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Astroemagazine
                                                 the first italian astronomical e-zine
                                           Giugno 2000                                                        n° 8




                                            P HEMU ’97
                                            Rare coreografie in cielo
                                            I Parte

                                            BIOASTRONOMIA
                                            La storia del SETI
Sul web: http:// astrofili.org/astroemag




                                           2° StarParty a Campigna

                                           LE AURORE                                 RADIOASTRONOMIA
                                           SHUTTLE                                   Un’altra visione
                                           La missione STS-101                       dell’Universo (2 parte)
Astroemagazine n°8 – Giugno 2000




                                                                                     Home Planet
                                           FLUSSI FREDDI, VENTI
                                                                                     Serate in Chat
                                           ENERGETICI E JETS
                                                                                     NOAA Space Environment
                                           in oggetti stellari giovani               Center Home Page

                                                             http://astrofili.org/astroemag
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                                                      Astroemagazine
Astroemagazine n° 8

In copertina:
Phemu 97. Europa eclissato da
Callisto in una immagine di
                                                     the first italian astronomical e-zine
computer-art realizzata da                                       n° 8 – Giugno 2000
Salvatore Pluchino dell’OAIN
E-mail: pluchino@tiscalinet.it

Direttore responsabile:
Fabio De Sicot
                                             EDITORIALE
Coordinatore Generale:
Ippolito Forni                               Cari lettori,
Direttore tecnico e WebMaster:
Trisciani Damiano
                                             innanzi tutto un grazie da parte di tutta la redazione e da coloro che
                                             partecipano al progetto per aver accolto il ritorno di astroemagazine con
Grafica PDF e Webmaster:                     tanto affetto.
Salvatore Pluchino
                                             Il nuovo staff e le collaborazioni provenienti da più parti ci hanno permesso
Promoters:                                   di tornare online con un'enorme dose di grinta, voglia di fare e passione.
Salvatore Pluchino, Marco Galluccio

Curatore News:                               Grazie all'utilizzo del formato PDF abbiamo potuto creare un magazine
Luca Zanchetta                               facilmente scaricabile da rete, da poter leggere offline con tutta tranquillità,
                                             sul monitor o su carta e sono ancora molte le sorprese che vi attendono in
                                             questo numero e nei prossimi numeri.
Redazione articolisti:
Fabio De Sicot, Ippolito Forni, Salvatore
Pluchino, Marco Galluccio, Luca Zanchetta,   Oltre alla continuazione di serie precedenti, sono presenti su questo
Mirko Sotgiu, Saverio Cammarata,             numero i primi articoli di serie completamente nuove che vi
Federica Pirovano, Tony Scamato,             accompagneranno anche nei prossimi mesi
Roberto Baldini, Roberto Benatti, Antonio
Catapano, Giovanni Fratarcangeli, Luca       Non voglio dunque trattenervi troppo su questa pagina e, ringraziandovi
Izzo
                                             ancora, vi invito a tuffarvi nella lettura!

Hanno collaborato a questo numero:
                      questo
Massimo Barbieri, Saverio Cammarata,         Cieli sereni
Paola Cannata, Ippolito Forni, Marco
Galluccio, Alessandro Gambaro, Salvatore
Pluchino, Tony Scarmato, Mirko Sotgiu,                                                                   La redazione
Luca Zanchetta

Su Internet:
http://astrofili.org/astroemag
E-Mail: jolek@libero.it

Grafica e impaginazione:
Salvatore Pluchino
pluchino@tiscalinet.it




                                                   Astroemagazine
3

                                                                         Sommario
    OGGETTO DEL MESE                    SISTEMA SOLARE                 BIOASTRONOMIA
                                        Phemu97                          La storia del

                                                                            SETI
                                        Rare coreografie in            di Ippolito Forni   pag. 28
                                                                                                28
                                        cielo
    N G C 3 7 8 3 : Una g a la s s ia
                                        Prima parte   pag. 13
                                                            13         RADIOASTRONOMIA
                                                                       RADIOASTRONOMIA
    es plos iva           pag. 4        di Salvatore Pluchino
    di Luca Zanchetta                                                    Un’altra visione
                                        ASTROFILI                        dell’universo
    FOTO DEL MESE
                                        2 ° STA R P A R TY
                                        A CAMPIGNA
                                        di Paola Cannata   pag. 17
                                                                17

                                        ASTROFISICA                      Seconda parte
                                                                       di Salvatore Pluchino
    Le foto del mese di Giugno
    dalla Bacheca dell’astrofilo                                                           pag. 30
                            pag. 6
    di Mirko Sotgiu                                                    ATTIVITA’ SOLARE
                                                                       Le aurore
                                                                       di Alessandro Gambaro
    SITO DEL MESE                                                                          pag. 34
                                        FLUSSI FREDDI
    NOAA                                VENTI ENERGETICI E
                                        JETS in oggetti stellari
                                        giovani
                                                                       ASTRONAUTICA
    Space Environment                   di Tony Scarmato   pag. 19
    Center          pag. 8
    di Luca Zanchetta
                                        RECENSIONE SOFTWARE
                                        Home Planet                      La missione dello
    NEWS                                di Marco Galluccio pag.   24     SHUTTLE STS -101
    Le ultime news astronomiche                                        di Saverio Cammarata
    dall'Italia e dal mondo             SERATE IN CHAT pag. 25                             pag. 40
                           pag. 11      di Saverio Cammarata
                                                                       RECENSIONI LIBRI
                                                                       di Massimo Barbieri
                                                                                           pag. 43
                                                                                                43
                                             Astroemagazine
4

  OGGETTO DEL MESE

           N GC 3 7 8 3 : U na ga la ssia e splosiva
                                               A cura di Luca Zanchetta z.luca81@libero.it


  Caratteristiche fisiche:
  Tipologia oggetto: galassia di Seyfert tipo 1 (galassia attiva)     Dettaglio interessante:
  Catalogazione: Ngc 3783                                              Tipologia oggetto: buco nero gigante attivo (con disco di
  Dimensioni angolari (in primi d'arco): 1,9 x 1,7                     accrescimento)
  Magnitudine apparente: 11,7                                          Catalogazione: assente
                                                                       Frequenza di emissione elettromagnetica: raggi X
                                                                       Note speciali: poderoso vento di particelle




                                                                      Elaborazione grafica dei dati rilevati dallo spettrometro
                                                                      HETG del satellite Chandra. Evidenti le righe di emissione
                                                                      di numerosi elementi chimici ionizzati, anche pesanti quali
                                                                      ferro e silicio, presenti nel disco di accrescimento del buco
                                                                      nero.


                                                                       Descrizione:
                                                                                  Gli istanti finali della vita degli astri sono da
Immagine tratta dal database della "Digitalized Sky Survey"            ricondurre per definizione stessa, non solo nella realtà fisica,
(DSS). Al centro, nel riquadro, è indicata la piccola galassia         ma anche nell'immaginario collettivo, a fenomeni catastrofici e
attiva, compresa in un campo stellare ampio circa due gradi.
                                                                       violenti; perfettamente calzante con tale concezione, l'oggetto
                                                                      che questo mese vi proponiamo, risulta essere uno tra i più
  Posizione:                                                          esotici mai osservati.
  Costellazione: Centauro                                             Le Seyfert si distinguono dalle altre categorie di galassie per
  Coordinate equatoriali: RA: 11 39 00.0; Dec: -37 45 00.0            una peculiare attività, tanto intensa da poterle definire una
  Caratteristiche di osservabilità: non visibile dall'emisfero nord   sorta di "anello mancante" che congiunga sistemi ordinari e
                                                                      quasar, attività espressa sotto forma di violente emissioni, sia
                                                                      elettromagnetiche, sia di materia. Oltre ad essere intensamente




       Immagine ripresa dall'osservatorio orbitale Chandra nella banda X. Il punto centrale è l'oggetto in NGC 3783;
                        le linee oblique incidenti sono artefatti indotti dallo spettrometro di bordo.

                                                            Astroemagazine
5




                                           Cartina per l’identificazione di NGC 3783

emittenti nelle alte frequenze dello spettro, queste strutture        strumento, che ha consentito di indagare con una precisione
celesti sono infatti caratterizzate da getti di particelle            stupefacente la struttura dell'astro collassato, nonché la genesi
elementari, simili al vento del nostro sole, emessi verticalmente     delle formazioni ad esso legate.
dai poli galattici, e più precisamente da un buco nero                          Concludendo, non va tuttavia trascurata neanche
ipermassiccio presente nel nucleo.                                    l'osservazione amatoriale al telescopio, che, data l'elevata
Grazie all'eccezionale risoluzione ottenuta dal satellite NASA        luminosità superficiale dell'oggetto può regalare, a dispetto
Chandra del progetto grandi osservatori, andato a colmare il          delle ridotte dimensioni apparenti, qualche splendida
vuoto lasciato dal defunto Compton, rientrato distruttivamente        emozione, pur riservata ai pochi fortunati esploratori
in atmosfera lo scorso quattro giugno dopo nove anni di               dell'emisfero australe.
gloriosa attività, è stato possibile osservare l'intenso vento di
particelle prodotto dal disco di accrescimento, in rotazione
attorno al buco nero in NGC 3783 sopra presentato. L'analisi
spettrometrica, effettuata dai ricercatori dell'università della
Pennsylvania, ha permesso, oltre che la rilevazione degli                Luca Zanchetta è nato nel 1981 a Treviso, dove
elementi chimici presenti nel disco, anche di misurare la                vive e studia. Da anni si interessa di fisica ed
velocità di eiezione dei getti polari, stimata in valori prossimi a      astronomia, con particolare attenzione verso le
quella della luce stessa.                                                dinamiche del collasso stellare; partecipa
          La straordinarietà dell'esperienza condotta, oltre che         all'attività dell'A.A.T. (Associazione Astrofili
                                                                         Trevigiani), ed è contattabile al seguente indirizzo
da ricondurre all'osservazione delle velocità relativistiche
                                                                         internet: z.luca81@libero.it
raggiunte, è dovuta all'eccezionale risoluzione angolare dello
                                                          Astroemagazine
6

                                                                   FOTO DEL MESE
                 by Bacheca dell’Astrofilo http://www.astrofili.org/bacheca/
                                    di Mirko Sotgiu mirko@gsi.it

                                                                       M31
                                                                       Galassia di
                                                                       Andromeda

                                                                       Marco Donati
                                                                       dudo97@yahoo.com
                                                                       località Palazzo
                                                                       al Piano (SI)
                                                                       strumento
                                                                       Rifrattore
                                                                       apocromatico
                                                                       ZEN 150mm
                                                                       F6.5




Via Lattea a Las Palmas

Marco Lorenzi
lorenzi@mail.dex-net.com
con un obiettivo Fujica 28mm f/4.
esposizione di 20 minuti su Fuji
NPH 400




                                    Astroemagazine
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                                            IC2118
                                            La Testa della
                                            Strega
                                            (Witch Head
                                            Nebula)

                                            Marco Lorenzi
                                            e Luca Zaggia
                                            lorenzi@mail.dex-net.com




                                            Immagine
                                            realizzata all'isola
                                            di La Palma (Islas
                                            Canarias) nel
                                            Febbraio 1999
                                            con un obiettivo
                                            Nikon 300mm
                                            f/4,5. Somma di
                                            due esposizioni di
                                            25 minuti l'una su
                                            Kodak PJM-2 non
                                            ipersensibilizzata.




Un IRIDIUM Flare
Foto di Marco Galluccio
marcogalluccio@libero.it




                           Astroemagazine
8

                                                                                                 SITO DEL MESE


  NCenter A page
   OAhome                                             Space Environment

                                           di Luca Zanchetta z.luca81@libero.it



    n questo bizzarro periodo primaverile,
I   buona parte degli astrofili italiani è in
piena attività ed in trepidante attesa a
causa del ritorno nei cieli del nostro
Paese di uno dei più spettacolari eventi
la natura sappia offrire: l’aurora boreale.
Si, avete capito bene, per coloro i quali
non siano ancora stati raggiunti dalla
notizia (e credo siano oramai rimasti
ben pochi), lo scorso venerdì 7 aprile tra
le ore 01:00 e le ore 03:40 circa,
un’aurora          boreale       d'intensità
notevolissima si è resa visibile sin dalle
medie basse latitudini, come già
avvenuto nel lontano (perlomeno
rispetto alle capacità d'attesa di ogni
astrofilo che si rispetti) 13 marzo 1989.
La straordinarietà di questo fenomeno è
strettamente collegata all’undecennale
ciclo dell’attività solare la quale,
aumentando costantemente nei giorni e                  L'aurora dello scorso Aprile ripresa a Varese, presso l'osservatorio G. V.
nei mesi a venire, culminerà con un                                    Schiapparelli; fotografia Salvatore Funa
massimo previsto dalla NASA per i mesi
centrali del 2001; ma non basta, poiché,         riguardanti vastissimi campi della fisica       I dati vengono forniti in un grafico a
date le particolari condizioni fisiche           solare, e delle interazioni dell’astro del      colonne, di comprensione assolutamente
attuali della nostra stella, fenomeni simili     giorno con la magnetosfera terrestre.           intuitiva, nel quale in ordinata sono
                                                                                                 esposti i valori relativi all’intensità
non sono immuni dal ripetersi.
Cosa centra questo con il sito del mese?
                                                            L’indice Pk                          dell’indice Pk, mentre in ascissa è
                                                 Da segnalare, tra i tanti servizi offerti, vi   inserito il tempo, e nella fattispecie gli
Beh, nulla a parte il fatto che diretta
                                                 è la rilevazione in tempo reale dell’indice     ultimi tre giorni di rilevazione dei dati.
conseguenza di questi eventi è la
                                                 di attività solare; questo servizio riveste     L’indice Pk, oscillando all’interno di
tempesta, non geomagnetica ma di
                                                 un ruolo assolutamente centrale in              valori compresi tra 0 e 9, consente di
richieste di informazione, dalla quale
                                                 quanto definisce, avvalendosi di una rete       individuare con immediatezza quale sia,
viene tuttora subissato il sito del NOAA,
                                                 di magnetometri terrestri sparsi fra            o sia stata, la probabilità di poter
l’organizzazione deputata alla raccolta e
                                                 Meanook, Glenlea, Saint Johns e Ottawa          osservare un drappo aurorale.
all'elaborazione dei dati pervenuti dagli
                                                 (in Canada), Sitka (in Alaska), Newport,        Esemplificando, al valore di quattro punti
osservatori solari; e proprio di tale sito
                                                 (nello      stato     di     Washington),       viene attribuito il ruolo di linea di
tratteremo in questo numero. La home
                                                 Fredericksburg (in Virginia), Boulder (in       demarcazione tra un’attività normale
page è particolarmente ben curata, di
                                                 Colorado) e Fresno (in California), la          (barra gialla), ed una attività intensa
facile consultazione, ed è in grado di
                                                 probabilità di poter osservare un’aurora        (barra rossa); un eventuale valore di
offrire, attraverso una non comune
                                                 sia nel nostro emisfero, sia in quello          nove punti prefigurerebbe una elevata
capacità espositiva, data la complessità
                                                 australe.                                       probabilità di poter assistere ad
delle tematiche trattate, informazioni
                                                          Astroemagazine
9

                                                                                            poi ancora su “Auroral activity
                                                                                            estimates”, è possibile accedere ad un
                                                                                            database contente delle splendide
                                                                                            mappe polari, le quali espongono
                                                                                            graficamente l’intensità energetica ed il
                                                                                            livello medio di attività rilevata, nonché
                                                                                            l’estensione geografica, dell’ovale
                                                                                            aurorale. Attraverso l'utilizzo di differenti
                                                                                            tonalità di colore, viene attribuita ad
                                                                                            ogni singola porzione del modello la
                                                                                            rispettiva intensità di flusso magnetico
                                                                                            equivalente del vento in arrivo, sulla
                                                                                            base di una banda di valori oscillanti fra
                                                                                            0 e 10 erg · cm^-2 · s^-1. Un
                                                                                            indicatore rosso segnala inoltre la
                                                                                            longitudine geocentrica del sole, ossia,
                                                                                            all'incirca, la direzione di provenienza
                                                                                            del vento di particelle incidente.


