Federico Bottino, Lead Venture Builder – “Riflessioni sull’Innovazione: La Cu...
Grosseto CNA
1. Modulo UFC 10 – Formazione in rete Dott.ssa Caterina Policaro [email_address] - [email_address] www.elearningtouch.it – www.elearningpertutti.org Tutor di FAD Grosseto Gennaio - Febbraio 2006 Tutor di FAD - Istituto Magistrale Statale "A.Rosmini" - Grosseto
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3. Programma del modulo Introduzione (e-learning) Progettare un corso in rete Definire l’ambiente di apprendimento Creare un corso Esercitazioni: Pubblicare e mantenere un corso online Formazione a distanza Formazione in rete e e-learning Punti di forza e punti di debolezza Glossario e-learning Fasi per la costruzione di un progetto in rete Ciclo di vita di un corso Mantenimento di un corso in rete Strutturazione dei contenuti Selezione risorse Gestione Interazioni Ambienti di apprendimento Piattaforme e-learning Criteri per la scelta Elementi di Dreamweaver/HTML LMS/CMS/LCMS
4. Introduzione Modulo 1 Formazione a distanza Formazione in rete e e-learning Punti di forza e debolezza Glossario e-learning
5. E-learning E-learning… Tecnologie Didattiche e Multimediali Progetto e realizzazione di materiali didattici Criteri di selezione ed uso di mezzi e metodi Valutazione processi formativi Tecniche di strutturazione dei contenuti Task analysis Computer come agente didattico Stili di apprendimento Strategie di insegnamento individualizzato FAD e-learning Multi ed ipermedia Apprendimento collaborativo WWW Telematica podcasting wiki newsletter mailinglist forum chat blog email messenger
6. Tecnologie didattiche… … e progettazione didattica attraverso il multimedia… videoconferencing Tecnologie Didattiche e Multimediali Progetto e realizzazione di materiali didattici Criteri di selezione ed uso di mezzi e metodi Valutazione processi formativi Tecniche di strutturazione dei contenuti Task analysis Computer come agente didattico Stili di apprendimento Strategie di insegnamento individualizzato FAD e-learning Multi ed ipermedia Apprendimento collaborativo WWW Telematica podcasting wiki newsletter mailinglist forum chat blog email messenger
7. L’ e-learning si diffonde a livello mondiale, con la promessa di fare formazione in modo più efficace ed economico. Anno 2000…
8. Evoluzione delle Tecnologie didattiche… computer tutor ANNI ‘80 computer tool personale Tools ANNI ‘90 WORD PROCESSOR (sw general purpose) computer tool collaborativo COOPERAZIONE 2000.. GROUPWARE INTERNET CMC - Social networking … computer multimediale Tutee IPERTESTO IPERMEDIA E-learning M-learning …
9. Alcuni concetti fondamentali dell’e-learning e loro caratteristiche FAD Le 3 generazioni Interattività Multimedialità Interattiva Formazione continua Auto -formazione
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11. Un prodotto multimediale/e-learning è interattivo se consente all’utente di intervenire nella fruizione dei contenuti : Interattività … ognuno può scegliersi il suo programma, il suo contenuto Multimedialità Classe globale Molteplicità comunicativa Multisensorialità Multidimensionalità prospettica
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13. I formati non testuali non possono svolgere la funzione di semplice supporto al testo (in funzione di mera “spettacolarizzazione” ) ma devono interfacciarsi reciprocamente secondo modalità specifiche del nuovo ambiente comunicativo che è strutturalmente un ambiente di sintesi (tra tv, editoria cartacea, informatica, telecomunicazione). Multimedialità interattiva
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15. Formazione a distanza - Introduzione Attività formativa rivolta agli adulti (occupati e non) ed ai giovani per l’acquisizione di nuove competenze nel corso della vita lavorativa. Processo di formazione che comincia con la scuola materna e continua nelle varie fasi personali e professionali, accompagnando lo sviluppo delle persone per tutta la vita. Ambito professionale. Percorso formativo professionalizzante: apprendimento programmato delle conoscenze e competenze di base per una professione, continua dopo l'inserimento lavorativo come formazione sul lavoro (affiancamento ad altri, alternanza tra momenti di lavoro e momenti di formazione, corsi di aggiornamento veri e propri); riprofessionalizza in caso di professioni obsolete. Formazione continua
16. Si svolge in modalità esclusivamente autonoma e in assenza di interazione, con l’ausilio di supporti didattici appositamente strutturati, ad esempio corsi in rete (o eventualmente su CD-ROM) che possono essere utilizzati quando e dove si ritiene opportuno. Autoformazione Auto -formazione
17. La Formazione a distanza - FAD Separazione spazio-temporale degli atti di insegnamento e di apprendimento Organizzazione fortemente strutturata dei processi Collegare il materiale da apprendere alle modalità dell’apprendimento (quantità, qualità, dignità) Attivare modalità di comunicazione interpersonale e verifica dei feedback Eventuali momenti di interazione “in presenza” Esplicitazione degli obiettivi, stile chiaro, anticipazione dei problemi, accurata strutturazione dei contenuti, domande di auto-diagnosi
18. Tre generazioni di FAD 1 2 3 Oggi La "prima generazione" di FaD è la scuola per corrispondenza. Nata già nell'Ottocento, negli USA e in Canada. Varie Università e Istituzioni vendevano formazione veicolata grazie all'invio per posta di libri, dispense e test; ai corsisti era richiesto di restituire i moduli compilati, per verificare i loro progressi. Negli anni '50 e '60, con la nascita del mezzo televisivo, a queste metodologie vennero affiancate i cosiddetti sistemi di FaD di "seconda generazione" , basati sull'uso di lezioni preregistrate su cassette audio o video e, successivamente, software didattici, CD-ROM, e-mail ed altri supporti. Apprendimento come processo individuale autoistruzione . La didattica è ancora di tipo erogativo e non interattivo. La FaD di "terza generazione" , infine, si avvale delle reti telematiche, sfruttando tutte le risorse dell'ICT (Information & Communication Technology) attualmente disponibili ed in continua evoluzione. Proprio per il fatto di sfruttare le potenzialità della Rete, la FaD di ultima generazione è individuata ormai da una pluralità di termini. Quelli attualmente più usati sono: On line learning , Open learning , Distance education , E-learning , Distance training , Lifelong learning on line .
