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“Commento su ...ˮ
A review of educational outcomes in the children's
mental health treatment literature1
and
Teachers as mental health promoters: a
study of teachers' understanding of the
concept of mental health2
E-4
MENTAL HEALTH AND SCHOOL
( ΨΥΧΙΚΗ ΥΓΕΙΑ ΚΑΙ ΣΧΟΛΕΙΟ )
accademic year: 2016 / 2017
winter semester
Διδάσκοντες μέλη ΔΕΠ / Faculty Instructors
Ioanna Bibou
Φοιτητης / Student : Giovanni Carli
ΑΚΑΔΗΜΑÏΚΗ ΤΑΥΤΟΤΗΤΑ / Academic ID : 250050682053
Matricola UniFi : 5378593
1-A review of educational outcomes in the children's mental health treatment literature.
Kimberly D. Becker, Nicole Evangelista Brandt, Sharon H. Stephan & Bruce F. Chorpita
2-Teachers as mental health promoters: a study of teachers' understanding of the concept of mental health.
Stine Ekornes, Trond Eiliv Hauge & Ingrid Lund
1 Go to Index
Art. 3 [… ] È compito della
Repubblica rimuovere gli ostacoli
di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la libertà e
l'eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo
della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i
lavoratori all'organizzazione
politica, economica e sociale del
Paese.
Art. 4 […] Ogni cittadino ha il
dovere di svolgere, secondo le
proprie possibilità e la propria
scelta, un'attività o una funzione
che concorra al progresso
materiale o spirituale della
società.
[Costituzione italiana
2 giugno 1946]
2 Go to Index
INDICE
Gli obiettivi e le domande della ricerca...................................................................... p. 4
Background teorico................................................................................................
Metodologia..........................................................................................................
Risultato ed impatto................................................................................................
Bibliografia........................................................................................................
Linkografia.........................................................................................................
3 Go to Index
Gli obiettivi e le domande della ricerca
I due articoli si pongono come obiettivo quello di allargare il concetto di ‘salute mentale’ in modo che esso
comprenda il più generico concetto di ‘benessere’, questo al fine di poter individuare delle possibili azioni
preventive in ambito scolastico sul tema della salute mentale.
Per far questo si intende analizzare un corpus di studi che affrontano il tema della comprensione e dell’utilizzo
nella scuola del termine ‘salute mentale’: quali fattori agiscono, come agiscono e quali sono le implicazioni di
tale comprensione; nonché mettere in relazione i risultati scolastici con i risultati dei trattamenti di salute
mentale per verificarne il forte legame dipendente.
Inoltre ci si chiede se le differenze tra ambiente scolastico e non scolastico influiscono sul trattamento di salute
mentale e come è possibile metetre in relazione ed a confronto le diverse misure provenienti dai due campi
d’interesse.
Background teorico
Il quadro teorico di analisi è un punto di vista socio-ecologico e sistemico, vede la comprensione concettuale
come il risultato di una complessa interazione tra fattori individuali, organizzativi e i livelli sociali.
Detti fattori individuali, organizzative e sociali si trovano però ad essere in stretta relazione culturale con il
territorio oggetto di analisi (Norvegia), in questa disamina si proverà a mettere a confronto i risultati delle
ricerche con la realtà italiana conosciuta ed esperita dallo scrivente.
Il dato importante è però che un esame della correlazione tra i due diversi risultati (accademico e del trattamento
mentale) non è ancora stato fatto. Le precedenti review danno risultati dove mischiano o escludono uno o l’altro
dato, alcuni piccoli risultati affermano però che vi sia un positivo impatto sui risultati educativi attraverso un
trattamento di salute mentale.
Questo accade però in un contesto dove il termine ‘salute mentale’ risulta poco familiare e spesso caricato
negativamente. Un lavoro, anche culturale, che miri a caricare positivamente questo concetto potrebbe portare
ad un miglioramento in ambe due gli ambiti. Si tratta di un lavoro anche linguistico-semantico poiché proprio il
linguaggio carica di significato e fa specchio alla cultura che lo esprime, dunque forma.
