All’interno di Vinitaly 2013, CCPB e Certiquality presentano un convegno sulla filiera vitivinicola. Martedì 9 aprile, ore 10, nella Sala Respighi, primo piano del Palaexpo di Verona Fiere. Tema centrale come il metodo biologico, la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale concorrono e lavorano insieme nella produzione del vino.
Le relazioni di:
Ettore Capri, Centro di ricerca per lo sviluppo sostenibile OPERA Università Cattolica del Sacro Cuore – Piacenza, presenta una relazione sugli “Uno, cento, mille modelli di sviluppo sostenibile”
Giorgio Ragaglini e Simona Bosco, Land Lab. Scuola Superiore di S. Anna – Pisa, illustrano le “Analisi della sostenibilità ambientale della filiera di produzione del vino”
Santina Modafferi, Certiquality, descrive il “Certificare la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale: i benefici”
Fabrizio Piva e Giuseppe Garcea, CCPB, parlano del “Certificare il biologico e la sostenibilità: due modelli per uno stesso obiettivo”
Stefano Tagliavini, SCAM SpA – Modena, interviene sulla “Sostenibilità e valorizzazione della filiera vitivinicola: il percorso EPD di SCAM”.
Vinitaly 2013: la filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale
1. La Filiera Vitivinicola
Fra Biologico, Sostenibilità Ambientale e Responsabilità
Sociale
“Certificare il biologico e la sostenibilità: due modelli per uno stesso
obiettivo”
*Fabrizio Piva e Giuseppe Garcea - CCPB srl Bologna
ccpb@ccpb.it
VINITALY – Palaexpo - Sala Respighi
VERONA – 9 Aprile 2013
2. CHI SIAMO
CCPB e’ un Organismo di Ispezione e Certificazione, nato nel 1988, da da
sempre impegnato nella certificazione di processi e prodotti ispirati
all’ecosostenibilita’
PRODUZIONE
PRODUZIONE PRODUZIONE
PRODUZIONE NO FOOD ECO
NO FOOD ECO
BIOLOGICA
BIOLOGICA INTEGRATA
INTEGRATA COMPATIBILE
COMPATIBILE
3. LO SCENARIO GENERALE
Le problematiche legate alla tutela dell’ambiente e alla lotta ai
cambiamenti climatici hanno spostato l’attenzione dell’opinione
pubblica sugli impatti che le diverse attività economiche possono
determinare.
Al fine di comprendere quanto i prodotti che giornalmente acquistiamo
siano compatibili con il concetto di sostenibilità, si è sviluppato
l’interesse verso strumenti e metodologie in grado di stimare le
emissioni di CO2 e degli altri gas ad effetto serra.
La metodologia che sta alla base di questo tipo di valutazione è
l’Analisi del Ciclo di Vita o Life Cycle Assessment (LCA
La metodologia LCA valuta l’impatto di un prodotto o di un servizio
sull’ambiente considerando gli input e gli output nel suo intero ciclo di
vita.
4. IL CONCETTO DI SOSTENIBILITA’ DEL BIOLOGICO
La produzione biologica persegue i seguenti obiettivi:
- stabilire un sistema di gestione sostenibile per l’agricoltura che:
•rispetti i sistemi ed i cicli colturali e mantenga e migliori la salute dei suoli, delle
acque, delle piante e degli animali e l’equilibrio tra essi;
•contribuisca ad un alto livello di diversità biologica;
•assicuri un impiego responsabile dell’energia e delle risorse naturali come l’acqua,
il suolo, la sostanza organica e l’aria;
•rispetti criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e soddisfi le specifiche
esigenze comportamentali degli animali secondo la specie;
- mirare ad ottenere prodotti di alta qualità
- mirare a produrre un’ampia varietà di alimenti e altri prodotti agricoli che
rispondano alla domanda dei consumatori di prodotti ottenuti con procedimenti
che non danneggiano l’ambiente, la salute umana, quella dei vegetali, la salute e
il benessere degli animali.
5. IL CONCETTO DI SOSTENIBILITA’ DEL BIOLOGICO
Cio’ sta a dimostrare che il metodo di produzione biologico e’ un metodo
sostenibile “ante litteram”;
La sostenibilita’ che il biologico garantisce e’ di tipo ambientale, quella di tipo
economico si fonda sul bilancio economico aziendale e sui costi di produzione,
mentre quella sociale nell’ UE dovrebbe essere garantita dalle leggi;
Anche il concetto di rispetto dell’ambiente e’ cambiato nel tempo. si e’ passati
dalla compatibilita’ alla sostenibilita’ ambientale, da un concetto statico ad uno
dinamico influenzato dagli effetti che i processi produttivi hanno sul cambiamento
climatico e sull’ equilibrio del pianeta;
Il metodo biologico e’ sicuramente compatibile sul piano ambientale, occorre
misurarne la sostenibilita’ in relazione alla riduzione dei suoi impatti ambientali
nel tempo, anche in una logica di efficienza economica e di riduzione dei costi
aziendali e sociale (LCC).
6. IL COMPARTO AGROALIMENTARE
Recentemente, anche nel comparto agroalimentare, e’ stata riconosciuta
l’importanza di valutare gli impatti ambientali connessi alla produzione.
L’applicazione dell’ LCA (Life Cycle Assessment) nella valutazione degli impatti
ambientali, generati dall’intero ciclo di vita del prodotto, risulta particolarmente
complessa nel campo della produzione agricola.
La sua grande variabilita’ e’ legata ai sistemi di produzione agricola che ci ha
indotto, a differenza di altre norme presenti sul mercato, a soffermarci con
maggiore attenzione su queste fasi attualmente poco indagate.
7. LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
Il nostro Percorso
Al fine di offrire una risposta piu’ esaustiva, in linea con le attuali e future
aspettative del comparto agroalimentare, il CCPB ha attivato quasi 4 anni fa
un apposito gruppo di lavoro.
Lo schema di certificazione che presentiamo, e’ il frutto di un progetto nato
dalla condivisione di temi ed approcci presenti all’interno del gruppo di lavoro
che ha visto il coinvolgimento di istituzioni scientifiche e di centri sperimentali
esperti nel settore.
Gli Obiettivi
Obiettivo principale della norma tecnica (DTP 06) consiste nel valutare
l’impatto ambientale del ciclo di vita dei prodotti agroalimentari in termini di
categorie di impatto, esplicitati da specifici inicatori, al fine di certificarne i
valori per unita’ funzionale (kg, lt o ha).
Il documento definisce i requisiti di sistema, di prodotto e di controllo
affinche’ i valori di impatto siano il frutto di un processo definito, nei suoi
confini, monitorato e controllato secondo requisiti oggettivi e trasparenti.
8. LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
La metodologia LCA
L’ analisi del ciclo di vita – Life
Cycle Assessment (LCA) e’ un
metodo di valutazione e
quantificazione dei carichi
energetici ed ambientali e degli
impatti potenziali associati ad
un prodotto "dalla culla alla
tomba“
E’ un’analisi standardizzata,
definita dalle norme iso 14040 e
iso 14044
E’ la metodologia riconosciuta a
livello europeo per la valutazione
dei prodotti integrated product
policy (ipp) e per le etichette del
III tipo (ecolabel)
9. LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI: A CHI E’
RIVOLTA
A tutti i prodotti agroalimentare di origine vegetale e/o animale
A tutti i livelli della trasformazione industriale
A prodotti coltivati/trasformati sia in Italia che all’estero
A tutti i canali della Distribuzione e della GDO
Business to business
Business to business Prodotto
rivolta alle aziende Prodotto
rivolta alle aziende intermedio
intermedio
Business to consumer rivolta ai
Business to consumer rivolta ai
distributori/consumatori
distributori/consumatori Prodotto finito
Prodotto finito
10. LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
Le definizioni
Unità funzionale
Unità di prodotto a cui è riferita l’analisi LCA.
Negli studi sulla filiera agroalimentare e in esperienze già attive a livello
internazionale l’unità funzionale è riferita ad 1kg/1lt.
Confini del sistema
I confini del sistema, la lunghezza della filiera e l’unita di riferimento (unità
funzionale) per la stima dei fattori di impatto ambientale potranno variare a
seconda del prodotto considerato ma dovranno essere definite chiaramente
Categorie di impatto
Le categorie di impatto considerate sono relative ad una specifica unità
funzionale prodotta all’interno di uno specifico confine del sistema
11. CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
Categorie di Impatto e Valore Aggiunto
- Emissioni di Gas Serra (Kg CO2 eq/unità funzionale)
- Consumo di acqua (l. H2O/unità funzionale)
- Potere Eutrofizzante (Kg PO4/unità funzionale)
- Potere Acidificante (Kg SO2 /unità funzionale)
- Tossicità dell’acqua e del suolo (Kg 1,4-DB eq/unità funzionale)
- Land Use (m2 SAU/unità funzionale)
- Affezioni respiratorie da sostanze inorganiche (Kg PM 2,5 eq/unità
funzionale)
- Assottigliamento dello strato di ozono (Kg CFC-11eq/unità funzionale)
- Formazione di ossidanti fotochimici (Kg C2H4 eq/unità funzionale)
L’Organizzazione può, così, dare evidenza dell’impatto dei propri processi,
per unità funzionale, ed impegnarsi, entro tempi predefiniti, a ridurne
l’incidenza secondo una logica di maggiore sostenibilità.
12. LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
I Documenti
I documenti dello standard sono:
- norma tecnica (DTP 06) “certificazione degli impatti ambientali nel ciclo di vita
dei prodotti agroalimentari”.
- domanda per la certificazione.
- questionari per la raccolta dati “prodotti di origine vegetale”.
- questionari per la raccolta dati “prodotti di origine animale”.
- regolamento del sistema di certificazione degli impatti ambientali nel ciclo di
vita dei prodotti agroalimentari
- contratto per la fornitura di servizi di certificazione degli impatti ambientali nel
ciclo di vita dei prodotti agroalimentari
13. LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
Attività di Valutazione
In fase iniziale l’Organizzazione, tramite la specifica Domanda di
Certificazione, deve:
- Definire i processi, i prodotti, l’unita’ funzionale, i confini del sistema, i siti
della filiera e i siti/settori esclusi;
- Descrivere tutti gli input utilizzati e le emissioni associate facendo
riferimento ad un’unita’ funzionale.
Successivamente l’Organizzazione è tenuta a compilare gli appositi
questionari in funzione della filiera cui “appartiene” il prodotto oggetto di
valutazione.
La compilazione deve essere eseguita annualmente, mentre la valutazione
LCA, eseguita facendo riferimento almeno al 95% in peso dei componenti
l’unità funzionale e nel rispetto delle Norme ISO 14040 e 14044, viene
effettuata ogni tre anni in base ai seguenti criteri:
• estensione e produttività;
• la localizzazione in base ai parametri geografici, agronomici e tecnici;
• tipologia produttiva;
• dotazione tecnologica di prodotto e processo.
14. LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
Questionari per la raccolta dati
informazioni sul prodotto
UNITÁ DI
consumi di risorse PRODOTTO,
RIFERIMENTO PER
LA
materiali in entrata QUANTIFICAZIONE
DEI FLUSSI
UNITÁ FUNZIONALE
materiali in uscita
trasporti connessi
ANNO DI RIFERIMENTO
15. LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
Verifica Ispettiva
Le verifiche ispettive hanno una frequenza triennale e la scelta dei siti da
verificare avviene in base agli stessi criteri in base ai quali eseguire la
valutazione LCA
Struttura da verificare Luogo da Campione Frequenza
verificare
Azienda agricola, allevamento Azienda agricola o Almeno 1 Triennale
richiedente allevamento sito
Gruppo di aziende agricole, Azienda agricola o
allevamenti richiedenti allevamento “ “
Aziende agricole, allevamenti Azienda agricola o
fornitrici e/o subfornitrici allevamento “ “
Stabilimenti di produzione Stabilimento
dell’organizzazione richiedente “ “
Stabilimenti alimentari intermedi Stabilimento “ “
Distributori e/o Preparatori Stabilimento
“ “
Distributori Punto vendita
“ “
16. LA CERTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
La Dichiarazione di Conformita’
L’Organizzazione licenziataria è autorizzata a dichiarare la conformità del
prodotto al presente documento, anche attraverso l’utilizzo del marchio di
prodotto dell’Organismo di Certificazione.
L’Organizzazione potrà dichiarare la conformità del prodotto alla/e differente/i
opzione/i indicata/e nel capitolo dedicato al Valore Aggiunto-
L’Organizzazione può scegliere se rendere note le Metodologie di Calcolo
utilizzate le quali verranno fornite dall’Organismo di Certificazione nello
specifico Allegato “Metodologie di Calcolo”. L’Organizzazione può scegliere se
esplicitare (pubblicizzare) i valori ottenuti per la propria unità di prodotto in
etichetta apposta sulla confezione o su supporto informatico (sito internet)
oppure soltanto sul certificato di conformità, che viene rilasciato per ogni
prodotto oggetto di certificazione in base al presente documento ed ha validità
triennale.
17. CERTIFICARE IL BIOLOGICO E GLI IMPATTI AMBIENTALI
Alcune Riflessioni
La certificazione, ovvero l’attestazione di parte terza, consente di verificare
puntualmente la situazione di una determinata azienda o filiera e di attestarne nel
tempo le categorie di impatto. Attraverso il processo di certificazione si misurano i
risultati raggiunti da quella specifica filiera e non tanto quanto potrebbe emergere da
dati bibliografici o da impostazioni “teoriche” predefinite.
Accanto alla valorizzazione aziendale e dei prodotti ottenuti, l’attestazione degli
impatti ambientali può rientrare negli obiettivi di politica ambientale fissati dall’UE e
da altre organizzazioni in ambito internazionale.
La certificazione consente di fissare obiettivi di miglioramento nel tempo che
contribuiscono ad accrescere, oltre che l’efficienza ambientale, anche quella
economica derivante dalla razionalizzazione dei processi produttivi adottati.