19. Tre generazioni di FAD a confronto FAD di 4a generazione: mobile learning & the next thing Oggi FAD di 1a generazione: corsi per corrispondenza Sviluppo della stampa e del trasporto ferroviario Interazione lenta, basata sullo scambio di elaborati e questionari FAD di 2a generazione: corsi multimediali Invenzione di radio, TV, telefono, fax, registratori Uso integrato di materiale a stampa, trasmissioni radio – televisive, registrazioni sonore, assistenza telefonica, comunicazioni via fax e anche con il computer FAD di 3a generazione: formazione in rete – e-learning Sviluppo e diffusione delle tecnologie informatiche La maggior parte del processo formativo avviene in rete, mediante una comunicazione assidua con e tra i partecipanti
20. Il processo di insegnamento-apprendimento si effettua in rete , L’apprendimento è visto come processo sociale tramite l’interazione di gruppo e la discussione tra pari. “ Fonte: Guglielmo Trentin, Insegnare e Apprendere in rete , Zanichelli 1998 E’ caratterizzata dall’impiego delle tecnologie digitali (CMC) in particolare dalle reti telematiche (Internet/ Intranet) III generazione
25. L’e-learning è una metodologia didattica che offre la possibilità di erogare contenuti formativi elettronicamente, attraverso Internet o reti Intranet (ASFOR, 2003). E-learning esattamente significa attività di apprendimento su Internet. Questi eventi possono essere rappresentati da un apprendimento "live" condotto da un insegnante, oppure da apprendimento autogestito in cui è il discente a scegliere i contenuti ed il ritmo di studio." (Cushing Anderson, Analista IDC) Altre definizioni ... ...
36. Interazione studente/sistema e-learning Studente Siti web Scuola e altre ag. formative Docenti esperti E-mail, corsi Forum Biblioteche istituzioni culturali Database on line Internet www Comunità virtuali di apprendimento Forum Mailing-list, Chat Centri di formazione di aziende e compagnie Siti web, risorse Corsi
37. Immagine tratta da: Cisco Systems. 2001, E-Learning. Slide Show . In rete: http://www.cisco.com/ Uno dei rischi da evitare è quindi il sovraccarico, la dispersione, il rumore… In generale le tecnologie favoriscono un approccio centrato sull’utente ( learner-centered ) al posto di quello centrato sul docente ( instructor-centered learning ). Lo studente si trova così ad interagire con una molteplicità di strumenti e di risorse da selezionare. Lo studente al centro
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39. Gruppo di persone che condividono un insieme di pratiche, attività, interessi lavorativi o conoscitivi e che trovano in Internet l’ambiente per incontrarsi, condividere esperienze e conoscenze. Traggono beneficio dallo scambio di informazioni e dal sistema di relazioni che si instaurano… Comunità di dialogo Comunità di dialogo
40. L’apprendimento consiste nel negoziare nuovi significati in un’interazione di partecipazione e reificazione. L’apprendimento è un processo essenzialmente esperienziale e sociale , crea strutture emergenti, contribuisce alla costruzione della nostra identità attraverso l’appartenenza a comunità Comunità di pratica Comunità di pratica
41. Si assume il modello della ricerca scientifica Si valorizza l’apprendere Come si apprende Apprendistato cognitivo Reciprocal teaching Comunità e circoli di apprendimento Progetti collaborativi tra scuole in rete Comunità di apprendimento Circoli di apprendimento
44. Glossario dell’e-learning AMBIENTE DI APPRENDIMENTO VIRTUALE [ENGLISH: VLE (VIRTUAL LEARNING ENVIRONMENT)] Si riferisce agli spazi che compongono l'interazione on-line di studenti e insegnanti con qualsiasi obiettivo, includendo l'apprendimento. APPRENDIMENTO SINCRONO Evento di apprendimento on-line nel quale tutti i partecipanti sono collegati nello stesso istante e comunicano direttamente tra loro. Studenti ed insegnanti usano una “lavagna bianca” per vedere il work in progress e condividere le conoscenze. Il contenuto può essere erogato on-line usando live courses (classi virtuali), conferenze audio/video, chat, telefonia Internet. APPRENDIMENTO ASINCRONO Processo di apprendimento nel quale le persone non sono on-line nello stesso istante, e non possono comunicare senza un ritardo di tempo. Esempi di – sono corsi via Internet o CD-ROM, presentazioni Web, gruppi di discussione, e-mail. A
45. Glossario dell’e-learning B BLENDED E-LEARNING Modalità di erogazione della formazione che integri l’aula e la rete CBT (COMPUTER-BASED TRAINING) Addestramento basato sull’utilizzo di un computer. Metodo di apprendimento che utilizza un computer ed un pacchetto software. Tipicamente, indica un corso in auto istruzione da seguire su di un computer. L’allievo segue le lezioni direttamente sul video, interagisce con il programma o rispondendo alle domande che gli vengono poste o effettuando alcune operazioni in completa simulazione. In molti casi, i risultati ottenibili sono paragonabili a quelli dei tradizionali corsi in aula. Strumenti molto diffusi prima dell’avvento di Internet che ha introdotto nuovi termini quali WBT(vedi) ed e-learning (vedi). C
46. Glossario dell’e-learning D DISTANCE EDUCATION Il processo della distance learning. Il processo di erogazione di istruzione in uno scenario in cui studenti e docenti sono separati da distanze fisiche e tecnologiche. La comunicazione fra loro viene effettuata mediante utilizzo di differenti tipi di media: testi, audio, video, applicazioni software su computer DISTANCE LEARNING Il processo di istruzione in cui i docenti e gli studenti si trovano in luoghi fisicamente separati e vengono utilizzate diverse forme di media per trasferire contenuti e comunicazioni (audio, video, testi, computer, multimedialità…). Il DL può essere sincrono o asincrono. Può comprendere corsi per corrispondenza, trasmissioni tv satellitari o elearning. Normalmente viene riferito ai livelli più alti della formazione. Vedi anche FAD.
