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L’Universo cosa c'è dietro.pptx

  1. Lucem, quanostriSolislongeminorestlux;Lucem, quamterrenioculinoncernerepossent;1530MarcelloPalingenio
  2. A Carolyn «Se sapessi descrivere la bellezza dei tuoi occhi E cantare in nuovi metri tutte le tue grazie, Il futuro direbbe: questo poeta mente, Mai un volto sulla Terra ebbe tratti così celesti». William Shakespeare Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile, eppure è la cosa più preziosa che abbiamo. Albert Einstein. «l'io risplende nello spazio attraverso la conoscenza» Upani Ad L’Universo: cosa c’è dietro? dentro? Cosmogonia = nascita del cosmo  Mito delle origini,  Mito della creazione,  Mitologia,  Leggende, ……. La Mitologia Astrale è la proiezione celeste della psicologia. Jung
  3. 25 SECOLO aC EGIZIANI 20 SECOLO aC BABILONESI 5 SECOLO aC GRECI II SECOLO TOLOMEO 1543 NICOLA COPERNICO Osservazione dettagliata dei pianeti. Impiego pratico dell'astronomia e creazione di un calendario solare. Osservazione delle stelle. Regolarità e moti peculiari dei pianeti. Raccolta di dati astronomici. Divisione del percorso del Sole in dodici parti, organizzazione dello zodiaco. Enfasi sulla modellazione geometrica del cosmo. Immaginazione degli elementi di base che compongono l'universo. In parte hanno accantonato le spiegazioni mistiche del cielo. Inventano vari modelli cosmologici. Crea un catalogo di stelle. La sua opera, L'Almagesto, definì il corso dell'astronomia per i secoli successivi fino all'avvento delle idee eliocentriche. Descrive i moti planetari con epicicli e deferenti, senza giustificarne le cause, ma solo con l'idea di spiegare ciò che si vedeva in cielo. Pubblicazione del "De Revolutionibus Orbium Coelestium", un trattato fondamentale in cui, con varie argomentazioni, suggerisce di togliere la Terra dal centro dell'universo e di collocare il Sole in quel posto privilegiato (modello eliocentrico dell'universo). 1572 TYCHO BRAHE 1584 GIORDANO BRUNO 1605 GIOVANNI KEPLER 1609 GALILEO GALILEI 1687 ISAAC NEWTON Scopre una supernova nella costellazione di Cassiopea. Dubita sull'immutabilità dei cieli, come c'era scritto in Aristotele. La realtà fisica delle sfere cristallino del pensiero trascinato i pianeti nella sua orbita intorno la Terra, perdono il sostentamento. Tycho è stato forse tra i più importanti osservatori del cielo dell'epoca pre-telescopio Pubblicazione di "Sull'universo Infinito e Sui Mondi». Delinea le idee sulla non centralità della Terra nel cosmo e diventa uno dei maggiori divulgatori della dottrina copernicana. Egli suggerisce che la Terra non è necessariamente l'unico pianeta del suo genere, né il Sole l'unica stella in grado di sostenere la vita nell'universo. Ha suggerito la "pluralità di mondi abitati". Collabora con Tycho Brahe e, sulla base delle osservazioni di quest'ultimo, calcola l'orbita ellittica del pianeta Marte. In questo modo ha rotto con il vecchio assioma greco dell'esclusività dei moti circolari e uniformi. Anni dopo, propone le sue famose leggi sui moti dei pianeti. Usa il telescopio per studiare il cielo. Osserva la superficie irregolare della luna. Studia Saturno, distinguendo la sua strana forma non sferica, che solo cinquant'anni dopo sarebbe stata giustificata (ci riferiamo ai famosi anelli). Galileo punta il suo telescopio anche su Giove e scopre quattro dei suoi satelliti, dimostrando così che un piccolo "universo" poteva esistere all'interno di uno più grande e che non tutte le stelle erano obbligate a girare intorno "Newton pubblica il suo capolavoro "Principia Mathematica", considerato uno dei libri più influenti della storia della scienza, in cui pone le basi della meccanica e descrive la forza di gravitazione universale. Dimostra che il moto degli oggetti sulla Terra e quello delle stelle nel cielo obbediscono alle stesse leggi naturali e dimostra la coerenza delle leggi di Keplero con la sua teoria della gravitazione.