L’impostazione di processi produttivi che integrano i valori ambientali in una logica di
filiera consente di migliorare tutti i processi adottati dai soggetti che appartengono a
quella determinata filiera coinvolgendo i fornitori in una logica di partnership.
L’uso di dichiarazioni, loghi di certificazione, la disponibilità di dati e report
consentono di impostare strumenti ed una politica di comunicazione tesa a
raggiungere il mercato ed i consumatori sia in una logica “btob” che “btoc”.
18. GRAZIE PER LA VOSTRA
ATTENZIONE
VINITALY – Palaexpo - Sala Respighi
VERONA- 9 Aprile 2013
20. Definizione del termine
SOSTENIBILITÀ
Caratteristica che può essere mantenuta ad un certo livello nel tempo
Sviluppo sostenibile - ISO 26000 – termini e definizioni:
Sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la
possibilità di soddisfare quelli delle future generazioni
Responsabilità sociale secondo la ISO 26000
Responsabilità di un organizzazione per gli impatti generati dalle proprie
decisioni e azioni sulla società e sull’ambiente, attraverso un
comportamento etico e trasparente
Un comportamento socialmente responsabile può dare un reale
contributo allo sviluppo sostenibile.
21. … Lo sviluppo sostenibile si riferisce all’integrazione degli
obiettivi di una elevata qualità della vita, salute e
prosperità con la giustizia sociale ed il mantenimento
della capacità della terra di supportare la vita in tutte le
sue diversità
Questi obiettivi sociali, economici e ambientali sono
interdipendenti e si rinforzano mutuamente
(ISO 26000, termini e definizioni)
22. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
…uno dei 3 cardini della
SOSTENIBILITÁ
Obiettivo:
Preservare la Vita e la Salute
Custodire le risorse del pianeta
Contrastare i Climate Changes
23. Scenario:
OUTLOOK 2050
- Aumento della popolazione FONTE: Vision 2050
- Aumento dei consumi The new agenda for business
- Riduzione delle risorse
- Global warming
24. Il contesto
…aumento dei consumi e riduzione delle risorse
• Aumento della popolazione e contrazione delle superfici
coltivabili
• Aumento dei consumi idrici
• Deforestazione
• Inquinamento aria (emissione gas effetto serra)
• Riduzione capacità ripopolamento mari
• Aumento consumi energetici del 700%
• Aumento dei consumi alimentari per una popolazione che
si prevede sarà di 9 ML nel 2050
• Utilizzo di energia non rinnovabile
25. Gli impatti
…….cambiamenti climatici
Desertificazione
Dissesto idrogeologico
Aumento della temperatura globale
Crisi agricoltura
Degrado della biodiversità
Riduzione aree costiere
Pericoli per la salute umana
28. Impatto ambientale
agroindustria in Italia fonte Ismea 2009, rapporto agricarbon
Il Bilancio di Gas Serra prodotti rappresenta circa il 18% del totale delle emissioni
Agroindustria Mt CO2 Eq.
Produzione agricola (fertilizzanti, lavorazioni, 47,1
trattamenti, uso acqua, ecc.)
Fermentazione enterica (metano* da attività 11,6
zootecnica)
Letame e reflui (Protossido di Azoto** e 6,9
Ammoniaca )
Trasporti 19,8
Trasformazione industriale 5,5
Packaging 13,1
Totale *** 104,00
* Il Metano genera un effetto serra di 20 volte superiore rispetto alla CO2
** Il Protossido di Azoto genera un effetto serra di 300 volte superiore rispetto alla CO2
*** Manca il contributo legato alle modalità di consumo dei prodotti agroalimentari e agli sprechi alimentari che si verificano
nella fase di distribuzione.
30. dal “BUSINESS AS USUAL” … a ?
Come far convergere i
duplici obiettivi
di crescita, sviluppo e
benessere umano e la
capacità delle risorse di
supportare lo sviluppo
umano nel tempo?
31. Dialogo e coinvolgimento
dei diversi attori, istituzionali e non
AZIENDE
ORGANIZZAZIONI
CONSUMATORI
ISTITUZIONI
CONTROLLI PUBBLICI
CONTROLLI PRIVATI
32. Quale ruolo per i Certificatori nell’assicurare
un progresso verso la sostenibilità?
CONTROLLI COGENTI
CONTROLLI VOLONTARI
fonte: WBCSD
33. STRUMENTI :
Sistemi di Gestione Ambientale
I Sistemi di Gestione
Ambientale (ISO 14001 ed
EMAS) prendono in
considerazione tutti gli aspetti
e gli impatti apportati
all’ambiente circostante
dalle attività di
un’Organizzazione
Aria, Energia, Esseri umani,
Flora, Fauna, Acqua, Rumore,
Suolo
34. LCA – Life Cycle Assessment
Il Life Cycle Assessment (Valutazione del Ciclo di Vita) metodologia
per la quantificazione degli impatti ambientali di un prodotto, di un
processo o di un'attività durante tutto il suo ciclo di vita (“dalla Culla alla
Tomba”), tramite la quantificazione dell'utilizzo delle risorse ("immissioni"
come energia, materie prime, acqua) e delle emissioni nell'ambiente
("emissioni" nell'aria, nell'acqua e nel suolo) associate con il sistema
oggetto della valutazione.
35. CARBON FOOTPRINT DI ORGANIZZAZIONE
La Carbon Footprint
Costituisce uno degli indicatori più importanti che rendono conto dello
sfruttamento delle risorse disponibili.
Lo standard ISO 14064 è rivolto a qualsiasi organizzazione che fornisca
prodotti e servizi e che voglia:
quantificare le emissioni di gas
a effetto serra
comunicare i risultati
all’esterno.
36. CERTIFICAZIONI DI PRODOTTO:
LCA, EPD, carbon footprint di prodotto, water
footprint
L'EPD permette di realizzare un bilancio ambientale del proprio prodotto basandosi
sugli studi di LCA = analisi molto complete dell’impatto ambientale di un prodotto
nell’arco di un intero ciclo di vita (standard ISO 14025)
La PRODUCT CARBON FOOTPRINT (o impronta di carbonio) comporta la
quantificazione di tutte le emissioni di gas ad effetto serra coinvolte nel ciclo di vita di
un prodotto o un servizio (norma ISO DIS 14067:2011 in fase di emanazione)
La WATER FOOTPRINT comporta la quantificazione dell’impronta idrica, ovvero il
volume totale di acqua utilizzata per realizzare un prodotto / servizio (standard
ISO/CD 14046 in fase di emanazione)
37. INCIDENZA DELLA CO2 EQ.
emessa per aree produttive di una cantina
Confezionamento
Attività di campagna
Commerciale
Trasformazione
38. SISTEMA DI GESTIONE DELL’ENERGIA
ISO 50001
La norma dedicata alla gestione e controllo dei consumi energetici, sviluppa ed implementa
una politica energetica volta al monitoraggio puntuale dei consumi ed all’ottimizzazione
dell’efficienza energetica.