A questo proposito è doveroso ricordare che i risultati scolastici non sono solo i ‘voti’, ma anche il modo nel
quale ci si relaziona, la frequenza, la motivazione, ecc.
Riguardo ai dati di partenza ed allo studio delle ricerche precedenti abbiamo poche informazioni su come siano
stati presi i dati. In più molti trattamenti di salute mentale vengono agiti in ambito non scolastico e non ci sono
dati precisi su come e quanto la programmazione ed i risultati scolastici varino in base a ciò che accade in questo
ambito.
4 Go to Index
In ambito italiano esistono vari documenti procedurali che legano l’ambito non scolastico dei trattamenti di
salute mentale all’ambito scolastico dei risultati curricolari e disciplinari. In questa sede non ci è possibile
prendere però in esame quanto questi due campi si influenzino3
, ma secondo il Foresight Mental Capital and
Wellbeing Project (2008) un piccolo incremento della media del benessere popolare produrrebbe una sostanziale
diminuzione delle patologie di disturbo mentale.
Gli insegnanti, dunque, si trovano ad essere in prima linea con le loro competenze chiave.
il ruolo dell’insegnante è cambiato dall’essere un singolo attore a parte di un sistema. La ricerca ci dice
(Bronfenbrenner (1979, 2005), teoria dei sistemi ecologici) che vi è uno spostamento di attenzione al di là
dell’approccio individualistico ed una cura dell’ambiente di apprendimento positivo. Tutto ciò posiziona la
scuola in un punto centrale di intervento.
il concetto di salute mentale varia a seconda del tempo, del luogo, della cultura e del contesto di appartenenza,
dunque, ma vi sono delle utili categorizzazioni fornite dalla ricerca:
Universal prevention: directed at all pupils (ad esempio aumentando la consapevolezza e la conoscenza
la salute mentale attraverso programmi di formazione nelle scuole).
Selective prevention: directed at groups of pupils with a known and increased risk of developing problems (ad
esempio profughi minori o gli alunni con difficoltà di apprendimento).
Indicated prevention: directed at pupils with high degrees of symptom load, but without qualifying for a
medical diagnosis.
- esistenza di vari programmi statali facoltativi per la salute mentale4
Metodologia
Review: di 1500 articoli solo 85 rispondono ai criteri di controllo di salute mentale e rendimento scolastico entro
i 21 anni.
Codifica e raggruppamento in sovra-categorie senza aggregazione dei dati unitamente ad interviste focus group e
ricerche sulla base di un approccio statistico con metodo misto.
Sono state fatte inferenze statistiche circa le differenze di comprensione concettuale tra i gruppi di insegnanti in
base alle variabili indipendenti del livello individuale (sesso, età, background educativo e anni di esperienza) e
del livello organizzativo (tipo di scuola, dimensioni scuola e partecipazione a programmi di formazione di
salute mentale).
A parere dello scrivente sono mancate ricerche sociologiche che misurassero lo scostamento dalla comprensione
comune del termine salute mentale. Questo fatto potrebbe incidere nella lettura dei dati come di seguito
specificato.
3 – per i ‘Piani Educativi’ individualizzati o personalizzati ed altri documenti come il Profilo Dinamico
Funzionale (PDF) vedi Linkografia
4 – per i programmi italiani vedi Linkografia
5 Go to Index
Risultato ed impatto
Per legare i risultati accademici ai risultati dei trattamenti di salute mentale sarebbe utile standardizzare le varie
valutazioni e la raccolta dati. Questo permetterebbe di ricevere dati standardizzati anche da altri ambiti quali gli
operatori socio-sanitari, la famiglia e i ragazzi eccetera. A titolo di esempio citiamo il ‘registro elettronico’
adottato in alcune scuole italiane.5
Comunque a livello scolastico si agisce come promozione della salute mentale (percepita come prevenzione e
quindi con valenza positiva anziché negativa se vissuta come cura) soprattutto sui temi di: Disruptive
behaviour 28.6, Anxiety/avoidance 24.0, Inattention/hyperactivity 12.3 e si verifica che chi supera su di un
esito educativo un gruppo lo supera anche su di un esito di salute mentale, improbabile il contrario.
