1. GLI SPAZI DEL NIDO
CORSO DI
PREPARAZIONE AL
CONCORSO PER EDUCATORI
DI ASILI NIDO
Prof. Salvatore Sasso
2. I contributi di Vygotskij e
Bruner
Attraverso i contributi significativi di Lev
Vygotskij e Jerome Bruner, hanno assunto
importanza sempre crescente le esigenze
del contesto, le situazioni motivazionali, il
nesso fra apprendimento e sviluppo, fra
apprendimento e interazione personale e
sociale.
Questi riferimenti teorici sono stati utili
per capire come il bambino non venga più
visto come un puro sviluppo organico, ma
osservato nella globalità delle sue relazioni
sociali, cognitive e emotive.
3. Il contesto Nido si focalizza
attualmente su una molteplicità di
fattori, garantendo così un adeguato
sviluppo del bambino non più soltanto
dal punto di vista fisico, ma
soprattutto da quello cognitivo e
relazionale.
Perché sono importanti
4. La proposta educativa
Si pone così la necessità di creare una
proposta educativa completa e coerente
capace di soddisfare le necessità dei bambini
nella sua interezza favorendo l’interazione e la
socializzazione.
Pensare infatti ad una formazione e
socializzazione dei bambini, nella prospettiva
del loro benessere psico-fisico e dello sviluppo
delle loro potenzialità cognitive, affettive,
relazionali e sociali, significa anche pensare ad
uno spazio che sappia accogliere le peculiari e
plurime esigenze dei bambini.
5. La proposta educativa
Realizzare spazi adeguati, per un sano e proporzionato
sviluppo, significa saper creare e organizzare angoli
ludici, privilegiare relazioni individuali o di gruppo,
sostenere un fare infantile e, quindi, perseguire lo
star bene del bambino al Nido.
È per questo che la qualità degli spazi oggi al Nido
deve indispensabilmente essere al centro della regia
degli educatori. Lo spazio al Nido non è un dato
neutro, ma al contrario veicolo di precisi messaggi
educativi, strumento per l’analisi e la verifica del
progetto educativo.
6. Il progetto educativo
Il progetto educativo ha il compito di
esaminare costantemente la qualità
dell’Asilo Nido come luogo di vita e di
apprendimento, con la definizione dei suoi
aspetti strutturali (collocazione nel
territorio, modalità di gestione sociale,
organizzazione del personale, allestimento
degli spazi ecc) e del suo clima educativo.
7. Il progetto educativo
Progettare un coerente lavoro didattico
per i bambini dai tre mesi ai tre anni
significa programmare una sequenza
razionale e consapevole di interventi che
tenga conto delle loro potenzialità per
promuovere lo sviluppo fisico, cognitivo e
sociale.
8. Il progetto educativo
La progettazione considera tutti gli
elementi che agiscono direttamente o
indirettamente sulla vita dei bambini in un
attento lavoro che tende a realizzare la
continuità orizzontale e verticale,
promuovendo la cooperazione costruttiva
con la famiglia e le altre realtà formative.
9. Progettare un ambiente
adeguato al bambino
Ogni esperienza educativa si realizza nello
spazio.
Parlare di strutturazione degli spazi
dell’asilo nido non significa riferirsi
esclusivamente alla sua distribuzione fisica
o alla pura collocazione dei materiali, ma
soprattutto occuparsi del contesto
comunicativo, relazionale e cognitivo.
10. Progettare un ambiente
adeguato al bambino
Il gruppo educativo organizza gli spazi in
base alle esigenze dei bambini e cura ogni
piccolo dettaglio nella disposizione dei
materiali: niente è lasciato al caso.
L’organizzazione degli spazi al Nido deve
essere pensata nella sua interezza,
rispondendo ad una scelta collegialmente
condivisa dall’intero gruppo di lavoro
educativo.
