4. Parlano i nonni…
La mia famiglia
era piuttosto
numerosa perché,
oltre ai miei
genitori, avevo 4
fratelli.
Quarantacinque
anni fa il padule
era molto diverso
perché
predominavano
erbe, piante,
l’acqua era pulita e
c’erano tanti
pesci.
5. Parlano i nonni…
I fossi erano
strapieni di sala
e di sarello, le
rive dei canali
erano colme di
barchette per
andare a
pescare, c’erano
i casolari dei
contadini, la
caccia era
vietata e c’erano
grandi campi da
coltivare.
6.
7. La maggior parte degli
uomini faceva il
contadino e delle donne
faceva la casalinga.
Le famiglie erano
abbastanza numerose ed
i bambini avevano nomi
che oggi sono meno
comuni come Ottorino,
Lido, Martano,
Maggiorina, Leopoldo,
Marino, Valosca, Elvira,
Saida, Sabatino, Leda…
8. Il padule era assai più curato: l’acqua era pulita e vi si
pescavano lucci, tinche e anguille. I canali erano vere e
proprie vie di comunicazione tramite i barchini e i navicelli.
9. In passato la caccia non era vietata in tutto il padule, i cacciatori ci
andavano nel tempo libero e sparavano ai germani e alle anatre. Oggi
invece la caccia è vietata nella zona dell’oasi protetta dove nidificano
tante specie di uccelli.
10. Le abitazioni erano poche, erano soprattutto case modeste di contadini
e c’erano grandi campi coltivati.
11. Si potevano vedere molte persone che tagliavano il sarello, la gaggia, il
fiore, la cannella e la sala.
12. I campi si coltivavano in estate perché le giornate erano più
lunghe, c’era tanto sole e non pioveva quasi mai.
13. Nei campi si andava con gli amici, a piedi o in bicicletta; si partiva da casa
all’alba e si rientrava al tramonto. Durante il lavoro ci si riposava una
mezz’oretta all’ombra e per pranzo si mangiava pane, marmellata e fichi
secchi e si beveva acqua e vino.
14. Per riportare a casa le erbe tagliate, si usava il carretto che veniva
trainato dall’asino. Queste erbe poi venivano fatte essiccare e poi si
intrecciavano per rivestire i fiaschi e le damigiane.
15. Ma anche per impagliare seggiole e seggioline.....