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SIP - Session Initiation Protocol




                       Anno Accademico 2010/11
VoIP                                             Slide 95
Descrive solo come aprire una sessione multimediale tra due utenti.

            Introduzione - 1                                                       Poi ci faccio quello che voglio



 •! Sviluppato nel gruppo mmusic del IETF (RFC 2543, marzo 1999) e
    aggiornato nel gruppo sip (RFC 3261, giugno 2002)
 •! Protocollo di controllo sviluppato a livello di applicazione, che permette
    di instaurare, modificare e abbattere chiamate o sessioni multimediali
 •! Protocollo client server, che utilizza molte funzionalità del protocollo
    HTTP 1.1 (RFC 2616)                  messaggi che hanno un formato testuale. Molto esplicativo


       –! Testuale, Request/Response, Codici di risposta, Alcuni campi
          dell’intestazione          ha i codici di risposta simili all'HTTP. se ho un codice sul 400 c'è un errore.


 •! Funzioni molto flessibili per lo sviluppo di servizi avanzati
       –! L’utilizzo delle funzionalità del protocollo HTTP 1.1 permette lo sviluppo di
          applicazioni integrate in server SIP/web gestiti da un singolo amministratore
 •! Indipendentemente dal protocollo di trasporto utilizzato (TCP o UDP),
    viene garantita l'affidabilità della segnalazione UDP senza stare risposta TCP e tutti i suoi problemi. Se non
                                                       faccio rischiesta
                                                                         a usare
                                                                                 a livello applicativo. Posso usare

                                                                                                  ricevo la risposta, lo rimando.
 •! Protocollo leggero
       –! Prima versione con 6 metodi, 37 campi di intestazione, la maggior parte è
          autodescrittivo
                                              Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                                                       Slide 96
Introduzione - 2
                                               in H323 erano 3 fasi ben distinte. Qui mando un solo messaggio che trova l'utente, lo
                                              invita e dice le caratteristiche della chiamata. In un singolo RTT io posso già chiamare.



  •! Fase di setup della connessione molto veloce
       –! combina “ricerca posizione utente/invito/caratteristiche della chiamata” in un RTT
  •! Scalabile, Modulare e Semplice
       –! utilizza altri protocolli IP per aggiungere funzionalità
  •! Protocolli impiegati per altre funzionalità
       –! RSVP ReSource reserVation Protocol (RFC 2205) per la prenotazione delle risorse di
          rete
       –! RTP Real Time Protocol (RFC 1889/RFC 3550) per il trasporto di informazioni real
          time e riscontro al trasmettitore sulla QoS a livello di rete osservato dal ricevitore
       –! RTSP Real Time Streaming Protocol (RFC 2326) per il controllo del trasporto di
          streaming di dati multimediali
       –! SAP Session Announcement Protocol (RFC 2974) per l’annuncio di sessioni
          multimediali attaverso comunicazioni multicast
       –! SDP Session Description Protocol (RFC 2327) per la descrizione delle sessioni
          multimediali
       –! MEGACO Media GAteway Control (RFC 3525) per la descrizione del protocollo
          utilizzato per la comunicazioni fra elementi di gateway decomposti
       –! TLS Transmission Layer Security (RFC 2246) per comunicazioni sicure
                                       Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                                                 Slide 97
Introduzione - 3

  •! Caratteristiche fondamentali del protocollo
       –! L’identificativo è dell’utente e non del terminale, come per l’e-
          mail. Quindi l’utente può accedere al servizio da terminali diversi
          (personal mobility) o l’identificativo di utente può essere associato
          a diversi terminali con funzionalità diverse
       –! Approccio client-server testuale simile al protocollo HTTP
       –! Il protocollo è disaccoppiato dalla descrizione della sessione da
          instaurare. La descrizione è fatta mediante l’uso del protocollo SDP.
          Questa caratteristica rende possibile invitare ad una sessione da un
          host senza che questo sia coinvolto nella sessione stessa

  •! Implementazioni
       –!   http://www.cs.columbia.edu/sip/implementations.html
       –!   http://www.pulver.com/products/sip/
       –!   http://www.iptel.org/views/Product_Database
       –!   http://jcp.org/en/jsr/detail?id=289

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VoIP                                                                       Slide 98
Funzionalità del protocollo - 1

  •! User location
       –! determinazione del sistema con il quale instaurare la comunicazione
  •! User capabilities
       –! determinazione dei media e dei loro parametri da utilizzare durante
          la comunicazione
  •! User availability
       –! determinazione della disponibilità del chiamato ad instaurare la
          comunicazione
  •! Call setup
       –! suoneria e instaurazione dei parametri della chiamata in entrambi i
          lati della comunicazione
  •! Call handling
       –! trasferimento e chiusura della chiamata

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VoIP                                                                         Slide 99
Funzionalità del protocollo - 2
  •! Estensione del protocollo per svolgere le funzioni
     necessarie per la richiesta ed il trasporto di
     informazioni dei servizi di messaggistica istantanea
     e presence service. Queste funzioni sono
       –! distribuzione ed impostazione delle informazioni per
          presence service;
       –! notifica di eventi associati ai presence service (come per
          esempio la notifica del cambiamento di stato di un
          utente, da on line a off line o viceversa);
       –! trasporto di informazioni dei servizi di messaggistica
          istantanea



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VoIP                                                            Slide 100
Componenti dell’architettura SIP - 1

   •! RFC 3261 definisce alcuni elementi base
       –! User Agent Client (UAC)
           •! Entità logica che crea una nuova richiesta, e utilizza la macchina a
              stati finiti del terminale utente per trasmetterla
       –! User Agent Server (UAS)
           •! Entità logica che genera una risposta alla ricezione di una richiesta.
              La risposta può accettare, rifiutare o ridirigere su un’altro UAS la
              richiesta
       –! Proxy Server
           •! Server di rete che determina il prossimo server (UAS o Proxy) a cui
              inoltrare la richiesta e la inoltra (l’UA può funzionare come Proxy
              server).
                –! Può spedire le richieste su diversi server, creando un albero per
                   l’inoltro della chiamata all’utente chiamato
                –! Riveste il ruolo di UAS, quando risponde direttamente ad una
                   richiesta dello UAC



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VoIP                                                                              Slide 101
Componenti dell’architettura SIP - 2
  •! I SIP Proxy Server si possono classificare

       –! Stateless, il proxy elabora le richieste e le risposte SIP utilizzando
          solo le informazioni contenute nel messaggio. Una volta inoltrata la
          richiesta, viene cancellata qualunque informazione che la riguarda

       –! Stateful, il proxy mantiene le informazioni raccolte nelle richieste e
          nelle risposte elaborate, e le utilizza per l’elaborazione di messaggi
          successivi
           •! Uso di timer per la gestione dell’affidabilità del messaggio trasmesso
           •! Procedure per l’autenticazione dello UA


       –! Transaction stateful, il proxy mantiene le informazioni solo per il
          tempo necessario alla conclusione della transazione in atto


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VoIP                                                                              Slide 102
Componenti dell’architettura SIP - 3
 Elementi derivati da quelli base
       –! User Agent (UA)
            •! Entità logica che si comporta sia come UAC che UAS (UA = UAC + UAS)
            •! Terminali Software
                 –! X-Lite / X-pro / Eyebeam, Siemens SCS, Linphone, kphone
            •! Terminali Hardware: CISCO 7960, 7920, …, Snom 190, Zyxel Wi-Fi phone
       –! Presence Agent
            •! Applicazione capace di ricevere delle richieste di controllo e di generare
               i messaggi necessari per i presence service




       CISCO 7960
                                                     Zyxel Wi-Fi phone   Estara Softphone

                                                eyeBeam
                                   Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                Slide 103
Componenti dell’architettura SIP - 4
  Altro elemento derivato da quelli base, RFC 3261
  •! Back-to-Back User Agent (B2BUA)
       –! apparato che ha il compito di ricevere una richiesta/risposta SIP, di
          formulare e trasmettere una nuova richiesta/risposta attraverso
          l’elaborazione di quella ricevuta
       –! il B2BUA può permettere la comunicazione fra due UA SIP,
          nascondendo gli indirizzi URI ed altre informazioni sensibili
       –! le modifiche fatte nella descrizione SDP contenuta nel corpo dei
          messaggi saranno tali da far terminare sul B2BUA i canali logici
  •! Svantaggi del suo utilizzo
       –! eliminazione della natura end-to-end del protocollo SIP
       –! la creazione nel B2BUA di un punto critico per il servizio
       –! l’inserimento di un elemento che deve inoltrare il traffico relativo ai
          media coinvolti nelle diverse sessioni SIP attive
  •! Uso di una rete di B2BUA

                                Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                        Slide 104
Componenti dell’architettura SIP - 5

 Altri elementi derivati da quelli base e che assumono nomi diversi,RFC
    3261
 •! Registrar server
       –! Un tipo speciale di UAS che accetta le richieste di registrazione fatte dagli
          utenti e inserisce le informazioni contenute in esse nel location service del
          dominio a cui appartiene
       –! Mantiene la posizione dell’utente interagendo con un Location Server (come
          HLR del GSM)
 •! Gateway SIP
       –! Apparato per interfacciare utenti SIP con quelli che usufruiscono di servizi
          simili usando altre tecnologie
       –! Sul lato SIP, il Gateway è semplicemente uno UA che invece di interagire
          direttamente con un essere umano interagisce con un protocollo
       –! Diversamente da uno UA, un gateway supporta un numero di utenti elevato
          che può essere anche nell’ordine di migliaia
       –! Esempi: SIP-H.323, SIP-PSTN

                                   Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                              Slide 105
Componenti dell’architettura SIP - 6

   •! Altri elementi derivati da quelli base e che assumono nomi diversi,
      (non definiti come elementi standard nella RFC 3261)

       –! Redirect Servers
           •! Tipo speciale di UAS che interrogando il location service
              determina e comunica a chi gli ha inoltrato la richiesta (UAC o
              Proxy Server) il prossimo server a cui ridirigere tale richiesta
              (usato per migliorare la scalabilità)

       –! Outbound proxy
           •! Un tipo speciale di proxy che riceve le richieste da un UAC ed inoltra I
              messaggi di segnalazione associati alle richieste (viene generalmente
              configurato manualmente su un UA ed usato per assistere il terminale
              in presenza di firewall e/o certe tipologie di NAT)




                                  Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                              Slide 106
Architettura SIP


                                                        SIP Redirect
                                                        Server
            Richiesta
            Risposta                                                      Location
                                                                          Server




                        SIP Proxy                  SIP Proxy

       UAC SIP
                                                                              SIP Proxy
                                                                UAS SIP




                                    Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                      Slide 107
Indirizzi SIP
 •! SIP offre degli indirizzi di raggiungibilità globale (sia
    temporale che spaziale)
       –! Il chiamato associa il suo indirizzo locale a quello globale utilizzando
          il metodo REGISTRER
       –! Il chiamante utilizza l’indirizzo globale per contattare il chiamato
 •! Gli indirizzi SIP sono URL (Uniform Resource Locators, RFC
    1738)
       –! Usati per indicare nei messaggi SIP il chiamante (From), la
          destinazione corrente (Request-URI), il chiamato (To) e l’eventuale
          indirizzo di ridirezione (Contact)
 •! Formato         SIP:user:password@host:port;option
       –!   sip:rgarroppo@unipi.it:5067
       –!   sip:rosario:passwd@unipi.it
       –!   sip: +390502217621@gateway.unipi.com;user=phone
       –!   sip: rgarroppo@unipi.it;transport=tcp
                                 Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                         Slide 108
Metodi SIP
 •!    INVITE
        –! indica che l’utente o il servizio è invitato a partecipare ad una sessione
        –! permette la modifica delle caratteristiche della sessione in corso
 •!    BYE
        –! serve per comunicare agli altri partecipanti l’intenzione di abbandonare la sessione
 •!    CANCEL
        –! serve per cancellare una richiesta pendente (cioè quando il UAC non ha ricevuto la
           risposta dal UAS). La richiesta è individuata dai campi Call-ID, To, From e Cseq
 •!    OPTIONS
        –! il UAC chiede al UAS o ad un Proxy SIP le sue funzionalità
 •!    ACK
        –! conferma che il UAC ha ricevuto una risposta finale ad una sua richiesta di INVITE
 •!    REGISTER
        –! permette al UAC di notificare ad un server SIP a quale indirizzo può essere raggiunto.
           Può essere usato all’accensione di un UAC , o durante spostamenti di un utente,
           utilizzando l’indirizzo multicast 224.0.1.75 (sip.mcast.net) o unicast (qualora venisse
           indicato nella fase di configurazione l’indirizzo del Registar di riferimento)

 •!    Metodi di estensione del SIP (REFER, INFO, PRACK, UPDATE, SUBSCRIBE/NOTIFY/ MESSAGE)


                                        Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                         Slide 109
Sintassi dei messaggi SIP: Richieste
 •! Molti campi dell’intestazione                               Metodo          Request-URI
    sono presi dal protocollo HTTP
    1.1                                                INVITE sip:homer@psrt.it SIP/2.0        Start-line
                                                       Via: SIP/2.0/UDP 10.0.0.3:5060;
                                                       From: Bart Simpson <sip:bart@psrt.it>;tag=125831




                                        Intestazione
 •! Alcuni sono specifici del                          To: <sip:homer@psrt.it>
                                                       Contact: <sip:bart@10.0.0.3:5060>
    protocollo SIP (Also, Replaces,                    Call-ID: 4F33BACA-52EE@10.0.0.3
    Via)                                               CSeq: 51702 INVITE
                                                       Max-Forwards: 70
                                                       Content-Type: application/sdp
                                                       Content-Length: 301
 •! Il campo dati contiene una
    descrizione dei media utilizzati                   v: 0
                                       Campo Dati      o: bart 1679674672 1679674672 IN IP4 10.0.0.3
                                                       s: SIP Call
                                                       c: IN IP4 10.0.0.3
 •! SDP - Session                                      t: 0 0
    Description Protocol                               m: audio 3000 RTP/AVP 0 8




                               Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                              Slide 110
Sintassi dei messaggi SIP: Risposte
                      Status code    Reason Phrase
                                                                           Status Code
               SIP/2.0 200 OK                    Start-line •!1XX (Provisional): richiesta ricevuta,
               Via: SIP/2.0/UDP 10.0.0.3:5060                 richiesta in fase di elaborazione
Intestazione




               From: Bart Simpson <sip:bart@psrt.it>;tag=125831
               To: <sip:homer@psrt.it>;tag=73149de9         •!2XX (Success): richiesta accettata
               Call-ID: 4F33BACA-52EE@10.0.0.3
               CSeq: 51702 INVITE
                                                            •!3XX (Redirection): altre azioni sono
               Content-Type: application/sdp                  necessarie per soddisfare la
               Content-Length: 301                            richiesta
                                                            •!4XX (Request Failure): la richiesta
               o: homer 1357281516 1357281516 IN IP4 10.0.1.4
Campo Dati




               s: SIP Call                                    contiene errori o non può essere
               c: IN IP4 10.0.1.4                             soddisfatta
               t: 0 0
               m: audio 3002 RTP/AVP 0 8                    •!5XX (Server Failure): si è verificato
                                                              un errore nel server
                                                            •!6XX (Global Failure): la richiesta
                                                              non può essere soddisfatta in nessun
                                                              server


                                            Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                         Slide 111
Esempi di Codici di risposte SIP
       •! 1yz Informational                  •! 4yz Client error
          –! 100 Trying                           –!     400   Bad Request
          –! 180 Ringing (processed               –!     401   Unauthorized
             locally)                             –!     482   Loop Detected
          –! 181 Call is Being                    –!     486   Busy Here
             Forwarded
                                             •! 5yz Server failure
       •! 2yz Success                             –! 500 Server Internal Error
          –! 200 ok
                                             •! 6yz Global Failure
       •! 3yz Redirection                         –! 600 Busy Everywhere
          –! 300 Multiple Choices
          –! 301 Moved Permanently
          –! 302 Moved Temporarily