47. Glossario dell’e-learning D DISTRIBUTED LEARNING Formazione a distanza che fa uso di tecnologia informatica o di reti di comunicazione per l’erogazione dei contenuti, dei feedback e delle informazioni logistiche. Talvolta è definita anche col termine “networked learning”(molto simile all’e-learning). DISTANCE TRAINING Un aspetto del distance learning limitato a utenti corporate o di livello professionale. Più comunemente si parla di distributed learning, WBT o e-Learning.
48. Glossario dell’e-learning E E-LEARNING Electronic Learning: indica il legame crescente tra offerta formativa e new economy e suggerisce quindi l'idea che conoscenza e formazione costituiscano uno dei business della rete. Dal punto di vista del significato il termine equivale a Online Learning, anche se presuppone un concetto più ampio e un'articolazione più complessa dell'offerta formativa. Metodologia didattica che offre la possibilità di erogare contenuti formativi elettronicamente (e-learning) attraverso Internet o reti Intranet. Per l’utente rappresenta una soluzione di apprendimento flessibile, in quanto fortemente personalizzabile e facilmente accessibile. L’utilizzo sistematico e diffuso di tecnologie sempre più performanti (piattaforme LMS) e l’evolversi dei bisogni di apprendimento individuali e organizzativi, hanno recentemente condotto al passaggio da una prima generazione di e-learning, identificabile semplicemente con la distance learning ad una seconda generazione che offre la possibilità di progettare e gestire in maniera coordinata e centralizzata sistemi di formazione continua collegati con la gestione delle competenze e integrati con i sistemi di knowledge management Il termine elearning copre un’ampia serie di applicazioni e processi formativi, quali computer-based learning, Web-based learning, virtual classrooms, e digital collaboration.
49. Glossario dell’e-learning F FAD Acronimo di Formazione a Distanza, metodologia didattica attraverso cui l’allievo apprende dal proprio posto di lavoro o da casa e può comunicare con il tutor (vedi) e con gli altri allievi, che possono essere anche geograficamente molto distanti, per mezzo di tecnologie di comunicazione quali le reti telefoniche, le reti di computer e i satelliti (vedi). L’apprendimento a distanza sta diventando sempre più popolare perché non richiede lo spostamento fisico delle persone. Si identificano solitamente 3 generazioni di FAD: la FAD di prima generazione è una formazione a distanza di tipo tradizionale, ad esempio un corso per corrispondenza; la FAD di seconda generazione punta sull'ausilio di sussidi multimediali, come le videocassette o i Cd-Rom; la FAD di terza generazione punta sull'uso delle tecnologie telematiche e si configura come formazione in rete in senso stretto.
50. FORMAZIONE APERTA E A DISTANZA [English: ODL (Open and distance learning)] Possibilità di effettuare l'apprendimento a distanza, fuori dalle aule e con un alto grado di autonomia, con l'aiuto di diversi sistemi, tra i quali attualmente emerge l'e-learning. FORMAZIONE IN RETE Apprendimento nel quale si utilizzano le tecnologie dell'informazione e la comunicazione (TIC) per generare collegamenti: tra un alunno ed il resto degli alunni e tutori; tra una comunità di apprendimento e le sue fonti (Jones y Steeples 2001, en "Networked Learning: Perspectives and issues"). F Glossario dell’e-learning
51. Glossario dell’e-learning M MOBILE LEARNING Letteralmente “apprendimento via cellulare”, è una modalità di apprendimento che consente la fruizione di corsi online via cellulare GSM e a breve anche con tecnologia UMTS. E’ indirizzata a tutti coloro che lavorano per la maggior parte del loro tempo fuori ufficio (uomini di vendita, agenti di commercio, rappresentanti ecc…) e a tutti coloro che necessitano di un aggiornamento continuo su processi, tecnologie, mercati ecc.
