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Comunicazione, conflitto,
    gestione del tempo
 Corso Gestione dello Stress – Comune di Schio




                                                 1
Le tematiche che verranno
affrontate
1
    •La comunicazione, il feedback e alcuni
    suggerimenti.

2   •La gestione del conflitto e i principi
     per una buona negoziazione.
3   •Il time management, l’uso dello spazio e
    l’ottimizzazione dei tempi.




                                                2
COMUNICAZIONE

1   Quali sono gli elementi della comunicazione?

2   Come rendere una comunicazione efficace?

3   Perché è importante il feedback?




                                                   3
La comunicazione interpersonale
  È un aspetto fondamentale per l’efficienza e l’efficacia della
  comunicazione organizzativa


                 TUTTI POSSONO COMUNICARE
                 NON TUTTI SANNO FARSI CAPIRE

La capacità di comunicare efficacemente si può apprendere

Una comunicazione è efficace quando consente di raggiungere gli
obiettivi prefissati


                                                              4
La comunicazione come trasmissione di informazioni
Un processo comunicativo è

                       MESSAGGIO


              E                                     D


                       CANALE
                       CODICE

                        CONTESTO

                         FEEDBACK

     PER OTTENERE UNA COMUNICAZIONE EFFICACE BISOGNA SEMPRE
     CONSIDERARE TUTTI QUESTI ELEMENTI


                                                              5
Ogni       comunicazione        deve      essere      considerata
  sotto i due aspetti del contenuto e del messaggio relazionale

                                                      MESSAGGIO
              CONTENUTO
                                                      RELAZIONALE

Trasmette                               Trasmette
informazioni su                         informazioni su


          FATTI                              TIPO DI RAPPORTO
          ARGOMENTAZIONI                     ATTEGGIAMENTI
          DATI                               EMOZIONI


         è espresso con il LINGUAGGIO         e’ espresso con il LINGUAGGIO
         VERBALE                              NON VERBALE



          CIÒ CHE DICO                          COME LO DICO
                                                                              6
Per ridurre o annullare gli effetti di
questi ostacoli occorre dare molta
      importanza al feed-back
Il feed-back rappresenta le retroazioni, l’informazione di ritorno,
la reazione del ricevente al messaggio che l’emittente ha inviato

        Può trattarsi di
        • una risposta verbale
        • un comportamento (gesto, sguardo,
          spostamento, ecc.)
                che esprimono assenso, negazione, perplessità,
                incomprensione, condivisione...

                                                                  7
Saper ascoltare
Quando qualcuno parla è facile mettersi a pensare che cosa si può
rispondere, invece di ascoltare. L’istinto ci porta ad esprimere il
nostro pensiero prima di aver capito quello dell’altro.

                        Saper rischiare
Spesso si ritiene che affermare le proprie convinzioni sia una
situazione a rischio perché si tende a credere, erroneamente, che
gli altri non saranno mai d’accordo con noi.
In realtà dire chiaramente e subito cosa si pensa e cosa si chiede ai
propri colleghi contribuisce a creare un clima di trasparenza e una
relazione sana.


                                                                      8
Saper dire di no
È necessario fissare limiti ben precisi tra quello che è giusto e
quello che non lo è, tra ciò che si è in grado di fare e ciò che non si
è in grado di fare.

                       Saper criticare
Spesso c’è difficoltà nell’esprimere critiche perché vengono
accettate malvolentieri; in realtà le persone reagiscono più al
modo con cui vengono espresse le critiche che al loro contenuto.

Quando vogliamo correggere qualcuno, e’ meglio farlo così da
motivarlo al meglio, spiegando perché ha sbagliato e qual è la
procedura corretta.

