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Associazione Italiana 
Biblioteche Sezione Toscana 
30 settembre 2014 
I social network in biblioteca 
come gestire i profili social ed 
organizzare un buon piano editoriale 
Bambini Cristina 
Biblioteca San Giorgio – Pistoia 
c.bambini@comune.pistoia.it 
Su twitter: @lumachino78 
Su facebook: https://www.facebook.com/cristina.bambini.39
Di cosa parleremo 
•Quali sono i social network più diffusi in Italia e nel mondo 
•Facebook: panoramica generale sulle caratteristiche del social network 
tra account personali, pagine e gruppi 
•Come gestire una Pagina Facebook di una biblioteca 
•Twitter: panoramica generale e gestione del profilo 
•Sicurezza e privacy 
•Best Practices e Case History per riflettere tra successi ed errori
“Quando la conoscenza entra a far parte di 
una rete, la persona più intelligente della 
stanza è la stanza stessa: la rete che unisce 
persone e idee presenti e le collega con 
quelle all’esterno” 
“I bibliotecari sono impegnati a trovare una 
visione credibile e sostenibile per il futuro 
delle loro istituzioni: non solo discutendo i 
meriti delle nuove tecniche per accedere 
alle raccolte ma anche su come valutare le 
competenze della “folla” rispetto a quelle di 
studiosi con le opportune credenziali” 
David Weinberger, La stanza intelligente. La 
conoscenza come proprietà della rete, 
Torino, Codice edizioni, 2012
11,7% (Italia) vs 35% (Europa) 
(secondo l’Istat è questa la percentuale 
di chi frequenta le biblioteche) 
Come possiamo attivarci per attirare le persone in biblioteca? 
Gli utenti sono diventati sempre più multitasking, ipertestuali, 
iperattivi, sempre connessi, non hanno mai vissuto senza la rete e i 
cellulari, “smanettano tutto il giorno sui social network 
Se non vengono in biblioteca perché allora non raggiungerli noi nei 
luoghi che “frequentano”? 
Perché non sfruttare i social network per agganciarli con metodi di 
apprendimento che siano loro più familiari?
La conoscenza in rete è meno certa ma più umana. 
Meno definita ma più trasparente. 
Meno logica ma molto più ricca. 
Ogni blogger è un’emittente. 
Ogni lettore è un redattore. 
La mission da perseguire attraverso i social network? 
Informare 
Coinvolgere 
Ascoltare 
Rispondere 
Il grande rischio? 
L’autoreferenzialità dei profili
È il social network targato Google 
Rispetto a Facebook, Google Plus non definisce 
i contatti come “amici”, ma chiede di inserire ogni 
nuovo contatto in una cerchia ben definita distinta tra: 
amici, conoscenti, lavoro, famiglia 
È possibile creare una propria cerchia personalizzata 
A differenza degli altri social, si può decidere ogni volta che si pubblica qualcosa 
a chi renderla visibile, condividendo il materiale con la cerchia scelta 
Oltre ai post si possono condividere foto, video o link. 
Il tasto per le condivisioni è Condividi, mentre se volessimo condividere sul 
social qualcosa che abbiamo trovato in rete, dovremmo cliccare sul tasto +1. 
Dopo averlo fatto Google Plus ci chiederà di selezionare le cerchie a cui 
vogliamo mostrare quello che abbiamo trovato e il contenuto sarà disponibile 
immediatamente nella home. 
GOOGLE PLUS
Come in Facebook è opportuno 
creare una pagina aziendale e non 
un semplice profilo utente 
(per creare un account occorre avere 
un account di posta elettronica Gmail) 
Le peculiarità di Google Plus: 
1.La ricerca: Google Plus si basa principalmente sulla visibilità. 
Inserendo parole chiave all’interno della Pagina e il collegamento al proprio 
sito aumenta il ranking. 
2. Paternità: sul web poter conoscere il volto ed il nome di chi ci dà informazioni 
o consigli rassicura gli utenti. 
3. Localizzazione: se si ricerca una biblioteca su Google, apparirà il sito, la 
mappa e i post su Google Plus relativi alla nostra biblioteca. 
4. Ripples: si tratta di una sorta di grafico a cerchio che evidenzia quante 
persone hanno condiviso il nostro post
La geolocalizzazione e la fruizione del web in mobilità 
Nato nel 2009 ha costruito il suo successo combinando il gaming con la 
voglia dei singoli di far sapere alla rete dove si trovano 
Fare Check-in non vuol dire altro che segnalare il luogo in cui ci troviamo e 
lasciare tips ossia suggerimenti (di solo testo o accompagnati da immagini) 
per muoversi con più agilità 
Tanti check-in equivalgono a tanti badge (traguardi) sbloccati per arrivare a 
diventare Major (sindaco) di quel posto. 
Nel 2014 diventa un servizio di ricerca e raccomandazione di luoghi. Le 
funzioni di check-in, che l’hanno resa popolare, verranno trasferite alla 
nuova app Swarm 
FOURSQUARE
Swarm, oltre che consentire il check-in, permette di individuare gli amici 
che sono nelle vicinanze, ma non in maniera precisa, per non spaventare 
gli utenti. 
La posizione di ognuno sarà aggiornata costantemente senza bisogno di 
dichiarare dove ci si trova, grazie al sistema di passive location sharing, 
(una questione che lascia un po’ dubbiosi) 
Attingendo ad un database di 60 milioni di posti, mira a focalizzarsi sulla 
capacità di far emergere i luoghi più adatti alle proprie esigenze, in 
diretta competizione con le “pagine gialle”, come Yelp. 
Come farà a fornire raccomandazioni senza i check-in? Sulla base di 
diversi segnali: quelli delle celle dell’operatore telefonico, del GPS, del 
Wi-Fi e sulle abitudini precedenti 
Tanti dubbi sul suo futuro. Sensazione di bad company 
DA FOURSQUARE 
A SWARM
L’idea di Pinterest è contenuta nella parola stessa 
PIN che significa fissare, attaccare + INTEREST ossia interesse, passione 
Nella pratica gli utenti iscritti fissano sulla loro bacheca immagini tratte 
dal web, ma anche video e foto personali, secondo i propri interessi e le 
organizzano attraverso le BOARDS (ossia le lavagne tematiche) 
Pinterest NON si basa su notizie in tempo reale, piuttosto punta ad 
ESPORRE ciò che rappresenta la passione del singolo individuo o di 
un’azienda (non è un caso che sia fruttato soprattutto per ricercare 
tutorial visivi per progetti di crafting) 
Pinterest e la sua netiquette 
http://pinterestitaly.com/pinterestnetiquette/ 
PINTEREST 
Bookmarking visivo
“ RT @chuaradalben “La generazione anni Ottanta appendeva poster alle pareti. 
PINTEREST 
In Italia gli utenti attivi sono circa 700.00 
Oggi pinniamo foto sulle board” 
Tra gli ultimi fenomeni in materia di social network è esploso sulla scena con 
l’obiettivo di collegare le persone attraverso “le cose che amano” 
Fondato nel 2009 dagli sviluppatori Evan Sharp, Ben Silbermann e Paul Sciarra, 
dell’azienda californiana Cold Brew Labs Inc., la sua espanzione è avvenuta grazie 
alle casalinghe e al passaparola, dal momento che inizialmente alla piattaforma si 
accedeva su invito 
Conosciuto dai più come sito per la condivisione delle foto, lavagna, raccolta di siti 
preferiti, rivista personalizzata, album sociale, Global Web Index nel secondo 
semestre 2014 lo segnala tra i SN in crescita (+ 7% circa in termini di account attivi)
EINAUDI 
La mappa per la promozione di un libro 
Thomas Pynchon, La cresta dell’onda 
http://www.pinterest.com/einaudieditore/la-cresta-dellonda/ 
PALAZZO MADAMA DI TORINO 
Un account per rendere visibili gli interessi dell’istituzione, nonché far 
emergere i valori che ispirano la comunità di professionisti operanti nel 
contesto del museo e le tematiche che coinvolgono i suoi pubblici. 
http://www.pinterest.com/palazzomadama/ 
EUROPEANA e GALLICA 
L’incanto vintage delle immagini digitalizzate. Alcuni quotidiani 
sembrano creati apposta per comporre una board di stile e moda, così 
come certe fotografie paiono studiate per generare nostalgia o per 
giocare. 
http://www.pinterest.com/gallicabnf/gallica-en-gifs/ 
PINTEREST 
Buone pratiche a cui ispirarsi
Pensato come tool all’interno di un’azienda che produceva videogiochi on 
line, Flickr è diventata la piattaforma di photosharing più famosa al mondo 
Per potervi accedere è obbligatorio disporre di un account di posta 
elettronica Yahoo 
Un account gratuito Flickr consente di: 
- caricare gli scatti personali, disponendo di uno spazio di archiviazione pari 
ad 1 terabyte; 
- organizzare le foto in set (intesi come insiemi di fotografie aggregate per 
temi molto specifici) e raccolte (contenitori più generici e che si 
compongono di più set); 
- usare lo strumento Organizr e “taggare” con parole chiave in modo da 
renderne più facile la ricerca e la condivisione, a patto che siano settati i 
livelli di privacy che ne permettano lo share con gli altri utenti. 
Applicazione dedicata per i dispositivi mobili (IOS e Android) 
FLICKR
Garantisce la massima trasparenza in fatto di gestione dei diritti d’autore 
Permette agli iscritti di scegliere con che tipo di licenza rilasciare le proprie 
fotografie o immagini, e offre una guida utile per muoversi in questo 
territorio 
https://www.flickr.com/creativecommons/ 
Buone pratiche https://www.flickr.com/photos/sbvintasca 
Nato dall’attenzione a queste tematiche il progetto The Commons. 
https://www.flickr.com/commons 
Spinto dal desiderio di facilitare la condivisione dei tesori nascosti 
provenienti dagli archivi fotografici pubblici nel mondo e favorirne la loro 
valorizzazione, The Commons è un’occasione eccellente per traghettare sul 
Web materiale fotografico libero da diritti, che, in questa maniera, rinasce a 
nuova vita, grazie alla community degli appassionati.