                                                                                            Queste carte sono frutto dei dati rilevati
      Grafico dell'indice di attività eliosferica Pk; in rosso sono evidenziati i picchi    dai magnetometri di bordo del satellite
                      di attivita per valori superiori a quattro punti.                     in orbita polare terrestre NOAA-POES, in
                                                                                            grado di effettuare un passaggio al di
                                                                                            sopra dei poli geografici ogni cinquanta
                                                                                            minuti circa, e di trasmettere a terra i
  un’aurora estesa anche a latitudini            quegli osservatori particolarmente         dati raccolti per la successiva
  geomagnetiche piuttosto basse, qual è il       desiderosi di compiere un attivo           elaborazione e pubblicazione. La mappa
  caso del nostro Paese. Questo grafico,         monitoraggio aurorale.                     per ogni singolo emisfero viene quindi
  soggetto a costanti aggiornamenti                                                         aggiornata ogni ora e mezza circa (il
  automatici effettuati ad intervalli
  temporali di quindici minuti circa, si              Le mappe polari                       tempo indicato è in T.U.), con il notevole
                                                                                            pregio, rispetto ad un semplice grafico,
  propone, per la sua dinamicità e               Parallelamente a quanto sinora esposto,    di saper rendere visivamente anche le
  completezza, quale uno dei più validi          partendo dalla pagina iniziale del NOAA,   alterazioni regionali degli effetti prodotti
  strumenti attualmente a disposizione di        e cliccando su “Latest space weather”, e   dalle propaggini dell'atmosfera solare
                                                                                            sul nostro pianeta.


                                                                                                       Altre utilità
                                                                                            A corollario di tutto ciò, si pongono una
                                                                                            serie di utilità minori ma non meno
                                                                                            importanti, quali i dati aggiornati circa il
                                                                                            flusso elettromagnetico in raggi X, o
                                                                                            l'intensità relativa del vento particellare
                                                                                            ad         alta       energia.       Infine,
                                                                                            fondamentalmente rivolte ad un utenza
                                                                                            meno specializzata, rubriche quali
                                                                                            "Education and Outreach" o "Solar
                                                                                            Images", la raccolta di immagini del sole
                                                                                            in H-alfa cui si può accedere attraverso
                                                                                            la pagina "Today's Space Weather", o
                                                                                            ancora la guida alle maggiori attività di
                                                                                            monitoraggio del sole a livello mondiale,
                                                                                            disponibile come link cliccando su
                                                                                            "Geomangetic Data" e " Kp, ap, Ap, Cp
                                                                                            and C9".


                                                                                                       Conclusioni
Mappa polare dell'emisfero nord, acquisita il giorno 14 maggio 2000 dal satellite NOAA-     L’uso comparato di questi eccezionali
 15. E' evidente il livello di attività medio alto presente al momento dell'osservazione.   strumenti di analisi ed indagine delle

                                                         Astroemagazine
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interazioni fra vento solare e
magnetosfera terrestre, inseriti in rete              Bibliografia web
affinché tutti ne possano disporre              -NOAA home page: http://sec.noaa.gov/          -Global geomagnetic activities:
liberamente, costituisce senz’altro                                                            http://www.gfz-
                                                -NOAA       auroral   activity    estimates:   potsdam.de/pb2/pb23/niemegk/kp_index
un’opera di tutto rispetto, specialmente        http://sec.noaa.gov/pmap/index.html
se considerato il suo ruolo di elemento                                                        -Space Environment Center:
di raccordo tra l’attività dei professionisti   -NOAA three days estimated Kp index:           http://sec.noaa.gov/sec.html
e quella degli amatori, quest’ultimi            http://sec.noaa.gov/rt_plots/kp_3d.cgi
sempre alla costante, ed a volte non
facile, ricerca di informazioni precise ed      -NOAA relative intensities of energetic
autorevoli.                                     particels:                                      Luca Zanchetta è nato nel 1981 a
Consiglio a tutti, non solamente ai             http://sec.noaa.gov/tiger/index.html            Treviso, dove vive e studia. Da anni
“fissati” delle aurore, di tenere questo                                                        si interessa di fisica ed astronomia,
                                                -NOAA solar images:
sito in seria considerazione, in particolar     http://sec.noaa.gov/solar_images/ImageInde
                                                                                                con particolare attenzione verso le
modo ora che il sole sembra                                                                     dinamiche del collasso stellare;
                                                x.cgi                                           partecipa all'attività dell'A.A.T.
improvvisamente tornato, dopo un lungo
                                                                                                (Associazione Astrofili Trevigiani),
oblio, ad essere per molti un oggetto           -NOAA X-ay flux:                                ed è contattabile al seguente
interessante, anche se controllato ed           http://sec.noaa.gov/rt_plots/xray_1m.cgi        indirizzo internet:
osservato, perché no, nottetempo.                                                               z.luca81@libero.it
Un sentito grazie da parte della
redazione agli autori del sito del NOAA e
dello Space Environment Center.




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  NEWS
21/06/2000 L'universo in 3D                                             http://sci.esa.int/content/news/index.cfm?aid=1&cid=1&oid=20
                                                                        405 by AstroeMagazine
E' giunta a compimento la più grande survey di galassie mai
condotta. I dati raccolti sono stati elaborati in una mappa
tridimensionale dell'universo visibile, la quale, contenendo più        19/06/2000 Novità sulle magnetar
di 100000 galassie, ha posto in evidenza come la bassa densità          Il rilevamento di righe di emissione nei raggi gamma, effettuato
di materia del cosmo non possa portare ad un Big Crunch; un             dallo RXTE su di una rara classe di stelle note in quanto
altro indizio, quindi, a favore della teoria dell'universo aperto.      intensamente emettenti in tale zona spettrale, suggerisce la loro
http://www.mso.anu.edu.au/2dFGRS/Public/AAS-June2000/ by                natura sia quella di magnetar, stelle di neutroni in rapida
AstroeMagazine                                                          rotazione, dotate di uno spaventoso campo magnetico.
                                                                        ftp://pao.gsfc.nasa.gov/pub/PAO/Releases/2000/00-61.htm by
 21/06/2000 Al centro della Via Lattea
                                Lattea                                  AstroeMagazine
A lungo gli astronomi si sono chiesti cosa vi fosse oltre la
cortina di polveri che circonda il nucleo della Via Lattea,              18/06/2000 Piccoli problemi sulla NEAR
invano. Con l'avvento dei telescopi operanti nell'infrarosso, tale      A causa di un eccessivo flusso energetico, uno dei sei strumenti
problema ha trovato soluzione; le recenti osservazioni condotte         scientifici di bordo della sonda è stato temporaneamente
dal telescopio spaziale europeo ISO, hanno permesso di                  disattivato. La missione in orbita attorno all'asteroide Eros
risolvere in stelle le zone centrali della nostra galassia, rivelando   procede,        ad       ogni        modo,       correttamente.
una popolazione di oltre 100000 stelle sinora mai osservate.            http://near.jhuapl.edu/news/flash/00jun07.html               by
http://spdext.estec.esa.nl/content/news/index.cfm?aid=18&cid=4          AstroeMagazine
1&oid=20040 by AstroeMagazine

                                                                         17/06/2000 Il mare di Europa
                                                                         17/06/2000
 21/06/2000 Presenza di acqua su Marte!                                 Un recente studio indica la possibile esistenza, sulla luna
Scienziati NASA ritengono di aver trovato prove di presenza di          medicea, di discrete quantità d'acqua liquida nei pressi della
acqua sulla superficie di Marte, sotto forma di "sorgenti" (piu`        superficie. Lo spessore della calotta ghiacciata potrebbe, quindi,
che altro essudazioni di acqua fangosa, probabilmente a                 non essere sufficiente a bloccare del tutto la luce solare,
carattere stagionale) sul fondo della Valles Mariner. (MIRKO)           apportando un notevole contributo al possibile sviluppo della
http://news.bbc.co.uk/hi/english/sci/tech/newsid_799000/79955           vita.     http://www.spaceviews.com/2000/06/08c.html           by
2.stm by Astrofili.org                                                  AstroeMagazine

 20/06/2000 Bolide diruno nei cieli dell' Italia                        17/06/2000 Novità su alfa UMi
centrale !                                                              L'impiego di un nuovo tipo di telescopio, ha permesso di
Alla ITalian Superbolide Network (ITASN) sono giunte alcune             indagare a fondo la natura della Stella Polare; ne è emersa in
segnalazioni di un bolide diurno osservato alle 13:35 TU del 18         modo distinto, oltre ad un diametro di ben 46 soli, la natura,
giugno 2000. Il bolide, di colore rossastro e con una scia di circa     seppur       insolita,       di        variabile      Cefeide.
20 gradi, e' stato osservato sia dalla Toscana che dall'Emilia.Un       http://www.usno.navy.mil/pao/press/npoi0607.html           by
bolide diurno e' un evento abbastanza raro e vale la pena               AstroeMagazine
raccogliere il maggior numero di osservazioni possibile per
ceracre di detrminarne la traiettoria, come gia' successo per il        15/06/2000 Ancora Chandra...
bolide            del          22           marzo            2000.      Ancora sorprese da Chandra, questa volta impegnato con una
http://www.fis.unipr.it/~albino/ITASN/ by Damiano                       nebulosa planetaria! Di essa, il satellite è riuscito a cogliere uno
                                                                        dei dettagli più elusivi, sino ad ora mai osservato: la bolla di gas
 20/06/2000 Coppie di stelle morte                                      ad altissima temperatura, contenente elementi chimici in salita
Recenti studi, suggeriscono la possibilità che molti dei buchi          dal nucleo, che circonda ogni astro morente di medie
neri posti nei nuclei galattici, siano in realtà una coppia di astri    dimensioni,      dopo       l'inizio   della     fase     espansiva.
legati                                          gravitazionalmente.     http://chandra.harvard.edu/press/00_releases/press_060600pne.h
http://uc.rutgers.edu/medrel/viewArticle.phtml?ArticleID=640            tml by AstroeMagazine
by AstroeMagazine
                                                                         15/06/2000 Mercurio dal suolo
20/06/2000 Da Chandra                                                   Per la prima volta un telescopio terrestre è riuscito a catturare
Recenti immagini della galassia Perseus A ottenute                      dettagli della superficie di Mercurio, nel lato non esplorato, nel
dall'osservatorio orbitale, ne rivelano l'origine. Questa galassia      1974-75,          dalla        sonda          Mariner          10.
supergigante si sarebbe evoluta inghiottendone altre minori             http://www.bu.edu/news/releases/2000/5-26-mercury.htm           by
entrate nel suo campo gravitazionale; la prova sarebbe data da          AstroeMagazine
emissioni nelle alte frequenze dello spettro, causate dal fluire di
materiale         da          una         galassia         minore.      15/06/2000 Osservazioni congiunte
http://chandra.harvard.edu/press/00_releases/press_060700pers.          Coordinando le potenzialità di HST, Chandra e vari telescopi
html by AstroeMagazine                                                  terrestri, un team di astronomi è riuscito, per la prima volta, a
                                                                        scorgere un brillamento levarsi da una stella diversa dalla nostra.
 19/06/2000 Ulysses continua...                                         Lo studio di questi flares, della stessa natura di quelli prodotti
Lo scorso 14 giugno, l'agenzia spaziale europea ha deciso di            dal sole, aiuterà a comprendere meglio le interazioni fra il gas
stanziare nuovi finanziamenti in favore della sonda Ulysses il          eliosferico      ed      i    relativi      campi      magnetici.
cui compito è di indagare il sole alle elevate latitudini. La           http://www.colorado.edu/NewsServices/NewsReleases/2000/70
missione verrà prolungata per altri due anni e nove mesi.               6.html by AstroeMagazine

                                                            Astroemagazine
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                                                                       Un altro successo del telescopio spaziale nel campo dei buchi
 15/06/2000 Formidabile Chandra                                        neri: recenti dati ottenuti da "Hubble" suggeriscono che la
                                                                       formazione dei buchi neri presenti nel nucleo, non anticipi
Nel cuore di Pictor A, galassia radioemittente, Chandra ha
                                                                       quella dei dischi galattici, contrariamente a quanto sinora
rilevato la presenza di intense emissioni X, provenienti dalle
                                                                       ipotizzato.
vicinanze di un buco nero. La radiazione è originata da una
                                                                       http://oposite.stsci.edu/pubinfo/pr/2000/22/index.html     by
sorgente puntiforme, posta alla sommità di un immane getto di
                                                                       AstroeMagazine
materia, ampio più di otto volte il diametro della Via Lattea
espulso dalle vicinanze dell'astro milioni di anni fa.                 10/06/2000 Dall' Hubble Space Telescope
http://chandra.harvard.edu/press/00_releases/press_060600pic.ht        Novità sui buchi neri supermassicci: l'"Hubble Space Telescope"
ml by AstroeMagazine                                                   ha ripreso immani bolle di gas in espansione, emesse da astri
                                                                       collassati. http://oposite.stsci.edu/pubinfo/pr/2000/21/index.html
 14/06/2000 Articolo su "Piu' veloce della luce"                       by AstroeMagazine
Un altro articolo in Inglese che parla degli esperimenti del
DOTT A. Ranfagni, riguardo la possibilita', in alcune precise           10/06/2000 Dopo nove anni di gloriosa attività, ed
circostanze di poter superare la velocira della luce!.                 insostituibile produzione scientifica, il celeberrimo Compton
http://focus.aps.org/v5/st23.html by AstroeMagazine                    Gamma Ray Observatory (CGRO), è stato condotto, lo scorso
                                                                       quattro giugno, in atmosfera per un rientro distruttivo.
 13/06/2000 Plutone oscilla!!!                                         http://cossc.gsfc.nasa.gov/cossc/reentry.html
                                                                       AstroeMagazine
                                                                                                                                  by
Misurazioni condotte mediante il satellite europeo ISO, hanno
rivelato la presenza di periodiche fluttuazioni nel sistema
Plutone-Caronte, che fanno ipotizzare una disomogeneità                08/06/2000 AURORA ?
crostale                del             nono           pianeta.        Stasera 8 Giugno occhi aperti, e' arrivata la tempesta magnetica
http://sci.esa.int/content/news/index.cfm?aid=18&cid=41&oid=           del flare solare di due giorni fa'. Porebbe esserci un Aurora
19705 by AstroeMagazine                                                visibile         alle        nostre            latitudini      !
                                                                       http://www.geocities.com/agambaros/Aurora02.htm               by
 13/06/2000 Dalla NEAR...                                              Damiano
Indagini condotte dalla sonda NEAR (Near Earth Asteroid
Rendezvous), fanno ipotizzare che l'asteroide Eros altro non sia       07/06/2000 Eccezzionale video dalla sonda
che un primordiale residuo della formazione del sistema solare,
scampato all'aggregazione planetaria. Analisi chimiche ne              SOHO
rivelano inoltre l'affinità alle condriti meteoritiche.                Il giorno 6 Giugno c'e' stato un grande flare, (una specie di
http://www.jhuapl.edu/public/pr/000530.htm                   by        esplosione) naturalmente osservata dalla sonda, vi segnalo
AstroeMagazine                                                         questo bellissimo sito sempre aggiornato dove scaricare il video
                                                                       dell' esplosione, affrettatevi perche' sara' presto soppiantato da
                                                                       un nuovo filmato. http://lasco-www.nrl.navy.mil/rtmovies.html
 11/06/2000 Ultimissime da IO                                          by Damiano
Ancora sorprese dalla Galileo, questa volta alle prese con Io;
sulla superficie della luna medicea, sono stati individuati nuovi
fenomeni geologici eruttivi, alcuni dei quali dotati di uno strano      07/06/2000 Parte la costruzione del telescopio
andamento        pulsante.     http://galileo.jpl.nasa.gov/     by     orbitale europeo Plank
AstroeMagazine                                                         L' istituto di ricerca spaziale danese (DSRI), ha ricevuto l'
                                                                       incarico di costruire le componenti principali del telescopio
 10/06/2000 Probabile Aurora Boreale                                   orbitale europeo Plank, il cui compito sarà quello di indagare l'
                                                                       universo in radiazione di fondo. Lancio previsto per il 2007.
Nella giornata del 10 Giugno arrivera' sulla Terra un' ondata di
                                                                       http://sci.esa.int/content/news/index.cfm?aid=1&cid=1&oid=19
particelle emesse dal Sole in un grosso flare di qualche giorno
                                                                       925 by AstroeMagazine
fa'. State allerta ci potrebbe essere un Aurora anche da noi !
http://www.spaceweather.com/ by Damiano
                                                                       05/06/2000 Eventi: LEONIDS' PLAY, for 5 tapes
 10/06/2000          Per la prima volta, dopo oltre cinquant'anni di   PRESENTAZIONE MONDIALE: il 12/6 al Congresso
                                                                       "Semplice e Complesso" dell'INFMeeting verrà presentata la
dibattiti, è stato possibile condurre un'osservazione diretta circa
                                                                       composizione LEONIDS' PLAY, for 5 tapes di M.Messieri
il trasferimento di energia dal vento solare alla magnetosfera
                                                                       (commissione dell'Istituto Nazionale di ricerca per la Fisica
terrestre, e di qui all'atmosfera. http://www-istp.gsfc.nasa.gov/
                                                                       della Materia, su un oggetto sonoro concreto fornito dalla
by AstroeMagazine
                                                                       NASA) LEONIDS' PLAY, for 5 tapes (prima esecuzione
                                                                       assoluta - 12/6 ore 9,00 - Porto Antico, Sala Tramontana, EXPO
 10/06/2000 Il satellite Nasa "IMAGE" (Imager for                      - ) http://astrofili.org/eventi/leonidsplay/ by Astrofili.org
Magnetopause to Aurora Global Exploration) ha per la prima
volta permesso di rilevare le fluttuazioni del plasma
magnetosferico terrestre, in relazione alle variazioni d'intensità
                                                                       01/06/2000 Più veloce della luce
                                                                       Ricercatori americani e di Firenze sono riusciti a superare il
del vento solare. http://pluto.space.swri.edu/IMAGE/ by
                                                                       limite       di    300       mila       km       a      secondo
AstroeMagazine
                                                                       http://www.repubblica.it/online/cultura_scienze/univ/luce/luce.h
                                                                       tml by Staff
 10/06/2000             Ancora dall' Hubble Space
                                     Hubble
Telescope
                                                           Astroemagazine
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  SISTEMA SOLARE - CCD