                                                                     9
GESTIONE DEL CONFLITTO

1   Quali sono le condizioni
    alla base di una buona negoziazione?


2   Quali sono i principi
    per una buona negoziazione?




                                           10
Il conflitto
Definizione
Il tentativo di compiere una scelta ottimale entro una varietà
di opzioni
              Classificazione del conflitto


 1   •Intrapersonale (l’individuo ha scopi incompatibili)

 2   •Interpersonale (stesso desiderio, ma i soggetti devono
     fare cose diverse)

3    •Interpersonale (desideri diversi, una sola soluzione)

                                                                 11
Condizioni per l'accrescimento del conflitto
Ambiguità di dominio Assenza di norme chiare e condivise
sulla modalità di superamento della situazione conflittuale
Ambiguità di relazione Quale delle parti ha maggiore
autorità e potere?

Dimensioni delle rappresentazioni del
conflitto
• Relazione vs. compito
• Intelletto vs. emozione
• Vittoria vs. compromesso (somma costante, variabile)

                                                              12
Può esservi negoziazione
se:
 le parti in causa hanno interessi in conflitto
 una delle due parti subirebbe dei danni in assenza di
  un accordo
 esiste il timore di incrinare i rapporti
 le due parti sono tra loro interdipendenti
 l'accordo raggiungibile insieme è più vantaggioso delle
 soluzioni che ogni parte può percorrere da sola


                                                            13
Principi per una buona negoziazione
• Occorre rappresentare la propria parte, anche per delega
  Se non rappresento la parte in causa, non posso accettare
  soluzioni negoziali
• Affrontare concretamente i problemi e gli interessi
  Focalizzarsi sul problema comune, non su posizioni
• Cercare vantaggi dalla negoziazione per entrambe le parti
  Ogni soluzione che porta un vantaggio solo alla mia parte non è
  una buona soluzione negoziale
• Cercare e raggiungere accordi poco costosi
  L'efficacia negoziale è importante
• Gestire il possibile conflitto tra interessi di parte e personali
  Devo negoziare rappresentando pienamente la mia parte
• Avere credibilità relazionale
  La reciproca fiducia personale è importante

                                                                 14
• Scindere le persone dal problema
  Un giusto distacco dal problema a vantaggio delle relazioni
• Concentrarsi sugli interessi e non sulle posizioni
  Comunicare in modo chiaro i propri interessi, senza nasconderli
• Inventare soluzioni
  Più soluzioni vengono individuate in modo creativo, più è
  probabile trovarne una idonea
• Adottare criteri oggettivi su cui basare le decisioni
  Negoziare su basi indipendenti dalla volontà di ciascuno,
  ragionando sulle unità di misura appropriate e sul metodo
• Dare importanza all'utilizzo del tempo
  La soluzione oggi può essere più utile della stessa soluzione
  domani; comunque il tempo è una risorsa
• Considerare il conflitto come risorsa, non come limite
  Il conflitto, se ben gestito, è una grande opportunità


                                                               15
La migliore alternativa
                 all'accordo
 Conoscere la propria migliore alternativa consente di:


  non accettare condizioni troppo sfavorevoli
  non respingere soluzioni che sarebbero vantaggiose

 Avere una migliore alternativa molto più favorevole comporta
un maggior potere negoziale
 Conoscere la migliore alternativa della controparte aiuta a
condurre il negoziato


                                                           16
TIME MANAGEMENT

1   Perché è importante il time management?

2   Come utilizzare efficacemente
    il proprio spazio di lavoro?

3   Come ottimizzare i tempi?




                                              17
Perché il tempo è importante al
             lavoro?
• Il tempo è uno degli ingredienti principali della nostra
  prestazione.
• Ogni progetto, azione, operazione, ha un significato
  solo se all’interno di un limite temporale.
• I concetti di priorità, scadenza, durata, lo mostrano
  molto bene.


                                                             18
Cos’è l“importanza”?
 L’importanza è la coerenza di un’azione con, e il suo
  contributo a, la realizzazione dei valori più
  importanti
 L’importanza non è l’urgenza; spesso le due cose vengono
  confuse
• Che cosa è realmente importante per me come persona?
• Che cos’è realmente importante per la mia azienda o
  organizzazione, per il mio lavoro?
• Le mie scelte di gestione del tempo riflettono questi valori
  personali e professionali?
• I KPIs (Key Performance Indicator) attraverso quali valuto (o
  viene valutato) il mio lavoro riflettono questi valori?