Per molti è solo un’applicazione di fotoritocco, in realtà le statistiche in questo 
momento la presentano come il social network con maggior opportunità di 
engagement 
Disponibile solo su dispositivo mobile (per tutti e 3 i sistemi operativi) 
Le passioni per i luoghi, per il territorio, per momenti vissuti vengono tradotte 
in immagini 
Molte istituzioni la stanno puntando per attività di promozione (esempi: 
Destinazione Marche, Elba200 per il Bicentenario di Napoleone) 
Dalla rete si sono generate comunità fisiche di persone che si incontrano per 
eventi pubblici denominato instameet 
Il valore di tag significativi (per ogni immagine non più di 10) 
Uso in biblioteca? La New York Public Library docet. Basta ricordare il contest 
#bookshelfie, più di 1200 post su Instagram, 1700 tweet, 11 nazioni coinvolte in 
6 lingue diverse 
INSTAGRAM
“Ho tutto nella mia testa e non riesco a dirlo ma posso sempre rebloggarlo” 
Forse è questo quello che pensava David Karp quando nel 2007 diede vita a 
Tumblr 
Sia piattaforma di microblogging che social network, si distingue per essere 
contemporaneamente uno Storyteller e un Content Curator 
Rispetto ad un blog, Tumblr è più facile da usare. Effettuata l’iscrizione, scelto il 
nome che andrà a comporre l’url del proprio Tumblr, la piattaforma conduce ad 
una dashboard che chiede quale tipo di post vogliamo pubblicare 
Tumblr gioca con 7 contenuti 
TESTO, FOTO, CITAZIONE, LINK, CHAT, AUDIO e VIDEO 
TUMBLR 
Il mondo dei tumblogger 
circa 134 milioni di iscritti al mondo
TESTO: post testuale a cui è possibile aggiungere immagini, collegamenti 
ipertestuali, video e dei widget basati su HTML 
FOTO: singola immagine accompagnata da una breve descrizione (si può 
caricare le foto dal tuo computer o usare l'URL di un'immagine presente sulla 
rete) 
CITAZIONE: citazione da accompagnare all’indicazione della fonte 
LINK:Un link post consiste in un testo descrittivo, collegato al sito web che 
descrive. 
CHAT : pezzi di conversazione 
AUDIO: 1 solo file .mp3 al giorno (una traccia musicale, un podcast, ecc.), 
importata dal web o caricata dal proprio computer (max 10 Mb) 
VIDEO: un video integrato, che può essere caricato dal computer (max 100 Mb 
– 5 min), o importato dai siti web come YouTube or Vimeo 
TUMBLR 
Le vie dei tag sono infinite
Se la vita di un contenuto postato su Facebook è di circa 18 ore, un tweet 
sopravvive in media 20 minuti, i post su Tumblr sono potenzialmente 
ritracciabili sia dagli iscritti alla community che dall’esterno. 
Come per Instagram , Tumblr vive di tag 
Tra mi piace e riblogga: un po’ come per Pinterst, se a qualcuno piace un post 
tanto da volerlo condividere, lo può rebloggare, altrimenti può mostrare il suo 
apprezzamento facendo click su "mi piace“ 
I bibliotecari? #tumblarians https://www.tumblr.com/tagged/tumblarians
aNobii, GoodReads, Zazie … 
Coltivano la dimensione sociale della lettura 
Dall’intimità insita nel gesto del leggere si passa alla rete per mostrare la 
propria libreria, per cercare opportunità di scambi, per giocare sui propri 
mood di lettura 
Annotare, lavorare in gruppo, creare una discussione informale online sono 
le azioni attorno a cui questi social network hanno costruito la propria base 
d’utenza. Per far ciò l’utente deve abbandonare il libro che sta leggendo e 
collegarsi alla piattaforma per condividere le proprie impressioni 
aNobii e gli altri
TWITTER 
@dom “oh this is going to be addictive” 
(21 marzo 2006) 
È il social network dell’estrema sintesi della comunicazione digitale 
Ideato nel 2006 da una società di San Francisco con l’obiettivo di creare per i 
propri dipendenti, sparsi in luoghi diversi, uno spazio condiviso di 
comunicazione e di scambio di informazioni 
L’idea di partenza? Una sorta di SMS da inviare a tanti destinatari che 
rispondesse alla domanda “What are you doing” 
All’inizio il servizio si chiamava Twittr e i suoi fondatori immaginavano che 
ogni utente avrebbe avuto al massimo una decina di follower e avrebbe 
pubblicato circa tre messaggi al giorno 
21 marzo 2006 il primo messaggio di Jack Dorsey 
“just setting up my twittr” 
Sono circa 4.7 milioni gli utenti settimanali in Italia
Microblogging e chiacchiere digitali 
È un servizio di microblogging che permette ai suoi iscritti di pubblicare e 
leggere brevi messaggi, chiamati tweet, la cui caratteristica principale è quella 
di essere lunghi al massimo 140 caratteri 
Le persone usano Twitter in molti modi: 
-come un newsfeed (raccoglitore di notizie) seguendo persone importanti o le 
reti; 
- come una pseudo-chatroom limitando i loro followers e seguendo solo amici 
e familiari; 
- come un microblog per aggiornare le persone sul loro lavoro, su quello che 
stanno facendo e sulle loro vite personali; 
-per seguire in diretta un evento reale o mediatico; 
-per ricevere consigli o segnalazioni
Primi passi per orientarsi 
Tweet: è il messaggio di 140 caratteri (spazi e punteggiatura inclusa) che 
pubblichiamo 
Follower : sono le persone/Istituzioni/Profili che seguono il nostro account 
Following: sono le persone/Istituzioni/Profili che abbiamo scelto di seguire 
Hashtag: sono le parole chiave che inseriamo nel nostro tweet scrivendole 
precedute e attaccate al # (cancelletto) – in questa maniera diventano link 
navigabili nella piattaforma. Non devono essere collocati in un punto 
specifico del tweet; l’importante è non esagerare (non più di tre in un 
tweet) 
Twitter è un network di informazioni controllate dal ricevente 
Questo significa che siamo noi a selezionare da quali persone vogliamo 
ricevere gli aggiornamenti. Non c’è reciprocità come accade per i profili 
personali di Facebook
Interfaccia 
Sono due le schermate principali che ci si può trovare di fronte: la home e il profilo 
Entrambe sono connotate da una barra in cui sono inseriti i pulsanti con le funzioni 
principali 
Home: riporta l’utente alla timeline principale 
@Connetti: indica le interazioni con gli altri utenti 
# Scopri: da qui si scoprono le novità, le conversazioni e le persone che twitter 
suggerisce perché simili al nostro profilo 
Account: conduce alla pagina di profilo principale 
Ricerca: effettua la ricerca per hashtag o per utenti 
Messaggi: è la casella di messaggistica privata; solo persone che si seguono 
reciprocamente possono scriversi in privato (sono i famosi DM) 
Impostazioni: è l’area per accedere alla gestione delle impostazioni principali 
dell’account 
La piuma-penna: è il campo per scrivere il tweet
Profilo 
Ogni utente ha una pagina profilo identificata attraverso un indirizzo web del 
tipo www.twitter.com/lumachino78 
L’area profilo contiene nella colonna centrale l’elenco completo dei tweet 
pubblicati, in ordine cronologico dal più recente al più vecchio 
Su ogni profilo troviamo: 
- i contenuti che abbiamo pubblicato (tweet, immagini e video) 
- la bio dell’utente (nome e cognome, il luogo da dove scrive, il link ai siti web 
che lo rappresentano 
-un box con la “vita sociale”, ossia l’elenco dei following e dei follower, i 
preferiti e le liste in cui l’utente è stato inserito
La prima cosa da fare, effettuata la procedura di iscrizione, è scegliere 
un’immagine che ci rappresenti (l’avatar che comparirà vicino al tuo nome 
utente in ogni singolo tweet) 
L’immagine deve essere della dimensione 400x400 px e non superare 700 Kb 
(sono ammessi file JPG, GIG e PNG) 
Alle spalle dell’avatar, si trova invece un header. Liberi di sbizzarirci, 
l’importante è stare nella dimensione 1500x500 px in modo da ottimizzarne la 
visione su tutti i devices 
Il tema, invece, permette invece di personalizzare l’aspetto visivo del nostro 
profilo. Un tema è composto da uno schema di colori e un’immagine di fondo; 
si può scegliere tra i predefiniti oppure si può creare qualcosa di 
completamente originale. 
http://www.uagna.it/web/dimensioni-immagini-e-novita-del-nuovo-profilo-twitter- 
2014-49564
Anatomia del cinguettio 
Risponde alle domande Chi, cosa e quando: il testo del messaggio, il suo autore 
e l’indicazione relativa al momento in cui è stato pubblicato il tweet sono le 
uniche informazioni visibili. 
Cliccando sul pulsante Espandi, si possono vedere però notizie aggiuntive: 
-Risposta, retweet e preferiti 
-alcuni indicatori sulla popolarità del tweet 
-la marca temporale che mostra quando il tweet è stato pubblictao 
-la conversazione che si è sviluppata attorno a quel tweet 
-il link Dettagli che conduce ad una pagina che contiene solo il tweet in 
questione, estratto dal flusso della timeline 
Un tweet, oltre al testo, può contenere link, immagini, video, mappe e così via. 
