BUSINESS PLAN

Cristian Marchina
Cristian MarchinaController | Business Plan | Cash flow | Startup/PMI innovative en Marchina Consulting srl

Business plan e Business model cosa sono e cosa non sono. Come avviare una nuova attività sia nella old che nella new econonomy, consigli e strumenti operativi.

CRISTIAN	MARCHINA 1 WWW.MARCHINA.NET
cos’è
Il	Business	Plan	è	un	documento	che	illustra	in	modo	quantitativo	
e	 qualitativo	 gli	 obiettivi	 futuri	 dell’azienda	 e	 le	 azioni	 da	
intraprendere	per	perseguire	tali	obiettivi.	
Principali	finalità:	
‣ Documento	d’indirizzo	strategico	per	l’imprenditore;	
‣ Verifica	delle	assumptions,	risorse	e	attività;	
‣ Verifica	dei	punti	di	break	event	sia	economico	che	finanziario;	
‣ Strumento	a	supporto	degli	investitori	(Private,	Venture	ecc.).	
BUSINESS
IDEA
HOW	TO	MAKE	A	
BUSINESS	PLAN	
STRUMENTI
FINANCIALS	
CASH	FLOW	
BUSINESS	MODEL	
TO	DO
BPLAN
cosa non è
Il	 business	 plan	 non	 è	 il	 mero	
preventivo	 delle	 spese	 che	
dovrò	affrontare.	
Il	business	plan	non	può	essere	
una	sfera	di	cristallo	dentro	alla	
quale	vedere	il	futuro.	
Il	business	plan	non	è	il	budget	
N o n	 e s i s t e	 u n	 m o d e l l o	
prestabilito	di	business		plan
BUSINESS	IDEA	
BISOGNI
CRISTIAN	MARCHINA 2 WWW.MARCHINA.NET
sezioni
Per	 essere	 efficace	 ed	 efficiente	 il	 documento	 deve	 essere	
composto	dalle	seguenti	sezioni:
business idea
La	 business	 idea	 è	 “un	 sistema	 di	 coerenze	 che	 consente	
all’impresa	 di	 dominare	 una	 nicchia	 di	 mercato	 e	 di	 sviluppare	
azioni	 concrete”	 (Normann).	 Si	 estrinseca	 in	 un	 sistema	
aggregato	 di	 elementi	 che	 formano	 uno	 schema	 interpretativo	
complesso	dell’operare	aziendale	ove	i	tre	principali	pilastri	sono:
Vendibilità	e	competitività:	un	prodotto/servizio	è	vendibile	se	sul	
mercato	 esiste	 qualcuno	 disposto	 a	 comprarlo.	 Risulta	
fondamentale,	quindi,	“guardarsi	attorno”,	osservare	gli	spazi	di	
mercato	potenziali	per	individuare	le	caratteristiche	del	prodotto	
o	 servizio	 che	 si	 vuole	 realizzare	 e	 gli	 ambiti	 di	 possibile	
collocazione;	capire	se	esiste	un	mercato	per	il	prodotto/servizio	
che	 si	 intende	 produrre;	 individuare	 il	 target	 potenzialmente	
interessato	 e	 valutare	 attentamente	 il	 rapporto	 qualità/prezzo;	
definire	le	modalità	produttive	e	confrontarsi	con	la	concorrenza.	
Occorre	 inoltre	 chiedersi	 perché	 ci	 si	 dovrebbe	 spostare	 dal	
vecchio	 prodotto	 al	 nuovo.	 In	 questo	 modo	 si	 verifica	 anche	 il	
livello	di	competitività	del	prodotto	o	servizio.	
Fattibilità:	 un	 prodotto	 o	 servizio	 è	 fattibile	 se	 si	 hanno	 a	
disposizione	tutte	le	risorse	necessarie	al	processo	di	produzione	
dello	stesso.	Sostanzialmente	le	risorse	materiali	(finanziamenti,	
immobili,	strutture	e	tecnologie)	e	quelle	immateriali	(le	proprie	
BUSINESS	IDEA	&	BUSINESS	MODEL
FINANCIALS	BUSINESS	PLAN
EXECUTIVE	SUMMARY
MERCATO	DI	RIFERIMENTO
PRODOTTO	/	SERVIZIO
COMPETENZE		/	RISORSE	/	ORGANIZZAZIONE
consigli
La	prima	impressione	è	quella	che	
conta.		
Sono	 molti	 gli	 elementi	 che	
possono	 compromettere	 un	 BPlan:	
un’	 organizzazione	 del	 testo	 poco	
fluida,	affermazioni	non	supportate	
dai	 dati,	 l’uso	 di	 uno	 stile	 non	
professionale,	 numeri	 che	 non	
quadrano,	errori	grammaticali.	
Dare	 credibilità	 alle	 previsioni.	 EZ	
consigliabile	 servirsi	 di	 fonti	
esterne	 e	 indipendenti	 per	
sostenere	 quanto	 si	 afferma.	 Le	
idee	senza	dati	sono	solo	opinioni.	
La	 quantità	 non	 è	 sinonimo	 di	
qualità.	 Un	 piano	 ben	 scritto	 deve	
essere	 sintetico	 e	 pertinente	 e	
avere	 una	 lunghezza	 massimo	 di	
circa	20	pagine.
CRISTIAN	MARCHINA 3 WWW.MARCHINA.NET
conoscenze,	esperienze,	cultura…).	
Redditività:	 il	 profitto	 è	 un	 indicatore	 indispensabile	 per	 ogni	
attività	 economica.	 Se	 il	 ricavo	 che	 si	 ottiene	 dalla	 vendita	 di	 un	
prodotto	o	servizio	non	è	superiore	al	costo	che	si	sostiene	per	la	
sua	produzione	difficilmente	avremo	un’impresa	di	successo.	
Sostenibilità:	pur	essendo	indispensabile,	il	profitto	non	basta	da	
solo	 ad	 assicurare	 un	 duraturo	 successo	 alla	 futura	 azienda.	
