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La miglior tecnologia
 al servizio dell’arte
© Unocad Srl
Art - Giovanni Nardotto
Unocad
e l’arte
           Unocad da oltre dieci anni si è interessata nel mondo dell’arte grazie alla
           ricerca e agli sviluppi di nuove tecnologie utilizzate poi per progetti innovativi
           nel settore artistico e archeologico dei Beni Culturali ed Ambientali.

           Fornire tecnologia informatica e soluzioni di Reverse Engineering e Rapid
           Prototyping in grado di realizzare modelli e prototipi in un mondo da tutelare
           con riverenza, è un traguardo destinato ad assicurare i capolavori ancora in
           nostro possesso alle generazioni future.

           Il patrimonio artistico ed archeologico è sempre oggetto di attenzione e di
           riguardo. Per tale motivo, vuole essere difeso e salvaguardato da elementi
           o situazioni imprevisti. Questa attenzione acuìsce la nostra sensibilità
           del “bello”, in quanto ci porta alla ricerca degli strumenti che si possono
           utilizzare per conservare in vita le opere apparentemente “morte”!

           Unocad, a questo proposito, ha il piacere di sottoporvi una breve carrellata
           di esperienze che evidenziano alcune attività sostanzialmente mirate al
           rilievo di importanti opere scultoree, al fine di catalogarle, restaurarle o
           riprodurle.

           Questa brochure, destinata in particolar modo al mueseale, vuole
           sensibilizzare maggiormente ciò che è stato fatto fino ad ora.
           Il nostro desiderio è quello di incentivare a scrutare con vivo interesse ciò
           che è stato sicuramente già percorso con lo sguardo in quelle stanze che
           ospitano tante opere.Tali opere attendono forse di essere ancora catalogate
           tridimensionalmente al fine di riprodurle e farle quindi ammirare a tutto il
           mondo.

           Grazie alla possibilità multimediale, oggi possiamo riprodurre copie su diversa
           scala o tipologia di materiale. Si può arricchire in tal modo la diversificazione
           nel proporre prototipi museali destinati alla divulgazione culturale dell’arte
           e alla proposta di continue join ventures.
Progetto
  Mozia
Giovinetto




               Progetto Mozia
             Schedare un bene culturale è la fase essenziale per la conoscenza e la conservazione
             di ogni oggetto. Per conoscerne forma, colore, volume e materiale responsabili di
             musei e di collezioni artistiche annotano diligentemente migliaia di caratteristiche per
             conservarne memoria.

             Ma quale scheda potrà mai restituire allo studioso l’opera così come appare? Con
             l’utilizzo di sistemi di scansione di semplice trasportabilità e rapidità esecutiva, Unocad
             aggiunge ora una nuova dimensione nello studio e nella divulgazione dell’arte con la
             reale possibilità di creare repliche digitali di preziosi pezzi da museo.

             Queste tecnologie altamente innovative permettono di visualizzare al computer
             l’opera in tutti i minimi particolari, anche quelli difficili da vedere a occhio nudo.

             Espressamente sviluppate per il settore artistico e archeologico dei Beni Culturali
             ed Ambientali, queste tecnologie hardware e software ricostruiscono di seguito
             l’acquisizione tutte le informazioni su ingombri e proporzioni, per una facile e intuitiva
             consultazione multimediale, indipendentemente dalla complessità della forma,
             materiale e dimensioni del manufatto.




                                                         4
5
Il rilievo 3D

    Nuovissime tecniche di riproduzione in 3
     dimensioni per capire, salvare e guardare meglio
           la statua del “Giovane di Mozia”.
                   Tecnologie che consentirebbero
                          oltretutto di realizzare
                                materialmente una copia
                                  in marmo dell’opera,
                                   fedele al millimetro
                                  all’originale        e
                                 praticamente identica.
                              Il tutto frutto della
                            stretta       collaborazione
                        tra il Centro di Restauro di
                  Palermo e la UNOCAD di Altavilla
            Vicentina (VI).



    Schedare un bene culturale è la fase essenziale
    per la conoscenza e la conservazione di ogni
          oggetto. Per conoscerne forma, colore,
              volume e materiale responsabili
              di musei e di collezioni artistiche
              annotano       diligentemente      migliaia
              di caratteristiche per conservarne
              memoria. Ma quale scheda potrà mai
              restituire allo studioso l’opera così
              come appare? Con l’utilizzo di sistemi
              di scansione di semplice trasportabilità
              e rapidità esecutiva Unocad aggiunge
              ora una nuova dimensione nello studio
              e nella divulgazione dell’arte con la reale
              possibilità di creare repliche digitali
              di preziosi pezzi da museo. Queste




6
tecnologie altamente innovative permettono di
visualizzare al computer l’opera in tutti i minimi
particolari, anche quelli difficili da vedere a occhio
nudo, mentre ammiriamo la statua esposta al
museo Whitaker. Espressamente sviluppate per il
settore artistico e archeologico dei Beni Culturali
ed Ambientali queste tecnologie hardware e
software ricostruiscono di seguito l’acquisizione
tutte le informazioni su ingombri e proporzioni, per
una facile e intuitiva consultazione multimediale,
indipendentemente dalla complessità della forma,
materiale e dimensioni del manufatto.

Altri sono gli aspetti da considerare, i dati verranno
archiviati e potranno essere utilizzati per motivo di
studio o di ricerca, con la possibilità di crearne altre
copie su diversa scala e materiale.
Non c’è poi alcun pericolo di danneggiare l’originale,
rischio che si incontra quando si fa un calco in
compressione, né il pericolo di esporsi a particolari
critiche poiché non si interviene mai direttamente
sull’opera che non viene né toccata né spostata dalla
propria sede. L’operazione consiste nell’eseguire il
rilievo di tutta la superficie esterna della statua in
alta definizione, facendo scorrere velocemente
lo strumento sulla scultura, nello stesso modo
in cui si applica la vernice a spruzzo. Le immagini
ricostruite proiettando il fascio laser focalizzato da
due telecamere compaiono a video in tempo reale,
mentre il sistema brevettato solidale con la pistola, ne
determina la posizione e l’orientamento tramite una
tecnologia basata sull’analisi del valore di tre campi
magnetici ortogonali, emessi nel raggio di un metro




                                                           7
Le matematiche




                 8
dal cubo trasmettitore. L’insieme di nuvole di
    punti tridimensionali così catturate e con densità
    inferiore al millimetro vengono raccordate
    al computer, tramite un software specifico di
    reverse engineering, in superfici poligonali che
    definiscono esattamente l’esterno del manufatto.
    Una serie di procedure C.A.M. (Computer Aided
    Manufacturing) trasformano di seguito queste
    milioni di informazioni xyz in percorsi utensili che
    guidano moderne macchine utensili a controllo
    numerico nella fresatura direttamente su pietra
    o marmo.
    Si ottiene così la copia in un unico blocco con una
    risoluzione che avrà la particolarità nei dettagli
    pari al calco ma sarà completamente fedele nelle
    dimensioni e nella forma geometrica all’originale.




9
Replica in gesso




Il Museo dell’Arte Classica de “La Sapienza” si è arricchito di un altro pezzo pregiato. Infatti alla collezione più
importante di pezzi d’arte classica si è recentemente aggiunta la sola copia esistente dell’opera del “Giovane
di Mozia”. La statua originale, ritrovata nell’omonima isola della Sicilia e scolpita in marmo greco da un artista
greco del V sec. a.C., rappresenta un giovane in atteggiamento vittorioso ed è di valore inestimabile. La copia,
realizzata con tecnologie d’avanguardia grazie al nulla osta dell’Assessorato ai Beni Culturali e Ambientali della
Regione Sicilia per la mostra “La Sapienza a Mozia. Quarant’anni di ricerca archeologica 1964-2004”. L’originale
è stato digitalizzato con laser scanner la cui scansione tridimensionale chiamata “nuvola dei punti” è stata unita
pezzo per pezzo mettendo insieme le varie catture; creando un modello tridimensionale come l’originale. La
copia non è stata realizzata nel modo tradizionale, ma su una macchina utensile guidata dal computer con la
precisione del decimo di millimetro. A Roma, nell’Università la Sapienza c’è la più grande collezione di calchi
dell’arte greca e romana del mondo. Questa collezione ha un valore immenso perché consente di vedere
insieme opere della stessa corrente artistica e di stessa epoca storica l’una accanto all’altra. Sono ovviamente
delle copie però per ragioni di studio sono molto utili. Il “Giovane di Mozia” è un capolavoro eccezionale
dell’arte Greca ed ha un valore inestimabile. L’originale è in Sicilia e lo possono vedere solo un numero
limitato di visitatori. Questa è l’unica copia di cui è stata concessa la creazione perché il calco non è stato fatto
con il contatto ma con la tecnica del laser scanner.