52. ONLINE LEARNING = WEB-BASED LEARNING Formazione accessibile via rete. La modalità di apprendimento on-line è preferibile quando i contenuti necessitano di aggiornamento, quando gli allievi sono numerosi e distribuiti sul territorio, quando non è necessaria una forte multimedialità (vedi) e l’accesso alla rete non rappresenta un problema. Il Learning Online rappresenta solo una parte del TBT (technology-based learning) e si riferisce al lerning gestito via Internet, intranet ed extranet. I livelli di sofisticatezza dell’online learning possono variare di parecchio. Ad esempio una versione di base di online learning può comprendere corsi basati su testo, grafica, esercizi e funzioni di con- trollo e di tracking. Una versione più sofisticata può invece comprendere animazioni, simulazioni, sequenze audio e video, discussioni di gruppo con colleghi o con esperti, mentoring online, link a materiali residenti su una intranet aziendale o sul web, collegamenti a data base di human resources aziendali. Molto spesso il termine Online Learning viene utilizzato come sinonimo di Wbt o Ibt (vedi). Glossario dell’e-learning O
53. ONLINE-LEARNING Il termine indica ormai in modo estensivo la formazione in rete, ovvero l'insieme delle attività di formazione a distanza di terza generazione e tutte le esperienze di apprendimento basate prevalentemente sulle tecnologie telematiche. (vedi) le quali a loro volta sono composte di learning object. OPEN LEARNING E’un tipo di approccio formativo costituito da sistemi flessibili che integrano momenti di autoapprendimento con incontri di gruppo finalizzati allo scambio, al confronto e all’acquisizione di nuove conoscenze.N LEARNING (apprendimento aperto) Glossario dell’e-learning O
54. WEB-BASED TRAINING Addestramento basato su Internet. Evoluzione dell’addestramento basato sull’utilizzo del solo computer (CBT, CAI) che offre la possibilità di istruzione in tempo reale tramite il Web (Internet o intranet) con l’assistenza di tutore docenti. Con questo termine si indicano anche i singoli corsi autodidattici, erogati via web, sia Intranet che Internet. Sul web si utilizzano elementi multimediali e simulazioni meno sofisticate rispetto a quelle utilizzate nei CBT anche se, man mano che la ampiezza di banda aumenta e le tecniche di compressione si vanno affinando, la differenza tra CBT e WBT si sta rapidamente azzerando. Glossario dell’e-learning W
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57. Sequenziale Ogni componente del gruppo, a turno , agisce sul semilavorato apportandovi il proprio contributo Parallela Ogni componente del gruppo lavora in autonomia su una parte specifica del prodotto complessivo I componenti del gruppo lavorano in regime di forte interdipendenza su ognuna delle parti del prodotto complessivo Reciprocità (G. Trentin, 1998) Strategie organizzative per cooperare
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59. Progettare un corso in rete Modulo 2 Fasi Ciclo di vita Mantenimento Contenuti Risorse Interazioni
63. TESTO ALLEGATO 2 (Esercizio 2): IL TRASFERIMENTO DEI FORMATI DELLA DIDATTICA IN RETE Verso la rete si stanno rapidamente trasferendo gran parte della attività didattiche in presenza. Cosa accade nel momento in cui i formati classici della didattica sono trasferiti nella rete? Le seguenti sono ipotrsi. Potete perfezionarle o aggiungerne altre? La didattica espositiv a (lezione) viene ridefinita. Avrebbe poco senso impiegare la rete per cercare di riprodurvi il modello della lezione in presenza d’aula. Sono diverse le attività richieste agli attori, è diversa la modalità di introduzione, l'uso del contenuto. In una lezione tradizionale la presentazione è orale, non si inizia a studiare finché non inizia la lezione, la disciplina è esterna, esiste meno dialogo; in una lezione online le attività iniziano sia prima che dopo l’interazione con il docente, ai partecipanti si richiedono altre attività, ad es. browsing, searching di informazioni più o meno definite.
64. Unità informativa di partenza (composizione in moduli) Attività, elaborazione personale: consultazione, esercizi, produzione di testi Problema Quesiti Possibile interazione con tutors Possibili link, approfondimenti eventuali Possibile interazione con altri partecipanti Il materiale fornito (per quanto le modalità possano variare) ha una struttura diversa, si tende per lo più ad una soluzione modulare . Un modulo è un’area specifica di contenuto che va però concepita in forma diversa dalle tradizionali unità didattiche informative, tipiche della progettazione curricolare- sequenziale classica; è strutturato in sezioni, con eventuali input orientati all’apertura di problemi, all’avvio di attività, ad approfondimenti su piani diversi di complessità (link, ipertestualizzazione) o interazioni con altri soggetti. Il materiale interno ad un modulo (schede, unità informative ecc.) sollecita l’allievo a porre delle domande ed a cercare le risorse adeguate per rispondervi. Le attività possono essere affrontate a livelli diversi di profondità, rimanendo ad una prima conoscenza o penetrando più a fondo nella materia; un modulo conduce inoltre ad altri moduli, secondo possibilità combinatorie, non esiste un percorso univoco nel passaggio da un modulo ad un altro. I moduli spostano l’attenzione del soggetto sulla sua capacità di iniziativa, offrendo anche suggestioni per appoggiarsi a supporti più articolati. L’attività tipica può essere così sintetizzata:
