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15novembre2012-CTIABANO
Dalla diagnosi alla
personalizzazione del
percorso…..
SCUOLA PRIMARIA
Fiorella Castegnaro- Simona Brugnoli
“Solo noi possiamo tirare fuori quel bambino
dalla sua prigione, sia che siamo formati per
farlo o meno.
Gli insegnanti che mi hanno salvato e che hanno
fatto di me un insegnante, non erano formati per
questo.
Hanno capito che occorreva agire
tempestivamente, si sono buttati, non ce l’hanno
fatta. Si sono buttati di nuovo, giorno dopo
giorno, alla fine mi hanno tirato fuori. E molti
altri con me. Ci hanno letteralmente ripescati.
Dobbiamo loro la vita”.
Daniel Pennac 2
15novembre2012-CTIABANO
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15novembre2012-CTIABANO
LINEE GUIDA (CAP.4)
 Scuola dell’infanzia:
 Osservazione sistematica per individuare
eventuali difficoltà:
grafo-motorie
orientamento e integrazione spazio-temporale
coordinazione oculo manuale e generale
memorizzazione visiva sequenziale
orientamento nel tempo scuola e prossimale (ieri,
oggi, domani)
4
15novembre2012-CTIABANO
LINEE GUIDA CAP. 4
 Scuola primaria.
 Adottare un metodo fono-sillabico o puramente
sillabico ma non globale.
 Promuovere l’acquisizione della consapevolezza
fonologica
 Svolgere attività fonologiche
5
15novembre2012-CTIABANO
 Scuola primaria. Area calcolo:
 Potenziamento dell’intelligenza numerica
 Calcolo a mente
 Favorire il ragionamento e poi sviluppare attività
per l’automatizzazione
 La funzione del calcolo scritto è soprattutto
connessa all’automatizzazione di procedure, non
allo sviluppo dell’intelligenza numerica
6
15novembre2012-CTIABANO
LINEE GUIDA AL CAPITOLO4
Per la scuola primaria, le Linee guida non si
soffermano sugli strumenti compensativi e sulle
misure dispensative perché insistono sulle
modalità personalizzate dell’apprendimento.
Ciò non vuol dire
che, soprattutto nell’ultimo biennio della scuola
primaria, non si possano utilizzare strumenti
compensativi e misure dispensative
7
15novembre2012-CTIABANO
COMPITO DELLA SCUOLA
ATTIVARE PROGETTI DI SCREENING E AZIONI
DI INTERCETTAZIONE…
15novembre2012-CTIABANO
8
individuare i casi sospetti di DSA”
spiegare che “l’esito di tali attività non
costituisce comunque una diagnosi di DSA”.
RUOLO DELLA SCUOLA
promuovere adeguate attività di recupero didattico
mirato” nei casi di DIFFICOLTA?
(Da documentare: come, che cosa , dove…?)
trasmettere apposita comunicazione alla famiglia
degli studenti che presentano persistenti difficoltà.
9
15novembre2012-CTIABANO
LA DIAGNOSI:
 - alla fine della classe seconda della scuola
primaria per disturbi della letto-scrittura
(DISLESSIA, DISORTOGRAFIA,DISGRAFIA)
 - alla fine della classe terza della scuola primaria
per disturbi del calcolo (DISCALCULIA).
10
15novembre2012-CTIABANO
ART.5 DEL DM 5669 DEL
12 LUGLIO 2011 …..
 “ La scuola garantisce ed esplicita, nei
confronti di alunni con DSA , interventi didattici
individualizzati e personalizzati, anche
Attraverso la redazione di un piano
didattico personalizzato, con l’indicazione
degli strumenti compensativi e misure
dispensative adottate.”