Da notare che molti di questi trattamenti avvengono nelle scuole! Dove pure si continua a sottovalutare i risultati
scolastici pur molto legati ai problemi, ad esempio, di ansia, inattenzione o iperattività.
Con questi studi si dimostra che non influisce sul risultato né il tipo di intervento di salute mentale, né
l’indicatore che si sceglie per misurarlo.
Si sta capendo che il ruolo primario dei giovani è quello di studenti e che il successo scolastico è multiforme; si
misurano i risultati educativi quasi esclusivamente sotto forma di rendimento scolastico, ma dovremmo tenere
presenti anche le relazioni con i car-giver, lo status socio-economico oltreché disgregare il dato docimologico
del mero “risultato scolastico”.
Il ruolo centrale dell’insegnante (come individuo, come professionista e come cittadino) è quello di comprendere
che il benessere fisico, sociale ed emotivo sono parte integrante della salute mentale che deve essere
considerata molto di più che una mera assenza di malattia poiché è fondamentale riuscire ad
essere in grado di far fronte ai normali stress della vita, di lavorare in modo produttivo e
fruttuoso e di dare il proprio contributo alla propria comunità6
.
Se la salute mentale è considerata principalmente malattia e diagnosi rischia di essere percepita come in un
campo fuori dalle competenze e dalla preparazione dell’insegnante invece di essere percepita come formazione
e cura dell’individuo nella pratica quotidiana.
Il termine 'Salute mentale' è, però, strettamente legato alla malattia e la diagnosi per molti insegnanti e quindi
caricato negativamente, ma gli insegnanti che hanno più anni di esperienza lo trovano meno caricato
negativamente rispetto a quelli che ne hanno meno di esperienza.
Queste insegnanti riportano anche livelli significativamente più elevati di supporto organizzativo sulla
promozione della salute mentale.
Tutti i gruppi concordano sul fatto che il termine viene percepito come strano e piuttosto sconosciuto in un
contesto scolastico ed alcuni insegnanti esprimono un chiaro rifiuto di utilizzare il termine 'salute mentale' per la
paura di rendere i problemi più grandi e difficili da risolvere (stigma e taboo); essi esplicitamente preferiscono il
termine 'benessere'.
In contrasto con questo, un altro gruppo si dice ansioso di chiarire il concetto, visto come un requisito
indispensabile per essere in grado di discutere la questione e per sviluppare una comprensione comune.
5 - Il registro elettronico scolastico è un registro on line che la scuola italiana avrebbe dovuto adottare in base alle
disposizioni del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012 n. 135
"Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini"
vedi → https://it.wikipedia.org/wiki/Registro_scolastico
6 - a questo proposito si vedano gli articoli 3 e 4 della Costituzione italiana citati anche ad inizio documento.
6 Go to Index
Tutti vedono l’esperienza come la vera base della conoscenza e gli studi dimostrano come l’esperienza
contribuisca ad una più positiva comprensione del concetto di salute mentale, dunque la ricerca pare dire che
non dipende da quanto si lavora o da quando si è smesso di studiare ma da dove e con chi si stà lavorando.
Questo è un dato molto importante in termini di dinamiche sociali sempre più connesse in rete, sempre meno
singole e sempre più in relazione.