65. La didattica tutoriale può essere affrontata ragionevolmente bene nelle forme a distanza, per diversi versanti in modo superiore alla didattica in presenza. La facilità (economicità, velocità) dell’interazione elettronica permette al formatore di seguire gli allievi con un’attenzione particolare ai loro bisogni specifici, in modo più costante e continuo. L’attività di tutorship può assumere connotati quantitativi e qualitativi diversi, da quelli di un semplice counseling occasionale, ad un’attività più profonda di mentoring, che l’attività in rete tende adesso a far rinascere, dopo il declino provocato dall’avvento della scolarizzazione di massa. In questo contesto si distinguono modalità che generalmente la didattica in presenza non riesce facilmente a consentire, se non in forme numericamente esigue: quelle rivolte prevalentemente alla individualizzazione e alla personalizzazione dei percorsi di apprendimento. La didattica seminariale di piccolo gruppo rimane la modalità didattica di qualità più elevata, vuoi nella forma in presenza, che, come abbiamo detto, conserva connotati di per sé ineguagliabili per la complessità di interazioni dirette che può consentire, vuoi nella forma a distanza di ultima generazione, dove, in negativo, si possono perdere la ricchezza e la fluidità delle interazioni reali ed in particolare il complesso apporto della comunicazione para ed extralinguistica, ma in positivo si può acquisire la possibilità di integrare reciprocamente gli apporti e di rivisitare ed analizzare le interazioni “a freddo”. Laddove si possa realizzare un’integrazione tra presenza e distanza in piccolo gruppo (aula reale- aula virtuale), con in rete i momenti esplorativi preliminari (brainstorming), accanto alle fasi più propriamente compilatorie (editing, ristrutturazione dei materiali ecc..), in presenza i momenti familiarità di base tra partecipanti, accanto a momenti più espressamente “decisionali” (accordi sulle finalità, struttura d’insieme del lavoro), si ottiene la miscela a maggior potenziale qualitativo. La didattica laboratoriale può invece essere solo parzialmente riprodotta a distanza. Ciò dipende evidentemente dalla natura del contenuto e dal tipo di apparecchiature. In diversi casi rimane indispensabile utilizzare un concreto laboratorio ed il gap della distanza e della virtualità rimarrà allora come uno sgradevole limite: vedere su un video è cosa ben diversa dal provare con le proprie mani nella situazione reale. Dove, conseguentemente, la didattica in rete mostra ancora una sua evidente debolezza è nella didattica del modellamento e dell'apprendistato : qui l'essere in situazione ha un peso decisivo ed insostituibile; l’imitazione del modello reale, che si deve tradurre in una concreta attività manipolativa ma anche cognitiva, con gradi di autonomia via via regolabili ( fading ), orienta a preferire rapporti situati in un contesto concreto.
66. Progettare e fare e-learning Scelta delle strategie didattiche Definizione obiettivi Organizz. dei gruppi virtuali Pianificaz. delle attività Definizione dei criteri di valutazione Scelta degli artefatti Conoscenza dei prerequisiti dei partecipanti Vincoli di progetto Strutturaz. dei contenuti
67. In ogni caso, non si abbandona il modello tradizionale, considerando il processo di e-learning come una modalità complementare. Progettare e fare e-learning apprendimento individuale interazione a distanza intervento in presenza Blended Solution e-learning
82. Flusso produzione multimediale Progettazione > analisi target > concept > navigazione Interfaccia funzionale e look&feel Raccolta testi, contributi e stesura storyboard Digitalizzazione dei contributi Realizzazione animazioni e video Montaggio software Registrazione audio Testing
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88. Ruoli nel processo di produzione dei contenuti Macrofasi del progetto didattico progettazione erogazione, monitoraggio e valutazione processo di produzione e implementazione
89. Ruoli nel processo di produzione dei contenuti Macrofasi prog. didattico: aspetti della progettazione analisi del target sviluppo, testing, analisi prototipo progettazione formato didattico definizione obiettivi, target bisogni idea di progetto pianificazione didattica progettazione grafica progettazione piattaforma
90. Macrofasi prog. didattico: attività di erogazione, valutazione e monitoraggio gestione delle attività pubblicazione contenuti monitoraggio processo di apprendimento fruizione dei contenuti partecipazione alle attività didattiche valutazioni in itinere valutazioni conclusive
101. TERRITORIO Rilevazione bisogni formativi PROGETTAZIONE CORSO Pianificazione Promozione Managing amministrazione Staff Attrezzature Infrastruttura tecnologica Monitoraggio qualità Accreditamento Certificazioni riqualificazione STUDENTE Orientamento tutorship distribuzione Percorso iscrizione… apprendimento … valutazione Materiali Prof. Calvani – Università di Firenze
102. Scelta di un sistema e-learning CON IL PERCORSO CON IL CONTENUTO VERTICALE ORIZZONTALE VARIABILI IN USCITA U T E N Z A A P P R E N D. I N F R A S T R. ACCESSO EXPERTISE CHIUSO/APERTO TESTO/MULTIM CONTENUTO/ PROCESSO TECNICA UMANA VARIABILI D’INGRESSO TIPI DI INTERAZIONE strategia ORGANIZZATIVA strategia METODOLOGICA strategia COMUNICATIVA strategia GESTIONALE Materiali Prof. Calvani – Università di Firenze
123. Definire l’ambiente di apprendimento Modulo 3 Ambienti di apprendimento Piattaforme e-learning Criteri per la scelta
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128. Come si può definire una piattaforma per la formazione in rete? Tipicamente, è un software che cerca di rispondere ad alcune esigenze: - gestione di flussi di dati - gestione di messaggistica - erogazione di materiali didattici - management della "classe virtuale" - verifica dei risultati Studente Servizi di supporto Materiali Tecnologie Altri studenti Esperti Docente