Per ogni link inserito, twitter accorcia l’URL automaticamente e sottrare 10 
caratteri ai 140 complessivi
Tipi di messaggi 
Menzione: rappresenta la possibilità di fare conversazione e interagire con gli 
utenti. Lo strumento che consente di comunicare con gli altri è la @ 
Una menzione è un tweet che contiene al suo interno il nome utente di una 
persona preceduto dal simbolo @. Quando menzioni qualcuno il tweet comparirà 
sul suo profilo e verrà visualizzato sulla home page nel campo “Tweet e risposte”. 
La si usa per coinvolgere direttamente una persona nella conversazione, per 
attirare l’attenzione o per citare una fonte. 
Risposta: è un tweet che comincia direttamente con @NomeUtente. Trattandosi 
di un’interazione tra due utenti, la risposta compare nella home page solo del 
follower che seguono sia il mittente che il destinatario. 
Messaggio diretto (DM): Sono le conversazioni private inviate attraverso la casella 
di posta. 
Retweet: è il rilancio di un tweet che ci ha particolarmente interessato. Come un 
passaparola, cliccando sulla voce Retweet , il tweet scelto comparirà sul nostro 
profilo mantenendo l’avatar, il nome utente e il tweet 
dell’autore originale.
Esplorando i contenuti tra Ricerca, Preferiti e Tendenze 
La ricerca è lo strumento fondamentale per filtrare, gestire e organizzare i 
messaggi pubblicati su twitter. Per interrogare il motore di ricerca basta 
scrivere una parola chiave e premere il tasto Invio. I risultati saranno divisi tra 
le persone correlate al tema della ricerca, le immagini e i video più popolari che 
contengono la parola chiave ricercata. I risultati si possono salvare cliccando 
sull’ingranaggio e seleziondo il link Salva ricerca 
I preferiti sono l’equivalente dei segnalibri del browser, con la differenza che 
qui l’elenco è pubblico e consultabile da tutti. Per contrassegnare un tweet 
come preferito basta fare clic sulla stellina alla voce Aggiungi ai preferiti 
Le tendenze mostrano i temi più popolari, o perché utilizzati massiciamente in 
quel momento o perché individuati dall’algoritmo di twitter. Possiamo 
personalizzarle (ad esempio per area geografica)
Organizzare i contatti 
Le liste sono lo strumento per organizzare i contatti e gestire meglio la lettura 
dei tweet filtrando i contenuti. Una lista non è altro che un insieme di utenti 
raggruppato per aree tematiche, interesse etc. Si può sia sottoscrivere sia 
creare. 
Vantaggi: semplificano la lettura, sono filtrate per argomento, suggeriscono 
utenti da seguire, consentono di essere aggiornato su quello che dicono 
persone che non seguiamo 
Si possono creare un massimo di 20 liste e ognuna può includere un massimo di 
500 utenti. È consigliabile creare una lista in modalità privata e renderla 
pubblica nel momento in cui è pronta. Ogni lista ha una pagina dedicata, 
contraddistinta da un suo indirizzo con la tipica forma 
www.twitter.com/NomeUtente/NomeLista 
Twitter dà la possibilità di controllare in quali liste ogni utente è stato inserito, 
quali liste segue e quali ha creato (dalla voce Liste che troviamo in ogni profilo) 
Iscritto a: a cui l’utente si è abbonato 
Membro di: a cui siamo stati aggiunti da altri
Schedulare i tweet e Twitter Analytics 
La programmazione dei tweet è una delle funzionalità più popolari di 
TweetDeck, il tool di Twitter che permette il monitoraggio e la gestione di 
account multipli e di diverse timeline contemporaneamente 
https://tweetdeck.twitter.com/ 
La dashboard degli analytics è molto semplice, riguarda tre macro aree (tweet, 
follower e twitter card) e permette a tutti di avere un quadro generale 
sull’andamento di ogni singolo account. È possibile, inoltre, fare clic su uno 
qualsiasi dei vostri tweet per visualizzarne le statistiche generali in tempo reale 
(retweet, replay, favorited, follows, click su hashtag e click su link), così come 
tracciare la vostra attività nel corso dell’ultimo mese. Tutti questi dati, 
ovviamente, possono essere soggetti a download. 
https://analytics.twitter.com/about
Buone pratiche da cui farsi ispirare 
Einaudi @Einaudieditore, Fondazione Cesare Pavese @PaveseCesare, 
La letteratura attraverso il social reading: @TwLetteratura, Un blog di classe 
@unblogdiclasse 
Biblioteche: @BiblioMartellago (ha fatto una scelta ben precisa, solo twitter 
e non facebook), @BiblioSalaborsa (biblioteca e sezione ragazzi distinte), 
Querini Stampalia (@QueriniVenezia), Biblioteca di Trento @BibcomTrento 
Reti Bibliotecarie: Sistema bibliotecario Vimercatese @SBVinTasca, Rete 
bibliotecaria bresciana e cremonese @retebscr, Rete bibliotecaria Romagna 
e San Marino @ReteBibRomagna 
Sono solo alcuni account …..
Facebook 
È il social network più generalista 
Le parole chiave su cui si basa: amici, mi piace, bacheca, post 
24 milioni di italiani attivi (circa 80 % dell’utenza attiva) 
17 milioni di italiani connessi ogni giorno 
10 milioni di accessi da mobile 
“Il blog è come una bottega artigiana dove si espongono le proprie opere 
e si scambiano le opinioni con gli interessati, mentre Facebook è più simile 
a un grande centro commerciale che offre gratuitamente uno spazio dal 
quale transita un gran numero di avventori interessati anche a tante altre 
cose” 
(Vincenzo Cosenza)
A cosa serve Facebook? 
Ad aggregare persone che sono interessate alla tua attività, che possono 
iniziare a seguirti anche all’interno del social network che probabilmente 
frequentano di più rispetto agli stessi siti istituzionale 
Ad ascoltare le persone che gravitano attorno a noi in modo da raccogliere 
da loro suggerimenti, incitamenti o lamentele 
Creare uno spazio dove condividere su una linea del tempo la nostra storia 
e tutto ciò che desideriamo raccontare della nostra realtà 
Ad entrare nella quotidianità delle persone e coinvolgerle in iniziative che le 
facciano sentire importanti e vicine
Non utilizzare un profilo personale intestato alla biblioteca!! 
È sbagliato e punibile perché viola le condizioni di utilizzo della piattaforma, 
può generare la percezione di invadenza o di spam 
Il profilo è uno spazio semi-privato 
Ha implicazioni negative anche dal punto di vista pratico: 
-le richieste di amicizia vanno gestite una ad una 
- esiste un limite al numero di amicizie (5000) 
- non permette di utilizzare le applicazioni per le pagine 
- non rileva i dati statistici 
In caso di errore esiste una procedura di migrazione che consente di 
trasformare un profilo personale in una pagina. 
Se però nel frattempo abbiamo creato anche una pagina ATTENZIONE 
Si possono unire insieme due pagine ma si perderanno i contenuti di quella 
che ha ottenuto meno Mi piace. 
Ricordiamoci di fare periodicamente il back-up dei dati
Primi passi in una pagina: la sua struttura interna 
Parte superiore 
1- Gli strumenti degli amministratori (segnalazione delle notifiche alla 
voce Attività, l’area delle statistiche fornita da Insights, il campo delle 
impostazioni, la messaggistica privata, l’andamento settimanale dei Mi 
piace e la portata dei post 
2- La copertina: è l’immagine principale in cima alla pagina. Connota la 
nostra presenza anche se viene visualizzata solo in 3 circostanze: al 
momento della visita alla pagina, portando il cursore sul nome della 
pagina nella news feed e come notizia quando viene cambiata. 
Dimensioni consigliate 851x315 px e non superare 1 Mb 
2 – Immagine di profilo: è l’avatar, l’immagine che comparirà ovunque 
nel social network. Dimensione consigliata 180x180 px
Parte inferiore 
La pagina si divide in due colonne 
A sinistra: 
- numero dei like, 
- amici che sono già connessi alla pagina 
- widget che consente di invitare persone a cliccare Mi piace 
- breve descrizione dell’organizzazione 
- il tab foto dove vengono mostrate le ultime pubblicate 
- i post sulla pagina, ossia i messaggi pubblici che i fan hanno pubblicato sulla 
bacheca della biblioteca 
- le recensioni che gli utenti hanno deciso di lasciare con il livello di gradimento 
-i profili che piacciono alla fan page 
A destra: 
come per i profili personali, il famoso diario attraverso cui raccontare la 
biblioteca, organizzato secondo un ordine cronologico decrescente
Il riquadro dell’aggiornamento di stato 
È il box in cui “scrivere” e raccontare la biblioteca 
Opzioni aggiuntive disponibili: 
-programmare i post (cliccando sull’icona a forma di orologio, consente di 
inserire un post in un punto passato del nostro diario oppure di programmarlo 
per il futuro) 
ATTENZIONE A QUESTA PRATICA – FB SEMBRA VOLERLA SACRIFICARE 
-impostare il pubblico per i singoli aggiornamenti di stato 
È possibile selezionare il pubblico a cui riservare l’aggiornamento, agendo sulle 
categorie sesso, situazione sentimentale, istruzione, luogo, età e lingua (al 
momento questa opportunità è limitata alle pagine che hanno raccolto oltre 
5.000 like) 
- geolocalizzare i contenuti condivisi 
Significa associare al contenuto pubblicato una posizione in modo da indicare il 
luogo esatto in cui si è svolta o si svolgerà l’attività/iniziativa di cui si sta 
parlando 
-promuovere notizie sotto forma di post sponsorizzati 
Si può investire in un post attraverso la pubblicità
Le dinamiche di visualizzazione 
Quanti lamentano di non vedere alcuni degli aggiornamenti di stato 
pubblicati da pagine che seguono i da amici con cui sono in contatto? 