11
15novembre2012-CTIABANO
DIAGNOSI
solo
con
consegnata si redige
il P.D.P.
in qualsiasi momento dell’anno scolastico
Piano Didattico Personalizzato
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15novembre2012-CTIABANO
Piano Didattico Personalizzato
STRUMENTO
educativodidattico
individua gli
strumenti
fa emergere il
“vero” alunno
13
15novembre2012-CTIABANO
 il consiglio di classe o team DOCENTI prende visione della diagnosi
protocollata tramite il Dirigente Scolastico su richiesta della famiglia
 all’inizio dell’anno scolastico per gli alunni già IN POSSESSO
 di diagnosi
 il PDP, una volta redatto, DEVE essere consegnato alle famiglia
 IN COPIA
Piano Didattico Personalizzato
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15novembre2012-CTIABANO
 INSEGNANTI
 i genitori
 il clinico
 referente Dislessia d’Istituto
Piano Didattico Personalizzato
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15novembre2012-CTIABANO
Percorso Educativo Personalizzato
 permette di creare “su misura” una personalizzazione del
percorso formativo dell’alunno
 permette di monitorarne il suo andamento
 facilita il reperimento delle modalità didattiche attivate
 favorisce il lavoro collegiale (condivisione nel programmare,
nel processo di insegnamento – apprendimento, nel valutare)
16
15novembre2012-CTIABANO
Centralità della PERSONA che
apprende anche attraverso
percorsi personalizzati e
flessibili
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15novembre2012-CTIABANO
 Si raccomanda, inoltre, l’impiego di mappe
concettuali, di schemi, e di altri mediatori
didattici che possono sia facilitare la
comprensione sia supportare la memorizzazione
e/o il recupero delle informazioni.
 A questo riguardo, potrebbe essere utile che le
scuole raccolgano e archivino tali mediatori
didattici, anche al fine di un loro più veloce e
facile utilizzo.
18
15novembre2012-CTIABANO
Piano Didattico Personalizzato
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15novembre2012-CTIABANO
 dalla diagnosi
 incontri con i tecnici
 incontri con la famiglia
 incontri di continuità
 osservazione degli
stessi insegnati
- descrizione del funzionamen-
to delle abilità strumentali
(lettura – scrittura – calcolo)
- modalità del processo di
apprendimento (memorizzare,
recuperare, sequenziare,
organizzare le informazioni,
altro…)
caratteristiche del soggetto con D.S.A
si evincono:
Piano Didattico Personalizzato
20
15novembre2012-CTIABANO
Piano Didattico Personalizzato
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15novembre2012-CTIABANO
Piano Didattico Personalizzato
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15novembre2012-CTIABANO
strategie metodologiche / didattiche individuate
per l’alunno con D.S.A.
che terrà conto:
 tempi di elaborazione
 tempi di produzione
 quantità di compiti assegnati
 comprensione delle consegne
 uso e scelta dei mediatori didattici che facilitano
l’apprendimento (immagini, schemi, mappe …)
Piano Didattico Personalizzato
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15novembre2012-CTIABANO
Piano Didattico Personalizzato
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Piano Didattico Personalizzato
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15novembre2012-CTIABANO
Piano Didattico Personalizzato
 individuazione di eventuali modifiche all’interno
degli obiettivi disciplinari dal Consiglio di Classe
che terrà conto:
l’obiettivo curricolare:
“saper scrivere testi in modo ortograficamente corretto”
viene modificato in
“saper scrivere testi”
pur non raggiungendo l’obiettivo disciplinare nella sua completezza,
si può rendere possibile il conseguimento della competenza
fondamentale relativa alla scrittura
“saper comunicare”
Comitato Scuola A.I.D. gennaio 2010
26
15novembre2012-CTIABANO
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
A. Ascoltare e parlare
A1. Mantenere l'attenzione sul messaggio orale, avvalendosi del contesto e dei diversi
linguaggi verbali e non verbali.
A2. Intervenire nel dialogo e nella conversazione, in modo ordinato e pertinente.
A3. Narrare brevi esperienze personali e racconti seguendo un ordine temporale.
A4. Comprendere, ricordare e riferire i contenuti essenziali dei messaggi trasmessi.
