3. ASPETTI STORICI
RILEVANTI
Il Buddismo vide le origini circa 2 500 anni fa, nel nord
dell'India.
Il suo fondatore era un principe di nome Siddharta Gautama,
successivamente noto come
''Il Buddha''.
Siddharta fu educato per diventare re, protetto dai dolori del
mondo esterno.
La sua vita cambiò quando infine incontrò la sofferenza.
Secondo la tradizione,Buddha nacque nel 556 a.C.
Il padre fece in modo che egli non sapesse nulla della
povertà,della sofferenza e della morte.
Un giorno Gautama uscì dal palazzo e fece quattro incontri
importanti: la vecchiaia,la malattia,la morte ed infine la santità,
rappresentata da un eremita.
Dopo la scoperta della sofferenza, Gautama decise di dedicare la
sua vita alla ricerca della verità.
Fuggi dal palazzo dei suoi genitori,rinunciando alla vita agiata
che aveva condotto sino ad allora, oltre che alla moglie e al
figlioletto.
4. LA DIFFUSIONE
Il Buddismo si è diffuso in tutto il continente asiatico attraverso vie differenti.
Dal paese degli elefanti (India) alla Grande Muraglia Cinese, la Dottrina ha seguito
l'antica Via della Seta.
La Via della Seta era un crocevia di strade commerciali, che attraversavano l'Asia
centrale e garantivano i collegamenti di Cina e d'India col Mediterraneo.
Lungo la Via della Seta non circolavano solo le merci, ma penetravano anche le nuove
idee ed è proprio lungo questa arteria che il Buddismo dall'India si diffuse in Cina.
Il Buddismo si diffuse:
India.
Cina.
Bhutan.
Tibet.
Mongolia.
Corea.
Giappone.
Laos.
Birmania.
Thailandia.
Cambogia.
Vietnam.
Malaysia.
Sri Lanka.
6. IL FONDATORE
Il fondatore del Buddismo fu
un giovane principe di nome
Siddharta Gautama noto meglio
con il nome di Buddha.
7. DIVINITÀ O REALTÀ
VENERATE
I buddisti in genere non credono in un Dio onnipotente che ha
creato il mondo, che si prende cura dello stesso a cui si rivolge
pregando in cerca di aiuto.
Buddha non ha preteso di essere un Dio e non a voluto essere
venerato come tale.
È stato un essere umano, anche se straordinario, che ha aiutato gli
altri a vivere una vita migliore attraverso il suo insegnamento e
il suo esempio.
Ma i buddisti venerano anche figure semi - divine, chiamate
bodhisattva.
Queste semi - divinità sono perfette, esseri celestiali che hanno
guadagnato il loro splendore ma che hanno rimandato l'entrata al
nirvana per aiutare le altre persone.
Ad esempio: Brahma il creatore, La dea madre, Il re dell'inferno e
molte altre divinità.
8. PRINCIPI
FONDAMENTALI
L'uomo compie degli atti. Ciascuno è voluto: dapprima pensato, è
poi eseguito e si traduce mediante attività creatrici corporali,
vocali o mentali, sia buone sia cattive.
Le cattive azioni portano necessariamente con sè come conseguenza
il fatto di dover essere pagate rinascendo. L'essere umano è
sottoposto al ciclo delle rinascite e del dolore. Il nirvana è la
fine del dolore e delle rinascite, la ricompensa degli atti buoni:
è lo stato di santità.
9. ABITUDINI RELIGIOSE
I buddisti cercano di seguire gli insegnamenti di Buddha in ogni
loro azione.
Si impegnano verso i Tre Gioielli pronunciando le parole: “mi
rifugio nel Budda, mi rifugio nel dharma, mi rifugio nel sangha”.
Fanno cinque promesse chiamate “i cinque precetti”.
Promettono di non fare torto nè uccidere esseri viventi, di non
rubare e di non prendere nulla che non sia donato spontaneamente;
di controllare il desiderio sessuale, di non mentire o parlare in
modo sgarbato, di non bere alcolici e di astenersi dal consumo di
droghe.