                                                        10
11
Imballo straordinario




                        12
La creazione del guscio o
meglio dello stampo del
negativo del “Giovinetto di
Mozia” è stato realizzato
in 6 pezzi con materiale
polistirolo ad alta densità.

Il risultato è avvenuto
tramite       l’utilizzo     di
tecnologie sottrattive su
di una macchina utensile a
CNC,il cui percorso utensile
è stato realizzato tramite
fresatura al computer
(Dassault Systemes cad-
cam) su di un modello
virtuale STL ottenuto dalla
scansione laser avvenuta
direttamernte in Mozia del
“Giovinetto”.
I due gusci iniziali sono stati
suddivisi entrambi in 3 parti
e ritagliati ad un ingombro
massimo di 192 * 80 *
30+30 cm, questo per poter
usufruire dell’esterno di una
cassa già precedentemente
realizzata al trasporto della
stessa opera e per meglio
controllarne la chiusura
sull’originale.

Le superfici interne delle
contro forme sono state
trattate con una resina
leggermente     pigmentata,
con la funzione di isolare
il manufatto di polistirolo
dall’originale.




                                  13
La copia del
“giovane di Mozia”
       nella mostra
           al Museo
  dell’Arte Classica




                       14
L’articolo


In occasione della Seconda Giornata Romana di Studi
Moziesi “Antonio Ciasca” e dell’inaugurazione della
mostra “La Sapienza a Mozia. Quarant’anni di ricerca
archeologica, 1964-2004”, alla presenza del Magnifico
Rettore dell’Università, Prof. Giuseppe D’Ascenzo, del
Preside della Facoltà di Scienze Umanistiche, Prof. Paolo
Matthiae e del Soprintendente ai BB.CC.AA. di Trapani,
Dott. Arch. Giuseppe Gini, la copia in gesso dell’originale
greco noto come il “Giovane di Mozia” è stata esposta
al centro dell’atrio del Museo dell’Arte classica, in
un’apposita sezione espositiva.


Il calco, realizzato per gentile concessione della
Soprintendenza di Trapani e dell’Assessorato ai Beni
Culturali e Ambientali e Pubblica Istruzione della
Regione Siciliana, è stato formato attraverso un modello
informatico tridimensionale ottenuto da una completa
scansione della statua tramite laser, effettuata dalla ditta
UNOCAD di Vicenza. La nuova tecnologia adottata, oltre
ad evitare qualsiasi contatto con l’originale, ha permesso
la progettazione e realizzazione secondo nuovi criteri
statici, conservativi e museografici della replica.




                            15
Progetto
 Mozia
Mosaico




           Progetto Mosaico
           Mozia “La casa dei mosaici”

           Nella parte sud orientale dell’isola, dove un lieve pendio conduce dalle zone più
           elevate alla linea costiera, sono state trovate le rovine di un gruppo di costruzioni, una
           parte delle quali sembrerebbe sia stata una casa di abitazione di una certa importanza,
           la quale, per la struttura e l’aspetto generale, porterebbe a supporre che sia stata la
           residenza di qualche cittadino facoltoso.




                                                      16
17
Il mosaico
     In relazione all’avvio dei progetti attinenti al
     Sistema della Carta del Rischio, il Centro Regionale
     per la Progettazione e il Restauro e per le Scienze
     Naturali e applicate ai Beni Culturali della Regione
     Siciliana ha affidato alla società Unocad l’intervento
     di rilievo tridimensionale con apparecchiatura laser
     per la scansione delle superfici musive pavimentali
     del sito archeologico di Mozia. I risultati del rilievo,
     tendenti a delineare lo stato di conservazione
     ma anche le modalità di esecuzione originali dei
     mosaici, sono stati presentati al convegno “La
     materia e i segni della storia. L’evento prevedeva
     anche un percorso espositivo con l’allestimento di
     una sezione riguardante le simulazioni artistiche
     e tecniche affrontate con mezzi e tecnologie
     innovative. A tutt’oggi sono stati realizzati i rilievi
     degli apparati musivi appartenenti alla Casa dei
     mosaici, caratterizzata da un portico colonnato
     con un mosaico in ciottoli marini provenienti
     dalla costa siciliana, di colore bianco, grigio e nero
     e decorato con animali in lotta fra loro, greche
     e fiori di loto (VI-IV secolo a.C). L’opera riveste
     un’importanza particolare in quanto è l’unico
     esempio di arte musiva del periodo realizzato con
     ciottoli in Sicilia.

     Da ciò che si vede oggi dalle loro rovine e dai resti
     di numerosi pezzi di opere ornamentali in pietra,
     terracotta e ingredienti per la colorazione che
     sono stati trovati in questo luogo sia stato adibito
     a magazzini e forse ad officine di artigiani.
     A giudicare dallo stile architettonico e dalla
     costruzione, vi può essere poco dubbio sul fatto
     che la casa di abitazione menzionata sopra sia stata
     progettata e costruita da architetti ed artigiani
     esperti, molto probabilmente Greci, e forse
     durante un periodo tardo di Mozia. Una conferma



18
della probabilità che la costruzione risalga ad un
     periodo recente della storia di Mozia pare si trovi
     nel fatto che sono stati trovati muri di costruzioni
     più antiche immediatamente al di sotto di essa.
     Il livello del pavimento delle costruzioni più antiche
     si trova a solo mezzo metro o giù di lì sotto
     l’edificio più recente e pare anzi che quest’ultimo
     sia stato costruito in buona parte sulle fondamenta
     del primo.
     La caratteristica principale e più importante di
     questa abitazione moziese scoperta recentemente,
     caratteristica che ha suggerito il nome dato
     all’edificio, è senza dubbio un peristilio con il suo
     portico, il cui pavimento, lungo i lati nord ed ovest,
     è formato da un mosaico di ciottoli marini naturali
     molto interessante, diviso in pannelli o sezioni,
     ognuna con un disegno diverso, il tutto incorniciato
     da un’ampia bordura tripla, fatta pure di ciottoli,
     con lo schema a linee incrociate (meandro)
     sormontato da un pregevole disegno floreale di un
     tipo non comune, al di sopra del quale se ne trova
     uno che assomiglia al disegno dell’onda dell’Italia
     meridionale.
     Sfortunatamente la maggior parte di questa
     pavimentazione non è in buon stato di conservazione
     ed in molte parti è quasi del tutto distrutta mentre
     in altre sono a stento visibili i dettagli del disegno
     del mosaico. Esso si estende lungo il lato nord-est
     per una lunghezza di m. 10,30 e lungo quello nord-
     ovest per m. 6,60; la sua larghezza è di m. 2,65 nel
     primo lato e di m. 3,20 nell’altro.
     La caratteristica non meno interessante del
     pavimento è la combinazione di disegni sia fenici
     che greci. Infatti i soggetti raffigurati sono di
     carattere tipicamente fenicio, mentre le bordure
     ornamentali sono greche.
     In questa pavimentazione a mosaico abbiamo



19
Il mosaico, unico esempio di
     questo tipo in Sicilia, si sviluppa
     come un tappeto a pannelli con
     raffigurazioni di animali reali e
     fantastici ed è delimitato da un
     bordo tripartito a fasce recanti
     il motivo del meandro uncinato,
     del fior di loto alternato a
     palmetta e dell’onda. Le figure
     degli animali sono realizzate
     con ciottoli bianchi su fondo
     scuro, eccetto che per il pannello
     con i due capridi (stambecchi?),
     parzialmente conservato, in cui
     gli animali sono resi con ciottoli
     neri su fondo chiaro. Per questa
     caratteristica il pannello è quello
     che più si accosta ai mosaici a
     ciottoli delle Grecia e delle colonie.