PHEMU 97Rare coreografie in cielo
L’osservazione dei Fenomeni Mutui Galileiani e la Campagna
Phemu ’97 all’Osservatorio Astronomico I.Newton di Scicli (RG)                                               Prima Parte
                                    di Salvatore Pluchino pluchino@tiscalinet.it




 O
           gni sei anni la danza dei satelliti
           medicei attorno a Giove ci regala
           una coreografia di notevole
 rarità. E’ con questo periodo che ci si
 presenta l’opportunità di osservare i
 fenomeni mutui che avvengono tra i
 quattro satelliti scoperti da Galileo nel
 1610. La danza di ogni singolo satellite
 ha qualcosa in comune con una a noi
 molto familiare, infatti tutti e quattro i
 medicei rivolgono costantemente al
 pianeta la stessa faccia proprio come fa
 la Luna con la Terra. Ma tale danza è
 davvero così simile a quella del nostro
 satellite naturale ? Soltanto in parte,
 infatti il sistema Terra-Luna se
 paragonato a quello Gioviano è
 relativamente semplice. Per poter
 descrivere analiticamente il moto della
 Luna attorno alla Terra, attingiamo alle
 Teorie sul Sistema dei Due Corpi, e già ci
 accorgiamo quanto difficile sia poter
 considerare tutti gli elementi in gioco.
 Adesso immaginiamoci di voler
 descrivere un sistema dove non sono più
 due i corpi in gioco, ma sicuramente
 molti di più. In questi casi diventa
 estremamente complesso il processo
 che ci permette di descrivere più o meno
 accuratamente il moto dei corpi in orbita.
 Il Sistema Gioviano viene spesso
 paragonato ad un sistema solare in
 piccolo, infatti, come avviene tra i pianeti
 del Sistema Solare, il moto molto veloce
 di questi satelliti viene di continuo
 perturbato dal Sole, da Giove stesso,
 dalle mutue interazioni generate dalle             Fig.1 – Fotomontaggio di un phemu dove Europa è eclissato da Callisto,
 loro masse, nonché dal “relativamente”                       entrambi satelliti di Giove. Immagine di S.Pluchino.
 vicino Saturno.
 Lo studio del moto dei satelliti Galileiani     1612 e da S.Mayer due anni più tardi.    osservazione di un’eclisse di J1 che gli
 iniziò già dalle loro prime osservazioni,       Nel 1668 fecero la comparsa le prime     permise di ottenere un valore
 infatti, Galileo nel Marzo del 1610, aveva      tavole di predizione delle eclissi dei   incredibilmente accurato della velocità
 stabilito che il loro moto attorno a Giove      satelliti da parte di Giove, e a tal     della luce. Le pubblicazioni delle tavole
 fosse circolare. Le prime tavole sul loro       proposito ricordiamo l’esperimento che   per le predizioni del moto dei satelliti e
 moto furono fatte dallo stesso Galileo nel      fece Roemer nel 1675 grazie ad una sua   di eventuali eclissi, si fecero sempre più
                                                          Astroemagazine
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precise fin quando questi “tabulati         veloci e numerose forze perturbatrici),         campagna per tutti gli astronomi non
empirici” non vennero rimpiazzati da        per gli studi che vengono compiuti sulla        professionisti che hanno voluto
nuovi, dedotti stavolta dalle teorie        ricerca di piccoli effetti gravitazionali non   partecipare con le loro osservazioni.
matematiche che via via si andavano         ancora messi del tutto in chiaro ed
sviluppando sul moto dei satelliti. Le      ancora per lo studio dei problemi legati        Avendo a disposizione una tale mole di
prime tra queste, in ordine di tempo,       alla risonanza.                                 dati osservativi, molte teorie vennero da
sono dovute a Bailly, Lagrange (1766) e                                                     quel momento fittate direttamente su
più tardi a Laplace (1788). Seguirono       Negli ultimi decenni nacque l’esigenza di       questi. Ci si rese subito conto che
numerosi lavori di verifica basati su       coordinare le osservazioni sui phemu            sfortunatamente queste osservazioni
queste teorie ed effettuati da parte di     organizzando vere e proprie campagne            includevano normalmente anche degli
numerosi astronomi. Soltanto nel 1910       osservative. Il Bureau des Longitudes di        errori sistematici, così si è capita
Sampson pubblica le sue tavole basate       Parigi nella persona di Jean-Eudes Arlot        l’importanza di sviluppare diversi tipi di
su di una sua nuova teoria che tuttavia     ha organizzato fin dal 1973, in                 osservazione per tali fenomeni.
venne pubblicata soltanto nel 1921. Nel     occasione di questi eventi, le Campagne         Qualunque sia il metodo utilizzato per la
1977 questa teoria venne ripresa da         Osservative Phemu, anche se la prima            raccolta dei dati, si ha a che fare con
Lieske e messa in prova da Arlot nel        vera e propria campagna fu la PHEMU             osservazioni di tipo astrometrico
1982 su 8856 osservazioni fotografiche      ‘79 poiché prima di tale data si parlava        consistenti nella misura, ad un dato
molto più accurate queste ultime rispetto   soltanto d’osservazioni fatte con mezzi         intervallo di tempo, di una certa quantità
alle vecchie osservazioni visuali delle     relativamente semplici. L’Italia si è           fisica. Nel nostro caso specifico si misura
eclissi. Quest’ultimo lavoro è alla base    sempre impegnata in tali campagne con           il flusso luminoso che ci giunge
delle effemeridi pubblicate nel             notevoli apporti osservativi. Ricordiamo        dall’oggetto osservato, quindi si parla di
“Connaissance des Temps” ed usate per       già le prime pubblicazioni di curve UVB         fotometria. Vi sono a questo punto due
il calcolo dei cosiddetti “fenomeni         di 3 eclissi mutue nel 1974 di C.Blanco e       diversi tipi di osservazione possibile:
mutui”.                                     S.Catalano dell’Osservatorio Astrofisico
Oggigiorno l’importanza degli studi che     dell’Università di Catania su delle             -    L’osservazione      regolare     che
vengono effettuati su questi particolari    osservazioni compiute nel 1973.                      consiste nella misura di una
fenomeni è data soprattutto dalla           Nell’ultima campagna, la Phemu ’97, la               quantità fisica, come ad esempio un
richiesta di sempre più accurate            Sezione Pianeti e la Sezione Occultazioni            flusso di luce rapportato ad un
posizioni dei satelliti non solo in vista   della UAI rispettivamente nelle persone              certo istante di tempo e riferito ad
delle missioni spaziali ma anche, data la   di Paolo Tanga e Claudio Costa, hanno                una scala assoluta.
natura del sistema gioviano (con moti       coordinato       nazionalmente        tale




                           Fig. 2 Accuratezza Astrometrica delle osservazioni dei satelliti Galileiani
                                                         Astroemagazine
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                       Fig. 3 Declinazione giovicentrica di Terra e Sole negli anni 1997, 2003, 2009 e 2015
                                               con un clock da sincronizzare ad una        km per il metodo fotografico e al
-   L’osservazione del fenomeno che            scala temporale assoluta.                   sensazionale valore di ben 8 km per
    consiste nella determinazione              Per l’osservazione dei Phemu, possono       osservazioni effettuate in siti ottimi e con
    dell’istante di tempo quando una           essere seguiti alcuni metodi d’indagine:    fotometri fotoelettrici utilizzando delle
    certa quantità fisica ha un ben            osservazioni     visuali,   fotografiche,   modellizzazioni       della       superficie
    determinato valore (solitamente un         fotometriche e CCD. Ovviamente dal tipo     satellitare.
    massimo o un minimo in riferimento         di osservazione scelta, dipenderà
    ad una quantità variabile).                l’accuratezza astrometrica ottenuta che
In ogni caso entrambi i due tipi di            andrà dai 1000 Km circa per le
osservazione richiedono la correlazione        osservazioni visuali, a poco più di 500


N     oi al Newton Observatory, abbiamo
      utilizzato per le nostre osservazioni
dei Phemu una camera CCD. Già nella
                                               campionamento di soli 256 livelli. Il
                                               risultato ottenuto con questo sistema fu,
                                               a suo tempo, molto convincente.
                                                                                           stessi, e quando la declinazione
                                                                                           giovicentrica del Sole diventa zero, si
                                                                                           verificano delle eclissi mutue.
precedente campagna Phemu’91, alcuni           Ma prima di addentrarci nei dettagli        Questi particolari eventi possono
osservatori avevano avuto           alcune     tecnici del nostro operato, andiamo a       accadere nell’arco di alcuni mesi, come
esperienze con l’osservazione CCD di tali      vedere cosa è un phemu.Ogni sei anni,       ad esempio in questa campagna dove gli
fenomeni conseguendo un notevole               la Terra e il Sole passano attraverso il    eventi si sono verificati dal Giugno 1996
successo         date     le     particolari   piano equatoriale di Giove che              all’Aprile del 1998. Ciò avviene anche
caratteristiche che i CCD vantano in           corrisponde al comune piano orbitale dei    per il fatto che i satelliti Galileiani hanno
campo fotometrico. Già nella campagna          satelliti galileiani. In questo momento,    dimensioni pressoché simili e che le loro
Phemu ’85, fu utilizzata una camera            quando la declinazione giovicentrica        orbite hanno delle inclinazioni molto
video con sensore bidimensionale, che          della Terra diventa zero, si verificano     piccole. Durante la campagna Phemu
utilizzava tubi Vidicon e un                   delle occultazioni mutue fra i satelliti    ’97, ben 468 eventi si sono verificati e




                                      Fig.3 – Geometria degli Eventi mutui tra i satelliti galileiani
                                                         Astroemagazine
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                                                                                          perturbazioni, i calcoli necessari alle
                                                                                          posizioni sono relativamente semplici,
                                                                                          ovvero per ciascuna congiunzione
                                                                                          geocentrica o eliocentrica, si avrà un
                                                                                          phemu. Però ciò non avviene “così
                                                                                          semplicemente” nella realtà, infatti, le
                                                                                          numerose perturbazioni studiate grazie
                                                                                          a varie teorie devono essere prese in
                                                                                          considerazione. Oggi grazie ai
                                                                                          computers, i calcoli per le posizioni
                                                                                          possono essere eseguiti senza grossi
                                                                                          errori, ma nonostante ciò, tra calcolo ed
                                                                                          osservazione possono esserci importanti
                                                                                          differenze, ed è proprio lo studio di
                                                                                          queste differenze che ci permette di
                                                                                          poter convalidare le teorie sul moto di
                                                                                          questi corpi celesti.
                                                                                          I satelliti non hanno atmosfera e dunque
                                                                                          l’accuratezza         astrometrica        delle
                                                                                          osservazioni di questi eventi può
                                                                                          raggiungere livelli molto alti. In più,
                                                                                          l’analisi di queste curve di luce può dare
                                                                                          informazioni di un certo valore sulla
                                                                                          superficie dei satelliti, soprattutto nei
                                                                                          casi in cui tali superfici siano interessate
                                                                                          da fenomeni particolarmente mutevoli
                                                                                          (ad esempio l’attività vulcanica su Io,
                                                                                          ecc.). La riduzione di questo tipo di
                                                                                          osservazioni consiste nel fittaggio di un
                                                                                          modello della curva di luce sui dati
                                                                                          osservativi, deducendone parametri
                                                                                          come l’istante di massimo dell’evento, la
                                                                                          distanza minima apparente tra i satelliti
                                                                                          coinvolti e la riflettività delle superfici dei
                                                                                          satelliti stessi. Infatti, alcune curve di
                                                                                          luce non simmetriche, ci danno
                                                                                          informazioni sulla natura della superficie
                                                                                          del satellite, dato che il disco apparente
                                                                                          di questo non è assolutamente ad
                                                                                          albedo uniforme. Ma l’analisi delle curve
                                                                                          è soltanto l’ultimo dei passi da compiere
                                                                                          nello studio di un phemu, infatti prima
                   Fig. 5 – Geometrie dei diversi tipi di phemu                           viene         l’osservazione,         bisogna
                                                                                          immagazzinare i dati, dunque ridurli e
fortunatamente i più interessanti sono       parziale, totale o anulare (come per la      poi analizzarli. Nelle prossime puntate
avvenuti lontano dalla data di               Luna). Nel caso delle eclissi, può           vedremo ciascuna di queste fasi più in
congiunzione tra Giove ed il Sole. Tra       verificarsi anche soltanto la fase di        particolare.
questi 208 presentano un flusso di           penombra, ma questo tipo di evento è
magnitudine maggiore di 0.20, e 390 si       molto difficile da essere osservato. Se il
sono verificati a più di 20 arcosecondi di   moto dei satelliti è circolare e senza
distanza dal limbo di Giove.
           Un’occultazione        avviene      Salvatore Pluchino è nato a Scicli (Rg) nel 1973 e studia Fisica all’Uni-
quando la distanza apparente tra i due         versità di Catania. E’ proprietàrio dell’OAIN (Osservatorio Astronomico
satelliti è più piccola della somma dei        I.Newton) di Scicli dove si occupa principalmente di CCD e di Radioastro-
                                               nomia. E’ uno dei redattori e il WebMaster PDF di Astroemagazine.
raggi apparenti. Il fenomeno può essere
                                                       Astroemagazine
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ASTROFILI

  2° Star Party di                                                                     macchina) la nostra maratona osservativa
                                                                                       ci ha portato a scambi di esperienza e di
                                                                                       opinioni con altri astrofili, la possibilità


  NUOVO ORIONE
                                                                                       di fare un tour tra i vari strumenti
                                                                                       posizionati nel parco, il piacere della
                                                                                       collaborazione con persone provenienti
                                                                                       da gran parte d'Italia.
                                                                                       La nostra strumentazione ( 2 binocoli
                                                                                       10x50 Tasco e Paim Antares Tombcat+
                                                                                       telescopio C90 Celestron) ha superato