BENEFICI
· Tempi di ritorno brevi
degli investimenti per apparecchiature e Esempio
interventi in ambito energetico Ottimizzazione dell’utilizzo dell’energia
Azienda del comparto alimentare:
· ROI elevati in tempi brevi Investimento: 210.000
Totale risparmio ottenuto: 170.000/anno
ROI: 1,2 anni
39. Strumenti innovativi per la Responsabilità Sociale
ISO 26000 e Certificazione SR 10
Servizi basati sulla
Linea Guida ISO 26000:2010
- Certificazione secondo lo
Standard SR 10 IQNET per la Responsabilità Sociale Territoriale
40. Strumenti innovativi per la Responsabilità Sociale
ISO 26000 e Certificazione SR 10
La pubblicazione nel 2010 dello standard internazionale ISO
26000 sulla responsabilità sociale ha avuto un impatto
decisivo sulla società e, in particolare, sul modo in cui le
organizzazioni riferiscono ai propri portatori di interessi
“stakeholder”.
ISO 26000 è una guida estremamente utile per descrivere i
principi base che le organizzazioni dovrebbero prendere a
riferimento nella definizione delle proprie politiche per la
Responsabilità sociale e la Sostenibilità.
41. Principi della Responsabilità Sociale
ISO 26000 e Certificazione SR 10
1. Responsabilità di rendere conto
2. Trasparenza
3. Comportamento etico
4. Rispetto degli interessi degli stakeholder
5. Rispetto dei principi di legalità
6. Rispetto delle norme internazionali di
comportamento
7. Rispetto dei diritti umani
42. Strumenti innovativi per la Responsabilità Sociale
ISO 26000 e Certificazione SR 10
IQNet, il maggiore network internazionale di enti di
certificazione, anche in collaborazione con la Federazione
CISQ, ha sviluppato lo standard SR 10 Sistemi di Gestione
per la Responsabilità Sociale.
IQNet integra i principi dello standard ISO 26000, riconducendo
i temi e gli aspetti specifici della responsabilità sociale
nell’ambito di un sistema di gestione certificabile.
Lo schema SR10 si basa sul ciclo di deming (P-D-C-A) ed è
pertanto facilmente integrabile con i sistemi di gestione per la
qualità (ISO 9001) per l’ambiente (ISO 14001) e per la
sicurezza sul lavoro (OHSAS 18001) e la Responsabilità
sociale secondo la norma SA 8000.
43. Strumenti innovativi per la Responsabilità Sociale
ISO 26000 e Certificazione SR 10
In particolare, al fine di implementare un sistema di
gestione della responsabilità sociale, l’organizzazione
deve:
a)Identificare, registrare e aggiornare periodicamente i
reali e potenziali impatti riferiti alla responsabilità sociale
associati alle attività e alle decisioni dell’organizzazione.
b) Identificare gli stakeholder (proprietari, azionisti
e investitori, dipendenti, clienti, utenti, consumatori,
fornitori di prodotti, fornitori di servizi e partner, comunità
e società, ecc.) che potrebbero essere interessati dagli
impatti originati dalle attività e dalle decisioni
dell’organizzazione.
c) Determinare metodi e criteri per valutare la
significatività degli impatti dell’organizzazione, in
riferimento sia agli stakeholder coinvolti che al modo con il
quale gli impatti influiscono sullo sviluppo sostenibile.
44. d) Determinare i requisiti (per la responsabilità sociale, i bisogni e le
aspettative di ciascuno degli stakeholder.
e) Determinare i criteri e i metodi necessari per assicurare che sia il
funzionamento che il controllo dei requisiti di responsabilità sociale risultino
efficaci.
f) Assicurare la disponibilità delle risorse e delle informazioni necessarie a
supportare il funzionamento e il monitoraggio dei requisiti di responsabilità
sociale.
g) Monitorare, misurare dove applicabile, e analizzare i requisiti.
h) Effettuare le azioni necessarie per conseguire i risultati pianificati e il
miglioramento continuo del sistema di gestione.
45. Attraverso l’applicazione di un Sistema di gestione per
la Responsabilità sociale conforme ai requisiti di
IQNEt SR10, l’organizzazione conseguirà maggiore
credibilità, differenziandosi dai propri competitor e
rafforzando la propria immagine di fronte ai suoi
stakeholder rendendo evidente il proprio
impegno a favore del territorio in cui opera.
48. Servizi innovativi Certiquality
sulla Responsabilità Sociale d’Impresa
- Supportare le Aziende nello sviluppo della propria Politica di Responsabilità
sociale d’Impresa.
- Verifica e Attestazione di Documenti basati sulla ISO 26000 relativi al settore
merceologico delle aziende clienti
- Certificazione secondo lo Standard SR 10 IQNET
49. INDUSTRIA ALIMENTARE:
Una delle più importanti industrie del
MADE IN ITALY
• 130 miliardi di euro di fatturato
• Prima industria in Europa e seconda in Italia
1
• 25 miliardi di euro di esportazioni (+ 8% sul 2011)
2
• Il vino è la punta di diamante del comparto ed è il
principale prodotto esportato con i salumi
3
50. PROGETTI nel settore
….. importante leva di marketing
Sono molteplici i progetti attuati e in via di attuazione nel settore vitivinicolo.
Progetti che nascono in collaborazione con università, Istituti di ricerca,
associazioni, laboratori e enti di certificazione.
Per il comparto vitivinicolo poter dimostrare l’efficacia di certi interventi, sia a
livello strutturale che gestionale, rappresenta sempre di più una leva di
marketing, tanto più che molte potenti catene distributive stanno imponendo
ambiziosi programmi di etichettatura per i prodotti alimentari a marchio proprio,
che includano, oltre alle informazioni nutrizionali, dati sulle emissioni di CO2
o, a breve, sul consumo di acqua e sulle prestazioni energetiche.
51. GREEN MARKETING
Gli strumenti a disposizione sono molti.
Come valorizzare e comunicare
i passi avanti della propria azienda?
Rapporto sulla pubblicità ambientale in Italia
fonte: WBCSD
IEFE BOCCONI – Osservatorio Comunicazione e
informazione ambientale in collaborazione con
Assocomunicazione, Assorel e Nielsen- marzo 2012
Un’altra indagine, del 2011, promossa da Fondazione Sodalitas ed Eurisko
rileva fra l’altro che “Per le imprese italiane la Sostenibilità è
una priorità strategica che rappresenta uno dei criteri più frequentemente
utilizzati per la scelta dei propri fornitori.”
52. Certiquality, sin dalla sua fondazione,
ha inserito nel proprio logo la dicitura “per una migliore qualità della vita”
e questa, da sempre, è la visione a cui tendiamo.
La nostra attività è orientata allo sviluppo di una gamma completa di servizi di certificazione che
contribuiscano ad accrescere e migliorare la posizione competitiva delle Organizzazioni clienti ed a migliorare
le relazioni tra queste e le altre parti interessate, compresi i rapporti delle imprese con la Pubblica
Amministrazione e le Autorità di controllo.
