Intervento di Raffaele Colaizzo in occasione del LAB Governance e organizzazione di un Sistema Territoriale di Sviluppo (STS) del 16-04-13 organizzato da FormezPA all’interno della Linea A.2 del progetto Capacity SUD
Lucatelli - Seminario interregionale "Aree interne" Napoli 17/12/13
LAB Vallo di Diano 16-04-13 Colaizzo
1. PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA
ASSE E – Capacità Istituzionale – Obiettivo Specifico 5.1
Il nuovo scenario della Programmazione Europa 2020 e le implicazioni
organizzative per i Sistemi Territoriali di Sviluppo
Raffaele Colaizzo
Sant’Arsenio, 16 aprile 2013
1
2. Quattro “novità” per il 2014 - 2020
Approccio comune dei fondi Concentrazione tematica
Le politiche per la coesione (FESR, FSE e FC), Le priorità delle politiche di coesione 2014 –
lo sviluppo rurale (FEASR) e il settore 2020 sono concentrate su undici obiettivi
marittimo e della pesca (FEAMP) condividono tematici, interconnessi con la Strategia di
un Quadro Strategico Comune orientato ai Europa 2020 ed orientate alla crescita
risultati, alla verifica dei progressi e intelligente, alla crescita sostenibile ed alla
all'armonizzazione delle regole. crescita inclusiva
Approccio territoriale rafforzato Condizionalità
Le nuove politiche di coesione propongono un La proposta di Regolamento richiede a Stati
rafforzato approccio territoriale, da Membri e Regioni di soddisfare delle
promuovere attraverso l’estensione dello condizionalità ex ante (requisiti) per poter
sviluppo locale partecipativo, il ricorso ad accedere ai fondi ed assegna ai Programmi
Investimenti Territoriali Integrati, la una riserva di efficienza e di efficacia in base a
conferma dell’importanza dello sviluppo delle condizionalità ex post.
urbano
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3. Gli obiettivi di Europa 2020
Innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la
Occupazione
fascia di età compresa tra 20 e 64 anni)
Aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo ed
R&S / innovazione innovazione al 3% del PIL dell'UE (pubblico e privato
insieme)
(i) Riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o
persino del 30%, se le condizioni lo permettono)
Cambiamenti climatici /energia rispetto al 1990; (ii) 20% del fabbisogno di energia
ricavato da fonti rinnovabili; (iii) Aumento del 20%
dell'efficienza energetica.
(i) Riduzione degli abbandoni scolastici al di sotto del
Istruzione 10%; (ii) Aumento al 40% dei 30-34enni con
un'istruzione universitaria
Almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione
Povertà / emarginazione
di povertà ed emarginazione in meno
3
5. La struttura della proposta
di Regolamento Recante Disposizioni Comuni (RRDC)
Contiene le disposizioni comuni che si applicano a tutti gli
strumenti strutturali compresi nel QSC. Si riferisce a FESR,
FSE, FC, FEASR e FEAMP (Fondi del QSC). Identifica i
Disposizioni Comuni principi generali del sostegno, gli elementi comuni di
(Parte II RRDC) pianificazione e programmazione strategica (tra cui un elenco di
obiettivi tematici comuni basato sulla strategia Europa 2020) e
disposizioni sul QSC a livello di Unione e sui contratti di
partenariato da concludere con ciascuno Stato membro.
La parte II contiene disposizioni specifiche relative al FESR, al
FSE e al FC. Esse riguardano la missione e gli obiettivi della
Disposizioni specifiche politica di coesione, il quadro finanziario, le modalità di
su FESR, FSE e FC programmazione e rendicontazione, i grandi progetti e i piani
(Parte III RRDC) d'azione comuni. La parte II stabilisce i requisiti dei sistemi di
gestione e di controllo nell'ambito della politica di coesione ed
elabora le modalità di controllo e gestione finanziaria.
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6. I documenti chiave
Definisce gli elementi per una direzione strategica chiara
del processo di programmazione e per il coordinamento
Quadro Strategico Comune
settoriale e territoriale degli interventi dell'Unione nel
(artt. 10-12 RRDC)
quadro dei Fondi del QSC e delle altre politiche, in linea
con gli obiettivi della strategia Europa 2020.
