2. Un quinto dell’umanità non ha alcun accesso
all’elettricità. Più di un miliardo e mezzo di persone
non ha così la possibilità di cucinare il proprio cibo su
un forno, uno dei tanti esempi di vita resa più difficile
dall’assenza di elettricità. Molte case nel Terzo Mondo
sono fatte di paglia o materiali comunque non
resistenti alle intemperie, il che non è solo una
pessima condizione di vita, ma anche un rischio per la
sicurezza di chi ci abita.
3.
4. Il 10% più ricco della popolazione mondiale controlla
la gran parte delle ricchezze della Terra, circa l’84% del
patrimonio globale. Il famoso 1% criticato da Occupy
Wall Street detiene quasi la metà dei beni mobili ed
immobili del pianeta. La metà più povera dell’umanità
invece ha solo il 2% della ricchezza complessiva. E i
ricchi negli ultimi dieci anni hanno visto ridursi
drasticamente la quota di tasse pagate. I poveri del
mondo spendono l’80% del loro reddito per cibarsi, in
termini di potere d’acquisto italiano sarebbe come
spendere 30 euro per un chilo di pane.
5. Ovviamente no. Probabilmente la differenza di reddito non
sarebbe un dilemma così grande se non fosse che è presente
anche una enorme differenza di trattamento tra i ricchi e le
persone meno facoltose. Queste ultime sono vittime di
pregiudizi, uniti a violenze e abusi. I tribunali puniscono
severamente le persone povere se autrici di reati minori,
mentre assolvono ricchi magnati che evadono milioni di
euro, o che addirittura, come succede in alcuni paesi
asiatici e africani, sono mandanti di stragi che coinvolgono
migliaia di innocenti.
Emblematica è la storia di Stefano Cucchi, ragazzo
brutalmente ucciso durante la sua permanenza in carcere,
il cui caso è stato chiuso recentemente per “insufficienza di
prove”, togliendo così alla famiglia il più basilare diritto di
ricevere giustizia.
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10. Le donne sono la componente più svantaggiata del
pianeta. Il loro reddito è pari solo al 10% del totale
mondiale.
Inoltre sul posto di lavoro molte donne o giovani
subiscono violenze, anche di tipo sessuale. Secondo la
UN Woman, l’organizzazione delle Nazioni Unite
responsabile per le tematiche femminili, la metà della
popolazione femminile globale lavora in condizioni di
precarietà, spesso nemmeno tutelata dalla legge.
Inoltre, non c’è la giusta difesa delle donne in fase di
gravidanza o all’inizio di una maternità.
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12. Assolutamente niente. Coloro che hanno le possibilità
economiche per agire attivamente sulla condizione dei
paesi poveri continuano a pensare tranquillamente ai
propri interessi, magari danneggiando anche
l’ecosistema per far proseguire le proprie fabbriche,
raffinerie di petrolio o allevamenti intensivi. In questo
modo, vengono a mancare sempre più le materie
prime, fondamentali per chi non può permettersi di
andare al supermercato…
E questo succede nel migliore dei casi, quando non
vengono sfruttate direttamente le persone.
13.
14. “Gli Stati riconoscono il diritto di ogni bambino ad essere
protetto contro lo sfruttamento economico e a non
essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o
sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione
o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico,
mentale, spirituale, morale o sociale”: così dice
l’articolo 32 della convenzione ONU sui diritti
dell’infanzia.
15. Tuttavia, secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale del
Lavoro, nel mondo 250 milioni di bambini al di sotto dei 14
anni sono costretti a lavorare. È difficile però avere dati certi
sull’entità del lavoro minorile in quanto non esistono
statistiche complete e nella gran parte dei casi i governi e i
datori di lavoro si rifiutano di ammetterne l'esistenza. Lo
sfruttamento minorile è al tempo stesso causa e
conseguenza della povertà. Ma, nonostante la relazione fra
povertà e lavoro minorile, non bisogna concludere che lo
sfruttamento minorile sia un frutto inevitabile di
quest’ultima, perché ci sono nazioni con un reddito pro
capite basso che hanno pochi bambini al lavoro e viceversa.
Il lavoro minorile si sviluppa quando la gente deve affrontare
da sola la propria povertà. Senza scuola e sanità gratuita,
senza quella solidarietà sociale che consente di soddisfare
almeno i bisogni di base, le famiglie devono chiedere a tutti
i componenti, compresi i più piccoli, di darsi da fare per
rispondere ad un unico imperativo: sopravvivere
16. Particolarmente detestabile è lo sfruttamento
sessuale dei minori, che, comprati e venduti come una
merce qualsiasi, sono schiavizzati e sfruttati per il sesso
a pagamento o per la produzione di materiale
pornografico.
Si ritiene che oggi nel mondo siano 2 milioni i bambini
che sono sottoposti a sfruttamento sessuale, per un giro
d’affari di oltre 5 miliardi di dollari.
17.
18. Migliaia sono i minori impegnati in
guerre e guerriglie (i
cosiddetti bambini-soldato),
reclutati spesso mediante
rapimenti di massa e costretti a
combattere e uccidere con minacce,
violenze e uso di sostanze
stupefacenti.
19. Immaginate se da bambini vi avessero
costretti ad uccidere qualcuno, a vederlo
morire davanti a voi, a dover pensare che
quella persona, per colpa vostra, non potrà
più vivere…
COME VI SARESTE SENTITI? AVRESTE
AVUTO LA FORZA DI ANDARE AVANTI?