11. Variabili da considerare
l’osservazione sistematica che mette in
luce pregi e difetti dello spazio, in
relazione ovviamente all’uso che ne fanno
i bambini;
la sistemazione degli arredi e dei
materiali come motivanti dell’attività e
dell’autonomia;
la libera scelta dei bambini che hanno il
diritto di decidere e pianificare
autonomamente le attività motorie ed
esplorative;
12. Variabili da considerare
lo sviluppo delle competenze cognitive in
base agli ambiti o campi di esperienza che il
gruppo educativo ha deciso di consolidare e
di valorizzare nel modo più efficace.
Il nostro modo di creare gli spazi, insieme
all’arredo, ai giocattoli e ai materiali
didattici, diventa il protagonista attivo della
vita al nido che, grazie al nostro intervento
intenzionale, può divenire un ambiente
caldo, motivante, accogliente e curato in
ogni piccolo particolare.
13. Lo spazio-nido diventa, così, “ambiente di
vita e di cultura”, luogo dove ogni bambino
si sente libero di agire e di muoversi
secondo le proprie motivazioni interiori.
Il gruppo educativo crea un ambiente che
diviene così un contesto sociale e culturale.
Le regole della vita comunitaria, i segni dei
diversi codici della nostra cultura sono nei
materiali, negli angoli specifici del gioco e
del movimento.
Lo spazio come contesto
“educatore”
14. Lo spazio come contesto
“educatore”
Ogni oggetto, studiato e sistemato con
competenza, diviene strumento educativo.
Ogni materiale didattico mette in
movimento dinamiche relazionali, cognitive
e affettive e diviene così promotore di
crescita per l’intera personalità.
Le azioni e i gesti diventano operazioni
cognitive, creando profonde e irreversibili
connessioni nelle strutture intellettive in
formazione e rispondendo così alle
adeguate esigenze di crescita dei bambini.
15. Lo spazio come contesto
“educatore”
L’ambiente “educatore” può essere considerato
in parte, come luogo di sviluppo per i bambini e,
dall’altra, come un contesto rivelatore delle
loro dinamiche più profonde.
Attraverso questa doppia valenza
dell’ambiente “educatore”, l’insegnante può
utilizzare l’osservazione come una modalità
iniziale per programmare il lavoro nelle sezioni,
ma anche come modalità straordinaria per
imparare dagli stessi bambini strategie
adeguate al momento educativo specifico.
16. Il ruolo dell’educatore nello
spazio
L’educatpre è responsabile, quindi, dell’uso
dello spazio ed è una presenza stimolante
all’attività e alla valorizzazione dei singoli
bambini.
Formulando e strutturando angoli specifici,
crea un ambiente facilitatore, ossia uno
spazio in cui i bambini riescono a muoversi
in piena libertà e autonomia.
17. Il ruolo dell’educatore nello
spazio
L’educatore inserisce costantemente
nell’ambiente i propri messaggi per
suscitare curiosità, interessi, formulazioni
e ipotesi, ma soprattutto è il soggetto
vivacizzante dell’ambiente attraverso la
sua disponibilità relazionale, affettiva,
emotiva e soprattutto con la sua
professionalità.
18. Il ruolo dell’educatore nello
spazio
Grazie alla presenza dell’educatore gli
oggetti, il materiale didattico, gli angoli,
diventano vivi e, quindi, significativi per il
bambino.
Ogni bambino trova nell’educatore una
presenza rassicurante e stimolante,
osserva i suoi comportamenti, ascolta le sue
parole.
È proprio grazie a questa figura che il
bambino acquista la spinta motivazionale
per muoversi, esplorare e, quindi, imparare.
19. Il significato dello spazio nella
formazione dell’identità infantile
Nei primi anni di vita, il bambino è
impegnato nel delicato processo di
costruzione del sé e di elaborazione
dell’identità.
Tale processo viene definito come
prodotto mai finito di un continuo scambio
fra il sé e l’altro di sé.
20. Il significato dello spazio nella
formazione dell’identità infantile
Ogni bambino, infatti, possiede un
peculiare codice percettivo mediante il
quale le informazioni provenienti dal mondo
esterno vengono selezionate, accolte,
respinte, trasformate.