Trasferisce le disposizioni del QSC nel contesto nazionale e
stabilisce gli impegni per raggiungere gli obiettivi
Accordo di
dell’Unione attraverso la programmazione dei Fondi del
partenariato
QSC. Viene preparato dallo Stato Membro con la
(artt. 13–15 RRDC)
partecipazione dei partner in base al sistema della
governance a più livelli
Definisce le priorità, gli obiettivi specifici e le dotazioni
Programma finanziarie dei Fondi del QSC e il corrispondente
(artt. 23–27 RRDC) cofinanziamento nazionale. Comprende le modalità per
garantire l’attuazione coordinata dei Fondi del QSC
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7. Obiettivi tematici (art. 9 RRDC)
① Rafforzare la ricerca, lo ⑤ Promuovere l'adatta- ⑨ Promuovere l'inclusione
sviluppo tecnologico e mento al cambiamento sociale e combattere la
l'innovazione climatico, la prevenzione e povertà
② Migliorare l'accesso alle la gestione dei rischi ⑩ Investire nelle
TIC, nonché il loro impiego ⑥ Tutelare l'ambiente e competenze, nell'istru-
e qualità promuovere l'uso efficiente zione e nell'apprendi-
③ Promuovere la delle risorse mento permanente
competitività delle PMI, ⑦ Promuovere sistemi di ⑪ Rafforzare la capacità
l'agricoltura (FEASR) e la trasporto sostenibili ed istituzionale e promuo-
pesca e acquacoltura eliminare le strozzature vere un'amministrazione
(FEAMP) nelle principali infra- pubblica efficiente
④ Sostenere la transizione strutture di rete
verso un'economia a basse ⑧ Promuovere l'occupazione
emissioni di carbonio in e sostenere la mobilità dei
tutti i settori lavoratori
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8. I fondi
Obiettivi Copertura territoriale
(art. 81 RRDC) (art. 82 RRDC)
Investimenti in favore della Regioni meno sviluppate, il cui PIL
crescita e dell'occupazione negli pro capite è inferiore al 75% della media
Stati membri e nelle regioni, con il del PIL dell'UE a 27
sostegno di tutti i Fondi
Regioni in transizione, il cui PIL pro
Cooperazione territoriale capite è compreso tra il 75% e il 90%
europea, con il sostegno del FESR. della media del PIL dell'UE a 27
Regioni più sviluppate, il cui PIL pro
capite è superiore al 90% della media del
PIL dell'UE a 27.
8
9. Concentrazione tematica FESR RS e RiT: almeno 80% RS e RiT: almeno 20%
(art. 4 della Proposta di Regolamento FESR) RmS: almeno 50% RmS: almeno 6%
1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione
2. Tecnologie Informazione e Comunicazione
3. Competitività
4. Economia a basse emissioni di carbonio
5. Adattamento al cambiamento climatico
6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse
7. Sistemi di trasporto sostenibile
8. Occupazione e lavoro
9. Inclusione sociale
10. Competenze, istruzione, apprendimento
11. Capacità istituzionale
9
10. Concentrazione tematica FSE RS: almeno 80% priorità
SM: almeno
(art. 4 della Proposta di Regolamento FSE) RiT: almeno 70% priorità
20%
RmS: almeno 60% priorità
1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione
2. Tecnologie Informazione e Comunicazione
3. Competitività
4. Economia a basse emissioni di carbonio
5. Adattamento al cambiamento climatico
6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse
7. Sistemi di trasporto sostenibile
8. Occupazione e lavoro
9. Inclusione sociale e lotta alla povertà
10. Competenze, istruzione, apprendimento
11. Capacità istituzionale
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11. Il Quadro Strategico Comune
Allegato I RRDC e Atto Delegato
Il QSC stabilisce i principali settori di
intervento, definisce i mezzi per garantire
la coerenza con le politiche economiche
degli Stati membri e dell'Unione, i Quadro Strategico Comune
meccanismi di coordinamento tra i Fondi
del QSC e con altre politiche e altri
strumenti pertinenti dell'Unione, i principi
orizzontali e gli obiettivi strategici
Obiettivi fondamentali (quantificati) dei Fondi
trasversali, le modalità per affrontare le
sfide territoriali cui rispondere, azioni
indicative di elevato valore aggiunto Azioni fondamentali di ciascun Fondo
europeo e i principi corrispondenti per la
loro realizzazione e le priorità
Specificità territoriali delle Azioni
Obiettivi tematici Principi generali di attuazione
Complementarità e coordinamento
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12. Contenuti dell’Accordo di Partenariato
Modalità per garantire l’allineamento con la strategia dell'Unione per una crescita
(a) intelligente, sostenibile e inclusiva (analisi delle disparità e delle esigenze di sviluppo,
sintesi valutazioni ex ante, obiettivi strategici, principi orizzontali, elenco dei PO)
Approccio integrato allo sviluppo territoriale sostenuto dai Fondi del QSC, che stabilisce i
(b) meccanismi di coordinamento a livello nazionale e regionale nonché le modalità
dell’approccio integrato per lo sviluppo territoriale
Approccio integrato per rispondere ai bisogni specifici delle aree geografiche
(c) particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi di destinatari a più alto rischio di
discriminazione o esclusione
Modalità per garantire un’esecuzione efficace, che specifichi il quadro dei risultati attesi,
(d) l'adempimento delle condizionalità ex ante, la verifica dell'addizionalità, le azioni
intraprese per associare il partenariato
Modalità per garantire l’attuazione efficiente dei Fondi del QSC, tra cui valutazioni sulle
(e) azioni necessarie di capacity building, riduzione degli oneri amministrativi per i
beneficiari, modalità per lo scambio di dati
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13. Contenuti dei Programmi Operativi
Strategia per il contributo del programma operativo al raggiungimento della strategia
(a) complessiva dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
Per ciascun asse prioritario: obiettivi, indicatori, azioni, gruppi di destinatari e territori
(b) specifici, azioni da realizzare, categorie di intervento
Approccio integrato allo sviluppo territoriale definito nel CdP, con l’identificazione dei
(c) meccanismi di coordinamento, delle strategie territoriali, delle azioni interregionali
Approccio integrato definito nel CdP per rispondere alle esigenze specifiche delle zone
(d) geografiche particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi bersaglio a più alto rischio
Modalità per garantire un'esecuzione efficace, che specifichi il quadro dei risultati attesi,
(e) l'adempimento delle condizionalità ex ante, le azioni intraprese per associare i partner
Modalità per garantire l'esecuzione efficiente dei Fondi, tra cui l'impiego dell'assistenza
(f) tecnica, le azioni su capacity building e oneri amministrativi, l'elenco dei grandi progetti
(g) Piano di finanziamento
(h) Disposizioni di attuazione
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14. Risorse finanziarie (art. 84 RRDC)
0,92 Distribuzione delle risorse
Le risorse globali dei 70,74
0,3% dell'Obiettivo “Investimenti”
Fondi sono pari a 338,994
21,6%
miliardi di euro.