B1. Utilizzare tecniche di lettura.
B2. Leggere, comprendere parole e semplici frasi.
B3. Leggere e comprendere brevi testi.
B4. Leggere, comprendere e memorizzare semplici filastrocche tratte dalla
letteratura per l'infanzia.
C. Scrivere
C1. Scrivere parole e semplici frasi.
C2. Scrivere semplici testi relativi al proprio vissuto.
C3. Completare in modo coerente un testo.
C4. Organizzare da un punto di vista grafico la comunicazione scritta, utilizzando
anche diversi caratteri.
D. Riflettere sulla lingua
D1. Rispettare le convenzioni di lettura e scrittura conosciute.
D2. Discriminare ed usare le principali convenzioni ortografiche ( digrammi, trigrammi,
doppie…).
D2. Utilizzare i segni di punteggiatura forte: punto – virgola – punto interrogativo ed
esclamativo.
27
15novembre2012-CTIABANO
Piano Didattico Personalizzato
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15novembre2012-CTIABANO
 strumenti compensativi:
ogni insegnante indicherà gli strumenti compensativi che lo studente
usufruirà durante le sue ore disciplinari /laboratoriali (es.)
 computer: + controllo sintattico
+ controllo ortografico
+ sintesi vocale
 software specifico per la lettura – scrittura – attività di studio
 tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto e dei vari caratteri
 tavola delle coniugazioni verbali
 cartine geografiche e storiche
 tabella delle misure, tabella delle formule geometriche
 tavola pitagorica
 calcolatrice
 tavole di sviluppo mnemonico
Piano Didattico Personalizzato
29
15novembre2012-CTIABANO
Chi decide gli strumenti
compensativi?
30
15novembre2012-CTIABANO
Materiale
Significativo
Video
Immagini
Schemi
Grafici
Testi e dispense
Registrazioni
e soprattutto
Mappe concettuali
Sostenere e promuovere un approccio strategico nello studio utilizzando mediatori
didattici facilitanti l’apprendimento (immagini, mappe …)
31
15novembre2012-CTIABANO
strumento
compensativo
Difficoltà da compensare vantaggi
Tabelle (alfabeto,mesi, t.
pitagorica)
Difficoltà nel recupero rapido
delle informazioni
Della memoria a breve termine.
Possibilità di usare tutte le energie
attentive ,mnestiche e cognitive nello
svolgimento del compito.
tabella delle misure,
formule,regole.
Calcolatrice
Non automatizzazione di
procedure o difficoltà nel recupero
rapido
Esecuzione rapida delle procedure ed
esecuzione di compiti complessi.
Registrazione delle spiegazioni Difficoltà nel prendere appunti
(e ascoltare contemporaneamente)
Maggior attenzione alla spiegazione
Cartine geografiche
Cartine storiche
Mappe
Difficoltà nell’organizzare e nel
riorganizzare le informazioni
studiate.
Riduzione dell’apprendimento mnemonico a
favore di una rielaborazione personale.
Supporto visivo per il recupero delle
informazioni e per l’organizzazione
dell’esposizione durante le verifiche orali.
Libri scolastici in PDF
Sintesi vocale
Difficoltà nell’utilizzo del testo
scritto come canale di
apprendimento
Possibilità di accesdere a tutti i contenuti
curriculari indipendentemente dal livello di
lettura raggiunto
Computer con programmi di video
scrittura, sintesi vocale.
Supporto alla scrittura (disgrafia e
disortografia)
Possibilità di maggior controllo del testo
scritto in termini di correttezza,
contenuti,forma.32
15 novembre 2012-
CTI ABANO
COSTRUIRE UNA MAPPA
Perchè?
SERVE A METTERE IN EVIDENZA LE
CONNESSIONI DI SIGNIFICATO
TRA CONCETTI CHE FORMANO LE
PROPOSIZIONI( = unità semantica in cui
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SCRIVERE CIO’
CHE SI SA
SCRIVERE PER
RIASSUMERE
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SCRIVERE PER
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SCRIVERE PER
RICAVARE
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DA UN TESTO
15novembre2012-CTIABANO
34
A volte,
Dispensa da….