I risultati indicano una leggera tendenza per gli insegnanti con ulteriore formazione in psicologia e / o
educazione speciale a provare ad usare il termine 'salute mentale' rispetto agli insegnanti senza questo tipo di
istruzione ed in effetti la partecipazione a programmi di formazione sulla salute mentale nelle scuole sembra
svolgere un ruolo, il problema potrebbe essere uno scollamento del termine per come viene compreso dalla
scuola e come dalla famiglia o dalla società; scolarizzarsi ad un utilizzo corretto del termine potrebbe non voler
dire mettersi in ascolto di come, questo termine, viene percepito dagli allievi, dalle famiglie, dalla società in
generale. E’ un percorso culturale complesso al quale bisogna porre la giusta attenzione per non stigmatizzare
ulteriormente la salute mentale ma cercare di abbattere un taboo, in questo la scuola e gl’insegnanti si devono
relazionare sempre più con il territorio ed il loro mestiere non può più essere limitato alla mera educazione ma
deve diventare formazione tout court.
Il concetto è cambiato da essere principalmente caricati negativamente a diventare un termine più neutro o
positivo, il cambiamento comporta anche la riduzione dello stigma, tuttavia, i risultati indicano che c'è ancora
molta strada da fare prima che il concetto diventa familiare al contesto scolastico e naturale
parte del vocabolario insegnante e per la società in generale.
Le conseguenze dello stigma
Le condizioni di salute mentale sono ancora viste da alcuni come manifestazioni di debolezza personale o la
mancanza di volontà. Questo è dovuto soprattutto per idee sbagliate circa le cause e la natura delle condizioni di
salute mentale, focalizzare le cause anche con un percorso biografico potrebbe essere una delle strategie da
utilizzare. Il 35% di studenti che soffrono di problemi di salute mentale dichiara di ha riferito di essere trattata
in modo negativo, compreso l'essere accusato, evitato, antipatia, escluso o temuti dai loro insegnanti. Manca una
netta differenziazione tra problema mentale e follia nell’uso comune.
Fattori individuali: formazione ed esperienza
La ricerca indica che si conosce più per buon senso che per preparazione vera e propria. Lo scrivente ritiene però
che questa sia la differenza tra la ‘scolarizzazione al concetto’ e la ‘competenza del concetto’, ci vuole, forse,
una preparazione ‘vera e propria’ ma poi va unita al buon senso dell’esperienza.
Nel percorso accademico dello scrivente, per esempio, vi sono esami di psicologia, psicologia dell’handicap e
clinica, psicologia delle disabilità, pedagogia della cura e pedagogia della famiglia, pedagogia speciale, ed altri
che affrontano il tema della salute mentale e dei rendimenti scolastici, ad ogni modo le conoscenze vanno
sempre unite alla pratica ed all’esperienza in classe nonché al sentire comune.
Vi è poi un problema di politica e di informazione legato alla realtà nazionale di ogni stato e quindi di ogni
istituzione scolastica statale.
Si evidenzia, tuttavia, il concetto di salute mentale come continuum formativo ed una mancanza di supporto
organizzativo in grado di alimentare il senso di 'gatekeeper' per individuare i soggetti a rischio può essere
nodale.
7 Go to Index
Bibliografia
• Bronfenbrenner, U. (1979). The ecology of human development: Experiments by nature and design.
Cambridge, MA: Harvard University Press.
• Bronfenbrenner, U. (2005). Ecological systems theory. In U. Bronfenbrenner (Ed.), Making human
beings human: Bioecological perspectives on human development. Thousand Oaks, CA: Sage
Publications.
Linkografia
• PROGRAMMI DI SALUTE MENTALE NELLA SCUOLA ITALIANA
Il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica
a cura del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto
superiore di sanità
→ http://www.epicentro.iss.it/temi/mentale/iniziativeItalia.asp
• LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBI
SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
a cura del M.I.U.R. Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
→ https://aidparma.files.wordpress.com/2011/07/linee_guida_sui_dsa_12luglio2011-4.pdf
• BLOG su inclusività e bisogni educativi speciali
→ https://sostegnobes.wordpress.com/pianoforte-didattico-personalizzato/
• Foresight Mental Capital and Wellbeing Project (2008).