All'Obiettivo
“Investimenti” sono
assegnati 327,116 miliardi
(96,50%), all'Obiettivo
CTE 11,878 miliardi 163,56
(3,50%) 55,42 50,0%
16,9%
36,47
11,1%
Regioni meno sviluppate Regioni in transizione Regioni più sviluppate
Fondo di coesione Regioni ultraperiferiche
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15. Azioni previste dall’Accordo di Partenariato (bozza)
1. Incremento della qualità e della diffusione delle attività di
innovazione nelle imprese
2. Sviluppo dei comparti del terziario in grado di agire da leva di
innovazione degli altri settori
1. Ricerca, sviluppo 3. Aumento dell’occupazione di alta qualificazione tecnico-scien-
tecnologico e tifica nelle imprese
innovazione 4. Rafforzamento del sistema innovativo regionale (collaborazione
fra imprese e strutture di ricerca pubblica, etc.)
5. Aumento delle specializzazioni innovative ad alto valore
aggiunto (es. spin off, start up innovative, capitale di rischio)
6. Promozione di nuovi mercati per l’innovazione
1. Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di
connettività in banda larga e ultra larga
2. Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di
servizi digitali della PA (scuola, sanità e giustizia)
2. Tecnologie Informazione
3. Potenziamento della domanda di ICT dei cittadini (utilizzo dei
e Comunicazione
servizi on line, inclusione digitale, partecipazione in rete)
4. Diffusione di Open data e del riuso del dato pubblico
5. Rafforzamento del settore ICT e diffusione delle ICT nelle
imprese
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16. 1. Sviluppo di comparti e filiere ad alto potenziale di crescita o con
effetto trainante su altri settori produttivi
2. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo
3. Sviluppo occupazionale e produttivo in aree territoriali colpite da
crisi diffusa delle attività produttive
4. Crescita dei sistemi produttivi territoriali, anche attraverso
innovazione e industrializzazione derivanti da R&S
3. Competitività
5. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi
produttivi e degli investimenti esteri (IDE)
6. Aumento delle risorse umane altamente qualificate e delle
competenze manageriali nelle imprese
7. Nascita di nuove imprese, crescita dimensionale delle micro e
piccole imprese, consolidamento strutturale delle PMI
8. Miglioramento dell’accesso al credito
1. Migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’energia intelligente
4. Economia a basse 2. Migliorare lo sfruttamento sostenibile delle bioenergie
emissioni di carbonio 3. Aumentare la mobilità sostenibile nelle aree urbane
4. Consolidare la filiera produttiva della Clean Economy
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17. 1. Prevenzione e mitigazione dei rischi e adattamento al cambiamento
5. Adattamento al
climatico
cambiamento
2. Prevenzione e mitigazione dei cambiamenti climatici e del rischio di
climatico
desertificazione
1. Servizi ambientali per i cittadini (rifiuti, risorse idriche)
6. Ambiente ed uso
2. Risosrse naturali (biodiversità, servizi ecosistemici, fruizione)
efficiente delle
3. Asset culturali (patrimonio e ICC)
risorse
4. Sistema turistico (capacità di attrazione delle destinazioni turistiche)
1. Potenziamento dell’offerta ferroviaria e qualificazione del servizio
2. Competitività del sistema portuale e interportuale
3. Miglioramento dei collegamenti multimodali con i principali nodi
7. Sistemi di trasporto urbani e logistici (stazioni, stazioni AV, porti, interporti e aeroporti)
sostenibile 4. Integrazione modale e qualificazione delle imprese logistiche
5. Connessioni tra ambiti territoriali contigui anche transfrontaliere
6. Sistema aeroportuale e cielo unico europeo
Azioni di sistema: governance e territorialità
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18. 1. Aumentare l'occupazione giovanile e favorire la transizione dei
giovani nel MdL, con particolare attenzione ai NEET
2. Aumentare la partecipazione e l’occupazione femminile
3. Occupazione dei lavoratori anziani e invecchiamento attivo
4. Rafforzare e qualificare l’inserimento lavorativo degli immigrati
8. Occupazione e 5. Ridurre la disoccupazione di lunga durata
lavoro 6. Permanenza al lavoro e ricollocazione dei lavoratori coinvolti in
situazioni di crisi
7. Migliorare l’efficacia e la qualità dei servizi per il lavoro
8. Migliorare le basi informative, statistiche ed amministrative del
mercato del lavoro garantendone l’interoperabilità
9. Ridurre il lavoro sommerso
1. Riduzione della povertà e dell’esclusione sociale
2. Occupabilità e partecipazione al mercato del lavoro delle persone
maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione
3. Servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini
9. Inclusione sociale
4. Servizi di cura rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia
5. Potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi
sanitari e sociosanitari territoriali
6. Accessibilità ai servizi nelle aree rurali e interne
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19. 7. Rafforzamento/migliore caratterizzazione delle figure professionali
che operano nelle politiche sociali
8. Riduzione del numero di famiglie in condizione di disagio abitativo
9. Istruzione, condizioni di salute e partecipazione sociale e lavorativa
9. Inclusione sociale delle popolazioni Rom, Sinte e Camminanti
(segue) 10. Riduzione della marginalità estrema (senza dimora)
11. Attività economiche (profit e no-profit) a contenuto sociale
12. Attività di agricoltura sociale
13. Legalità nelle aree ad alta esclusione sociale
14. Miglioramento del tessuto urbano nelle aree a basso tasso di legalità
1. Incremento della partecipazione al mercato del lavoro e
dell’occupazione delle persone con disabilità (Ob. 8)
2. Incremento dei livelli di istruzione scolastica e universitaria delle
9. Inclusione sociale persone con disabilità (Ob. 10)
(Obiettivi 3. Programmazione, monitoraggio e valutazione delle prestazioni
complementari) sociali (Ob. 11)
4. Collaborazione in rete tra le diverse filiere amministrative (servizi
sociali, servizi per l’impiego, etc.)