In tal senso, il bambino può essere pensato
come organismo attivo e competente, che
diventa persona nel rapporto con gli altri e
che, come persona, ha una propria storia
originale ed irripetibile.
21. Il significato dello spazio nella
formazione dell’identità infantile
Il bambino, attraverso lo spazio sia
fisico, che sociale, ha dunque la
possibilità di elaborare e sviluppare
una “esperienza nel mondo”.
È importante, perciò, occupare
fisicamente uno spazio, percorrerlo,
rielaborarlo in termini personali e
sperimentarlo come proprio.
22. Lo spazio parla al bambino
Per caratterizzare gli ambienti, è
necessario partire dall’attenta osservazione
dei bisogni dei bambini e delle loro
potenzialità di sviluppo.
Lo spazio, che si trova a portata di
bambino, deve possedere in sé requisiti
fondamentali che si rifanno ai bisogno di
sicurezza e di affettività, forti nei primi
anni di vita, e deve sostenere ed
incoraggiare il suo desiderio di esplorare e
di conoscere.
23. Il Nido, pertanto, deve essere un luogo in
cui ogni bambino possa sentirsi a proprio
agio, perché organizzato in modo da
rispettare i suoi tempi e i suoi bisogni.
È un luogo a cui il bambino può attribuire un
valore emotivo non solo perché trova calore
e affetto nelle relazioni con gli altri, ma
anche perché vi sono oggetti che gli
appartengono e che parlano di lui (foto
personali, disegni, cartelloni).
Lo spazio parla al bambino
24. Lo spazio parla al bambino
Il fatto che lo spazio sia caratterizzato
dalla presenza di questi segni personali,
rafforza il legame affettivo dei bambini
con la realtà nido.
Lo spazio, perciò, diviene, nel senso più
profondo del termine, “abitato” dal
bambino.
25. Lo spazio a misura di bambino
Le dimensioni degli ambienti sono importantissime e
condizionano il clima sociale e l’agire del bambino.
Per sentirsi sicuro, il bambino ha bisogno di spazi
contenuti, con punti di riferimento stabili che
favoriscano l’orientamento.
Ha bisogno di spazi raccolti che lo tutelino da
situazioni di stress uditivo, visivo e sonoro e che gli
consentano un rapporto ravvicinato con l’adulto.
26. Lo spazio a misura di bambino
Gli spazi grandi, al contrario, forniscono un senso
di disorientamento e non sono dei contenitori
appropriati per bambini così piccoli.
Gli ambienti di grandi dimensioni, inoltre, rendono
difficili gli scambi comunicativi con l’altro,
rendendo le situazioni inadeguate al contesto
educativo.
Dare identità agli spazi consente anche al bambino
di leggere ciò che accade nei diversi momenti della
giornata favorendo l’autonomia e la sicurezza di sé
nelle attività di routine.
27. Lo spazio nelle sezioni
Dopo aver analizzato i significati teorici dello
spazio ed i codici generali che ne devono regolare
l’organizzazione, entriamo ora nel merito degli
spazi alla sezione.
Per attuare correttamente lo svolgimento del
progetto educativo, il Nido prevede una
suddivisione dei bambini in tre fasce di età:
Piccoli 3-12 mesi, Medi 13-24, Grandi 25-36 mesi.
Ad ognuna di queste fasce di età, corrisponde una
sezione, ossia uno spazio dotato di caratteristiche
peculiari e volto a configurarsi quale luogo di
identità ed appartenenza.
28. Gli angoli
Gli angoli possono essere definiti spazi
per il gioco e per l’apprendimento,
specificamente strutturati e non per
consentire lo svolgimento di attività libere
o organizzate.
È, dunque, compito del gruppo educativo
scegliere la tipologia di angoli da adottare,
secondo le necessità di quel particolare
gruppo di bambini e in relazione allo spazio
a disposizione.
