualitativi e nuovi prodotti nell’industria elettronica
  • 7. dagli anni 70 agli anni 2000. Insieme a Philips, ha rappresentato per decenni ciò che Apple rappresenta oggi in tema di innovazione e creazione di prodotti che hanno cambiato la vita quotidiana di tutti noi. In campo audio, video e informatico, Sony ha creato nella sua storia dei veri e propri standard di riferimento: il Floppy da 3,5”, il Walkman, il Betamax, il Betacam, il Trinitron, il Blu Ray, i Vaio, la PlayStation più altri prodotti dal nome meno noto ma comunque sinonimo di qualità e innovazione. In campo informatico, la serie di portatili Vaio ha creato un vero e proprio punto di riferimento, tanto che il nome ha iniziato a vivere di vita propria. Anche troppo, come vedremo. Ho avuto in passato un laptop Sony e già alcuni anni fa la compattezza e le prestazioni elevatissime sbalordivano. Ignaro della sorpresa che mi attendeva, mi sono quindi fiondato fiducioso sul sito Sony per scoprire che… la sezione Vaio non esiste più. Circa un anno fa, Sony ha ceduto il brand e il ramo d’azienda. L’acquirente ha denominato la società “Vaio” e sta elaborando un piano industriale. Per il momento, la vendita di prodotti è limitata al mercato giapponese. Nell’ottobre 2014 è stato presentato alla stampa un prototipo di tablet/PC simile al Microsoft Surface, di cui si attendono dati. Al momento non è certa l’attività commerciale al di fuori del Giappone. Questa è forse la notizia peggiore di tutta questa mia ricerca. In passato, i modelli Vaio avevano già mostrato eccezionali combinazioni di piccole dimensioni, elevata potenza e connettività. Non mi resta che sperare.
  • 8. La Toshiba Corporation è una delle 100 maggiori società mondiali per fatturato ed è il settimo produttore mondiale di apparecchi elettronici. Il gruppo produce dalle centrali nucleari ai radar, dai semiconduttori ai prodotti consumer. L'azienda è molto attiva anche nel settore informatico. In questa ricerca non poteva mancare per un semplice motivo: è stata la prima azienda a realizzare e immettere sul mercato un computer portatile, nel 1985. Dovrebbe essere quindi sempre considerata, quando si sceglie un portatile. Infatti Toshiba è “Leading Innovation”! Visito il sito www.toshiba.it il 14/02/2015 e individuo facilmente la sezione dedicata ai notebook. Si vede che il portatile è nato con Toshiba, perché la gamma è davvero estesa. Come ultrabook vendono proposti solo processori i5, quindi passo al configuratore e seleziono i filtri: notebook “leggeri”, processore i7 e schermo da 13”. Mi viene presentato il Portégé Z30-A-1E1. Vado a vedere le specifiche e ho il primo battito asincrono, perché la RAM è di ben 16 GB e il peso è davvero ridotto, circa 1,2 kg. Lo schermo però non è touch e lo spessore si avvicina solo a quello di un ultrabook: 13,9 mm nella parte frontale e 17,9 mm nella zona posteriore. Il disco fisso è perfetto: SSD, da 512 GB. Inizia a piacermi davvero. Vediamo se, data la serietà del produttore, la tastiera è di quelle “giuste”. Non rimango deluso: è molto bella, retroilluminata e i tanto agognati tasti ci sono tutti, con una disposizione apparentemente studiata: i tasti PgUp e PgDown sono vicino alle frecce, mentre i tasti Home e End sono posizionati vicino ai tasti Funzione. In mezzo alla tastiera troviamo il Trackpoint, (che Toshiba chiama Accupoint) che credo nessuno abbia mai usato tranne l’ingegnere dell’IBM che l’ha inventato. La tensione sale: a questo punto verifico la connettività 3G. Nelle descrizioni non se ne fa cenno ma… spulciando tra le tabelle tecniche si scopre che esiste! La macchina monta un modem Sierra Wireless 3G/LTE. Ma se c’è, perché non dirlo? Il Dio del marketing sta tuonando…