5. Efficienza della amministrazione della giustizia
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20. 1. Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione
scolastica e formativa
2. Miglioramento delle competenze chiave degli allievi
3. Innalzamento del livello di istruzione della popolazione adulta con
particolare riguardo per le fasce di istruzione meno elevate
4. Miglioramento dell’offerta formativa ed educativa per migliorare la
mobilità, l’inserimento / reinserimento lavorativo e le competenze
5. Innalzamento dei livelli di competenze, di partecipazione e di
10. Competenze, successo formativo nell’istruzione universitaria e/o equivalente
istruzione, 6. Qualificazione dell’offerta di istruzione e formazione tecnica e
apprendimento professionale, attraverso l’intensificazione dei rapporti scuola –
formazione – impresa e lo sviluppo di poli tecnico-professionali
7. Sicurezza, efficientamento energetico e attrattività degli ambienti
scolastici
8. Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e
della formazione e adozione di approcci didattici innovativi
9. Miglioramento delle capacità di auto-diagnosi, auto-valutazione e
valutazione delle scuole e di innovare la didattica adattandola ai
contesti
20
21. 1. Rafforzamento della capacità di programmazione, monitoraggio e
valutazione delle prestazioni sociali, anche mediante la funzionalità
del sistema informativo dei servizi sociali
2. Sviluppo e rafforzamento della collaborazione in rete tra le diverse
filiere amministrative con particolare riferimento ai servizi sociali, ai
servizi per l’impiego, ai servizi per la tutela della salute, alle scuole
11. Capacità
3. Potenziare l’efficienza della amministrazione della giustizia
istituzionale
4. Rafforzamento della capacità di programmazione, monitoraggio e
valutazione delle prestazioni sociali, anche mediante la piena
realizzazione del sistema informativo dei servizi sociali
5. Sviluppo e rafforzamento della collaborazione in rete tra le diverse
filiere amministrative con particolare riferimento ai servizi sociali, ai
servizi per l’impiego, ai servizi per la tutela della salute, alle Scuole
21
22. Integrazione e territorio nei Fondi
Commissione Europea (2012), Investimenti Territoriali Integrati, Scheda Informativa scaricabile da:
http://ec.europa.eu/regional_policy/what/future/proposals_2014_2020_en.cfm
22
23. Strumenti di integrazione
Obiettivo di Approccio di policy
coesione integrato,
territoriale territoriale,
multidimensionale
Strumenti di integrazione
Fondi Fondi
del QSC Investimenti
Sviluppo Locale
Territoriali
Partecipativo
Integrati
Estensione
approccio Applicazione di una singola
metodologia di SLOP per tutti i
LEADER Fondi e le regioni
23
24. Lo sviluppo locale partecipativo
(artt. 28 – 31 RRDC)
Gruppi di Azione Locale composti da
rappresentanti locali pubblici e privati, in cui né il settore
pubblico, né un singolo gruppo di interesse ha più del
49% dei diritti di voto (art. 28 c. 1 lettera b)
Concentrazione su territori sub-
regionali specifici (art. 28 c. 1 lettera a)
Strategie territoriali di sviluppo
Bisogni e potenzialità locali, locale integrate e multisettoriali (art. 28
c. 1 lettera c)
innovazione nel contesto locale,
istituzione di una rete, cooperazione
(art. 28 c. 1 lettera d)
Commissione Europea (2012), Sviluppo locale
di tipo partecipativo, Scheda Informativa
scaricabile da:
http://ec.europa.eu/regional_policy/what/future/
proposals_2014_2020_en.cfm
24
25. Elementi chiave dello SLOP
Le strategie di SLO, che devono includere tutti gli elementi di cui all'art.