                                                                  19
L’urgenza
• Essa dipende dalle scadenze e dal tempo necessario a
  concludere un compito; in senso più allargato: dipende dalle
  risorse disponibili

• È più urgente:
   – un compito che richiede un mese di lavoro se mancano 10
     giorni alla scadenza e non è stato ancora iniziato,
   – oppure un compito che richiede due giorni di lavoro se alla
     scadenza ne mancano 5 giorni?



                                                                 20
Come attribuire priorità
La «priorità» ha due componenti:
           • l’urgenza
         • l’importanza            Su un diagramma come
                                   questo è possibile
                                   posizionare gli impegni
                                   in relazione al loro grado
                                   di urgenza e di
Importanza




                                   importanza.
                                   Immagina di poter
                                   dividere il diagramma in
                                   alta e bassa urgenza e in
                                   alta e bassa importanza,
                                   ottenendo 4 zone come
                 Urgenza
                                   nella figura.
                                                           21
Come trattare le 4 zone
                                          Urgente = scadenza

             Alta importanza        Alta importanza
             Bassa urgenza          Alta urgenza               Importante =
                                                               le mie finalità;
                                                               i miei valori
Importanza




             Pianificare            Fare
             Bassa importanza       Bassa importanza
             Bassa urgenza          Alta urgenza

             Rimandare              Delegare


                                Urgenza


                                                                         22
La “to do list”
• Tieni una “to do list” ed organizzala in differenti parti, ad
  esempio
   – una parte relativa agli impegni del giorno
   – una parte riferita ai progetti in essere nel periodo
   – una parte che riguardi il medio o lungo termine
• Consultala / aggiornala costantemente e Spunta le attività già
  svolte
                       L’agenda
 L’agenda riguarda gli impegni che sono legati a scadenze,
 giornate, orari specifici
        individua nella giornata dei segmenti di tempo gestibili;
        tieni conto di eventuali tempi di spostamento fra un
        impegno e il successivo, sii realistico circa il tempo da
        dedicare a ciascun impegno

                                                                    23
Uso dello spazio e ottimizzazione
             dei tempi
 • Sviluppa un’organizzazione degli spazi ed una archiviazione
   delle cose che funzioni per te
 • Rendi confortevole lo spazio in cui lavori
Usa un criterio come il seguente, basato sulla frequenza di uso.
  Ad esempio:
• Le cose che devono essere costantemente a portata di mano –
  parte centrale o in vista della scrivania
• Le cose che vanno utilizzate frequentemente (alcune volte
  all’ora) – parte periferica della scrivania o cassetto
• Le cose che utilizzi saltuariamente (poche volte nella giornata)
  – armadio o cassettiera nella stanza
• Le cose che vanno recuperate solo eccezionalmente – archivio
  nello scantinato
                                                                24
Le interruzioni
• Occorre conoscerle per intervenire.
• Attraverso un diario tieni nota dei motivi più frequenti di
  interruzione; quando hai un quadro chiaro allora puoi
  occuparti della loro gestione.
• Gestione delle interruzioni?
   – Come mi comporto quando capita quel tipo di imprevisto?
   – A chi posso comunicare / delegare la cosa?
   – Cosa devo fare immediatamente (magari una piccola cosa)
     lasciando poi il resto ad un momento successivo?
   – Come posso evitare / limitare quel fattore di interruzione?
   – Quali interruzioni sono invece ad alto valore aggiunto e
     devono avere tutta l’attenzione?