Occorre,	infatti,	che	l’idea	metta	in	risalto	anche	altri	aspetti	quali	
quello	Ambientale	e	quello	Sociale.	Un’impresa	può	essere	ritenuta	
sostenibile	quando	riesce	a	combinare	fattori	economici,	sociali	e	
ambientali	in	modo	equo.	
business model
Innanzitutto	il	business	model	è	un	modello	(come	dice	la	parola	
stessa)	finalizzato	ad	inquadrare	e	determinare	con	quale	modalità	
un’azienda	funziona	e	crea	valore	per	gli	azionisti,	per	i	clienti	e	per	
la	 collettività.	 Essendo	 un	 modello	 no	 è	 preciso	 al	 dettaglio	 ma	
evidenzia	i	vari	collegamenti	fra	i	principali	processi	indecenti	alla	
business	 idea.	 Attualmente	 il	 principale	 strumento	 utilizzato	 per	
sviluppare	i	business	model	è	il	business	model	canvas	(BMC).	
Nello	 specifico	 il	 Business	 Model	 Canvas	 è	 un	 disegno	 su	 un	
template	 “standard”	 di	 9	 sezioni	 che	 descrivono	 tutti	 gli	 aspetti	 aziendali,	 dalle	 relazioni	 con	 ogni	
segmento	 di	 clientela	 al	 valore	 offerto	 e	 i	 flussi	 di	 costi	 e	 ricavi,	 dai	 canali	 di	 comunicazione	 e	
distribuzione	alle	attività,	risorse	e	partner	chiave.	
Grazie	ad	una	rappresentazione	così	chiara	e	semplice,	permette	una	versatilità	nella	definizione	di	
strategie	altamente	innovative	e	facilità	di	comunicazione.	Sinteticamente	i	9	segmenti	sono:	
come si usa
Il	 Business	 Model	 Canvas	 può	
essere	 stampato	 in	 grandi	
dimensioni	 con	 l'obiettivo	 di	
facilitare	 il	 lavoro	 di	 gruppo.	 Le	
persone	infatti	possono	iniziare	a	
disegnare	e	discutere	gli	elementi	
del	modello	di	business	con	post-
it	e	pennarelli.	In	questo	modo	lo	
s t r u m e n t o	 f a v o r i s c e	 l a	
comprensione,	 la	 discussione	 e	
l'analisi	 del	 business	 ma	 allo	
stesso	 tempo	 anche	 la	 creatività	
e	 la	 condivisione.	 Sono	 inoltre	
disponibili	 applicazioni	 web-
based	 che	 replicano	 il	 Business	
Model	Canvas	online.	
creare valore
Gli	 imprenditori	 devono	 iniziare	
ad	occuparsi	non	solo	del	proprio	
vantaggio,	 ma	 anche	 del	
vantaggio	 della	 comunità	 a	
cui	fanno	riferimento.	Il	futuro	è	
di	quelle	aziende	che	riusciranno	
a	prendersi	cura	di	se	stesse,	dei	
propri	 clienti	 e	 al	 contempo	
anche	della	collettività.
CRISTIAN	MARCHINA 4 WWW.MARCHINA.NET
‣ Key	 Partners	 (KP)	 :	 i	 partner	 chiave	 con	 cui	 l'impresa	 può	
stringere	alleanze	
‣ Key	 Resources	 (KR):	 le	 risorse	 chiave	 necessarie	 perché	
l'azienda	funzioni	
‣ Key	 Activities	 (KA):	 le	 attività	 chiave	 che	 servono	 per	 rendere	
funzionante	il	modello	di	business	aziendale	
‣ Value	 Proposition	 (VP):	 la	 proposta	 di	 valore	 contenente	 i	
prodotti	/	servizi	che	l’azienda	vuole	offrire	
‣ Customer	Relationships	(CR):	il	tipo	di	relazioni	che	si	instaurano	
con	i	clienti	
‣ Channels	(Ch):	i	canali	di	distribuzione	e	contatto	con	i	clienti	
‣ Customer	 Segments	 (CS):	 i	 segmenti	 di	 clientela	 ai	 quali	
l'azienda	si	rivolge	
‣ Revenue	Streams	(R$):	il	flusso	di	ricavi	generato	dalla	vendita	di	
prodotti/servizi	
‣ Cost	 Structure	 (C$):	 la	 struttura	 dei	 costi	 che	 l'azienda	 dovrà	
sostenere		
sezione descrittiva
Lo		step	successivo	al	BMC	è	quello	di	redigere	con	l’utilizzo	di	dati,	
grafici	 e	 sezioni	 descrittive	 i	 vari	 aspetti	 della	 business	 idea.	 I	
paragrafi	minimi	da	esplicitare	sono	i	seguenti:	
Attraverso	la	redazione	della	parte	descrittiva	del	Business	Plan	è	
possibile	 identificare	 tutti	 gli	 elementi	 interni	 ed	 esterni	 inerenti	
alle	attività	core	della	nostra	business	idea	esplicitata	attraverso	la	
la società
Quando	è	stata	costituita?	
Chi	sono	i	promotori	?	
Composizione	del	team	ed	
esperienza	professionale		
Quali	sono	gli	elementi	distintivi?	
Punti	di	forza	>	Tenuta	
Punti	di	debolezza	>	Soluzioni	
Obiettivi	della	società?	
il mercato
Target	di	riferimento	
Dimensione	
Settore	di	clientela		
Prospettive	e	previsioni	
Competitors	diretti	e	indiretti	
Canali	distributivi	
Canali	approvvigionamento	
minimo prodotto
fattibile
Eric	 Ries	 in	 “Partire	 Leggeri”	
applica	 la	 metodologia	 Lean	 alla	
nascita	 delle	 Startup	 e	 propone	
dei	 cicli	 di	 verifica	 “leggeri”	
estremamente	rapidi	e	focalizzati	
su	ciò	che	i	clienti	vogliono,	senza	
chiederglielo	direttamente.	
Al	centro	di	questi	cicli	c’è	MPF.	