29 della PdRG, sono selezionate da un comitato istituito dall’AdG dei
Strategia di SLO
programmi. La selezione e l'approvazione di tutte le strategie di SLO
vanno completate entro il 31.12.2015 (art. 29 c. 3 e c. 4)
Gli Stati membri dovranno specificare nel contratto di partenariato in che
Strategia di SLO e
modo intendono sostenere lo SLOP e indicare i programmi e le aree in cui
Contratto di
sarà possibile utilizzarlo. Questo tipo di sviluppo è facoltativo per il FESR,
Partenariato
il FSE e il FEAMP, ma è obbligatorio per il FEASR.
Integrazione tra I Fondi del QSC contribuiscono allo sviluppo locale in modo coerente e
Fondi del QSC coordinato (art. 28 c. 2).
Lo SLO sostenuto dai Fondi del QSC è realizzato nell'ambito di una o più
Multisettorialità
priorità del programma (art. 28 c. 5).
25
26. Elementi chiave dello SLOP (segue)
I gruppi di azione locale elaborano e attuano le strategie di sviluppo
Rilevanza del ruolo
locale (art. 30 c. 1), svolgendo anche importanti compiti di
dei GAL
coordinamento e gestione (art. 30 c. 3)
Per i PO dove un intero asse prioritario viene attuato tramite lo
SLOP, il tasso massimo di cofinanziamento del FESR e/o del FSE a
livello di ciascun asse prioritario sarà aumentato di 10 punti
Incentivi
percentuali. Nel caso del FEASR, in base alle circostanze, il tasso
massimo di cofinanziamento per lo SLOP può andare dall'80 % al 90
%, mentre per il FEAMP è pari al 75 %
I Fondi finanziano anche azioni preparatorie e costi di gestione e
animazione della strategia di sviluppo locale (art. 31). Nel caso delle
Costi preparatori e
strategie plurifondo, sarà possibile finanziare i costi di esercizio e
gestionali
l'organizzazione della strategia di sviluppo locale tramite un unico
fondo (il Fondo Lead)
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27. Contenuti della Strategia di Sviluppo Locale
(a) Definizione del territorio e della popolazione interessati
dalla strategia Le strategie di sviluppo locale sono
selezionate da un comitato istituito a tale
(b) Analisi delle esigenze di sviluppo e delle potenzialità del
scopo dalle autorità di gestione dei
territorio, compresa un'analisi dei punti di forza, delle
programmi.
carenze, delle opportunità e dei rischi
La selezione e l'approvazione di tutte le
(c) Descrizione della strategia e dei suoi obiettivi, illustrazione
strategie di sviluppo locale sono
del carattere integrato e innovativo della strategia e
completate entro il 31 dicembre 2015.
gerarchia di obiettivi, con indicazione di obiettivi precisi e
misurabili per le realizzazioni e i risultati. La strategia deve La decisione dell'autorità di gestione che
essere coerente con i programmi pertinenti di tutti i Fondi approva una strategia di sviluppo locale
del QSC interessati stabilisce la dotazione a titolo di ciascun
Fondo del QSC. Definisce inoltre i ruoli
(d) Descrizione del processo di associazione della comunità
delle autorità responsabili dell'esecuzione
all'elaborazione della strategia
dei programmi in questione per tutti i
(e) Piano d'azione che traduca gli obiettivi in azioni concrete compiti attuativi connessi alla strategia.
(f) Descrizione delle modalità di gestione e sorveglianza della È conferito alla Commissione il potere di
strategia, che dimostri la capacità del gruppo di azione locale adottare atti delegati a norma
di attuarla, e una descrizione delle modalità specifiche di dell'articolo 142 riguardanti la definizione
valutazione del territorio e della popolazione
(g) Piano di finanziamento della strategia, compresa la interessati dalla strategia
dotazione prevista a titolo di ciascun Fondo del QSC
27
28. Investimenti Territoriali Integrati (art. 99 RRDC)
Se una strategia di sviluppo territoriale
richiede un approccio integrato che
comporti investimenti nell'ambito
di più assi prioritari di uno o più
PO, l'azione è eseguita sotto forma di
Investimento Territoriale
Integrato.
I PO interessati individuano gli ITI
previsti e stabiliscono la dotazione
finanziaria indicativa di ciascun asse
prioritario destinata agli ITI.
Lo Stato membro o l'AdG può designare
uno o più organismi intermedi,
compresi enti locali, organismi di
sviluppo regionale o organizzazioni non
governative, cui delegare la gestione e
Commissione Europea (2012), Investimenti
Territoriali Integrati, Scheda Informativa. l'attuazione di un ITI.
28
29. Elementi chiave degli ITI
Qualsiasi area geografica con caratteristiche territoriali particolari può
Dominio essere oggetto di un ITI, da quartieri urbani specifici con svantaggi a
territoriale livello urbano, metropolitano, urbano-rurale, sub-regionale o
interregionale.
Un ITI può offrire iniziative integrate in unità con caratteristiche simili
all'interno di una regione, anche se distanti dal punto di vista geografico
Applicabilità alle
(ad esempio, una rete di città di piccole o medie dimensioni). Non è
Reti
obbligatorio che un ITI copra l'intero territorio di un'unità
amministrativa.
