1. Sceneggiatura di “Sognare la California”
SCENA 1
Personaggi: Luisa, Commissario.
(Siamo in procura, in seguito a un incidente in fabbrica i dipendenti sono
invitati a rilasciare deposizioni)
LUISA: (tra sé e sé) Non volevo fare questo lavoro. Non volevo vivere questa
vita. Da piccola sognavo di essere una grande attrice hollywoodiana, tra il
sole della California e il parco divertimenti a Santa Monica. Eppure mi ritrovo
qui, a 34 anni, a lavorare nella fabbrica di paese. E che fabbrica. Dallo scorso
mese è un incubo ormai: prima quei mocciosetti dei Fridays For Future, che
per carità hanno ragione, ma io devo pure portare il pane in casa. Poi... la
scomparsa del migliore compagno di lavoro che potessi avere. Ma che dico
compagno di lavoro, era un compagno di vita! Ricordo ancora il primo giorno
che ci vedemmo, ci bastò uno sguardo e divenimmo inseparabili...
(a Luisa vengono gli occhi lucidi)
COMMISSARIO: Signora tutto bene? Mi hanno riferito che il Sig. Carminio
era una persona molto importante per lei... mi dispiace della perdita…
LUISA: Stia tranquillo commissario, mi riprendo in un attimo. Le dispiace se
accendo una sigaretta?
COMMISSARIO: Si figuri, certo che può. Nel frattempo le farò un po’ di
domande, okay?
(Luisa fa un respiro profondo, e con un cenno del capo inizia l’interrogatorio)
SCENA 2
Personaggi: Commissario, Luisa, Agente.
COMMISSARIO: Era qui quando è successo? O nei dintorni? Ha parlato con
qualcuno che potrebbe aver assistito?
(Luisa rimane in silenzio mentre fissa il vuoto)
2. COMMISSARIO: Sig.na De Tomaso, lo so che è stata una tragedia. Ma le
ricordo che mentire e nascondere informazioni utili per le indagini non aiuterà
né lei, né noi. Le chiedo di mettere da parte le emozioni e collaborare.
LUISA: No. Non ero qui, stavo lavorando ad un altro caso. Nessuno
ammetterà colpe, glielo assicuro. Perché non è colpa di nessun lavoratore.
Questa fabbrica cade a pezzi, e lo sa anche lei.
(Luisa si alza scuotendo la testa)
(Il commissario e i suoi agenti continuano a interrogare i lavoratori della
fabbrica)
(Luisa si avvicina al mobile degli effetti personali dei dipendenti, e raccoglie le
ultime cose rimaste del Sig. Carminio)
AGENTE: Scusi Signorina, quelle cose vanno restituite alla famiglia, posso
prenderle?
LUISA: (Abbassa lo sguardo) Ecco a voi, spero vi possano essere utili.
SCENA 3
Personaggi: Agente, Commissario, Luisa.
AGENTE: Grazie mille, potrebbero aiutarci con le indagini.
(Il Commissario si riavvicina a Luisa)
COMMISSARIO: Mi scusi, posso chiederle una informazione?
(Luisa spegne con veemenza la sua sigaretta in un bicchiere in plastica, data
la crescente tensione e annuisce con la testa.)
COMMISSARIO: Che rapporto aveva lei, nonché gli altri dipendenti con la
vittima?
LUISA: Come le ho già detto era un mio compagno di vita, avevamo un bel
rapporto, ma so che non a tutti andava a genio.
AGENTE: Signora cosa intende? Potrebbe essere un importante aiuto per le
indagini.
3. LUISA: Intendo dire che con qualche dipendente non aveva un bel rapporto,
anche se dubito che sia effettivamente una svolta per le indagini, in quanto gli
altri dipendenti a mio parere non c’entrano nulla.
COMMISSARIO: Signora questo non deve dirlo lei, ha solo il compito di
rispondere alle mie domande. Con lei ho concluso, buongiorno!
LUISA: Buongiorno.
COMMISSARIO: Entri il prossimo!
SCENA 4
Personaggi: Micheli, agente Marco, Mauriac.
MAURIAC: Buongiorno commissario.
(Sospira, con un'espressione molto scossa sul volto)
COMMISSARIO: Buongiorno signor Micheli, devo farle alcune domande sul
caso del Sig. Carminio.
MICHELI: Mi sembra assurdo che sospettiate di me! Sapete benissimo che
eravamo come fratelli!