L’ATTIVITÀ DI CERTIQUALITY
QUALITÀ (ISO 9001, ISO 13485)
AMBIENTE (ISO 14001, Reg. EMAS)
ENERGIA (UNI CEI EN 16001 E AUDIT ENERGETICI)
CAMBIAMENTI CLIMATICI
SALUTE E SICUREZZA (BS OHSAS 18001 )
RESPONSABILITÀ SOCIALE (SA 8000)
SICUREZZA ALIMENTARE (ISO 22000)
RINTRACCIABILITA’ DI FILIERA
CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO
ISPEZIONI
TRAINING
53. Uno, cento, mille
modelli di sviluppo
sostenibile
Prof. Ettore Capri
LA FILIERA VITIVINICOLA fra biologico,
sostenibilità ambientale e responsabilità sociale
Verona • Martedì 9 Aprile
Centro di ricerca per lo sviluppo sostenibile OPERA
Università Cattolica del Sacro Cuore - Piacenza
www.operaresearch.eu
54. Sostenibilità e agricoltura...
L’agricoltura usa
più del 70% delle risorse di acqua dolce
disponibili a livello mondiale...
…ed è responsabile
di oltre il 10% delle
emissioni di gas ad
effetto serra
www.operaresearch.eu
55. Sostenibilità e agricoltura...
Il settore vitivinicolo
è una delle colonne
portanti della produzione
e dell’esportazione
agroalimentare
italiana, per il valore
economico e la qualità del
prodotto.
la sua capillare diffusione
sul territorio nazionale rende
la viticoltura un aspetto fondamentale nella
protezione e nella gestione del paesaggio agrario.
www.operaresearch.eu
56. Viticoltura sostenibile
«Approccio su scala globale
dei sistemi di produzione e di
trasformazione delle uve, associando
contemporaneamente la perennità
economica delle strutture e dei
territori, l’ottenimento di prodotti
di qualità, la presa in considerazione
delle esigenze di una viticoltura di precisione, dei rischi
legati all’ambiente, alla sicurezza dei prodotti e alla
salute dei consumatori e la valorizzazione degli aspetti
patrimoniali, storici, culturali, ecologici e paesaggistici»
www.operaresearch.eu
57. Mike Duke
President and CEO, Wal-Mart Stores, Inc.
“Sustainable agriculture,
is an area where Wal-Mart
can make a big difference
for local communities, for
local economies, and for
families all over the world”
Global Sustainability Milestone
Meeting, October 14, 2010
www.operaresearch.eu
58. Sostenibilità:
Valorizzazione delle qualità «off» del vino
IN • Tipicità
• Salubrità
• Tutela ambientale • Finezza
OFF
• Gusto
• Qualità della vita
del viticoltore e dei
suoi collaboratori
• Valorizzazione
OFF
del paesaggio
• Condivisione di
valore sul Territorio
e sulla comunità
• Conservazione di
tradizioni culturali
www.operaresearch.eu
59. La sostenibilità nella viticoltura in Italia
Definire il profilo attuale
dell’eco-sostenibilità
della viticoltura italiana
Aiutare le Aziende a
comunicare al mercato
Definire le linee guida e al consumatore i
per una produzione benefici del progetto sul
eco-sostenibile prodotto finale
Sviluppare un Codice di
Sostenibilità attraverso il quale
certificare le Aziende
www.operaresearch.eu
60. Obblighi di un’azienda agricola
Fascicolo elettronico aziendale, sistema in- qualità del latte; manuale aziendale per rin- comunicazione spandimento o scarico ac-
formativo controllo condizionalità, sistema tracciabilità latte crudo; rispetto delle nor- que reflue cantine; autorizzazioni estirpo
informativo geografico, registro titoli, regi- me d’igiene e benessere animale; rispetto ed eventuale reimpianto vigneti; registri
stro debitori; banche dati esterne, anagrafe delle norme ambientali per stoccaggio, vari per lotta integrata;
tributaria, anagrafe territorio; rinnovo con- trasporto e distribuzione reflui zootecnici
cessione pozzi, patentino uso fitofarmaci; attraverso comunicazione, programma e Per il settore agrituristico:
registro per corretto uso di trattamenti fi- registrazione spandimenti agronomici di corso per operatore agrituristico; doman-
tosanitari; regimazione temporanea acque letame e liquame; autorizzazione emissioni da di iscrizione all’albo provinciale degli
terreni in pendio; gestione stoppie e residui in atmosfera; denuncia uso del suolo delle operatori agrituristici; domanda di notifica
colturali; mantenimento sostanza organica singole particelle catastali; protezione del- di registrazione sanitaria; Scia di inizio atti-
con avvicendamento colture, mantenimen- le acque da inquinamento nitrati con regi- vità presso il comune di competenza;
to terreni ed habitat per evitare propaga- strazione piano di concimazione e rispetto
zione vegetazione indesiderata; rispetto delle quantità di apporto azotato; Per la sicurezza sul lavoro:
fasce tampone; adeguamento ai requisiti di sicurezza di
Per il settore vitivinicolo: tutte le attrezzature di lavoro, strumenti e
Per il settore zootecnico: catasto viticolo per vigneti; autorizzazioni attrezzature aziendali; dotazione e corret-
anagrafe zootecnica; iscrizione banca dati sanitarie per cantina e relativi adempimen- to uso dei dispositivi di protezione indivi-
anagrafe zootecnica, identificazione e re- ti per eventuali variazioni; dichiarazione di duale; formazione all’uso delle attrezzature
gistrazione animali, rintracciabilità prodotti giacenza; rivendicazioni vini DOC; dichia- di lavoro; valutazione di tutti i rischi ed ela-
alimentari in tutte le fasi della filiera; cor- razione raccolta uve e produzione vino; borazione del documento di valutazione
retto stoccaggio e manipolazione sostanze registro cantina; DDT e DOCO per vendita dei rischi; designazione e formazione del
pericolose; prevenzione diffusione malattie uve, fecce, vinacce, vino; comunicazioni a responsabile del servizio di prevenzione e
infettive attraverso misure precauzionali; ente di controllo; comunicazioni a Repres- protezione dai rischi; nomina e formazio-
assicurazione corretto uso additivi e man- sione Frodi; E-AD per esportazioni verso ne degli addetti prevenzione incendi e pri-
gimi prodotti veterinari; registrazione di Paesi UE e Paesi terzi; comunicazioni varie mo soccorso; corsi di aggiornamento per
natura e origine mangimi e alimenti som- alle Dogane per i depositi fiscali; comuni- gli addetti; nomina e formazione del rap-
ministrati agli animali; registrazione medi- cazioni per vini DOC e IGT: consuntivi, ri- presentante dei lavoratori per la sicurezza;
cinali veterinari o altri trattamenti curativi chieste analisi, tagli, declassamenti, ecc… a formazione lavoratori, informazione e ad-
per gli animali; conformità al regime quote Ente di Controllo; trasmissione dati a Con-
latte; conformità a disciplinari di produzio- sorzio Vini DOC; adeguamento nuova re-
ne per formaggi e denominazioni; analisi golamentazione di etichettatura bottiglie;
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61. Obblighi di un’azienda agricola
destramento lavoratori; attivazione della obbligo di PEC; dichiarazione MOD.770/ delli DMAG tariffati direttamente dall’Inps
sorveglianza sanitaria e nomina del medico Sostituti d’imposta; obbligo di invio te- (solo operai); compilazione ed invio tele-