                               Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                           Slide 112
Alcuni concetti importanti
 •! SIP transaction
       –! Un messaggio SIP (e qualunque altra
          sua ritrasmissione) e la relativa
          risposta diretta
       –! I messaggi di una particolare SIP
          transaction sono individuati dal
          campo CSeq dell’intestazione
 •! SIP dialog
       –! Una relazione tra almeno due
          terminali SIP che rimane attiva per
          un certo tempo
       –! I messaggi di un SIP dialog sono
          individuati dal campo Call-ID, “From
          tag” e “To tag”
 •! SIP Session
       –! Una trasmissione di informazioni
          multimediali fra terminali SIP

  Per associare una risposta alla corretta richiesta è necessario individuare sia il
  SIP dialog sia il SIP transaction
        L’assocciazione richiesta-risposta viene fatta usando i campi Call-ID, “From (tag)”,
        “To (tag)” e Cseq
                                      Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                           Slide 113
Indirizzi nelle intestazioni dei messaggi SIP

  •! From: indirizzo di chi ha generato il messaggio
  •! To: indirizzo del destinatario finale del messaggio
  •! Request-URI: indirizzo del destinatario corrente del
     messaggio; può essere modificato durante il percorso
  •! Contact: è presente nei messaggi di richiesta INVITE,
     OPTIONS, ACK e REGISTER, e nelle relative risposte. Indica
     l’indirizzo diretto dove trasmettere i successivi messaggi.
       –! Un UA può trasmettere messaggi BYE o ACK all’indirizzo Contact
       –! Può indicare gli indirizzi di ridirezione nelle risposte 3xx e 485
       –! Può indicare informazioni addizionali alle risposte di errore 4xx, 5xx
          e 6xx
       –! Può indicare la posizione corrente dell’utente che invia una
          richiesta REGISTER
       –! Possono essere inclusi più campi Contact

                                Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                       Slide 114
Informazioni trasportate dal protocollo SDP - 1
 •! Tipo di media stream (audio, video,                        v protocol version
    applicazione, controllo)                                   o owner/creator          CODICI
                                                               s session name
 •! Indirizzi per ogni stream (stream diversi                  u URL description
    possono avere indirizzi diversi, es. video su una          e email address
    workstation, audio su un PC)                               p phone number
 •! Numero di porta UDP/TCP per ogni stream                    c connection information
                                                               b bandwidth available/required (Kbps)
 •! Tipo di formato del media (codificatore etc.)              k encryption key
 •! Per sessioni broadcast (es. diffusione TV)                 a attributes
     –! Start e stop time                                      t start and stop time
                                                               m media name and transport address
     –! Originator
                                                                    u=http://www.ietf.org
 •! N.B.: SDP è un formato di rappresentazione di                   m=audio 3456 RTP/AVP 96
    dati piuttosto che un protocollo                                m=video 3458 RTP/AVP 31
                                                                    a=orient:portrait
   v=0                                                              t=0 3086272736
   o=user1 53655765 279957765 IN IP4 128.3.4.5
   s= Mbone audio
   e=mbone@somewhere.com
   m=audio 3456 RTP/AVP 0
                          http://www.iana.org/assignments/rtp-parameters
                                 http://www.iana.org/numbers.htm
                                     Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                        Slide 115
Informazioni trasportate dal protocollo SDP - 2


                Status code       Reason Phrase


         SIP/2.0 200 OK                    Start-line
         Via: SIP/2.0/UDP 10.0.0.3:5060
         From: Bart Simpson <sip:bart@psrt.it>;tag=125831
Header




         To: <sip:homer@psrt.it>;tag=73149de9
         Call-ID: 4F33BACA-52EE@10.0.0.3
         CSeq: 51702 INVITE
         Content-Type: application/sdp
         Content-Length: 301                             Il chiamato (che ha trasmesso questa
                                                          risposta) informa il chiamante che è
         o: homer 1357281516 1357281516 IN IP4 10.0.1.4    disponibile a ricevere informazioni
         s: SIP Call
                                                                audio, codificate “0” o “8”
Body




         c: IN IP4 10.0.1.4
         t: 0 0                                           all’indirizzo IP 10.0.1.4 (campo “c”)
         m: audio 3002 RTP/AVP 0 8                           ed alla porta (3002) mediante il
                                                                      protocollo RTP




                                         Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                       Slide 116
Localizzazione di un Utente
   Il Location Service permette di localizzare l’utente che si vuole
       contattare

   •! I server Proxy devono determinare la posizione dell’utente
       –! L’utente può cambiare il terminale e la sua posizione nella rete
       –! Questi server usano il Location Service
   •! Registrar accetta le richieste REGISTER, con le quali gli utenti
      aggiornano la loro posizione nella rete. Esso può essere co-locato in un
      Proxy Server e interagisce con il Location Server
   •! Il Location Service è fuori dagli scopi del protocollo SIP
       –! Esso può essere fornito tramite diverse soluzioni
            •! LDAP (Lightweight Directory Access Protocol, RFC 1777) , rwhois (RFC
               2167), finger (RFC 1288)
            •! richieste a database dell’Intranet
            •! file locali


                                 Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                            Slide 117
Localizzazione di un server SIP

   Quando il client SIP vuole effettuare una chiamata ha due
      possibilità
   •! trasmettere il messaggio INVITE ad un server SIP locale
   •! trasmettere il messaggio INVITE all’indirizzo IP ed alla
      porta del UAS, dove si trova l’utente che si vuole
      contattare
       –! In questo caso, il client deve determinare il protocollo di trasporto,
          la porta e l’indirizzo IP dell’UAS a cui mandare la richiesta
       –! Parametri di default: UDP, porta 5060

       –! Per recuperare l’indirizzo o gli indirizzi dell’agente UAS del
          chiamato
           •! Se la parte host dell’indirizzo chiamato è un indirizzo IP, il chiamante
              prova a contattare il server a questo indirizzo
           •! Altrimenti, il chiamante contatta un server DNS


                                  Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                               Slide 118
Interazione SIP-DNS
   •! La RFC 3263 indica che l'indirizzo IP, la porta e il protocollo
      di trasporto da usare per dialogare con server SIP (UAS o
      Proxy) devono essere determinati attraverso un server DNS"
   •! Tipologie di record DNS usate da SIP: SRV e NAPTR"
       –! I record SRV, RFC 2782 [5], sono nella forma"

   _Service._Proto.Name TTL Class SRV Priority Weight Port Target
   _sip._udp.psrt.it 40000 IN SRV 10 10 5060 proxy.psrt.it


       –! Come indicato nella RFC 3263, record NAPTR servono per
          determinare la tipologia di trasporto da usare per accedere ad un
          servizio. I record NAPTR sono nella forma"

   domain-name TTL Class NAPTR order pref flags service regexp replacement
   psrt.it 43000 IN NAPTR 60 50 “s” “SIP+D2U” “” _sip._udp.psrt.it
                                Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                         Slide 119
Risoluzione di un indirizzo SIP
       •! Situazione Normale
          –! Query NAPTR
          –! Query SRV
          –! Query A/AAA
       •! Casi particolari
          –! L’utente indica la porta, oppure l’indirizzo è numerico
              •! Viene al più risolto l’indirizzo con una query A/AAA senza
                 interessare i record NAPTR/SRV
          –! Record non esistenti
              •! NAPTR: se non esiste viene richiesto il SRV
                  –! La scelta del protocollo di trasporto viene demandata all’utente (UDP)
              •! SRV: se non esiste, si prova con A/AAA
                  –! Viene usata la porta standard




                                   Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                    Slide 120
Esempio configurazione di un server DNS




                    Anno Accademico 2010/11
VoIP                                          Slide 121
Architettura a trapezio (solo indirizzi SIP)

         Server                                    Location
          DNS                                       Server



                   DNS


       Outbound               SIP                  Inbound
       SIP Proxy                                   SIP Proxy




           SIP                                         SIP




                                 SIP

        UAC                                                    UAS
                             Media (RTP)

                         Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                 Slide 122
Chiamata tra utenti SIP con indirizzi E.164




       Senza ENUM                         PSTN




             proxy.opA.int
                                                               proxy.opB.int

                             gw.opA.int          gw.opB.int
          Operatore A
                                                              Operatore B




                                Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                           Slide 123
Chiamata tra utenti SIP con indirizzi E.164
         Soluzione con ENUM (Electronic Numbering), RFC 3761


                                           DNS Server




                             INVITE verso SIP user ricavato da NAPTR

            proxy.opA.int
                                                                 proxy.opB.int

                            gw.opA.int           gw.opB.int
         Operatore A
                                                               Operatore B




                                 Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                             Slide 124
Formazione del nome DNS da ind. E.164
       •! ENUM prevede che ogni numero E.164 sia rappresentato
          mediante un nome DNS
          –! La zona ufficiale è e164.arpa; definizione di zone alternative
             private
       •! Procedura per il passaggio da E.164 a nome DNS
          –! numero di telefono internazionale (ad esempio +39 050 2217621)
          –! si eliminano tutti i caratteri che non siano delle cifre
            (390502217621)
          –! si separano le varie cifre con il carattere “.” e si inverte il loro
             ordine (1.2.6.7.1.2.2.0.5.0.9.3)
          –! Si aggiunge il suffisso della zona di riferimento, per es.
             e164.namex.it ottengo 1.2.6.7.1.2.2.0.5.0.9.3.e164.namex.it




                                 Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                           Slide 125
Risposta ad una query da parte del DNS
  Internet Protocol, Src: 131.114.21.15 (131.114.21.15), Dst: 131.114.53.78 (131.114.53.78)
  User Datagram Protocol, Src Port: domain (53), Dst Port: isi-irp (3226)
  Domain Name System (response)
     [Request In: 964]
     [Time: 0.224958000 seconds]
     Transaction ID: 0x000e
     Flags: 0x8180 (Standard query response, No error)
     Questions: 1
     Answer RRs: 1
     Authority RRs: 1
     Additional RRs: 1
     Queries
        0.0.0.9.4.2.6.1.9.4.3.nrenum.net: type NAPTR, class IN
     Answers
        0.0.0.9.4.2.6.1.9.4.3.nrenum.net: type NAPTR, class IN, order 100, preference 10, flags u
     Authoritative nameservers
        4.2.6.1.9.4.3.nrenum.net: type NS, class IN, ns vorteX.uc3m.es
     Additional records
        vorteX.uc3m.es: type A, class IN, addr 163.117.131.31




                                      Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                        Slide 126
Carrier ENUM – Concetto di Federazione
       •! VOIP peering secondo concetto di federazione
         –! Riduzione al minimo dei costi di interconnessione
         –! Set up di un database ENUM condiviso


       •! Alternativamente
         –! VOIP peering Exchange
            •! Unico intermediario per tutte le questioni economiche e
               amministrative
            •! Servizi aggiungivi: ENUM, QoS, raccolta CDR,…




                              Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                     Slide 127
ENUM in Italia
       •! Nel 2007 MIX offre servizi di carrier ENUM
         –! VOIP peering con apparati NexTone
         –! Interconnessione di 12 VOIP carrier




       •! Trial sperimentale di voipex
         –! Zona ENUM: e164.namex.it



                            Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                   Slide 128
Esempio: Registrazione
   REGISTER sip:bell-tel.com SIP/2.0
   Via: SIP/2.0/UDP saturn.bell-tel.com
   From: sip:watson@bell-tel.com
   To: sip:watson@bell-tel.com
   Call-ID: 70710@ saturn.bell-tel.com
   CSeq: 1 REGISTER
                                                                            Location
   Contact: <sip:watson@saturn.bell-tel.com:3890;transport:udp>              server
   Expires: 7200

   REGISTER sip:bell-tel.com SIP/2.0                    Prima registrazione al server
   Via: SIP/2.0/UDP saturn.bell-tel.com
   From: sip:watson@bell-tel.com
   To: sip:watson@bell-tel.com
   Call-ID: 70710@ saturn.bell-tel.com        Cancellazione dal server
   CSeq: 2 REGISTER
   Contact: *                                                                      SIP Registrar
   Expires: 0                                                                  (dominio bell-tel.com)
                                          Registrazione con nuovo indirizzo
   REGISTER sip:bell-tel.com SIP/2.0
   Via: SIP/2.0/UDP saturn.bell-tel.com
   From: sip:watson@bell-tel.com
   To: sip:watson@bell-tel.com
   Call-ID: 70710@ saturn.bell-tel.com
   CSeq: 3 REGISTER
   Contact: <sip:tawatson@example.com>

                                           Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                         Slide 129
Call Setup attraverso un Proxy server
                                                                                Location Service
                                                       Proxy SIP
                   Richiesta
                   Risposta                                                         Location
                                                                    2
                                                                                    Server
                                                                        3
                                1        7                                                     tel.unimi.it
                                     8                                              4
                                                ele.unifi.it                6
                                                                                9
                               iet.unipi.it
                                                               10
   UAC SIP                                                          RTP                            UAS SIP
bia@iet.unipi.it                                                                               rossi@tel.unimi.it
                                             1 INVITE rossi@ele.unifi.it
                                             2 rossi
                                             3 rossi@tel.unimi.it
                                             4 INVITE rossi@tel.unimi.it
                                             5 Squillo del terminale
                                             6-7 Risposta 200 OK
                                             8-9 ACK
                                             10 Inizio comunicazione
                                                Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                                          Slide 130
Procedure di autenticazione
   •! Necessarie ai diversi componenti
       –! Registrar: un utente potrebbe produrre dei messaggi
          REGISTER tali da dirottare verso di esso tutte le
          chiamate dirette verso uno qualunque degli utenti
          registrati o cancellare le registrazioni
       –! Proxy o redirect: la necessità di effettuare
          l’autenticazione deriva dal fatto che alcuni utenti
          potrebbero avere un accesso limitato ai servizi offerti
          dalla rete (gateway SIP-PSTN)
       –! UA: per essere sicuri di comunicare con l’utente indicato
          nel campo From
          •! Come succede con la posta elettronica, questo campo può
             essere facilmente modificato

                             Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                   Slide 131
Meccanismo di autenticazione - 1


                                                     Server
                                                     (UAS ,
                 Client
                                                     Registrar
                 (UAC )
                                                     Redirect
                                                     Proxy )

                                    R ich iesta

                                                         direct)
                          ized ( UAS, R   egis trar , Re
            401 Una uthor        ticatio n R equ
                                                 ir ed (Proxy
                             hen
             407 P rox y A ut
                                    Richiesta co
                                                 n creden zial     i
                              cc esso
               S uccess o/Insu
                               ne
                   Autenticazio



                             Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                   Slide 132
Meccanismo di autenticazione - 2
   •! Digest Authentication Scheme
       –! Prevede il calcolo da parte dello UAC di un messaggio crittografato a 128-
          bit, ottenuto applicando l’algoritmo MD5 (Message Digest number 5) ai
          dati di ingresso
       –! Questi dati sono in parte noti allo UAC ed in parte trasmessi dal server
       –! Alla ricezione della richiesta dello UAC che contiene le sue credenziali, il
          server applica l’algoritmo MD5 ai dati di ingresso e confronta il risultato
          con il valore riportato dal parametro response contenuto nelle credenziali
          ricevute
       –! Se il valore ottenuto coincide con quello riportato in questo parametro, il
          server deduce che lo UAC conosce la password e quindi autentica l’utente
       –! In caso contrario, genera una risposta di errore che informa lo UAC che
          l’autenticazione non è andata a buon fine
       –! Una volta che l’utente ha inserito i valori username e password, a seguito
          della prima richiesta di autenticazione per l’accesso ad un determinato
          dominio, questi saranno registrati nella cache del terminale ed utilizzati
          per autenticare in modo automatico tutti gli altri messaggi che saranno
          scambiati durante le diverse fasi della sessione