20
un esempio di ciò che probabilmente è stata la
     prima espressione greca di lavoro a mosaico, ed
     un esemplare che rivela anche nei suoi disegni
     con figure uno sviluppo o evoluzione rispetto agli
     schemi più semplici geometrici o floreali che pare
     siano stati usati inizialmente nei mosaici a ciottoli.

     Unocad vanta un’esperienza decennale nella
     scansione e modellazione tridimensionale, che le
     ha permesso di organizzare una Divisione Service
     espressamente dedicata al settore artistico e
     archeologico per il rilievo delle opere d’arte
     ai fini della catalogazione, del restauro e della
     riproduzione.La tecnica di scansione e modellazione
     3D utilizzata per il rilievo impiega un innovativo
     strumento portatile, denominato FastSCAN che,
     grazie a un fascio laser, è in grado di catturare le
     forme dell’opera tridimensionale immagazzinando
     i dati all’interno di un computer. I dati e l’immagine
     virtuale collegata possono essere impiegati sia per
     la catalogazione multimediale, sia per la replica del
     manufatto (tramite macchine a controllo numerico
     o moderne tecnologie di prototipazione rapida),
     oltre a fornire dati essenziali ai fini dello studio e
     del restauro.




21
Progetto
  Louvre
Ermaphrodito




                Progetto Louvre
               L’utilizzo di sistemi di scansione di semplice trasportabilità che non prevedono né
               il contatto sull’opera, né il suo spostamento, ci ha permesso l’acquisizione di una
               delle 10 sculture più prestigiose del “Museo del Louvre di Parigi”, l’Ermaphrodito
               dormiente, ancor oggi fonte di fascino su di un materasso scolpito dal Bernini.
Apprezzamenti
                                                                           Sono davvero fortunato - ho trovato
                                                                           un’azienda di cui mi posso fidare. Un’azienda
                                                                           con una tecnologia all’avanguardia e persone
                                                                           con le quali è un piacere lavorare!
                                                                           “Sono uno scultore contempo-raneo. La
                                                                           mia arte è sempre stata intrisa dei suoi
Ivano Ambrosini ceo di Unocad, con l’artista Barry X Ball a destra.        precursori, ma recentemente ho iniziato ad
                                                                           utilizzare più direttamente le fonti storiche
                                                                           grazie a scansioni tridimensionali di sculture
museali. La mia ricerca del partner tecnico adatto in Europa mi ha condotto alla Unocad,
un’azienda che si trova nel Veneto, in Italia. Fin da subito, mi sono sentito attratto dalla
Unocad non solo grazie alla sua attrezzatura di altissimo livello ma anche alla notevole
esperienza nell’impiego di queste sofisticatissime tecnologie per la scansione di antiche
sculture in Italia. Come speravo, i risultati che Unocad ha raggiunto nel soddisfare le mie
esigenze, sono stati semplicemente eccezionali.
Nell’estate 2008 Unocad ha rilevato per me la Dama Velata di Antonio Corradini (La Purità)
ed Invidia di Orazio Marinali, entrambe sculture in marmo del 17° secolo presenti nella
collezione permanente di Cà Rezzonico, il famoso museo ospite di un magnifico palazzo
che si specchia sul Canal Grande a Venezia. Recentemente con Unocad ho concordato
la scansione di Hermaphrodite endormi (l’Ermafrodito di Villa Borghese) nell’imponente
Sala delle Cariatidi del Museo del Louvre a Parigi. Questa famosa opera, appartenuta in
precedenza alla Collezione Borghese a Roma, consiste in una figura romana in marmo del
2° secolo distesa su un letto di marmo ‘imbottito’, scolpito nel 17° secolo da Gianlorenzo
Bernini. Il team di esperti in rilevazione Unocad, grazie all’impiego dell’avanzatissimo scanner
a luce bianca Breuckmann è stato in grado di lavorare velocemente ed efficacemente,
realizzando dei modelli virtuali completi, incredibilmente dettagliati, di tutte e tre le opere.
Poiché il processo di rilevazione non prevede alcun contatto, le sculture non hanno subito
alcun rischio. Utilizzerò i dati scansionati per guidare le frese controllate a computer ed i
robots d’intaglio in modo da poter creare delle nuove modifiche in pietra su opere antiche.
Alcune aziende che realizzano sculture in marmo e con cui lavoro regolarmente collaborano
con Unocad. Infine, le sculture che realizzerò, saranno esposte in mostre internazionali. In
alcuni casi, le mie nuove opere verranno esposte assieme agli originali nei musei in cui essi
si trovano.
Non esiterò ad impiegare i servizi di Unocad in futuro. Sono stato davvero soddisfatto, senza
alcuna esclusione, dell’alta professionalità e competenza di tutti i suoi collaboratori. Lavorare
con Unocad è un piacere senza eguali.


Con stima - Barry X Ball




                                                                      23
24
Le nostre tecnologie, alta-
     mente sofisticate, permetto-
     no di acquisire tutte le infor-
     mazioni relative a ingombri
     e proporzioni dell’opera, in-
     dipendentemente dalla com-
     plessità di forma, materiale e
     dimensioni.


     Visualizzarne i minimi parti-
     colari al computer, rendendo
     così disponibile tutti i dati
     necessari per una dettagliata
     consultazione multimediale e
     la reale possibilità di crearne
     copie su diversa scala o tipo-
     logia di materiale.




25
Grazie alle caratteristiche tecniche dello SmartSCAN3D
Breuckmann, l’opera è stata interamente acquisita con
145 “3D scan shot” per un totale di 13 milioni di punti, in
meno di 6 ore. La statua misura 1,728 mm in lunghezza, larga
900 mm e alta 450 mm dalla base.



                        26
La posizione della figura è prona, con la testa girata verso
destra e l’anca sinistra leggermente alzata tale da mostra-
re i genitali. Marmo greco, copia romana del II sec. d.C. da
un originale ellenistico del II sec. a.C.; materasso: marmo di
Carrara, scolpito e aggiunto dal Bernini.



                         27
Progetto
Cà Rezzonico
 Dama Velata
Medusa vecchia




       Progetto Cà Rezzonico
                 Un altro prestigioso lavoro su commissione dell’artista Barry X Ball, sono due
                 acquisizioni di capolavori d’arte nel grandioso palazzo settecentesco che si affaccia
                 sul Canal Grande - il Museo Cà Rezzonico di Venezia.
                 La splendida testa marmorea della Dama Velata opera dello scultore estense
                 Antonio Corradini e la Medusa Vecchia detta “Invidia” opera dello scultore bassanese
                 Orazio Marinali.




                                                         28
29
30
I capolavori del patrimonio
     artistico nazionale ed in-
     ternazionale possono final-
     mente essere tutelati, salva-
     guardati ed eventualmente
     musealizzati contro l’usura
     del tempo e del sempre cre-
     scente inquinamento, grazie
     alla qualità e rapidità nel-
     la replicazione che utilizza
     macchine utensili a controllo
     numerico multiasse e le più
     moderne tecnologie di pro-
     totipazione rapida.




31
Grazie alle caratteristiche tecniche dello SmartSCAN3D
Breuckmann, l’opera è stata interamente acquisita con 124
“3D scan shot” per un totale di 4,1 milioni di punti, in meno di
4 ore. La statua misura 245 mm in profondità, larga 440 mm e
alta 550 mm dalla base.



                         32
La testa della Medusa detta “Invidia” è stata eseguita dallo scul-
tore bassanese Orazio Marinali. Nell’opera, si possono notare
come emerge la vecchiaia nelle sue forme decadute del corpo
in un’espressione di grido e sofferenza destinata allo spegnersi
della vita.