competente. lematico tramite portale SUAP di tutte le matico delle retribuzioni percepite dagli
pratiche autorizzative; tenuta della conta- impiegati agricoli ad ENPAIA; compilazio-
Adempimenti fiscali: bilità semplificata o ordinaria; registrazione ne ed invio telematico ad Agrifondo per gli
elaborazione liquidazioni mensili e trime- telematica dei contratti d’affitto/locazione impiegati che hanno deciso di aderire ad
strali IVA; emissione e registrazione fattu- e relativi versamenti; gestione mod. F24 un fondo di pensione integrativo; compila-
re vendita e acquisto; compilazione DDT elementi identificativi; zione modelli C.U.D; compilazione modello
e contratti ex Art.62; emissione ricevute 770; compilazione deduzioni Irap; compi-
fiscali/scontrini e aggiornamento registro Adempimenti previdenziali: lazione studi di settore; calcolo del fondo
corrispettivi; gestione ritenute d’acconto; iscrizione negli elenchi previdenziali pres- TFR relativo a tutti i dipendenti a tempo
versamento licenza annuale impianti foto- so l’Inps entro 90 giorni dalla sussistenza indeterminato; autoliquidazione dell’Inail;
voltaici; invio telematico dichiarazione an- dei requisiti oggettivi e soggettivi stabiliti gestione sul cedolino paga degli assegni
nuale di produzione energia elettrica fonti dalla legge; variazione nella composizio- familiari; gestione telematica certificati di
rinnovabili; presentazione telematica mod. ne familiare, nella superficie, nelle colture malattia; gestione infortuni lavoratori ed
F24; invio telematico mod.INTRASTAT e e nel reddito agrario dei terreni condotti, compilazione modello di infortunio; gestio-
BLACK LIST; invio telematico comunica- entro 90 giorni dalla data della intervenuta ne modello 730/4 per conguagli sul LUL ai
zione annuale IVA; invio telematico speso- variazione; denuncia degli infortuni all’Inail dipendenti; comunicazione al centro per
metro; elaborazione liquidazione Annuale e alle autorità di pubblica sicurezza entro l’impiego delle assunzioni con plurieffica-
IVA; presentazione telematica Dichiarazio- due giorni dall’accaduto. cia di operai ed impiegati;
ne Annuale IVA con eventuale apposizio-
ne Visto di Conformità; calcolo dell’accon- Adempimenti per paghe e personale:
to annuale IVA; Dichiarazione dei redditi compilazione L.U.L comprensivo di sezio-
(mod.730 e UNICO) con versamenti di Sal- ne paga, e sezione presenze; compilazione
do-Primo e Secondo acconto; dichiarazio- modello F24 per il versamento delle trat-
ne IRAP con vers.saldo, primo e secondo tenute fiscali dei dipendenti; compilazio-
acconto; versamento IMU (acconto e sal- ne, ed invio telematico modello Uniemens
do); invio Dichiarazione IMU trimestrale; contenente i dati contributivi per la deter-
pagamento diritto annuale Registro Impre- minazione delle future pensioni Inps di tutti
se CCIAA; iscrizioni e variazioni al Registro i lavoratori gestiti(tranne gli operai); com-
Imprese / Agenzia Entrate/INPS/INAIL; pilazione e trasmissione telematica dei mo-
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62. Informed decision making
“You can only manage what
you have measured”
Toolbox
Measure Toolbox Manage
Measure Manage
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66. InVEST: a tiered approach
Low Model Complexity High
Global, Local,
Data Availability
coarse fine
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67. Holistic Sustainable Agriculture
Balancing all three dimensions with 69 indicators
• Production Costs • Commodity Prices
• Farm Profit • Subsidies
Economy
Ensurethe
profitability
of farming
• Eco-Toxicity • Resource Depletion
• Waste • Biodiversity
• Energy • Soil degradation
• Acidification
AgBalance™
EcoLOGy SOCIETY
Care for the Meet the
environment expectations
of society
• Rural Development
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68. 7 PER MIGLIORARSI
SEMPRE
Interpretazione
Valutazione Pianificazione
THE
CONTINUI NEVER
PASSI Miglioramento
ENDING
AVANTI LIST
69. Il marchio che identifica il
raggiungimento di obbiettivi di
sostenibilità in agricoltura
www.sostain.eu
70. 10 Per un marchio che
rifletta la “sostenibilità”
del prodotto
Diversi “ambienti”… ed Esplicita
impatti ambientali
Precisa
impatti sociali Dimostrabile
aspetti economici Multicriterio
Chiaro legame tra
certificazione
il prodotto e la sua
volontaria basata
sostenibilità
su una specifica di
prodotto
71. 9 Per raccontare la
propria storia…
...con un bilancio di sostenibilità:
documento con cui con cui
un’organizzazione si relaziona alle diverse
categorie di stakehoder per dare conto
dei risultati, degli effetti e delle ricadute
generate con la propria attività.
«Si chiama “bilancio” ma non è un bilancio,
racconta dei fatti e non delle cifre, si
rivolge a tutta la platea degli stakeholder
e non solo agli addetti ai lavori, serve a
gestire il consenso e quindi a comunicare,
ma anche ad ascoltare». (L. Hinna)
73. Evaluation followed by transparent weighting
Aggregation, finalization and communication
Nutrients
14 % 62 % Calculation Factor = Re levance Factor * Societal Factor
Soil erosion
balance
Access to land
11 %
Access to land Part time workers Child labour
Soil 33,3 %
Wages
Soil carbon
Part time workers
Imports from
developing
14 %
Child labour
Soil equality
10 %
Toxicity potential Ecological
Wages Fair trade Gender (Farmer)
balance compaction
countries
Imports from
Professional developing Toxicity potential
Fair trade Gender equality (Farmer)
training countries Farmer/
Professional Association Residues
Family support
Capital Entrepreneur
training membership in feed & food investments Farmer/
Association Residues Capital Entrepreneur
Land: owner membership
Risk potential / Potential for Family support
Crop rotationin feed & food Water area investments
Consumer
access intermixing
Risk potential
Consumer
Strikes and
Toxicity potential Integration Social security lockouts
Employees Local &
Functional national
Unauthorized / Qualified product community
SUSTAINABILITY SCORE
unlabeled GMO employees Trainees
characteristics
Foreign direct
investment Wages/salaries International Future
(prechain and community generation
R&D Employment Other risks downstream
Acidification
chain) Social
Energy
- +
potential Soil
Greenhouse consumption
Crop rotation gases Water emissions Soil erosion
Protected areas Resource
Biodiversity Ecological
consumption
N-surplus Nutrients balance Eco-Toxicity Farming intensity
Abiotic resource
depletion
Eco-Toxicity Soil carbon
Agri-
Ozone depletion
Emissions Water use
Economic
Comprehensive data as
a profound basis for clear
environmental
potential balance potential
schemes
Eco-toxicity
statements needed
State indicator
Land use
Renewable Non-renewable potential
Solid waste Energy Energy Soil compaction
Assessed total
water use Variable
Photochem. costs
Actual Agricultural Assessed total Ozone creation
Air emissions area area (prechain)
pot.
