Il caso raggi svela la truffa legale del m5s il foglio
I migranti di tito boeri il foglio
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I migranti di Tito Boeri
Immigrati regolari, profughi e clandestini non sono proprio la stessa cosa
di Redazione 22 Luglio 2017 alle 06:20
" Foto LaPresse
Ha ragione Tito Boeri quando dice “abbiamo sempre più bisogno di migranti che ci hanno
finora regalato un punto di pil di contributi”? Vediamo. Secondo il presidente dell’Inps “gli
immigrati regolari versano ogni anno 8 miliardi di contributi sociali e ne ricevono tre in
termini di pensioni e altre prestazioni, con un saldo netto per le nostre casse di circa 5
miliardi”. Dei dati non è lecito dubitare, della logica di Boeri sì. E’ ovvio che qualunque
contribuente, italiano o immigrato, ancora più se giovane, finché non percepisce la pensione
“regala” contributi; e in questa condizione gli italiani sono la stragrande maggioranza. Dal
bilancio Inps risulta che 22,753 milioni di persone versano contributi, tra le quali il 9 per
cento è di immigrati regolari, con permesso di soggiorno o naturalizzati. Quanto al “regalo”,
le pensioni Inps sono 21 milioni, e nel 30 per cento dei casi una stessa persona ne percepisce
più d’una; il che significa che i donatori sono in assoluto circa otto milioni. Infatti il rapporto
tra contribuenti Inps e assegni in corso è, al 31 dicembre 2014, pari a 129 iscritti su 100
pensioni, dunque più che in equilibrio. Le entrate però sono di 7,8 miliardi inferiori alle
uscite (436,6 miliardi contro 444,4): ma questo perché l’Inps paga non solo le pensioni –
contributive, retributive e miste – ma anche prestazioni assistenziali, dagli assegni sociali e
d’invalidità (3,7 milioni di trattamenti per 90 miliardi) alla disoccupazione e alla cassa
integrazione. Le pensioni vere e proprie costano 268,8 miliardi, il 60 per cento delle uscite.
Dunque gli immigrati non sono i soli a fare doni, mentre molti beneficiano di un sistema che
mischia previdenza e assistenza (come accade anche per gli italiani). Se la separazione non
fosse solo contabile – Boeri, da economista bocconiano, ha fatto su questo meritevoli
campagne – risulterebbe chiaro che a fianco di un problema pensionistico ne esiste uno
2. assistenziale. Quest’ultimo determinato dalla manica larga e clientelare in fatto di invalidità,
Isee, e gestione passiva della disoccupazione. E attualmente, per tornare in argomento, dalle
spese per l’accoglienza dei cosiddetti migranti economici (clandestini), che rientrano nello
stesso calderone di quelli con diritto d’asilo. Boeri lo sa benissimo. Sarebbe giusto, e forse
anche doveroso, separare le questioni, sia legali sia contabili, che riguardano gli immigrati
regolari, i profughi e i clandestini. Parlare genericamente di immigrati e pil, nella situazione
attuale, farà piacere alla gauche stile Boldrini o alla chiesa. Ma offre anche un gradito spot a
Matteo Salvini e Beppe Grillo.