                          33
Progetto
Gipsoteca Canoviana
    Paolina




                      Progetto Possagno
                      Restauro conservativo della copia in gesso della “Paolina Borghese” presso la
                      Gipsoteca Canoviana di Possagno (TV).
                      Rilievo tridimensionale senza contatto tramite laser scanner 3D della statua in marmo
                      di “Paolina Borghese” c/o Galleria Borghese (Roma). Realizzazione fedele dal modello
                      matematico rilevato dei calchi in gesso della testa e delle parti mancanti che andranno
                      ancorate per completare il gesso originale di Possagno.




                                                               34
21/11/2003 - il Ministro ai Beni e alle Attività Culturali Giuliano Urbani inaugura la mostra




                                 In occasione della grande Mostra “CANOVA” nel fervore dei preparativi e dei
                                 restauri della Gipsoteca Canoviana di Possagno, mi è sembrato prioritario deci-
                                 dere di intervenire sul Modello in gesso di Paolina Bonaparte come Venere vin-
                                 citrice che, dal 1918 è rimasto acefalo e mutilato in più parti del corpo: la donna
                                 simbolo stesso di bellezza per tutta l’epoca napoleonica, era ridotta, a Possagno,
                                 a una sorta di simbolo della distruzione. Grazie alla collaborazione tra il Mini-
                                 stero dei Beni Culturali, la Soprintendenza di Roma, La Soprintendenza ai Beni
                                 Artistici e Storici del Veneto, il Museo di Villa Borghese, la ditta Koinè e il partner
                                 vicentino Unocad e il generoso contributo dello sponsor Industrie Cotto Possa-
                                 gno, Paolina Bonaparte, nella Gipsoteca di Possagno, è tornata a sorridere mol-
                                 lemente distesa nel suo regale triclinio. Il restauro, o più propriamente reverse
                                 engineering, ha permesso di inaugurare una forma originale e innovativa di inter-
                                 vento sui modelli in gesso: non solo per l’azione di studio, tutela e salvaguardia
                                 operata in questa occasione alla Paolina, ma soprattutto per l’innesto reversibile
                                 di alcune componenti. L’iniziativa, che ha suscitato (come era prevedibile) fin dal
                                 suo avvio una vivace discussione sulla natura stessa dell’intervento, consente di
                                 riproporre all’attenzione degli studiosi e del vasto pubblico che visita la Gipso-
                                 teca l’immagine della sorella di Napoleone Bonaparte come l’aveva concepita
                                 Canova (1804) e come l’hanno ammirata gli ospiti incantati della Gipsoteca di
                                 Possagno, fino alla Grande Guerra.

                                 Senatore Gian Pietro Favero - Presidente della Fondazione Canova




                                                                                                35
36
Il privilegio di sostituire la mano di … “ Antonio Canova ”

Sarebbe bello poter vedere la nostra faccia, volta verso le opere di Antonio Canova,
incredula di fronte a tanta bellezza. Ma forse, ancor più bello sarebbe poter guardare
la faccia del Canova volta al pantografo computerizzato mentre scolpisce le parti
in gesso che andranno a ricostruire uno dei suoi master più significativi: quello di
Paolina Borghese. Solo utilizzando le tecnologie più innovative possiamo assicurare
che quei capolavori saranno ampiamente disponibili per le generazioni future. Noi di
Unocad ci stiamo provando, integrando la dimensione artigianale con quella tecno-
logica, attraverso la riproduzione delle maggiori opere d’arte: una perfetta forma di
salvaguardia e tutela del patrimonio culturale, contro ogni forma di usura temporale
e ambientale.

Le foto allegate illustrano e danno un’idea dell’efficacia delle innovative tecnologie
applicate per il restauro del gesso di Possagno. La digitalizzazione e l’acquisizione di
tutte le informazioni tridimensionali dal marmo di Galleria Borghese in Roma tramite
sofisticate attrezzature di rilievo laser portatili in grado di operare senza contatto,
requisito necessario per la tutela e la salvaguardia dell’opera. La successiva elabora-
zione dei dati dà la possibilità di effettuare un confronto tra i dettagli e le geometrie
del gesso di Possagno con il marmo di Galleria Borghese; analisi che ha evidenziato
complessivamente differenze minime, nell’ordine di pochi millimetri, tranne in un caso
dove si è riscontrato uno scostamento di 3/4 centimetri in corrispondenza del piede
destro. L’utilizzo di tecnologie CAD/CAM nella ricostruzione delle parti mancanti:
testa, mano destra, parte di mano sinistra e dita del piede destro hanno permesso
la loro realizzazione con tecniche di fresatura multiasse (la testa), con macchine di
prototipazione rapida (tutte le altri parti mancanti) attraverso il deposito di gesso su
strati incollati in successione tridimensionale. La progettazione CAD e l’analisi FEM
degli ancoraggi dello stelo di supporto alla testa, in fibra di carbonio, permettono la
completa reversibilità dell’integrazione pur garantendo la massima sicurezza.

ARTE? Si, ma quante tecnologie? Quando abbiamo accettato l’ambiziosa sfida di rico-
struire in meno di 40 giorni ( festività incluse ) con un processo fedele ed accurato le
superfici mancanti del gesso di “Paolina Bonaparte”, mai avremmo pensato di dover
ricorrere in un unico progetto a tutta quell’alta tecnologia che per anni è stata nel
meccanico il nostro “fiore all’occhiello”. CAD, CAM, FEM, Reverse Engineering e Ra-
pid Prototyping, tecnologie innovative d’impatto e nello stesso tempo, termini per lo
più sconosciuti ai cultori e agli addetti dell’arte. Reverse Engineering: il rilievo comple-
to e dettagliato per analizzare le differenze tra due opere originali (gesso di Possagno




                                          37
38
e marmo di Galleria Borghese) ha richiesto l’acqui-
                                   sizione di moltissime viste con milioni di coordinate
                                   x,y,z coerenti con il sistema di riferimento comune.
                                   Criterio fondamentale è stato quello di trovare un
                                   compromesso accettabile fra viste e dettaglio per
                                   contenere il tempo richiesto dall’intero processo e
                                   rendere minimo l’errore legato all’allineamento suc-
                                   cessivo delle viste. La risoluzione di misura standard
Sala teatro dell’istituto Cavanis: le fasi del restauro presentate di
fronte ad un numeroso pubblico da Ivano Ambrosini.
Alla fine,visita guidata alla gipsoteca.

                                   nella cattura delle nuvole è stata di almeno 9 punti
                                   come densità per millimetro quadrato, “incrementa-
                                   ti” in corrispondenza della testa e delle dita di mani
                                   e piedi. CAD, nello studio e nella definizione micro-
                                   metrica degli ancoraggi dello stelo di supporto alla
                                   testa e di tutti i relativi componenti: corpo centrale
                                   in nylon, elementi della crociera radiale in fibra di
                                   carbonio, organi di regolazione e fissaggio in acciaio
inox, ammortizzatori in gomma siliconica. CAM: per guidare utensili di differenti for-
me e misure su complessi percorsi di fresatura multiasse e per scolpire dal pieno via
sgrossatura, semifinitura e finitura in 50 ore circa il blocco di gesso della testa. Rapid
Prototyping, nella ricostruzione della mano destra e parti delle dita di mano sinistra e
del piede destro tramite un processo di deposito di strati di gesso di 0.1 mm incollati
in successione tridimensionale. FEM: per il calcolo strutturale dell’incidenza del peso
della testa vuota di circa 6 kg sul collare originale rimasto e nella valutazione della
disposizione e distribuzione delle forze dello stelo ammortizzante ancorato.

Conclusioni: in questa breve relazione si è voluto dare un’idea delle tecnologie d’avan-
guardia applicate nel restauro fedele del gesso di “ Paolina Borghese ” di Possagno
e in particolare, nel complesso rilievo tridimensionale preliminare; tecnologie che
opportunamente supportate da ambienti di elaborazione di alta qualità (personal
workstation windows) sono in grado di catalogare e visualizzare in tempo reale il
complesso modello 3D renderizzato, restituendone tutte le informazioni su ingom-
bri e proporzioni, sia per una facile ed intuitiva consultazione multimediale sia come
avvenuto per la più delicata e impegnativa replicazione del manufatto (o parti di esso).
Competenza, tecnologia e professionalità quindi, per preservare nel futuro con mo-
dalità innovative i capolavori del passato.
                                                                                   di Ivano Ambrosini
                                                                             Presidente di Unocad srl




                                                                        39
40
41
Progetto
Palestrina
Grimani




             Progetto Grimani
             Il Museo di Palestrina ha promosso il progetto di realizzare tramite scanner ottico
             delle copie dei tre rilievi “Grimani” di età augustea, conservati uno a Palestrina e due
             al Kunsthistorisches Museum di Vienna, nell’ambito di una collaborazione fra i tre
             musei.