                                       a Campigna                                      brillantemente la prova su campo e la
                                                                                       parte osservativa ci ha regalato
                                                                                       meraviglie indescrivibili a parole.
                                                                                       Abbiamo potuto osservare lo Scorpione
                                di Paola Cannata                                       nella          sua
 Cari amici, siamo rientrati da poco dallo splendido Star                              interezza con il
 Party di Nuovo Orione. Che dire... E' stata una                         suo ammasso globulare M4, la
                                                                         Nebulosa Velo nel Cigno, M27          Zona circumpolare
 bellissima esperienza, sicuramente da ripetere.
                                                                         nella Volpetta, M13 in Ercole,        Ob. 50 mm,f/1,7 con
 Il posto scelto ha passato a pieni voti il nostro giudizio,
                                                                         M31 e M32 in Andromeda,               posa di 30 minuti a
 anche gli alberghi convenzionati meritano una lode per
                                                                         stelle doppie come Albireo,           partire dalle 23:45
 la cordialità e la pazienza dimostrate verso i nostri orari
                                                                         Mizar          ed         Alcor       T.U. su pellicola
 poco convenzionali!
                                                                         (tranquillamente visibili ad          200 ISO.
 Direi che anche l'organizzazione è stata buona e
 soprattutto non vincolante. Una nota di merito agli                     occhio nudo), varie meteore e,
                                                                         come ciliegina sulla torta, la        Autori:
 organizzatori per la scelta del parco osservativo, situato
                                                                         MIR ha attraversato il cielo da       Davide Nava e
 a 1490 m., sul Passo della Calla a Campigna (Fo) che
                                                                         Sud verso Nord intorno alle           Paola Cannata
 ci ha regalato un cielo splendido dove la magnitudine si
 aggirava intorno a 6.5/ 7 , veramente uno spettacolo!
 A parte i "soliti" inconvenienti tipo corrente che salta e               02.00 circa regalandoci un bel flare di 10 secondi di
 qualche "bagliore nel buio" (il parcheggio era                          magnitudine -1/-2. Ultimi non per ordine d'importanza,
 praticamente di fianco al parco osservativo e ogni tanto                l'osservazione    del   Sole     che    ha    mostrato
 qualcuno si dimenticava di spegnere i fari della                        delle belle macchie a conferma della sua attività e
                                                                                                      l'osservazione diurna di
                                                                                                      Giove. Si è tentato di
                                                                                                      osservare     la   cometa
                                                                                                      Linear verso le 03.30 ma
                                                                                                      con     scarsi   risultati,
                                                                                                      bisognerà        aspettare
                                                                                                      ancora qualche settimana.

                                                                                                          Insomma, a parte i ritmi
                                                                                                          biologici completamente
                                                                                                          sballati, è stato uno
                                                                                                          splendido fine settimana,
                                                                                                          durante il quale oltre alle
                                                                                                          risate, abbiamo potuto
                                                                                                          allargare     il    nostro
                                                                                                          bagaglio         culturale,
                                                                                                          conoscere persone in
                                                                                                          gamba, rivedere amici e
                                                                                                          soprattutto osservare le
                                                                                                          meraviglie del cielo,
                                                                                                          lontani dall'inquinamento
                                                                                                          luminoso.
                                                                                                          Per tutto questo e per
La foto degli "irriducibili": Ore 5.30 gli ultimi a lasciare il campo di battaglia. Da sinistra,Daniele
Crudeli, Paolo Colona, Damiano Trisciani (l'alieno), Mauro Ugolini, Giovanni Greatti, Davide
                                                                                                          altro    ancora,    Paola,
Nava.                                                                                                     Davide e Giovanni a
                                                                                                          nome del GAB vogliono

                                                         Astroemagazine
18

ringraziare:         Nuovo
Orione, Gruppo Astrofili
M13 di Scandicci, Prof.
Battistini, Plinio Camaiti,
Paolo Colona, Marco
Donati, Daniele Crudeli,
Lido Prosperi, Damiano
Trisciani, Fox Volpini e
tutti quanti hanno preso
parte alla manifestazione.


Da parte mia voglio
ringraziare infinitamente
Davide e Giovanni, per la
loro fiducia e per la loro
disponibilità , senza i quali
non avrei potuto fare
questa          meravigliosa
esperienza e grazie ai
quali ho potuto entrare a
far parte di un gruppo
meraviglioso e unito come
il nostro. Un particolare        Paolo Colona e Giovanni Greatti osservano Vega alle 5.30 del mattino, notare il
ringraziamento a Paolo           goniometro sulla montatura del rifrattore...
Colona per il mini tour
della prima sera, per la                                         Paola Cannata ha 28 anni,è fisioterapista; è responsabile della
disponibilità e per i girini!                                    sezione Luna del G.A.B (g_a_b@mail.xoom.it).,gli piacciono
Grazie ancora a tutti e un                                       molto gli Star Party,osserva il nostro satellite naturale con un
augurio di tanti, tanti cieli                                    piccolo rifrattore di 60 mm dalla terrazza di casa,quando può
sereni.                                                          visto che le ore del giorno non gli bastano mai... :-)




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                                                      Astroemagazine
19

ASTROFISICA
  FLUSSI FREDDI,
                                                                                           collimata da assomigliare ai getti delle
                                                                                           galassie attive. Da quando furono fatte
                                                                                           le prime scoperte, sono stati proposti
                                                                                           diversi modelli, e molti autori hanno
                    VENTI ENERGETICI E                                                     fatto una lunga serie di osservazioni
                                                                                           per cercare di capire il fenomeno.

       JETS                                                                                I passi più importanti sono stati fatti a
                                                                                           seguito delle osservazioni dell’ HST,
                                                                                           ma l’origine dei getti molecolari non è
                                                                                           ancora ben chiara anche se i modelli
                    in oggetti stellari giovani                                            proposti sono in buon accordo con le
             di Tony Scarmato toniscarmato@interfree.it                                    osservazioni.
                                                                                           Purtroppo, un modello che spieghi
                                                                                           tutto ciò che si osserva non è stato
Premessa                                     galassie sono formate da stelle, che
                                             sono i principali oggetti che emettono
                                                                                          ancora proposto ed in particolare non
                                                                                          si riesce a spiegare il processo fisico
L    o studio dei fenomeni astrofisici
     ha riservato continuamente delle
sorprese, soprattutto da quando la
                                             e stimolano la materia ad emettere
                                             luce, quello che bisogna capire bene è
                                                                                          che riesce a collimare i flussi di
                                                                                          materia su grande scala.
                                             come nascono le stelle all’interno di
radioastronomia e i telescopi spaziali,
                                             una galassia, definendone la struttura
hanno potuto sondare i misteri più
lontani del nostro universo.
                                             sia fisica che chimica.                      Perdita di massa delle stelle di
                                             Negli ultimi 20 anni, l’astrofisica
                                             stellare ha prodotto notevoli sforzi per     pre-sequenza principale
                                                                                          pre-sequenza
                                             poter spiegare alcuni fenomeni che si        Le osservazioni fatte nel 1983 da
                                             sono presentati agli osservatori delle       MUNDT & FRIEND di oggetti
                                             regioni di formazione stellare. Infatti,     galattici stellari nella fase di pre-
                                             in queste regioni è stato scoperto un        sequenza principale, hanno mostrato
                                             nuovo fenomeno, che fino al 1980 era         che queste stelle perdono massa sotto
                                             stato osservato solo su scala                forma di getti bipolari. Un modello
                                             extragalattica e sembra interessare          grafico che descrive molto bene la
                                             diversi tipi di oggetti stellari.            formazione di una stella è stato. Il
                                             Si tratta dei getti stellari, cioè           modello proposto da Snell e altri, lo si
        Foto Hubble Telescope                emissione di materia a velocità elevata      può osservare nella figura che segue
Lo studio del cosmo ha seguito una           di forma geometrica bipolare molto
strada molto tortuosa tralasciando,
fino a qualche anno fa, di osservare e
capire alcuni fenomeni, che
interessano principalmente la nostra
galassia.
Infatti, gli astrofisici si sono
interessati ai fenomeni extragalattici,
cercando di capire l’evoluzione
dell’universo fin dai primi istanti
della sua vita, convinti che la
struttura della nostra galassia fosse
stata compresa dettagliatamente.
L’astrofisica stellare ha prodotto così
diversi modelli di evoluzione stellare
che, in linea generale, producono
risultati teorici in accordo con le
osservazioni.
Accettando, quindi, questi modelli,
l’astrofisica      extragalattica      ha
estrapolato i concetti studiando i
fenomeni cosmologici in base ai
risultati ottenuti su scala galattica.
Considerando, però, che ciò che noi
osserviamo è luce, la quale trasporta
le informazioni relative all’oggetto
da cui essa proviene, e siccome le          La nebulosa di Orione è una zona di intensa formazione stellare (foto Antonio Scamato)

                                                       Astroemagazine
20


                                                                                             Calcolo della massa e della
                                                                                             lunghezza d’onda di JEANS
                                                                                              Per il calcolo della massa di JEANS
                                                                                              di una nube di gas, si parte dal
                                                                                              presupposto che se non sono presenti
                                                                                              effetti gravitazionali       dovuti alla
                                                                                              presenza di masse esterne e/o interne
                                                                                              alla distribuzione di gas, il problema
                                                                                              si riduce ad analizzare la velocità del
                                                                                              suono nel sistema.
                                                                                              Si può dimostrare che, se si
                                                                                              considera       la     variazione   del
                                                                                              potenziale gravitazionale dovuta alla
                                                                                              fluttuazione di densità δρ, la velocità
                                                                                              di propagazione dell’onda di densità
                                                                                              dipende dal numero d’onda K ed è
                                                                                              immaginaria per ogni numero
                                                                                              d’onda               K<Kj.L’instabilità
                                                                                              gravitazionale che ne consegue è
                                                                                              stata      scoperta da JEANS, ed
                                                                                              essenzialmente, può essere riassunta
                                                                                              nel suo principio: se la lunghezza
                                                                                              d’onda λ della perturbazione è
 Modello proposto da Snell per spiegare l’osservazione dell’oggetto L1551. Il disco di        maggiore della lunghezza di JEANS
 accrescimento oscura la stella al centro e il flusso di CO è guidato da un vento stellare    λj dove allora la distribuzione di gas
 in cui sono immersi gli oggetti HH (Herbig-Haro).
                                                                                              collassa.
                                                                                              Essenzialmente, questo criterio dice
E’ quindi molto importante conoscere          L’instabilità è dovuta al fatto che le         che, perturbazioni di densità con
le condizioni fisiche e chimiche              varie parti della stella core (nucleo          lunghezza d’onda maggiore della
durante la prima fase dell’evoluzione         centrale), inviluppo (strato di materia        lunghezza d’onda di JEANS vengono
stellare per poter intuire qual’ è il         costituita in prevalenza da idrogeno           amplificate fino a produrre una
meccanismo che determina la                   che avvolge il core) e l’atmosfera             instabilità di tipo gravitazionale.
formazione dei getti stellari.                stellare (parte più esterna) sono              L’instabilità si crea perché quando è
Infatti, queste stelle di pre-sequenza,       soggette a processi fisici e chimici           presente un’onda di pressione è
cioè nella loro prima fase della vita,        che sottopongono la stella a continue          richiesta una spesa di energia
sono instabili e cercano di raggiungere       implosioni ed espansioni.                      proporzionale alla velocità del suono.
l’equilibrio termodinamico, cioè la           Infatti, come già accennato, le stelle         Allo stesso tempo ciò è in relazione
sequenza principale dove vivono               nascono perché le nubi interstellari,          con l’energia potenziale . Quando il
“tranquillamente” per un tempo che            costituite per il 95% da H, elio e da          criterio di JEANS è soddisfatto il
dipende dalla loro massa. Infatti, la         polvere (piccole particelle solide con         sistema può spontaneamente andare
luminosità     di     una      stella è       raggi di circa 10^-4 cm dette anche            verso uno stato di bassa energia
proporzionale ad una potenza della            grani), sono “costrette” a collassare          potenziale, ma ciò, per il teorema del
massa secondo la relazione L~M^1,73.          sotto la forza della loro gravità, in          viriale comporta un aumento di
                                              seguito ad una instabilità che si crea         energia cinetica e quindi di
Perciò, più grande è la massa della           all’interno della nube.                        temperatura         che     causa    una
stella, maggiore è la luminosità, cioè        JEANS ha calcolato che una                     produzione di energia termica la
l’energia emessa per unità di tempo           distribuzione di gas di densità ρ in           quale viene emessa.
nella banda visibile dello spettro            cui si propagano delle onde di                 Questo processo porta il sistema a
elettromagnetico (3600<λ<8000 Å).             perturbazione      (cioè     variazioni        collassare essendo il tempo di
Questo significa che, nello stesso            spaziali e temporali di densità) con           raffreddamento (dovuto all’emissione
tempo, una stella massiccia dissipa più       una certa lunghezza d’onda λ,                  di energia termica) minore del tempo
energia rispetto ad una stella con una        tenderà ad “amplificare” le onde se la         di caduta libera del sistema.
massa più piccola.                            sua massa è maggiore di una massa               Il collasso procede fino a quando
Per la relazione di Einstein che lega la      critica Mj detta massa di JEANS,               non interviene una fonte di energia la
massa all’energia,                            cioè se la lunghezza d’onda λ delle            quale si oppone al collasso stesso
                E = mc2                       onde è maggiore di λj che è la                 della materia che cade verso il
ciò significa perdere massa, cioè             lunghezza d’onda di JEANS.                     centro. A causa della caduta di
vivere di meno sulla sequenza                                                                materia la pressione al centro del
principale.                                                                                  core aumenta rapidamente e di
                                                                                             conseguenza aumenta la temperatura.