  4. FINE DEL XIX SECOLO 1905 ALBERT EINSTEIN 1915 ALBERT EINSTEIN 1922 ALEKSANDR FRIEDMANN 1929 EDWIN HUBBLE Gli astronomi riscontrano anomalie nell'orbita di Mercurio. Il suo punto orbitale di massimo avvicinamento al Sole (il perielio) mostra alcune discrepanze tra le previsioni della teoria newtoniana e le osservazioni astronomiche. Pubblica la teoria della relatività speciale: spazio e tempo cessano di essere assoluti e si fondono in una nuova entità, lo spazio-tempo. Pubblica la sua teoria della relatività generale, in cui la materia-energia piega lo spaziotempo e questo cambiamento nella geometria dello spaziotempo agisce come gravitazione. Con questa nuova teoria, Einstein risolve il moto anomalo del perielio di Mercurio e la sua teoria dà luogo a nuove e insospettabili previsioni che, nel corso degli anni, gli esperimenti hanno potuto ratificare.. Utilizza la relatività generale di Einstein per descrivere l'universo. I suoi due lavori fondamentali risalgono al 1922 e al 1924 e descrivono la possibilità di un universo dinamico, in contrasto con l'idea di "staticità" che prevaleva all'epoca. Publica sus observaciones de galaxias lejanas y la relación lineal entre la distancia y el corrimiento espectral de la luz de las galaxias. Sus observaciones fueron, más tarde, interpretadas como la evidencia de que nuestro universo se halla en un estado de expansión. 1964 ARNO PENZIAS & ROBERT WILSON 1965 / ROBERT DICKE, JAMES PEEBLES, PETER ROLL & DAVID WILKINSON 1981 ALAN GUTH 1992 MISSIONE COBE DELLA NASA OSSERVAZIONI DI SUPERNOVAE 1A Scoprono la "radiazione cosmica di fondo", che sarà un elemento chiave della cosmologia. Questa radiazione mostra che il passato dell'universo era molto diverso da quello attuale. Conferma l'idea di un universo che si evolve nel tempo. A sua volta, lo studio di questa radiazione permette oggi di comprendere lo stato preciso del cosmo miliardi di anni fa. Nel Essi interpretano correttamente la radiazione di fondo scoperta da Penzias e Wilson come un residuo dell'universo embrionale. Propone il suo modello di universo inflazionario come possibile soluzione ad alcuni problemi che affliggono i modelli del Big Bang. Annuncia i suoi risultati confermando che la radiazione di fondo scoperta da Penzias e Wilson presenta piccolissime irregolarità nella sua intensità. Questi sono interpretati come dovuti alle prime concentrazioni di materia che avrebbero dato origine alle stelle e alle galassie che vediamo oggi nel cielo. Consente agli astronomi di rilevare la luce emessa in queste esplosioni da regioni dell'universo molto distanti. Per raggiungere i telescopi terrestri, la luce osservata ha viaggiato per miliardi di anni e deve quindi aver percorso lunghe distanze attraverso un Universo in espansione. Dallo studio della luce di queste supernove, la cui intensità dipende dal tipo preciso di espansione dell'universo, si
  5. “Astronomicum Caesareum” (Apiano) Fig. 1: “Sobre las dimensiones y las distancias del Sol y de la Luna” (Aristarco) Fig. 2: “El libro de Astrología” (Abraham Ben Ezra) Fig. 3: “Sphera Mundi” (Sacrobosco) Fig. 4: “Astronomía Nova” (Johannes Kepler) Fig. 5: Primer mapa de la luna (Tomas Harriot) Fig. 6: “Tablas Alfonsinas” (Alfonso X, El Sabio) Fig. 7: “De Stella Nova” (Johannes Kepler)
  6. Gli antichi Greci non avevano difficoltà ad accettare che la volta celeste fosse retta sulle proprie spalle dal mitico Atlante, il Titano raffigurato nella splendida scultura presentata qui a destra: si tratta della più antica rappresentazione completa dei cieli, e risale probabilmente al II sec. A. C. Certo, si potrebbe osservare che Atlante era un gigante e potrebbe aver avuto una statura…astronomica. Esiodo narra che Atlante fu costretto a tenere sulle spalle l'intera volta celeste per volere di Zeus che decise di punirlo perché durante la Titanomachia si era alleato con Crono quando guidò i titani contro gli dèi dell'Olimpo. Nell'Odissea (libro I) viene descritto poeticamente come uno dei pilastri del cielo e sempre nell'Odissea, viene indicato come padre di Calipso. Atlante riuscì a convincere Eracle a sostituirlo temporaneamente nella sua punizione offrendosi di poter raccogliere i pomi d'oro dall'albero del giardino delle Esperidi al suo posto. Ottenuto lo scambio però Eracle riuscì a convincerlo di tenere momentaneamente la volta per potersi mettere qualcosa sotto le ginocchia e quando Atlante sollevò la volta del cielo dalle spalle di Eracle, questi raccolse le tre mele lasciate a terra e se ne andò. Be’. Ercole sarà stato pure un pezzo di Marcantonio, ma era pur sempre un uomo e non un gigante. Dunque, per gli antichi Greci, il cielo non si trovava molto più in là della cima delle montagne.