Motivazione Soluzioni
Lettura a voce alta Disagio di fronte ai compagni Lettura su appuntamento o
concordata precedentemente
Scrittura veloce sotto dettatura
Copia alla lavagna
Risultato sicuramente inadeguato Utilizzo di fotocopie da cui copiare
o da sostituire alla scrittura
Lettura autonoma di consegne Una decodifica errata può indurre
a uno svolgimento sbagliato del
compito
Lettura ad alta voce per tutta la
classe.
Lettore esterno
Uso del vocabolario cartaceo
-studio mnemonico delle tabelline
Drena risorse
Trattiene gli errori
Dizionari digitali
Utilizzo di tabelle
Tempi di svolgimento per le
verifiche
Induce ad aumentare gli errori e
prestare meno attenzione ai
contenuti.
Tempi più lunghi- riduzione della
quantità- frazionamento del
compito in più giorni-
Compiti per casa (quantità)
Interrogazioni non programmate
Rende eccessivo il carico
giornaliero impedendo un
apprendimento efficace-
Stabilizza l’errore
Programmazione delle attività da
svolgere e delle interrogazioni.
Privilegiare la qualità e non la
quantità.
utilizzo integrale dei testi adottati
per la classe
Difficoltà linguistiche e
affaticamento ne riducono
l’utilizzo.
Possibilità di usare testi adattati
non per contenuto ma quantità di
pagine e caratteristiche del testo.
35
15novembre2012-CTIABANO
INGLESE
durante le lezioni - Fornire appunti scritti il più possibile schematici.
- Evitare di far prendere appunti.
verifiche scritte - Utilizzare per le verifiche scritte domande a
scelta multipla
- Integrazione prove scritte con interrogazione
orale
interrogazioni orali - Consentire l’uso durante le interrogazione delle
mappe mentali e/o concettuali
- Interrogazioni con registrazioni
36
15novembre2012-CTIABANO
STORIA
In ogni occasione Privilegiare l’apprendimento per via visiva,
mediante la visione di documentari, film,
enciclopedia multimediale
durante le lezioni - Fornire appunti scritti, il più possibile
schematici, tramite mappe, concetti.
Evitare di far prendere appunti
verifiche scritte . Compensare le verifiche scritte con
quelle orali .
interrogazioni orali Consentire l’uso di mappe e di tabelle
cronologiche per i fatti storici, e mappe.
37
15novembre2012-CTIABANO
MATEMATICA
A volte… -Consentire (a volte )l’uso della calcolatrice.
-Fornire ogni testo scritto(appunti testo delle verifiche, testo delle prove
strutturate) composto con carattere Arial o Comic e corpo 12/14
Durante le lezioni -Far seguire l’esercizio svolto alla lavagna dall’insegnante senza doverlo
necessariamente copiare sul quaderno.
Verifiche scritte - Dare più tempo (se nello stesso tempo dei compagni, dare meno esercizi
per tipo) , senza penalizzare la valutazione.
- Spiegare a voce le consegne di ogni esercizio.
- Possibilità di consultare le formule o gli schemi procedurali necessari alla
risoluzione degli esercizi.
- Nella valutazione privilegiare l’applicazione corretta di formule e
procedure rispetto agli errori di calcolo.
PROVE
STRUTTURATE O
SEMISTRUTTURATE
(QUELLA D’ESAME
E QUELLE
PREPARATORIE)
- Stessa prova dei compagni, maggior tempo a disposizione
- Spiegare a voce le consegne di ogni parte della prova.
- Possibilità di consultare le formule o gli schemi procedurali necessari
alla risoluzione degli esercizi.
- Possibilità di rispondere oralmente alle domande aperte.