                                                         Astroemagazine
21

Quando questa raggiunge un valore           aumenta, poiché il raggio della nube       alcuni parametri importanti del vento
dell’ordine di 20x10^6 °K, produce          diminuisce.                                stellare, come la massa e la velocità.
l’innesco delle reazioni nucleari.          La conseguenza di ciò è che, se la         Inoltre, le nubi vengono trasformate
A loro volta queste producono una           protostella ruota molto velocemente,       fisicamente dal vento stellare, perciò,
radiazione        che      nella      sua   l’accelerazione      centrifuga     può    esso gioca un ruolo molto importante
propagazione è accompagnata da una          bilanciare o addirittura superare          per l’evoluzione delle nubi e , quindi,
pressione, detta appunto pressione di       l’accelerazione gravitazionale sulla       per la formazione stellare.
radiazione, che è proporzionale alla        superficie stellare, per cui la
densità del flusso.
La radiazione tenderà a scaldare la
                                            temperatura al centro del core non
                                            raggiunge il valore critico poiché il
                                                                                       Interazioni tra il vento stellare
stella            che           emetterà    collasso può essere fermato prima.         e il mezzo interstellare
approssimativamente come un corpo           Il problema sta quindi nel dissipare       Le misure effettuate alla lunghezza
nero secondo la nota legge di               anche momento angolare. Un modo            d’onda radio si 21.13 cm per la
PLANCK.                                     per fare ciò è perdere massa. Fino al      radiazione emessa dall’atomo di
A seconda dello stato della materia         1981 i modelli di evoluzione stellare      idrogeno, hanno fornito sicure
della stella, l’energia proveniente dal     proposti (IBEN 1970) prevedevano           informazioni sul valore della densità
core sarà dissipata o immagazzinata         che le stelle perdessero massa a causa     di idrogeno neutro n(HI), nei dintorni
all’interno della stella.                   del vento stellare emesso con              del Sole, che è circa 1 atomo per
Perciò l’evoluzione termica e               simmetria sferica per l’interazione        centimetro cubo.
dinamica della protostella sarà             del flusso di radiazione con               L’effettivo spessore di questo gas è
caratterizzata da quattro processi;         l’atmosfera stellare. Il vento stellare    definito come il rapporto tra la
contrazione,                 espansione,    è costituito da protoni (le particelle     colonna di densità N(HI) di H neutro
riscaldamento e raffreddamento.             più massicce) e da elettroni. Il tasso     in un centimetro quadrato di sezione
Questi      processi     hanno      tempi   di massa persa dM per anno, secondo        e n(HI), (SPITZER 1978).
caratteristici il cui confronto ci dirà     questi modelli (CASTOR, WEAVER             La maggior parte del mezzo
se la stella è in espansione o in           & McGRay 1975), sta in un                  interstellare, circa il 95%, è risultato
contrazione.                                intervallo tra 10-5 – 10-7 Mo /anno        essere costituito da idrogeno neutro
Il tempo di caduta libera dipende           (Mo=masse solari).                         ed elio. La temperatura cinetica degli
dall’inverso della radice quadrata          La velocità del vento risulta intorno a    atomi delle nubi interstellari è
della densità, mentre quello di             2000 Km/sec belle vicinanze della          mediamente di 90 °K. Per le nubi
espansione dipende dall’inverso della       stella (10 ^13 cm). La luminosità del      più dense, cioè opache , e quindi in
radice quadrata della temperatura.          vento       meccanica       Ev=4x10^-      grado di assorbire più del 50% dei
I tempi di riscaldamento e                  1(Mo/anno x Km^2/sec^2), con un            fotoni emessi dalla sorgente immersa
raffreddamento                dipendono     momento        uguale     a    2x10^-4     in esse, generalmente una stella
rispettivamente dalla differenza tra Λ      (Mo/anno x Km/sec).                        giovane, la misura della emissione
(tasso di perdita di energia) e Γ           Ora, l’interazione tra il vento stellare   dovuta alle molecole di CO, a 0.26
(guadagno di energia). Da queste            e il mezzo interstellare produce           cm, mostra che il gas si trova ad una
considerazioni si intuisce che la stella    emissione di radiazione infrarossa.        temperatura di ~30 °K, per le nubi
per sopravvivere deve combattere            Questa è dovuta a processi d’urto tra      che circondano e regioni HII e circa
contro la gravità quando questa             i protoni e le molecole che                10 °K per le nubi scure.
prevale      sull’agitazione     termica,   costituiscono le nubi.                     Nella tabella che segue sono riportati
mentre deve dissipare energia quando        L’analisi dello spettro di questa          i parametri del gas interstellare.
la temperatura diventa tale da              radiazione permette di conoscere           Come si può notare l’intervallo delle
produrre l’espansione della stella.
Bilanciare la gravità e dissipare                                        PARAMETRI GAS INTERSTELLARE
energia non sono i soli problemi che         Densità media                                 r=3X10^-24 (gm/cm^3)
una stella deve risolvere per                DENSITA' TIPICA DELLE PARTICELLE:
raggiungere                  l’equilibrio    Idrogeno neutro delle nubi diffuse            n(HI)=20/cm^3
termodinamico.                               Idrogeno neutro tra le nubi                   n(HI)=0.1/cm^3
Infatti, in generale, le nubi                Idrogeno neutro nelle nubi molecolari         n(H)=10^3-10^6/cm^3
interstellari possono ruotare.         In
presenza di una rotazione uniforme           TEMPERATURE TIPICHE:
vale ancora il criterio di JEANS, e, in      Nubi diffuse di HI                            80 °K
più, se le nubi interagiscono in modo        HI tra le nubi                                6000 °K
significativo con masse interne o            HII nelle regioni fotoionizzate               8000 °K
esterne sia gravitazionalmente che
radiativamente, il momento angolare          VELOCITA' DEL SUONO ISOTERMICA:
deve essere conservato.
                                             Regioni (nubi) di HI a 80 °K                  Vs=0.7 (Km/sec)
Ciò implica che se si conserva anche
                                             Regioni di HII gas a 8000 °K                  Vs=10 (Km/sec)
la massa, la velocità di rotazione
                                             Campo magnetico                               B=2.5 x 10^-6 (Gauss)
                                             Effettivo spessore strato di HI               250 (Parsec)

                                                         Astroemagazine
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Astroemagazine n8