I	 cicli	 produttivi	 di	 creazione-
misurazione-apprendimento	 si	
basano:	
a	 -	 sulla	 creazione	 di	 un	 “seme”	
del	 progetto	 finale	 (MPF)	 in	 cui	
sono	 racchiuse	 le	 principale	
funzioni;	
b	 -	 sulla	 misurazione	 dei	
comportamenti	 e	 utilizzo	 da	
parte	del	cliente;	
c	 -	 sull’apprendimento	 da	 parte	
dell’azienda	 di	 quali	 funzioni	 da	
mantenere	e/	o	migliorare	e	quali	
eliminare.	
Questo	 procedimento	 non	 si	
limita	 solo	 alle	 Stratup	 ma	
potrebbe	 essere	 adottato	 da	
qualunque	 azienda	 per	 la	
creazione	 di	 un	 nuovo	 prodotto	
servizio.
CRISTIAN	MARCHINA 5 WWW.MARCHINA.NET
definizione	del	business	model.	
In	 questo	 documento	 il	
redattore	 esplicita	 elabora	 e	
sintetizza	 tutte	 le	 attività,	 i	
programmi	 e	 le	 iniziative	
conseguenti	che	caratterizzano	
il	 progetto	 imprenditoriale	 al	
fine	 dei	 perseguire	 con	 la	
massima	efficacia	l’obiettivo	di:	
•-	 descrivere	 esaurientemente	
punti	 di	 forza	 e	 debolezza	 del	
modello	di	business	 	in	termini	
di	 fattibilità,	 tempistica	 e	
condizioni	di	mercato;	
•	 evidenziare	 la	 logicità	 e	
c o e r e n z a	 d e l l e	 r i s o r s e	
disponibili	 e	 necessarie	 in	
relazione	 alle	 attività	 da	
espletare	 nelle	 varie	 fasi	 	 di	
sviluppo	dell’idea	di	business;	
•c o m p a r a r e	 l ’ i n i z i a t i v a	
ipotizzata	 con	 altre	 realtà	
operanti	 sul	 mercato	 per	
evidenziarne	l’originalità;	
piano operativo
Attività	
Risorse	e	fabbisogni		
Tempistica	
Struttura	organizzativa	
Partner	
Milestones	di	progetto	
marketing
Strategia	&	immagine	
Prezzo	-	Valore	
segmentazione	di	mercato	
Strumenti	ed	iterazione	
Target	di	riferimento	
Gestione	marketing	operativo	
work breakdown
structure
La	 WBS	 (Work	 Breakdown	
Structure)	 è	 una	 forma	 di	
scomposizione	 strutturata	 del	
progetto,	che	si	sviluppa	tramite	
l’individuazione	 di	 sotto-obiettivi	
e	attività	definite	ad	un	livello	di	
dettaglio	sempre	maggiore.		
Scopo	della	WBS	è	di	identificare	
e	 collocare	 all’ultimo	 livello	
gerarchico	 pacchetti	 di	 lavoro	
(deliverables)	 chiaramente	
gestibili	 e	 attribuibili	 a	 un	 unico	
responsabile,	 affinchè	 possano	
essere	 programmati,	 schedulati,	
budgetati,	controllati	e	valutati.	
Dal	punto	di	vista	grafico	la	WBS	
si	 configura	 come	 una	 struttura	
ad	 albero	 dove	 ciascun	 livello	
rappresenta	porzioni	sempre	più	
piccole	del	progetto.	
Per	 la	 sua	 costruzione	 è	
necessario	 dare	 risposta	 ad	 una	
domanda	 tanto	 semplice	 quanto	
essenziale:	
>	Cosa	dobbiamo	fare	
>	Chi	lo	fa	
>	Con	quali	risorse	
I	 C r i t e r i	 e	 l e	 l o g i c h e	 d i	
disaggregazione	 di	 un	 progetto	
possono	 essere	 più	 di	 uno,	 in	
base	agli	obiettivi	del	progetto	e	
ai	 criteri	 di	 attribuzione	 delle	
responsabilità.	 Ciascun	 elemento	
d e l l a	 W B S	 d e v e	 e s s e r e	
identificato	 da	 una	 descrizione	
che	 deve	 essere	 al	 contempo	
concisa,	 chiara	 e	 priva	 di	
ambiguità.	 Ad	 ogni	 casella	 della	
WBS	 è	 possibile	 associare	 il	
nominativo	 della	 persona		
preposta	a	garantire	l’esecuzione	
di	 quella	 attività.,	 informazioni	
durata	 necessaria	 a	 eseguire	 le	
singole	 attività,	 il	 costo	 a	 essa	
associabile	 e	 le	 relative	 risorse	
consumate.	
prodotto
Caratteristiche	
Elementi	distintivi	
Vantaggio	competitivo	
Prezzo	&	marginalità	
Catena	del	valore	
Ripetitività	dell’acquisto	
Prodotti	attuali	e	futuri	
investimenti
immateriali	
materiali	
finanziari	
capitali
fonti	di	finanziamento	
timing	d’utilizzo	
importo
CRISTIAN	MARCHINA 6 WWW.MARCHINA.NET
financial business plan
Il	 Business	 Plan	 non	 può	 prescindere	 dalla	 predisposizione	 di	 un	
”bilancio	 di	 previsione”,	 riferito	 ai	 diversi	 esercizi	 previsti	 dal	
periodo	temporale	oggetto	di	previsione	ed	articolato	in:	
assumptions
Al	 fine	 di	 rendere	 al	 lettore	 comprensibile	 i	 prospetti	 di	 sintesi	 inerenti	 al	 conto	 economico,	 stato	
patrimoniale	 e	 flusso	 finanziario	 è	 necessario	 definire	 sinteticamente	 le	 ipotesi	 ed	 i	 dati	 di	 sintesi	
utilizzati	per	calcolare:	
• Ricavi	
• Costi	operativi	
• Investimenti	
• Capitale	circolante	
• Investimenti	
• Fonti	di	finanziamento	
• Debiti	e	crediti	tributari	
ASSUMPTIONS
CONTO	ECONOMICO
IL	FLUSSO	DI	CASSA	O	PIANO	FINANZIARIO
STRESS	TEST	E	ANALISI	SOSTENIBILITA’
dilemma
dell’innovatore
“Il	dilemma	dell’innovatore”	è	la	
principale	 teoria	 contenuta	 nel	
suo	 omologo	 libro,	 in	 cui	 il	
Clayton	 Christiansen	 ricercatore	
di	 Harvard	 sostiene	 che,	 molto	
spesso,	 il	 motivo	 del	 fallimento	
delle	 imprese	 non	 è	 dovuto	 al	
fatto	 che	 i	 loro	 dirigenti	
prendano	decisioni	sbagliate,	ma	
perché	 prendono	 decisioni	
buone,	 lo	 stesso	 tipo	 di	 buone	
decisioni	 che	 avevano	 reso	 di	
successo	 tali	 imprese	 per	
d e c e n n i .	 I l	 “ d i l e m m a	
dell’innovatore”	 è	 che	 “fare	 la	
cosa	 giusta	 è	 la	 cosa	 sbagliata”.	