                                  Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                              Slide 133
Chiamata tra due utenti con Proxy


UAC SIP                       Proxy                                       Proxy                     UAS SIP
 Pippo        INVITE 1       tel.com                                    phone.com                    Pluto
                                                 INVITE 2
            100 Trying 3                                                               INVITE 4
                                               100 Trying 5
                                                                                    180 Ringing 6
                                              180 Ringing 7
           180 Ringing 8                                                               200 OK 9
                                                200 OK 10
             200 OK 11
                                                  ACK 12
                                   Media
                                               BYE 13
                                             200 OK 14
           INVITE 1                             200 OK 9                            BYE 13
                                    SIP/2.0 200 OK                       BYE sip: pippo@homer.tel.com SIP/2.0
 INVITE sip:pluto@phone.com SIP/2.0 Via: SIP/2.0/UDP abc.phone.com       Via: SIP/2.0/UDP 101.1.1.1
 Via: SIP/2.0/UDP homer.tel.com     Via: SIP/2.0/UDP burt.tel.com        From: sip:pluto@phone.com
 From: sip:pippo@tel.com            Via: SIP/2.0/UDP homer.tel.com       To: sip:pippo@tel.com
 To: sip:pluto@phone.com            From: sip:pippo@tel.com              Call-ID: 344453@homer.tel.com
 Call-ID: 344453@homer.tel.com      To: sip:pluto@phone.com              CSeq: 22 BYE
 CSeq: 1 INVITE                     Call-ID: 344453@homer.tel.com
 Content-Type: application/sdp      CSeq: 1 INVITE                                200 OK 14
 Contact: <sip:pippo@homer.tel.com> Content-Type: application/sdp        SIP/2.0 200 OK
                                                                         Via: SIP/2.0/UDP 101.1.1.1
  …        INVITE 2                 Contact: <sip:pluto@101.1.1.1>       From: sip:pluto@phone.com
  Via: SIP/2.0/UDP burt.tel.com        …         200 OK 11               To: sip:pippo@tel.com
  Via: SIP/2.0/UDP homer.tel.com       Via: SIP/2.0/UDP homer.tel.com    Call-ID: 344453@homer.tel.com
  …
VoIP                                   … Anno Accademico 2010/11         CSeq: 22 BYE                 Slide 134
Macchina a stati - Client Transaction




                    Anno Accademico 2010/11
VoIP                                           Slide 135
Macchina a stati - Server Transaction




                    Anno Accademico 2010/11
VoIP                                           Slide 136
Affidabilità della consegna dei messaggi

                   Meccanismo di ritrasmissione
                 CLIENT Trans.         SERVER Trans.
                          INVI
                              TE


                   TA
                           INVI
                                 TE
                                          osta
                                      Risp




                        Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                   Slide 137
Timer del SIP
                 Timer            Valore             Significato
            T1              500ms                 RTT stimato
            T2              4s                    Massimo intervallo di
                                                  ritrasmissione per
                                                  richieste non-INVITE
                                                  e risposte all’INVITE
            T4              5s                    Massima permanenza
                                                  di un   messaggio i  n
                                                  rete
            Timer A         Valore iniziale :T1   Intervallo       di
                                                  ritrasmissione
                                                  dell’INVITE
            Timer B         64*T1                 Time o u t   per    la
                                                  transazione associata
                                                  all’INVITE
            Timer C         > 3 min               Timeout del proxy pe r
                                                  la    transazione
                                                  associata all’INVITE
            Timer D         > 32 s per UDP        Tempo di attesa per
                            0 per TCP/STCP        eventuali    risposte
                                                  ritrasmesse
            Timer E         Valore iniziale :T1   Intervallo       di
                                                  ritrasmissione della
                                                  richiesta non-INVITE
            Timer F         64*T1                 Time o u t   per    la
                                                  transazione associate
                                                  a   messaggi      non-
                                                  INVITE
            Timer G         Valore iniziale :T1   Intervallo       di
                                                  ritrasmissione della
                                                  risposta all’INVITE
            Timer H         64*T1                 Time o u t   per    la
                                                  ritrasmissione della
                                                  risposta all’INVITE
            Timer I         > 32 s per UDP        Tempo di attesa per
                            0 per TCP/STCP        eventuali       ACK
                                                  ritrasmessi
            Timer J         T4 per UDP            Tempo di attesa per
                            0 per TCP/STCP        eventuali richieste
                                                  non-INVITE
                                                  ritrasmesse
            Timer K         T4 per UDP            Tempo di attesa per
                            0 per TCP/STCP        eventuali    risposte
                                                  ritrasmesse



                         Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                       Slide 138
Prove Sperimentali SIP




                     Anno Accademico 2010/11
VoIP                                           Slide 139
Introduzione
  •! Analisi dei messaggi SIP scambiati durante prove
     sperimentali
       –!   registrazione con e senza autenticazione di uno User Agent (UA)
       –!   instaurazione di una sessione tra due UA
       –!   instaurazione di una sessione tra uno UA ed un utente ISDN
       –!   chiusura di una sessione attiva
       –!   cancellazione di una richiesta pendente
       –!   negoziazione dei parametri dei flussi multimediali di una sessione
  •! Il Proxy/Registar SIP Server ottenuto con Sip Express Router
       –! Dominio psrt.it
       –! DNS Server per risoluzione diretta degli URI SIP
  •! Gateway ottenuto con scheda ISDN-BRI e Asterisk
  •! Analizzatore di protocollo Ethereal

                                 Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                        Slide 140
Scenario sperimentale
                                                                                  sip :homer@psrt .it
                                                                       UA 2       marconi.psrt .it
                                                                                  (10.0.1.4)
                                                         Bridge


           UA 1                Switch 1                                       Switch 2



                                                         Ethereal
       sip:burt@psrt .it                                  IPS/IDS
        meucci.psrt .it
          (10.0.0.3)            gateway.psrt .it
                                (10.0.0.2)


                                                                                              proxy.psrt .it
                                                                                              (10.0.1.2)
                                    1 ISDN BRI
                                                        PSTN Network


                           Gateway                                                Proxy SIP
                           SIP2PSTN                                               Registrar SIP
                                                                                  DNS server
                                                 Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                                Slide 141
Registrazione con autenticazione
                                                                Proxy SIP
                                                                Registrar SIP
                                                                DNS server

                            UA 1
                                                                           proxy.psrt .it
        sip:bart@psrt .it                                                  (10.0.1.2)
         meucci.psrt .it
           (10.0.0.3)

                                           R EGI STER


                                           100: Trying

                                                    or   ized
                                        401: Unauth

                                           R EGISTER


                                           100: Trying

                                             200: Ok



                                   Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                        Slide 142
Chiamata tra utenti SIP
                                                   Proxy SIP
                                                   Registrar SIP
                                                   DNS server
                           UA 1                                                    UA 2
                                                           proxy.psrt .it
       sip:bart@psrt .it                                                                  sip :homer@psrt .it
                                                           (10.0.1.2)
        meucci.psrt .it                                                                   marconi.psrt .it
          (10.0.0.3)                                                                      (10.0.1.4)
                                    IN VITE

                                  100: Trying                         IN VI TE

                                                                    100: Trying

                                                                   180: R inging




                                                                        …….
                                  180: R inging
                                     …….




                                                                      200: Ok

                                    200: Ok
                                     ACK

                                                                        ACK


                                           Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                                  Slide 143
Chiamata tra utente SIP e ISDN




                    Anno Accademico 2010/11
VoIP                                          Slide 144
Chiusura di una sessione


                                                  Proxy SIP
                                                  Registrar SIP
                                                  DNS server
                           UA 1                                               UA 2
                                                          proxy.psrt .it
       sip:bart@psrt .it                                                             sip :homer@psrt .it
                                                          (10.0.1.2)
        meucci.psrt .it                                                              marconi.psrt .it
          (10.0.0.3)                                                                 (10.0.1.4)


                                                                       BYE

                                    BYE

                                  200: Ok

                                                                    200: Ok




                                          Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                             Slide 145
Utilizzo del metodo CANCEL
                                                          Proxy SIP
                                                          Registrar SIP
                                                          DNS server
                           UA 1                                                                  UA 2
                                                                  proxy.psrt .it
       sip:bart@psrt .it                                                                                sip :homer@psrt .it
                                                                  (10.0.1.2)
        meucci.psrt .it                                                                                 marconi.psrt .it
          (10.0.0.3)                                                                                    (10.0.1.4)
                                          IN VITE

                                        100: Trying                          IN VITE

                                                                           100: Trying
                                                                                     g
                                                                          180: Ringin

                                        180: R inging
                                           ….




                                         CAN CEL

                                                    ing                    C ANC EL
                                        200: cancel
                                                                             200: Ok
                                                                              t T ermin   ated
                                                                  487: Reques
                                                                               AC K
                                               t Terminated
                                  487: R eques
                                           AC K


                                                  Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                                                      Slide 146
Confronto H.323-SIP




                     Anno Accademico 2010/11
VoIP                                           Slide 147
Confronto H.323-SIP - 1
  •! Il punto di partenza nella definizione delle due architetture è
     fondamentalmente diverso
  •! L’architettura H.323 sviluppata da ITU-T risente dell’esperienza nella
     definizione delle reti PSTN
       –! codifica binaria delle informazioni di segnalazione
       –! parti della segnalazione ISDN
       –! filosofia di sviluppo di tipo top-down: spesso macchinoso
  •! L’architettura SIP sviluppata dalla comunità IETF con un approccio
     uguale a quello usato per tutti i servizi di Internet
       –! Sono stati definiti gli elementi architetturali strettamente necessari per la
          gestione delle sessioni (apertura, modifica, chiusura etc.) multimediali
       –! La definizione di questi elementi è stata condotta considerando la loro
          integrazione con l’insieme completo di funzioni e servizi già definiti per
          Internet.
       –! Approccio di progettazione di tipo bottom-up utilizzato dalla comunità
          IETF: flessibile, ma possibile formazione di ambiguità (interoperabilità)

                                  Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                               Slide 148
Confronto H.323-SIP - 2

•! Differenze molto evidenti nelle prime versioni delle due
   architetture
       –! successivamente, IETF e ITU-T hanno aggiornato la loro architettura
          cercando di migliorare i rispettivi punti deboli


•! In questa evoluzione ognuna delle due architetture ha
   cercato di migliorare la propria struttura cercando di
   inglobare le funzionalità che con l’esperienza
   dell’architettura concorrente risultavano migliori di quelle
   adottate
       –! le differenze fra le due architetture si vanno riducendo, mano a mano
          che sono rilasciate nuove versioni dei due protocolli



                                Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                      Slide 149
Confronto H.323-SIP - 3
  •! Gli aspetti da considerare nel confronto sono

  •!   Funzionalità del protocollo
  •!   Procedure per l’instaurazione e la chiusura della chiamata
  •!   Servizi di chiamata
  •!   Meccanismi per lo scambio delle funzionalità dei terminali
  •!   Meccanismi per il supporto della Qualità del Servizio
  •!   Complessità

  •! Affermazione recente su SIP
       –!   We have made every effort to read RFC 3261 closely and interpret it correctly, but this is difficult to do because the
            RFC is informal, incomplete, and vague in many place - Pamela Zave et alii. “articolo sottomesso a IPTCOMM 2010




                                                 Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                                                    Slide 150
RTP/RTCP
       (Real Time Transport Protocol/Real Time Control Protocol)
       RFC 3550/3551




                                Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                               Slide 151
•! J. Rey, D. Leon, A. Miyazaki, V. Varsa, R.
          Hakenberg, RFC 4588: RTP Retransmission
          Payload Format, July 2006




                         Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                   Slide 152
Introduzione - 1

  •! RTP è stato progettato per fornire servizio di trasporto end-
     to-end per dati con caratteristiche real-time
  •! Non dipende dal protocollo di trasporto, cioè può essere
     usato su UDP, IPX, AAL5/ATM etc.. In reti IP si basa su UDP
  •! Non è un protocollo di livello applicativo, sebbene è in
     stretta relazione con le applicazioni
  •! Non offre nessun meccanismo di affidabilità e di controllo
     di flusso/congestione
  •! Fornisce funzionalità adatte per trasportare informazioni
     real-time, ma non assicura la consegna real-time
  •! RTP consiste di una parte dati e una parte di controllo,
     denominata RTCP (Real Time Control Protocol)

                          Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                          Slide 153
Introduzione - 2
  •! I servizi offerti dal protocollo RTP sono:
       –! Identificazione del tipo di dati trasportati
       –! Numero di sequenza, per l’identificazione di eventuali perdite di
          pacchetti e arrivi fuori sequenza
       –! Timestamping, per la ricostruzione della sincronizzazione tra le
          sorgenti
       –! Monitoraggio della qualità della comunicazione



  •! RTCP fornisce informazioni sui partecipanti a conferenze
     real-time tra gruppi di utenti in reti IP. Inoltre, tra i servizi
     offerti da RTCP:
       –! source identification
       –! la fornitura di un riscontro sui parametri di QoS a livello di rete
          (percentuale di pacchetti persi, jitter) osservati dai ricevitori
                                Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                            Slide 154
Formato dei messaggi RTP
                V P X CC         M Payload Type                    Sequence Number
       4 byte
                2b 1b 1b 4b      1b     7b                               16 b
       4 byte                              RTP Timestamp

       4 byte                     Synchronization Source (SSRC) ID

       4 byte                 Contributing Source (CSRC) ID (Optional)
  •!   V: versione del protocollo RTP
  •!   P: padding, indica se ci sono byte di padding nel pacchetto (posti alla fine del payload)
  •!   X: extension, se settato, l’intestazione è seguita da un’estensione (non ancora definite)
  •!   CC: CSRC Count, contiene il numero di identificatori CSRC posti nella parte finale
       dell’intestazione
  •!   M, Marker, messo a disposizione dell’applicazione
  •!   Payload type, identifica il formato del payload RTP e determina la sua interpretazione da
       parte dell’applicazione (http://www.iana.org/numbers.htm)
  •!   Sequence number, usato affinché il ricevitore possa riconoscere la perdita di pacchetti e
       l’arrivo di pacchetti fuori sequenza
  •!   Timestamp, usato per la ricostruzione della sincronizzazione tra codificatore e
       decodificatore
  •!   SSRC, Identificatore della sorgente di sincronizzazione (sorgente del messaggio)
  •!   CSRC, rappresenta un identificativo della sorgente (utilizzato in presenza di mixer)
                                        Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                      Slide 155
Definizione del campo Timestamp
 •! Indica l’istante di campionamento del primo ottetto o l’istante in cui
    viene creato il frame a cui appartiene il primo ottetto del segmento RTP.
    Deriva da un clock (temporizzatore) che si incrementa nel tempo in
    maniera lineare. Segmenti consecutivi
       –! possono avere lo stesso timestamp se sono generati allo stesso istante (per
          esempio se appartengono allo stesso frame video)
       –! possono contenere timestamp che non sono strettamente crescenti se i dati
          non vengono trasmessi nell’ordine di campionamento, come nel caso di frame
          video MPEG
       –! Se i pacchetti RTP vengono generati periodicamente, deve essere usato
          l’istante di campionamento nominale del clock di campionamento

                 Segnale Analogico                      Campioni
                                                           160 T      160 T   160 T




                                             t                                            t
                                                          Pacc. RTP           Pacc. RTP
                                                          Timestamp           Timestamp
                                           Flusso
                                                             600                 920
                                        Pacchetti RTP


                Calcolo del Timestamp per dati campionati periodicamente
                                     Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                          Slide 156
Traslatori e Mixer
                                                        Router                         Router
       Utente: A             Utente: B                               Frame Relay

                   SSRC: A                SSRC: B



                                         SSRC: A
                         SSRC: C         SSRC: B
                                         SSRC: C
             Utente: C
                                                      Traslatore D


                                                       Router                          Router
       Utente: A             Utente: B                               Frame Relay

                   SSRC: A               SSRC: B


                                                                         SSRC: E
                                         SSRC: A
                                                                       CSRC: A, B, C
                         SSRC: C     SSRC: B
                                     SSRC: C
             Utente: C
                                                        Mixer E

                                             Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                            Slide 157
Funzioni del protocollo RTCP

   •! Riscontro sulla qualità della distribuzione dei dati

   •! Identificazione della sorgente RTP, mediante il nome
      canonico o CNAME del tipo user@host oppure host, se non
      è disponibile un nome user
       –! il CNAME può essere usato per associare i flussi di diversi media ad
          una stessa sessione (per esempio per sincronizzare audio e video).