(Micheli si emoziona, il suo respiro diventa affannoso)
COMMISSARIO: Signore la prego, so che è difficile per tutti, ma dobbiamo
interrogarvi uno ad uno.
MICHELI: E sentiamo, cosa credete sia successo? Credete davvero che
qualcuno centri con la sua morte? Sarà stato sicuramente un incidente,
questa fabbrica crolla a pezzi!
COMMISSARIO: Signore, qualcuno potrebbe averlo spinto ad esempio.
Dobbiamo tener conto di tutte le piste.
MICHELI: (con voce fioca) Per me era come un fratello... ci raccontavamo
tutto, mi parlava del suo amore per Luisa, ma anche della sua posizione
economica non molto stabile...
4. (Micheli distoglie lo sguardo per guardare il signor Mauriac, un altro
dipendente di origine francesi lavorante nella stessa fabbrica...)
COMMISSARIO: Signor Micheli, sto parlando con lei, gradirei se guardasse
anche lei me e non l’altro dipendente.
MICHELI: Mi scusi agente, diceva?
COMMISSARIO: Cosa pensa sia accaduto? Chi erano le persone a cui
andava poco a genio?
MICHELI: Provi a parlare con Mauriac, spesso litigavano per Luisa... il Sig.
Carminio ne era innamorato.
COMMISSARIO: D’accordo.
SCENA 5
Personaggi: Commissario, Mauriac.
(Il Commissario chiama il Sig. Mauriac per fargli delle domande e si
accomodano in un’altra stanza)
COMMISSARIO: Buongiorno Sig. Mauriac, come lei già sa, stiamo
interrogando tutti coloro che in qualche modo conoscevano il Sig. Carminio.
Vorrei farle qualche domanda, mi risponda con assoluta sincerità e
tranquillità.
(Mauriac si agita un pochino e fa un lungo sospiro. Si strofina le mani e
guarda intensamente l’agente, ma rimane sempre con un’espressione sicura
di sé)
MAURIAC: Buongiorno a lei commissario, sono a sua totale disposizione.
Prego, mi chieda ciò che vuole.
COMMISSARIO: Bene, possiamo cominciare. Vorrei chiederle prima di tutto
che rapporto avesse con il Sig. Carminio, se andasse d’accordo con lui o se
tra di voi ci siano state delle incomprensioni.
MAURIAC: Diciamo che tra me e Carminio non c’è mai stato un vero affetto
reciproco, probabilmente perché avevamo due caratteri diversi o forse
5. perché…beh…ci piaceva la stessa ragazza. Diciamo che probabilmente
l’ultima affermazione è quella più reale e plausibile.
(Il Commissario non riesce bene a decifrare l’espressione di Mauriac, perché
sembra molto più sicuro degli altri intervistati e quasi senza emozioni.)
COMMISSARIO: Con questo mi sta dicendo che non eravate ottimi amici?
Un secondo solo che segno questo particolare…
(Allora Mauriac di getto risponde)
MAURIAC: Oh no Signore, non vorrei averle fatto intendere che sia io il
presunto colpevole, con questo volevo solo farle capire che anche se tra di
noi non scorreva buon sangue, comunque c’era un rispetto reciproco come
lavoratori, ma ancor di più come persone. Lui era molto educato nei miei
confronti, come io con lui, solo che non c’è stato mai un dialogo come
dovrebbe esserci tra due persone che si conoscono da un bel po’ di anni.
Perché come ben sa, siamo, oh mi correggo, eravamo colleghi di lavoro.
(Mauriac ha un’aria dispiaciuta, ma comunque rimane sempre nel suo)
COMMISSARIO: Va bene Sig. Mauriac, ricordi però che qualunque cosa
falsa lei ci dica, potrebbe essere usata contro di lei per falsa testimonianza.
Ora per favore mi faccia un nome di chi lei crede sia il colpevole o che magari
c’entri qualcosa.
MAURIAC: Sospettate sia un omicidio? Beh forse…Alessio Rega. Ha avuto
un litigio molto acceso con Carminio qualche tempo fa, quindi l’unico nome
che mi possa venire in mente è il suo.
COMMISSARIO: Va bene, la ringrazio e buona giornata.
(Mauriac fa un cenno con la testa e mima un saluto)
SCENA 6
Personaggi: Commissario, Alessio Rega.
COMMISSARIO: Che entri il prossimo!
(Il Commissario questa volta interroga Alessio Rega, datore di lavoro di
Carminio.)