129. Un numero? 516 (2003) Sono gli ambienti software o i "sistemi" per la formazione online censiti da Tech Learn Trends. Ormai molti di più... Perché così tanti, rispetto ad altre tipologie di software? Almeno 2 le ragioni. 1. Sono in atto enormi investimenti in questa direzione: è uno dei business del futuro e ancora il "mercato" non si è assestato. 2. Si punta sulla personalizzazione : anziché poche proposte per affrontare i problemi in generale, molte soluzioni per risolvere problemi specifici. A m bienti di apprendimento e ambienti software
130. L'eccessiva quantità di soluzioni in circolazione ha varie implicazioni : - L'eccesso di offerta può portare ad una sorta di "paralisi" decisionale: gli utenti sono confusi, anche perché stabilire la superiorità di una piattaforma rispetto ad un'altra appare di estrema difficoltà. - L'eccesso di strumenti e la sovrabbondanza di tipologie e funzionalità rende difficoltosa l'acquisizione lato utenti delle abilità necessarie per usufruire a fondo delle potenzialità dei vari ambienti, i più sono intimiditi di fronte all'idea di doversi continuamente aggiornare. Scelta delle infrastrutture tecnologiche
131. Per affrontare le difficoltà della scelta infrastrutturale si possono individuare almeno due strategie e due soluzioni: 1. Soluzione dosata In una soluzione dosata l'infrastruttura tecnologica è minima e il focus è soprattutto sugli attori . 2. Soluzione integrata In una soluzione integrata si fa uso di piattaforme strutturate e il focus è soprattutto sul "sistema" . Due soluzioni principali
132. L'alternativa più interessante all'uso di software complessi o costosi per mettere a punto un "sistema" per la formazione in rete o gestire una "classe virtuale" è probabilmente rappresentata dall'uso dosato di pochi semplici strumenti , come la posta elettronica, un chatting, un forum/bacheca, un blog… In questo caso la soluzione di alcune problematiche, come la gestione delle dinamiche comunicative e il management del gruppo, sarà affidata più all'organizzazione e al coordinamento che non al software in senso stretto. Certamente è più difficile effettuare il monitoraggio . Soluzione dosata
133. Soluzione dosata Per puntare a una soluzione dosata bisogna soprattutto fare chiarezza sugli obiettivi del corso online e sulle modalità di interazione tra gli attori e tra attori e risorse, in modo da scegliere di conseguenza gli "utensili" più adatti. I punti di forza: · L'assenza di una vera e propria piattaforma garantisce estrema flessibilità nella gestione del processo · Il costo iniziale è molto basso e non sono richiesti particolari investimenti · Non sono richieste particolari abilità agli attori coinvolti e le attività possono cominciare subito I punti di debolezza: · Continuo rischio di "overload" del tutor e rischi generali di disorganizzazione · Il costo dell'attività formativa non si abbassa nel tempo in modo significativo · Il monitoraggio sul processo e la sua valutazione devono essere affidati a persone (con conseguente aumenti dei costi) o a tecniche tradizionali
134. Soluzione integrata Si può parlare di soluzione integrata in quei casi in cui i progettisti e gli organizzatori di un corso online decidono di orientarsi su una piattaforma specifica per risolvere integralmente o in larga parte il problema dell'infrastruttura tecnologica che supporterà l'attività.
135. Soluzione integrata Una soluzione integrata presuppone un'analisi e una valutazione delle piattaforme tecnologiche per la formazione in rete disponibili sul mercato e una selezione basata sulla rispondenza tra le potenzialità dello strumento individuato, le esigenze in gioco, gli obietti del corso e il modello didattico che si intende applicare. Punti di forza: · Il costo dell'attività formativa si abbassa significativamente col passare del tempo · Il monitoraggio del processo e certe analisi in vista della valutazione complessiva sono agevolati dalla piattaforma e talora fortemente automatizzati Punti di debolezza: · La gestione delle attività è legata alle potenzialità della piattaforma e ogni variante richiede una certa "fatica" · Sono richiesti investimenti iniziali talora rilevanti · Agli attori coinvolti sono richieste specifiche abilità e questo implica una fase preliminare di formazione tecnologica, che ha un costo e incide sui tempi del processo
136. Come si può definire una piattaforma per la formazione in rete? Tipicamente, è un software che cerca di rispondere ad alcune esigenze : - gestione di flussi di dati - gestione di messaggistica - erogazione di materiali didattici - management della "classe virtuale" - verifica dei risultati Le piattaforme e-learning
137. Si possono individuare varie tipologie di piattaforme per la formazione in rete e l’e-learning: - Desktop Conferencing Systems in senso stretto - Groupware orientati ai contenuti - Groupware orientati alle dinamiche di interazione - Ambienti di editing e authoring di materiali formativi - Ambienti di erogazione e management di corsi strutturati - Ambienti polivalenti o misti Tipologie di ambienti
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139. L’essenziale per la scelta della soluzione tecnologica Bisognerebbe sempre chiedersi: Cosa serve davvero? Delle infinite funzionalità di un software, quante ne usiamo realmente? Sono domande che valgono ogni volta che usiamo una tecnologia: in particolare quando si tratta di individuare uno strumento valido e utile per i nostri obiettivi tra centinaia di proposte.