                                                       42
43
44
Acquisizione digitale tramite 3D scanner senza contatto fisico con le superfici dell’opera,
nel pieno rispetto della sua integrità.




                                            45
Progetti
Beni Culturali
    Varie




                   Progetti eseguiti
                   Solo utilizzando le tecnologie più innovative,
                 possiamo assicurare che quei capolavori che sono
                   ancora in nostro possesso, siano ampiamente
                       disponibili per le generazioni future.

                                                   Ivano Ambrosini


                                        46
47
36077 Altavilla Vicentina (VI)
Via Vicenza, 232
Tel. ++39 (0) 444.340742 r.a.
Fax ++39 (0) 444.340552

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La miglior tecnologia al servizio dell’arte

  • 1. La miglior tecnologia al servizio dell’arte
  • 2. © Unocad Srl Art - Giovanni Nardotto
  • 3. Unocad e l’arte Unocad da oltre dieci anni si è interessata nel mondo dell’arte grazie alla ricerca e agli sviluppi di nuove tecnologie utilizzate poi per progetti innovativi nel settore artistico e archeologico dei Beni Culturali ed Ambientali. Fornire tecnologia informatica e soluzioni di Reverse Engineering e Rapid Prototyping in grado di realizzare modelli e prototipi in un mondo da tutelare con riverenza, è un traguardo destinato ad assicurare i capolavori ancora in nostro possesso alle generazioni future. Il patrimonio artistico ed archeologico è sempre oggetto di attenzione e di riguardo. Per tale motivo, vuole essere difeso e salvaguardato da elementi o situazioni imprevisti. Questa attenzione acuìsce la nostra sensibilità del “bello”, in quanto ci porta alla ricerca degli strumenti che si possono utilizzare per conservare in vita le opere apparentemente “morte”! Unocad, a questo proposito, ha il piacere di sottoporvi una breve carrellata di esperienze che evidenziano alcune attività sostanzialmente mirate al rilievo di importanti opere scultoree, al fine di catalogarle, restaurarle o riprodurle. Questa brochure, destinata in particolar modo al mueseale, vuole sensibilizzare maggiormente ciò che è stato fatto fino ad ora. Il nostro desiderio è quello di incentivare a scrutare con vivo interesse ciò che è stato sicuramente già percorso con lo sguardo in quelle stanze che ospitano tante opere.Tali opere attendono forse di essere ancora catalogate tridimensionalmente al fine di riprodurle e farle quindi ammirare a tutto il mondo. Grazie alla possibilità multimediale, oggi possiamo riprodurre copie su diversa scala o tipologia di materiale. Si può arricchire in tal modo la diversificazione nel proporre prototipi museali destinati alla divulgazione culturale dell’arte e alla proposta di continue join ventures.
  • 4. Progetto Mozia Giovinetto Progetto Mozia Schedare un bene culturale è la fase essenziale per la conoscenza e la conservazione di ogni oggetto. Per conoscerne forma, colore, volume e materiale responsabili di musei e di collezioni artistiche annotano diligentemente migliaia di caratteristiche per conservarne memoria. Ma quale scheda potrà mai restituire allo studioso l’opera così come appare? Con l’utilizzo di sistemi di scansione di semplice trasportabilità e rapidità esecutiva, Unocad aggiunge ora una nuova dimensione nello studio e nella divulgazione dell’arte con la reale possibilità di creare repliche digitali di preziosi pezzi da museo. Queste tecnologie altamente innovative permettono di visualizzare al computer l’opera in tutti i minimi particolari, anche quelli difficili da vedere a occhio nudo. Espressamente sviluppate per il settore artistico e archeologico dei Beni Culturali ed Ambientali, queste tecnologie hardware e software ricostruiscono di seguito l’acquisizione tutte le informazioni su ingombri e proporzioni, per una facile e intuitiva consultazione multimediale, indipendentemente dalla complessità della forma, materiale e dimensioni del manufatto. 4
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  • 6. Il rilievo 3D Nuovissime tecniche di riproduzione in 3 dimensioni per capire, salvare e guardare meglio la statua del “Giovane di Mozia”. Tecnologie che consentirebbero oltretutto di realizzare materialmente una copia in marmo dell’opera, fedele al millimetro all’originale e praticamente identica. Il tutto frutto della stretta collaborazione tra il Centro di Restauro di Palermo e la UNOCAD di Altavilla Vicentina (VI). Schedare un bene culturale è la fase essenziale per la conoscenza e la conservazione di ogni oggetto. Per conoscerne forma, colore, volume e materiale responsabili di musei e di collezioni artistiche annotano diligentemente migliaia di caratteristiche per conservarne memoria. Ma quale scheda potrà mai restituire allo studioso l’opera così come appare? Con l’utilizzo di sistemi di scansione di semplice trasportabilità e rapidità esecutiva Unocad aggiunge ora una nuova dimensione nello studio e nella divulgazione dell’arte con la reale possibilità di creare repliche digitali di preziosi pezzi da museo. Queste 6
  • 7. tecnologie altamente innovative permettono di visualizzare al computer l’opera in tutti i minimi particolari, anche quelli difficili da vedere a occhio nudo, mentre ammiriamo la statua esposta al museo Whitaker. Espressamente sviluppate per il settore artistico e archeologico dei Beni Culturali ed Ambientali queste tecnologie hardware e software ricostruiscono di seguito l’acquisizione tutte le informazioni su ingombri e proporzioni, per una facile e intuitiva consultazione multimediale, indipendentemente dalla complessità della forma, materiale e dimensioni del manufatto. Altri sono gli aspetti da considerare, i dati verranno archiviati e potranno essere utilizzati per motivo di studio o di ricerca, con la possibilità di crearne altre copie su diversa scala e materiale. Non c’è poi alcun pericolo di danneggiare l’originale, rischio che si incontra quando si fa un calco in compressione, né il pericolo di esporsi a particolari critiche poiché non si interviene mai direttamente sull’opera che non viene né toccata né spostata dalla propria sede. L’operazione consiste nell’eseguire il rilievo di tutta la superficie esterna della statua in alta definizione, facendo scorrere velocemente lo strumento sulla scultura, nello stesso modo in cui si applica la vernice a spruzzo. Le immagini ricostruite proiettando il fascio laser focalizzato da due telecamere compaiono a video in tempo reale, mentre il sistema brevettato solidale con la pistola, ne determina la posizione e l’orientamento tramite una tecnologia basata sull’analisi del valore di tre campi magnetici ortogonali, emessi nel raggio di un metro 7
  • 9. dal cubo trasmettitore. L’insieme di nuvole di punti tridimensionali così catturate e con densità inferiore al millimetro vengono raccordate al computer, tramite un software specifico di reverse engineering, in superfici poligonali che definiscono esattamente l’esterno del manufatto. Una serie di procedure C.A.M. (Computer Aided Manufacturing) trasformano di seguito queste milioni di informazioni xyz in percorsi utensili che guidano moderne macchine utensili a controllo numerico nella fresatura direttamente su pietra o marmo. Si ottiene così la copia in un unico blocco con una risoluzione che avrà la particolarità nei dettagli pari al calco ma sarà completamente fedele nelle dimensioni e nella forma geometrica all’originale. 9