È colpa/causa dell’algoritmo di Facebook 
Dopo il primo aggiornamento avvenuto nel 2013, Facebook ha appena reso 
note nuove importanti modifiche: 
- Interazioni: uno status update che riceve tanti like, commenti, condivisioni, 
che non è stato nascosto o segnalato come spam da tanti, ha più possibilità 
di comparire nel nostro News Feed. La novità è che se queste interazioni 
avvengono subito dopo la pubblicazione, il peso del post sarà maggiore. Di 
fatto è anche un invito per le aziende a prevedere una “spinta” immediata al 
contenuto attraverso advertising; 
-Tempo: mentre l’anno scorso la piattaforma aveva deciso di dare minore 
rilievo alla freschezza del contenuto, d’ora in poi non sarà più così. Verrà 
dato un peso importante ai contenuti appena pubblicati rispetto a quelli più 
vecchi. È probabile che ciò privilegi le pagine dei media;
-Trend: dopo l’introduzione della funzione “Trending” a gennaio, Fb ha 
deciso di premiare i post legati ad un argomento di tendenza. 
Diventa fondamentale la tempestività e il Real Time Marketing; 
-Legami: quanto più mostriamo di avere un rapporto stretto con un 
utente/pagina, tanto più vedremo le cose che scrive. 
L’affinità viene determinata essenzialmente da tre elementi, sui quali 
ognuno di noi può incidere: 
- dalla lista nella quale decidiamo di mettere un contatto 
- dall’attivazione del tasto “Segui” (attivabile e disattivabile dalla cover di 
ogni utente) 
- dall’attenzione mostrata verso le notizie dei contatti, in termini di 
interazioni effettuate. 
Secondo il meccanismo detto “Last Actor“: viene dato peso alle 50 
interazioni più recenti in modo da privilegiare successivamente i contenuti 
provenienti dagli “attori” (amici o pagine) con i quali si è interagito più 
frequentemente nel recente passato.
-Tipologia: al contrario di quanto comunemente ritenuto l’algoritmo non 
attribuisce pesi differenziati a tipologie diverse di status. Testi, foto, video, 
link, oggi avrebbero tutti la stessa dignità. Gli unici accorgimenti riguardano: 
- i collegamenti, per i quali bisogna aspettare che il sistema raccolga tutte le 
informazioni relative al sito linkato, i cosiddetti metadati; 
- la qualità del contenuto, evitando i meme (le locuzioni tipo “copia e incolla 
questo messaggio”, “usa questo messaggio come status”, “fai like se…”, i link 
a foto ospitate da siti come Imgur, livememe, e makeameme). 
Le nuove modifiche verranno implementate gradualmente, ma certamente 
segnalano la volontà di insidiare Twitter nella sua capacità di essere la 
piattaforma ideale per le breaking news. Specularmente, quest’ultima, per 
aumentare l’engagement degli utenti, sta testando un algoritmo per far 
emergere i contenuti che ottengono maggiori interazioni
Hashtag in Facebook 
Inseguendo Twitter, anche Facebook nel giugno del 2013 , ha reso cliccabili 
le parole precedute dal cancelletto (#) 
Così come accadeva già su Pinterest, Tumblr e gli altri, gli hashtag hanno 
cominciato a funzionare come parole chiave recuperabili nella barra di 
ricerca, rendendo così possibile categorizzare i post, utilizzando delle 
etichette personalizzate. 
Particolarità della piattaforma è quella di stabilire a chi rendere visibile il 
messaggio: diversamente dai post taggati negli eventi pubblici, che 
diventano visibili anche a chiunque partecipi al gruppo, quelli con hashtag 
sono visibili solo alle cerchie a cui verranno indirizzati 
Tuttavia…. l’hashtag mal si adatta in un social network il cui obiettivo non è 
fornire un flusso di informazioni ma connettere le persone tra di loro.
Insights 
Servono a misurare la reale consapevolezza di ciò che sta facendo la 
pagina e di cosa è più opportuno modificare nel piano comunicativo 
I dati forniti vengono suddivisi in diverse sezioni all’interno delle quali è 
possibile orientarsi grazie al menù visibile in alto, che permettere di 
approfondire la statistica sulla base della suddivisione tra: 
Panoramica 
Mi piace 
Portata 
Visite 
Post 
Persone
La Panoramica 
La panoramica dei dati principali presenta le informazioni relative 
all’andamento della pagina negli ultimi 7 giorni (paragonati ai 7 giorni 
precedenti). 
Essendo una “panoramica” appunto, fornisce i numeri generali 
dell’andamento dell’attività di comunicazione, segnalando nello specifico: 
- i Mi piace sulla pagina: il numero di persone totali (totale e nell’ultima 
settimana) a cui piace la pagina; 
- la Portata dei post: il numero di persone che hanno visualizzato i post 
(totale e nell’ultima settimana); 
- il Coinvolgimento: il numero di persone che hanno messo mi piace, 
commentato, condiviso o fatto un clic sui post nell’ultima settimana; 
-i Cinque post più recenti: una panoramica che traccia l’andamento della 
pagina in relazione agli ultimi 5 post pubblicati. 
A cosa servono questi dati? 
Ad individuare quali sono i post che funzionano di più 
in maniera da poter programmare il futuro piano editoriale
Mi piace, ossia il traffico della pagina 
È la prima voce di approfondimento del menù. 
Indica tutto sui mi piace ottenuti, quanti sono, da dove vengono, filtrandoli in: 
- Mi piace della pagina totale ad oggi: indica il numero totale dei mi piace 
totali giorno per giorno 
- Mi piace netti: cosa è cambiato rapportando i nuovi mi piace ma anche i non 
mi piace più 
- Da dove vengono i mi piace della pagina: ossia il luogo in cui si è verificato il 
Mi piace
La copertura, ossia le visualizzazioni ottenute dalla pagina 
È la metrica che permette di conoscere quante visualizzazioni hanno 
ottenuto i contenuti e la pagina. È qui che agisce l’algoritmo della 
piattaforma e quindi dalla sua analisi emerge quanto la pagina venga 
premiata o sacrificata nei Newsfeed delle persone. 
Nel dettaglio i dati sono distinti in: 
- Portata post: sono tutte le persone che hanno visualizzato i post in un 
determinato periodo, suddivise tra organic, virale, sponsorizzata 
- Mi piace, commenti e condivisioni: analizza nel dettaglio le azioni che 
permettono di raggiungere più persone (Mi piace, commenti, condivisione) e 
i Post nascosti o segnalati come spam e numero di Non mi piace più. 
- Portata finale: si tratta della Portata totale, cioè il numero di persone che ha 
visualizzato qualsiasi attività della pagina della biblioteca, compresi i post di 
altre persone, le menzioni e le registrazioni
Le visite 
Sono raccolti tutti i dettagli sulle visite alla Pagina e ai singoli Tab 
(come il Diario, l’area Foto o i Tab personalizzati). 
Qui si trovano le risposte alle domande: 
- quante visite 
- da dove (i referenti esterni)
I post, ovvero i contenuti 
Fondamentale per sapere quali contenuti hanno ottenuto le migliori 
performance e di conseguenza organizzare il piano editoriale della pagina. 
Quest’area si divide in due parti: 
-Quando i fan sono online: serve a farsi l’idea di quali sono i giorni e le fasce 
orarie in cui è meglio postare. Vengono calcolati i dati rispetto all’ultima 
settimana indicando il numero medio di liker che ha visualizzato i post ogni 
giorno, divisi per fascia oraria. 
- Tipi di post ottimali: Facebook realizza un’analisi sui post in modo da 
indicare quali tipologie hanno ottenuto le performance migliori sulla base dei 
dati forniti da Copertura e Coinvolgimento.
Persone: chi sono i nostri “amici” su Facebook 
Le persone che hanno attivato gli aggiornamenti della nostra pagina, 
insieme a quelle che hanno visualizzato o interagito con i contenuti 
postati sono un valore importante per il brand della biblioteca e per la 
costruzione di una sua identità online. 
Sapere se sono più maschi o più femmine, la fascia d’età, la lingua e la 
nazionalità sono tutte informazioni che aiutano ad avere un’idea 
chiara di chi sono le persone che ascoltano la biblioteca ogni giorno. 
Trasformiamo un incontro casuale 
in una bella relazione
1.047.291 "Mi piace"(al 27 agosto 2014) 
Come ha fatto Gianni Morandi 
a diventare così popolare? 
5 buone pratiche: 
1- Il racconto è autentico: è una pagina DI, non una pagina SU Morandi 
(trasposizione digitale delle abitudini analogiche) 
2- Contenuti multimediali pubblicati ogni giorno, tutti i giorni: la serialità 
rende la pagina sempre invitante (originalità ed esclusività valgono più della 
qualità tecnica) 
3 – Sta sul pezzo: tiene conto delle discussioni di attualità 
4 – La gestione della pagina, pur essendo un personaggio pubblico, non 
dimentica né omette la componente privata della vita dell’artista 
5 – Il vero vantaggio competitivo: risponde sempre ai commenti. Questo 
comunica autenticità, bidirezionalità e possibilità
La pagina di Nati per Leggere 
Sanno guadagnarsi l’engagement 
Sollecitando sia la ragione che i sentimenti 
Mescolano: 
•Storie 
•Informazioni 
•Emozioni 
•Gioco 
http://www.alessandrafarabegoli.it/cosa-ci-fa-nati-per-leggere-su-facebook/ 
Un difetto? Esiste un profilo persona ancora visibile, perché non nasconderlo?!
Un elenco utilissimo di tante altre applicazioni per poter: 
gestire, analizzare e misurare i profili social 
http://www.juliusdesign.net/social-media-tools/
Privacy e diritto d’autore nei social network 
In tutti i social network gli iscritti concedono alla piattaforma una licenza d’uso 
temporanea dei contenuti pubblicati. 