                                                              25
Cesvor ® sas di Bisio Carlo e C.
                    Sede legale: Via Umberto I, 20 – 20862 Arcore (MB)
                    P. IVA 05459350962 – Registro Imprese MB 1824224
              Piazza IV Novembre, 4 - 20124 Milano, Italy (MM 2 - 3, Centrale)
                        Tel.: +39 02 67165 307 - Fax: +39 02 67165 266
                                  Numero verde 800 59 24 20
Cesvor - Communications House - 26 York Street, London W1U 6PZ, UK - Tel.: +442081330910
Cesvor è un'impresa affiliata alla Camera di Commercio e Industria Italiana per il Regno Unito
               Cesvor ® è un marchio comunitario depositato (n° 008906661)
                                       www.cesvor.com




                                                                                                 26

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Comunicazione, tempi e conflitto

  • 1. Comunicazione, conflitto, gestione del tempo Corso Gestione dello Stress – Comune di Schio 1
  • 2. Le tematiche che verranno affrontate 1 •La comunicazione, il feedback e alcuni suggerimenti. 2 •La gestione del conflitto e i principi per una buona negoziazione. 3 •Il time management, l’uso dello spazio e l’ottimizzazione dei tempi. 2
  • 3. COMUNICAZIONE 1 Quali sono gli elementi della comunicazione? 2 Come rendere una comunicazione efficace? 3 Perché è importante il feedback? 3
  • 4. La comunicazione interpersonale È un aspetto fondamentale per l’efficienza e l’efficacia della comunicazione organizzativa TUTTI POSSONO COMUNICARE NON TUTTI SANNO FARSI CAPIRE La capacità di comunicare efficacemente si può apprendere Una comunicazione è efficace quando consente di raggiungere gli obiettivi prefissati 4
  • 5. La comunicazione come trasmissione di informazioni Un processo comunicativo è MESSAGGIO E D CANALE CODICE CONTESTO FEEDBACK PER OTTENERE UNA COMUNICAZIONE EFFICACE BISOGNA SEMPRE CONSIDERARE TUTTI QUESTI ELEMENTI 5
  • 6. Ogni comunicazione deve essere considerata sotto i due aspetti del contenuto e del messaggio relazionale MESSAGGIO CONTENUTO RELAZIONALE Trasmette Trasmette informazioni su informazioni su FATTI TIPO DI RAPPORTO ARGOMENTAZIONI ATTEGGIAMENTI DATI EMOZIONI è espresso con il LINGUAGGIO e’ espresso con il LINGUAGGIO VERBALE NON VERBALE CIÒ CHE DICO COME LO DICO 6
  • 7. Per ridurre o annullare gli effetti di questi ostacoli occorre dare molta importanza al feed-back Il feed-back rappresenta le retroazioni, l’informazione di ritorno, la reazione del ricevente al messaggio che l’emittente ha inviato Può trattarsi di • una risposta verbale • un comportamento (gesto, sguardo, spostamento, ecc.) che esprimono assenso, negazione, perplessità, incomprensione, condivisione... 7
  • 8. Saper ascoltare Quando qualcuno parla è facile mettersi a pensare che cosa si può rispondere, invece di ascoltare. L’istinto ci porta ad esprimere il nostro pensiero prima di aver capito quello dell’altro. Saper rischiare Spesso si ritiene che affermare le proprie convinzioni sia una situazione a rischio perché si tende a credere, erroneamente, che gli altri non saranno mai d’accordo con noi. In realtà dire chiaramente e subito cosa si pensa e cosa si chiede ai propri colleghi contribuisce a creare un clima di trasparenza e una relazione sana. 8
  • 9. Saper dire di no È necessario fissare limiti ben precisi tra quello che è giusto e quello che non lo è, tra ciò che si è in grado di fare e ciò che non si è in grado di fare. Saper criticare Spesso c’è difficoltà nell’esprimere critiche perché vengono accettate malvolentieri; in realtà le persone reagiscono più al modo con cui vengono espresse le critiche che al loro contenuto. Quando vogliamo correggere qualcuno, e’ meglio farlo così da motivarlo al meglio, spiegando perché ha sbagliato e qual è la procedura corretta. 9