  • 1. Astroemagazine the first italian astronomical e-zine Giugno 2000 n° 8 P HEMU ’97 Rare coreografie in cielo I Parte BIOASTRONOMIA La storia del SETI Sul web: http:// astrofili.org/astroemag 2° StarParty a Campigna LE AURORE RADIOASTRONOMIA SHUTTLE Un’altra visione La missione STS-101 dell’Universo (2 parte) Astroemagazine n°8 – Giugno 2000 Home Planet FLUSSI FREDDI, VENTI Serate in Chat ENERGETICI E JETS NOAA Space Environment in oggetti stellari giovani Center Home Page http://astrofili.org/astroemag
  • 2. 2 Astroemagazine Astroemagazine n° 8 In copertina: Phemu 97. Europa eclissato da Callisto in una immagine di the first italian astronomical e-zine computer-art realizzata da n° 8 – Giugno 2000 Salvatore Pluchino dell’OAIN E-mail: pluchino@tiscalinet.it Direttore responsabile: Fabio De Sicot EDITORIALE Coordinatore Generale: Ippolito Forni Cari lettori, Direttore tecnico e WebMaster: Trisciani Damiano innanzi tutto un grazie da parte di tutta la redazione e da coloro che partecipano al progetto per aver accolto il ritorno di astroemagazine con Grafica PDF e Webmaster: tanto affetto. Salvatore Pluchino Il nuovo staff e le collaborazioni provenienti da più parti ci hanno permesso Promoters: di tornare online con un'enorme dose di grinta, voglia di fare e passione. Salvatore Pluchino, Marco Galluccio Curatore News: Grazie all'utilizzo del formato PDF abbiamo potuto creare un magazine Luca Zanchetta facilmente scaricabile da rete, da poter leggere offline con tutta tranquillità, sul monitor o su carta e sono ancora molte le sorprese che vi attendono in questo numero e nei prossimi numeri. Redazione articolisti: Fabio De Sicot, Ippolito Forni, Salvatore Pluchino, Marco Galluccio, Luca Zanchetta, Oltre alla continuazione di serie precedenti, sono presenti su questo Mirko Sotgiu, Saverio Cammarata, numero i primi articoli di serie completamente nuove che vi Federica Pirovano, Tony Scamato, accompagneranno anche nei prossimi mesi Roberto Baldini, Roberto Benatti, Antonio Catapano, Giovanni Fratarcangeli, Luca Non voglio dunque trattenervi troppo su questa pagina e, ringraziandovi Izzo ancora, vi invito a tuffarvi nella lettura! Hanno collaborato a questo numero: questo Massimo Barbieri, Saverio Cammarata, Cieli sereni Paola Cannata, Ippolito Forni, Marco Galluccio, Alessandro Gambaro, Salvatore Pluchino, Tony Scarmato, Mirko Sotgiu, La redazione Luca Zanchetta Su Internet: http://astrofili.org/astroemag E-Mail: jolek@libero.it Grafica e impaginazione: Salvatore Pluchino pluchino@tiscalinet.it Astroemagazine
  • 3. 3 Sommario OGGETTO DEL MESE SISTEMA SOLARE BIOASTRONOMIA Phemu97 La storia del SETI Rare coreografie in di Ippolito Forni pag. 28 28 cielo N G C 3 7 8 3 : Una g a la s s ia Prima parte pag. 13 13 RADIOASTRONOMIA RADIOASTRONOMIA es plos iva pag. 4 di Salvatore Pluchino di Luca Zanchetta Un’altra visione ASTROFILI dell’universo FOTO DEL MESE 2 ° STA R P A R TY A CAMPIGNA di Paola Cannata pag. 17 17 ASTROFISICA Seconda parte di Salvatore Pluchino Le foto del mese di Giugno dalla Bacheca dell’astrofilo pag. 30 pag. 6 di Mirko Sotgiu ATTIVITA’ SOLARE Le aurore di Alessandro Gambaro SITO DEL MESE pag. 34 FLUSSI FREDDI NOAA VENTI ENERGETICI E JETS in oggetti stellari giovani ASTRONAUTICA Space Environment di Tony Scarmato pag. 19 Center pag. 8 di Luca Zanchetta RECENSIONE SOFTWARE Home Planet La missione dello NEWS di Marco Galluccio pag. 24 SHUTTLE STS -101 Le ultime news astronomiche di Saverio Cammarata dall'Italia e dal mondo SERATE IN CHAT pag. 25 pag. 40 pag. 11 di Saverio Cammarata RECENSIONI LIBRI di Massimo Barbieri pag. 43 43 Astroemagazine
  • 4. 4 OGGETTO DEL MESE N GC 3 7 8 3 : U na ga la ssia e splosiva A cura di Luca Zanchetta z.luca81@libero.it Caratteristiche fisiche: Tipologia oggetto: galassia di Seyfert tipo 1 (galassia attiva) Dettaglio interessante: Catalogazione: Ngc 3783 Tipologia oggetto: buco nero gigante attivo (con disco di Dimensioni angolari (in primi d'arco): 1,9 x 1,7 accrescimento) Magnitudine apparente: 11,7 Catalogazione: assente Frequenza di emissione elettromagnetica: raggi X Note speciali: poderoso vento di particelle Elaborazione grafica dei dati rilevati dallo spettrometro HETG del satellite Chandra. Evidenti le righe di emissione di numerosi elementi chimici ionizzati, anche pesanti quali ferro e silicio, presenti nel disco di accrescimento del buco nero. Descrizione: Gli istanti finali della vita degli astri sono da Immagine tratta dal database della "Digitalized Sky Survey" ricondurre per definizione stessa, non solo nella realtà fisica, (DSS). Al centro, nel riquadro, è indicata la piccola galassia ma anche nell'immaginario collettivo, a fenomeni catastrofici e attiva, compresa in un campo stellare ampio circa due gradi. violenti; perfettamente calzante con tale concezione, l'oggetto che questo mese vi proponiamo, risulta essere uno tra i più Posizione: esotici mai osservati. Costellazione: Centauro Le Seyfert si distinguono dalle altre categorie di galassie per Coordinate equatoriali: RA: 11 39 00.0; Dec: -37 45 00.0 una peculiare attività, tanto intensa da poterle definire una Caratteristiche di osservabilità: non visibile dall'emisfero nord sorta di "anello mancante" che congiunga sistemi ordinari e quasar, attività espressa sotto forma di violente emissioni, sia elettromagnetiche, sia di materia. Oltre ad essere intensamente Immagine ripresa dall'osservatorio orbitale Chandra nella banda X. Il punto centrale è l'oggetto in NGC 3783; le linee oblique incidenti sono artefatti indotti dallo spettrometro di bordo. Astroemagazine
  • 5. 5 Cartina per l’identificazione di NGC 3783 emittenti nelle alte frequenze dello spettro, queste strutture strumento, che ha consentito di indagare con una precisione celesti sono infatti caratterizzate da getti di particelle stupefacente la struttura dell'astro collassato, nonché la genesi elementari, simili al vento del nostro sole, emessi verticalmente delle formazioni ad esso legate. dai poli galattici, e più precisamente da un buco nero Concludendo, non va tuttavia trascurata neanche ipermassiccio presente nel nucleo. l'osservazione amatoriale al telescopio, che, data l'elevata Grazie all'eccezionale risoluzione ottenuta dal satellite NASA luminosità superficiale dell'oggetto può regalare, a dispetto Chandra del progetto grandi osservatori, andato a colmare il delle ridotte dimensioni apparenti, qualche splendida vuoto lasciato dal defunto Compton, rientrato distruttivamente emozione, pur riservata ai pochi fortunati esploratori in atmosfera lo scorso quattro giugno dopo nove anni di dell'emisfero australe. gloriosa attività, è stato possibile osservare l'intenso vento di particelle prodotto dal disco di accrescimento, in rotazione attorno al buco nero in NGC 3783 sopra presentato. L'analisi spettrometrica, effettuata dai ricercatori dell'università della Pennsylvania, ha permesso, oltre che la rilevazione degli Luca Zanchetta è nato nel 1981 a Treviso, dove elementi chimici presenti nel disco, anche di misurare la vive e studia. Da anni si interessa di fisica ed velocità di eiezione dei getti polari, stimata in valori prossimi a astronomia, con particolare attenzione verso le quella della luce stessa. dinamiche del collasso stellare; partecipa La straordinarietà dell'esperienza condotta, oltre che all'attività dell'A.A.T. (Associazione Astrofili Trevigiani), ed è contattabile al seguente indirizzo da ricondurre all'osservazione delle velocità relativistiche internet: z.luca81@libero.it raggiunte, è dovuta all'eccezionale risoluzione angolare dello Astroemagazine
  • 6. 6 FOTO DEL MESE by Bacheca dell’Astrofilo http://www.astrofili.org/bacheca/ di Mirko Sotgiu mirko@gsi.it M31 Galassia di Andromeda Marco Donati dudo97@yahoo.com località Palazzo al Piano (SI) strumento Rifrattore apocromatico ZEN 150mm F6.5 Via Lattea a Las Palmas Marco Lorenzi lorenzi@mail.dex-net.com con un obiettivo Fujica 28mm f/4. esposizione di 20 minuti su Fuji NPH 400 Astroemagazine
  • 7. 7 IC2118 La Testa della Strega (Witch Head Nebula) Marco Lorenzi e Luca Zaggia lorenzi@mail.dex-net.com Immagine realizzata all'isola di La Palma (Islas Canarias) nel Febbraio 1999 con un obiettivo Nikon 300mm f/4,5. Somma di due esposizioni di 25 minuti l'una su Kodak PJM-2 non ipersensibilizzata. Un IRIDIUM Flare Foto di Marco Galluccio marcogalluccio@libero.it Astroemagazine
  • 8. 8 SITO DEL MESE NCenter A page OAhome Space Environment di Luca Zanchetta z.luca81@libero.it n questo bizzarro periodo primaverile, I buona parte degli astrofili italiani è in piena attività ed in trepidante attesa a causa del ritorno nei cieli del nostro Paese di uno dei più spettacolari eventi la natura sappia offrire: l’aurora boreale. Si, avete capito bene, per coloro i quali non siano ancora stati raggiunti dalla notizia (e credo siano oramai rimasti ben pochi), lo scorso venerdì 7 aprile tra le ore 01:00 e le ore 03:40 circa, un’aurora boreale d'intensità notevolissima si è resa visibile sin dalle medie basse latitudini, come già avvenuto nel lontano (perlomeno rispetto alle capacità d'attesa di ogni astrofilo che si rispetti) 13 marzo 1989. La straordinarietà di questo fenomeno è strettamente collegata all’undecennale ciclo dell’attività solare la quale, aumentando costantemente nei giorni e L'aurora dello scorso Aprile ripresa a Varese, presso l'osservatorio G. V. nei mesi a venire, culminerà con un Schiapparelli; fotografia Salvatore Funa massimo previsto dalla NASA per i mesi centrali del 2001; ma non basta, poiché, riguardanti vastissimi campi della fisica I dati vengono forniti in un grafico a date le particolari condizioni fisiche solare, e delle interazioni dell’astro del colonne, di comprensione assolutamente attuali della nostra stella, fenomeni simili giorno con la magnetosfera terrestre. intuitiva, nel quale in ordinata sono esposti i valori relativi all’intensità non sono immuni dal ripetersi. Cosa centra questo con il sito del mese? L’indice Pk dell’indice Pk, mentre in ascissa è Da segnalare, tra i tanti servizi offerti, vi inserito il tempo, e nella fattispecie gli Beh, nulla a parte il fatto che diretta è la rilevazione in tempo reale dell’indice ultimi tre giorni di rilevazione dei dati. conseguenza di questi eventi è la di attività solare; questo servizio riveste L’indice Pk, oscillando all’interno di tempesta, non geomagnetica ma di un ruolo assolutamente centrale in valori compresi tra 0 e 9, consente di richieste di informazione, dalla quale quanto definisce, avvalendosi di una rete individuare con immediatezza quale sia, viene tuttora subissato il sito del NOAA, di magnetometri terrestri sparsi fra o sia stata, la probabilità di poter l’organizzazione deputata alla raccolta e Meanook, Glenlea, Saint Johns e Ottawa osservare un drappo aurorale. all'elaborazione dei dati pervenuti dagli (in Canada), Sitka (in Alaska), Newport, Esemplificando, al valore di quattro punti osservatori solari; e proprio di tale sito (nello stato di Washington), viene attribuito il ruolo di linea di tratteremo in questo numero. La home Fredericksburg (in Virginia), Boulder (in demarcazione tra un’attività normale page è particolarmente ben curata, di Colorado) e Fresno (in California), la (barra gialla), ed una attività intensa facile consultazione, ed è in grado di probabilità di poter osservare un’aurora (barra rossa); un eventuale valore di offrire, attraverso una non comune sia nel nostro emisfero, sia in quello nove punti prefigurerebbe una elevata capacità espositiva, data la complessità australe. probabilità di poter assistere ad delle tematiche trattate, informazioni Astroemagazine
  • 9. 9 poi ancora su “Auroral activity estimates”, è possibile accedere ad un database contente delle splendide mappe polari, le quali espongono graficamente l’intensità energetica ed il livello medio di attività rilevata, nonché l’estensione geografica, dell’ovale aurorale. Attraverso l'utilizzo di differenti tonalità di colore, viene attribuita ad ogni singola porzione del modello la rispettiva intensità di flusso magnetico equivalente del vento in arrivo, sulla base di una banda di valori oscillanti fra 0 e 10 erg · cm^-2 · s^-1. Un indicatore rosso segnala inoltre la longitudine geocentrica del sole, ossia, all'incirca, la direzione di provenienza del vento di particelle incidente. Queste carte sono frutto dei dati rilevati Grafico dell'indice di attività eliosferica Pk; in rosso sono evidenziati i picchi dai magnetometri di bordo del satellite di attivita per valori superiori a quattro punti. in orbita polare terrestre NOAA-POES, in grado di effettuare un passaggio al di sopra dei poli geografici ogni cinquanta minuti circa, e di trasmettere a terra i un’aurora estesa anche a latitudini quegli osservatori particolarmente dati raccolti per la successiva geomagnetiche piuttosto basse, qual è il desiderosi di compiere un attivo elaborazione e pubblicazione. La mappa caso del nostro Paese. Questo grafico, monitoraggio aurorale. per ogni singolo emisfero viene quindi soggetto a costanti aggiornamenti aggiornata ogni ora e mezza circa (il automatici effettuati ad intervalli temporali di quindici minuti circa, si Le mappe polari tempo indicato è in T.U.), con il notevole pregio, rispetto ad un semplice grafico, propone, per la sua dinamicità e Parallelamente a quanto sinora esposto, di saper rendere visivamente anche le completezza, quale uno dei più validi partendo dalla pagina iniziale del NOAA, alterazioni regionali degli effetti prodotti strumenti attualmente a disposizione di e cliccando su “Latest space weather”, e dalle propaggini dell'atmosfera solare sul nostro pianeta. Altre utilità A corollario di tutto ciò, si pongono una serie di utilità minori ma non meno importanti, quali i dati aggiornati circa il flusso elettromagnetico in raggi X, o l'intensità relativa del vento particellare ad alta energia. Infine, fondamentalmente rivolte ad un utenza meno specializzata, rubriche quali "Education and Outreach" o "Solar Images", la raccolta di immagini del sole in H-alfa cui si può accedere attraverso la pagina "Today's Space Weather", o ancora la guida alle maggiori attività di monitoraggio del sole a livello mondiale, disponibile come link cliccando su "Geomangetic Data" e " Kp, ap, Ap, Cp and C9". Conclusioni Mappa polare dell'emisfero nord, acquisita il giorno 14 maggio 2000 dal satellite NOAA- L’uso comparato di questi eccezionali 15. E' evidente il livello di attività medio alto presente al momento dell'osservazione. strumenti di analisi ed indagine delle Astroemagazine
  • 10. 10 interazioni fra vento solare e magnetosfera terrestre, inseriti in rete Bibliografia web affinché tutti ne possano disporre -NOAA home page: http://sec.noaa.gov/ -Global geomagnetic activities: liberamente, costituisce senz’altro http://www.gfz- -NOAA auroral activity estimates: potsdam.de/pb2/pb23/niemegk/kp_index un’opera di tutto rispetto, specialmente http://sec.noaa.gov/pmap/index.html se considerato il suo ruolo di elemento -Space Environment Center: di raccordo tra l’attività dei professionisti -NOAA three days estimated Kp index: http://sec.noaa.gov/sec.html e quella degli amatori, quest’ultimi http://sec.noaa.gov/rt_plots/kp_3d.cgi sempre alla costante, ed a volte non facile, ricerca di informazioni precise ed -NOAA relative intensities of energetic autorevoli. particels: Luca Zanchetta è nato nel 1981 a Consiglio a tutti, non solamente ai http://sec.noaa.gov/tiger/index.html Treviso, dove vive e studia. Da anni “fissati” delle aurore, di tenere questo si interessa di fisica ed astronomia, -NOAA solar images: sito in seria considerazione, in particolar http://sec.noaa.gov/solar_images/ImageInde con particolare attenzione verso le modo ora che il sole sembra dinamiche del collasso stellare; x.cgi partecipa all'attività dell'A.A.T. improvvisamente tornato, dopo un lungo (Associazione Astrofili Trevigiani), oblio, ad essere per molti un oggetto -NOAA X-ay flux: ed è contattabile al seguente interessante, anche se controllato ed http://sec.noaa.gov/rt_plots/xray_1m.cgi indirizzo internet: osservato, perché no, nottetempo. z.luca81@libero.it Un sentito grazie da parte della redazione agli autori del sito del NOAA e dello Space Environment Center. Astroemagazine Per collaborare ... Nato per divulgare l'astronomia, ma anche per dimostrare la possibilità degli astrofili che in maniera gratuita e autogestita riescono a produrre una rivista elettronica che non ha nulla da invidiare a quelle cartacee. Cosa serve per entrare nella redazione di Astroemagazine? q Competenza astronomica e/o scientifica generale q Passione per l'astronomia q Tanta voglia :-) q La Consapevolezza che questa scelta ti cambierà la vita :-() Quali sono le condizioni? Scrivere uno o più articoli ogni 1-2 mesi, oppure se possiedi particolari doti grafiche o di impaginazione HTML puoi dare una mano alla realizzazione tecnica del sito. Come posso partecipare? Rivolgersi al Direttore Fabio De Sicot scrivendo all’indirizzo jolek@astrofili.org Se non vuoi prenderti l'impegno di unirti al gruppo in modo continuo, puoi partecipare ugualmente inviandoci il tuo articolo collegandoti sul web alla pagina http://www.astrofili.org/astroemag/collaborare.htm. Astroemagazine