→ https://www.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/292453/mental-capital-wellbeing-summary.pdf
• REGISTRO ELETTRONICO
→ https://it.wikipedia.org/wiki/Registro_scolastico
• ARTICOLI SUL REGISTRO ELETTRONICO
LA STAMPA :→ https://it.wikipedia.org/wiki/Registro_scolastico
ORIZZONTESCUOLA.IT : http://www.orizzontescuola.it/registro-elettronico/→
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  • 1. “Commento su ...ˮ A review of educational outcomes in the children's mental health treatment literature1 and Teachers as mental health promoters: a study of teachers' understanding of the concept of mental health2 E-4 MENTAL HEALTH AND SCHOOL ( ΨΥΧΙΚΗ ΥΓΕΙΑ ΚΑΙ ΣΧΟΛΕΙΟ ) accademic year: 2016 / 2017 winter semester Διδάσκοντες μέλη ΔΕΠ / Faculty Instructors Ioanna Bibou Φοιτητης / Student : Giovanni Carli ΑΚΑΔΗΜΑÏΚΗ ΤΑΥΤΟΤΗΤΑ / Academic ID : 250050682053 Matricola UniFi : 5378593 1-A review of educational outcomes in the children's mental health treatment literature. Kimberly D. Becker, Nicole Evangelista Brandt, Sharon H. Stephan & Bruce F. Chorpita 2-Teachers as mental health promoters: a study of teachers' understanding of the concept of mental health. Stine Ekornes, Trond Eiliv Hauge & Ingrid Lund 1 Go to Index
  • 2. Art. 3 [… ] È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Art. 4 […] Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. [Costituzione italiana 2 giugno 1946] 2 Go to Index
  • 3. INDICE Gli obiettivi e le domande della ricerca...................................................................... p. 4 Background teorico................................................................................................ Metodologia.......................................................................................................... Risultato ed impatto................................................................................................ Bibliografia........................................................................................................ Linkografia......................................................................................................... 3 Go to Index
  • 4. Gli obiettivi e le domande della ricerca I due articoli si pongono come obiettivo quello di allargare il concetto di ‘salute mentale’ in modo che esso comprenda il più generico concetto di ‘benessere’, questo al fine di poter individuare delle possibili azioni preventive in ambito scolastico sul tema della salute mentale. Per far questo si intende analizzare un corpus di studi che affrontano il tema della comprensione e dell’utilizzo nella scuola del termine ‘salute mentale’: quali fattori agiscono, come agiscono e quali sono le implicazioni di tale comprensione; nonché mettere in relazione i risultati scolastici con i risultati dei trattamenti di salute mentale per verificarne il forte legame dipendente. Inoltre ci si chiede se le differenze tra ambiente scolastico e non scolastico influiscono sul trattamento di salute mentale e come è possibile metetre in relazione ed a confronto le diverse misure provenienti dai due campi d’interesse. Background teorico Il quadro teorico di analisi è un punto di vista socio-ecologico e sistemico, vede la comprensione concettuale come il risultato di una complessa interazione tra fattori individuali, organizzativi e i livelli sociali. Detti fattori individuali, organizzative e sociali si trovano però ad essere in stretta relazione culturale con il territorio oggetto di analisi (Norvegia), in questa disamina si proverà a mettere a confronto i risultati delle ricerche con la realtà italiana conosciuta ed esperita dallo scrivente. Il dato importante è però che un esame della correlazione tra i due diversi risultati (accademico e del trattamento mentale) non è ancora stato fatto. Le precedenti review danno risultati dove mischiano o escludono uno o l’altro dato, alcuni piccoli risultati affermano però che vi sia un positivo impatto sui risultati educativi attraverso un trattamento di salute mentale. Questo accade però in un contesto dove il termine ‘salute mentale’ risulta poco familiare e spesso caricato