29. Lo spazio nella sezione piccoli
Nel primo anno i ritmi di sviluppo sono rapidi e,
quindi, questo spazio deve contenere più
opportunità di movimento.
Quando il bambino comincia ad andare carponi o
a muovere i primi passi, ha bisogno di esplorare
e “gironzolare”; perciò lo spazio deve favorire il
gattonamento e deve contenere punti di
appoggio sicuri per facilitare i percorsi dei
bambini che iniziano a camminare.
In questo spazio, la funzione del pavimento è
centrale in quanto rappresenta per i bambini
piccoli un luogo da esplorare.
30. Piccoli: angolo dei giochi di
motricità
Propone arredi funzionali ai bisogni dei bambini
che incominciano a muoversi per conoscere ed
esplorare l’ambiente che li circonda.
Arredi come il mobile primi passi, ricco di
maniglie, sostegni e oggetti che attirano
l’attenzione del bambino, favoriscono
l’esplorazione dello spazio, la posizione eretta e i
primi movimenti autonomi. Materiali utili per
questo angolo sono: spingi e cammina, tappeti in
gommapiuma, forme modulari in gommapiuma ecc;
31. Piccoli: angolo del morbido
Offre ai bambini che non sanno ancora
camminare la possibilità di muoversi
senza incontrare pericoli e ostacoli.
Quest’angolo dà la possibilità di
rilassarsi, ma anche di essere “coccolati”.
Un tappeto in gommapiuma rivestito con
materiale lavabile o qualche cuscino
suggeriscono già l’idea del morbido.
Materiali adatti ad allestire questo
angolo sono i peluche e materiali come
velluto, cotone, coperte, tappeti tattili e
sonori, cuscini ecc;
32. Piccoli: angolo dello specchio
Quest’angolo suggerisce moltissime
esperienze di gioco alla scoperta della
propria immagine e di quella dei
compagni. Cercare di catturare
l’immagine che lo specchio rimanda,
vedersi, cercare di catturare
l’immagine riflessa è un gioco che
meraviglia e appassiona anche i più
piccoli;
33. In questo spazio trovano posto, nel cestino
dei tesori, giocattoli da proporre ai bambini
molto piccoli per catturare la loro
attenzione e curiosità.
Si tratta per lo più di oggetti facili da
prendere che incuriosiscono il bambino per
la forma, il colore o il rumore.
Attraverso il tatto e l’esplorazione orale
dei giocattoli i bambini sperimentano e
scoprono la realtà esterna.
Piccoli: angolo dei tesori
34. Lo spazio nella sezione dei medi
I bambini nella sezione dei Medi (13-24
mesi) incominciano a consolidare alcune
capacità importanti dal punto di vista
motorio e comunicativo.
Si muovono con maggiore sicurezza,
utilizzano il linguaggio e sono in grado di
mantenere l’attenzione per svolgere
un’attività.
Per questo la sezione dedicata ai bambini di
questa fascia di età deve essere allestita,
pensando alla loro caratteristica principale:
l’essere sempre in movimento alla scoperta
35. Lo spazio nella sezione dei medi
Lo spazio, che li accoglie nel Nido, deve essere
ricco di stimoli.
È, inoltre, importante che lo spazio sia
organizzato con angoli stabili destinati alle
diverse attività e ai diversi momenti della
giornata.
È bene che un’attività sia svolta sempre nello
stesso posto; questo dà sicurezza e autonomia
ai bambini perché sanno dove trovare gli
oggetti e possono così con più facilità
organizzarsi da soli, senza dover ricorrere
continuamente all’intervento dell’adulto.
36. Lo spazio nella sezione dei medi
Ambienti ben strutturati suggeriscono da soli la
possibilità di gioco e di azione e inducono il
bambino a comportamenti più organizzati.
I giocattoli ed i materiali devono essere ben in
vista in scaffali aperti, ordinati e non assemblati in
modo confuso.