L’insegnamento	che	se	ne	trae	è	
che	 le	 società	 maggiori	 devono	
porsi	subito	il	problema	di	come	
introdurre	 prodotti	 e	 servizi	
“innovativi”	 anche	 se	 tendono	 a	
configgere	 con	 il	 business	
corrente.	Il	primo	istinto	è	quello	
d i	 r i f u g g e r l i	 p e r c h é	 n o n	
rispondono	ai	criteri	di	redditività	
stabiliti	dal	management.	Però	se	
non	 fanno	 propria	 questa	
innovazione	o	se	la	eseguono	con	
scarsa	 determinazione,	 qualcun	
altro	 lo	 farà	 al	 posto	 loro	 e	 il	
business	 prosperoso	 sarà	
inesorabilmente	cannibalizzato.
CRISTIAN	MARCHINA 7 WWW.MARCHINA.NET
conto economico
Si	 tratta	 del	 prospetto	 che	 descrive,	 rappresenta	 e	 quantifica	 i	
componenti	positivi	e	negativi	che	concorrono	alla	formazione	del	
reddito	in	ciascuno	dei	periodi	che	compongono	l’arco	temporale	di	
previsione	del	Business	Plan.	La	formulazione	del	conto	economico	
di	previsione	risulta	essenziale,	in	quanto	consente	di	pervenire	alla	
determinazione	 e	 misurazione	 del	 risultato	 economico	 netto.	
Quest’ultimo	 è	 un	 riferimento	 fondamentale	 per	 i	 finanziatori	 a	
titolo	sia	di	capitale	di	rischio	sia	di	capitale	di	prestito,	in	quanto	
esprime,	per	i	primi,	la	possibilità	di	distribuzione	di	dividendi	e	per	i	
secondi,	 la	 capacità	 di	 assorbimento	 del	 servizio	 del	 debito	 dal	
punto	 di	 vista	 economico.	 Inoltre,	 l’individuazione	 periodica	 dei	
risultati	 economici	 attesi	 consente	 di	 stimare	 la	 capacità	 di	
autofinanziamento	 dell’impresa,	 contribuendo	 alla	 successiva	
pianificazione	finanziaria.	
stato patrimoniale	
Si	 tratta	 del	 prospetto	 che	 descrive,	 rappresenta	 e	 quantifica	 la	
situazione	 dei	 componenti	 patrimoniali	 dell’azienda	 nell’arco	
temporale	di	previsione	del	Business	Plan.		
La	formulazione	dello	stato	patrimoniale	di	previsione	consente	di	
prevedere	 l’ammontare	 e	 la	 composizione	 del	 patrimonio	 netto	
nonché	la	sua	evoluzione	nel	tempo,	consente,	inoltre,	di	verificare	
i	 rapporti	 che	 si	 prevede	 sussisteranno	 fra	 gli	 elementi	 attivi	 e	
passivi	 che	 lo	 compongono,	 e	 in	 che	 modo	 gli	 stessi	 verranno	 a	
modificarsi	per	effetto	della	gestione	economica	e	della	gestione	
finanziaria,	che	emergono,	rispettivamente,	dal	conto	economico	di	previsione	e	dal	piano	finanziario.	
Queste	 informazioni	 forniscono	 elementi	 di	 conoscenza	 per	 i	 finanziatori	 a	 titolo	 sia	 di	 capitale	 di	
rischio	che	di	capitale	di	prestito,	in	quanto	sintetizzano	gli	effetti	che	la	gestione	è	idonea	a	produrre	
sulla	ricchezza	aziendale	considerata	in	un’ottica	di	futuro	funzionamento,	a	garanzia	della	continuità	
nel	tempo	del	pro-	getto	d’impresa.	
break even
economico
La	 break-even	 analysis	 consente	
la	 soluzione	 di	 problemi	 di	
statica	 comparata	 in	 quanto	
permette	di	studiare,	in	un	dato	
momento,	 il	 comportamento	
delle	relazioni	tra	i	costi	totali,	i	
ricavi	totali,	i	risultati	economici		
I	 passaggi	 matematici	 che	
consentono	 di	 determinare	 i	
volumi	da	produrre	e	da	vendere	
per	 coprire	 tutti	 i	 costi	 di	
gestione	sono	molto	semplici:	si	
parte,	 infatti,	 dall’equazione	
f o n d a m e n t a l e	 d e l	 c o n t o	
economico	in	ipotesi	di	utile	pari	
a	 zero	 (metodo	 dell’equazione	
economica),	 ossia	 dove	 i	 ricavi	
totali	 (RT)	 siano	 uguali	 ai	 costi	
totale	(CT).	
break even
finanziario
Il	 break	 even	 finanziario	
determina	 il	 livello	 di	 fatturato	
ove	 le	 entrate	 finanziarie	
compensano	 le	 uscite	 finanziari	
finalizzate	 a	 raggiungere	
l’equilibrio	finanziari	in	funzione	
delle	 fonti	 di	 finanziamento	
disponibili.	
Questo	 tipo	 di	 analisi	 è	 molto	
utile	 anche	 per	 valutare	 in	
anticipo	 se	 l’azienda	 sarà	 in	
grado	 o	 meno	 di	 sostenere	 la	
fase	 di	 start-up	 dell’iniziativa	
imprenditoriale.