negativamente. Un lavoro, anche culturale, che miri a caricare positivamente questo concetto potrebbe portare ad un miglioramento in ambe due gli ambiti. Si tratta di un lavoro anche linguistico-semantico poiché proprio il linguaggio carica di significato e fa specchio alla cultura che lo esprime, dunque forma. A questo proposito è doveroso ricordare che i risultati scolastici non sono solo i ‘voti’, ma anche il modo nel quale ci si relaziona, la frequenza, la motivazione, ecc. Riguardo ai dati di partenza ed allo studio delle ricerche precedenti abbiamo poche informazioni su come siano stati presi i dati. In più molti trattamenti di salute mentale vengono agiti in ambito non scolastico e non ci sono dati precisi su come e quanto la programmazione ed i risultati scolastici varino in base a ciò che accade in questo ambito. 4 Go to Index
  • 5. In ambito italiano esistono vari documenti procedurali che legano l’ambito non scolastico dei trattamenti di salute mentale all’ambito scolastico dei risultati curricolari e disciplinari. In questa sede non ci è possibile prendere però in esame quanto questi due campi si influenzino3 , ma secondo il Foresight Mental Capital and Wellbeing Project (2008) un piccolo incremento della media del benessere popolare produrrebbe una sostanziale diminuzione delle patologie di disturbo mentale. Gli insegnanti, dunque, si trovano ad essere in prima linea con le loro competenze chiave. il ruolo dell’insegnante è cambiato dall’essere un singolo attore a parte di un sistema. La ricerca ci dice (Bronfenbrenner (1979, 2005), teoria dei sistemi ecologici) che vi è uno spostamento di attenzione al di là dell’approccio individualistico ed una cura dell’ambiente di apprendimento positivo. Tutto ciò posiziona la scuola in un punto centrale di intervento. il concetto di salute mentale varia a seconda del tempo, del luogo, della cultura e del contesto di appartenenza, dunque, ma vi sono delle utili categorizzazioni fornite dalla ricerca: Universal prevention: directed at all pupils (ad esempio aumentando la consapevolezza e la conoscenza la salute mentale attraverso programmi di formazione nelle scuole). Selective prevention: directed at groups of pupils with a known and increased risk of developing problems (ad esempio profughi minori o gli alunni con difficoltà di apprendimento). Indicated prevention: directed at pupils with high degrees of symptom load, but without qualifying for a medical diagnosis. - esistenza di vari programmi statali facoltativi per la salute mentale4 Metodologia Review: di 1500 articoli solo 85 rispondono ai criteri di controllo di salute mentale e rendimento scolastico entro i 21 anni. Codifica e raggruppamento in sovra-categorie senza aggregazione dei dati unitamente ad interviste focus group e ricerche sulla base di un approccio statistico con metodo misto. Sono state fatte inferenze statistiche circa le differenze di comprensione concettuale tra i gruppi di insegnanti in base alle variabili indipendenti del livello individuale (sesso, età, background educativo e anni di esperienza) e del livello organizzativo (tipo di scuola, dimensioni scuola e partecipazione a programmi di formazione di salute mentale). A parere dello scrivente sono mancate ricerche sociologiche che misurassero lo scostamento dalla comprensione comune del termine salute mentale. Questo fatto potrebbe incidere nella lettura dei dati come di seguito specificato. 3 – per i ‘Piani Educativi’ individualizzati o personalizzati ed altri documenti come il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) vedi Linkografia 4 – per i programmi italiani vedi Linkografia 5 Go to Index