10. ABITUDINI ALIMENTARI
Secondo la regola del Buddha essere vegetariani è indispensabile
per raggiungere saggezza e compassione.
Tuttavia dopo la sua morte i discepoli ammorbidirono questa
posizione e i buddisti di oggi non hanno limitazioni particolari.
Solo i monaci Zen hanno mantenuto un regime alimentare
rigorosamente vegetariano.
11. GIORNO SACRO
Il giorno di riposo è il sabato. Le tre feste più importanti sono
il Capodanno, il Giorno del Buddha e la Quaresima.
Il Capodanno cade in genere nel mese di aprile. La celebrazione dei
primi due giorni del nuovo anno comprende la Festa dell'acqua.
Nel Giorno del Buddha si commemorano la nascita, l'illuminazione e
la morte di Buddha.
La Quaresima buddista dura tre mesi, dalla luna piena di luglio
alla luna piena di ottobre.
12. LINGUA SACRA
La lingua sacra del buddismo è il Pali.
Il Pali è la lingua in cui è scritto il Canone Pali (o Tipitaka).
13. LIBRO SACRO
All'inizio le storie e gli
insegnamenti di Buddha vennero
trasmessi oralmente, poichè la
gente raccontava e ricordava le
parole di Buddha.
Col passare del tempo si dovettero
scrivere i suoi insegnamenti
perchè non sorgessero malintesi.
Il libro sacro buddista è il
Canone Pali (o Tipitaka).
I libri in cui è diviso il Canone
Pali sono 45, divisi in tre
sezioni chiamate Canestri:
Il canestro della disciplina.
Il canestro dell'istruzione.
Il canestro del grande
insegnamento.
14. LUOGHI DI PREGHIERA
Un edificio simbolo
dell’Oriente Le pagode sono
costruzioni sacre, tipiche
delle religioni buddista e
scintoista, erette all’interno
o nei pressi di un monastero.
Sono dislocate in diverse
regioni dell’Asia (India,
Birmania, Cina, Giappone) e
presentano differenti
caratteristiche a seconda delle
culture di questi paesi, lo
stupa in India. Le pagode
indiane si chiamano stupa o
dagoba, termini sanscriti che
indicano edifici votivi o dove
si conservano reliquie.
15. MINISTRI DI CULTO
Il monaco buddista e la monaca
buddista è colui o colei che,
compiuti i venti anni di età,
conferma l'ordinazione dopo un
periodo di noviziato.
La piena ordinazione monastica
avviene di fronte ad almeno altri
dieci membri anziani della
comunità monastica (cinque per le
regioni considerate di periferia).
16. INDUMENTI SACRI
TIPICI
Oltre alla tunica indossata dal monaco il buddismo non ha molte
indicazioni particolari per l’abbigliamento dei fedeli.
La sciarpa bianca (Katà) è un palio tipico del buddhismo
tibetano.
Ma non si può parlare di abbigliamento abituale.
È usata (e donata) in momenti particolari: rituali, o come dono
(di ringraziamento, di benvenuto, ecc.).
Difficile vederla indossata nella vita quotidiana.
Un altro elemento che a volte capita che sia indossato dal
buddhista laico è il “rosario”.
Ma anche qui siamo sempre nel campo delle eccezioni.
Sostanzialmente il buddismo non ha alcun segno caratteristico
nell’abbigliamento.
18. SIMBOLI
La ruota del Dharma a otto raggi o “Dharmachakra” simboleggia il Buddha che fa girare la ruota della verita’ o
della legge (Dharma = verita’ / diritto, chakra = ruota).
La ruota si riferisce alla storia secondo cui, poco dopo che il Buddha raggiunse l'illuminazione, Brahma discese
dal cielo per chiedergli di insegnare, offrendogli un Dharmachakra.
Il Buddha è conosciuto come colui che gira la ruota: colui che stabilisce un nuovo ciclo di insegnamenti in
movimento e di conseguenza cambia il corso del destino.
Il Dharmachakra ha otto raggi, simbolo degli otto nobili sentieri.
Cammino della saggezza:
1) la Retta Comprensione.
2) il Retto Pensiero.
