2. L’utilizzo della Rete in ambito educativo si sta configurando
secondo due modalità distinte, sebbene non manchino
sovrapposizioni.
La progressiva digitalizzazione dell’insegnamento, spesso svolta
all’insegna del fai-da-te, che, nonostante ritardi, contraddizioni,
ingenuità, contribuisce ad ampliare e innovare il sistema.
La veloce affermazione di un modello ben più strutturato e
articolato, che travalica i confini dei sistemi nazionali di
istruzione, apparentemente ispirato dall’encomiabile desiderio di
“democratizzazione” della conoscenza, in realtà non immune da
implicazioni di tipo economico e ideologico.
3.
Ingresso di soggetti (Università, sia pubbliche che
private, ma anche altre realtà, come Google,
Amazon, Microsoft) capaci di mobilitare grandi
investimenti nel business dell’insegnamento a
distanza, apparentemente molto promettente in
considerazione della crisi generale (economica e
valoriale) in cui versano i tradizionali modelli di
istruzione superiore
4.
5.
Massive Open Online Courses
Un MOOC è un corso online che prevede la partecipazione aperta e
gratuita di un larghissimo numero (potenzialmente illimitato) di utenti in
tutto il mondo
In aggiunta al materiale tradizionalmente utilizzato nelle esperienze di elearning (video, letture, set di esercizi) un MOOC in genere offre anche
si partecipanti esperienze di interazione attraverso forum dedicati,blog
e social network (twitter, facebook etc)
6. Fondato da Daphne Koller e Andrew Ng nel 2011, ha finora coinvolto 4 milioni
di studenti in tutto il mondo. Ha da poco raccolto 43 milioni di dollari in venture
capital, fondi che permetteranno di triplicare la sua crescita.
(http://www.forbes.com/sites/georgeanders/2013/07/10/coursera-hits-4-million-students-and-triples-its-funding/)
7. A chi non piacerebbe frequentare gratuitamente un corso
in Computer Science in un’università esclusiva come la
Stanford University o il MIT, comodamente seduto
davanti al proprio computer di casa, ottenendo una
certificazione potenzialmente spendibile in ambito
accademico o lavorativo?
8.
Inizio e conclusione del corso sono prestabiliti.
Le settimane di lezione contengono ciascuna un certo numero di
videoconferenze di durata variabile, dagli 8 ai 15 minuti
ciascuna, all’interno delle quali vengono inseriti quiz per valutare
il grado di comprensione
Per le verifiche, c’è una tempistica da rispettare: ogni giorno di
ritardo, a seconda del corso, implica una diminuzione dei crediti
oppure l’impossibilità ad accedere all’esame finale.
Gli studenti possono interagire fra loro e con alcuni moderatori in
forum studiati per commentare le lezioni e porre alla comunità
domande di chiarimento (più improbabile l’interazione diretta con
il docente). Alcuni organizzano meetup di studio con altri studenti
e sottocomunità su base regionale.
9. Extensive use of interactive exercises.
Mastery Learning
Usage of Automated Assessment Software
Peer Assessments (for Humanities, e.g.)
Crowdsourcing
Active Learning in the classroom
https://www.coursera.org/about/pedagogy
http://www.youtube.com/watch?v=U6FvJ6jMGHU
10.
11.
12.
La normalizzazione delle pratiche educative in Rete,
legata alle scelte strategiche di soggetti forti sia dal
punto di vista della reputazione, sia da quello delle
possibilità economiche e organizzative, comporta
numerose criticità.
13.
Rischio di banalizzazione di contenuti complessi,
presentati in modo non criticamente e filologicamente
approfondito.
Rischio di oscuramento e depotenziamento per altre
tipologie di didattica in Rete, meno visibili
mediaticamente (perché più polverizzate e artigianali)
ma legate ad un’autentica iniziativa dal basso.
Rischio di colonizzazione culturale, visto che le più
gettonate fra queste esperienze si collocano nel
contesto educativo statunitense
14. Rischio di svalutazione dei titoli accademici, se
ottenuti attraverso questa modalità (della quale si
tende a sottolineare, anche in sede politica,
l’economicità e la presunta efficienza rispetto al
modello tradizionale)
Possibile svilimento, legato ad un progressivo
disimpegno pubblico nel campo dell’educazione,
proprio di quella esigenza di democratizzazione del
sapere rivendicata per MOOCs e OpenCourseWare.
15. La Rete, in futuro, potrà continuare ad essere il
luogo della condivisione, della comunità, della
sperimentazione creativa, del confronto critico …
… o è destinata a trasformarsi in larga misura in
un meccanismo di controllo, dominato dalle leggi
del marketing e monopolizzato da pochi attori in
grado di sfruttarne a proprio vantaggio le
potenzialità?
16.
l’inevitabile trasformazione si tradurrà in una positiva liberazione di
energie e capacità …
… o, al contrario, nell’affermazione di una nuova forma di
autoritarismo tecnocratico opportunamente mascherato da una
sorta di populismo pedagogico?