   •! Controllo del rate di trasmissione dei pacchetti RTCP

   •! Trasporto di informazioni minime per il controllo della
      sessione, per esempio l’identificazione dei partecipanti
      da visualizzare sull’interfaccia utente
                               Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                      Slide 158
Formato dei messaggi RTCP

 •! La porta UDP del flusso RTCP è pari alla porta del flusso RTP controllato
    più 1

 •! Esistono 5 tipologie di messaggi RTCP
       –! Sender Report: trasmissione periodica da parte di partecipanti attivi nella
          conferenza per portare a conoscenza degli altri di cosa questi avrebbero
          dovuto ricevere (cioè numero di pacchetti e byte trasmessi)

       –! Receiver Report: trasmissione periodica da parte di partecipanti passivi nella
          conferenza di statistiche relative alla loro ricezione (cioè numero di pacchetti
          persi e jitter)

       –! Source Description (SDES): utilizzati per la descrizione della sessione. Include
          anche l’identificatore CNAME, nome unico della sorgente

       –! Bye: indica l’intenzione di voler abbandonare la conferenza

       –! Application Specific: ideato per usi sperimentali di nuove applicazioni

                                    Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                 Slide 159
Formato Sender Report
            0 2 3
        Header         8          16                  31
             V P RC PT=200                  Length
                        SSRC del trasmettitore
                NTP Timestamp, bit più significativi
 Sender




               NTP Timestamp, bit meno significativi
  Info




                            RTP Timestamp
                     Packet count del trasmettitore
                    Octect count del trasmettitore
                                SSRC_1
 Reception




                            Numero di pacchetti persi
  Report 1




             Fract Lost
              Numero di sequenza più alto ricevuto
                          Interarrival Jitter
                     Ultimo SR (LSR, Last SR)
                    Ritardo dall’ultimo SR (DLSR)
Reception
 Report 2




                               SSRC_2
                                  …




                                                                Sender Report
                                      Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                            Slide 160
Formato Receiver Report
              0 2 3      8          16                      31
 Report 1 Header
               V P RC PT=201                  Length
                          SSRC del trasmettitore
                                  SSRC_1
Reception




               Fract Lost     Numero di pacchetti persi
                Numero di sequenza più alto ricevuto
                            Interarrival Jitter
                       Ultimo SR (LSR, Last SR)
                      Ritardo dall’ultimo SR (DLSR)
Reception
 Report 2




                                 SSRC_2
                                    …




VoIP
                                          Anno Accademico 2010/11   Receiver Report   Slide 161
Formato SDES (Source Descriptor)

                      0 2 3   8        16                             31
             Header

                       V P SC   PT=202           Length
                                   SSRC/CSRC_1
        Chunk 1




                                   SDES Item
                                      …
 Chunk 2




                                  SSRC/CSRC_2
                                   SDES Item




                                                             SDES
                                            Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                       Slide 162
Pacchetto RTCP composto

         Prefisso di
                        SR o RR            RR            SDES
         criptazione                                                 APP   BYE
                       obbligatorio     addizionali    CNAME obbl.
            32 bit



       •! prefisso di criptazione: solo se il pacchetto è criptato esso è
          preceduto da una quantità random di 32-bit ricalcolata per ogni
          pacchetto (vedi RFC1321 e RFC2437 per chiarimenti sulla
          criptazione).
       •! SR o RR: il primo pacchetto deve essere uno fra questi due per
          facilitare la validazione.
       •! RRs addizionali: pacchetti che vanno aggiunti, se il numero di
          sorgenti di cui si sono fatte le statistiche supera 31.
       •! SDES: un pacchetto SDES contenente CNAME deve essere presente in
          ogni pacchetto composto. Altri SDES opzionali possono essere inclusi.
       •! BYE o APP: in particolare il pacchetto BYE deve essere l’ultimo.


                                  Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                         Slide 163
Aspetti legati alla QoS




                      Anno Accademico 2010/11
VoIP                                            Slide 164
Definizione di QoS percettiva
   •! La QoS percettiva è riferita alla qualità del servizio così come viene
      percepita dall’utente
       –! Listening quality (LQ): chiarezza con la quale il segnale vocale acquisito
          tramite l’altoparlante del trasmettitore, viene ricevuto dall’ascoltatore
       –! Conversational quality (CQ): include fenomeni bidirezionali, come il
          ritardo con il quale il segnale arriva al ricevitore e l’eco dell’altoparlante

   •! Tecniche di misura della QoS percettiva
       –! Attive
       –! Passive
   •! Tecniche attive di misura della QoS percettiva
       –! Soggettive: definite in due raccomandazioni ITU-T, P.800 e P.830,
          permettono di quantificare la qualità del servizio percepita dall’utente
          mediante il Mean Opinion Scores (MOS), che è rappresentato da una scala
          di 5 valori, da 1 (qualità pessima, Bad) a 5 (qualità eccellente, Excellent);
          le misure soggettive includono sia test sulla listening quality che sulla
          conversational quality
       –! Oggettive: cercano di fornire in maniera automatizzata i valori ottenuti
          con il MOS. In ordine temporale le tecniche definite sono state Perceptual
          Speech Quality Measurement (PSQM), Perceptual Analysis Measurement
          System (PAMS) e Perceptual Evaluation of Speech Quality (PESQ)

                                   Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                 Slide 165
Tecnica PESQ
   •! La tecnica PESQ è stata definita nel 2001 (ITU-T P.862)
       –! Tecnica basata su conoscenze di psico-acustica
   •! Approccio
       –! inserire un campione di audio nella rete, e confrontare il campione
          originale con quello ricevuto in uscita dalla rete o da un suo componente.
          Il confronto viene quantificato mediante un valore numerico nell’intervallo
          di valori del MOS.
   •! Le due caratteristiche chiave di questa tecnica sono
       –! sia il segnale di ingresso che quello di uscita sono modellati da un punto di
          vista percettivo;
       –! il confronto è orientato alla valutazione della distanza dei due segnali dal
          punto di vista della percezione umana.
   •! Le tecniche PSQM, PAMS e PESQ sono accurate, ma risultano costose in
      termini di implementazione in quanto, per eseguire il test, richiedono
      l’uso di un canale telefonico della rete da analizzare. Questo spesso
      significa l’utilizzo di apparecchiature hardware o software
      specializzate per supportare le interfacce di segnalazione e
      telefoniche della rete da analizzare.
                                  Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                               Slide 166
E-Model - 1
 •! Proposto nel 1990 dall’ITU-T con le raccomandazioni G.107 e G.108 per
    mettere a disposizione dei progettisti uno strumento di pianificazione
 •! Questa tecnica fornisce come risultato principale il cosiddetto R-factor
    (o R-value), funzione di 20 parametri d’ingresso: i fattori responsabili
    della degradazione della qualità
 •! Tecnica passiva per la misura della QoS percettiva
     –! Molto criticata per via dell’approccio additivo nella stima del R-
        factor

                         R          User Satisfation          MOS
        G.107           100
        Default Value   94             Very Satisfied         4.4
                        90                                    4.3
                                          Satisfied
                        80                                    4.0
                                  Some Users Dissatisfied
                        70                                    3.6
                                  Many Users Dissatisfied
                        60                                    3.1
                              Nearly All Users Dissatisfied
                        50                                    2.6
                                    Not Recommended
                        0                                     1.0
                                 Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                    Slide 167
E-Model - 2
                                          •! R-factor=Ro–Is–Id–Ie–A
       Fattore            Nome            Sottofat.                     Effetti considerati dal sottofattore
                 Basic signal-to-noise
  Ro                                         SLR      End-to-end signal attenuation, expressed as a signal loudness rating
                 ratio
                                                    Noise from a variety of sources including room noise, expressed as
                                             No
                                                    dBm using psophometric noise measurement
                 Simultaneous                Iolr   Low outbound volume factor
  Is                   impairment             Ist   Non optimum sidetone
                                              Iq    Quantizing distortion
                                            Id,te   Talker echo
  Id             Delay impairment factor    Id,le   Listener echo
                                                    Excessive absolute delay, which can disrupt natural conversational
                                            Id,d
                                                    rhythms
                                          Type of Speech distortion caused by factor low-bit-rate codecs, expressed as an
  Ie              Equipment impairment
                                           codec    assigned value for varieties of encoding collected in ITU G.113
                                                       User accommodation of inferior quality in return for ability to use
                                                    the telephone when:
                                          Type of •! Moving about in buildings;
  A                 Expectation factor
                                         connection •! Moving about in a geographic area, or in a vehicle;
                                                    •! One end of the connection is in a hard-to-reach location.
                                                       Expressed as an assigned value to be taken from ITU G.113



                                                   Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                                                  Slide 168
QoS e Parametri di Sistema

                                                                                                                                                     S u b je ctive q u a lity
                                                Liste n in g M O S                   C o n ve rsatio n al M O S
                                                                                                                                                        a sse ssm e n t



                                                                                                                                             O b je ctive q u a lity
                          Lo u d n e ss              D isto rtio n             D e lay                        E ch o                           a sse ssm e n t




                           Jitte r b u ffe r                                         Ne tw o rk                    Ne tw o rk
                               d e lay                                             p acke t lo ss                   jitte r
         T e rm in a l                                         Ne tw o rk
                            Jitte r b u ffe r                   q u ality
          q u a lity
       p a ra m e te rs       o ve rflo w                    p aram e te rs     Ne tw o rk d e lay                              E ch o        Network
                                                                                                                           can ce llatio n
                                C o d in g
                              d isto rtio n                                                                                                  Packet loss

                               C o d e r/                                          IP p acke t d e lay
                               D e co d e r
         T e rm in al
                               D e jitte r
                                                               Ne tw o rk
                                                               d e sign /                                                                        Network
           d e sign                                                                       Jitte r                      E ch o can ce lle r
       p aram e te rs
                                b u ffe r                   m an age m e n t
                                                             p aram e te rs
                                                                                                                                                  jitter
                            P acke t size                                                            Lin k u tilizatio n



                                                                                                                                                 Network
                                                                                                                                                  Delay
                                     1   2 3
                                                                                  IP N e tw o r k                                                     1   2 3
                                     4   5 6                                                                                                          4   5 6
                                     7   8 9                                                                                                          7   8 9
                                         8 #                                                                                                              8 #
                                     *                                                                                                                *




                            IP P h o n e                                                                                                       IP P h o n e




                                                                     Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                                                                                                             Slide 169
VoIP QoS: Fattori importanti
 •! Perdita dei pacchetti
       –! Il protocollo di trasporto da utilizzare non può essere il TCP, quindi non
          possono essere recuperati eventuali pacchetti persi.
       –! Strategie per ridurre il problema: introdurre informazioni ridondanti che
          permettono di ricavare informazioni perse (funzionanti fino a perdite del
          10%) – Es. tecniche di FEC (Forward Error Correction).
 •! Codifica della voce
       –! Diversi algoritmi disponibili con diverse caratteristiche
       –! Tecniche per la soppressione dei silenzi
 •! Ritardo
       –! Problemi legati alla sovrapposizione delle informazioni, che diventano
          significativi quando il ritardo end-to-end è intorno a 250 ms.
 •! Jitter (variazione del ritardo)
       –! Per rimuovere questo problema è necessario introdurre un buffer (e quindi
          ritardo) che permette di raccogliere i pacchetti e rileggere le informazioni a
          velocità costante


                                    Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                               Slide 170
Perdita di pacchetti - 1
   •! Studi sperimentali approvati dagli enti di standardizzazione hanno
      dimostrato che se nella rete il tasso di perdita dei pacchetti VoIP
      supera una certa soglia, si possono verificare distorsioni audio che
      inducono un abbassamento della qualità dell’audio percepita
      dall’utente all’aumentare del tasso di perdita.
   •! In ogni chiamata, questo effetto generale è modulato
       –! dalla distribuzione della perdita di pacchetti
       –! dall’eventuale algoritmo di Packet Loss Concealment (PLC) usato in fase
          di decodifica per rimediare alla perdita di pacchetti VoIP


                                                                   Bursty: U[1, 8] pks




       Prestazioni del G.711 con PLC nel caso di perdite casuali e a blocchi
                                 Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                            Slide 171
Perdita di pacchetti - 2




                       Anno Accademico 2010/11
VoIP                                             Slide 172
Alcuni algoritmi di PLC - 1
       •! Pensati per lavorare con il codec G.711
       •! Receiver based: non necessitando di una cooperazione con il
          sender


       INSERTION TECHNIQUES: in queste tecniche il
       pacchetto perso è semplicemente rimpiazzato con un
       pacchetto sostitutivo. Sono tecniche semplici da
       implementare ma caratterizzate da performance
       relativamente basse

       !! Silence Substitution
       !! Noise Substitution
       !! Packet Repetition


                              Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                    Slide 173
Alcuni algoritmi di PLC - 2
   INTERPOLATION TECHNIQUES:                  permettono di stimare l'informazione
       che sarebbe dovuta essere trasportata nei pacchetti andati persi
   !! ANSI (American National Stand. Inst.) Rec. ATIS-0152100.2005 (Annex B)
   !! ITU-T Recommendation G.711 (Appendix I)




                                 Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                           Slide 174
Confronto prestazionale tra algoritmi PLC
        PESQ
         5
                                                                           Noise Substitution
                                                                           ANSI Standard
        4,5                                                                Silence Substitution
                                                                           Packet Repetition
         4                                                                 NO PLC
                                                                           ITU-T Standard

        3,5

                                                                           Delay= 20 ms
         3
                                                                           Jitter= 0 ms

        2,5


         2


        1,5


         1


        0,5


         0
              1   2   3   5        7      10    15      20   30    40

                                                                  % Loss


                              Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                   Slide 175
Codifica della Voce - 1
 •! I codec a basso bit rate, ovviamente, hanno una maggiore efficienza in
    fase di codifica del segnale audio al prezzo di una qualità percettiva del
    segnale audio deteriorato dopo i processi di codifica/decodifica

 •! Codec non basati sulla forma d’onda del segnale, questi algoritmi sono
    ulteriormente penalizzati dal fatto che presentano una maggiore
    complessità nei processi di codifica/decodifica che portano spesso ad un
    maggiore ritardo di elaborazione.