È importantissimo coinvolgere i bambini nel
riordino dei giocattoli e dei materiali, in modo da
farli divenire più consapevoli dell’organizzazione
dello spazio e sempre più capaci di autonomia.
Come nella sezione dei piccoli, verranno portati
come esempio alcune tipologie di angoli.
37. Medi: angolo dei giochi sul
tappeto
Quest’angolo è costituito da un tappeto
attorno al quale sono disposti uno o più
mobiletti (aperti ed eventualmente con le
ruote). All’interno di questi mobiletti, ci
sono materiali e giochi di diverso genere
come puzzle, incastri, domino, costruzioni,
macchinine, cubi ecc. È importante che ogni
giocattolo sia collocato sempre nello stesso
scaffale, così che il bambino possa trovarlo
immediatamente quando lo desidera,
sapendo così dove riporlo una volta
utilizzato;
38. Medi: angolo della manipolazione
È bene predisporre questo angolo nelle
vicinanze di una stanza bagno per avere in
questo modo acqua e lavandini sempre a
disposizione. I materiali utilizzati, come ad
esempio la farina, l’acqua, la sabbia,
permettono ai bambini di scoprire
sensazioni e percezioni tattili molto
importanti. Infatti, i processi mentali si
sviluppano, si coltivano e diventano via via
sempre più complessi, grazie
all’esplorazione, alla sperimentazione e alla
manipolazione di materiali e oggetti;
39. Medi: angolo della casa
Quest’angolo in genere viene allestito in una
piccola zona protetta, dove i bambini hanno la
possibilità di sentirsi liberi nell’interpretare, a
loro piacimento, i diversi ruoli. Composto da
una cucina, bagno e letto è lo spazio dove i
bambini possono divertirsi nel gioco del far
finta che… Si tratta di una piccola zona
allestita con materiali vari, d’uso domestico,
come l’asse da stiro, il telefono, le pentole, i
piatti, le scatole di prodotti alimentari, gli
alimenti in plastica (frutta, ortaggi, verdura,
dolci) ecc;
40. Medi: angolo del libro
In questo spazio i libri, collocati in uno o più
espositori e sistemati per suscitare curiosità e
interesse, devono essere ben visibili e a portata di
mano dei bambini.
Strutturato per la socializzazione, la fantasia, la
lettura di immagini e l’ascolto delle prime storie,
questo spazio ha il compito di favorire la
concentrazione e la conversazione con “se
stessi”attraverso i libri.
41. Medi: angolo del libro
È bene, quindi, collocare questo ambiente
in uno spazio protetto e lontano da
distrazioni e rumori.
Sarebbe opportuno allestire questo
ambiente con tappeti, cuscini e poltrone.
L’approccio al libro deve essere comodo e
piacevole per permettere al bambino di
rilassarsi, favorendo così la possibilità di
esternare emozioni sentimenti;
42. Medi: angolo del movimento
È collocato all’esterno della sezione, e si
tratta in genere di uno spazio piuttosto
grande e libero da tavoli e sedie.
L’area, delineata a terra da tappeti in
gommapiuma antiscivolo, permette ai
bambini di coordinare la motricità
globale e segmentaria, favorendo così lo
sviluppo motorio.
43. Lo spazio nella sezione dei grandi
La sezione dei bambini Grandi deve essere
organizzata sui bisogni crescenti dei bambini.
L’organizzazione della loro giornata è
evidenziata da ritmi scanditi sia dalle situazioni di
routine sia dalle situazioni di gioco, sia dalle
attività propriamente strutturate.
In questa fascia di età i bambini incominciano a
giocare in modo autonomo, scegliendo liberamente
giochi e aggregazioni diverse con i compagni. I
loro interessi si moltiplicano, e quindi, diviene
importante organizzare lo spazio, secondo le
attività espressamente richieste da loro.
44. Grandi: angolo del gioco
simbolico
È l’angolo per il rafforzamento dell’identità
personale del bambino sotto il profilo
corporeo e intellettuale.