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141. 5. Poter scambiare messaggi in modo che siano visibili a tutti o a parte dei coinvolti. 6. Poter condividere documenti e file di vario genere inviandoli al server e ottenendo automaticamente indici aggiornati per consultarli 7. Poter condividere dinamicamente link a risorse in rete. 8. Poter contare su un riepilogo di quanto è accaduto o ricavare facilmente dati per monitorare l'esperienza e le interazioni intercorse, oltre che per valutare l'efficacia complessiva del sistema. 8 criteri per la scelta
142. Un software per la formazione in rete dovrebbe prima di tutto rispondere ai criteri precedentemente illustrati: C'è tutto quello che serve? Manca qualcosa? Si può ovviare alla mancanza in altro modo? Ci sono altre funzionalità? Sono davvero utili o appesantiscono inutilmente l'ambiente e ne rendono difficoltoso l'utilizzo? Quali i criteri?Altre domande
143. Dovrebbe inoltre rispondere ad alcuni criteri. - Non richiedere l'installazione e la configurazione di un client o renderla del tutto trasparente. - Garantire la riproducibilità di una qualsiasi esperienza in qualunque altro contesto. - Essere possibilmente utilizzabile sia a livello di Internet che a livello di Intranet o LAN. - Essere relativamente semplice da configurare sul versante server o non richiedere la configurazione di un server. I criteri…
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145. Tecnologie per ambienti virtuali di apprendimento Ambiente virtuale per l’educazione Attività didattica Corso, modulo Curricula Integrazione di servizi
146. Alcune variabili dello scenario L’ambiente e le persone Le tecnologie I modelli formativi
147. Scenario 1: erogazione di contenuti L’ambiente e le persone Le tecnologie I modelli formativi Formazione universitaria Tecnologie come mezzo di diffusione Trasmissione verticale Accesso all’informazione
148. Scenario 2: la comunità Le tecnologie L’ambiente e le persone I modelli formativi Formazione universitaria, comunità di pratica Tecnologie come sistema di intermediazione a supporto della collaborazione tutoraggio, cooperazione tra pari Accesso alle persone
149. Scenario 3: apprendimento just-in-time Le tecnologie L’ambiente e le persone I modelli formativi Formazione aziendale CBT, WBT Apprendimento autonomo, supervisione e valutazione di esperti
150. Scenario 4: m-learning L’ambiente e le persone Le tecnologie I modelli formativi Anytime anywhere mobile edutainment learning-pills
151. FAD – e-learning approccio sistemico docenti studenti risorse e mezzi spazi fisici sistema burocratico/ gestionale Programmi scolastici Esigenze Educative Tradizione didattica Contesto culturale, Sociale ed economico materiali didattici processo
152. Ciclo di vita di un corso e-learning Requisiti Progetto Realizzazione Controllo Conduzione corso Specifiche Contesto del corso (esigenze, popolazione) scopi e contenuti di massima approcci e fonti utilizzabili prime ipotesi di soluzione Misure di qualità tecnica, qualità didattica gestionale attraverso simulazioni e prove sul campo preparazione dei materiali (testi, software, ecc.) e del sistema gestione Progetto didattico (divisione in Moduli) Scelta strategie e mezzi. Progetto prove di verifica Struttura contenuti e obiettivi del corso vincoli (prerequisiti, tempi,..) misure di qualità richieste
153. 1. Definire una outline delle pagine Web su cui si basa o si appoggia il corso, puntando su soluzioni a più livelli di approfondimento o di sviluppo. 2. Rendere esplicite le differenze tra le varie tipologie di materiali prodotti evidenziando almeno: A. I suggerimenti didattici B. I materiali da consultare C. Gli approfondimenti D. Gli esercizi e i compiti da svolgere E. Le regole di interazione Relativamente ai materiali da consultare e agli approfondimenti evidenziare almeno: 1. Le informazioni cruciali (materiali che "devono essere letti") 2. Le informazioni importanti (materiali che "dovrebbero essere letti") 3. Le informazioni "godibili" (materiali che "possono essere letti") Strutturazione contenuti di un corso e-learning
154. Selezione risorse di un corso e-learning Relativamente alla selezione delle risorse aver cura di: 1. Segnalare risorse che possono rappresentare modelli , archetipi o paradigmi . 2. Proporre una selezione di risorse eterogenea e sufficientemente ricca . 3. Selezionare le risorse non solo per rispondere a richieste specifiche ma anche per offrire spunti di riflessione che vadano oltre l'immediato. 4. Individuare risorse che possano diventare occasioni per riflettere sull'uso di Internet come mezzo per condividere esperienze e conoscenze.