 •! Esempi (codec Cisco) MOS: G.711 (PCM) a 64 Kbps MOS=4.1, G.729 a 8
    Kbps MOS=3.7, G.723.1 a 5.3 Kbps CELP MOS=3.65

 •! Fenomeno Coder tandeming, impiego di diversi codec nel percorso
    seguito dai pacchetti relativi ad una certa chiamata, questo perchè le
    diverse reti attraversate (reti VoIP, PSTN, Cellulari, accesso a larga
    banda) utilizzano spesso tecniche di codifica differenti

                              Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                     Slide 176
Codifica della Voce - 2

                                       RETE IP
                       Decod                            Decod
        Cod.                            Perdita         G.72x Cod.    PSTN   Decod.
                PSTN   G.711 Cod.
        G.711                          Pacchetti                             G.711
                             G.72x                            G.711




                              Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                  Slide 177
Soppressione dei Silenzi
 •! Osservazione 1: se uno dei due interlocutori sta parlando, l’altro tipicamente
    resta in ascolto
 •! Osservazione 2: la tecnica di commutazione a pacchetto permette di sfruttare
    la “multiplazione statistica”
 •! Per sfruttare al meglio queste due osservazioni, è necessario che il
    trasmettitore non produca l’invio di informazione nei momenti in cui l’utente
    resti in silenzio.
       –! Voice Activity Detector (VAD)


 •! Problemi
       –! I primi algoritmi VAD sono stati caratterizzati dal difetto di tagliare la parte iniziale
          del segnale audio, dopo il periodo di silenzio (fenomeno di speech clipping)
       –! A causa dello speech clipping, le tecniche di soppressione del silenzio hanno lo
          svantaggio di rappresentare un ulteriore fattore di degrado della qualità percettiva
       –! Per mantenere all’ascoltatore la sensazione che l’interlocutore risulti ancora
          connesso, si introduce un rumore artificiale, chiamato comfort noise
       –! Le caratteristiche di questo rumore artificiale raramente riescono ad essere molto
          simili a quelle del reale rumore di ambiente


                                        Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                            Slide 178
Ritardo di collegamento
 •! Gli effetti sulla qualità percettiva di servizi telefonici indipendentemente
    dal tipo di tecnologia si possono classificare in due aree
       –! problemi associati con la corretta interazione fra gli utenti della chiamata
          (problemi che intaccano la qualità della conversazione, conversational
          quality)
       –! problemi di eco
 •! Specificatamente ai servizi VoIP
       –! problemi relativi alla variazione del ritardo, detto jitter, in quanto questo
          fenomeno può essere sorgente di perdita di pacchetti e di introduzione di
          ulteriore ritardo di connessione attraverso il buffer di dejitter, che mira
          all’eliminazione del jitter stesso




       0       100       200       300       400        500     600       700       800
                                         Time (msec)
               ITU’s G.114 Recommendation = 0 – 150msec 1-way delay
                                    Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                Slide 179
Ritardo di collegamento: problemi di eco - 1
 •! Eco di tipo elettrico
       –! L’aggiunta di un collegamento VoIP introduce il problema dell’eco iniziale, dovuto
          principalmente all’incremento del ritardo end-to-end. In questo modo, il residuo di
          eco viene percepito dall’utente
       –! L’impatto sulla qualità percettiva del problema dell’eco iniziale è limitato a causa del
          fatto che è un fenomeno che si verifica solo all’inizio della chiamata.
 •! In presenza di Media Terminal Adaptor (MTA) che interfacci il telefono utente
    con la sua rete a larga banda i problemi di eco che persistono per l’intera
    chiamata
       –! L’apparato MTA contiene un circuito ibrido (4fili-2fili) ed un cancellatore di eco
 •! Nel caso di un’elevata amplificazione effettuata sul segnale ricevuto dal
    terminale ricevente (telefono), si generano
       –! eco elettrico                        Sottrattore
       –! eco acustico           Eco                   Eco Residuo
                                                 +   !"                 NLP
                                                     -
                                                       Eco Segnale verso l’apparato remoto
                                         Eco         Stimato

                2 fili                         Stimatore
                     Circuito                      Eco
                                                                                   4 fili
                      Ibrido                     Filtro
                                                Adattivo



                                                             Segnale dall’apparato remoto
                                       Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                           Slide 180
Ritardo di collegamento: problemi di eco - 2

                MILANO                                                                            ROMA
         FXO/FXS                                                                       E&M                 FXO/FXS

                               E&M
  Utente A           PBX                                                                          PBX                 Utente B
                                         GATEWAY           WAN               GATEWAY



                    Analogico                           Digitale                           Analogico - tratta finale
        (eco non percepibile in quanto         (Introduzione di un ritardo               (eco percepibile in quanto il
           il ritardo è troppo basso)                  “elevato”)                      ritardo è relativamente elevato)



  •!   FXO - Foreign eXchange Office (linea analogica a due fili)
  •!   FXS - Foreign eXchange Station (linea analogica a due fili)
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                                                   Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                                                      Slide 181
Ritardo di collegamento: problemi di jitter - 1


 •! Il processo che considera l’elaborazione dei pacchetti che
    trasportano informazioni di fonia nei gateway e la loro
    trasmissione nella rete che collega due gateway, non è tempo-
    invariante
       –! significative variazioni del ritardo
       –! eliminabili mediante un buffer dove mantenere temporaneamente i
          pacchetti in arrivo


 •! Tipologia di Buffer di dejitter
       –! buffer di dejitter di dimensione fissa
       –! buffer di dejitter che autoregolano la loro dimensione in base
          all’osservazione del jitter misurato




                                Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                       Slide 182
Ritardo di collegamento: problemi di jitter - 2


       Periodo di campionamento: 20ms
       TS: Valore del timestamp RTP
                                               A      B           C
                                                                                Router B
                                                                                con buffer
Trasmettitore
                 Router A                                                       di dejiitter
                                                                                                   Ricevitore
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          A           B          C
                                                                         Usando i valori di RTP Timestamp
                                                                      Il buffer di dejitter elimina le variazioni