Gli ITI possono essere realizzati nell'ambito della Cooperazione
Applicabilità nella
Territoriale Europea (CTE), ad esempio per implementare una strategia
CTE
integrata per lo sviluppo urbano in città transfrontaliere.
29
30. Elementi chiave degli ITI (segue)
Gli ITI dovranno contribuire agli obiettivi tematici dei rispettivi assi
Finalità prioritari dei programmi operativi partecipanti, nonché agli obiettivi di
sviluppo della strategia territoriale.
Gli ITI possono essere finanziati dal FESR e dal FSE ma non è
obbligatorio combinare tutti i fondi in ciascun ITI. È auspicabile che l'ITI
Integrazione degli
combini il FESR e il FSE per collegare i piccoli investimenti alle
interventi
infrastrutture fisiche. Ciò è particolarmente importante nello sviluppo
urbano sostenibile. Negli ITI possono essere attuati strumenti finanziari
L'AdG del PO ha la responsabilità ultima della gestione e
dell'implementazione delle operazioni di un ITI. Tuttavia, può designare
Governance organismi intermediari, inclusi autorità locali, organismi di sviluppo
regionale oppure organizzazioni non governative per adempiere ad alcune
o a tutte le attività di gestione e implementazione.
30
31. ITI e SLOP
SLOP ITI
(artt. 28 - 31 RRDC) (art. 99 RRDC)
È un approccio strettamente dal basso Gli ITI possono essere costruiti dall'alto
verso l'alto. Il gruppo di azione locale verso il basso, dal basso verso l'alto o con
stabilisce il contenuto della strategia di una combinazione dei due approcci.
sviluppo locale e le operazioni soggette
a finanziamento. Lo sviluppo locale partecipativo può
essere la componente di una strategia
urbana integrata implementata
mediante un ITI
31
32. Le città nel 2014 - 2020
Sviluppo Urbano Sostenibile Piattaforma Sviluppo Urbano
(art. 7 Reg. FESR) (art. 8 Reg. FESR)
Il FESR sostiene, nell’ambito dei PO, lo La Commissione istituisce una
sviluppo urbano sostenibile Piattaforma per lo sviluppo urbano
attraverso azioni integrate. Ciascuno per promuovere lo sviluppo di capacità,
SM stabilisce nel proprio contratto di la creazione di reti tra città e lo scambio
partenariato un elenco di città in cui di esperienze sulla politica urbana a
devono essere realizzate queste azioni e livello dell’Unione nei settori attinenti
la loro dotazione annua indicativa. alle priorità d’investimento del FESR e
allo sviluppo urbano sostenibile.
Almeno il 5 % delle risorse del FESR per
ciascuno Stato membro è investito in Partecipano alla Piattaforma un
azioni integrate mediante gli ITI, massimo di 300 città, con un massimo di
attraverso una delega di gestione e 20 città per ciascuno Stato membro.
attuazione conferita alle città.
32
33. Orientamenti per le Città nella bozza di AdP
Aumentare la responsabilità delle amministrazioni comunali “importanti” nel
1. progettare ed attuare la politica di coesione, attraverso modelli di organizzazione e
strumenti operativi che consentano una ampia delega.
Permettere alle città, costruendo programmi plurifondo, di utilizzare in modo
2. diretto non solo il FESR ma anche il FSE
Costituire modelli e pratiche che garantiscano il coordinamento e lo scambio tra
3. l’amministrazione comunale ed i numerosi altri soggetti responsabili di investimenti
con risorse aggiuntive localizzati nelle città.
Potenziare il ruolo delle Città metropolitane. Si considera l’ipotesi di un Programma
nazionale per le città metropolitane per il periodo 2014-2020 e la costruzione nei
4. Programmi a titolarità delle Regioni di spazi per le città medie titolari di importanti
funzioni urbane.
Valorizzare e diffondere le proposte di città impegnate in strategie di qualità per la
5. crescita e per la sostenibilità, garantendo loro spazio nei programmi regionali
33
34. Orientamenti per le Aree Interne
• Mettere in sicurezza il territorio (prevenendo fenomeni quali
alluvioni e erosioni del suolo).
Obiettivi • Promuovere la diversità naturale e culturale presente in queste
generali aree.
• Valorizzarne le risorse potenziali sotto utilizzate e innescare
processi di crescita.
• Progettare e agire e nei luoghi ma definire una forte strategia
nazionale
• Sfruttare la programmazione comunitaria in materia di aree
interne per coniugare azioni di sviluppo locale e una gestione
associata dei servizi
Elementi
strategici • Approfittare della costruzione di una strategia per le aree
interne per introdurre politiche ordinarie per la scuola, la salute
e la mobilità
• Assegnare i fondi ricorrendo soprattutto ad una pianificazione
territoriale unitaria – e in un secondo momento, e se necessario
ai bandi.