  • 10. Replica in gesso Il Museo dell’Arte Classica de “La Sapienza” si è arricchito di un altro pezzo pregiato. Infatti alla collezione più importante di pezzi d’arte classica si è recentemente aggiunta la sola copia esistente dell’opera del “Giovane di Mozia”. La statua originale, ritrovata nell’omonima isola della Sicilia e scolpita in marmo greco da un artista greco del V sec. a.C., rappresenta un giovane in atteggiamento vittorioso ed è di valore inestimabile. La copia, realizzata con tecnologie d’avanguardia grazie al nulla osta dell’Assessorato ai Beni Culturali e Ambientali della Regione Sicilia per la mostra “La Sapienza a Mozia. Quarant’anni di ricerca archeologica 1964-2004”. L’originale è stato digitalizzato con laser scanner la cui scansione tridimensionale chiamata “nuvola dei punti” è stata unita pezzo per pezzo mettendo insieme le varie catture; creando un modello tridimensionale come l’originale. La copia non è stata realizzata nel modo tradizionale, ma su una macchina utensile guidata dal computer con la precisione del decimo di millimetro. A Roma, nell’Università la Sapienza c’è la più grande collezione di calchi dell’arte greca e romana del mondo. Questa collezione ha un valore immenso perché consente di vedere insieme opere della stessa corrente artistica e di stessa epoca storica l’una accanto all’altra. Sono ovviamente delle copie però per ragioni di studio sono molto utili. Il “Giovane di Mozia” è un capolavoro eccezionale dell’arte Greca ed ha un valore inestimabile. L’originale è in Sicilia e lo possono vedere solo un numero limitato di visitatori. Questa è l’unica copia di cui è stata concessa la creazione perché il calco non è stato fatto con il contatto ma con la tecnica del laser scanner. 10
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  • 13. La creazione del guscio o meglio dello stampo del negativo del “Giovinetto di Mozia” è stato realizzato in 6 pezzi con materiale polistirolo ad alta densità. Il risultato è avvenuto tramite l’utilizzo di tecnologie sottrattive su di una macchina utensile a CNC,il cui percorso utensile è stato realizzato tramite fresatura al computer (Dassault Systemes cad- cam) su di un modello virtuale STL ottenuto dalla scansione laser avvenuta direttamernte in Mozia del “Giovinetto”. I due gusci iniziali sono stati suddivisi entrambi in 3 parti e ritagliati ad un ingombro massimo di 192 * 80 * 30+30 cm, questo per poter usufruire dell’esterno di una cassa già precedentemente realizzata al trasporto della stessa opera e per meglio controllarne la chiusura sull’originale. Le superfici interne delle contro forme sono state trattate con una resina leggermente pigmentata, con la funzione di isolare il manufatto di polistirolo dall’originale. 13
  • 14. La copia del “giovane di Mozia” nella mostra al Museo dell’Arte Classica 14
  • 15. L’articolo In occasione della Seconda Giornata Romana di Studi Moziesi “Antonio Ciasca” e dell’inaugurazione della mostra “La Sapienza a Mozia. Quarant’anni di ricerca archeologica, 1964-2004”, alla presenza del Magnifico Rettore dell’Università, Prof. Giuseppe D’Ascenzo, del Preside della Facoltà di Scienze Umanistiche, Prof. Paolo Matthiae e del Soprintendente ai BB.CC.AA. di Trapani, Dott. Arch. Giuseppe Gini, la copia in gesso dell’originale greco noto come il “Giovane di Mozia” è stata esposta al centro dell’atrio del Museo dell’Arte classica, in un’apposita sezione espositiva. Il calco, realizzato per gentile concessione della Soprintendenza di Trapani e dell’Assessorato ai Beni Culturali e Ambientali e Pubblica Istruzione della Regione Siciliana, è stato formato attraverso un modello informatico tridimensionale ottenuto da una completa scansione della statua tramite laser, effettuata dalla ditta UNOCAD di Vicenza. La nuova tecnologia adottata, oltre ad evitare qualsiasi contatto con l’originale, ha permesso la progettazione e realizzazione secondo nuovi criteri statici, conservativi e museografici della replica. 15
  • 16. Progetto Mozia Mosaico Progetto Mosaico Mozia “La casa dei mosaici” Nella parte sud orientale dell’isola, dove un lieve pendio conduce dalle zone più elevate alla linea costiera, sono state trovate le rovine di un gruppo di costruzioni, una parte delle quali sembrerebbe sia stata una casa di abitazione di una certa importanza, la quale, per la struttura e l’aspetto generale, porterebbe a supporre che sia stata la residenza di qualche cittadino facoltoso. 16
  • 17. 17
  • 18. Il mosaico In relazione all’avvio dei progetti attinenti al Sistema della Carta del Rischio, il Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro e per le Scienze Naturali e applicate ai Beni Culturali della Regione Siciliana ha affidato alla società Unocad l’intervento di rilievo tridimensionale con apparecchiatura laser per la scansione delle superfici musive pavimentali del sito archeologico di Mozia. I risultati del rilievo, tendenti a delineare lo stato di conservazione ma anche le modalità di esecuzione originali dei mosaici, sono stati presentati al convegno “La materia e i segni della storia. L’evento prevedeva anche un percorso espositivo con l’allestimento di una sezione riguardante le simulazioni artistiche e tecniche affrontate con mezzi e tecnologie innovative. A tutt’oggi sono stati realizzati i rilievi degli apparati musivi appartenenti alla Casa dei mosaici, caratterizzata da un portico colonnato con un mosaico in ciottoli marini provenienti dalla costa siciliana, di colore bianco, grigio e nero e decorato con animali in lotta fra loro, greche e fiori di loto (VI-IV secolo a.C). L’opera riveste un’importanza particolare in quanto è l’unico esempio di arte musiva del periodo realizzato con ciottoli in Sicilia. Da ciò che si vede oggi dalle loro rovine e dai resti di numerosi pezzi di opere ornamentali in pietra, terracotta e ingredienti per la colorazione che sono stati trovati in questo luogo sia stato adibito a magazzini e forse ad officine di artigiani. A giudicare dallo stile architettonico e dalla costruzione, vi può essere poco dubbio sul fatto che la casa di abitazione menzionata sopra sia stata progettata e costruita da architetti ed artigiani esperti, molto probabilmente Greci, e forse durante un periodo tardo di Mozia. Una conferma 18
  • 19. della probabilità che la costruzione risalga ad un periodo recente della storia di Mozia pare si trovi nel fatto che sono stati trovati muri di costruzioni più antiche immediatamente al di sotto di essa. Il livello del pavimento delle costruzioni più antiche si trova a solo mezzo metro o giù di lì sotto l’edificio più recente e pare anzi che quest’ultimo sia stato costruito in buona parte sulle fondamenta del primo. La caratteristica principale e più importante di questa abitazione moziese scoperta recentemente, caratteristica che ha suggerito il nome dato all’edificio, è senza dubbio un peristilio con il suo portico, il cui pavimento, lungo i lati nord ed ovest, è formato da un mosaico di ciottoli marini naturali molto interessante, diviso in pannelli o sezioni, ognuna con un disegno diverso, il tutto incorniciato da un’ampia bordura tripla, fatta pure di ciottoli, con lo schema a linee incrociate (meandro) sormontato da un pregevole disegno floreale di un tipo non comune, al di sopra del quale se ne trova uno che assomiglia al disegno dell’onda dell’Italia meridionale. Sfortunatamente la maggior parte di questa pavimentazione non è in buon stato di conservazione ed in molte parti è quasi del tutto distrutta mentre in altre sono a stento visibili i dettagli del disegno del mosaico. Esso si estende lungo il lato nord-est per una lunghezza di m. 10,30 e lungo quello nord- ovest per m. 6,60; la sua larghezza è di m. 2,65 nel primo lato e di m. 3,20 nell’altro. La caratteristica non meno interessante del pavimento è la combinazione di disegni sia fenici che greci. Infatti i soggetti raffigurati sono di carattere tipicamente fenicio, mentre le bordure ornamentali sono greche. In questa pavimentazione a mosaico abbiamo 19
  • 20. Il mosaico, unico esempio di questo tipo in Sicilia, si sviluppa come un tappeto a pannelli con raffigurazioni di animali reali e fantastici ed è delimitato da un bordo tripartito a fasce recanti il motivo del meandro uncinato, del fior di loto alternato a palmetta e dell’onda. Le figure degli animali sono realizzate con ciottoli bianchi su fondo scuro, eccetto che per il pannello con i due capridi (stambecchi?), parzialmente conservato, in cui gli animali sono resi con ciottoli neri su fondo chiaro. Per questa caratteristica il pannello è quello che più si accosta ai mosaici a ciottoli delle Grecia e delle colonie. 20