  • 9. La dotazione di porte è elevata, per un quasi-ultrabook: VGA, LAN, HDMI, Audio, Multi Card, USB 3.0 (ben 3). La durata della batteria è anche elevata: il produttore dichiara 10 ore. Appare chiaro come questa macchina sia stata progettata davvero per essere un ufficio mobile e la dimostrazione è data dalla disponibilità come accessorio di un port replicator, che permette di trasformarlo con un tocco in un PC da ufficio. Come si diceva prima, non a caso Toshiba ha inventato il PC portatile! Il sito Toshiba è abbastanza facile da navigare ma forse una impostazione più “markettara” non guasterebbe. Il cliente bisogna conquistarlo e il mondo è pieno di produttori che comunicano molto di più… Le immagini del prodotto praticamente non ci sono: solo una piccola immagine frontale. Per fortuna il web è pieno di immagini, anche se si corre il rischio che non siano aggiornate. Non è possibile vedere l’alimentatore, per valutarne le dimensioni così come non è possibile trovare immagini del port replicator. Il sito non indica un prezzo consigliato, a differenza di altri modelli, ma cercando in rete si trovano prezzi in linea con il la fascia alta di questi prodotti: 1.879 € per la massima configurazione. Cercando sulla rete, si trovano recensioni molto positive, che ne esaltano la robustezza e leggerezza dello chassis in magnesio, le elevate prestazioni e la elevata durata della batteria. L’impressione che dà la macchina è di elevata professionalità.
  • 10. Per quanto riguarda l’aspetto show room, il sito ha un buon motore di ricerca per i rivenditori, che non hanno però caratteristiche omogenee e non è detto che abbiano una esposizione. Almeno un punto di contatto c’è. Vediamo il riassunto delle caratteristiche nella solita tabella. Nel complesso, Toshiba ha progettato un’ottima macchina, con il solo punto debole del touch screen mancante. Se risolvono questo facile upgrade, la macchina potrebbe essere mia in un baleno. In conclusione: ‐ Macchina dalle ottime caratteristiche, pensata per businessmen in movimento; ‐ Produttore serio e affidabile; ‐ Caratteristiche desiderate presenti con l’eccezione del touch screen; ‐ User experience del sito sufficiente, migliorabile da un punto di vista della comunicazione La macchina più completa vista finora è anche la macchina meno comunicata del lotto. Giochiamo a nasconderci? Quindi, con molto, molto rammarico non compro e passo oltre, anche qui sperando che Toshiba esegua il facile aggiornamento dello schermo. Questa volta sono stato davvero vicino all’acquisto d’impulso… Prima di concludere, ho avuto una illuminazione: per un paio di anni, dal 2008, ho usato come muletto una macchina che all’epoca consideravo unica: il Fujitsu Stylistic ST5000. L’ho acquistato usato dopo una lunga ricerca su internet. Si trattava di un cosiddetto slate-PC del 2005, gli antesignani dei tablet. Era una specie di tablettone da 12”, con uno spessore poco superiore a 1,5 cm, che girava con una versione speciale di Windows XP con funzioni touch screen. All’epoca era una macchina veramente notevole, che anticipava molti dei temi che oggi sono tipici dei tablet e degli
  • 11. ultrabook: elevata mobilità, assenza di tastiera, schermo touch e penna grafica, riconoscimento della scrittura, tastiera virtuale, ecc. In realtà era poco maneggevole e un po’ pesante, ma ad usarlo in treno suscitava comunque stupore e ti faceva fare la parte del geek… Memore di tutto ciò e considerando che il motto di Fujitsu è “Shaping Tomorrow With You”, mi fiondo sul sito www.fujitsu.it e trovo delle cose interessanti. Entro facilmente nella sezione Notebook/Ultrabook e cerco tra le varie possibilità. Non c’è un filtro e quindi devo passare in rassegna tutti i modelli ma lo sforzo è premiato: il modello Lifebook S904 sembra avvicinarsi a quanto desiderato. Vediamo: schermo da 13,3” con risoluzione elevatissima e funzioni touch, processore i7, RAM da 8 GB, disco SSD da 