34
35. Opzioni attuative
La strategia per le aree interne viene attuata dalle Regioni
Ipotesi attraverso i Programmi operativi regionali, stabilendo precise
minimalista condizionalità su servizi associati, azione ordinaria e pianificazione
Comprende quella ”minimalista” ma vi aggiunge il lancio di alcuni
progetti pilota che operano secondo una metodologia nazionale
gestita e partecipata a livello locale dai presidi territoriali –
Ipotesi Comuni, associazioni di Comuni, etc. I progetti saranno costruiti
riformista attraverso strumenti negoziali quali, ad esempio, gli APQ – o la
definizione di un Community Led Local Development – che, tema
per tema, vedranno fortemente coinvolte le Amministrazioni più
rilevanti e interessate
Comprende le prime due ipotesi ma prevede una “confederazione”
di progetti pilota, con la costruzione di una piattaforma di
Ipotesi “di conoscenze e competenze. I progetti potranno essere finanziati
attacco” dalla politica regionale (POR), agricola, di sviluppo rurale (PSR),
con il FSC, ma anche da finanziamenti ordinari di settore.
35
36. Due aspetti innovativi del RRDC
Programmi Un Programma Operativo può essere cofinanziato da FESR e FSE. I
Operativi (art. 87 – singoli Assi sono monofondo ma vale una clausola di flessibilità del
88) 5% dell'importo dell'Asse
Un piano d'azione comune è un intervento definito in relazione alle
realizzazioni e ai risultati che conseguirà. Comprende un gruppo di
progetti, escluse le infrastrutture, realizzati sotto la responsabilità
Piano d'Azione del beneficiario, nell'ambito di uno o più PO. Le realizzazioni e i
Comune (artt. 93 risultati del Piano sono convenuti fra lo Stato membro e la
-98) Commissione. Il beneficiario è un organismo di diritto pubblico. Il
sostegno pubblico è pari ad almeno 10 milioni di euro. È oggetto di
decisione comunitaria.
36
37. Il Position Paper della Commissione
Il position paper discute le criticità della situazione italiana in
riferimento agli obiettivi della Strategia Europa 2020, agli
squilibri macroeconomici e di bilancio, alle disparità regionali
Le sfide principali
interne. Vengono identificate quattro aree critiche a cui
corrispondono altrettante priorità di finanziamento (v. punto
successivo)
Sono identificate quattro priorità (slide 5), che raggruppano
Le priorità di finanziamento
Obiettivi Tematici (slide 6). Per ciascuna priorità vengono
(funding priorities)
identificate sub-priorità e obiettivi specifici (appendice B).
Sono identificate 15 condizionalità ex ante critiche da
trattare con particolare attenzione nel caso italiano. Viene
Fattori di successo
richiamato il rilievo dell’Accordo di Partenariato per la
definizione della strategia dello sviluppo territoriale integrato.
Vengono brevemente identificate delle priorità per i
Priorità per la Cooperazione
programmi di CTE transfrontalieri e transnazionali, oltre che
Territoriale Europea
per la politica marittima
37
38. Sono individuate delle regole (slides 7 e 8) per
Appendice A – Programmazione
aumentare le probabilità di successo della
ed attuazione efficaci
programmazione ed attuazione degli interventi
Viene ricostruito un quadro strategico basato su
Funding Priorities, Obiettivi tematici, Assi Prioritari e
Appendice B – Fabbisogni di
Obiettivi Specifici (slides 9-12). Per ciascun obiettivo si
finanziamento ed obiettivi
identifica una tempistica per alcune condizionalità ex
tematici
ante e si danno raccomandazioni per la
programmazione
Appendice C – Oneri Vengono identificate delle linee di azione per migliorare
amministrativi l’azione amministrativa e partenariale (slide 13)
38
39. Priorità di finanziamento ed obiettivi tematici
Ambiente Infrastrutture e Lavoro,
Efficienza
imprenditoriale gestione risorse inclusione,
PA
innovativo naturali capitale umano
1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione ■1
2. Tecnologie Informazione e Comunicazione ■2 ■2 ■2
3. Competitività ■3
4. Economia a basse emissioni di carbonio ■4
5. Adattamento al cambiamento climatico ■5
6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse ■3
7. Sistemi di trasporto sostenibile ■1
8. Occupazione e lavoro ■1
9. Inclusione sociale ■2
10. Competenze, istruzione, apprendimento ■3
11. Capacità istituzionale ■1
39
40. Fattori di successo (1/2)
• Fare un maggiore ricorso ai programmi nazionali, ritenuti più efficienti dei
programmi regionali
• Eliminare le aree di sovrapposizione fra Programmi (es. sui trasporti)
• Semplificare i sistemi di gestione e controllo, anche eliminando intermediari
inefficienti, e cancellare i programmi interregionali
• Eliminare interventi di minore efficacia o pertinenza, ad esempio relativi ad
eventi e marketing territoriale, strade e autostrade, cattura delle risorse ittiche
• Strutturare programmi focalizzati sul rispetto delle coerenze amministrative,
delle condizioni locali e delle strategie comunitarie
40
41. Fattori di successo (2/2)
• Assicurare l’efficienza delle verifiche gestionali, la stabilità del personale delle
strutture amministrative delle autorità di gestione e controllo, l’effettiva
indipendenza dei controllori
• Sviluppare un’adeguata progettazione delle operazioni
• Garantire l’indipendenza e la congruità delle dotazioni delle Autorità di Audit
• Assicurare il pieno coordinamento delle politiche attraverso l’implementazione
di quadri strategici e di piano, coordinamento, chiara ripartizione delle
responsabilità
• Garantire l’integrazione sul territorio attraverso lo sviluppo locale partecipativo e
gli investimenti territoriali integrati
41
42. Orientamenti per l’attuazione dei fondi
• Progetti di dimensione più consistente
• Indicazioni chiare ed uniformi ai beneficiari
• Chiara definizione ex ante di metodi e strumenti per il coordinamento e la
complementarità degli interventi
• Semplificazione e informazione per ridurre i costi amministrativi degli organi
preposti alla gestione dei programmi e dei beneficiari
• Maggiore coinvolgimento delle parti interessate in rappresentanza della società
civile
• Adeguamento dei sistemi di monitoraggio e valutazione all’orientamento dei nuovi
programmi alla performance e ai risultati.