  • 10. GESTIONE DEL CONFLITTO 1 Quali sono le condizioni alla base di una buona negoziazione? 2 Quali sono i principi per una buona negoziazione? 10
  • 11. Il conflitto Definizione Il tentativo di compiere una scelta ottimale entro una varietà di opzioni Classificazione del conflitto 1 •Intrapersonale (l’individuo ha scopi incompatibili) 2 •Interpersonale (stesso desiderio, ma i soggetti devono fare cose diverse) 3 •Interpersonale (desideri diversi, una sola soluzione) 11
  • 12. Condizioni per l'accrescimento del conflitto Ambiguità di dominio Assenza di norme chiare e condivise sulla modalità di superamento della situazione conflittuale Ambiguità di relazione Quale delle parti ha maggiore autorità e potere? Dimensioni delle rappresentazioni del conflitto • Relazione vs. compito • Intelletto vs. emozione • Vittoria vs. compromesso (somma costante, variabile) 12
  • 13. Può esservi negoziazione se:  le parti in causa hanno interessi in conflitto  una delle due parti subirebbe dei danni in assenza di un accordo  esiste il timore di incrinare i rapporti  le due parti sono tra loro interdipendenti  l'accordo raggiungibile insieme è più vantaggioso delle soluzioni che ogni parte può percorrere da sola 13
  • 14. Principi per una buona negoziazione • Occorre rappresentare la propria parte, anche per delega Se non rappresento la parte in causa, non posso accettare soluzioni negoziali • Affrontare concretamente i problemi e gli interessi Focalizzarsi sul problema comune, non su posizioni • Cercare vantaggi dalla negoziazione per entrambe le parti Ogni soluzione che porta un vantaggio solo alla mia parte non è una buona soluzione negoziale • Cercare e raggiungere accordi poco costosi L'efficacia negoziale è importante • Gestire il possibile conflitto tra interessi di parte e personali Devo negoziare rappresentando pienamente la mia parte • Avere credibilità relazionale La reciproca fiducia personale è importante 14
  • 15. • Scindere le persone dal problema Un giusto distacco dal problema a vantaggio delle relazioni • Concentrarsi sugli interessi e non sulle posizioni Comunicare in modo chiaro i propri interessi, senza nasconderli • Inventare soluzioni Più soluzioni vengono individuate in modo creativo, più è probabile trovarne una idonea • Adottare criteri oggettivi su cui basare le decisioni Negoziare su basi indipendenti dalla volontà di ciascuno, ragionando sulle unità di misura appropriate e sul metodo • Dare importanza all'utilizzo del tempo La soluzione oggi può essere più utile della stessa soluzione domani; comunque il tempo è una risorsa • Considerare il conflitto come risorsa, non come limite Il conflitto, se ben gestito, è una grande opportunità 15
  • 16. La migliore alternativa all'accordo  Conoscere la propria migliore alternativa consente di:  non accettare condizioni troppo sfavorevoli  non respingere soluzioni che sarebbero vantaggiose  Avere una migliore alternativa molto più favorevole comporta un maggior potere negoziale  Conoscere la migliore alternativa della controparte aiuta a condurre il negoziato 16
  • 17. TIME MANAGEMENT 1 Perché è importante il time management? 2 Come utilizzare efficacemente il proprio spazio di lavoro? 3 Come ottimizzare i tempi? 17
  • 18. Perché il tempo è importante al lavoro? • Il tempo è uno degli ingredienti principali della nostra prestazione. • Ogni progetto, azione, operazione, ha un significato solo se all’interno di un limite temporale. • I concetti di priorità, scadenza, durata, lo mostrano molto bene. 18