Sebbene nel regolamento Facebook si impegni a non comunicare le 
informazioni di contatto fornite dall’utente a terzi, dobbiamo essere 
consapevoli che non avremo mai la garanzia assoluta che i contenuti pubblicati 
sulla piattaforma non vengano visualizzati o usati da persone non autorizzate, 
sebbene interveniamo sulle impostazioni della privacy e quelle delle 
applicazioni. 
Scelte strategiche della biblioteca? 
Contenuti propri – Uso di licenze aperte 
Contenuti altrui – Rispetto delle licenze
Dove recuperare contenuti con licenza Creative Commons? 
- Creative Commons, Search 
- Google, Ricerca Avanzata 
- Motore di ricerca avanzata di Flickr 
Wikipedia Commons 
PhotoDigitalFree, OpenPhoto, Stock.XCHNG 
e tanti altri… 
Come muoversi nelle licenze CC? 
Il manuale di Simone Aliprandi 
http://ledibooks.com/creativecommons/
Sopravvissuti? Domande? 
Grazie a tutti voi!

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I social network in biblioteca

  • 1. Associazione Italiana Biblioteche Sezione Toscana 30 settembre 2014 I social network in biblioteca come gestire i profili social ed organizzare un buon piano editoriale Bambini Cristina Biblioteca San Giorgio – Pistoia c.bambini@comune.pistoia.it Su twitter: @lumachino78 Su facebook: https://www.facebook.com/cristina.bambini.39
  • 2. Di cosa parleremo •Quali sono i social network più diffusi in Italia e nel mondo •Facebook: panoramica generale sulle caratteristiche del social network tra account personali, pagine e gruppi •Come gestire una Pagina Facebook di una biblioteca •Twitter: panoramica generale e gestione del profilo •Sicurezza e privacy •Best Practices e Case History per riflettere tra successi ed errori
  • 3. “Quando la conoscenza entra a far parte di una rete, la persona più intelligente della stanza è la stanza stessa: la rete che unisce persone e idee presenti e le collega con quelle all’esterno” “I bibliotecari sono impegnati a trovare una visione credibile e sostenibile per il futuro delle loro istituzioni: non solo discutendo i meriti delle nuove tecniche per accedere alle raccolte ma anche su come valutare le competenze della “folla” rispetto a quelle di studiosi con le opportune credenziali” David Weinberger, La stanza intelligente. La conoscenza come proprietà della rete, Torino, Codice edizioni, 2012
  • 4. 11,7% (Italia) vs 35% (Europa) (secondo l’Istat è questa la percentuale di chi frequenta le biblioteche) Come possiamo attivarci per attirare le persone in biblioteca? Gli utenti sono diventati sempre più multitasking, ipertestuali, iperattivi, sempre connessi, non hanno mai vissuto senza la rete e i cellulari, “smanettano tutto il giorno sui social network Se non vengono in biblioteca perché allora non raggiungerli noi nei luoghi che “frequentano”? Perché non sfruttare i social network per agganciarli con metodi di apprendimento che siano loro più familiari?
  • 5. La conoscenza in rete è meno certa ma più umana. Meno definita ma più trasparente. Meno logica ma molto più ricca. Ogni blogger è un’emittente. Ogni lettore è un redattore. La mission da perseguire attraverso i social network? Informare Coinvolgere Ascoltare Rispondere Il grande rischio? L’autoreferenzialità dei profili
  • 6. È il social network targato Google Rispetto a Facebook, Google Plus non definisce i contatti come “amici”, ma chiede di inserire ogni nuovo contatto in una cerchia ben definita distinta tra: amici, conoscenti, lavoro, famiglia È possibile creare una propria cerchia personalizzata A differenza degli altri social, si può decidere ogni volta che si pubblica qualcosa a chi renderla visibile, condividendo il materiale con la cerchia scelta Oltre ai post si possono condividere foto, video o link. Il tasto per le condivisioni è Condividi, mentre se volessimo condividere sul social qualcosa che abbiamo trovato in rete, dovremmo cliccare sul tasto +1. Dopo averlo fatto Google Plus ci chiederà di selezionare le cerchie a cui vogliamo mostrare quello che abbiamo trovato e il contenuto sarà disponibile immediatamente nella home. GOOGLE PLUS
  • 7. Come in Facebook è opportuno creare una pagina aziendale e non un semplice profilo utente (per creare un account occorre avere un account di posta elettronica Gmail) Le peculiarità di Google Plus: 1.La ricerca: Google Plus si basa principalmente sulla visibilità. Inserendo parole chiave all’interno della Pagina e il collegamento al proprio sito aumenta il ranking. 2. Paternità: sul web poter conoscere il volto ed il nome di chi ci dà informazioni o consigli rassicura gli utenti. 3. Localizzazione: se si ricerca una biblioteca su Google, apparirà il sito, la mappa e i post su Google Plus relativi alla nostra biblioteca. 4. Ripples: si tratta di una sorta di grafico a cerchio che evidenzia quante persone hanno condiviso il nostro post
  • 8. La geolocalizzazione e la fruizione del web in mobilità Nato nel 2009 ha costruito il suo successo combinando il gaming con la voglia dei singoli di far sapere alla rete dove si trovano Fare Check-in non vuol dire altro che segnalare il luogo in cui ci troviamo e lasciare tips ossia suggerimenti (di solo testo o accompagnati da immagini) per muoversi con più agilità Tanti check-in equivalgono a tanti badge (traguardi) sbloccati per arrivare a diventare Major (sindaco) di quel posto. Nel 2014 diventa un servizio di ricerca e raccomandazione di luoghi. Le funzioni di check-in, che l’hanno resa popolare, verranno trasferite alla nuova app Swarm FOURSQUARE
  • 9. Swarm, oltre che consentire il check-in, permette di individuare gli amici che sono nelle vicinanze, ma non in maniera precisa, per non spaventare gli utenti. La posizione di ognuno sarà aggiornata costantemente senza bisogno di dichiarare dove ci si trova, grazie al sistema di passive location sharing, (una questione che lascia un po’ dubbiosi) Attingendo ad un database di 60 milioni di posti, mira a focalizzarsi sulla capacità di far emergere i luoghi più adatti alle proprie esigenze, in diretta competizione con le “pagine gialle”, come Yelp. Come farà a fornire raccomandazioni senza i check-in? Sulla base di diversi segnali: quelli delle celle dell’operatore telefonico, del GPS, del Wi-Fi e sulle abitudini precedenti Tanti dubbi sul suo futuro. Sensazione di bad company DA FOURSQUARE A SWARM
  • 10. L’idea di Pinterest è contenuta nella parola stessa PIN che significa fissare, attaccare + INTEREST ossia interesse, passione Nella pratica gli utenti iscritti fissano sulla loro bacheca immagini tratte dal web, ma anche video e foto personali, secondo i propri interessi e le organizzano attraverso le BOARDS (ossia le lavagne tematiche) Pinterest NON si basa su notizie in tempo reale, piuttosto punta ad ESPORRE ciò che rappresenta la passione del singolo individuo o di un’azienda (non è un caso che sia fruttato soprattutto per ricercare tutorial visivi per progetti di crafting) Pinterest e la sua netiquette http://pinterestitaly.com/pinterestnetiquette/ PINTEREST Bookmarking visivo
  • 11. “ RT @chuaradalben “La generazione anni Ottanta appendeva poster alle pareti. PINTEREST In Italia gli utenti attivi sono circa 700.00 Oggi pinniamo foto sulle board” Tra gli ultimi fenomeni in materia di social network è esploso sulla scena con l’obiettivo di collegare le persone attraverso “le cose che amano” Fondato nel 2009 dagli sviluppatori Evan Sharp, Ben Silbermann e Paul Sciarra, dell’azienda californiana Cold Brew Labs Inc., la sua espanzione è avvenuta grazie alle casalinghe e al passaparola, dal momento che inizialmente alla piattaforma si accedeva su invito Conosciuto dai più come sito per la condivisione delle foto, lavagna, raccolta di siti preferiti, rivista personalizzata, album sociale, Global Web Index nel secondo semestre 2014 lo segnala tra i SN in crescita (+ 7% circa in termini di account attivi)
  • 12. EINAUDI La mappa per la promozione di un libro Thomas Pynchon, La cresta dell’onda http://www.pinterest.com/einaudieditore/la-cresta-dellonda/ PALAZZO MADAMA DI TORINO Un account per rendere visibili gli interessi dell’istituzione, nonché far emergere i valori che ispirano la comunità di professionisti operanti nel contesto del museo e le tematiche che coinvolgono i suoi pubblici. http://www.pinterest.com/palazzomadama/ EUROPEANA e GALLICA L’incanto vintage delle immagini digitalizzate. Alcuni quotidiani sembrano creati apposta per comporre una board di stile e moda, così come certe fotografie paiono studiate per generare nostalgia o per giocare. http://www.pinterest.com/gallicabnf/gallica-en-gifs/ PINTEREST Buone pratiche a cui ispirarsi
  • 13. Pensato come tool all’interno di un’azienda che produceva videogiochi on line, Flickr è diventata la piattaforma di photosharing più famosa al mondo Per potervi accedere è obbligatorio disporre di un account di posta elettronica Yahoo Un account gratuito Flickr consente di: - caricare gli scatti personali, disponendo di uno spazio di archiviazione pari ad 1 terabyte; - organizzare le foto in set (intesi come insiemi di fotografie aggregate per temi molto specifici) e raccolte (contenitori più generici e che si compongono di più set); - usare lo strumento Organizr e “taggare” con parole chiave in modo da renderne più facile la ricerca e la condivisione, a patto che siano settati i livelli di privacy che ne permettano lo share con gli altri utenti. Applicazione dedicata per i dispositivi mobili (IOS e Android) FLICKR
  • 14. Garantisce la massima trasparenza in fatto di gestione dei diritti d’autore Permette agli iscritti di scegliere con che tipo di licenza rilasciare le proprie fotografie o immagini, e offre una guida utile per muoversi in questo territorio https://www.flickr.com/creativecommons/ Buone pratiche https://www.flickr.com/photos/sbvintasca Nato dall’attenzione a queste tematiche il progetto The Commons. https://www.flickr.com/commons Spinto dal desiderio di facilitare la condivisione dei tesori nascosti provenienti dagli archivi fotografici pubblici nel mondo e favorirne la loro valorizzazione, The Commons è un’occasione eccellente per traghettare sul Web materiale fotografico libero da diritti, che, in questa maniera, rinasce a nuova vita, grazie alla community degli appassionati.