42
43. Il documento “Metodi e Obiettivi”
Le sette innovazioni
Nella programmazione operativa, gli obiettivi stabiliti saranno definiti
Risultati sotto forma di risultati attesi che si intende attuare in termini di
attesi qualità di vita delle persone e/o di opportunità delle imprese.
I programmi operativi faranno seguire alla indicazione dei risultati
attesi quella delle azioni con cui conseguirli. I programmi operativi
conterranno indicazioni non generiche, ma circostanziate delle azioni
Azioni che si intendono finanziare. All’approvazione dei programmi operativi
non seguirà l’avvio di un confronto su “cosa effettivamente fare” ma
l’attuazione delle decisioni già assunte.
I PO assoceranno a ogni azione i suoi tempi previsti di attuazione. Tali
Tempi tempi saranno tradotti in previsioni novennali dei flussi di pagamento.
previsti e A questo sistema previsivo corrisponderà un forte sistema centrale di
sorvegliati sorveglianza, rendendo sistematiche le “campagne dei sopralluoghi”
realizzate nel 2012 dall’Unità di Verifica degli Investimenti Pubblici
43
44. Sarà garantita trasparenza e apertura delle informazioni che quelle
innovazioni producono; e rafforzamento delle possibilità di
Apertura mobilitazione dei soggetti interessati e del partenariato. Per quanto
riguarda la trasparenza e l’apertura, le informazioni verranno rese
disponibili secondo formati unificati nazionali
Al principio europeo del partenariato sarà data vera attuazione, sia
estendendolo alla fase discendente della programmazione (al disegno
Partenariato
dei bandi in primo luogo), sia coinvolgendo nella “valutazione
mobilitato pubblica aperta”, oltre alle parti economiche e sociali, tutti i soggetti
potenzialmente influenzati.
Sarà data centralità e impulso alla valutazione di impatto, ossia alla
Valutazione valutazione del se, in quale misura ed eventualmente per quali
di impatto soggetti, le azioni adottate abbiano effettivamente effetti per la qualità
di vita delle persone e/o le opportunità delle imprese.
44
45. Sarà consolidata la natura non-contrattabile delle “regole del gioco”
che saranno approvate nell’Accordo di partenariato (una volta
concluso il confronto aperto da questo documento). Verranno lanciate
Forte da parte nazionale azioni di co-progettazione strategica territoriale in
presidio aree selezionate sulla base dei prototipi già avviati con il Piano Azione
Coesione. Si rafforzerà il presidio assicurato dal DPS, trasformandone
nazionale l’organizzazione (Agenzia).
Sarà inoltre valutata la possibilità che il centro assuma più ampi ruoli
di gestione dei programmi operativi.
45
46. Le tre opzioni strategiche
La strategia combatte i due deficit essenziali della cittadinanza
Cittadinanza e (dalla sicurezza personale, alla legalità, alla giustizia,
all’istruzione, alla qualità dell’aria e dell’acqua, al trasporto
industria nel pubblico, alla cura di infanzia e anziani, alla rete digitale) e della
Mezzogiorno attività produttiva privata, in primo luogo manifatturiera, ma
anche agricola, commerciale e di servizi del welfare.
La programmazione dei Fondi comunitari considererà le città
come “città funzionali”; distinguerà tra grandi città/aree
metropolitane, città medie e sistemi di piccoli comuni; punterà
Città sulla “rete delle grandi città metropolitane” per rafforzare la
competitività dell’Europa; rafforzerà la cooperazione e co-
decisione tra diversi livelli di governo.
Questa opzione mira a tutelare il territorio e la sicurezza degli
abitanti affidandogliene la cura, promuovere la diversità naturale
Aree Interne e culturale e il policentrismo aprendo all’esterno, rilanciare lo
sviluppo e il lavoro attraverso l’uso di risorse potenziali male
utilizzate.
46
47. Struttura della bozza di AdP
Obiettivi tematici
Linee di indirizzo
strategico
Indicatori
Risultati attesi
quantificabili
Fondi del QSC
Azioni Sub - Azioni
interessati
Aspetti territoriali
Strategia Strategia
per le città per le Aree Interne
47
48. Milestones della programmazione
[1]
Adozione (UE)
RDDC e QSC Entro tre mesi
[2]
Trasmissione CdP
e PO (SM→CE) Entro tre mesi
[3]
Osservazioni Entro sei mesi
(CE) a CdP e PO da [2]
[4]
Decisione (CE)
su CdP e PO Entro fine 2015
[5]
Selezione e Entro 2 anni da
approvazione SSL [4] o fine 2016
[6]
Adempimento
condizionalità
48