                                        Anno Accademico 2010/11
VoIP                                                                                                    Slide 183
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  • 1. SIP - Session Initiation Protocol Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 95
  • 2. Descrive solo come aprire una sessione multimediale tra due utenti. Introduzione - 1 Poi ci faccio quello che voglio •! Sviluppato nel gruppo mmusic del IETF (RFC 2543, marzo 1999) e aggiornato nel gruppo sip (RFC 3261, giugno 2002) •! Protocollo di controllo sviluppato a livello di applicazione, che permette di instaurare, modificare e abbattere chiamate o sessioni multimediali •! Protocollo client server, che utilizza molte funzionalità del protocollo HTTP 1.1 (RFC 2616) messaggi che hanno un formato testuale. Molto esplicativo –! Testuale, Request/Response, Codici di risposta, Alcuni campi dell’intestazione ha i codici di risposta simili all'HTTP. se ho un codice sul 400 c'è un errore. •! Funzioni molto flessibili per lo sviluppo di servizi avanzati –! L’utilizzo delle funzionalità del protocollo HTTP 1.1 permette lo sviluppo di applicazioni integrate in server SIP/web gestiti da un singolo amministratore •! Indipendentemente dal protocollo di trasporto utilizzato (TCP o UDP), viene garantita l'affidabilità della segnalazione UDP senza stare risposta TCP e tutti i suoi problemi. Se non faccio rischiesta a usare a livello applicativo. Posso usare ricevo la risposta, lo rimando. •! Protocollo leggero –! Prima versione con 6 metodi, 37 campi di intestazione, la maggior parte è autodescrittivo Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 96
  • 3. Introduzione - 2 in H323 erano 3 fasi ben distinte. Qui mando un solo messaggio che trova l'utente, lo invita e dice le caratteristiche della chiamata. In un singolo RTT io posso già chiamare. •! Fase di setup della connessione molto veloce –! combina “ricerca posizione utente/invito/caratteristiche della chiamata” in un RTT •! Scalabile, Modulare e Semplice –! utilizza altri protocolli IP per aggiungere funzionalità •! Protocolli impiegati per altre funzionalità –! RSVP ReSource reserVation Protocol (RFC 2205) per la prenotazione delle risorse di rete –! RTP Real Time Protocol (RFC 1889/RFC 3550) per il trasporto di informazioni real time e riscontro al trasmettitore sulla QoS a livello di rete osservato dal ricevitore –! RTSP Real Time Streaming Protocol (RFC 2326) per il controllo del trasporto di streaming di dati multimediali –! SAP Session Announcement Protocol (RFC 2974) per l’annuncio di sessioni multimediali attaverso comunicazioni multicast –! SDP Session Description Protocol (RFC 2327) per la descrizione delle sessioni multimediali –! MEGACO Media GAteway Control (RFC 3525) per la descrizione del protocollo utilizzato per la comunicazioni fra elementi di gateway decomposti –! TLS Transmission Layer Security (RFC 2246) per comunicazioni sicure Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 97
  • 4. Introduzione - 3 •! Caratteristiche fondamentali del protocollo –! L’identificativo è dell’utente e non del terminale, come per l’e- mail. Quindi l’utente può accedere al servizio da terminali diversi (personal mobility) o l’identificativo di utente può essere associato a diversi terminali con funzionalità diverse –! Approccio client-server testuale simile al protocollo HTTP –! Il protocollo è disaccoppiato dalla descrizione della sessione da instaurare. La descrizione è fatta mediante l’uso del protocollo SDP. Questa caratteristica rende possibile invitare ad una sessione da un host senza che questo sia coinvolto nella sessione stessa •! Implementazioni –! http://www.cs.columbia.edu/sip/implementations.html –! http://www.pulver.com/products/sip/ –! http://www.iptel.org/views/Product_Database –! http://jcp.org/en/jsr/detail?id=289 Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 98
  • 5. Funzionalità del protocollo - 1 •! User location –! determinazione del sistema con il quale instaurare la comunicazione •! User capabilities –! determinazione dei media e dei loro parametri da utilizzare durante la comunicazione •! User availability –! determinazione della disponibilità del chiamato ad instaurare la comunicazione •! Call setup –! suoneria e instaurazione dei parametri della chiamata in entrambi i lati della comunicazione •! Call handling –! trasferimento e chiusura della chiamata Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 99
  • 6. Funzionalità del protocollo - 2 •! Estensione del protocollo per svolgere le funzioni necessarie per la richiesta ed il trasporto di informazioni dei servizi di messaggistica istantanea e presence service. Queste funzioni sono –! distribuzione ed impostazione delle informazioni per presence service; –! notifica di eventi associati ai presence service (come per esempio la notifica del cambiamento di stato di un utente, da on line a off line o viceversa); –! trasporto di informazioni dei servizi di messaggistica istantanea Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 100
  • 7. Componenti dell’architettura SIP - 1 •! RFC 3261 definisce alcuni elementi base –! User Agent Client (UAC) •! Entità logica che crea una nuova richiesta, e utilizza la macchina a stati finiti del terminale utente per trasmetterla –! User Agent Server (UAS) •! Entità logica che genera una risposta alla ricezione di una richiesta. La risposta può accettare, rifiutare o ridirigere su un’altro UAS la richiesta –! Proxy Server •! Server di rete che determina il prossimo server (UAS o Proxy) a cui inoltrare la richiesta e la inoltra (l’UA può funzionare come Proxy server). –! Può spedire le richieste su diversi server, creando un albero per l’inoltro della chiamata all’utente chiamato –! Riveste il ruolo di UAS, quando risponde direttamente ad una richiesta dello UAC Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 101
  • 8. Componenti dell’architettura SIP - 2 •! I SIP Proxy Server si possono classificare –! Stateless, il proxy elabora le richieste e le risposte SIP utilizzando solo le informazioni contenute nel messaggio. Una volta inoltrata la richiesta, viene cancellata qualunque informazione che la riguarda –! Stateful, il proxy mantiene le informazioni raccolte nelle richieste e nelle risposte elaborate, e le utilizza per l’elaborazione di messaggi successivi •! Uso di timer per la gestione dell’affidabilità del messaggio trasmesso •! Procedure per l’autenticazione dello UA –! Transaction stateful, il proxy mantiene le informazioni solo per il tempo necessario alla conclusione della transazione in atto Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 102
  • 9. Componenti dell’architettura SIP - 3 Elementi derivati da quelli base –! User Agent (UA) •! Entità logica che si comporta sia come UAC che UAS (UA = UAC + UAS) •! Terminali Software –! X-Lite / X-pro / Eyebeam, Siemens SCS, Linphone, kphone •! Terminali Hardware: CISCO 7960, 7920, …, Snom 190, Zyxel Wi-Fi phone –! Presence Agent •! Applicazione capace di ricevere delle richieste di controllo e di generare i messaggi necessari per i presence service CISCO 7960 Zyxel Wi-Fi phone Estara Softphone eyeBeam Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 103
  • 10. Componenti dell’architettura SIP - 4 Altro elemento derivato da quelli base, RFC 3261 •! Back-to-Back User Agent (B2BUA) –! apparato che ha il compito di ricevere una richiesta/risposta SIP, di formulare e trasmettere una nuova richiesta/risposta attraverso l’elaborazione di quella ricevuta –! il B2BUA può permettere la comunicazione fra due UA SIP, nascondendo gli indirizzi URI ed altre informazioni sensibili –! le modifiche fatte nella descrizione SDP contenuta nel corpo dei messaggi saranno tali da far terminare sul B2BUA i canali logici •! Svantaggi del suo utilizzo –! eliminazione della natura end-to-end del protocollo SIP –! la creazione nel B2BUA di un punto critico per il servizio –! l’inserimento di un elemento che deve inoltrare il traffico relativo ai media coinvolti nelle diverse sessioni SIP attive •! Uso di una rete di B2BUA Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 104
  • 11. Componenti dell’architettura SIP - 5 Altri elementi derivati da quelli base e che assumono nomi diversi,RFC 3261 •! Registrar server –! Un tipo speciale di UAS che accetta le richieste di registrazione fatte dagli utenti e inserisce le informazioni contenute in esse nel location service del dominio a cui appartiene –! Mantiene la posizione dell’utente interagendo con un Location Server (come HLR del GSM) •! Gateway SIP –! Apparato per interfacciare utenti SIP con quelli che usufruiscono di servizi simili usando altre tecnologie –! Sul lato SIP, il Gateway è semplicemente uno UA che invece di interagire direttamente con un essere umano interagisce con un protocollo –! Diversamente da uno UA, un gateway supporta un numero di utenti elevato che può essere anche nell’ordine di migliaia –! Esempi: SIP-H.323, SIP-PSTN Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 105
  • 12. Componenti dell’architettura SIP - 6 •! Altri elementi derivati da quelli base e che assumono nomi diversi, (non definiti come elementi standard nella RFC 3261) –! Redirect Servers •! Tipo speciale di UAS che interrogando il location service determina e comunica a chi gli ha inoltrato la richiesta (UAC o Proxy Server) il prossimo server a cui ridirigere tale richiesta (usato per migliorare la scalabilità) –! Outbound proxy •! Un tipo speciale di proxy che riceve le richieste da un UAC ed inoltra I messaggi di segnalazione associati alle richieste (viene generalmente configurato manualmente su un UA ed usato per assistere il terminale in presenza di firewall e/o certe tipologie di NAT) Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 106
  • 13. Architettura SIP SIP Redirect Server Richiesta Risposta Location Server SIP Proxy SIP Proxy UAC SIP SIP Proxy UAS SIP Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 107
  • 14. Indirizzi SIP •! SIP offre degli indirizzi di raggiungibilità globale (sia temporale che spaziale) –! Il chiamato associa il suo indirizzo locale a quello globale utilizzando il metodo REGISTRER –! Il chiamante utilizza l’indirizzo globale per contattare il chiamato •! Gli indirizzi SIP sono URL (Uniform Resource Locators, RFC 1738) –! Usati per indicare nei messaggi SIP il chiamante (From), la destinazione corrente (Request-URI), il chiamato (To) e l’eventuale indirizzo di ridirezione (Contact) •! Formato SIP:user:password@host:port;option –! sip:rgarroppo@unipi.it:5067 –! sip:rosario:passwd@unipi.it –! sip: +390502217621@gateway.unipi.com;user=phone –! sip: rgarroppo@unipi.it;transport=tcp Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 108
  • 15. Metodi SIP •! INVITE –! indica che l’utente o il servizio è invitato a partecipare ad una sessione –! permette la modifica delle caratteristiche della sessione in corso •! BYE –! serve per comunicare agli altri partecipanti l’intenzione di abbandonare la sessione •! CANCEL –! serve per cancellare una richiesta pendente (cioè quando il UAC non ha ricevuto la risposta dal UAS). La richiesta è individuata dai campi Call-ID, To, From e Cseq •! OPTIONS –! il UAC chiede al UAS o ad un Proxy SIP le sue funzionalità •! ACK –! conferma che il UAC ha ricevuto una risposta finale ad una sua richiesta di INVITE •! REGISTER –! permette al UAC di notificare ad un server SIP a quale indirizzo può essere raggiunto. Può essere usato all’accensione di un UAC , o durante spostamenti di un utente, utilizzando l’indirizzo multicast 224.0.1.75 (sip.mcast.net) o unicast (qualora venisse indicato nella fase di configurazione l’indirizzo del Registar di riferimento) •! Metodi di estensione del SIP (REFER, INFO, PRACK, UPDATE, SUBSCRIBE/NOTIFY/ MESSAGE) Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 109
  • 16. Sintassi dei messaggi SIP: Richieste •! Molti campi dell’intestazione Metodo Request-URI sono presi dal protocollo HTTP 1.1 INVITE sip:homer@psrt.it SIP/2.0 Start-line Via: SIP/2.0/UDP 10.0.0.3:5060; From: Bart Simpson <sip:bart@psrt.it>;tag=125831 Intestazione •! Alcuni sono specifici del To: <sip:homer@psrt.it> Contact: <sip:bart@10.0.0.3:5060> protocollo SIP (Also, Replaces, Call-ID: 4F33BACA-52EE@10.0.0.3 Via) CSeq: 51702 INVITE Max-Forwards: 70 Content-Type: application/sdp Content-Length: 301 •! Il campo dati contiene una descrizione dei media utilizzati v: 0 Campo Dati o: bart 1679674672 1679674672 IN IP4 10.0.0.3 s: SIP Call c: IN IP4 10.0.0.3 •! SDP - Session t: 0 0 Description Protocol m: audio 3000 RTP/AVP 0 8 Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 110
  • 17. Sintassi dei messaggi SIP: Risposte Status code Reason Phrase Status Code SIP/2.0 200 OK Start-line •!1XX (Provisional): richiesta ricevuta, Via: SIP/2.0/UDP 10.0.0.3:5060 richiesta in fase di elaborazione Intestazione From: Bart Simpson <sip:bart@psrt.it>;tag=125831 To: <sip:homer@psrt.it>;tag=73149de9 •!2XX (Success): richiesta accettata Call-ID: 4F33BACA-52EE@10.0.0.3 CSeq: 51702 INVITE •!3XX (Redirection): altre azioni sono Content-Type: application/sdp necessarie per soddisfare la Content-Length: 301 richiesta •!4XX (Request Failure): la richiesta o: homer 1357281516 1357281516 IN IP4 10.0.1.4 Campo Dati s: SIP Call contiene errori o non può essere c: IN IP4 10.0.1.4 soddisfatta t: 0 0 m: audio 3002 RTP/AVP 0 8 •!5XX (Server Failure): si è verificato un errore nel server •!6XX (Global Failure): la richiesta non può essere soddisfatta in nessun server Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 111
  • 18. Esempi di Codici di risposte SIP •! 1yz Informational •! 4yz Client error –! 100 Trying –! 400 Bad Request –! 180 Ringing (processed –! 401 Unauthorized locally) –! 482 Loop Detected –! 181 Call is Being –! 486 Busy Here Forwarded •! 5yz Server failure •! 2yz Success –! 500 Server Internal Error –! 200 ok •! 6yz Global Failure •! 3yz Redirection –! 600 Busy Everywhere –! 300 Multiple Choices –! 301 Moved Permanently –! 302 Moved Temporarily Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 112
  • 19. Alcuni concetti importanti •! SIP transaction –! Un messaggio SIP (e qualunque altra sua ritrasmissione) e la relativa risposta diretta –! I messaggi di una particolare SIP transaction sono individuati dal campo CSeq dell’intestazione •! SIP dialog –! Una relazione tra almeno due terminali SIP che rimane attiva per un certo tempo –! I messaggi di un SIP dialog sono individuati dal campo Call-ID, “From tag” e “To tag” •! SIP Session –! Una trasmissione di informazioni multimediali fra terminali SIP Per associare una risposta alla corretta richiesta è necessario individuare sia il SIP dialog sia il SIP transaction L’assocciazione richiesta-risposta viene fatta usando i campi Call-ID, “From (tag)”, “To (tag)” e Cseq Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 113
  • 20. Indirizzi nelle intestazioni dei messaggi SIP •! From: indirizzo di chi ha generato il messaggio •! To: indirizzo del destinatario finale del messaggio •! Request-URI: indirizzo del destinatario corrente del messaggio; può essere modificato durante il percorso •! Contact: è presente nei messaggi di richiesta INVITE, OPTIONS, ACK e REGISTER, e nelle relative risposte. Indica l’indirizzo diretto dove trasmettere i successivi messaggi. –! Un UA può trasmettere messaggi BYE o ACK all’indirizzo Contact –! Può indicare gli indirizzi di ridirezione nelle risposte 3xx e 485 –! Può indicare informazioni addizionali alle risposte di errore 4xx, 5xx e 6xx –! Può indicare la posizione corrente dell’utente che invia una richiesta REGISTER –! Possono essere inclusi più campi Contact Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 114
  • 21. Informazioni trasportate dal protocollo SDP - 1 •! Tipo di media stream (audio, video, v protocol version applicazione, controllo) o owner/creator CODICI s session name •! Indirizzi per ogni stream (stream diversi u URL description possono avere indirizzi diversi, es. video su una e email address workstation, audio su un PC) p phone number •! Numero di porta UDP/TCP per ogni stream c connection information b bandwidth available/required (Kbps) •! Tipo di formato del media (codificatore etc.) k encryption key •! Per sessioni broadcast (es. diffusione TV) a attributes –! Start e stop time t start and stop time m media name and transport address –! Originator u=http://www.ietf.org •! N.B.: SDP è un formato di rappresentazione di m=audio 3456 RTP/AVP 96 dati piuttosto che un protocollo m=video 3458 RTP/AVP 31 a=orient:portrait v=0 t=0 3086272736 o=user1 53655765 279957765 IN IP4 128.3.4.5 s= Mbone audio e=mbone@somewhere.com m=audio 3456 RTP/AVP 0 http://www.iana.org/assignments/rtp-parameters http://www.iana.org/numbers.htm Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 115
  • 22. Informazioni trasportate dal protocollo SDP - 2 Status code Reason Phrase SIP/2.0 200 OK Start-line Via: SIP/2.0/UDP 10.0.0.3:5060 From: Bart Simpson <sip:bart@psrt.it>;tag=125831 Header To: <sip:homer@psrt.it>;tag=73149de9 Call-ID: 4F33BACA-52EE@10.0.0.3 CSeq: 51702 INVITE Content-Type: application/sdp Content-Length: 301 Il chiamato (che ha trasmesso questa risposta) informa il chiamante che è o: homer 1357281516 1357281516 IN IP4 10.0.1.4 disponibile a ricevere informazioni s: SIP Call audio, codificate “0” o “8” Body c: IN IP4 10.0.1.4 t: 0 0 all’indirizzo IP 10.0.1.4 (campo “c”) m: audio 3002 RTP/AVP 0 8 ed alla porta (3002) mediante il protocollo RTP Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 116
  • 23. Localizzazione di un Utente Il Location Service permette di localizzare l’utente che si vuole contattare •! I server Proxy devono determinare la posizione dell’utente –! L’utente può cambiare il terminale e la sua posizione nella rete –! Questi server usano il Location Service •! Registrar accetta le richieste REGISTER, con le quali gli utenti aggiornano la loro posizione nella rete. Esso può essere co-locato in un Proxy Server e interagisce con il Location Server •! Il Location Service è fuori dagli scopi del protocollo SIP –! Esso può essere fornito tramite diverse soluzioni •! LDAP (Lightweight Directory Access Protocol, RFC 1777) , rwhois (RFC 2167), finger (RFC 1288) •! richieste a database dell’Intranet •! file locali Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 117