Potential for
intermixing Fixed costs
Farm profits Soil preparation Deprecations Fertilization
Dimensions
GVP Macro
economic
Insurances Labour Seed Machinery
Maintenance/
General repair
Wider economic
Investment effects
Subsidies Categories
Other fixed costs
Crop protection
Indicators
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74. Una sola strada che ricongiunga tante
Agribusiness
government
FTM
growers NISA
TSC
food retailers SAI
SFL
NGOs SISC
CGF
academia
consumer
Yesterday Today Tomorrow
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76. Analisi della sostenibilità ambientale
della filiera di produzione del vino
Simona Bosco, Giorgio Ragaglini
Istituto di Scienze della Vita
Scuola Superiore S. Anna di Pisa
Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità
sociale” 9 Aprile 2013
77. Sostenibilità ambientale dei prodotti agro-alimentari
All’interesse alla qualità del prodotto si è affiancato anche quello verso
la sostenibilità ambientale del prodotto;
Maggiore attenzione del consumatore verso il consumo di risorse e
produzione di rifiuti,
Tra i prodotti alimentari, la maggiore attenzione a questo tipo di studi è
sicuramente nel settore del vino:
Prodotto di qualità
Prodotto globale
Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale”
9 Aprile 2013
78. Iniziative a livello internazionale per la valutazione
della sostenibilità ambientale del settore vitivinicolo
Lo scopo delle numerose linee guida costruite in modo specifico per il
settore vino è stato quello di standardizzare e rendere comparabili gli
studi su prodotti differenti provenienti da ogni parte del mondo ai fini
di pubblicizzarne i risultati attraverso etichette ambientali (eco-
labeling).
Scala: a scala di prodotto, di azienda che di territorio
Metodologia dell'analisi del ciclo di vita o Life Cycle Assessment
(LCA), formalizzata dalle norme ISO 14040 e 14044:2006.
Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale”
9 Aprile 2013
79. Analisi LCA di prodotti agroalimentari
L’analisi LCA permette di:
Valutare e ottimizzare gli effetti ambientali di un prodotto lungo tutto il
ciclo di vita: dalla produzione delle materie prime alla
trasformazione, distribuzione consumo e smaltimento dei rifiuti
“dalla culla alla tomba”
Si lega molto bene ad altri aspetti (Food mile, consumo di acqua o water
footprint)
Considera gli impatti ambientali del
Fase agricola Trasformazione
prodotto nei confronti di:
-Salute umana
-Qualità dell’ecosistema
-Impoverimento delle risorse
-Impatti economici
Smaltimento rifiuti Packaging
-Impatti sociali
I limiti:
- Alta richiesti di dati iniziali
- Disponibilità di banche dati
sito e anno specifiche
Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale”
9 Aprile 2013
80. Un esempio per la fase di impianto:
INPUT OUTPUT
Gasolio per lavorazioni
Gasolio per i trasporti
Fertilizzanti Vigneto Impiantato
Produzione di:
Pali di legno
Rifiuti da smaltire
Fili, ancore e tirafili Emissioni GHG
nell’ambiente
Impianto di irrigazione
Imballaggi
Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale”
9 Aprile 2013
81. Carbon Footprint del vino
Numerosi studi e metodologie
sviluppate per un unico indicatore:
Carbon Footprint,
VANTAGGI:
Maggiore comprensione e
semplicità;
È direttamente connessa anche
ai consumi di energia
SVANTAGGI:
Rischio di spostare l’impatto ad
altre categorie non considerate. Long term/Short term
Carbon cycle
Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale”
9 Aprile 2013
82. Iniziative già esistenti a livello internazionale
ISO 14067 in preparazione
Standard
generali ISO 14064:2006
GHG Protocol
Protocolli BSI PAS 2050
Bilan Carbone
Etichette
Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale”
9 Aprile 2013
83. Esperienze internazionali sul vino
International Wine Carbon Calculator (IWCC) ha stabilito
delle linee guida per la stima delle emissioni
Il calcolatore non serve a fare il confronto di diverse aree,
ma serve per confrontare nel tempo le performance di
ogni azienda.
Institute Français de la Vigne (IFV): Bilan Carbon
Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV)
ha lanciato nel 2011 una guida per la vitivinicoltura durevole
e sostenibile e l’OIV GHG Accounting Protocol
l’Australian Wine Carbon Calculator lanciato nel 2009,
proposto di rendere questa informazione obbligatoria (Ent
Wine Program)
Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale”
9 Aprile 2013
84. Studi in letteratura
> 30 articoli scientifici al 2013
Intervallo per la Carbon Footprint: 0.5 – 2.5 kg CO2eq
Individuate le fasi più impattanti nel confezionamento e distribuzione
Fase agricola ha un impatto compreso tra il 15-40%
Importanza della gestione
Inclusione della gestione del suolo
Prodotti di alta qualità penalizzati da fattori quali durata la resa (spesso
fissata dai disciplinari di produzione)
Rilevanza del mercato di distribuzione
Incertezza dei risultati
Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale”
9 Aprile 2013
85. Progetto Carbon Label (ICE, 2009)
Tipo di DOC Vino oggetto kg CO2eq/bottiglia da
Caso studio Comune
partecipazione di appartenenza di studio 0.75 L
Massa DOC Monteregio di IGT Maremma
Vino 1 Ciclo chiuso 1.07
Marittima Massa Marittima Toscana
DOCG Morellino di IGT Maremma
Vino 2 Ciclo chiuso Grosseto 1.28
Scansano Toscana
1 azienda + cantina DOC Bianco di Bianco di Pitigliano
Vino 3 Pitigliano 0.91
sociale Pitigliano DOC
9 aziende + cantina DOCG Morellino di Morellino di Scansano
Vino 4 Scansano 0.63
sociale Scansano DOCG
Bosco et al., 2010
Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale”
9 Aprile 2013
86. Inclusione del suolo nella CF del vino
Effetto del diverso apporto di input organici al suolo
Winery phase Vineyard phase soil
0.8
0.7
0.6
0.5
0.4
kg CO2eq FU-1
0.3
0.2
0.1
0.0
-0.1
-0.2
-0.3
-0.4
-0.5
-0.6
Baseline S1 S2 S3 S4
Aumento dell’input di sostanza organica Bosco et al., 2013
87. Alcune variabili nella filiera di produzione del vino
IMPIANTO COLTIVAZIONE INVEC- CONFEZIO-
VINIFICAZIONE DISTRIBUZIONE
VIGNETO VIGNETO CHIAMENTO NAMENTO
Durata del vigneto (anni) Tipo di bottiglia,
packaging
Distribuzione
•Locale
Resa (disciplinari)
•Nazionale
•Internazionale
Invecchiamento (si/no)
Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale”
9 Aprile 2013
88. Verso l’armonizzazione: l’Environmental Footprint
Forte richiesta di comunicazione di informazioni ambientali legate a
prodotti alimentari
Commissione Europea sta lavorando alla predisposizione di una
metodologia armonizzata denominata Environmental Footprint elaborata
con un approccio life-cycle che dovrebbe essere rilasciata nel 2014.