512 GB… wow! Rimango estasiato… A questo punto fremo per conoscere il resto delle caratteristiche… se avessi fatto bingo? La tastiera, punto dolente per la maggior parte degli ultrabook è… perfetta! I tasti ci sono tutti, disposti con una logica diversa dal solito: i tasti PgUp e PgDown sono a fianco delle frecce (scelta azzeccata) mentre i tasti Home e End sono collocati in alto, vicino ai tasti Funzione. Non saprei dire se questa disposizione, simile a quella di Toshiba, sia meglio o peggio rispetto a quella vista su HP e Lenovo. Bisognerebbe provarla, però mi sembra ben studiata. Complimenti! A questo punto mancherebbe da valutare la connettività 3G. Passo in rassegna le rimanenti caratteristiche e… non ci credo. Esiste, come optional, un modem interno 3G/LTE. A questo
  • 12. punto mi fermo, devo prendere una pausa. C’è un lato debole? Ebbene sì. Le dimensioni non sono proprio da ultrabook, con uno spessore di 2,5 cm. Tutta questa dotazione si paga. Niente a che vedere con gli spessori di Acer o di Samsung. Tuttavia, c’è un motivo. La macchina, che è un vero e proprio ufficio viaggiante, ha anche il drive ottico. Che in alternativa può ospitare anche una seconda batteria, con durata complessiva doppia. Per minimizzare il peso, esiste anche un modulo vuoto, che si limita a chiudere l’alloggiamento. Ovviamente, avendo spazio a disposizione, i lati di questa macchina hanno tutte le connessioni possibili: VGA, HDMI, LAN, Audio, SD Card, SIM Card, Smart Card e ben 3 USB 3.0. Non manca proprio nulla. Come se non bastasse, è disponibile come accessorio una docking station che permette il collegamento immediato con le periferiche da ufficio, schermo e tastiera. Anche qui si vede l’impostazione business, come con Toshiba. La user experience del sito non è proprio da mercato consumer, il cliente a cui si rivolge è uno specialista del settore IT. Un approccio più comunicativo non guasterebbe. Non ci sono immagini dei lati e della parte posteriore. Per vedere le dimensioni dell’alimentatore (accettabili), si deve ricorrere ai motori di ricerca. In rete non si dice granché di questa macchina, in effetti il marchio è molto da specialisti e solo in Germania sembra esserci maggiore interesse. I commenti in genere sono buoni per prestazioni, versatilità e durata della batteria, mentre viene fatto rilevare l’unico punto debole, ovvero lo spessore elevato. Il prezzo in rete di questa macchina è allineato con i migliori prodotti, con quotazioni per la configurazione più performante vicina ai 1.700 €. L’aspetto show room viene risolto con un motore di ricerca che indica i rivenditori della zona, a prima vista tutti operatori professionali che si rivolgono alle aziende e che non hanno politiche promozionali verso il privato o il libero professionista. Almeno un punto di contatto c’è.
  • 13. Veniamo alla consueta tabella riassuntiva: in poche parole, caratteristiche tutte centrate eccetto le dimensioni. Ma questo lascia ben sperare, ancora un piccolo passo e ci siamo. Forza, Fujitsu! In conclusione: ‐ Macchina di livello elevato, pensata per il businessman in movimento; ‐ Produttore serio e affidabile; ‐ Caratteristiche desiderate tutte centrate tranne lo spessore; ‐ User experience del sito buona ma migliorabile da un punto di vista della comunicazione. Quindi, con molto rammarico, non compro e passo oltre, sperando che gli ingegneri Fujitsu abbiano già l’arma definitiva nel cassetto. Con quest’ultima macchina, ho terminato l’analisi delle possibili soluzioni alla mia esigenze. Purtroppo devo momentaneamente soprassedere all’acquisto, non posso pensare di investire una cifra così elevata per avere un prodotto che non soddisfa i requisiti desiderati. L'avevo detto che la ricerca non sarebbe stata a lieto fine... Nella prossima e ultima parte, alcuni commenti conclusivi.