  • 11. 11 NEWS 21/06/2000 L'universo in 3D http://sci.esa.int/content/news/index.cfm?aid=1&cid=1&oid=20 405 by AstroeMagazine E' giunta a compimento la più grande survey di galassie mai condotta. I dati raccolti sono stati elaborati in una mappa tridimensionale dell'universo visibile, la quale, contenendo più 19/06/2000 Novità sulle magnetar di 100000 galassie, ha posto in evidenza come la bassa densità Il rilevamento di righe di emissione nei raggi gamma, effettuato di materia del cosmo non possa portare ad un Big Crunch; un dallo RXTE su di una rara classe di stelle note in quanto altro indizio, quindi, a favore della teoria dell'universo aperto. intensamente emettenti in tale zona spettrale, suggerisce la loro http://www.mso.anu.edu.au/2dFGRS/Public/AAS-June2000/ by natura sia quella di magnetar, stelle di neutroni in rapida AstroeMagazine rotazione, dotate di uno spaventoso campo magnetico. ftp://pao.gsfc.nasa.gov/pub/PAO/Releases/2000/00-61.htm by 21/06/2000 Al centro della Via Lattea Lattea AstroeMagazine A lungo gli astronomi si sono chiesti cosa vi fosse oltre la cortina di polveri che circonda il nucleo della Via Lattea, 18/06/2000 Piccoli problemi sulla NEAR invano. Con l'avvento dei telescopi operanti nell'infrarosso, tale A causa di un eccessivo flusso energetico, uno dei sei strumenti problema ha trovato soluzione; le recenti osservazioni condotte scientifici di bordo della sonda è stato temporaneamente dal telescopio spaziale europeo ISO, hanno permesso di disattivato. La missione in orbita attorno all'asteroide Eros risolvere in stelle le zone centrali della nostra galassia, rivelando procede, ad ogni modo, correttamente. una popolazione di oltre 100000 stelle sinora mai osservate. http://near.jhuapl.edu/news/flash/00jun07.html by http://spdext.estec.esa.nl/content/news/index.cfm?aid=18&cid=4 AstroeMagazine 1&oid=20040 by AstroeMagazine 17/06/2000 Il mare di Europa 17/06/2000 21/06/2000 Presenza di acqua su Marte! Un recente studio indica la possibile esistenza, sulla luna Scienziati NASA ritengono di aver trovato prove di presenza di medicea, di discrete quantità d'acqua liquida nei pressi della acqua sulla superficie di Marte, sotto forma di "sorgenti" (piu` superficie. Lo spessore della calotta ghiacciata potrebbe, quindi, che altro essudazioni di acqua fangosa, probabilmente a non essere sufficiente a bloccare del tutto la luce solare, carattere stagionale) sul fondo della Valles Mariner. (MIRKO) apportando un notevole contributo al possibile sviluppo della http://news.bbc.co.uk/hi/english/sci/tech/newsid_799000/79955 vita. http://www.spaceviews.com/2000/06/08c.html by 2.stm by Astrofili.org AstroeMagazine 20/06/2000 Bolide diruno nei cieli dell' Italia 17/06/2000 Novità su alfa UMi centrale ! L'impiego di un nuovo tipo di telescopio, ha permesso di Alla ITalian Superbolide Network (ITASN) sono giunte alcune indagare a fondo la natura della Stella Polare; ne è emersa in segnalazioni di un bolide diurno osservato alle 13:35 TU del 18 modo distinto, oltre ad un diametro di ben 46 soli, la natura, giugno 2000. Il bolide, di colore rossastro e con una scia di circa seppur insolita, di variabile Cefeide. 20 gradi, e' stato osservato sia dalla Toscana che dall'Emilia.Un http://www.usno.navy.mil/pao/press/npoi0607.html by bolide diurno e' un evento abbastanza raro e vale la pena AstroeMagazine raccogliere il maggior numero di osservazioni possibile per ceracre di detrminarne la traiettoria, come gia' successo per il 15/06/2000 Ancora Chandra... bolide del 22 marzo 2000. Ancora sorprese da Chandra, questa volta impegnato con una http://www.fis.unipr.it/~albino/ITASN/ by Damiano nebulosa planetaria! Di essa, il satellite è riuscito a cogliere uno dei dettagli più elusivi, sino ad ora mai osservato: la bolla di gas 20/06/2000 Coppie di stelle morte ad altissima temperatura, contenente elementi chimici in salita Recenti studi, suggeriscono la possibilità che molti dei buchi dal nucleo, che circonda ogni astro morente di medie neri posti nei nuclei galattici, siano in realtà una coppia di astri dimensioni, dopo l'inizio della fase espansiva. legati gravitazionalmente. http://chandra.harvard.edu/press/00_releases/press_060600pne.h http://uc.rutgers.edu/medrel/viewArticle.phtml?ArticleID=640 tml by AstroeMagazine by AstroeMagazine 15/06/2000 Mercurio dal suolo 20/06/2000 Da Chandra Per la prima volta un telescopio terrestre è riuscito a catturare Recenti immagini della galassia Perseus A ottenute dettagli della superficie di Mercurio, nel lato non esplorato, nel dall'osservatorio orbitale, ne rivelano l'origine. Questa galassia 1974-75, dalla sonda Mariner 10. supergigante si sarebbe evoluta inghiottendone altre minori http://www.bu.edu/news/releases/2000/5-26-mercury.htm by entrate nel suo campo gravitazionale; la prova sarebbe data da AstroeMagazine emissioni nelle alte frequenze dello spettro, causate dal fluire di materiale da una galassia minore. 15/06/2000 Osservazioni congiunte http://chandra.harvard.edu/press/00_releases/press_060700pers. Coordinando le potenzialità di HST, Chandra e vari telescopi html by AstroeMagazine terrestri, un team di astronomi è riuscito, per la prima volta, a scorgere un brillamento levarsi da una stella diversa dalla nostra. 19/06/2000 Ulysses continua... Lo studio di questi flares, della stessa natura di quelli prodotti Lo scorso 14 giugno, l'agenzia spaziale europea ha deciso di dal sole, aiuterà a comprendere meglio le interazioni fra il gas stanziare nuovi finanziamenti in favore della sonda Ulysses il eliosferico ed i relativi campi magnetici. cui compito è di indagare il sole alle elevate latitudini. La http://www.colorado.edu/NewsServices/NewsReleases/2000/70 missione verrà prolungata per altri due anni e nove mesi. 6.html by AstroeMagazine Astroemagazine
  • 12. 12 Un altro successo del telescopio spaziale nel campo dei buchi 15/06/2000 Formidabile Chandra neri: recenti dati ottenuti da "Hubble" suggeriscono che la formazione dei buchi neri presenti nel nucleo, non anticipi Nel cuore di Pictor A, galassia radioemittente, Chandra ha quella dei dischi galattici, contrariamente a quanto sinora rilevato la presenza di intense emissioni X, provenienti dalle ipotizzato. vicinanze di un buco nero. La radiazione è originata da una http://oposite.stsci.edu/pubinfo/pr/2000/22/index.html by sorgente puntiforme, posta alla sommità di un immane getto di AstroeMagazine materia, ampio più di otto volte il diametro della Via Lattea espulso dalle vicinanze dell'astro milioni di anni fa. 10/06/2000 Dall' Hubble Space Telescope http://chandra.harvard.edu/press/00_releases/press_060600pic.ht Novità sui buchi neri supermassicci: l'"Hubble Space Telescope" ml by AstroeMagazine ha ripreso immani bolle di gas in espansione, emesse da astri collassati. http://oposite.stsci.edu/pubinfo/pr/2000/21/index.html 14/06/2000 Articolo su "Piu' veloce della luce" by AstroeMagazine Un altro articolo in Inglese che parla degli esperimenti del DOTT A. Ranfagni, riguardo la possibilita', in alcune precise 10/06/2000 Dopo nove anni di gloriosa attività, ed circostanze di poter superare la velocira della luce!. insostituibile produzione scientifica, il celeberrimo Compton http://focus.aps.org/v5/st23.html by AstroeMagazine Gamma Ray Observatory (CGRO), è stato condotto, lo scorso quattro giugno, in atmosfera per un rientro distruttivo. 13/06/2000 Plutone oscilla!!! http://cossc.gsfc.nasa.gov/cossc/reentry.html AstroeMagazine by Misurazioni condotte mediante il satellite europeo ISO, hanno rivelato la presenza di periodiche fluttuazioni nel sistema Plutone-Caronte, che fanno ipotizzare una disomogeneità 08/06/2000 AURORA ? crostale del nono pianeta. Stasera 8 Giugno occhi aperti, e' arrivata la tempesta magnetica http://sci.esa.int/content/news/index.cfm?aid=18&cid=41&oid= del flare solare di due giorni fa'. Porebbe esserci un Aurora 19705 by AstroeMagazine visibile alle nostre latitudini ! http://www.geocities.com/agambaros/Aurora02.htm by 13/06/2000 Dalla NEAR... Damiano Indagini condotte dalla sonda NEAR (Near Earth Asteroid Rendezvous), fanno ipotizzare che l'asteroide Eros altro non sia 07/06/2000 Eccezzionale video dalla sonda che un primordiale residuo della formazione del sistema solare, scampato all'aggregazione planetaria. Analisi chimiche ne SOHO rivelano inoltre l'affinità alle condriti meteoritiche. Il giorno 6 Giugno c'e' stato un grande flare, (una specie di http://www.jhuapl.edu/public/pr/000530.htm by esplosione) naturalmente osservata dalla sonda, vi segnalo AstroeMagazine questo bellissimo sito sempre aggiornato dove scaricare il video dell' esplosione, affrettatevi perche' sara' presto soppiantato da un nuovo filmato. http://lasco-www.nrl.navy.mil/rtmovies.html 11/06/2000 Ultimissime da IO by Damiano Ancora sorprese dalla Galileo, questa volta alle prese con Io; sulla superficie della luna medicea, sono stati individuati nuovi fenomeni geologici eruttivi, alcuni dei quali dotati di uno strano 07/06/2000 Parte la costruzione del telescopio andamento pulsante. http://galileo.jpl.nasa.gov/ by orbitale europeo Plank AstroeMagazine L' istituto di ricerca spaziale danese (DSRI), ha ricevuto l' incarico di costruire le componenti principali del telescopio 10/06/2000 Probabile Aurora Boreale orbitale europeo Plank, il cui compito sarà quello di indagare l' universo in radiazione di fondo. Lancio previsto per il 2007. Nella giornata del 10 Giugno arrivera' sulla Terra un' ondata di http://sci.esa.int/content/news/index.cfm?aid=1&cid=1&oid=19 particelle emesse dal Sole in un grosso flare di qualche giorno 925 by AstroeMagazine fa'. State allerta ci potrebbe essere un Aurora anche da noi ! http://www.spaceweather.com/ by Damiano 05/06/2000 Eventi: LEONIDS' PLAY, for 5 tapes 10/06/2000 Per la prima volta, dopo oltre cinquant'anni di PRESENTAZIONE MONDIALE: il 12/6 al Congresso "Semplice e Complesso" dell'INFMeeting verrà presentata la dibattiti, è stato possibile condurre un'osservazione diretta circa composizione LEONIDS' PLAY, for 5 tapes di M.Messieri il trasferimento di energia dal vento solare alla magnetosfera (commissione dell'Istituto Nazionale di ricerca per la Fisica terrestre, e di qui all'atmosfera. http://www-istp.gsfc.nasa.gov/ della Materia, su un oggetto sonoro concreto fornito dalla by AstroeMagazine NASA) LEONIDS' PLAY, for 5 tapes (prima esecuzione assoluta - 12/6 ore 9,00 - Porto Antico, Sala Tramontana, EXPO 10/06/2000 Il satellite Nasa "IMAGE" (Imager for - ) http://astrofili.org/eventi/leonidsplay/ by Astrofili.org Magnetopause to Aurora Global Exploration) ha per la prima volta permesso di rilevare le fluttuazioni del plasma magnetosferico terrestre, in relazione alle variazioni d'intensità 01/06/2000 Più veloce della luce Ricercatori americani e di Firenze sono riusciti a superare il del vento solare. http://pluto.space.swri.edu/IMAGE/ by limite di 300 mila km a secondo AstroeMagazine http://www.repubblica.it/online/cultura_scienze/univ/luce/luce.h tml by Staff 10/06/2000 Ancora dall' Hubble Space Hubble Telescope Astroemagazine
  • 13. 13 SISTEMA SOLARE - CCD PHEMU 97Rare coreografie in cielo L’osservazione dei Fenomeni Mutui Galileiani e la Campagna Phemu ’97 all’Osservatorio Astronomico I.Newton di Scicli (RG) Prima Parte di Salvatore Pluchino pluchino@tiscalinet.it O gni sei anni la danza dei satelliti medicei attorno a Giove ci regala una coreografia di notevole rarità. E’ con questo periodo che ci si presenta l’opportunità di osservare i fenomeni mutui che avvengono tra i quattro satelliti scoperti da Galileo nel 1610. La danza di ogni singolo satellite ha qualcosa in comune con una a noi molto familiare, infatti tutti e quattro i medicei rivolgono costantemente al pianeta la stessa faccia proprio come fa la Luna con la Terra. Ma tale danza è davvero così simile a quella del nostro satellite naturale ? Soltanto in parte, infatti il sistema Terra-Luna se paragonato a quello Gioviano è relativamente semplice. Per poter descrivere analiticamente il moto della Luna attorno alla Terra, attingiamo alle Teorie sul Sistema dei Due Corpi, e già ci accorgiamo quanto difficile sia poter considerare tutti gli elementi in gioco. Adesso immaginiamoci di voler descrivere un sistema dove non sono più due i corpi in gioco, ma sicuramente molti di più. In questi casi diventa estremamente complesso il processo che ci permette di descrivere più o meno accuratamente il moto dei corpi in orbita. Il Sistema Gioviano viene spesso paragonato ad un sistema solare in piccolo, infatti, come avviene tra i pianeti del Sistema Solare, il moto molto veloce di questi satelliti viene di continuo perturbato dal Sole, da Giove stesso, dalle mutue interazioni generate dalle Fig.1 – Fotomontaggio di un phemu dove Europa è eclissato da Callisto, loro masse, nonché dal “relativamente” entrambi satelliti di Giove. Immagine di S.Pluchino. vicino Saturno. Lo studio del moto dei satelliti Galileiani 1612 e da S.Mayer due anni più tardi. osservazione di un’eclisse di J1 che gli iniziò già dalle loro prime osservazioni, Nel 1668 fecero la comparsa le prime permise di ottenere un valore infatti, Galileo nel Marzo del 1610, aveva tavole di predizione delle eclissi dei incredibilmente accurato della velocità stabilito che il loro moto attorno a Giove satelliti da parte di Giove, e a tal della luce. Le pubblicazioni delle tavole fosse circolare. Le prime tavole sul loro proposito ricordiamo l’esperimento che per le predizioni del moto dei satelliti e moto furono fatte dallo stesso Galileo nel fece Roemer nel 1675 grazie ad una sua di eventuali eclissi, si fecero sempre più Astroemagazine
  • 14. 14 precise fin quando questi “tabulati veloci e numerose forze perturbatrici), campagna per tutti gli astronomi non empirici” non vennero rimpiazzati da per gli studi che vengono compiuti sulla professionisti che hanno voluto nuovi, dedotti stavolta dalle teorie ricerca di piccoli effetti gravitazionali non partecipare con le loro osservazioni. matematiche che via via si andavano ancora messi del tutto in chiaro ed sviluppando sul moto dei satelliti. Le ancora per lo studio dei problemi legati Avendo a disposizione una tale mole di prime tra queste, in ordine di tempo, alla risonanza. dati osservativi, molte teorie vennero da sono dovute a Bailly, Lagrange (1766) e quel momento fittate direttamente su più tardi a Laplace (1788). Seguirono Negli ultimi decenni nacque l’esigenza di questi. Ci si rese subito conto che numerosi lavori di verifica basati su coordinare le osservazioni sui phemu sfortunatamente queste osservazioni queste teorie ed effettuati da parte di organizzando vere e proprie campagne includevano normalmente anche degli numerosi astronomi. Soltanto nel 1910 osservative. Il Bureau des Longitudes di errori sistematici, così si è capita Sampson pubblica le sue tavole basate Parigi nella persona di Jean-Eudes Arlot l’importanza di sviluppare diversi tipi di su di una sua nuova teoria che tuttavia ha organizzato fin dal 1973, in osservazione per tali fenomeni. venne pubblicata soltanto nel 1921. Nel occasione di questi eventi, le Campagne Qualunque sia il metodo utilizzato per la 1977 questa teoria venne ripresa da Osservative Phemu, anche se la prima raccolta dei dati, si ha a che fare con Lieske e messa in prova da Arlot nel vera e propria campagna fu la PHEMU osservazioni di tipo astrometrico 1982 su 8856 osservazioni fotografiche ‘79 poiché prima di tale data si parlava consistenti nella misura, ad un dato molto più accurate queste ultime rispetto soltanto d’osservazioni fatte con mezzi intervallo di tempo, di una certa quantità alle vecchie osservazioni visuali delle relativamente semplici. L’Italia si è fisica. Nel nostro caso specifico si misura eclissi. Quest’ultimo lavoro è alla base sempre impegnata in tali campagne con il flusso luminoso che ci giunge delle effemeridi pubblicate nel notevoli apporti osservativi. Ricordiamo dall’oggetto osservato, quindi si parla di “Connaissance des Temps” ed usate per già le prime pubblicazioni di curve UVB fotometria. Vi sono a questo punto due il calcolo dei cosiddetti “fenomeni di 3 eclissi mutue nel 1974 di C.Blanco e diversi tipi di osservazione possibile: mutui”. S.Catalano dell’Osservatorio Astrofisico Oggigiorno l’importanza degli studi che dell’Università di Catania su delle - L’osservazione regolare che vengono effettuati su questi particolari osservazioni compiute nel 1973. consiste nella misura di una fenomeni è data soprattutto dalla Nell’ultima campagna, la Phemu ’97, la quantità fisica, come ad esempio un richiesta di sempre più accurate Sezione Pianeti e la Sezione Occultazioni flusso di luce rapportato ad un posizioni dei satelliti non solo in vista della UAI rispettivamente nelle persone certo istante di tempo e riferito ad delle missioni spaziali ma anche, data la di Paolo Tanga e Claudio Costa, hanno una scala assoluta. natura del sistema gioviano (con moti coordinato nazionalmente tale Fig. 2 Accuratezza Astrometrica delle osservazioni dei satelliti Galileiani Astroemagazine
  • 15. 15 Fig. 3 Declinazione giovicentrica di Terra e Sole negli anni 1997, 2003, 2009 e 2015 con un clock da sincronizzare ad una km per il metodo fotografico e al - L’osservazione del fenomeno che scala temporale assoluta. sensazionale valore di ben 8 km per consiste nella determinazione Per l’osservazione dei Phemu, possono osservazioni effettuate in siti ottimi e con dell’istante di tempo quando una essere seguiti alcuni metodi d’indagine: fotometri fotoelettrici utilizzando delle certa quantità fisica ha un ben osservazioni visuali, fotografiche, modellizzazioni della superficie determinato valore (solitamente un fotometriche e CCD. Ovviamente dal tipo satellitare. massimo o un minimo in riferimento di osservazione scelta, dipenderà ad una quantità variabile). l’accuratezza astrometrica ottenuta che In ogni caso entrambi i due tipi di andrà dai 1000 Km circa per le osservazione richiedono la correlazione osservazioni visuali, a poco più di 500 N oi al Newton Observatory, abbiamo utilizzato per le nostre osservazioni dei Phemu una camera CCD. Già nella campionamento di soli 256 livelli. Il risultato ottenuto con questo sistema fu, a suo tempo, molto convincente. stessi, e quando la declinazione giovicentrica del Sole diventa zero, si verificano delle eclissi mutue. precedente campagna Phemu’91, alcuni Ma prima di addentrarci nei dettagli Questi particolari eventi possono osservatori avevano avuto alcune tecnici del nostro operato, andiamo a accadere nell’arco di alcuni mesi, come esperienze con l’osservazione CCD di tali vedere cosa è un phemu.Ogni sei anni, ad esempio in questa campagna dove gli fenomeni conseguendo un notevole la Terra e il Sole passano attraverso il eventi si sono verificati dal Giugno 1996 successo date le particolari piano equatoriale di Giove che all’Aprile del 1998. Ciò avviene anche caratteristiche che i CCD vantano in corrisponde al comune piano orbitale dei per il fatto che i satelliti Galileiani hanno campo fotometrico. Già nella campagna satelliti galileiani. In questo momento, dimensioni pressoché simili e che le loro Phemu ’85, fu utilizzata una camera quando la declinazione giovicentrica orbite hanno delle inclinazioni molto video con sensore bidimensionale, che della Terra diventa zero, si verificano piccole. Durante la campagna Phemu utilizzava tubi Vidicon e un delle occultazioni mutue fra i satelliti ’97, ben 468 eventi si sono verificati e Fig.3 – Geometria degli Eventi mutui tra i satelliti galileiani Astroemagazine
  • 16. 16 perturbazioni, i calcoli necessari alle posizioni sono relativamente semplici, ovvero per ciascuna congiunzione geocentrica o eliocentrica, si avrà un phemu. Però ciò non avviene “così semplicemente” nella realtà, infatti, le numerose perturbazioni studiate grazie a varie teorie devono essere prese in considerazione. Oggi grazie ai computers, i calcoli per le posizioni possono essere eseguiti senza grossi errori, ma nonostante ciò, tra calcolo ed osservazione possono esserci importanti differenze, ed è proprio lo studio di queste differenze che ci permette di poter convalidare le teorie sul moto di questi corpi celesti. I satelliti non hanno atmosfera e dunque l’accuratezza astrometrica delle osservazioni di questi eventi può raggiungere livelli molto alti. In più, l’analisi di queste curve di luce può dare informazioni di un certo valore sulla superficie dei satelliti, soprattutto nei casi in cui tali superfici siano interessate da fenomeni particolarmente mutevoli (ad esempio l’attività vulcanica su Io, ecc.). La riduzione di questo tipo di osservazioni consiste nel fittaggio di un modello della curva di luce sui dati osservativi, deducendone parametri come l’istante di massimo dell’evento, la distanza minima apparente tra i satelliti coinvolti e la riflettività delle superfici dei satelliti stessi. Infatti, alcune curve di luce non simmetriche, ci danno informazioni sulla natura della superficie del satellite, dato che il disco apparente di questo non è assolutamente ad albedo uniforme. Ma l’analisi delle curve è soltanto l’ultimo dei passi da compiere nello studio di un phemu, infatti prima Fig. 5 – Geometrie dei diversi tipi di phemu viene l’osservazione, bisogna immagazzinare i dati, dunque ridurli e fortunatamente i più interessanti sono parziale, totale o anulare (come per la poi analizzarli. Nelle prossime puntate avvenuti lontano dalla data di Luna). Nel caso delle eclissi, può vedremo ciascuna di queste fasi più in congiunzione tra Giove ed il Sole. Tra verificarsi anche soltanto la fase di particolare. questi 208 presentano un flusso di penombra, ma questo tipo di evento è magnitudine maggiore di 0.20, e 390 si molto difficile da essere osservato. Se il sono verificati a più di 20 arcosecondi di moto dei satelliti è circolare e senza distanza dal limbo di Giove. Un’occultazione avviene Salvatore Pluchino è nato a Scicli (Rg) nel 1973 e studia Fisica all’Uni- quando la distanza apparente tra i due versità di Catania. E’ proprietàrio dell’OAIN (Osservatorio Astronomico satelliti è più piccola della somma dei I.Newton) di Scicli dove si occupa principalmente di CCD e di Radioastro- nomia. E’ uno dei redattori e il WebMaster PDF di Astroemagazine. raggi apparenti. Il fenomeno può essere Astroemagazine