è stata sviluppata sulla base dell’International Life Cycle Data Reference
System (ILCD) Manuale, e altri standard metodologici (ISO 14040-
44, PAS 2050, WRI/WBCSD GHG Protocol, ISO 14025, Impronta
ecologica, ecc.)
Carbon Footprint
Water Footprint
Organization Product
Environmental Environmental
Land Use
Footprint (OEF) Footprint (PEF) Biodiversità
http://ec.europa.eu/environment/eussd/product_footprint.htm
Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale”
9 Aprile 2013
89. Le domande ancora aperte riguardo a questi
strumenti sono:
1) L'utilizzo di questa etichetta porterà ad un beneficio
economico per le aziende (riduzione costi, marketing) o
potrebbe diventare solo un ulteriore costo?
2) Questa etichetta può costituire uno svantaggio per i
prodotti di alta qualità?
3) Come sarà accettata dal consumatore?
4) L'eco-labelling spingerà il consumatore a cambiare le
sue abitudini e stile di consumo?
Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale”
9 Aprile 2013
90. Conclusioni
Possibilità di migliorare un aspetto ambientale (emissioni GHG) a
discapito di un altro o di altri aspetti (risorse idriche; economico
sociale);
Per i prodotti agroalimentari dipendenza dalla resa per ettaro;
Prodotti biologici possono anche risultare meno virtuosi;
La standardizzazione e la diffusione delle analisi di sostenibilità ad
ampio spettro sui prodotti agroalimentari e quindi anche sul vino
potranno fornire un feedback:
sull'efficacia dell'eco-labelling come strumento di comunicazione
ambientale;
sugli effetti sul comportamento del consumatore.
Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale”
9 Aprile 2013
91. Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità
sociale” 9 Aprile 2013
Grazie per l’attenzione!
Simona Bosco
s.bosco@sssup.it
Istituto di Scienze della Vita
Scuola Superiore S. Anna di Pisa
Convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale”
9 Aprile 2013
92. Vinitaly – Verona, martedì 9 aprile 2013 – ore 10,00 – sala Respighi
Sostenibilità e valorizzazione della filiera vitivinicola:
il percorso EPD di SCAM
S. Tagliavini
93. L’ottenimento di una bottiglia di vino è un processo
complesso, caratterizzato da una serie di azioni congiunte che
si vengono a creare lungo la filiera vitivinicola.
Nel concetto di sostenibilità in viticoltura, la “fase di campo”
presuppone aspetti agronomici e ambientali che influenzano e
condizionano direttamente il risultato finale “della bottiglia”,
ricordiamo come esempio la tipologia di allevamento, la
potatura, i trattamenti antiparassitari, la vendemmia, le
irrigazioni e le concimazioni.
94. AN DIF
TIP ES
Cosa viene influenzato
dalla concimazione:
AR A
AS
SIT
.
SISTEMA • EQUILIBRIO vegeto-
ALLEVAMENTO
produttivo della pianta
GEST. ACQUA
• Qualità finale dell’uva
CONC
IMAZIO
NE
• Migliore gestione del
T E RR
E NO mosto in cantina
Ma i concimi non hanno tutti la stessa prestazione
agronomica e sostenibilità ambientale
96. Essendo importanti, bisogna dimostrare e misurare
l’efficacia e l’efficienza dei concimi (prestazione
agronomica) e la loro sostenibilità ambientale.
Riteniamo che sarebbe virtuoso e opportuno
promuovere e incentivare tale pratica.
97. SCAM, impresa industriale e commerciale, focalizzata sui
concimi Organo-Minerali, diversificata tecnologicamente sul
mercato con agrofarmaci, fertilizzanti speciali e mezzi tecnici
biologici…..
….. HA GIA’ ACCETTATO QUEST SFIDA!
98. Coerentemente con la propria Vision (SOSTENIBILITÀ e
VALORIZZAZIONE delle FILIERE DI QUALITÀ),
SCAM ha intrapreso un percorso volontario di certificazione
per valutare, gestire e migliorare le proprie prestazioni.
99. SOSTENIBILITA’
Innovazione, Ricerca, Qualità, Filiera e Sostenibilità
sono il fiore all’occhiello di SCAM, testimoniato
dall’ottenimento di:
CERTIFICAZIONE DI ECCELLENZA,
EMAS
CERTIFICAZIONE DELLA DICHIARAZIONE
AMBIENTALE DI PRODOTTO (EPD).
Dichiarazione
ambientale di prodotto
certificata S-P-00120
www.environdec.com
100. Lo studio LCA (Lyfe Cycle Assestment), realizzato nel 2007, è stato
la base di partenza per definire azioni di miglioramento che si sono
concretizzate nell’ottenimento della Dichiarazione Ambientale di
Prodotto Certificata (EPD).
La EPD è un documento che accompagna prodotti e servizi che può
essere paragonata ad una “Carta d’identità ambientale” del ciclo di vita.
L’Organo Minerale SCAM ha i parametri per il seguente ciclo di vita:
Inizio ciclo Fase di produzione Fase d’uso
Fine ciclo
PROCESSO PRODUTTIVO CICLO DI VITA DEGLI
DELLE MATERIE PRIME DI ELEMENTI NUTRITIVI E I LORO
SINTESI E/O PROCESSO DI EFFETTI SU PIANTA, SUOLO,
ESTRAZIONE FALDA ED ATMOSFERA
101. A livello industriale questo percorso ha determinato un miglioramento
dell’impatto ambientale nella fase di produzione.
Agli utilizzatori dei concimi dimostra e misura il reale vantaggio dei
fertilizzanti Organo-Minerali SCAM
UREA GaBi = 17.442 km
UREA I-LCA = 19.082 km
AZOTOP = 11.197 km
Parità prestazione = UF apportate
(1 ton UREA – 1,96 ton AZOTOP):
109. L’offerta SCAM presenta requisiti di alta prestazione
agronomica e di sostenibilità certificata dalla Dichiarazione
Ambientale di Prodotto (EPD) per i propri concimi Organo-
Minerali;
questo configura SCAM come partner ideale per le filiere di
alta qualità e in particolare di quella vitivinicola a cui può
assicurare:
• Minore impatto ambientale
• Maggiore fertilità del terreno,
• esaltazione delle proprietà organolettiche della
produzione
• salubrità e sicurezza del prodotto destinato al consumo
finale.
110. Questa è la testimonianza di un impegno che ha ispirato
SCAM fin dalla sua nascita (1951) ma che rappresenta,
ancora oggi, la grande sfida per il futuro:
•Qualità delle produzioni agricole
•Sostenibilità delle attività economiche
•Responsabilità sociale dell’impresa