38
15novembre2012-CTIABANO
MATERIE STRUMENTI
COMPENSATIVI
scritto/orale
STRUMENTI
DISPENSATIVI
scritto/orale
MODALITÀ DI
VERIFICA
scritto/orale
CRITERI DI
VALUTAZIONE
scritto/orale
ITALIANO
STORIA
GEOGRAFIA
MATEMATICA
SCIENZE
INGLESE
SCIENZE MOTORIE
e
SPORTIVE
ARTE e IMMAGINE
MUSICA
TECNOLOGIA
RELIGIONE
39
15novembre2012-CTIABANO
 concordare l’organizzazione per lo studio pomeridiano
 mantenere monitorato il processo educativo dell’alunno
anche attraverso il tutor pomeridiano (genitore, tutor,
ripetitore, educatore)
 concordare gli strumenti compensativi compensativi
utilizzati (casa/scuola)
 le misure dispensative (es. tempi più lunghi per lo
studio pomeridiano, interrogazioni programmate)
 gestione del diario
 con la famiglia/studente:
Piano Didattico Personalizzato
40
15novembre2012-CTIABANO
• Predisporre verifiche scalari, chiare graficamente,
possibilmente su un unico argomento, non a tempo
• Lasciare usare gli strumenti di compensazione
• Valutare in modo costruttivo, con modalità che tengano conto
del contenuto, separando l’errore non oggetto di verifica
• Cercare di mettere pochi segni rossi
• Far capire che gli errori sono sempre migliorabili
• Dare indicazioni precise su come attuare miglioramenti
• Valutare l’impegno
• La valutazione sulla scheda dovrebbe riflettere il percorso dei
ragazzi e registrare i loro progressi
• Verificare le competenze acquisite e far emergere gli
apprendimenti raggiunti
* Team insegnanti
* Dirigente Scolastico
 Referente dislessia d’Istituto
* Genitori
 firme di sottoscrizione:
Piano Didattico Personalizzato
42
15novembre2012-CTIABANO
BIBLIOGRAFIA
 AurigemmaF. Cammisa C, Crescenzi F, Lopez L., Penge R. Rossi V., La Dislessia a
scuola: tutti uguali, tutti diversi- ed .Libriliberi
 AA VV - DSA a scuola. Guida per gli insegnanti- Libriliberi
 Medeghini R., Perché è così difficile imparare?,Vannini Editrice, 2005, Brescia
 . Vio, P. E. Tressoldi, Il trattamento dei disturbi dell’apprendimento scolastico,
Trento, Erickson,1998.
 A.A.V.V. (a cura dell’Associazione Italiana Dislessia), La dislessia raccontata agli
insegnanti. Prima elementare prove d’ingresso e proposte di lavoro, II Vol., Firenze,
Libri e Libri, 2003.
 Medeghini R., Perché è così difficile imparare?,Vannini Editrice, 2005, Brescia
 Grenci R. – La Dislessia dalla A alla Z- Libriliberi
 Stnislas Dehaene I neuroni della lettura, , Raffaello Cortina Ed.
 Milano 2009
 R. Greci, D. Zanoni, Storie di normale dislessia:15 dislessici famosi raccontati ai
ragazzi, Torino, Angolo Manzoni, 2007
 C. Cornoldi, I disturbi dell’apprendimento- aspetti psicologici e neurologici, Bologna,
Il Mulino, 1991, p. 19.
 S.Cazzaniga, A.Re, C.Cornoldi, Poli.,Tressoldi Dislessia e trattamento sub-lessicale,
Trento, Erickson, 2003
 I. Riccardi Ripamonti, Le difficoltà di letto-scrittura. Recuperare e potenziamento
della lettura morfo-lessicale, III Vol., Trento, Erickson, 2003.)
43
15novembre2012-CTIABANO
• CORNOLDI C. LE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO A SCUOLA. ED. IL
MULINO
• SINPIA, LINEE GUIDA PER IL DDAI E I DSA, ED. ERICKSON
44
15novembre2012-CTIABANO
C. Vio, P. E. Tressoldi, Il trattamento dei disturbi dell’apprendimento scolastico,
Trento, Erickson,1998.