  • 24. Localizzazione di un server SIP Quando il client SIP vuole effettuare una chiamata ha due possibilità •! trasmettere il messaggio INVITE ad un server SIP locale •! trasmettere il messaggio INVITE all’indirizzo IP ed alla porta del UAS, dove si trova l’utente che si vuole contattare –! In questo caso, il client deve determinare il protocollo di trasporto, la porta e l’indirizzo IP dell’UAS a cui mandare la richiesta –! Parametri di default: UDP, porta 5060 –! Per recuperare l’indirizzo o gli indirizzi dell’agente UAS del chiamato •! Se la parte host dell’indirizzo chiamato è un indirizzo IP, il chiamante prova a contattare il server a questo indirizzo •! Altrimenti, il chiamante contatta un server DNS Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 118
  • 25. Interazione SIP-DNS •! La RFC 3263 indica che l'indirizzo IP, la porta e il protocollo di trasporto da usare per dialogare con server SIP (UAS o Proxy) devono essere determinati attraverso un server DNS" •! Tipologie di record DNS usate da SIP: SRV e NAPTR" –! I record SRV, RFC 2782 [5], sono nella forma" _Service._Proto.Name TTL Class SRV Priority Weight Port Target _sip._udp.psrt.it 40000 IN SRV 10 10 5060 proxy.psrt.it –! Come indicato nella RFC 3263, record NAPTR servono per determinare la tipologia di trasporto da usare per accedere ad un servizio. I record NAPTR sono nella forma" domain-name TTL Class NAPTR order pref flags service regexp replacement psrt.it 43000 IN NAPTR 60 50 “s” “SIP+D2U” “” _sip._udp.psrt.it Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 119
  • 26. Risoluzione di un indirizzo SIP •! Situazione Normale –! Query NAPTR –! Query SRV –! Query A/AAA •! Casi particolari –! L’utente indica la porta, oppure l’indirizzo è numerico •! Viene al più risolto l’indirizzo con una query A/AAA senza interessare i record NAPTR/SRV –! Record non esistenti •! NAPTR: se non esiste viene richiesto il SRV –! La scelta del protocollo di trasporto viene demandata all’utente (UDP) •! SRV: se non esiste, si prova con A/AAA –! Viene usata la porta standard Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 120
  • 27. Esempio configurazione di un server DNS Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 121
  • 28. Architettura a trapezio (solo indirizzi SIP) Server Location DNS Server DNS Outbound SIP Inbound SIP Proxy SIP Proxy SIP SIP SIP UAC UAS Media (RTP) Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 122
  • 29. Chiamata tra utenti SIP con indirizzi E.164 Senza ENUM PSTN proxy.opA.int proxy.opB.int gw.opA.int gw.opB.int Operatore A Operatore B Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 123
  • 30. Chiamata tra utenti SIP con indirizzi E.164 Soluzione con ENUM (Electronic Numbering), RFC 3761 DNS Server INVITE verso SIP user ricavato da NAPTR proxy.opA.int proxy.opB.int gw.opA.int gw.opB.int Operatore A Operatore B Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 124
  • 31. Formazione del nome DNS da ind. E.164 •! ENUM prevede che ogni numero E.164 sia rappresentato mediante un nome DNS –! La zona ufficiale è e164.arpa; definizione di zone alternative private •! Procedura per il passaggio da E.164 a nome DNS –! numero di telefono internazionale (ad esempio +39 050 2217621) –! si eliminano tutti i caratteri che non siano delle cifre (390502217621) –! si separano le varie cifre con il carattere “.” e si inverte il loro ordine (1.2.6.7.1.2.2.0.5.0.9.3) –! Si aggiunge il suffisso della zona di riferimento, per es. e164.namex.it ottengo 1.2.6.7.1.2.2.0.5.0.9.3.e164.namex.it Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 125
  • 32. Risposta ad una query da parte del DNS Internet Protocol, Src: 131.114.21.15 (131.114.21.15), Dst: 131.114.53.78 (131.114.53.78) User Datagram Protocol, Src Port: domain (53), Dst Port: isi-irp (3226) Domain Name System (response) [Request In: 964] [Time: 0.224958000 seconds] Transaction ID: 0x000e Flags: 0x8180 (Standard query response, No error) Questions: 1 Answer RRs: 1 Authority RRs: 1 Additional RRs: 1 Queries 0.0.0.9.4.2.6.1.9.4.3.nrenum.net: type NAPTR, class IN Answers 0.0.0.9.4.2.6.1.9.4.3.nrenum.net: type NAPTR, class IN, order 100, preference 10, flags u Authoritative nameservers 4.2.6.1.9.4.3.nrenum.net: type NS, class IN, ns vorteX.uc3m.es Additional records vorteX.uc3m.es: type A, class IN, addr 163.117.131.31 Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 126
  • 33. Carrier ENUM – Concetto di Federazione •! VOIP peering secondo concetto di federazione –! Riduzione al minimo dei costi di interconnessione –! Set up di un database ENUM condiviso •! Alternativamente –! VOIP peering Exchange •! Unico intermediario per tutte le questioni economiche e amministrative •! Servizi aggiungivi: ENUM, QoS, raccolta CDR,… Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 127
  • 34. ENUM in Italia •! Nel 2007 MIX offre servizi di carrier ENUM –! VOIP peering con apparati NexTone –! Interconnessione di 12 VOIP carrier •! Trial sperimentale di voipex –! Zona ENUM: e164.namex.it Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 128
  • 35. Esempio: Registrazione REGISTER sip:bell-tel.com SIP/2.0 Via: SIP/2.0/UDP saturn.bell-tel.com From: sip:watson@bell-tel.com To: sip:watson@bell-tel.com Call-ID: 70710@ saturn.bell-tel.com CSeq: 1 REGISTER Location Contact: <sip:watson@saturn.bell-tel.com:3890;transport:udp> server Expires: 7200 REGISTER sip:bell-tel.com SIP/2.0 Prima registrazione al server Via: SIP/2.0/UDP saturn.bell-tel.com From: sip:watson@bell-tel.com To: sip:watson@bell-tel.com Call-ID: 70710@ saturn.bell-tel.com Cancellazione dal server CSeq: 2 REGISTER Contact: * SIP Registrar Expires: 0 (dominio bell-tel.com) Registrazione con nuovo indirizzo REGISTER sip:bell-tel.com SIP/2.0 Via: SIP/2.0/UDP saturn.bell-tel.com From: sip:watson@bell-tel.com To: sip:watson@bell-tel.com Call-ID: 70710@ saturn.bell-tel.com CSeq: 3 REGISTER Contact: <sip:tawatson@example.com> Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 129
  • 36. Call Setup attraverso un Proxy server Location Service Proxy SIP Richiesta Risposta Location 2 Server 3 1 7 tel.unimi.it 8 4 ele.unifi.it 6 9 iet.unipi.it 10 UAC SIP RTP UAS SIP bia@iet.unipi.it rossi@tel.unimi.it 1 INVITE rossi@ele.unifi.it 2 rossi 3 rossi@tel.unimi.it 4 INVITE rossi@tel.unimi.it 5 Squillo del terminale 6-7 Risposta 200 OK 8-9 ACK 10 Inizio comunicazione Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 130
  • 37. Procedure di autenticazione •! Necessarie ai diversi componenti –! Registrar: un utente potrebbe produrre dei messaggi REGISTER tali da dirottare verso di esso tutte le chiamate dirette verso uno qualunque degli utenti registrati o cancellare le registrazioni –! Proxy o redirect: la necessità di effettuare l’autenticazione deriva dal fatto che alcuni utenti potrebbero avere un accesso limitato ai servizi offerti dalla rete (gateway SIP-PSTN) –! UA: per essere sicuri di comunicare con l’utente indicato nel campo From •! Come succede con la posta elettronica, questo campo può essere facilmente modificato Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 131
  • 38. Meccanismo di autenticazione - 1 Server (UAS , Client Registrar (UAC ) Redirect Proxy ) R ich iesta direct) ized ( UAS, R egis trar , Re 401 Una uthor ticatio n R equ ir ed (Proxy hen 407 P rox y A ut Richiesta co n creden zial i cc esso S uccess o/Insu ne Autenticazio Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 132
  • 39. Meccanismo di autenticazione - 2 •! Digest Authentication Scheme –! Prevede il calcolo da parte dello UAC di un messaggio crittografato a 128- bit, ottenuto applicando l’algoritmo MD5 (Message Digest number 5) ai dati di ingresso –! Questi dati sono in parte noti allo UAC ed in parte trasmessi dal server –! Alla ricezione della richiesta dello UAC che contiene le sue credenziali, il server applica l’algoritmo MD5 ai dati di ingresso e confronta il risultato con il valore riportato dal parametro response contenuto nelle credenziali ricevute –! Se il valore ottenuto coincide con quello riportato in questo parametro, il server deduce che lo UAC conosce la password e quindi autentica l’utente –! In caso contrario, genera una risposta di errore che informa lo UAC che l’autenticazione non è andata a buon fine –! Una volta che l’utente ha inserito i valori username e password, a seguito della prima richiesta di autenticazione per l’accesso ad un determinato dominio, questi saranno registrati nella cache del terminale ed utilizzati per autenticare in modo automatico tutti gli altri messaggi che saranno scambiati durante le diverse fasi della sessione Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 133
  • 40. Chiamata tra due utenti con Proxy UAC SIP Proxy Proxy UAS SIP Pippo INVITE 1 tel.com phone.com Pluto INVITE 2 100 Trying 3 INVITE 4 100 Trying 5 180 Ringing 6 180 Ringing 7 180 Ringing 8 200 OK 9 200 OK 10 200 OK 11 ACK 12 Media BYE 13 200 OK 14 INVITE 1 200 OK 9 BYE 13 SIP/2.0 200 OK BYE sip: pippo@homer.tel.com SIP/2.0 INVITE sip:pluto@phone.com SIP/2.0 Via: SIP/2.0/UDP abc.phone.com Via: SIP/2.0/UDP 101.1.1.1 Via: SIP/2.0/UDP homer.tel.com Via: SIP/2.0/UDP burt.tel.com From: sip:pluto@phone.com From: sip:pippo@tel.com Via: SIP/2.0/UDP homer.tel.com To: sip:pippo@tel.com To: sip:pluto@phone.com From: sip:pippo@tel.com Call-ID: 344453@homer.tel.com Call-ID: 344453@homer.tel.com To: sip:pluto@phone.com CSeq: 22 BYE CSeq: 1 INVITE Call-ID: 344453@homer.tel.com Content-Type: application/sdp CSeq: 1 INVITE 200 OK 14 Contact: <sip:pippo@homer.tel.com> Content-Type: application/sdp SIP/2.0 200 OK Via: SIP/2.0/UDP 101.1.1.1 … INVITE 2 Contact: <sip:pluto@101.1.1.1> From: sip:pluto@phone.com Via: SIP/2.0/UDP burt.tel.com … 200 OK 11 To: sip:pippo@tel.com Via: SIP/2.0/UDP homer.tel.com Via: SIP/2.0/UDP homer.tel.com Call-ID: 344453@homer.tel.com … VoIP … Anno Accademico 2010/11 CSeq: 22 BYE Slide 134
  • 41. Macchina a stati - Client Transaction Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 135
  • 42. Macchina a stati - Server Transaction Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 136
  • 43. Affidabilità della consegna dei messaggi Meccanismo di ritrasmissione CLIENT Trans. SERVER Trans. INVI TE TA INVI TE osta Risp Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 137
  • 44. Timer del SIP Timer Valore Significato T1 500ms RTT stimato T2 4s Massimo intervallo di ritrasmissione per richieste non-INVITE e risposte all’INVITE T4 5s Massima permanenza di un messaggio i n rete Timer A Valore iniziale :T1 Intervallo di ritrasmissione dell’INVITE Timer B 64*T1 Time o u t per la transazione associata all’INVITE Timer C > 3 min Timeout del proxy pe r la transazione associata all’INVITE Timer D > 32 s per UDP Tempo di attesa per 0 per TCP/STCP eventuali risposte ritrasmesse Timer E Valore iniziale :T1 Intervallo di ritrasmissione della richiesta non-INVITE Timer F 64*T1 Time o u t per la transazione associate a messaggi non- INVITE Timer G Valore iniziale :T1 Intervallo di ritrasmissione della risposta all’INVITE Timer H 64*T1 Time o u t per la ritrasmissione della risposta all’INVITE Timer I > 32 s per UDP Tempo di attesa per 0 per TCP/STCP eventuali ACK ritrasmessi Timer J T4 per UDP Tempo di attesa per 0 per TCP/STCP eventuali richieste non-INVITE ritrasmesse Timer K T4 per UDP Tempo di attesa per 0 per TCP/STCP eventuali risposte ritrasmesse Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 138
  • 45. Prove Sperimentali SIP Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 139
  • 46. Introduzione •! Analisi dei messaggi SIP scambiati durante prove sperimentali –! registrazione con e senza autenticazione di uno User Agent (UA) –! instaurazione di una sessione tra due UA –! instaurazione di una sessione tra uno UA ed un utente ISDN –! chiusura di una sessione attiva –! cancellazione di una richiesta pendente –! negoziazione dei parametri dei flussi multimediali di una sessione •! Il Proxy/Registar SIP Server ottenuto con Sip Express Router –! Dominio psrt.it –! DNS Server per risoluzione diretta degli URI SIP •! Gateway ottenuto con scheda ISDN-BRI e Asterisk •! Analizzatore di protocollo Ethereal Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 140
  • 47. Scenario sperimentale sip :homer@psrt .it UA 2 marconi.psrt .it (10.0.1.4) Bridge UA 1 Switch 1 Switch 2 Ethereal sip:burt@psrt .it IPS/IDS meucci.psrt .it (10.0.0.3) gateway.psrt .it (10.0.0.2) proxy.psrt .it (10.0.1.2) 1 ISDN BRI PSTN Network Gateway Proxy SIP SIP2PSTN Registrar SIP DNS server Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 141
  • 48. Registrazione con autenticazione Proxy SIP Registrar SIP DNS server UA 1 proxy.psrt .it sip:bart@psrt .it (10.0.1.2) meucci.psrt .it (10.0.0.3) R EGI STER 100: Trying or ized 401: Unauth R EGISTER 100: Trying 200: Ok Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 142
  • 49. Chiamata tra utenti SIP Proxy SIP Registrar SIP DNS server UA 1 UA 2 proxy.psrt .it sip:bart@psrt .it sip :homer@psrt .it (10.0.1.2) meucci.psrt .it marconi.psrt .it (10.0.0.3) (10.0.1.4) IN VITE 100: Trying IN VI TE 100: Trying 180: R inging ……. 180: R inging ……. 200: Ok 200: Ok ACK ACK Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 143
  • 50. Chiamata tra utente SIP e ISDN Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 144
  • 51. Chiusura di una sessione Proxy SIP Registrar SIP DNS server UA 1 UA 2 proxy.psrt .it sip:bart@psrt .it sip :homer@psrt .it (10.0.1.2) meucci.psrt .it marconi.psrt .it (10.0.0.3) (10.0.1.4) BYE BYE 200: Ok 200: Ok Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 145
  • 52. Utilizzo del metodo CANCEL Proxy SIP Registrar SIP DNS server UA 1 UA 2 proxy.psrt .it sip:bart@psrt .it sip :homer@psrt .it (10.0.1.2) meucci.psrt .it marconi.psrt .it (10.0.0.3) (10.0.1.4) IN VITE 100: Trying IN VITE 100: Trying g 180: Ringin 180: R inging …. CAN CEL ing C ANC EL 200: cancel 200: Ok t T ermin ated 487: Reques AC K t Terminated 487: R eques AC K Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 146
  • 53. Confronto H.323-SIP Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 147
  • 54. Confronto H.323-SIP - 1 •! Il punto di partenza nella definizione delle due architetture è fondamentalmente diverso •! L’architettura H.323 sviluppata da ITU-T risente dell’esperienza nella definizione delle reti PSTN –! codifica binaria delle informazioni di segnalazione –! parti della segnalazione ISDN –! filosofia di sviluppo di tipo top-down: spesso macchinoso •! L’architettura SIP sviluppata dalla comunità IETF con un approccio uguale a quello usato per tutti i servizi di Internet –! Sono stati definiti gli elementi architetturali strettamente necessari per la gestione delle sessioni (apertura, modifica, chiusura etc.) multimediali –! La definizione di questi elementi è stata condotta considerando la loro integrazione con l’insieme completo di funzioni e servizi già definiti per Internet. –! Approccio di progettazione di tipo bottom-up utilizzato dalla comunità IETF: flessibile, ma possibile formazione di ambiguità (interoperabilità) Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 148
  • 55. Confronto H.323-SIP - 2 •! Differenze molto evidenti nelle prime versioni delle due architetture –! successivamente, IETF e ITU-T hanno aggiornato la loro architettura cercando di migliorare i rispettivi punti deboli •! In questa evoluzione ognuna delle due architetture ha cercato di migliorare la propria struttura cercando di inglobare le funzionalità che con l’esperienza dell’architettura concorrente risultavano migliori di quelle adottate –! le differenze fra le due architetture si vanno riducendo, mano a mano che sono rilasciate nuove versioni dei due protocolli Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 149
  • 56. Confronto H.323-SIP - 3 •! Gli aspetti da considerare nel confronto sono •! Funzionalità del protocollo •! Procedure per l’instaurazione e la chiusura della chiamata •! Servizi di chiamata •! Meccanismi per lo scambio delle funzionalità dei terminali •! Meccanismi per il supporto della Qualità del Servizio •! Complessità •! Affermazione recente su SIP –! We have made every effort to read RFC 3261 closely and interpret it correctly, but this is difficult to do because the RFC is informal, incomplete, and vague in many place - Pamela Zave et alii. “articolo sottomesso a IPTCOMM 2010 Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 150
  • 57. RTP/RTCP (Real Time Transport Protocol/Real Time Control Protocol) RFC 3550/3551 Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 151
  • 58. •! J. Rey, D. Leon, A. Miyazaki, V. Varsa, R. Hakenberg, RFC 4588: RTP Retransmission Payload Format, July 2006 Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 152
  • 59. Introduzione - 1 •! RTP è stato progettato per fornire servizio di trasporto end- to-end per dati con caratteristiche real-time •! Non dipende dal protocollo di trasporto, cioè può essere usato su UDP, IPX, AAL5/ATM etc.. In reti IP si basa su UDP •! Non è un protocollo di livello applicativo, sebbene è in stretta relazione con le applicazioni •! Non offre nessun meccanismo di affidabilità e di controllo di flusso/congestione •! Fornisce funzionalità adatte per trasportare informazioni real-time, ma non assicura la consegna real-time •! RTP consiste di una parte dati e una parte di controllo, denominata RTCP (Real Time Control Protocol) Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 153
  • 60. Introduzione - 2 •! I servizi offerti dal protocollo RTP sono: –! Identificazione del tipo di dati trasportati –! Numero di sequenza, per l’identificazione di eventuali perdite di pacchetti e arrivi fuori sequenza –! Timestamping, per la ricostruzione della sincronizzazione tra le sorgenti –! Monitoraggio della qualità della comunicazione •! RTCP fornisce informazioni sui partecipanti a conferenze real-time tra gruppi di utenti in reti IP. Inoltre, tra i servizi offerti da RTCP: –! source identification –! la fornitura di un riscontro sui parametri di QoS a livello di rete (percentuale di pacchetti persi, jitter) osservati dai ricevitori Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 154
  • 61. Formato dei messaggi RTP V P X CC M Payload Type Sequence Number 4 byte 2b 1b 1b 4b 1b 7b 16 b 4 byte RTP Timestamp 4 byte Synchronization Source (SSRC) ID 4 byte Contributing Source (CSRC) ID (Optional) •! V: versione del protocollo RTP •! P: padding, indica se ci sono byte di padding nel pacchetto (posti alla fine del payload) •! X: extension, se settato, l’intestazione è seguita da un’estensione (non ancora definite) •! CC: CSRC Count, contiene il numero di identificatori CSRC posti nella parte finale dell’intestazione •! M, Marker, messo a disposizione dell’applicazione •! Payload type, identifica il formato del payload RTP e determina la sua interpretazione da parte dell’applicazione (http://www.iana.org/numbers.htm) •! Sequence number, usato affinché il ricevitore possa riconoscere la perdita di pacchetti e l’arrivo di pacchetti fuori sequenza •! Timestamp, usato per la ricostruzione della sincronizzazione tra codificatore e decodificatore •! SSRC, Identificatore della sorgente di sincronizzazione (sorgente del messaggio) •! CSRC, rappresenta un identificativo della sorgente (utilizzato in presenza di mixer) Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 155