CRISTIAN	MARCHINA 8 WWW.MARCHINA.NET
flusso di cassa o piano finanziario	
Si	 tratta	 del	 prospetto	 che	 fornisce	 informazioni	 sui	 flussi	 finanziari	 complessivi	 previsti	 per	 la	
realizzazione	del	progetto.	Conseguentemente	all’identificazione	ed	alla	quantificazione	dei	fabbisogni	
relativi	al	progetto,	il	piano	finanziario	esplicita	
le	conseguenti	coperture	finanziarie	ipotizzate	e	
fornisce	informazioni	in	merito	ai	loro	elementi	
fondamentali:	 am-	 montare,	 forme	 tecniche,	
tempi	 e	 costi.	 In	 tal	 modo,	 il	 piano	 finanziario	
configura	la	struttura	finanziaria	dell’azienda	che	
realizza	 il	 progetto	 e	 definisce	 la	 dinamica	
finanziaria	attesa	per	effetto	della	realizzazione	
del	 piano	 degli	 investimenti	 e	 del	 piano	 delle	
coperture	 finanziarie,	 ossia	 l’entità	 e	 la	
tempistica	 con	 cui	 i	 flussi	 finanziari	 si	
manifesteranno	 nell’ambito	 della	 complessiva	
gestione	aziendale.	
stress test e analisi
della sostenibilità	
Il	processo	di	costruzione	del	Piano,	basato	sulla	
valorizzazione	 delle	 componenti	 e	 assumptions	
individuate	in	origine,	genera	una	prima	versione	
dello	 stesso	 che,	 se	 si	 dimostra	 sostenibile	
rispetto	agli	elementi	in	precedenza	evidenziati,	
rappresenterebbe	 la	 versione	 di	 base	 (base	
case)	 su	 cui	 effettuare	 ulteriori	 analisi	 di	
sensibilità	 (what-if).	 	 Verificata	 la	 sostenibilità	
della	versione	base,	ipotesi	prudente,	è	possibile	
ampliare	 lo	 studio	 attraverso	 un'analisi	 che	
preveda	 ulteriori	 due	 scenari	 riconducibili	 a	
worst	case	e	best	case.	
I	 risultati	 che	 scaturiscono	 dagli	 scenari	 definiti	
dalle	 tre	 possibili	 visioni	 sono	 tra	 loro	 molto	
diversi,	 ma	 tutti	 estremamente	 utili.	 L'analisi	 di	
sensibilità,	 eseguita	 ricorrendo	 anche	 a	 stress	
test,	 permette	 infatti	 di	 quantificare,	 anche	
estremizzando,	 gli	 effetti	 che	 la	 variazioni	 di	
particolari	 componenti	 e	 assumptions	 possono	
generare.	
worst case
Bplan	 peggiorativo	 rispetto	 la	 versione	 base,	 che	
preveda,	ad	esempio,	volumi	o	prezzi	di	vendita	al	
di	sotto	di	quelli	previste	negli	altri	scenari	(base	e	
best),	 incremento	 del	 prezzo	 di	 acquisto	 delle	
materie	 prime,	 incremento	 dei	 costi	 riconducibili	
alla	 produzione	 dei	 beni	 e	 servizi	 a	 causa	 di	
inefficienze	legate	allo	stesso	processo	produttivo,	
rallentamento	del	ciclo	monetario,	ecc.;	
best case
bpaln	 migliorativo	 rispetto	 la	 versione	 base,	
che	 preveda,	 ad	 esempio,	 volumi	 o	 prezzi	 di	
vendita	 superiori	 a	 quelli	 previsti	 negli	 altri	
scenari	 (base	 e	 worst),	 una	 contrattazione	
decisamente	 favorevole	 relativamente	 gli	
acquisti	 delle	 materie	 prime,	 un	 ciclo	
monetario	molto	veloce,	ecc.
CRISTIAN	MARCHINA 9 WWW.MARCHINA.NET
executive summary	
L’Executive	Summary	è	la	sezione	più	importante	del	Business	Plan,	poiché	rappresenta	la	sintesi	del	
progetto	imprenditoriale	futuro.	Sulla	base	di	questa	sezione,	l’investitore	(o	qualsiasi	altro	lettore	del	
Business	Plan),	deciderà	se	procedere	o	meno	nella	lettura	approfondita	delle	altre	sezioni	del	piano.	
È	 consigliabile	 redigere	 questa	 sezione	 per	 ultima,	 quando	 ogni	 capitolo	 sarà	 stato	 attentamente	
completato	e	analizzato	in	tutte	le	sue	parti.	
L’Executive	 Summary	 dovrebbe	 essere	 di	 lunghezza	 compresa	 fra	 una	 e	 tre	 pagine	 e	 dovrebbe	
riportare	in	modo	chiaro	e	conciso	le	informazioni	di	maggiore	rilievo	sull’azienda	e	sui	traguardi	da	
raggiungere	in	termini	economici	e	finanziari.	