  • 17. 17 ASTROFILI 2° Star Party di macchina) la nostra maratona osservativa ci ha portato a scambi di esperienza e di opinioni con altri astrofili, la possibilità NUOVO ORIONE di fare un tour tra i vari strumenti posizionati nel parco, il piacere della collaborazione con persone provenienti da gran parte d'Italia. La nostra strumentazione ( 2 binocoli 10x50 Tasco e Paim Antares Tombcat+ telescopio C90 Celestron) ha superato a Campigna brillantemente la prova su campo e la parte osservativa ci ha regalato meraviglie indescrivibili a parole. Abbiamo potuto osservare lo Scorpione di Paola Cannata nella sua Cari amici, siamo rientrati da poco dallo splendido Star interezza con il Party di Nuovo Orione. Che dire... E' stata una suo ammasso globulare M4, la Nebulosa Velo nel Cigno, M27 Zona circumpolare bellissima esperienza, sicuramente da ripetere. nella Volpetta, M13 in Ercole, Ob. 50 mm,f/1,7 con Il posto scelto ha passato a pieni voti il nostro giudizio, M31 e M32 in Andromeda, posa di 30 minuti a anche gli alberghi convenzionati meritano una lode per stelle doppie come Albireo, partire dalle 23:45 la cordialità e la pazienza dimostrate verso i nostri orari Mizar ed Alcor T.U. su pellicola poco convenzionali! (tranquillamente visibili ad 200 ISO. Direi che anche l'organizzazione è stata buona e soprattutto non vincolante. Una nota di merito agli occhio nudo), varie meteore e, come ciliegina sulla torta, la Autori: organizzatori per la scelta del parco osservativo, situato MIR ha attraversato il cielo da Davide Nava e a 1490 m., sul Passo della Calla a Campigna (Fo) che Sud verso Nord intorno alle Paola Cannata ci ha regalato un cielo splendido dove la magnitudine si aggirava intorno a 6.5/ 7 , veramente uno spettacolo! A parte i "soliti" inconvenienti tipo corrente che salta e 02.00 circa regalandoci un bel flare di 10 secondi di qualche "bagliore nel buio" (il parcheggio era magnitudine -1/-2. Ultimi non per ordine d'importanza, praticamente di fianco al parco osservativo e ogni tanto l'osservazione del Sole che ha mostrato qualcuno si dimenticava di spegnere i fari della delle belle macchie a conferma della sua attività e l'osservazione diurna di Giove. Si è tentato di osservare la cometa Linear verso le 03.30 ma con scarsi risultati, bisognerà aspettare ancora qualche settimana. Insomma, a parte i ritmi biologici completamente sballati, è stato uno splendido fine settimana, durante il quale oltre alle risate, abbiamo potuto allargare il nostro bagaglio culturale, conoscere persone in gamba, rivedere amici e soprattutto osservare le meraviglie del cielo, lontani dall'inquinamento luminoso. Per tutto questo e per La foto degli "irriducibili": Ore 5.30 gli ultimi a lasciare il campo di battaglia. Da sinistra,Daniele Crudeli, Paolo Colona, Damiano Trisciani (l'alieno), Mauro Ugolini, Giovanni Greatti, Davide altro ancora, Paola, Nava. Davide e Giovanni a nome del GAB vogliono Astroemagazine
  • 18. 18 ringraziare: Nuovo Orione, Gruppo Astrofili M13 di Scandicci, Prof. Battistini, Plinio Camaiti, Paolo Colona, Marco Donati, Daniele Crudeli, Lido Prosperi, Damiano Trisciani, Fox Volpini e tutti quanti hanno preso parte alla manifestazione. Da parte mia voglio ringraziare infinitamente Davide e Giovanni, per la loro fiducia e per la loro disponibilità , senza i quali non avrei potuto fare questa meravigliosa esperienza e grazie ai quali ho potuto entrare a far parte di un gruppo meraviglioso e unito come il nostro. Un particolare Paolo Colona e Giovanni Greatti osservano Vega alle 5.30 del mattino, notare il ringraziamento a Paolo goniometro sulla montatura del rifrattore... Colona per il mini tour della prima sera, per la Paola Cannata ha 28 anni,è fisioterapista; è responsabile della disponibilità e per i girini! sezione Luna del G.A.B (g_a_b@mail.xoom.it).,gli piacciono Grazie ancora a tutti e un molto gli Star Party,osserva il nostro satellite naturale con un augurio di tanti, tanti cieli piccolo rifrattore di 60 mm dalla terrazza di casa,quando può sereni. visto che le ore del giorno non gli bastano mai... :-) Astroemagazine Come scrivere un articolo per Astroemagazine? q L' articolo va redatto in formato testo, con un programma di scrittura come notepad o word. q All' interno dell' articolo deve essere specificato il titolo, l'autore, la propria e-mail, eventuali links di approfondimento ed eventuali riferimenti bibliografici e fotografici (vedi esempio sul nostro sito web). q Chi scrive l'articolo, si deve occupare anche della ricerca delle immagini e deve specificare nell'articolo dove metterle e con quale didascalia (vedi esempio sul nostro sito web). q I documenti cosi' prodotti vanno zippati in un unico file e spediti al Coordinatore generale di Astroemagazine Ippolito Forni all’indirizzo ip.forni@isiline.it Inutile dire di non postare articoli copiati o coperti da diritto d'autore o editore. La Redazione Astroemagazine
  • 19. 19 ASTROFISICA FLUSSI FREDDI, collimata da assomigliare ai getti delle galassie attive. Da quando furono fatte le prime scoperte, sono stati proposti diversi modelli, e molti autori hanno VENTI ENERGETICI E fatto una lunga serie di osservazioni per cercare di capire il fenomeno. JETS I passi più importanti sono stati fatti a seguito delle osservazioni dell’ HST, ma l’origine dei getti molecolari non è ancora ben chiara anche se i modelli in oggetti stellari giovani proposti sono in buon accordo con le di Tony Scarmato toniscarmato@interfree.it osservazioni. Purtroppo, un modello che spieghi tutto ciò che si osserva non è stato Premessa galassie sono formate da stelle, che sono i principali oggetti che emettono ancora proposto ed in particolare non si riesce a spiegare il processo fisico L o studio dei fenomeni astrofisici ha riservato continuamente delle sorprese, soprattutto da quando la e stimolano la materia ad emettere luce, quello che bisogna capire bene è che riesce a collimare i flussi di materia su grande scala. come nascono le stelle all’interno di radioastronomia e i telescopi spaziali, una galassia, definendone la struttura hanno potuto sondare i misteri più lontani del nostro universo. sia fisica che chimica. Perdita di massa delle stelle di Negli ultimi 20 anni, l’astrofisica stellare ha prodotto notevoli sforzi per pre-sequenza principale pre-sequenza poter spiegare alcuni fenomeni che si Le osservazioni fatte nel 1983 da sono presentati agli osservatori delle MUNDT & FRIEND di oggetti regioni di formazione stellare. Infatti, galattici stellari nella fase di pre- in queste regioni è stato scoperto un sequenza principale, hanno mostrato nuovo fenomeno, che fino al 1980 era che queste stelle perdono massa sotto stato osservato solo su scala forma di getti bipolari. Un modello extragalattica e sembra interessare grafico che descrive molto bene la diversi tipi di oggetti stellari. formazione di una stella è stato. Il Si tratta dei getti stellari, cioè modello proposto da Snell e altri, lo si Foto Hubble Telescope emissione di materia a velocità elevata può osservare nella figura che segue Lo studio del cosmo ha seguito una di forma geometrica bipolare molto strada molto tortuosa tralasciando, fino a qualche anno fa, di osservare e capire alcuni fenomeni, che interessano principalmente la nostra galassia. Infatti, gli astrofisici si sono interessati ai fenomeni extragalattici, cercando di capire l’evoluzione dell’universo fin dai primi istanti della sua vita, convinti che la struttura della nostra galassia fosse stata compresa dettagliatamente. L’astrofisica stellare ha prodotto così diversi modelli di evoluzione stellare che, in linea generale, producono risultati teorici in accordo con le osservazioni. Accettando, quindi, questi modelli, l’astrofisica extragalattica ha estrapolato i concetti studiando i fenomeni cosmologici in base ai risultati ottenuti su scala galattica. Considerando, però, che ciò che noi osserviamo è luce, la quale trasporta le informazioni relative all’oggetto da cui essa proviene, e siccome le La nebulosa di Orione è una zona di intensa formazione stellare (foto Antonio Scamato) Astroemagazine
  • 20. 20 Calcolo della massa e della lunghezza d’onda di JEANS Per il calcolo della massa di JEANS di una nube di gas, si parte dal presupposto che se non sono presenti effetti gravitazionali dovuti alla presenza di masse esterne e/o interne alla distribuzione di gas, il problema si riduce ad analizzare la velocità del suono nel sistema. Si può dimostrare che, se si considera la variazione del potenziale gravitazionale dovuta alla fluttuazione di densità δρ, la velocità di propagazione dell’onda di densità dipende dal numero d’onda K ed è immaginaria per ogni numero d’onda K<Kj.L’instabilità gravitazionale che ne consegue è stata scoperta da JEANS, ed essenzialmente, può essere riassunta nel suo principio: se la lunghezza d’onda λ della perturbazione è Modello proposto da Snell per spiegare l’osservazione dell’oggetto L1551. Il disco di maggiore della lunghezza di JEANS accrescimento oscura la stella al centro e il flusso di CO è guidato da un vento stellare λj dove allora la distribuzione di gas in cui sono immersi gli oggetti HH (Herbig-Haro). collassa. Essenzialmente, questo criterio dice E’ quindi molto importante conoscere L’instabilità è dovuta al fatto che le che, perturbazioni di densità con le condizioni fisiche e chimiche varie parti della stella core (nucleo lunghezza d’onda maggiore della durante la prima fase dell’evoluzione centrale), inviluppo (strato di materia lunghezza d’onda di JEANS vengono stellare per poter intuire qual’ è il costituita in prevalenza da idrogeno amplificate fino a produrre una meccanismo che determina la che avvolge il core) e l’atmosfera instabilità di tipo gravitazionale. formazione dei getti stellari. stellare (parte più esterna) sono L’instabilità si crea perché quando è Infatti, queste stelle di pre-sequenza, soggette a processi fisici e chimici presente un’onda di pressione è cioè nella loro prima fase della vita, che sottopongono la stella a continue richiesta una spesa di energia sono instabili e cercano di raggiungere implosioni ed espansioni. proporzionale alla velocità del suono. l’equilibrio termodinamico, cioè la Infatti, come già accennato, le stelle Allo stesso tempo ciò è in relazione sequenza principale dove vivono nascono perché le nubi interstellari, con l’energia potenziale . Quando il “tranquillamente” per un tempo che costituite per il 95% da H, elio e da criterio di JEANS è soddisfatto il dipende dalla loro massa. Infatti, la polvere (piccole particelle solide con sistema può spontaneamente andare luminosità di una stella è raggi di circa 10^-4 cm dette anche verso uno stato di bassa energia proporzionale ad una potenza della grani), sono “costrette” a collassare potenziale, ma ciò, per il teorema del massa secondo la relazione L~M^1,73. sotto la forza della loro gravità, in viriale comporta un aumento di seguito ad una instabilità che si crea energia cinetica e quindi di Perciò, più grande è la massa della all’interno della nube. temperatura che causa una stella, maggiore è la luminosità, cioè JEANS ha calcolato che una produzione di energia termica la l’energia emessa per unità di tempo distribuzione di gas di densità ρ in quale viene emessa. nella banda visibile dello spettro cui si propagano delle onde di Questo processo porta il sistema a elettromagnetico (3600<λ<8000 Å). perturbazione (cioè variazioni collassare essendo il tempo di Questo significa che, nello stesso spaziali e temporali di densità) con raffreddamento (dovuto all’emissione tempo, una stella massiccia dissipa più una certa lunghezza d’onda λ, di energia termica) minore del tempo energia rispetto ad una stella con una tenderà ad “amplificare” le onde se la di caduta libera del sistema. massa più piccola. sua massa è maggiore di una massa Il collasso procede fino a quando Per la relazione di Einstein che lega la critica Mj detta massa di JEANS, non interviene una fonte di energia la massa all’energia, cioè se la lunghezza d’onda λ delle quale si oppone al collasso stesso E = mc2 onde è maggiore di λj che è la della materia che cade verso il ciò significa perdere massa, cioè lunghezza d’onda di JEANS. centro. A causa della caduta di vivere di meno sulla sequenza materia la pressione al centro del principale. core aumenta rapidamente e di conseguenza aumenta la temperatura. Astroemagazine
  • 21. 21 Quando questa raggiunge un valore aumenta, poiché il raggio della nube alcuni parametri importanti del vento dell’ordine di 20x10^6 °K, produce diminuisce. stellare, come la massa e la velocità. l’innesco delle reazioni nucleari. La conseguenza di ciò è che, se la Inoltre, le nubi vengono trasformate A loro volta queste producono una protostella ruota molto velocemente, fisicamente dal vento stellare, perciò, radiazione che nella sua l’accelerazione centrifuga può esso gioca un ruolo molto importante propagazione è accompagnata da una bilanciare o addirittura superare per l’evoluzione delle nubi e , quindi, pressione, detta appunto pressione di l’accelerazione gravitazionale sulla per la formazione stellare. radiazione, che è proporzionale alla superficie stellare, per cui la densità del flusso. La radiazione tenderà a scaldare la temperatura al centro del core non raggiunge il valore critico poiché il Interazioni tra il vento stellare stella che emetterà collasso può essere fermato prima. e il mezzo interstellare approssimativamente come un corpo Il problema sta quindi nel dissipare Le misure effettuate alla lunghezza nero secondo la nota legge di anche momento angolare. Un modo d’onda radio si 21.13 cm per la PLANCK. per fare ciò è perdere massa. Fino al radiazione emessa dall’atomo di A seconda dello stato della materia 1981 i modelli di evoluzione stellare idrogeno, hanno fornito sicure della stella, l’energia proveniente dal proposti (IBEN 1970) prevedevano informazioni sul valore della densità core sarà dissipata o immagazzinata che le stelle perdessero massa a causa di idrogeno neutro n(HI), nei dintorni all’interno della stella. del vento stellare emesso con del Sole, che è circa 1 atomo per Perciò l’evoluzione termica e simmetria sferica per l’interazione centimetro cubo. dinamica della protostella sarà del flusso di radiazione con L’effettivo spessore di questo gas è caratterizzata da quattro processi; l’atmosfera stellare. Il vento stellare definito come il rapporto tra la contrazione, espansione, è costituito da protoni (le particelle colonna di densità N(HI) di H neutro riscaldamento e raffreddamento. più massicce) e da elettroni. Il tasso in un centimetro quadrato di sezione Questi processi hanno tempi di massa persa dM per anno, secondo e n(HI), (SPITZER 1978). caratteristici il cui confronto ci dirà questi modelli (CASTOR, WEAVER La maggior parte del mezzo se la stella è in espansione o in & McGRay 1975), sta in un interstellare, circa il 95%, è risultato contrazione. intervallo tra 10-5 – 10-7 Mo /anno essere costituito da idrogeno neutro Il tempo di caduta libera dipende (Mo=masse solari). ed elio. La temperatura cinetica degli dall’inverso della radice quadrata La velocità del vento risulta intorno a atomi delle nubi interstellari è della densità, mentre quello di 2000 Km/sec belle vicinanze della mediamente di 90 °K. Per le nubi espansione dipende dall’inverso della stella (10 ^13 cm). La luminosità del più dense, cioè opache , e quindi in radice quadrata della temperatura. vento meccanica Ev=4x10^- grado di assorbire più del 50% dei I tempi di riscaldamento e 1(Mo/anno x Km^2/sec^2), con un fotoni emessi dalla sorgente immersa raffreddamento dipendono momento uguale a 2x10^-4 in esse, generalmente una stella rispettivamente dalla differenza tra Λ (Mo/anno x Km/sec). giovane, la misura della emissione (tasso di perdita di energia) e Γ Ora, l’interazione tra il vento stellare dovuta alle molecole di CO, a 0.26 (guadagno di energia). Da queste e il mezzo interstellare produce cm, mostra che il gas si trova ad una considerazioni si intuisce che la stella emissione di radiazione infrarossa. temperatura di ~30 °K, per le nubi per sopravvivere deve combattere Questa è dovuta a processi d’urto tra che circondano e regioni HII e circa contro la gravità quando questa i protoni e le molecole che 10 °K per le nubi scure. prevale sull’agitazione termica, costituiscono le nubi. Nella tabella che segue sono riportati mentre deve dissipare energia quando L’analisi dello spettro di questa i parametri del gas interstellare. la temperatura diventa tale da radiazione permette di conoscere Come si può notare l’intervallo delle produrre l’espansione della stella. Bilanciare la gravità e dissipare PARAMETRI GAS INTERSTELLARE energia non sono i soli problemi che Densità media r=3X10^-24 (gm/cm^3) una stella deve risolvere per DENSITA' TIPICA DELLE PARTICELLE: raggiungere l’equilibrio Idrogeno neutro delle nubi diffuse n(HI)=20/cm^3 termodinamico. Idrogeno neutro tra le nubi n(HI)=0.1/cm^3 Infatti, in generale, le nubi Idrogeno neutro nelle nubi molecolari n(H)=10^3-10^6/cm^3 interstellari possono ruotare. In presenza di una rotazione uniforme TEMPERATURE TIPICHE: vale ancora il criterio di JEANS, e, in Nubi diffuse di HI 80 °K più, se le nubi interagiscono in modo HI tra le nubi 6000 °K significativo con masse interne o HII nelle regioni fotoionizzate 8000 °K esterne sia gravitazionalmente che radiativamente, il momento angolare VELOCITA' DEL SUONO ISOTERMICA: deve essere conservato. Regioni (nubi) di HI a 80 °K Vs=0.7 (Km/sec) Ciò implica che se si conserva anche Regioni di HII gas a 8000 °K Vs=10 (Km/sec) la massa, la velocità di rotazione Campo magnetico B=2.5 x 10^-6 (Gauss) Effettivo spessore strato di HI 250 (Parsec) Astroemagazine