Il progetto scolastico richiedeva la progettazione e la realizzazione di un qualsiasi oggetto con la tecnologia della termoformatura, rispettando i limiti ad essa connessi.
1. Facoltà di Architettura
Corso di Laurea Disegno Industriale
A.A. 2012-2013
Atelier di Design I, prof. Carlo Martino
Flavia De Meo, Beatrice Castaldo
2. La termoformatura è una tecnica di stampaggio di materie plastiche a caldo, a partire da lastre o film, e si può ottenere sotto pressione o sotto vuoto.
La tecnica sotto vuoto, utilizzata per il nostro progetto, consiste nel preriscaldare la lastra di materiale plastico, che si adagia poi sullo stampo per aspirazione (vacoom), copiando tutte le sinuosità dello stampo stesso.
È una valida alternativa alla tecnica ad iniezione.
I materiali utilizzabili sono PET, PVC sottile, PMMA (plexiglas), ABS, PP e numerosi altri.
Pregi della termoformatura
- possibilità di stampare anche spessori sottilissimi, che la tecnologia a iniezione non permette per limiti tecnici propri dell'iniezione;
- tempi di produzione e costi notevolmente inferiori rispetto alla tecnica di stampaggio ad iniezione;
Limiti della termoformatura
- bassa velocità di produzione per macchine a lastra, alta velocità di produzione per macchine a bobina.
- stiramento non costante e uniforme della plastica sulle sinuosità dello stampo.
3. Lo scopo del nostro progetto era quello di realizzare un tavolino da esterni che avesse sia l’aspetto funzionale del piano d’appoggio, sia quello decorativo. Partendo dall’idea di utilizzare come gambe del tavolo tre vasi, ma, dovendo rispettare i limiti dati dalla tecnica della termoformatura, la scelta è ricaduta sull’uso di un singolo vaso di maggiori dimensioni. In questo modo, il tavolo può essere ornato da decorazioni floreali o simili. Decorando ulteriormente l’oggetto con una texture casuale - realizzata attraverso la termoformatura di un centro tavola - e aggiungendo infine un piano traslucido colorato, si realizza il progetto finale.
Sgabello Three di Riccardo Furlanetto
4. Nella scelta delle matrici bisogna tener conto di alcuni accorgimenti:
- evitare oggetti con spigoli vivi
- limitare l’altezza a 20 cm circa per evitare l’eccessivo stiramento della lastra.
5. La macchina termoformatrice.
Il processo consiste in tre fasi principali: Riscaldamento: in questa fase la lastra è riscaldata tramite appositi forni, fino alla temperatura di "plastificazione", ovvero la temperatura cui il materiale plastico può essere stirato senza rotture. Per ottimizzare lo stiramento del materiale,
il forno è composto da una serie di resistenze ad infrarosso, regolabili individualmente in funzione dello stiramento richiesto nei vari punti del materiale grezzo. Formatura: il materiale, dopo essere stato riscaldato, viene posto a contatto con lo stampo di formatura, nel quale è ricavato un circuito per il passaggio del vuoto. L'attivazione del vuoto, garantisce la perfetta aderenza del materiale alla superficie dello stampo, e di conseguenza la migliore corrispondenza alla forma desiderata. Raffreddamento: per stabilizzare la forma ottenuta, evitando che la sagoma realizzata possa subire deformazioni successive indesiderate, il materiale viene raffreddato, direttamente sullo stampo, tramite ventilatori.
11. L’eccessiva pressione della macchina ha causato la rottura del legno utilizzato come matrice.
L’altezza del vaso, al limite delle possibilità, ha portato, come previsto, alla formazione di pieghe sul materiale plastico.
12. Dopo aver pensato inizialmente di realizzare il piano d’appoggio del tavolino in legno, si è deciso di utilizzare il plexiglass, termine commerciale per indicare una sostanza plastica chiamata «polimetilmetacrilato». Essendo traslucido, il piano in plexiglass permette di intravedere la texture creata attraverso la termoformatura, creando un effetto di luce e colore.
13. La macchina fresatrice.
Il taglio del materiale è stato realizzato con la fresatrice a controllo.