  • 15. Per molti è solo un’applicazione di fotoritocco, in realtà le statistiche in questo momento la presentano come il social network con maggior opportunità di engagement Disponibile solo su dispositivo mobile (per tutti e 3 i sistemi operativi) Le passioni per i luoghi, per il territorio, per momenti vissuti vengono tradotte in immagini Molte istituzioni la stanno puntando per attività di promozione (esempi: Destinazione Marche, Elba200 per il Bicentenario di Napoleone) Dalla rete si sono generate comunità fisiche di persone che si incontrano per eventi pubblici denominato instameet Il valore di tag significativi (per ogni immagine non più di 10) Uso in biblioteca? La New York Public Library docet. Basta ricordare il contest #bookshelfie, più di 1200 post su Instagram, 1700 tweet, 11 nazioni coinvolte in 6 lingue diverse INSTAGRAM
  • 16. “Ho tutto nella mia testa e non riesco a dirlo ma posso sempre rebloggarlo” Forse è questo quello che pensava David Karp quando nel 2007 diede vita a Tumblr Sia piattaforma di microblogging che social network, si distingue per essere contemporaneamente uno Storyteller e un Content Curator Rispetto ad un blog, Tumblr è più facile da usare. Effettuata l’iscrizione, scelto il nome che andrà a comporre l’url del proprio Tumblr, la piattaforma conduce ad una dashboard che chiede quale tipo di post vogliamo pubblicare Tumblr gioca con 7 contenuti TESTO, FOTO, CITAZIONE, LINK, CHAT, AUDIO e VIDEO TUMBLR Il mondo dei tumblogger circa 134 milioni di iscritti al mondo
  • 17. TESTO: post testuale a cui è possibile aggiungere immagini, collegamenti ipertestuali, video e dei widget basati su HTML FOTO: singola immagine accompagnata da una breve descrizione (si può caricare le foto dal tuo computer o usare l'URL di un'immagine presente sulla rete) CITAZIONE: citazione da accompagnare all’indicazione della fonte LINK:Un link post consiste in un testo descrittivo, collegato al sito web che descrive. CHAT : pezzi di conversazione AUDIO: 1 solo file .mp3 al giorno (una traccia musicale, un podcast, ecc.), importata dal web o caricata dal proprio computer (max 10 Mb) VIDEO: un video integrato, che può essere caricato dal computer (max 100 Mb – 5 min), o importato dai siti web come YouTube or Vimeo TUMBLR Le vie dei tag sono infinite
  • 18. Se la vita di un contenuto postato su Facebook è di circa 18 ore, un tweet sopravvive in media 20 minuti, i post su Tumblr sono potenzialmente ritracciabili sia dagli iscritti alla community che dall’esterno. Come per Instagram , Tumblr vive di tag Tra mi piace e riblogga: un po’ come per Pinterst, se a qualcuno piace un post tanto da volerlo condividere, lo può rebloggare, altrimenti può mostrare il suo apprezzamento facendo click su "mi piace“ I bibliotecari? #tumblarians https://www.tumblr.com/tagged/tumblarians
  • 19. aNobii, GoodReads, Zazie … Coltivano la dimensione sociale della lettura Dall’intimità insita nel gesto del leggere si passa alla rete per mostrare la propria libreria, per cercare opportunità di scambi, per giocare sui propri mood di lettura Annotare, lavorare in gruppo, creare una discussione informale online sono le azioni attorno a cui questi social network hanno costruito la propria base d’utenza. Per far ciò l’utente deve abbandonare il libro che sta leggendo e collegarsi alla piattaforma per condividere le proprie impressioni aNobii e gli altri
  • 20. TWITTER @dom “oh this is going to be addictive” (21 marzo 2006) È il social network dell’estrema sintesi della comunicazione digitale Ideato nel 2006 da una società di San Francisco con l’obiettivo di creare per i propri dipendenti, sparsi in luoghi diversi, uno spazio condiviso di comunicazione e di scambio di informazioni L’idea di partenza? Una sorta di SMS da inviare a tanti destinatari che rispondesse alla domanda “What are you doing” All’inizio il servizio si chiamava Twittr e i suoi fondatori immaginavano che ogni utente avrebbe avuto al massimo una decina di follower e avrebbe pubblicato circa tre messaggi al giorno 21 marzo 2006 il primo messaggio di Jack Dorsey “just setting up my twittr” Sono circa 4.7 milioni gli utenti settimanali in Italia
  • 21. Microblogging e chiacchiere digitali È un servizio di microblogging che permette ai suoi iscritti di pubblicare e leggere brevi messaggi, chiamati tweet, la cui caratteristica principale è quella di essere lunghi al massimo 140 caratteri Le persone usano Twitter in molti modi: -come un newsfeed (raccoglitore di notizie) seguendo persone importanti o le reti; - come una pseudo-chatroom limitando i loro followers e seguendo solo amici e familiari; - come un microblog per aggiornare le persone sul loro lavoro, su quello che stanno facendo e sulle loro vite personali; -per seguire in diretta un evento reale o mediatico; -per ricevere consigli o segnalazioni
  • 22. Primi passi per orientarsi Tweet: è il messaggio di 140 caratteri (spazi e punteggiatura inclusa) che pubblichiamo Follower : sono le persone/Istituzioni/Profili che seguono il nostro account Following: sono le persone/Istituzioni/Profili che abbiamo scelto di seguire Hashtag: sono le parole chiave che inseriamo nel nostro tweet scrivendole precedute e attaccate al # (cancelletto) – in questa maniera diventano link navigabili nella piattaforma. Non devono essere collocati in un punto specifico del tweet; l’importante è non esagerare (non più di tre in un tweet) Twitter è un network di informazioni controllate dal ricevente Questo significa che siamo noi a selezionare da quali persone vogliamo ricevere gli aggiornamenti. Non c’è reciprocità come accade per i profili personali di Facebook
  • 23. Interfaccia Sono due le schermate principali che ci si può trovare di fronte: la home e il profilo Entrambe sono connotate da una barra in cui sono inseriti i pulsanti con le funzioni principali Home: riporta l’utente alla timeline principale @Connetti: indica le interazioni con gli altri utenti # Scopri: da qui si scoprono le novità, le conversazioni e le persone che twitter suggerisce perché simili al nostro profilo Account: conduce alla pagina di profilo principale Ricerca: effettua la ricerca per hashtag o per utenti Messaggi: è la casella di messaggistica privata; solo persone che si seguono reciprocamente possono scriversi in privato (sono i famosi DM) Impostazioni: è l’area per accedere alla gestione delle impostazioni principali dell’account La piuma-penna: è il campo per scrivere il tweet
  • 24. Profilo Ogni utente ha una pagina profilo identificata attraverso un indirizzo web del tipo www.twitter.com/lumachino78 L’area profilo contiene nella colonna centrale l’elenco completo dei tweet pubblicati, in ordine cronologico dal più recente al più vecchio Su ogni profilo troviamo: - i contenuti che abbiamo pubblicato (tweet, immagini e video) - la bio dell’utente (nome e cognome, il luogo da dove scrive, il link ai siti web che lo rappresentano -un box con la “vita sociale”, ossia l’elenco dei following e dei follower, i preferiti e le liste in cui l’utente è stato inserito
  • 25.
  • 26. La prima cosa da fare, effettuata la procedura di iscrizione, è scegliere un’immagine che ci rappresenti (l’avatar che comparirà vicino al tuo nome utente in ogni singolo tweet) L’immagine deve essere della dimensione 400x400 px e non superare 700 Kb (sono ammessi file JPG, GIG e PNG) Alle spalle dell’avatar, si trova invece un header. Liberi di sbizzarirci, l’importante è stare nella dimensione 1500x500 px in modo da ottimizzarne la visione su tutti i devices Il tema, invece, permette invece di personalizzare l’aspetto visivo del nostro profilo. Un tema è composto da uno schema di colori e un’immagine di fondo; si può scegliere tra i predefiniti oppure si può creare qualcosa di completamente originale. http://www.uagna.it/web/dimensioni-immagini-e-novita-del-nuovo-profilo-twitter- 2014-49564
  • 27. Anatomia del cinguettio Risponde alle domande Chi, cosa e quando: il testo del messaggio, il suo autore e l’indicazione relativa al momento in cui è stato pubblicato il tweet sono le uniche informazioni visibili. Cliccando sul pulsante Espandi, si possono vedere però notizie aggiuntive: -Risposta, retweet e preferiti -alcuni indicatori sulla popolarità del tweet -la marca temporale che mostra quando il tweet è stato pubblictao -la conversazione che si è sviluppata attorno a quel tweet -il link Dettagli che conduce ad una pagina che contiene solo il tweet in questione, estratto dal flusso della timeline Un tweet, oltre al testo, può contenere link, immagini, video, mappe e così via. Per ogni link inserito, twitter accorcia l’URL automaticamente e sottrare 10 caratteri ai 140 complessivi
  • 28. Tipi di messaggi Menzione: rappresenta la possibilità di fare conversazione e interagire con gli utenti. Lo strumento che consente di comunicare con gli altri è la @ Una menzione è un tweet che contiene al suo interno il nome utente di una persona preceduto dal simbolo @. Quando menzioni qualcuno il tweet comparirà sul suo profilo e verrà visualizzato sulla home page nel campo “Tweet e risposte”. La si usa per coinvolgere direttamente una persona nella conversazione, per attirare l’attenzione o per citare una fonte. Risposta: è un tweet che comincia direttamente con @NomeUtente. Trattandosi di un’interazione tra due utenti, la risposta compare nella home page solo del follower che seguono sia il mittente che il destinatario. Messaggio diretto (DM): Sono le conversazioni private inviate attraverso la casella di posta. Retweet: è il rilancio di un tweet che ci ha particolarmente interessato. Come un passaparola, cliccando sulla voce Retweet , il tweet scelto comparirà sul nostro profilo mantenendo l’avatar, il nome utente e il tweet dell’autore originale.