Per	realizzare	il	vostro	Executive	Summary	dovrete	fare	delle	brevi	considerazioni	sui	seguenti	punti:	
‣ Business	idea	
‣ Mercato	di	riferimento	
‣ Prodotto	e	vantaggio	competitivo	
‣ Management	e	team	
‣ Milestone	e	Gaant	di	progetto	
‣ Obiettivi	del	soggetto	proponente

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  • 1. CRISTIAN MARCHINA 1 WWW.MARCHINA.NET cos’è Il Business Plan è un documento che illustra in modo quantitativo e qualitativo gli obiettivi futuri dell’azienda e le azioni da intraprendere per perseguire tali obiettivi. Principali finalità: ‣ Documento d’indirizzo strategico per l’imprenditore; ‣ Verifica delle assumptions, risorse e attività; ‣ Verifica dei punti di break event sia economico che finanziario; ‣ Strumento a supporto degli investitori (Private, Venture ecc.). BUSINESS IDEA HOW TO MAKE A BUSINESS PLAN STRUMENTI FINANCIALS CASH FLOW BUSINESS MODEL TO DO BPLAN cosa non è Il business plan non è il mero preventivo delle spese che dovrò affrontare. Il business plan non può essere una sfera di cristallo dentro alla quale vedere il futuro. Il business plan non è il budget N o n e s i s t e u n m o d e l l o prestabilito di business plan BUSINESS IDEA BISOGNI
  • 2. CRISTIAN MARCHINA 2 WWW.MARCHINA.NET sezioni Per essere efficace ed efficiente il documento deve essere composto dalle seguenti sezioni: business idea La business idea è “un sistema di coerenze che consente all’impresa di dominare una nicchia di mercato e di sviluppare azioni concrete” (Normann). Si estrinseca in un sistema aggregato di elementi che formano uno schema interpretativo complesso dell’operare aziendale ove i tre principali pilastri sono: Vendibilità e competitività: un prodotto/servizio è vendibile se sul mercato esiste qualcuno disposto a comprarlo. Risulta fondamentale, quindi, “guardarsi attorno”, osservare gli spazi di mercato potenziali per individuare le caratteristiche del prodotto o servizio che si vuole realizzare e gli ambiti di possibile collocazione; capire se esiste un mercato per il prodotto/servizio che si intende produrre; individuare il target potenzialmente interessato e valutare attentamente il rapporto qualità/prezzo; definire le modalità produttive e confrontarsi con la concorrenza. Occorre inoltre chiedersi perché ci si dovrebbe spostare dal vecchio prodotto al nuovo. In questo modo si verifica anche il livello di competitività del prodotto o servizio. Fattibilità: un prodotto o servizio è fattibile se si hanno a disposizione tutte le risorse necessarie al processo di produzione dello stesso. Sostanzialmente le risorse materiali (finanziamenti, immobili, strutture e tecnologie) e quelle immateriali (le proprie BUSINESS IDEA & BUSINESS MODEL FINANCIALS BUSINESS PLAN EXECUTIVE SUMMARY MERCATO DI RIFERIMENTO PRODOTTO / SERVIZIO COMPETENZE / RISORSE / ORGANIZZAZIONE consigli La prima impressione è quella che conta. Sono molti gli elementi che possono compromettere un BPlan: un’ organizzazione del testo poco fluida, affermazioni non supportate dai dati, l’uso di uno stile non professionale, numeri che non quadrano, errori grammaticali. Dare credibilità alle previsioni. EZ consigliabile servirsi di fonti esterne e indipendenti per sostenere quanto si afferma. Le idee senza dati sono solo opinioni. La quantità non è sinonimo di qualità. Un piano ben scritto deve essere sintetico e pertinente e avere una lunghezza massimo di circa 20 pagine.
  • 3. CRISTIAN MARCHINA 3 WWW.MARCHINA.NET conoscenze, esperienze, cultura…). Redditività: il profitto è un indicatore indispensabile per ogni attività economica. Se il ricavo che si ottiene dalla vendita di un prodotto o servizio non è superiore al costo che si sostiene per la sua produzione difficilmente avremo un’impresa di successo. Sostenibilità: pur essendo indispensabile, il profitto non basta da solo ad assicurare un duraturo successo alla futura azienda. Occorre, infatti, che l’idea metta in risalto anche altri aspetti quali quello Ambientale e quello Sociale. Un’impresa può essere ritenuta sostenibile quando riesce a combinare fattori economici, sociali e ambientali in modo equo. business model Innanzitutto il business model è un modello (come dice la parola stessa) finalizzato ad inquadrare e determinare con quale modalità un’azienda funziona e crea valore per gli azionisti, per i clienti e per la collettività. Essendo un modello no è preciso al dettaglio ma evidenzia i vari collegamenti fra i principali processi indecenti alla business idea. Attualmente il principale strumento utilizzato per sviluppare i business model è il business model canvas (BMC). Nello specifico il Business Model Canvas è un disegno su un template “standard” di 9 sezioni che descrivono tutti gli aspetti aziendali, dalle relazioni con ogni segmento di clientela al valore offerto e i flussi di costi e ricavi, dai canali di comunicazione e distribuzione alle attività, risorse e partner chiave. Grazie ad una rappresentazione così chiara e semplice, permette una versatilità nella definizione di strategie altamente innovative e facilità di comunicazione. Sinteticamente i 9 segmenti sono: come si usa Il Business Model Canvas può essere stampato in grandi dimensioni con l'obiettivo di facilitare il lavoro di gruppo. Le persone infatti possono iniziare a disegnare e discutere gli elementi del modello di business con post- it e pennarelli. In questo modo lo s t r u m e n t o f a v o r i s c e l a comprensione, la discussione e l'analisi del business ma allo stesso tempo anche la creatività e la condivisione. Sono inoltre disponibili applicazioni web- based che replicano il Business Model Canvas online. creare valore Gli imprenditori devono iniziare ad occuparsi non solo del proprio vantaggio, ma anche del vantaggio della comunità a cui fanno riferimento. Il futuro è di quelle aziende che riusciranno a prendersi cura di se stesse, dei propri clienti e al contempo anche della collettività.