6. COMMISSARIO: Si accomodi pure signor Rega inizi pure a raccontarmi del
suo rapporto con la vittima.
ALESSIO REGA: Non so nemmeno perché mi trovi qui in questo momento,
ho mille cose da fare e sono qui a perdere tempo. Come potete dubitare di
me?
COMMISSARIO: In questo modo sta solo peggiorando la sua
situazione, cortesemente si sbrighi e non eluda la mia richiesta.
(Il datore di lavoro sbuffa)
ALESSIO REGA: Il nostro era un normalissimo rapporto datore-dipendente.
Nell’ultimo periodo abbiamo avuto qualche discussione, ma nulla che non si
risolvesse con un caffè.
(Il Commissario segna tutto sulla sua agenda, per ora Alessio Rega è il
sospettato maggiore.)
COMMISSARIO: Mi parli di più di questi scontri… ho sentito che c’erano
dei grandi problemi nella struttura. Erano questi i motivi delle vostre
discussioni?
(Alex si aggiusta meglio sulla sedia e si alza in modo nervoso le maniche
della camicia che indossa, ormai gronda di sudore.)
ALESSIO REGA: Sì proprio così, era solito lamentarsi. L’unico tra tutti i miei
dipendenti che aveva continuamente da ridire. Ma questo non le faccia
pensare che io sia responsabile del suo incidente!
(Alex è visibilmente teso e il Commissario lo nota)
COMMISSARIO: Magari i suoi continui richiami l’hanno portata a commettere
un gesto estremo… gli addetti alla sicurezza mi hanno detto che la vittima la
“minacciava” (virgoletta con le mani) dicendole che se la situazione non fosse
migliorata, sarebbe arrivato a contattare i piani più alti. Conferma?
ALESSIO REGA: Si è così… per oggi penso possa bastare.
COMMISSARIO: Lo penso anche io, non lasci la città, è tenuto a presentarsi
qualora dovessimo avere bisogno di altre sue dichiarazioni. Arrivederci signor
Rega.
7. (Alessio si alza e si allontana con passo spedito dalla stanza dove si era
tenuto l’interrogatorio.)
SCENA 7
Personaggi: Commissario, Laila, Agente 1, Agente 2.
(gli interrogatori si susseguono con un sottofondo musicale; cambio di
sceneggiatura: si passa in una stanza dove c’è una riunione tra il
commissario e i suoi colleghi)
COMMISSARIO: Buonasera. Il caso mi sembra abbastanza semplice ormai,
anche se c’è voluto parecchio tempo per estorcere le testimonianze e le
prove per incastrare il colpevole. Laila, può esporre alle altre persone
presenti in questa stanza le nostre conclusioni?
LAILA: Certamente commissario: a seguito di diverse testimonianze dateci
dai dipendenti abbiamo notato come, nonostante potesse avere dissapori con
qualcuno come con il Signor Mauriac, il signor Carminio era uno dei principali
esponenti di una recente campagna volta a migliorare sia le condizioni dei
lavoratori, più precisamente riguardo i dispositivi di protezione individuale, sia
delle condizioni della fabbrica stessa, che a dire di molte persone “cadeva a
pezzi”.
AGENTE 1: Mi scusi, come mai ci parla di DPI?
LAILA: In quanto è stato testimoniato come questi erano obsoleti o
danneggiati: tute di taglia sbagliate, elmetti di protezioni danneggiati o
scheggiati: tutte condizioni che hanno tristemente favorito l’incidente fatale.
AGENTE 2: Cosa intende?
LAILA: Rispettivamente la signora Lanfranchi e il signor Aceto, come
d’altronde lo stesso datore di lavoro, ci hanno segnalato come la vittima ha
ripetutamente chiesto un aggiornamento dei DPI. I suoi appelli
malauguratamente sono rimasti inascoltati.
Il quadro normativo cui occorre fare riferimento si basa su due note
disposizioni normative che disciplinano, rispettivamente, la salute e la
sicurezza sul luogo di lavoro, il Decreto Legislativo 81/2008 e la
responsabilità penale-amministrativa delle persone giuridiche per fatto
costituente reato, il Decreto legislativo 231/2001. Commissario, direi di
procedere con l’arresto.
8. COMMISSARIO: Ovviamente! Mandate immediatamente le pattuglie.
Lavoro di: Aurora Sciusco, Carlotta De Girolamo, Lara Arsale, Ludovica Leuci,
Luigi Giannacchero, Mauriachelangelo P. Grimaldi.