  • 29. Esplorando i contenuti tra Ricerca, Preferiti e Tendenze La ricerca è lo strumento fondamentale per filtrare, gestire e organizzare i messaggi pubblicati su twitter. Per interrogare il motore di ricerca basta scrivere una parola chiave e premere il tasto Invio. I risultati saranno divisi tra le persone correlate al tema della ricerca, le immagini e i video più popolari che contengono la parola chiave ricercata. I risultati si possono salvare cliccando sull’ingranaggio e seleziondo il link Salva ricerca I preferiti sono l’equivalente dei segnalibri del browser, con la differenza che qui l’elenco è pubblico e consultabile da tutti. Per contrassegnare un tweet come preferito basta fare clic sulla stellina alla voce Aggiungi ai preferiti Le tendenze mostrano i temi più popolari, o perché utilizzati massiciamente in quel momento o perché individuati dall’algoritmo di twitter. Possiamo personalizzarle (ad esempio per area geografica)
  • 30. Organizzare i contatti Le liste sono lo strumento per organizzare i contatti e gestire meglio la lettura dei tweet filtrando i contenuti. Una lista non è altro che un insieme di utenti raggruppato per aree tematiche, interesse etc. Si può sia sottoscrivere sia creare. Vantaggi: semplificano la lettura, sono filtrate per argomento, suggeriscono utenti da seguire, consentono di essere aggiornato su quello che dicono persone che non seguiamo Si possono creare un massimo di 20 liste e ognuna può includere un massimo di 500 utenti. È consigliabile creare una lista in modalità privata e renderla pubblica nel momento in cui è pronta. Ogni lista ha una pagina dedicata, contraddistinta da un suo indirizzo con la tipica forma www.twitter.com/NomeUtente/NomeLista Twitter dà la possibilità di controllare in quali liste ogni utente è stato inserito, quali liste segue e quali ha creato (dalla voce Liste che troviamo in ogni profilo) Iscritto a: a cui l’utente si è abbonato Membro di: a cui siamo stati aggiunti da altri
  • 31. Schedulare i tweet e Twitter Analytics La programmazione dei tweet è una delle funzionalità più popolari di TweetDeck, il tool di Twitter che permette il monitoraggio e la gestione di account multipli e di diverse timeline contemporaneamente https://tweetdeck.twitter.com/ La dashboard degli analytics è molto semplice, riguarda tre macro aree (tweet, follower e twitter card) e permette a tutti di avere un quadro generale sull’andamento di ogni singolo account. È possibile, inoltre, fare clic su uno qualsiasi dei vostri tweet per visualizzarne le statistiche generali in tempo reale (retweet, replay, favorited, follows, click su hashtag e click su link), così come tracciare la vostra attività nel corso dell’ultimo mese. Tutti questi dati, ovviamente, possono essere soggetti a download. https://analytics.twitter.com/about
  • 32.
  • 33. Buone pratiche da cui farsi ispirare Einaudi @Einaudieditore, Fondazione Cesare Pavese @PaveseCesare, La letteratura attraverso il social reading: @TwLetteratura, Un blog di classe @unblogdiclasse Biblioteche: @BiblioMartellago (ha fatto una scelta ben precisa, solo twitter e non facebook), @BiblioSalaborsa (biblioteca e sezione ragazzi distinte), Querini Stampalia (@QueriniVenezia), Biblioteca di Trento @BibcomTrento Reti Bibliotecarie: Sistema bibliotecario Vimercatese @SBVinTasca, Rete bibliotecaria bresciana e cremonese @retebscr, Rete bibliotecaria Romagna e San Marino @ReteBibRomagna Sono solo alcuni account …..
  • 34. Facebook È il social network più generalista Le parole chiave su cui si basa: amici, mi piace, bacheca, post 24 milioni di italiani attivi (circa 80 % dell’utenza attiva) 17 milioni di italiani connessi ogni giorno 10 milioni di accessi da mobile “Il blog è come una bottega artigiana dove si espongono le proprie opere e si scambiano le opinioni con gli interessati, mentre Facebook è più simile a un grande centro commerciale che offre gratuitamente uno spazio dal quale transita un gran numero di avventori interessati anche a tante altre cose” (Vincenzo Cosenza)
  • 35. A cosa serve Facebook? Ad aggregare persone che sono interessate alla tua attività, che possono iniziare a seguirti anche all’interno del social network che probabilmente frequentano di più rispetto agli stessi siti istituzionale Ad ascoltare le persone che gravitano attorno a noi in modo da raccogliere da loro suggerimenti, incitamenti o lamentele Creare uno spazio dove condividere su una linea del tempo la nostra storia e tutto ciò che desideriamo raccontare della nostra realtà Ad entrare nella quotidianità delle persone e coinvolgerle in iniziative che le facciano sentire importanti e vicine
  • 36. Non utilizzare un profilo personale intestato alla biblioteca!! È sbagliato e punibile perché viola le condizioni di utilizzo della piattaforma, può generare la percezione di invadenza o di spam Il profilo è uno spazio semi-privato Ha implicazioni negative anche dal punto di vista pratico: -le richieste di amicizia vanno gestite una ad una - esiste un limite al numero di amicizie (5000) - non permette di utilizzare le applicazioni per le pagine - non rileva i dati statistici In caso di errore esiste una procedura di migrazione che consente di trasformare un profilo personale in una pagina. Se però nel frattempo abbiamo creato anche una pagina ATTENZIONE Si possono unire insieme due pagine ma si perderanno i contenuti di quella che ha ottenuto meno Mi piace. Ricordiamoci di fare periodicamente il back-up dei dati
  • 37. Primi passi in una pagina: la sua struttura interna Parte superiore 1- Gli strumenti degli amministratori (segnalazione delle notifiche alla voce Attività, l’area delle statistiche fornita da Insights, il campo delle impostazioni, la messaggistica privata, l’andamento settimanale dei Mi piace e la portata dei post 2- La copertina: è l’immagine principale in cima alla pagina. Connota la nostra presenza anche se viene visualizzata solo in 3 circostanze: al momento della visita alla pagina, portando il cursore sul nome della pagina nella news feed e come notizia quando viene cambiata. Dimensioni consigliate 851x315 px e non superare 1 Mb 2 – Immagine di profilo: è l’avatar, l’immagine che comparirà ovunque nel social network. Dimensione consigliata 180x180 px
  • 38. Parte inferiore La pagina si divide in due colonne A sinistra: - numero dei like, - amici che sono già connessi alla pagina - widget che consente di invitare persone a cliccare Mi piace - breve descrizione dell’organizzazione - il tab foto dove vengono mostrate le ultime pubblicate - i post sulla pagina, ossia i messaggi pubblici che i fan hanno pubblicato sulla bacheca della biblioteca - le recensioni che gli utenti hanno deciso di lasciare con il livello di gradimento -i profili che piacciono alla fan page A destra: come per i profili personali, il famoso diario attraverso cui raccontare la biblioteca, organizzato secondo un ordine cronologico decrescente
  • 39.
  • 40. Il riquadro dell’aggiornamento di stato È il box in cui “scrivere” e raccontare la biblioteca Opzioni aggiuntive disponibili: -programmare i post (cliccando sull’icona a forma di orologio, consente di inserire un post in un punto passato del nostro diario oppure di programmarlo per il futuro) ATTENZIONE A QUESTA PRATICA – FB SEMBRA VOLERLA SACRIFICARE -impostare il pubblico per i singoli aggiornamenti di stato È possibile selezionare il pubblico a cui riservare l’aggiornamento, agendo sulle categorie sesso, situazione sentimentale, istruzione, luogo, età e lingua (al momento questa opportunità è limitata alle pagine che hanno raccolto oltre 5.000 like) - geolocalizzare i contenuti condivisi Significa associare al contenuto pubblicato una posizione in modo da indicare il luogo esatto in cui si è svolta o si svolgerà l’attività/iniziativa di cui si sta parlando -promuovere notizie sotto forma di post sponsorizzati Si può investire in un post attraverso la pubblicità
  • 41. Le dinamiche di visualizzazione Quanti lamentano di non vedere alcuni degli aggiornamenti di stato pubblicati da pagine che seguono i da amici con cui sono in contatto? È colpa/causa dell’algoritmo di Facebook Dopo il primo aggiornamento avvenuto nel 2013, Facebook ha appena reso note nuove importanti modifiche: - Interazioni: uno status update che riceve tanti like, commenti, condivisioni, che non è stato nascosto o segnalato come spam da tanti, ha più possibilità di comparire nel nostro News Feed. La novità è che se queste interazioni avvengono subito dopo la pubblicazione, il peso del post sarà maggiore. Di fatto è anche un invito per le aziende a prevedere una “spinta” immediata al contenuto attraverso advertising; -Tempo: mentre l’anno scorso la piattaforma aveva deciso di dare minore rilievo alla freschezza del contenuto, d’ora in poi non sarà più così. Verrà dato un peso importante ai contenuti appena pubblicati rispetto a quelli più vecchi. È probabile che ciò privilegi le pagine dei media;
  • 42. -Trend: dopo l’introduzione della funzione “Trending” a gennaio, Fb ha deciso di premiare i post legati ad un argomento di tendenza. Diventa fondamentale la tempestività e il Real Time Marketing; -Legami: quanto più mostriamo di avere un rapporto stretto con un utente/pagina, tanto più vedremo le cose che scrive. L’affinità viene determinata essenzialmente da tre elementi, sui quali ognuno di noi può incidere: - dalla lista nella quale decidiamo di mettere un contatto - dall’attivazione del tasto “Segui” (attivabile e disattivabile dalla cover di ogni utente) - dall’attenzione mostrata verso le notizie dei contatti, in termini di interazioni effettuate. Secondo il meccanismo detto “Last Actor“: viene dato peso alle 50 interazioni più recenti in modo da privilegiare successivamente i contenuti provenienti dagli “attori” (amici o pagine) con i quali si è interagito più frequentemente nel recente passato.