  • 4. CRISTIAN MARCHINA 4 WWW.MARCHINA.NET ‣ Key Partners (KP) : i partner chiave con cui l'impresa può stringere alleanze ‣ Key Resources (KR): le risorse chiave necessarie perché l'azienda funzioni ‣ Key Activities (KA): le attività chiave che servono per rendere funzionante il modello di business aziendale ‣ Value Proposition (VP): la proposta di valore contenente i prodotti / servizi che l’azienda vuole offrire ‣ Customer Relationships (CR): il tipo di relazioni che si instaurano con i clienti ‣ Channels (Ch): i canali di distribuzione e contatto con i clienti ‣ Customer Segments (CS): i segmenti di clientela ai quali l'azienda si rivolge ‣ Revenue Streams (R$): il flusso di ricavi generato dalla vendita di prodotti/servizi ‣ Cost Structure (C$): la struttura dei costi che l'azienda dovrà sostenere sezione descrittiva Lo step successivo al BMC è quello di redigere con l’utilizzo di dati, grafici e sezioni descrittive i vari aspetti della business idea. I paragrafi minimi da esplicitare sono i seguenti: Attraverso la redazione della parte descrittiva del Business Plan è possibile identificare tutti gli elementi interni ed esterni inerenti alle attività core della nostra business idea esplicitata attraverso la la società Quando è stata costituita? Chi sono i promotori ? Composizione del team ed esperienza professionale Quali sono gli elementi distintivi? Punti di forza > Tenuta Punti di debolezza > Soluzioni Obiettivi della società? il mercato Target di riferimento Dimensione Settore di clientela Prospettive e previsioni Competitors diretti e indiretti Canali distributivi Canali approvvigionamento minimo prodotto fattibile Eric Ries in “Partire Leggeri” applica la metodologia Lean alla nascita delle Startup e propone dei cicli di verifica “leggeri” estremamente rapidi e focalizzati su ciò che i clienti vogliono, senza chiederglielo direttamente. Al centro di questi cicli c’è MPF. I cicli produttivi di creazione- misurazione-apprendimento si basano: a - sulla creazione di un “seme” del progetto finale (MPF) in cui sono racchiuse le principale funzioni; b - sulla misurazione dei comportamenti e utilizzo da parte del cliente; c - sull’apprendimento da parte dell’azienda di quali funzioni da mantenere e/ o migliorare e quali eliminare. Questo procedimento non si limita solo alle Stratup ma potrebbe essere adottato da qualunque azienda per la creazione di un nuovo prodotto servizio.
  • 5. CRISTIAN MARCHINA 5 WWW.MARCHINA.NET definizione del business model. In questo documento il redattore esplicita elabora e sintetizza tutte le attività, i programmi e le iniziative conseguenti che caratterizzano il progetto imprenditoriale al fine dei perseguire con la massima efficacia l’obiettivo di: •- descrivere esaurientemente punti di forza e debolezza del modello di business in termini di fattibilità, tempistica e condizioni di mercato; • evidenziare la logicità e c o e r e n z a d e l l e r i s o r s e disponibili e necessarie in relazione alle attività da espletare nelle varie fasi di sviluppo dell’idea di business; •c o m p a r a r e l ’ i n i z i a t i v a ipotizzata con altre realtà operanti sul mercato per evidenziarne l’originalità; piano operativo Attività Risorse e fabbisogni Tempistica Struttura organizzativa Partner Milestones di progetto marketing Strategia & immagine Prezzo - Valore segmentazione di mercato Strumenti ed iterazione Target di riferimento Gestione marketing operativo work breakdown structure La WBS (Work Breakdown Structure) è una forma di scomposizione strutturata del progetto, che si sviluppa tramite l’individuazione di sotto-obiettivi e attività definite ad un livello di dettaglio sempre maggiore. Scopo della WBS è di identificare e collocare all’ultimo livello gerarchico pacchetti di lavoro (deliverables) chiaramente gestibili e attribuibili a un unico responsabile, affinchè possano essere programmati, schedulati, budgetati, controllati e valutati. Dal punto di vista grafico la WBS si configura come una struttura ad albero dove ciascun livello rappresenta porzioni sempre più piccole del progetto. Per la sua costruzione è necessario dare risposta ad una domanda tanto semplice quanto essenziale: > Cosa dobbiamo fare > Chi lo fa > Con quali risorse I C r i t e r i e l e l o g i c h e d i disaggregazione di un progetto possono essere più di uno, in base agli obiettivi del progetto e ai criteri di attribuzione delle responsabilità. Ciascun elemento d e l l a W B S d e v e e s s e r e identificato da una descrizione che deve essere al contempo concisa, chiara e priva di ambiguità. Ad ogni casella della WBS è possibile associare il nominativo della persona preposta a garantire l’esecuzione di quella attività., informazioni durata necessaria a eseguire le singole attività, il costo a essa associabile e le relative risorse consumate. prodotto Caratteristiche Elementi distintivi Vantaggio competitivo Prezzo & marginalità Catena del valore Ripetitività dell’acquisto Prodotti attuali e futuri investimenti immateriali materiali finanziari capitali fonti di finanziamento timing d’utilizzo importo
  • 6. CRISTIAN MARCHINA 6 WWW.MARCHINA.NET financial business plan Il Business Plan non può prescindere dalla predisposizione di un ”bilancio di previsione”, riferito ai diversi esercizi previsti dal periodo temporale oggetto di previsione ed articolato in: assumptions Al fine di rendere al lettore comprensibile i prospetti di sintesi inerenti al conto economico, stato patrimoniale e flusso finanziario è necessario definire sinteticamente le ipotesi ed i dati di sintesi utilizzati per calcolare: • Ricavi • Costi operativi • Investimenti • Capitale circolante • Investimenti • Fonti di finanziamento • Debiti e crediti tributari ASSUMPTIONS CONTO ECONOMICO IL FLUSSO DI CASSA O PIANO FINANZIARIO STRESS TEST E ANALISI SOSTENIBILITA’ dilemma dell’innovatore “Il dilemma dell’innovatore” è la principale teoria contenuta nel suo omologo libro, in cui il Clayton Christiansen ricercatore di Harvard sostiene che, molto spesso, il motivo del fallimento delle imprese non è dovuto al fatto che i loro dirigenti prendano decisioni sbagliate, ma perché prendono decisioni buone, lo stesso tipo di buone decisioni che avevano reso di successo tali imprese per d e c e n n i . I l “ d i l e m m a dell’innovatore” è che “fare la cosa giusta è la cosa sbagliata”. L’insegnamento che se ne trae è che le società maggiori devono porsi subito il problema di come introdurre prodotti e servizi “innovativi” anche se tendono a configgere con il business corrente. Il primo istinto è quello d i r i f u g g e r l i p e r c h é n o n rispondono ai criteri di redditività stabiliti dal management. Però se non fanno propria questa innovazione o se la eseguono con scarsa determinazione, qualcun altro lo farà al posto loro e il business prosperoso sarà inesorabilmente cannibalizzato.
