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Il cambio di paradigma con il life long learning

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Il cambio di paradigma con il life long learning

  1. 1. Il Life Long Learning obbliga ad un cambio di paradigma P R E S E N TA Z I O N E D E I R I S U LTAT I D E L P R O G E T T O « M O D E L L I O R G A N I Z Z AT I V I E D I D AT T I C I P E R I L L I F E L O N G L E A R N I N G » BOLZANO 1 FEBBRAIO 2013 G I A N N I M A R C O N AT O
  2. 2. … ovvero, cosa abbiamo imparato …
  3. 3. Cosa cambia Lo stabilirsi del paradigma del Life Long Learning non aggiunge sommativamente un «pezzo» di nuova utenza (c’è anche questo) Ma Cambia radicalmente il paradigma della formazione
  4. 4. Come viene ristrutturato il paradigma  La conoscenza è una conoscenza utile, applicata  Il modello «scuola» viene superato  Vengono attivate nuove risorse, nuovi contesti e nuove forme per l’apprendimento
  5. 5. Knowledge in Action  La conoscenza che ha valore non è il «conoscere per conoscere» (la persona erudita, colta che più cose/informazioni sa, più ha valore), ma il «conoscere per fare», il saper usare ciò che si conosce per risolvere problemi, per svolgere attività, per ottenere risultati  La conoscenza (i contenuti, le informazioni) sono «strumenti», non sono un fine
  6. 6. Oltre il modello «scuola»  Oltre i contenuti (da trasmettere) e l’insegnante come risorsa per l’apprendimento  Oltre la «partecipazione» come «presenza» fisica  Oltre la separazione tra costruzione di conoscenza e suo utilizzo
  7. 7. Ambienti di apprendimento  Nuove risorse  Nuovi contesti  Nuove forme
  8. 8. Nuove risorse per l’apprendimento  Esperienza  Conoscenza distribuita
  9. 9. Nuovi contesti per l’apprendimento  Il lavoro  La community
  10. 10. Nuove forme per l’apprendimento  La condivisione  La riflessione  Il networking
  11. 11. Apprendimento naturale
  12. 12. Naturalmente si apprende  Per uno scopo  Risolvendo problemi  Integrando apprendimento e lavoro  Utilizzando risorse (persone, artefatti …)  Quando e dove serve
  13. 13. La struttura del progetto
  14. 14. Fase 1: ricognizione della letteratura internazionale per identificare pratiche e concettualizzazioni significative  Strategie didattiche  Modelli concettuali  Riferimenti concettuali ed operativi
  15. 15. Strategie didattiche 1 Soluzioni operative, modelli didattici. Modalità di organizzare l'offerta formativa caratterizzate da differenti combinazioni di elementi didattici ed organizzativi  Ask System  Ipertesti per la flessibilità cognitiva  Ambienti di apprendimento orientati al problem solving  Attività di apprendimento  Action Learning  Circoli di Apprendimento  Comunità e Network di pratica
  16. 16. Strategie didattiche 2  Database di storie professionali  Portali Professionali  Supporto ed estensione della Formazione in Aula  Electrionic Performance Support System  e-learning - Distribuzione di Contenuti  Apprendimento autodiretto  Consulenza Sistemica
  17. 17. Modelli concettuali 1 Teorie e/o di visioni dell’apprendimento, modelli concettuali. Concetti da assumere come base e riferimento per lo sviluppo di differenti applicazioni didattiche  Ambiente di apprendimento  Apprendimento significativo  Cognizione distribuita  Problem Solving
  18. 18. Modelli concettuali 2  Apprendimento situato  Case-based reasoning  Case-based learning  Apprendimento nel processo di lavoro  Apprendimento espansivo
  19. 19. Riferimenti concettuali ed operativi 2  Costruttivismo  Expertise  Apprendimento naturale  Obiettivi di apprendimento e tassonomie della conoscenza  Pratica riflessiva  Task Analysis, Cognitive Task Analysis
  20. 20. Riferimenti concettuali ed operativi 1 Concetti significativi nel discorso professionale e che possono aiutare a mettere nella giusta luce alcuni degli aspetti che spesso si trascurano nella concezione, nella progettazione e nello sviluppo della formazione ma che determino le soluzioni operative adottate  Apprendere dall'esperienza  Apprendimento autogestito self-directed learning  Compiti autentici  Comportamentismo  Connettivismo  Contenuti
  21. 21. Fase 2: contestualizzazione  Gruppo tecnico provinciale per l’apprendimento professionale nella prospettiva del Life Long Learning  Ipertesto per la flessibilità cognitiva «Progettare formazione continua»
  22. 22. Gruppo tecnico provinciale per l’apprendimento professionale nella prospettiva del Life Long Learning Referenti locali delle organizzazioni pubbliche e private che si occupano di formazione continua  Sede tecnica per presidiare la tematica: osservatorio, sperimentazione, proposte ai politici
  23. 23. Ipertesto per la flessibilità cognitiva «Progettare formazione continua»  Un ambiente di apprendimento (orientato al problem solving)  Un esempio di uno dei modelli didattici identificati nella fase 1  La contestualizzazione della ricognizione effettuata nella fase 1 in casi reali di formazione
  24. 24. Prodotti  Pubblicazione «Ambienti di apprendimento per la formazione continua»  DVD Ipertesto per la flessibilità cognitiva «Progettare formazione continua»
  25. 25. Team  Andrea Bullara e Peter Litturi, project management  Giovanni Marconato, referente scientifico  Giovanni Bonaiuti, Gabriella Dodero, Antonio Fini, Giovanni Marconato, Beate Weyland, team di ricerca

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