155. Messa a fuoco delle problematiche legate all'interazione tra gli attori : - Essere chiari nel definire gli obiettivi - Predisporre una netiquette chiara - Predisporre un'agenda per i tutor - Invitare gli "studenti" a fornire feedback Le interazioni in un corso e-learning: suggerimenti
156. - Stabilire scadenze precise. - Verificare che gli studenti rispettino le consegne intervenendo ad personam per sollecitare lo svolgimento di un compito o la chiusura di una discussione. - Garantire una costante visibilità al processo in modo che gli studenti percepiscano la presenza del tutor o di altri attori come costante nel tempo. Le interazioni in un corso e-learning: suggerimenti
157. 1. Le oggettive difficoltà di familiarizzazione ed impiego tecnologica del corsista. Abbagliati dalla pubblicità e dalla presunzione che un software possa essere un oggetto semplice da usare molti neofiti mettono in mano a corsisti inesperti complessi strumenti per attività cooperative. La fase di familiarizzazione può rivelarsi in questo caso molto più lunga del previsto e si correranno seri rischi di insuccesso. Fattori di rischio da non sottovalutare
158. 2. Le caratteristiche del tutor : si ritiene erroneamente che un bravo tutor in presenza o un soggetto attento ai rapporti umani e capace di muoversi all'interno di gruppi di lavoro tradizionale sia tale anche in rete. Non è necessariamente vero. La specificità della formazione del tutor capace di operare online è uno degli elementi/chiave del successo di un corso. Fattori di rischio da non sottovalutare
159. 3. I fattori infrastrutturali , il mantenimento e il coordinamento del processo. Non si dovrebbe impiegare un software se non è stato sufficientemente sperimentato . Per quanto sia largamente auspicabile la collaborazione tra gli studenti e una relativa libertà organizzativa di ciascuno non si dovrebbe dimenticare che la comunità virtuale di apprendimento va saputa gestire e, se necessario, orientare al rispetto di vincoli e regole. Fattori di rischio da non sottovalutare
160. 4. La qualità complessiva dei contenuti . Non ci si improvvisa "esperti" in qualcosa, né, pur essendolo, si è per questo automaticamente capaci di distribuire contenuti e materiali sugli argomenti di nostra competenza nei nuovi e molteplici formati imposti dalla comunicazione in rete. Fattori di rischio da non sottovalutare
164. LMS: Learning Management System Insieme di funzioni amministrative di una infrastruttura software di e-learning. Consente di gestire le attività di un ambiente di formazione distribuita (preparazione dei corsi e dei curricula, creazione dei cataloghi e dei calendari degli insegnamenti, iscrizione degli studenti, monitoraggio dello studio, misurazione e valutazione dei risultati, certificazione). Sistema che gestisce aule fisiche e virtuali e l’inventario dei materiali didattici. Un buon LMS comprende le funzioni che coinvolgono le diverse figure che possono operare nell’ambiente di formazione distribuita: gli studenti, gli amministratori, i docenti e i tutor. Contiene strumenti di comunicazione sincroni e asincroni. Piattaforme, LMS, CMS, LCMS e Open Source LMS
165. Un LMS permette di: - Erogare formazione a distanza strutturata, solitamente strutturata in un corso (o WBT). Possono essere erogati tramite un LMS anche E-book, filmati, dialoghi, software di tipo didattico, link ad altri siti. - Assegnare i WBT agli utenti o a classi di utenza. - Rilevare delle statistiche di fruizione dei corsi stessi da parte degli studenti ed altri feedback. - Creare i contenuti didattici, o importare contenuti didattici creati esternamente all’LMS. Piattaforme, LMS, CMS, LCMS e Open Source Corsisti Docenti tutor Materiali didattici Dati LMS
166. CMS: Content Management System Un database in cui sono registrati tutti i possibili contenuti utilizzati per l’e-learning: testi,filmati, grafica, pagine HTML, etc.. Piattaforme, LMS, CMS, LCMS e Open Source CMS Dati digitali dai diversi content provvider Contenuti di organizzazioni editoriali Dati da stazioni editoriali interne Creazione di nuovi contenuti Documenti cartacei testi elettronici HTML, XML (documenti categorizzati) Multimedia content Infrastruttura tecnologica Content repository Web Server App Server Personalization Server Contenuti a palinsesto editoriale Contenuti da utenti Contenuti da Profilazione utenti Ricezione dei contenuti da diverse fonti Trattamento dei contenuti Pre-produzione Pubblicazione Add Meta Data Workflow Management Web publishing Manage Web Objects Il sistema dovrebbe gestire anche: Look & Feel, Authoring, Shared Web Repository, processi di approvazione, processi di pubblicazione, definizione ruoli e permessi utenti, aggregazione dimanica pagine Web su rules predefinite
167. Piattaforme, LMS, CMS, LCMS e Open Source LCMS: Learning Content Management System Piattaforma software che consente di gestire, su rete intranet o internet, l'intero processo di formazione: il sistema di valutazione delle competenze; il catalogo dei corsi on-line; l'offerta formativa (tradizionale e non); la pianificazione dei curricula formativi; i processi di iscrizione, registrazione e autorizzazione degli allievi; l'erogazione di corsi web based; il tracking dell'utente, ossia la sua "biografia formativa"; il monitoraggio e la valutazione dei risultati della formazione. LCMS
168. Il Learning Content Management System costituisce quindi qualcosa di più e di diverso rispetto a un mezzo per erogare e distribuire corsi on-line: rappresenta un concreto e prezioso supporto per le aziende che vogliono ottimizzare il sistema di gestione delle competenze e dei processi formativi collegati; il LCMS è di fatto uno strumento utile per lo sviluppo delle risorse umane e per la realizzazione di sistemi di formazione continua. Piattaforme, LMS, CMS, LCMS e Open Source Componenti Content management: supporto ad editor per produzione moduli didattici Content delivery: distribuzione e organizzazione moduli didattici Community: supporto all’interazione tra i partecipanti all’azione formativa
170. Moodle è un’alternativa alle soluzioni software commerciali, di tipo proprietario, per la formazione online, ed è distribuito gratuitamente sotto la licenza Open Source. Un’organizzazione ha accesso completo al codice sorgente e può anche apportare modifiche allo stesso. Il progetto modulare di Moodle permette inoltre una facile creazione di corsi e la semplice aggiunta di contenuti e attività formative. L’interfaccia intuitiva di Moodle permette agli Insegnanti di creare facilmente i corsi. Gli Studenti devono solo essere capaci di navigare su Internet per iniziare l’apprendimento. Modular Object-Oriented Dynamic Learning Environment Moodle
174. L'open source e' anche un modo di sviluppare software distribuito. Viste le caratteristiche delle licenze open source, conviene sia agli utenti che agli sviluppatori diffondere modifiche, commenti, codice ecc. In questo modo si sfrutta una vastissima comunita', in grado di segnalare errori, suggerire modifiche e, in generale, migliorare il software La grande modularita' riduce lo sforzo di coordinamento e integrazione tra progetti diversi, e incoraggia l'adozione (o la creazione) di standard realmente interoperabili Caratteristiche principali Open Source