Si chiede di conoscere se e quali iniziative il Governo intenda assumere per monitorare con la massima attenzione l’evoluzione dello stato di siccità del più importante fiume italiano e quali misure intenda eventualmente varare per il comparto agricolo e tutti i segmenti di economia territoriale del Po.
1. INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
On. Marco Carra – Al Ministro dell’ambiente
Per sapere, premesso che:
la prolungata assenza di pioggia sta determinando una condizione di siccità per
il fiume Po paragonabile a quella dell’anno 2003;
il livello del fiume scende inesorabilmente di 5-6 centimetri al giorno;
il 15 luglio a Borgoforte il fiume era tre metri e 2 centimetri sotto lo zero
idrometrico, la quota normale di riferimento, e nel 2003 toccò il record di -370
centimetri, a Boretto, la quota è sprofondata a -367 centimetri;
la situazione è grave anche a valle in quanto a Pontelagoscurro, in provincia id
Ferrara, la portata del fiume si è ridotta a 424 metri cubi al secondo e sulla
scorta di quanto accaduto 12 anni fa è noto che quando la portata scende al di
sotto dei 400 metri cubi al secondo allora sorge il problema della risalita del
cuneo salino dell’Adriatico;
la navigazione, è sospesa su tutta l’asta fluviale in quanto i fondali sono a
rischio di spiaggiamento e la situazione più critica è nel tratto fra Ostiglia e
Caposotto dove vi è solo un metro d’acqua e ben peggiore è la situazione nel
Ferrarese dove in tre punti i fondali misurano appena 70 centimetri;
al momento la centrale termoelettrica di Ostiglia resta in funzione, ma si sta
monitorando l’andamento del fiume e stesso discorso vale per i Consorzi di
bonifica che sono in preallarme;
la Cabina di regia dell’autorità di bacino si è riunita per chiedere aiuto ai
consorzi dei bacini montani e dei laghi, in particolare del lago Maggiore e
quello di Como. Per far scendere più acqua nel fiume;
nel 2003m intervenne il Governo, attraverso la Protezione civile, per obbligare
bacini e laghi a rilasciare flussi maggiori;
particolarmente colpita è l’agricoltura con colture a rischio come ortaggi,
frutta, meloni e pomodori, così come sono in grandi difficoltà le coltivazioni di
2. mais necessarie per l’alimentazione degli animali che hanno bisogno di una
adeguata irrigazione e per le quali si prospetta un crollo dei raccolti;
particolarmente critica è la situazione per gli allevamenti e la produzione di
latte perché con il caldo le mucche arrivano a bere fino a 140 litri di acqua al
giorno contro i 70 dei periodi più freschi ed a causa dello stress producono in
media un 15 per cento in meno di latte.
Si chiede di conoscere se e quali iniziative il Governo intenda assumere per
monitorare con la massima attenzione l’evoluzione dello stato di siccità del più
importante fiume italiano e quali misure intenda eventualmente varare per il
comparto agricolo e tutti i segmenti di economia territoriale del Po.
On. Marco Carra