  • 43. -Tipologia: al contrario di quanto comunemente ritenuto l’algoritmo non attribuisce pesi differenziati a tipologie diverse di status. Testi, foto, video, link, oggi avrebbero tutti la stessa dignità. Gli unici accorgimenti riguardano: - i collegamenti, per i quali bisogna aspettare che il sistema raccolga tutte le informazioni relative al sito linkato, i cosiddetti metadati; - la qualità del contenuto, evitando i meme (le locuzioni tipo “copia e incolla questo messaggio”, “usa questo messaggio come status”, “fai like se…”, i link a foto ospitate da siti come Imgur, livememe, e makeameme). Le nuove modifiche verranno implementate gradualmente, ma certamente segnalano la volontà di insidiare Twitter nella sua capacità di essere la piattaforma ideale per le breaking news. Specularmente, quest’ultima, per aumentare l’engagement degli utenti, sta testando un algoritmo per far emergere i contenuti che ottengono maggiori interazioni
  • 44. Hashtag in Facebook Inseguendo Twitter, anche Facebook nel giugno del 2013 , ha reso cliccabili le parole precedute dal cancelletto (#) Così come accadeva già su Pinterest, Tumblr e gli altri, gli hashtag hanno cominciato a funzionare come parole chiave recuperabili nella barra di ricerca, rendendo così possibile categorizzare i post, utilizzando delle etichette personalizzate. Particolarità della piattaforma è quella di stabilire a chi rendere visibile il messaggio: diversamente dai post taggati negli eventi pubblici, che diventano visibili anche a chiunque partecipi al gruppo, quelli con hashtag sono visibili solo alle cerchie a cui verranno indirizzati Tuttavia…. l’hashtag mal si adatta in un social network il cui obiettivo non è fornire un flusso di informazioni ma connettere le persone tra di loro.
  • 45.
  • 46. Insights Servono a misurare la reale consapevolezza di ciò che sta facendo la pagina e di cosa è più opportuno modificare nel piano comunicativo I dati forniti vengono suddivisi in diverse sezioni all’interno delle quali è possibile orientarsi grazie al menù visibile in alto, che permettere di approfondire la statistica sulla base della suddivisione tra: Panoramica Mi piace Portata Visite Post Persone
  • 47.
  • 48. La Panoramica La panoramica dei dati principali presenta le informazioni relative all’andamento della pagina negli ultimi 7 giorni (paragonati ai 7 giorni precedenti). Essendo una “panoramica” appunto, fornisce i numeri generali dell’andamento dell’attività di comunicazione, segnalando nello specifico: - i Mi piace sulla pagina: il numero di persone totali (totale e nell’ultima settimana) a cui piace la pagina; - la Portata dei post: il numero di persone che hanno visualizzato i post (totale e nell’ultima settimana); - il Coinvolgimento: il numero di persone che hanno messo mi piace, commentato, condiviso o fatto un clic sui post nell’ultima settimana; -i Cinque post più recenti: una panoramica che traccia l’andamento della pagina in relazione agli ultimi 5 post pubblicati. A cosa servono questi dati? Ad individuare quali sono i post che funzionano di più in maniera da poter programmare il futuro piano editoriale
  • 49.
  • 50. Mi piace, ossia il traffico della pagina È la prima voce di approfondimento del menù. Indica tutto sui mi piace ottenuti, quanti sono, da dove vengono, filtrandoli in: - Mi piace della pagina totale ad oggi: indica il numero totale dei mi piace totali giorno per giorno - Mi piace netti: cosa è cambiato rapportando i nuovi mi piace ma anche i non mi piace più - Da dove vengono i mi piace della pagina: ossia il luogo in cui si è verificato il Mi piace
  • 51.
  • 52. La copertura, ossia le visualizzazioni ottenute dalla pagina È la metrica che permette di conoscere quante visualizzazioni hanno ottenuto i contenuti e la pagina. È qui che agisce l’algoritmo della piattaforma e quindi dalla sua analisi emerge quanto la pagina venga premiata o sacrificata nei Newsfeed delle persone. Nel dettaglio i dati sono distinti in: - Portata post: sono tutte le persone che hanno visualizzato i post in un determinato periodo, suddivise tra organic, virale, sponsorizzata - Mi piace, commenti e condivisioni: analizza nel dettaglio le azioni che permettono di raggiungere più persone (Mi piace, commenti, condivisione) e i Post nascosti o segnalati come spam e numero di Non mi piace più. - Portata finale: si tratta della Portata totale, cioè il numero di persone che ha visualizzato qualsiasi attività della pagina della biblioteca, compresi i post di altre persone, le menzioni e le registrazioni
  • 53.
  • 54. Le visite Sono raccolti tutti i dettagli sulle visite alla Pagina e ai singoli Tab (come il Diario, l’area Foto o i Tab personalizzati). Qui si trovano le risposte alle domande: - quante visite - da dove (i referenti esterni)
  • 55.
  • 56. I post, ovvero i contenuti Fondamentale per sapere quali contenuti hanno ottenuto le migliori performance e di conseguenza organizzare il piano editoriale della pagina. Quest’area si divide in due parti: -Quando i fan sono online: serve a farsi l’idea di quali sono i giorni e le fasce orarie in cui è meglio postare. Vengono calcolati i dati rispetto all’ultima settimana indicando il numero medio di liker che ha visualizzato i post ogni giorno, divisi per fascia oraria. - Tipi di post ottimali: Facebook realizza un’analisi sui post in modo da indicare quali tipologie hanno ottenuto le performance migliori sulla base dei dati forniti da Copertura e Coinvolgimento.
  • 57.
  • 58. Persone: chi sono i nostri “amici” su Facebook Le persone che hanno attivato gli aggiornamenti della nostra pagina, insieme a quelle che hanno visualizzato o interagito con i contenuti postati sono un valore importante per il brand della biblioteca e per la costruzione di una sua identità online. Sapere se sono più maschi o più femmine, la fascia d’età, la lingua e la nazionalità sono tutte informazioni che aiutano ad avere un’idea chiara di chi sono le persone che ascoltano la biblioteca ogni giorno. Trasformiamo un incontro casuale in una bella relazione
  • 59. 1.047.291 "Mi piace"(al 27 agosto 2014) Come ha fatto Gianni Morandi a diventare così popolare? 5 buone pratiche: 1- Il racconto è autentico: è una pagina DI, non una pagina SU Morandi (trasposizione digitale delle abitudini analogiche) 2- Contenuti multimediali pubblicati ogni giorno, tutti i giorni: la serialità rende la pagina sempre invitante (originalità ed esclusività valgono più della qualità tecnica) 3 – Sta sul pezzo: tiene conto delle discussioni di attualità 4 – La gestione della pagina, pur essendo un personaggio pubblico, non dimentica né omette la componente privata della vita dell’artista 5 – Il vero vantaggio competitivo: risponde sempre ai commenti. Questo comunica autenticità, bidirezionalità e possibilità
  • 60. La pagina di Nati per Leggere Sanno guadagnarsi l’engagement Sollecitando sia la ragione che i sentimenti Mescolano: •Storie •Informazioni •Emozioni •Gioco http://www.alessandrafarabegoli.it/cosa-ci-fa-nati-per-leggere-su-facebook/ Un difetto? Esiste un profilo persona ancora visibile, perché non nasconderlo?!
  • 61. Un elenco utilissimo di tante altre applicazioni per poter: gestire, analizzare e misurare i profili social http://www.juliusdesign.net/social-media-tools/
  • 62. Privacy e diritto d’autore nei social network In tutti i social network gli iscritti concedono alla piattaforma una licenza d’uso temporanea dei contenuti pubblicati. Sebbene nel regolamento Facebook si impegni a non comunicare le informazioni di contatto fornite dall’utente a terzi, dobbiamo essere consapevoli che non avremo mai la garanzia assoluta che i contenuti pubblicati sulla piattaforma non vengano visualizzati o usati da persone non autorizzate, sebbene interveniamo sulle impostazioni della privacy e quelle delle applicazioni. Scelte strategiche della biblioteca? Contenuti propri – Uso di licenze aperte Contenuti altrui – Rispetto delle licenze
  • 63. Dove recuperare contenuti con licenza Creative Commons? - Creative Commons, Search - Google, Ricerca Avanzata - Motore di ricerca avanzata di Flickr Wikipedia Commons PhotoDigitalFree, OpenPhoto, Stock.XCHNG e tanti altri… Come muoversi nelle licenze CC? Il manuale di Simone Aliprandi http://ledibooks.com/creativecommons/