  • 21. un esempio di ciò che probabilmente è stata la prima espressione greca di lavoro a mosaico, ed un esemplare che rivela anche nei suoi disegni con figure uno sviluppo o evoluzione rispetto agli schemi più semplici geometrici o floreali che pare siano stati usati inizialmente nei mosaici a ciottoli. Unocad vanta un’esperienza decennale nella scansione e modellazione tridimensionale, che le ha permesso di organizzare una Divisione Service espressamente dedicata al settore artistico e archeologico per il rilievo delle opere d’arte ai fini della catalogazione, del restauro e della riproduzione.La tecnica di scansione e modellazione 3D utilizzata per il rilievo impiega un innovativo strumento portatile, denominato FastSCAN che, grazie a un fascio laser, è in grado di catturare le forme dell’opera tridimensionale immagazzinando i dati all’interno di un computer. I dati e l’immagine virtuale collegata possono essere impiegati sia per la catalogazione multimediale, sia per la replica del manufatto (tramite macchine a controllo numerico o moderne tecnologie di prototipazione rapida), oltre a fornire dati essenziali ai fini dello studio e del restauro. 21
  • 22. Progetto Louvre Ermaphrodito Progetto Louvre L’utilizzo di sistemi di scansione di semplice trasportabilità che non prevedono né il contatto sull’opera, né il suo spostamento, ci ha permesso l’acquisizione di una delle 10 sculture più prestigiose del “Museo del Louvre di Parigi”, l’Ermaphrodito dormiente, ancor oggi fonte di fascino su di un materasso scolpito dal Bernini.
  • 23. Apprezzamenti Sono davvero fortunato - ho trovato un’azienda di cui mi posso fidare. Un’azienda con una tecnologia all’avanguardia e persone con le quali è un piacere lavorare! “Sono uno scultore contempo-raneo. La mia arte è sempre stata intrisa dei suoi Ivano Ambrosini ceo di Unocad, con l’artista Barry X Ball a destra. precursori, ma recentemente ho iniziato ad utilizzare più direttamente le fonti storiche grazie a scansioni tridimensionali di sculture museali. La mia ricerca del partner tecnico adatto in Europa mi ha condotto alla Unocad, un’azienda che si trova nel Veneto, in Italia. Fin da subito, mi sono sentito attratto dalla Unocad non solo grazie alla sua attrezzatura di altissimo livello ma anche alla notevole esperienza nell’impiego di queste sofisticatissime tecnologie per la scansione di antiche sculture in Italia. Come speravo, i risultati che Unocad ha raggiunto nel soddisfare le mie esigenze, sono stati semplicemente eccezionali. Nell’estate 2008 Unocad ha rilevato per me la Dama Velata di Antonio Corradini (La Purità) ed Invidia di Orazio Marinali, entrambe sculture in marmo del 17° secolo presenti nella collezione permanente di Cà Rezzonico, il famoso museo ospite di un magnifico palazzo che si specchia sul Canal Grande a Venezia. Recentemente con Unocad ho concordato la scansione di Hermaphrodite endormi (l’Ermafrodito di Villa Borghese) nell’imponente Sala delle Cariatidi del Museo del Louvre a Parigi. Questa famosa opera, appartenuta in precedenza alla Collezione Borghese a Roma, consiste in una figura romana in marmo del 2° secolo distesa su un letto di marmo ‘imbottito’, scolpito nel 17° secolo da Gianlorenzo Bernini. Il team di esperti in rilevazione Unocad, grazie all’impiego dell’avanzatissimo scanner a luce bianca Breuckmann è stato in grado di lavorare velocemente ed efficacemente, realizzando dei modelli virtuali completi, incredibilmente dettagliati, di tutte e tre le opere. Poiché il processo di rilevazione non prevede alcun contatto, le sculture non hanno subito alcun rischio. Utilizzerò i dati scansionati per guidare le frese controllate a computer ed i robots d’intaglio in modo da poter creare delle nuove modifiche in pietra su opere antiche. Alcune aziende che realizzano sculture in marmo e con cui lavoro regolarmente collaborano con Unocad. Infine, le sculture che realizzerò, saranno esposte in mostre internazionali. In alcuni casi, le mie nuove opere verranno esposte assieme agli originali nei musei in cui essi si trovano. Non esiterò ad impiegare i servizi di Unocad in futuro. Sono stato davvero soddisfatto, senza alcuna esclusione, dell’alta professionalità e competenza di tutti i suoi collaboratori. Lavorare con Unocad è un piacere senza eguali. Con stima - Barry X Ball 23
  • 24. 24
  • 25. Le nostre tecnologie, alta- mente sofisticate, permetto- no di acquisire tutte le infor- mazioni relative a ingombri e proporzioni dell’opera, in- dipendentemente dalla com- plessità di forma, materiale e dimensioni. Visualizzarne i minimi parti- colari al computer, rendendo così disponibile tutti i dati necessari per una dettagliata consultazione multimediale e la reale possibilità di crearne copie su diversa scala o tipo- logia di materiale. 25
  • 26. Grazie alle caratteristiche tecniche dello SmartSCAN3D Breuckmann, l’opera è stata interamente acquisita con 145 “3D scan shot” per un totale di 13 milioni di punti, in meno di 6 ore. La statua misura 1,728 mm in lunghezza, larga 900 mm e alta 450 mm dalla base. 26
  • 27. La posizione della figura è prona, con la testa girata verso destra e l’anca sinistra leggermente alzata tale da mostra- re i genitali. Marmo greco, copia romana del II sec. d.C. da un originale ellenistico del II sec. a.C.; materasso: marmo di Carrara, scolpito e aggiunto dal Bernini. 27
  • 28. Progetto Cà Rezzonico Dama Velata Medusa vecchia Progetto Cà Rezzonico Un altro prestigioso lavoro su commissione dell’artista Barry X Ball, sono due acquisizioni di capolavori d’arte nel grandioso palazzo settecentesco che si affaccia sul Canal Grande - il Museo Cà Rezzonico di Venezia. La splendida testa marmorea della Dama Velata opera dello scultore estense Antonio Corradini e la Medusa Vecchia detta “Invidia” opera dello scultore bassanese Orazio Marinali. 28
  • 29. 29
  • 30. 30
  • 31. I capolavori del patrimonio artistico nazionale ed in- ternazionale possono final- mente essere tutelati, salva- guardati ed eventualmente musealizzati contro l’usura del tempo e del sempre cre- scente inquinamento, grazie alla qualità e rapidità nel- la replicazione che utilizza macchine utensili a controllo numerico multiasse e le più moderne tecnologie di pro- totipazione rapida. 31
  • 32. Grazie alle caratteristiche tecniche dello SmartSCAN3D Breuckmann, l’opera è stata interamente acquisita con 124 “3D scan shot” per un totale di 4,1 milioni di punti, in meno di 4 ore. La statua misura 245 mm in profondità, larga 440 mm e alta 550 mm dalla base. 32
  • 33. La testa della Medusa detta “Invidia” è stata eseguita dallo scul- tore bassanese Orazio Marinali. Nell’opera, si possono notare come emerge la vecchiaia nelle sue forme decadute del corpo in un’espressione di grido e sofferenza destinata allo spegnersi della vita. 33
  • 34. Progetto Gipsoteca Canoviana Paolina Progetto Possagno Restauro conservativo della copia in gesso della “Paolina Borghese” presso la Gipsoteca Canoviana di Possagno (TV). Rilievo tridimensionale senza contatto tramite laser scanner 3D della statua in marmo di “Paolina Borghese” c/o Galleria Borghese (Roma). Realizzazione fedele dal modello matematico rilevato dei calchi in gesso della testa e delle parti mancanti che andranno ancorate per completare il gesso originale di Possagno. 34