  7. In un suo libro Stephen Hawking ricorda in un aneddoto tale metafora: «Un famoso scienziato tenne una volta una conferenza pubblica su un argomento di astronomia. Egli parlò di come la Terra orbiti attorno al Sole e di come il Sole, a sua volta, compia un’ampia rivoluzione attorno al centro di un immenso aggregato di stelle noto come la nostra galassia. Al termine della conferenza, una piccola vecchia signora in fondo alla sala si alzò in piedi e disse: “Quel che lei ha raccontato sono tutte frottole. Il mondo, in realtà, è un disco piatto che poggia sul dorso di una gigantesca tartaruga.” Lo scienziato si lasciò sfuggire un sorriso di superiorità prima di rispondere: “E su cosa poggia la tartaruga?” “Lei è molto intelligente, giovanotto” disse la vecchia signora. “Ma ogni tartaruga poggia su un’altra tartaruga!”» (Stephen Hawking, Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo (1988).
  8. Andromeda e la Via Lattea La prima menzione della galassia di Andromeda, risale all’astronomo Al-Sufy (903-986 d.C.), che la definisce come “la piccola nube” sulla bocca del “grosso pesce”, nella costellazione di Andromeda. Curiosamente, circa dieci secoli più tardi, la didascalia di una foto sviluppata da una lastra presa al telescopio, recitava: “La grande nebulosa in Andromeda”. Secondo il mito (etimologicamente, mythos: parola, discorso, racconto), Cassiopea, madre di Andromeda, si era dichiarata più bella delle Nereidi (divinità marine), e per tutta risposta Poseidone (il dio del mare) inviò un mostro marino in Etiopia a devastarne il territorio e divorarne gli abitanti. Il padre, Cefeo, si vide costretto ad assecondare il vaticinio di un oracolo, in base al quale l’unico modo di placare il mostro era quello di offrirgli in sacrificio Andromeda.
  9. Così Andromeda fu salvata, si celebrarono le nozze, e gli sposi vissero ad Argo. Per conferire l’ immortalità al figlio Ercole, di madre mortale, Zeus tentò di fargli succhiare il latte di Era, sua legittima moglie, durante il sonno di lei. Il piccolo tuttavia si dimostrò straordinariamente vorace, e la dea si svegliò di soprassalto sottraendosi alla sua morsa e negandogli in tal modo la vita eterna, mentre il latte fiottava ancora dal suo seno. Una parte venne spruzzata in cielo, dove si raccolse nella Via Lattea, e una parte si riversò a terra, dove spuntarono distese di gigli. Così Andromeda, incatenata ad una roccia in riva al mare, venne lasciata al suo destino. Ma l’eroe Perseo, invaghitosi della fanciulla, si presentò al padre offrendosi di liberarla in cambio della sua mano, e il padre acconsentì. Cavalcando Pegaso, l’ippogrifo, Perseo raggiunse in volo Andromeda prima che il mostro marino fosse riuscito a toccarla, e dopo un lungo scontro dalle fasi alterne, riuscì a pietrificarlo mostrandogli la testa di Medusa, la Gorgone da lui uccisa con l’aiuto divino nel corso di una precedente avventura. Andromeda Perso Pegaso Medusa
  10. Il primo a rendersi conto della vera natura della Via Lattea fu G. Galilei, come da lui riportato nel “Sidereus nuncius”, dove compare il resoconto delle osservazioni da lui effettuate con il cannocchiale. Al riguardo, si legge: “Quello che in terzo luogo osservammo `e l’essenza o materia del cerchio latteo, il quale attraverso il cannocchiale si può vedere in modo cos`ı palese che tutte le discussioni che tanti secoli hanno travagliato i filosofi, si dissipano con la certezza della sensata esperienza, e noi siamo liberi da sterili dispute. La Galassia infatti non `e che un ammasso di innumerevoli stelle disseminate a mucchi; in qualunque parte si volga il cannocchiale sempre si offre alla vista un grandissimo numero di stelle, molte delle quali si vedono abbastanza grandi e ben distinte, mentre la moltitudine delle più piccole `e del tutto inesplorabile.” Andromeda e la Via Lattea
  11. La via Lattea era in greco Galaxias che significa latte o di latte Secondo il mito greco Zeus innamoratosi di Alcmena assunse le sembianze del marito Anfitrione che era in guerra ed ebbe con lei un rapporto da cui nacque Eracle (in realtà nacquero 2 gemelli uno figlio di Zeus e l' altro figlio di Anfitrione) Zeus portò Eracle dalla moglie Era che stava dormendo affinchè il bambino bevendo il latte materno divenisse immortale, ma Era si svegliò ed accorgendosi che stava allattando un bambino non suo lo respinse. Il latte di Era schizzò in cielo formando la via Lattea. Via Lactea è il nome che I romani diedero alla galaxias. via Lattea Una suggestiva visione della Via Lattea dalla Nuova Zelanda premio Astronomy Photographer 2013 (la luce a destra è artificiale)
  12. "Tecnicamente, ciò che accade è che la Terra, il Sole e tutti i pianeti orbitano intorno al centro di massa del sistema solare", "Il centro di massa del nostro sistema solare è molto vicino al Sole stesso, ma non esattamente al centro del Sole". La Terra orbita intorno al Sole? In realtà, la Terra non orbita intorno al Sole.
  13. Oltre la Gravità (Beyond Gravity)

Notas del editor

  1. https://www.orsapa.it/saggi/dist.htm
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