  • 19. Cos’è l“importanza”?  L’importanza è la coerenza di un’azione con, e il suo contributo a, la realizzazione dei valori più importanti  L’importanza non è l’urgenza; spesso le due cose vengono confuse • Che cosa è realmente importante per me come persona? • Che cos’è realmente importante per la mia azienda o organizzazione, per il mio lavoro? • Le mie scelte di gestione del tempo riflettono questi valori personali e professionali? • I KPIs (Key Performance Indicator) attraverso quali valuto (o viene valutato) il mio lavoro riflettono questi valori? 19
  • 20. L’urgenza • Essa dipende dalle scadenze e dal tempo necessario a concludere un compito; in senso più allargato: dipende dalle risorse disponibili • È più urgente: – un compito che richiede un mese di lavoro se mancano 10 giorni alla scadenza e non è stato ancora iniziato, – oppure un compito che richiede due giorni di lavoro se alla scadenza ne mancano 5 giorni? 20
  • 21. Come attribuire priorità La «priorità» ha due componenti: • l’urgenza • l’importanza Su un diagramma come questo è possibile posizionare gli impegni in relazione al loro grado di urgenza e di Importanza importanza. Immagina di poter dividere il diagramma in alta e bassa urgenza e in alta e bassa importanza, ottenendo 4 zone come Urgenza nella figura. 21
  • 22. Come trattare le 4 zone Urgente = scadenza Alta importanza Alta importanza Bassa urgenza Alta urgenza Importante = le mie finalità; i miei valori Importanza Pianificare Fare Bassa importanza Bassa importanza Bassa urgenza Alta urgenza Rimandare Delegare Urgenza 22
  • 23. La “to do list” • Tieni una “to do list” ed organizzala in differenti parti, ad esempio – una parte relativa agli impegni del giorno – una parte riferita ai progetti in essere nel periodo – una parte che riguardi il medio o lungo termine • Consultala / aggiornala costantemente e Spunta le attività già svolte L’agenda L’agenda riguarda gli impegni che sono legati a scadenze, giornate, orari specifici individua nella giornata dei segmenti di tempo gestibili; tieni conto di eventuali tempi di spostamento fra un impegno e il successivo, sii realistico circa il tempo da dedicare a ciascun impegno 23
  • 24. Uso dello spazio e ottimizzazione dei tempi • Sviluppa un’organizzazione degli spazi ed una archiviazione delle cose che funzioni per te • Rendi confortevole lo spazio in cui lavori Usa un criterio come il seguente, basato sulla frequenza di uso. Ad esempio: • Le cose che devono essere costantemente a portata di mano – parte centrale o in vista della scrivania • Le cose che vanno utilizzate frequentemente (alcune volte all’ora) – parte periferica della scrivania o cassetto • Le cose che utilizzi saltuariamente (poche volte nella giornata) – armadio o cassettiera nella stanza • Le cose che vanno recuperate solo eccezionalmente – archivio nello scantinato 24
  • 25. Le interruzioni • Occorre conoscerle per intervenire. • Attraverso un diario tieni nota dei motivi più frequenti di interruzione; quando hai un quadro chiaro allora puoi occuparti della loro gestione. • Gestione delle interruzioni? – Come mi comporto quando capita quel tipo di imprevisto? – A chi posso comunicare / delegare la cosa? – Cosa devo fare immediatamente (magari una piccola cosa) lasciando poi il resto ad un momento successivo? – Come posso evitare / limitare quel fattore di interruzione? – Quali interruzioni sono invece ad alto valore aggiunto e devono avere tutta l’attenzione? 25
  • 26. Cesvor ® sas di Bisio Carlo e C. Sede legale: Via Umberto I, 20 – 20862 Arcore (MB) P. IVA 05459350962 – Registro Imprese MB 1824224 Piazza IV Novembre, 4 - 20124 Milano, Italy (MM 2 - 3, Centrale) Tel.: +39 02 67165 307 - Fax: +39 02 67165 266 Numero verde 800 59 24 20 Cesvor - Communications House - 26 York Street, London W1U 6PZ, UK - Tel.: +442081330910 Cesvor è un'impresa affiliata alla Camera di Commercio e Industria Italiana per il Regno Unito Cesvor ® è un marchio comunitario depositato (n° 008906661) www.cesvor.com 26