  • 7. CRISTIAN MARCHINA 7 WWW.MARCHINA.NET conto economico Si tratta del prospetto che descrive, rappresenta e quantifica i componenti positivi e negativi che concorrono alla formazione del reddito in ciascuno dei periodi che compongono l’arco temporale di previsione del Business Plan. La formulazione del conto economico di previsione risulta essenziale, in quanto consente di pervenire alla determinazione e misurazione del risultato economico netto. Quest’ultimo è un riferimento fondamentale per i finanziatori a titolo sia di capitale di rischio sia di capitale di prestito, in quanto esprime, per i primi, la possibilità di distribuzione di dividendi e per i secondi, la capacità di assorbimento del servizio del debito dal punto di vista economico. Inoltre, l’individuazione periodica dei risultati economici attesi consente di stimare la capacità di autofinanziamento dell’impresa, contribuendo alla successiva pianificazione finanziaria. stato patrimoniale Si tratta del prospetto che descrive, rappresenta e quantifica la situazione dei componenti patrimoniali dell’azienda nell’arco temporale di previsione del Business Plan. La formulazione dello stato patrimoniale di previsione consente di prevedere l’ammontare e la composizione del patrimonio netto nonché la sua evoluzione nel tempo, consente, inoltre, di verificare i rapporti che si prevede sussisteranno fra gli elementi attivi e passivi che lo compongono, e in che modo gli stessi verranno a modificarsi per effetto della gestione economica e della gestione finanziaria, che emergono, rispettivamente, dal conto economico di previsione e dal piano finanziario. Queste informazioni forniscono elementi di conoscenza per i finanziatori a titolo sia di capitale di rischio che di capitale di prestito, in quanto sintetizzano gli effetti che la gestione è idonea a produrre sulla ricchezza aziendale considerata in un’ottica di futuro funzionamento, a garanzia della continuità nel tempo del pro- getto d’impresa. break even economico La break-even analysis consente la soluzione di problemi di statica comparata in quanto permette di studiare, in un dato momento, il comportamento delle relazioni tra i costi totali, i ricavi totali, i risultati economici I passaggi matematici che consentono di determinare i volumi da produrre e da vendere per coprire tutti i costi di gestione sono molto semplici: si parte, infatti, dall’equazione f o n d a m e n t a l e d e l c o n t o economico in ipotesi di utile pari a zero (metodo dell’equazione economica), ossia dove i ricavi totali (RT) siano uguali ai costi totale (CT). break even finanziario Il break even finanziario determina il livello di fatturato ove le entrate finanziarie compensano le uscite finanziari finalizzate a raggiungere l’equilibrio finanziari in funzione delle fonti di finanziamento disponibili. Questo tipo di analisi è molto utile anche per valutare in anticipo se l’azienda sarà in grado o meno di sostenere la fase di start-up dell’iniziativa imprenditoriale.
  • 8. CRISTIAN MARCHINA 8 WWW.MARCHINA.NET flusso di cassa o piano finanziario Si tratta del prospetto che fornisce informazioni sui flussi finanziari complessivi previsti per la realizzazione del progetto. Conseguentemente all’identificazione ed alla quantificazione dei fabbisogni relativi al progetto, il piano finanziario esplicita le conseguenti coperture finanziarie ipotizzate e fornisce informazioni in merito ai loro elementi fondamentali: am- montare, forme tecniche, tempi e costi. In tal modo, il piano finanziario configura la struttura finanziaria dell’azienda che realizza il progetto e definisce la dinamica finanziaria attesa per effetto della realizzazione del piano degli investimenti e del piano delle coperture finanziarie, ossia l’entità e la tempistica con cui i flussi finanziari si manifesteranno nell’ambito della complessiva gestione aziendale. stress test e analisi della sostenibilità Il processo di costruzione del Piano, basato sulla valorizzazione delle componenti e assumptions individuate in origine, genera una prima versione dello stesso che, se si dimostra sostenibile rispetto agli elementi in precedenza evidenziati, rappresenterebbe la versione di base (base case) su cui effettuare ulteriori analisi di sensibilità (what-if). Verificata la sostenibilità della versione base, ipotesi prudente, è possibile ampliare lo studio attraverso un'analisi che preveda ulteriori due scenari riconducibili a worst case e best case. I risultati che scaturiscono dagli scenari definiti dalle tre possibili visioni sono tra loro molto diversi, ma tutti estremamente utili. L'analisi di sensibilità, eseguita ricorrendo anche a stress test, permette infatti di quantificare, anche estremizzando, gli effetti che la variazioni di particolari componenti e assumptions possono generare. worst case Bplan peggiorativo rispetto la versione base, che preveda, ad esempio, volumi o prezzi di vendita al di sotto di quelli previste negli altri scenari (base e best), incremento del prezzo di acquisto delle materie prime, incremento dei costi riconducibili alla produzione dei beni e servizi a causa di inefficienze legate allo stesso processo produttivo, rallentamento del ciclo monetario, ecc.; best case bpaln migliorativo rispetto la versione base, che preveda, ad esempio, volumi o prezzi di vendita superiori a quelli previsti negli altri scenari (base e worst), una contrattazione decisamente favorevole relativamente gli acquisti delle materie prime, un ciclo monetario molto veloce, ecc.
  • 9. CRISTIAN MARCHINA 9 WWW.MARCHINA.NET executive summary L’Executive Summary è la sezione più importante del Business Plan, poiché rappresenta la sintesi del progetto imprenditoriale futuro. Sulla base di questa sezione, l’investitore (o qualsiasi altro lettore del Business Plan), deciderà se procedere o meno nella lettura approfondita delle altre sezioni del piano. È consigliabile redigere questa sezione per ultima, quando ogni capitolo sarà stato attentamente completato e analizzato in tutte le sue parti. L’Executive Summary dovrebbe essere di lunghezza compresa fra una e tre pagine e dovrebbe riportare in modo chiaro e conciso le informazioni di maggiore rilievo sull’azienda e sui traguardi da raggiungere in termini economici e finanziari. Per realizzare il vostro Executive Summary dovrete fare delle brevi considerazioni sui seguenti punti: ‣ Business idea ‣ Mercato di riferimento ‣ Prodotto e vantaggio competitivo ‣ Management e team ‣ Milestone e Gaant di progetto ‣ Obiettivi del soggetto proponente