  • 62. Definizione del campo Timestamp •! Indica l’istante di campionamento del primo ottetto o l’istante in cui viene creato il frame a cui appartiene il primo ottetto del segmento RTP. Deriva da un clock (temporizzatore) che si incrementa nel tempo in maniera lineare. Segmenti consecutivi –! possono avere lo stesso timestamp se sono generati allo stesso istante (per esempio se appartengono allo stesso frame video) –! possono contenere timestamp che non sono strettamente crescenti se i dati non vengono trasmessi nell’ordine di campionamento, come nel caso di frame video MPEG –! Se i pacchetti RTP vengono generati periodicamente, deve essere usato l’istante di campionamento nominale del clock di campionamento Segnale Analogico Campioni 160 T 160 T 160 T t t Pacc. RTP Pacc. RTP Timestamp Timestamp Flusso 600 920 Pacchetti RTP Calcolo del Timestamp per dati campionati periodicamente Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 156
  • 63. Traslatori e Mixer Router Router Utente: A Utente: B Frame Relay SSRC: A SSRC: B SSRC: A SSRC: C SSRC: B SSRC: C Utente: C Traslatore D Router Router Utente: A Utente: B Frame Relay SSRC: A SSRC: B SSRC: E SSRC: A CSRC: A, B, C SSRC: C SSRC: B SSRC: C Utente: C Mixer E Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 157
  • 64. Funzioni del protocollo RTCP •! Riscontro sulla qualità della distribuzione dei dati •! Identificazione della sorgente RTP, mediante il nome canonico o CNAME del tipo user@host oppure host, se non è disponibile un nome user –! il CNAME può essere usato per associare i flussi di diversi media ad una stessa sessione (per esempio per sincronizzare audio e video). •! Controllo del rate di trasmissione dei pacchetti RTCP •! Trasporto di informazioni minime per il controllo della sessione, per esempio l’identificazione dei partecipanti da visualizzare sull’interfaccia utente Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 158
  • 65. Formato dei messaggi RTCP •! La porta UDP del flusso RTCP è pari alla porta del flusso RTP controllato più 1 •! Esistono 5 tipologie di messaggi RTCP –! Sender Report: trasmissione periodica da parte di partecipanti attivi nella conferenza per portare a conoscenza degli altri di cosa questi avrebbero dovuto ricevere (cioè numero di pacchetti e byte trasmessi) –! Receiver Report: trasmissione periodica da parte di partecipanti passivi nella conferenza di statistiche relative alla loro ricezione (cioè numero di pacchetti persi e jitter) –! Source Description (SDES): utilizzati per la descrizione della sessione. Include anche l’identificatore CNAME, nome unico della sorgente –! Bye: indica l’intenzione di voler abbandonare la conferenza –! Application Specific: ideato per usi sperimentali di nuove applicazioni Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 159
  • 66. Formato Sender Report 0 2 3 Header 8 16 31 V P RC PT=200 Length SSRC del trasmettitore NTP Timestamp, bit più significativi Sender NTP Timestamp, bit meno significativi Info RTP Timestamp Packet count del trasmettitore Octect count del trasmettitore SSRC_1 Reception Numero di pacchetti persi Report 1 Fract Lost Numero di sequenza più alto ricevuto Interarrival Jitter Ultimo SR (LSR, Last SR) Ritardo dall’ultimo SR (DLSR) Reception Report 2 SSRC_2 … Sender Report Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 160
  • 67. Formato Receiver Report 0 2 3 8 16 31 Report 1 Header V P RC PT=201 Length SSRC del trasmettitore SSRC_1 Reception Fract Lost Numero di pacchetti persi Numero di sequenza più alto ricevuto Interarrival Jitter Ultimo SR (LSR, Last SR) Ritardo dall’ultimo SR (DLSR) Reception Report 2 SSRC_2 … VoIP Anno Accademico 2010/11 Receiver Report Slide 161
  • 68. Formato SDES (Source Descriptor) 0 2 3 8 16 31 Header V P SC PT=202 Length SSRC/CSRC_1 Chunk 1 SDES Item … Chunk 2 SSRC/CSRC_2 SDES Item SDES Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 162
  • 69. Pacchetto RTCP composto Prefisso di SR o RR RR SDES criptazione APP BYE obbligatorio addizionali CNAME obbl. 32 bit •! prefisso di criptazione: solo se il pacchetto è criptato esso è preceduto da una quantità random di 32-bit ricalcolata per ogni pacchetto (vedi RFC1321 e RFC2437 per chiarimenti sulla criptazione). •! SR o RR: il primo pacchetto deve essere uno fra questi due per facilitare la validazione. •! RRs addizionali: pacchetti che vanno aggiunti, se il numero di sorgenti di cui si sono fatte le statistiche supera 31. •! SDES: un pacchetto SDES contenente CNAME deve essere presente in ogni pacchetto composto. Altri SDES opzionali possono essere inclusi. •! BYE o APP: in particolare il pacchetto BYE deve essere l’ultimo. Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 163
  • 70. Aspetti legati alla QoS Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 164
  • 71. Definizione di QoS percettiva •! La QoS percettiva è riferita alla qualità del servizio così come viene percepita dall’utente –! Listening quality (LQ): chiarezza con la quale il segnale vocale acquisito tramite l’altoparlante del trasmettitore, viene ricevuto dall’ascoltatore –! Conversational quality (CQ): include fenomeni bidirezionali, come il ritardo con il quale il segnale arriva al ricevitore e l’eco dell’altoparlante •! Tecniche di misura della QoS percettiva –! Attive –! Passive •! Tecniche attive di misura della QoS percettiva –! Soggettive: definite in due raccomandazioni ITU-T, P.800 e P.830, permettono di quantificare la qualità del servizio percepita dall’utente mediante il Mean Opinion Scores (MOS), che è rappresentato da una scala di 5 valori, da 1 (qualità pessima, Bad) a 5 (qualità eccellente, Excellent); le misure soggettive includono sia test sulla listening quality che sulla conversational quality –! Oggettive: cercano di fornire in maniera automatizzata i valori ottenuti con il MOS. In ordine temporale le tecniche definite sono state Perceptual Speech Quality Measurement (PSQM), Perceptual Analysis Measurement System (PAMS) e Perceptual Evaluation of Speech Quality (PESQ) Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 165
  • 72. Tecnica PESQ •! La tecnica PESQ è stata definita nel 2001 (ITU-T P.862) –! Tecnica basata su conoscenze di psico-acustica •! Approccio –! inserire un campione di audio nella rete, e confrontare il campione originale con quello ricevuto in uscita dalla rete o da un suo componente. Il confronto viene quantificato mediante un valore numerico nell’intervallo di valori del MOS. •! Le due caratteristiche chiave di questa tecnica sono –! sia il segnale di ingresso che quello di uscita sono modellati da un punto di vista percettivo; –! il confronto è orientato alla valutazione della distanza dei due segnali dal punto di vista della percezione umana. •! Le tecniche PSQM, PAMS e PESQ sono accurate, ma risultano costose in termini di implementazione in quanto, per eseguire il test, richiedono l’uso di un canale telefonico della rete da analizzare. Questo spesso significa l’utilizzo di apparecchiature hardware o software specializzate per supportare le interfacce di segnalazione e telefoniche della rete da analizzare. Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 166
  • 73. E-Model - 1 •! Proposto nel 1990 dall’ITU-T con le raccomandazioni G.107 e G.108 per mettere a disposizione dei progettisti uno strumento di pianificazione •! Questa tecnica fornisce come risultato principale il cosiddetto R-factor (o R-value), funzione di 20 parametri d’ingresso: i fattori responsabili della degradazione della qualità •! Tecnica passiva per la misura della QoS percettiva –! Molto criticata per via dell’approccio additivo nella stima del R- factor R User Satisfation MOS G.107 100 Default Value 94 Very Satisfied 4.4 90 4.3 Satisfied 80 4.0 Some Users Dissatisfied 70 3.6 Many Users Dissatisfied 60 3.1 Nearly All Users Dissatisfied 50 2.6 Not Recommended 0 1.0 Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 167
  • 74. E-Model - 2 •! R-factor=Ro–Is–Id–Ie–A Fattore Nome Sottofat. Effetti considerati dal sottofattore Basic signal-to-noise Ro SLR End-to-end signal attenuation, expressed as a signal loudness rating ratio Noise from a variety of sources including room noise, expressed as No dBm using psophometric noise measurement Simultaneous Iolr Low outbound volume factor Is impairment Ist Non optimum sidetone Iq Quantizing distortion Id,te Talker echo Id Delay impairment factor Id,le Listener echo Excessive absolute delay, which can disrupt natural conversational Id,d rhythms Type of Speech distortion caused by factor low-bit-rate codecs, expressed as an Ie Equipment impairment codec assigned value for varieties of encoding collected in ITU G.113 User accommodation of inferior quality in return for ability to use the telephone when: Type of •! Moving about in buildings; A Expectation factor connection •! Moving about in a geographic area, or in a vehicle; •! One end of the connection is in a hard-to-reach location. Expressed as an assigned value to be taken from ITU G.113 Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 168
  • 75. QoS e Parametri di Sistema S u b je ctive q u a lity Liste n in g M O S C o n ve rsatio n al M O S a sse ssm e n t O b je ctive q u a lity Lo u d n e ss D isto rtio n D e lay E ch o a sse ssm e n t Jitte r b u ffe r Ne tw o rk Ne tw o rk d e lay p acke t lo ss jitte r T e rm in a l Ne tw o rk Jitte r b u ffe r q u ality q u a lity p a ra m e te rs o ve rflo w p aram e te rs Ne tw o rk d e lay E ch o Network can ce llatio n C o d in g d isto rtio n Packet loss C o d e r/ IP p acke t d e lay D e co d e r T e rm in al D e jitte r Ne tw o rk d e sign / Network d e sign Jitte r E ch o can ce lle r p aram e te rs b u ffe r m an age m e n t p aram e te rs jitter P acke t size Lin k u tilizatio n Network Delay 1 2 3 IP N e tw o r k 1 2 3 4 5 6 4 5 6 7 8 9 7 8 9 8 # 8 # * * IP P h o n e IP P h o n e Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 169
  • 76. VoIP QoS: Fattori importanti •! Perdita dei pacchetti –! Il protocollo di trasporto da utilizzare non può essere il TCP, quindi non possono essere recuperati eventuali pacchetti persi. –! Strategie per ridurre il problema: introdurre informazioni ridondanti che permettono di ricavare informazioni perse (funzionanti fino a perdite del 10%) – Es. tecniche di FEC (Forward Error Correction). •! Codifica della voce –! Diversi algoritmi disponibili con diverse caratteristiche –! Tecniche per la soppressione dei silenzi •! Ritardo –! Problemi legati alla sovrapposizione delle informazioni, che diventano significativi quando il ritardo end-to-end è intorno a 250 ms. •! Jitter (variazione del ritardo) –! Per rimuovere questo problema è necessario introdurre un buffer (e quindi ritardo) che permette di raccogliere i pacchetti e rileggere le informazioni a velocità costante Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 170
  • 77. Perdita di pacchetti - 1 •! Studi sperimentali approvati dagli enti di standardizzazione hanno dimostrato che se nella rete il tasso di perdita dei pacchetti VoIP supera una certa soglia, si possono verificare distorsioni audio che inducono un abbassamento della qualità dell’audio percepita dall’utente all’aumentare del tasso di perdita. •! In ogni chiamata, questo effetto generale è modulato –! dalla distribuzione della perdita di pacchetti –! dall’eventuale algoritmo di Packet Loss Concealment (PLC) usato in fase di decodifica per rimediare alla perdita di pacchetti VoIP Bursty: U[1, 8] pks Prestazioni del G.711 con PLC nel caso di perdite casuali e a blocchi Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 171
  • 78. Perdita di pacchetti - 2 Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 172
  • 79. Alcuni algoritmi di PLC - 1 •! Pensati per lavorare con il codec G.711 •! Receiver based: non necessitando di una cooperazione con il sender INSERTION TECHNIQUES: in queste tecniche il pacchetto perso è semplicemente rimpiazzato con un pacchetto sostitutivo. Sono tecniche semplici da implementare ma caratterizzate da performance relativamente basse !! Silence Substitution !! Noise Substitution !! Packet Repetition Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 173
  • 80. Alcuni algoritmi di PLC - 2 INTERPOLATION TECHNIQUES: permettono di stimare l'informazione che sarebbe dovuta essere trasportata nei pacchetti andati persi !! ANSI (American National Stand. Inst.) Rec. ATIS-0152100.2005 (Annex B) !! ITU-T Recommendation G.711 (Appendix I) Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 174
  • 81. Confronto prestazionale tra algoritmi PLC PESQ 5 Noise Substitution ANSI Standard 4,5 Silence Substitution Packet Repetition 4 NO PLC ITU-T Standard 3,5 Delay= 20 ms 3 Jitter= 0 ms 2,5 2 1,5 1 0,5 0 1 2 3 5 7 10 15 20 30 40 % Loss Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 175
  • 82. Codifica della Voce - 1 •! I codec a basso bit rate, ovviamente, hanno una maggiore efficienza in fase di codifica del segnale audio al prezzo di una qualità percettiva del segnale audio deteriorato dopo i processi di codifica/decodifica •! Codec non basati sulla forma d’onda del segnale, questi algoritmi sono ulteriormente penalizzati dal fatto che presentano una maggiore complessità nei processi di codifica/decodifica che portano spesso ad un maggiore ritardo di elaborazione. •! Esempi (codec Cisco) MOS: G.711 (PCM) a 64 Kbps MOS=4.1, G.729 a 8 Kbps MOS=3.7, G.723.1 a 5.3 Kbps CELP MOS=3.65 •! Fenomeno Coder tandeming, impiego di diversi codec nel percorso seguito dai pacchetti relativi ad una certa chiamata, questo perchè le diverse reti attraversate (reti VoIP, PSTN, Cellulari, accesso a larga banda) utilizzano spesso tecniche di codifica differenti Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 176
  • 83. Codifica della Voce - 2 RETE IP Decod Decod Cod. Perdita G.72x Cod. PSTN Decod. PSTN G.711 Cod. G.711 Pacchetti G.711 G.72x G.711 Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 177
  • 84. Soppressione dei Silenzi •! Osservazione 1: se uno dei due interlocutori sta parlando, l’altro tipicamente resta in ascolto •! Osservazione 2: la tecnica di commutazione a pacchetto permette di sfruttare la “multiplazione statistica” •! Per sfruttare al meglio queste due osservazioni, è necessario che il trasmettitore non produca l’invio di informazione nei momenti in cui l’utente resti in silenzio. –! Voice Activity Detector (VAD) •! Problemi –! I primi algoritmi VAD sono stati caratterizzati dal difetto di tagliare la parte iniziale del segnale audio, dopo il periodo di silenzio (fenomeno di speech clipping) –! A causa dello speech clipping, le tecniche di soppressione del silenzio hanno lo svantaggio di rappresentare un ulteriore fattore di degrado della qualità percettiva –! Per mantenere all’ascoltatore la sensazione che l’interlocutore risulti ancora connesso, si introduce un rumore artificiale, chiamato comfort noise –! Le caratteristiche di questo rumore artificiale raramente riescono ad essere molto simili a quelle del reale rumore di ambiente Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 178
  • 85. Ritardo di collegamento •! Gli effetti sulla qualità percettiva di servizi telefonici indipendentemente dal tipo di tecnologia si possono classificare in due aree –! problemi associati con la corretta interazione fra gli utenti della chiamata (problemi che intaccano la qualità della conversazione, conversational quality) –! problemi di eco •! Specificatamente ai servizi VoIP –! problemi relativi alla variazione del ritardo, detto jitter, in quanto questo fenomeno può essere sorgente di perdita di pacchetti e di introduzione di ulteriore ritardo di connessione attraverso il buffer di dejitter, che mira all’eliminazione del jitter stesso 0 100 200 300 400 500 600 700 800 Time (msec) ITU’s G.114 Recommendation = 0 – 150msec 1-way delay Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 179
  • 86. Ritardo di collegamento: problemi di eco - 1 •! Eco di tipo elettrico –! L’aggiunta di un collegamento VoIP introduce il problema dell’eco iniziale, dovuto principalmente all’incremento del ritardo end-to-end. In questo modo, il residuo di eco viene percepito dall’utente –! L’impatto sulla qualità percettiva del problema dell’eco iniziale è limitato a causa del fatto che è un fenomeno che si verifica solo all’inizio della chiamata. •! In presenza di Media Terminal Adaptor (MTA) che interfacci il telefono utente con la sua rete a larga banda i problemi di eco che persistono per l’intera chiamata –! L’apparato MTA contiene un circuito ibrido (4fili-2fili) ed un cancellatore di eco •! Nel caso di un’elevata amplificazione effettuata sul segnale ricevuto dal terminale ricevente (telefono), si generano –! eco elettrico Sottrattore –! eco acustico Eco Eco Residuo + !" NLP - Eco Segnale verso l’apparato remoto Eco Stimato 2 fili Stimatore Circuito Eco 4 fili Ibrido Filtro Adattivo Segnale dall’apparato remoto Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 180
  • 87. Ritardo di collegamento: problemi di eco - 2 MILANO ROMA FXO/FXS E&M FXO/FXS E&M Utente A PBX PBX Utente B GATEWAY WAN GATEWAY Analogico Digitale Analogico - tratta finale (eco non percepibile in quanto (Introduzione di un ritardo (eco percepibile in quanto il il ritardo è troppo basso) “elevato”) ritardo è relativamente elevato) •! FXO - Foreign eXchange Office (linea analogica a due fili) •! FXS - Foreign eXchange Station (linea analogica a due fili) •! PBX - Private Branch eXchange •! E&M - recEive and transMit (linea analogica a 4 fili) Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 181
  • 88. Ritardo di collegamento: problemi di jitter - 1 •! Il processo che considera l’elaborazione dei pacchetti che trasportano informazioni di fonia nei gateway e la loro trasmissione nella rete che collega due gateway, non è tempo- invariante –! significative variazioni del ritardo –! eliminabili mediante un buffer dove mantenere temporaneamente i pacchetti in arrivo •! Tipologia di Buffer di dejitter –! buffer di dejitter di dimensione fissa –! buffer di dejitter che autoregolano la loro dimensione in base all’osservazione del jitter misurato Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 182
  • 89. Ritardo di collegamento: problemi di jitter - 2 Periodo di campionamento: 20ms TS: Valore del timestamp RTP A B C Router B con buffer Trasmettitore Router A di dejiitter Ricevitore RETE IP A B C A B C Usando i valori di RTP Timestamp Il buffer di dejitter elimina le variazioni Anno Accademico 2010/11 VoIP Slide 183