Attraverso il gioco simbolico, il bambino è
sollecitato ad assumere diversi ruoli, a
instaurare una vita di relazione nel rispetto
delle regole, a comprendere e condividere
modelli comportamentali, a collaborare e
cooperare con gli altri, a far giochi di
finzione in piena libertà.
45. Grandi: angolo del gioco
simbolico
I giochi di ruolo anche detti “del far finta
che…”, permettono al bambino di soddisfare il
suo bisogno di identificazione con gli adulti,
aiutandolo ad acquisire comportamenti, schemi
di azione ed espressioni verbali delle persone
intorno a lui.
Può essere organizzato in diverse zone dei
bambini.
46. Grandi: angoli del gioco simbolico
a) l’angolo della cucina
Per poter sperimentare dal vero la
preparazione di diversi cibi (biscotti,
pizza).
Viene allestito con vari materiali quali
grembiulini, presine, stoviglie, piatti,
frullatori, posate, contenitori vari ecc;
47. Grandi: angoli del gioco simbolico
b) lo spazio per le bambole
Per la possibilità di ricoprire i ruoli della
mamma e del papà. I materiali proposti per
questo specifico angolo devono essere
scelti con cura. È importante, infatti,
allestire questo angolo con bambole le cui
caratteristiche somatiche siano diverse,
con pupazzi, abiti e accessori che riflettano
le differenze della realtà che i bambini
vivono quotidianamente;
48. Grandi: angoli del gioco simbolico
c) lo spazio per i travestimenti
Per l’assunzione di diversi ruoli (principe,
principessa, dottore, maestra). Il
travestimento costituisce un’ottima
occasione per comunicare emozioni, stati
d’animo, ansie;
49. Grandi: angoli del gioco simbolico
d) lo spazio per i travestimenti
Qui i bambini possono impersonificare i
diversi ruoli. Utili in questo spazio sono i
giochi con le maschere, le recite con i
burattini, marionette ecc;
50. Grandi: angolo della
manipolazione e della pittura
È strutturato per la creatività e la libera
espressione. Questo spazio offre ai
bambini la possibilità di sperimentare
diverse tecniche come la pittura e la
manipolazione, avendo a loro disposizione
tutti i materiali necessari per queste due
attività, come colori a dita, pennarelli,
tempere, matite, gessetti, carta, farina,
sale, acqua ecc;
51. Grandi: angolo del movimento
È uno spazio ben strutturato che
sarebbe opportuno collocare al di fuori
della sezione per dar libero sfogo
all’inesauribile energia dei bambini, ma
non sempre nelle odierne strutture è
possibile trovare e adibire una stanza
per il movimento. È pertanto compito del
gruppo educativo creare almeno uno
spazio all’interno della sezione per poter
rispondere alla esigenza peculiare dei
bambini: il movimento.
52. Grandi: angolo della lettura
È fornito di un grande tappeto e di diversi
scaffali dove esporre i libri.
Questo spazio favorisce l’approccio
cognitivo al libro in situazioni sia di uso
autonomo, sia di piccolo gruppo.
La disponibilità dei libri diversi per forma,
consistenza e caratteristiche percettive
aiuta il bambino ad arricchire le proprie
informazioni, appagando così il suo naturale
bisogno di conoscenza.
53. Anche in questo angolo, come in quello
della sezione dei Medi, sarebbe
opportuno avere delle poltroncine, dei
cuscini e dei tappeti che favorendo
sensazioni di comodità, permettono
una concentrazione adeguata nei
confronti del libro.
Grandi: angolo della lettura
54. Per concludere
Lo spazio, da quanto detto, può essere
considerato come uno dei luoghi del mondo di
un bambino che cresce e, pertanto, nell’ambito
del Nido, non deve essere occupato dall’adulto.
Il bambino all’interno del “suo” spazio ha
bisogno di un rapporto dialogico con
l’educatore.
Infatti, la mediazione dell’adulto avviene
attraverso tutti quei piccoli gesti che vengono
compiuti ogni giorno.