  • 6. Risultato ed impatto Per legare i risultati accademici ai risultati dei trattamenti di salute mentale sarebbe utile standardizzare le varie valutazioni e la raccolta dati. Questo permetterebbe di ricevere dati standardizzati anche da altri ambiti quali gli operatori socio-sanitari, la famiglia e i ragazzi eccetera. A titolo di esempio citiamo il ‘registro elettronico’ adottato in alcune scuole italiane.5 Comunque a livello scolastico si agisce come promozione della salute mentale (percepita come prevenzione e quindi con valenza positiva anziché negativa se vissuta come cura) soprattutto sui temi di: Disruptive behaviour 28.6, Anxiety/avoidance 24.0, Inattention/hyperactivity 12.3 e si verifica che chi supera su di un esito educativo un gruppo lo supera anche su di un esito di salute mentale, improbabile il contrario. Da notare che molti di questi trattamenti avvengono nelle scuole! Dove pure si continua a sottovalutare i risultati scolastici pur molto legati ai problemi, ad esempio, di ansia, inattenzione o iperattività. Con questi studi si dimostra che non influisce sul risultato né il tipo di intervento di salute mentale, né l’indicatore che si sceglie per misurarlo. Si sta capendo che il ruolo primario dei giovani è quello di studenti e che il successo scolastico è multiforme; si misurano i risultati educativi quasi esclusivamente sotto forma di rendimento scolastico, ma dovremmo tenere presenti anche le relazioni con i car-giver, lo status socio-economico oltreché disgregare il dato docimologico del mero “risultato scolastico”. Il ruolo centrale dell’insegnante (come individuo, come professionista e come cittadino) è quello di comprendere che il benessere fisico, sociale ed emotivo sono parte integrante della salute mentale che deve essere considerata molto di più che una mera assenza di malattia poiché è fondamentale riuscire ad essere in grado di far fronte ai normali stress della vita, di lavorare in modo produttivo e fruttuoso e di dare il proprio contributo alla propria comunità6 . Se la salute mentale è considerata principalmente malattia e diagnosi rischia di essere percepita come in un campo fuori dalle competenze e dalla preparazione dell’insegnante invece di essere percepita come formazione e cura dell’individuo nella pratica quotidiana. Il termine 'Salute mentale' è, però, strettamente legato alla malattia e la diagnosi per molti insegnanti e quindi caricato negativamente, ma gli insegnanti che hanno più anni di esperienza lo trovano meno caricato negativamente rispetto a quelli che ne hanno meno di esperienza. Queste insegnanti riportano anche livelli significativamente più elevati di supporto organizzativo sulla promozione della salute mentale. Tutti i gruppi concordano sul fatto che il termine viene percepito come strano e piuttosto sconosciuto in un contesto scolastico ed alcuni insegnanti esprimono un chiaro rifiuto di utilizzare il termine 'salute mentale' per la paura di rendere i problemi più grandi e difficili da risolvere (stigma e taboo); essi esplicitamente preferiscono il termine 'benessere'. In contrasto con questo, un altro gruppo si dice ansioso di chiarire il concetto, visto come un requisito indispensabile per essere in grado di discutere la questione e per sviluppare una comprensione comune. 5 - Il registro elettronico scolastico è un registro on line che la scuola italiana avrebbe dovuto adottare in base alle disposizioni del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012 n. 135 "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini" vedi → https://it.wikipedia.org/wiki/Registro_scolastico 6 - a questo proposito si vedano gli articoli 3 e 4 della Costituzione italiana citati anche ad inizio documento. 6 Go to Index
  • 7. Tutti vedono l’esperienza come la vera base della conoscenza e gli studi dimostrano come l’esperienza contribuisca ad una più positiva comprensione del concetto di salute mentale, dunque la ricerca pare dire che non dipende da quanto si lavora o da quando si è smesso di studiare ma da dove e con chi si stà lavorando. Questo è un dato molto importante in termini di dinamiche sociali sempre più connesse in rete, sempre meno singole e sempre più in relazione. I risultati indicano una leggera tendenza per gli insegnanti con ulteriore formazione in psicologia e / o educazione speciale a provare ad usare il termine 'salute mentale' rispetto agli insegnanti senza questo tipo di istruzione ed in effetti la partecipazione a programmi di formazione sulla salute mentale nelle scuole sembra svolgere un ruolo, il problema potrebbe essere uno scollamento del termine per come viene