Cammino della moralità:
3) la Retta Parola.
4) la Retta Azione.
5) la Retta Condotta di Vita.
Cammino della disciplina mentale (o della meditazione buddhista):
6) il Retto Sforzo.
7) la Retta Consapevolezza.
8) la Retta Concentrazione).
Oltre a questo simbolo (il principale) per ogni piccola divisione del buddismo (tibetano, cinese, indiano...) ci
sono diversi simboli.
20. PREGHIERE PIÙ
IMPORTANTI
Brani tratti dall'introduzione di "Impegnati sulle vie del Bodhisattva", del santo e saggio buddista
Shantideva, vissuto nell'ottavo secolo.
«Mediante le virtù di questo sforzo compiuto per accedere alle vie che conducono all'illuminazione, tutti
gli esseri viventi vengano ad impegnarsi in questa strada.
Possano tutti gli esseri, ovunque si trovino, sofferenti nel corpo e nella mente, ottenere un oceano di
felicità e di gioia per virtù dei miei meriti.
Perché fintantoché essi rimangono nell'esistenza ciclica possa la loro felicità terrena mai diminuire, e
possano tutti loro ininterrottamente ricevere onde di gioia da Bodhisattva.
Possano coloro che sono indeboliti dal freddo trovare calore e possano coloro che sono oppressi dal
calore trovare refrigerio nelle illimitate acque che sempre scorrono dalle grandi nuvole dei meriti di
Bodhisattva.
Possano tutti gli animali essere liberi dalla paura di essere divorati gli uni dagli altri; possano gli
affamati fantasmi essere felici quanto gli uomini del Continente Settentrionale.
Possano i ciechi riconoscere le forme, possano i sordi udire i suoni, e come avvenne a Mayadevi, possa
ogni donna incinta partorire senza dolore.
Possa il nudo trovare il vestito, e l'affamato il cibo; possa il disperato trovare nuova speranza,
costante felicità e prosperità.
21. Possano tutti coloro che sono sofferenti e malati rapidamente essere liberati dalla loro
sofferenza, e possa mai più verificarsi alcuna malattia nel mondo.
Possa il timoroso cessare di avere paura e coloro che sono prigionieri essere liberati;
possano gli impotenti trovare il potere, e possa la gente avere pensieri di amicizia.
Possano tutti i viandanti trovare felicità, ovunque si rechino, e senza alcuno sforzo siano
in grado di compiere quanto si sono proposti di fare.
Possano coloro che salpano con nave o barca ottenere qualunque cosa essi desiderino e, dopo
essere felicemente tornati a casa ritrovarsi in gioia con i loro parenti.
Possano i viandanti inquieti che hanno perduto la strada incontrare compagni di viaggio e
senza alcun timore di ladri o tigri possa il loro cammino essere facile, senza alcuna
fatica.
Possano coloro che si trovano nello spaventoso deserto senza sentiero, i bambini, gli
anziani, gli abbandonati, gli stupidi ed i malati di mente essere protetti da benefattori
celesti.
Possano tutte le creature incarnate ininterrottamente ascoltare il suono di Dharma
proveniente da uccelli ed alberi, raggi di luce e dello spazio stesso.
Possano i Celesti portare le piogge nel giusto momento, affinché il raccolto sia abbondante.
22. Possano i regnanti sempre agire in accordo con Dharma ed i popoli della
terra sempre prosperare.
Possa nessuna creatura vivente mai soffrire, fare del male o ammalarsi;
possa nessuno avere paura o essere sminuito, o il suo animo essere
depresso.
Possano le creature mai sperimentare la miseria di regni inferiori, e
possano mai conoscere alcuna privazione.
In una forma fisica superiore a quella degli dei possano esse rapidamente
raggiungere il buddismo.
Infatti, finché durerà lo spazio e finché vi saranno esseri viventi, fino
ad allora anch'io mi impegnerò a cacciare la miseria dal mondo.
Possano tutte le pene delle creature viventi maturare su di me, e
attraverso la potenza del Bodhisattva Sangha possano tutti gli esseri
provare la felicità».