  • 35. 21/11/2003 - il Ministro ai Beni e alle Attività Culturali Giuliano Urbani inaugura la mostra In occasione della grande Mostra “CANOVA” nel fervore dei preparativi e dei restauri della Gipsoteca Canoviana di Possagno, mi è sembrato prioritario deci- dere di intervenire sul Modello in gesso di Paolina Bonaparte come Venere vin- citrice che, dal 1918 è rimasto acefalo e mutilato in più parti del corpo: la donna simbolo stesso di bellezza per tutta l’epoca napoleonica, era ridotta, a Possagno, a una sorta di simbolo della distruzione. Grazie alla collaborazione tra il Mini- stero dei Beni Culturali, la Soprintendenza di Roma, La Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici del Veneto, il Museo di Villa Borghese, la ditta Koinè e il partner vicentino Unocad e il generoso contributo dello sponsor Industrie Cotto Possa- gno, Paolina Bonaparte, nella Gipsoteca di Possagno, è tornata a sorridere mol- lemente distesa nel suo regale triclinio. Il restauro, o più propriamente reverse engineering, ha permesso di inaugurare una forma originale e innovativa di inter- vento sui modelli in gesso: non solo per l’azione di studio, tutela e salvaguardia operata in questa occasione alla Paolina, ma soprattutto per l’innesto reversibile di alcune componenti. L’iniziativa, che ha suscitato (come era prevedibile) fin dal suo avvio una vivace discussione sulla natura stessa dell’intervento, consente di riproporre all’attenzione degli studiosi e del vasto pubblico che visita la Gipso- teca l’immagine della sorella di Napoleone Bonaparte come l’aveva concepita Canova (1804) e come l’hanno ammirata gli ospiti incantati della Gipsoteca di Possagno, fino alla Grande Guerra. Senatore Gian Pietro Favero - Presidente della Fondazione Canova 35
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  • 37. Il privilegio di sostituire la mano di … “ Antonio Canova ” Sarebbe bello poter vedere la nostra faccia, volta verso le opere di Antonio Canova, incredula di fronte a tanta bellezza. Ma forse, ancor più bello sarebbe poter guardare la faccia del Canova volta al pantografo computerizzato mentre scolpisce le parti in gesso che andranno a ricostruire uno dei suoi master più significativi: quello di Paolina Borghese. Solo utilizzando le tecnologie più innovative possiamo assicurare che quei capolavori saranno ampiamente disponibili per le generazioni future. Noi di Unocad ci stiamo provando, integrando la dimensione artigianale con quella tecno- logica, attraverso la riproduzione delle maggiori opere d’arte: una perfetta forma di salvaguardia e tutela del patrimonio culturale, contro ogni forma di usura temporale e ambientale. Le foto allegate illustrano e danno un’idea dell’efficacia delle innovative tecnologie applicate per il restauro del gesso di Possagno. La digitalizzazione e l’acquisizione di tutte le informazioni tridimensionali dal marmo di Galleria Borghese in Roma tramite sofisticate attrezzature di rilievo laser portatili in grado di operare senza contatto, requisito necessario per la tutela e la salvaguardia dell’opera. La successiva elabora- zione dei dati dà la possibilità di effettuare un confronto tra i dettagli e le geometrie del gesso di Possagno con il marmo di Galleria Borghese; analisi che ha evidenziato complessivamente differenze minime, nell’ordine di pochi millimetri, tranne in un caso dove si è riscontrato uno scostamento di 3/4 centimetri in corrispondenza del piede destro. L’utilizzo di tecnologie CAD/CAM nella ricostruzione delle parti mancanti: testa, mano destra, parte di mano sinistra e dita del piede destro hanno permesso la loro realizzazione con tecniche di fresatura multiasse (la testa), con macchine di prototipazione rapida (tutte le altri parti mancanti) attraverso il deposito di gesso su strati incollati in successione tridimensionale. La progettazione CAD e l’analisi FEM degli ancoraggi dello stelo di supporto alla testa, in fibra di carbonio, permettono la completa reversibilità dell’integrazione pur garantendo la massima sicurezza. ARTE? Si, ma quante tecnologie? Quando abbiamo accettato l’ambiziosa sfida di rico- struire in meno di 40 giorni ( festività incluse ) con un processo fedele ed accurato le superfici mancanti del gesso di “Paolina Bonaparte”, mai avremmo pensato di dover ricorrere in un unico progetto a tutta quell’alta tecnologia che per anni è stata nel meccanico il nostro “fiore all’occhiello”. CAD, CAM, FEM, Reverse Engineering e Ra- pid Prototyping, tecnologie innovative d’impatto e nello stesso tempo, termini per lo più sconosciuti ai cultori e agli addetti dell’arte. Reverse Engineering: il rilievo comple- to e dettagliato per analizzare le differenze tra due opere originali (gesso di Possagno 37
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  • 39. e marmo di Galleria Borghese) ha richiesto l’acqui- sizione di moltissime viste con milioni di coordinate x,y,z coerenti con il sistema di riferimento comune. Criterio fondamentale è stato quello di trovare un compromesso accettabile fra viste e dettaglio per contenere il tempo richiesto dall’intero processo e rendere minimo l’errore legato all’allineamento suc- cessivo delle viste. La risoluzione di misura standard Sala teatro dell’istituto Cavanis: le fasi del restauro presentate di fronte ad un numeroso pubblico da Ivano Ambrosini. Alla fine,visita guidata alla gipsoteca. nella cattura delle nuvole è stata di almeno 9 punti come densità per millimetro quadrato, “incrementa- ti” in corrispondenza della testa e delle dita di mani e piedi. CAD, nello studio e nella definizione micro- metrica degli ancoraggi dello stelo di supporto alla testa e di tutti i relativi componenti: corpo centrale in nylon, elementi della crociera radiale in fibra di carbonio, organi di regolazione e fissaggio in acciaio inox, ammortizzatori in gomma siliconica. CAM: per guidare utensili di differenti for- me e misure su complessi percorsi di fresatura multiasse e per scolpire dal pieno via sgrossatura, semifinitura e finitura in 50 ore circa il blocco di gesso della testa. Rapid Prototyping, nella ricostruzione della mano destra e parti delle dita di mano sinistra e del piede destro tramite un processo di deposito di strati di gesso di 0.1 mm incollati in successione tridimensionale. FEM: per il calcolo strutturale dell’incidenza del peso della testa vuota di circa 6 kg sul collare originale rimasto e nella valutazione della disposizione e distribuzione delle forze dello stelo ammortizzante ancorato. Conclusioni: in questa breve relazione si è voluto dare un’idea delle tecnologie d’avan- guardia applicate nel restauro fedele del gesso di “ Paolina Borghese ” di Possagno e in particolare, nel complesso rilievo tridimensionale preliminare; tecnologie che opportunamente supportate da ambienti di elaborazione di alta qualità (personal workstation windows) sono in grado di catalogare e visualizzare in tempo reale il complesso modello 3D renderizzato, restituendone tutte le informazioni su ingom- bri e proporzioni, sia per una facile ed intuitiva consultazione multimediale sia come avvenuto per la più delicata e impegnativa replicazione del manufatto (o parti di esso). Competenza, tecnologia e professionalità quindi, per preservare nel futuro con mo- dalità innovative i capolavori del passato. di Ivano Ambrosini Presidente di Unocad srl 39
  • 40. 40
  • 41. 41
  • 42. Progetto Palestrina Grimani Progetto Grimani Il Museo di Palestrina ha promosso il progetto di realizzare tramite scanner ottico delle copie dei tre rilievi “Grimani” di età augustea, conservati uno a Palestrina e due al Kunsthistorisches Museum di Vienna, nell’ambito di una collaborazione fra i tre musei. 42
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  • 45. Acquisizione digitale tramite 3D scanner senza contatto fisico con le superfici dell’opera, nel pieno rispetto della sua integrità. 45
  • 46. Progetti Beni Culturali Varie Progetti eseguiti Solo utilizzando le tecnologie più innovative, possiamo assicurare che quei capolavori che sono ancora in nostro possesso, siano ampiamente disponibili per le generazioni future. Ivano Ambrosini 46
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  • 48. 36077 Altavilla Vicentina (VI) Via Vicenza, 232 Tel. ++39 (0) 444.340742 r.a. Fax ++39 (0) 444.340552 unocad@unocad.it www.unocad.it