compreso dalla scuola e come dalla famiglia o dalla società; scolarizzarsi ad un utilizzo corretto del termine potrebbe non voler dire mettersi in ascolto di come, questo termine, viene percepito dagli allievi, dalle famiglie, dalla società in generale. E’ un percorso culturale complesso al quale bisogna porre la giusta attenzione per non stigmatizzare ulteriormente la salute mentale ma cercare di abbattere un taboo, in questo la scuola e gl’insegnanti si devono relazionare sempre più con il territorio ed il loro mestiere non può più essere limitato alla mera educazione ma deve diventare formazione tout court. Il concetto è cambiato da essere principalmente caricati negativamente a diventare un termine più neutro o positivo, il cambiamento comporta anche la riduzione dello stigma, tuttavia, i risultati indicano che c'è ancora molta strada da fare prima che il concetto diventa familiare al contesto scolastico e naturale parte del vocabolario insegnante e per la società in generale. Le conseguenze dello stigma Le condizioni di salute mentale sono ancora viste da alcuni come manifestazioni di debolezza personale o la mancanza di volontà. Questo è dovuto soprattutto per idee sbagliate circa le cause e la natura delle condizioni di salute mentale, focalizzare le cause anche con un percorso biografico potrebbe essere una delle strategie da utilizzare. Il 35% di studenti che soffrono di problemi di salute mentale dichiara di ha riferito di essere trattata in modo negativo, compreso l'essere accusato, evitato, antipatia, escluso o temuti dai loro insegnanti. Manca una netta differenziazione tra problema mentale e follia nell’uso comune. Fattori individuali: formazione ed esperienza La ricerca indica che si conosce più per buon senso che per preparazione vera e propria. Lo scrivente ritiene però che questa sia la differenza tra la ‘scolarizzazione al concetto’ e la ‘competenza del concetto’, ci vuole, forse, una preparazione ‘vera e propria’ ma poi va unita al buon senso dell’esperienza. Nel percorso accademico dello scrivente, per esempio, vi sono esami di psicologia, psicologia dell’handicap e clinica, psicologia delle disabilità, pedagogia della cura e pedagogia della famiglia, pedagogia speciale, ed altri che affrontano il tema della salute mentale e dei rendimenti scolastici, ad ogni modo le conoscenze vanno sempre unite alla pratica ed all’esperienza in classe nonché al sentire comune. Vi è poi un problema di politica e di informazione legato alla realtà nazionale di ogni stato e quindi di ogni istituzione scolastica statale. Si evidenzia, tuttavia, il concetto di salute mentale come continuum formativo ed una mancanza di supporto organizzativo in grado di alimentare il senso di 'gatekeeper' per individuare i soggetti a rischio può essere nodale. 7 Go to Index
  • 8. Bibliografia • Bronfenbrenner, U. (1979). The ecology of human development: Experiments by nature and design. Cambridge, MA: Harvard University Press. • Bronfenbrenner, U. (2005). Ecological systems theory. In U. Bronfenbrenner (Ed.), Making human beings human: Bioecological perspectives on human development. Thousand Oaks, CA: Sage Publications. Linkografia • PROGRAMMI DI SALUTE MENTALE NELLA SCUOLA ITALIANA Il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto superiore di sanità → http://www.epicentro.iss.it/temi/mentale/iniziativeItalia.asp • LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO a cura del M.I.U.R. Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca → https://aidparma.files.wordpress.com/2011/07/linee_guida_sui_dsa_12luglio2011-4.pdf • BLOG su inclusività e bisogni educativi speciali → https://sostegnobes.wordpress.com/pianoforte-didattico-personalizzato/ • Foresight Mental Capital and Wellbeing Project (2008). → https://www.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/292453/mental-capital-wellbeing-summary.pdf • REGISTRO ELETTRONICO → https://it.wikipedia.org/wiki/Registro_scolastico • ARTICOLI SUL REGISTRO ELETTRONICO LA STAMPA :→ https://it.wikipedia.org/wiki/Registro_scolastico ORIZZONTESCUOLA.IT : http://www.orizzontescuola.it/registro-elettronico/→ 8 Go to Index