A.A.V.V. (a cura dell’Associazione Italiana Dislessia), La dislessia raccontata agli
insegnanti. Prima elementare prove d’ingresso e proposte di lavoro, II Vol., Firenze,
Libri e Libri, 2003.
Medeghini R., Perché è così difficile imparare?,Vannini Editrice,
2005, Brescia
Flavio Fogarolo-Costruire il Piano Didattico Personalizzato
Ed. Erickson
 C. Vio, P. E. Tressoldi, Il trattamento dei disturbi
dell’apprendimento scolastico, Trento, Erickson,1998.
 A.A.V.V. (a cura dell’Associazione Italiana Dislessia), La dislessia
raccontata agli insegnanti. Prima elementare prove d’ingresso e
proposte di lavoro, II Vol., Firenze, Libri e Libri, 2003.
 Medeghini R., Perché è così difficile imparare?,Vannini Editrice,
2005, Brescia
Cornoldi C., Lucangeli D., Bellina, Test AC.MT 6-11,
Erickson,Trento
 Lucangeli D., Molin A., Poli S., Tressoldi P. E., Zorzi M.,
Discalculia test,
 C. Cornoldi, L.Miato, A.Molin,S.Poli, PCR 2- Prove di prerequisito
per la diagnosi delle Difficoltà di letto scrittura- . Giunti
 Reven Feuerstein, Il programma di arricchimento strumentale
di Feuerstein,
 Erickson,Trento,2008

 RIVISTE
45
15novembre2012-CTIABANO
RIVISTE
 P. E. Tressoldi, C.Vio, in Dislessia, Giornale di
ricerca clinica e applicativa È proprio così difficile
distinguere difficoltà da disturbo di
apprendimento, Volume 5, n. 2, Trento, Erickson,
2008, p. 140.
 Anemos , neuroscienze ed. La clessidra
46
15novembre2012-CTIABANO
SITOGRAFIA

 http://www.airipa.it/disturbi_apprendimento/dist
urbi

 http://www.aid.it

 http://dpss.psy.unipd.it/liripac/

47
15novembre2012-CTIABANO
15novembre2012-CTIABANO
48
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49
15novembre2012-CTIABANO

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Primaria e dsa fiorella simona

  • 1. 1 15novembre2012-CTIABANO Dalla diagnosi alla personalizzazione del percorso….. SCUOLA PRIMARIA Fiorella Castegnaro- Simona Brugnoli
  • 2. “Solo noi possiamo tirare fuori quel bambino dalla sua prigione, sia che siamo formati per farlo o meno. Gli insegnanti che mi hanno salvato e che hanno fatto di me un insegnante, non erano formati per questo. Hanno capito che occorreva agire tempestivamente, si sono buttati, non ce l’hanno fatta. Si sono buttati di nuovo, giorno dopo giorno, alla fine mi hanno tirato fuori. E molti altri con me. Ci hanno letteralmente ripescati. Dobbiamo loro la vita”. Daniel Pennac 2 15novembre2012-CTIABANO
  • 4. LINEE GUIDA (CAP.4)  Scuola dell’infanzia:  Osservazione sistematica per individuare eventuali difficoltà: grafo-motorie orientamento e integrazione spazio-temporale coordinazione oculo manuale e generale memorizzazione visiva sequenziale orientamento nel tempo scuola e prossimale (ieri, oggi, domani) 4 15novembre2012-CTIABANO
  • 5. LINEE GUIDA CAP. 4  Scuola primaria.  Adottare un metodo fono-sillabico o puramente sillabico ma non globale.  Promuovere l’acquisizione della consapevolezza fonologica  Svolgere attività fonologiche 5 15novembre2012-CTIABANO
  • 6.  Scuola primaria. Area calcolo:  Potenziamento dell’intelligenza numerica  Calcolo a mente  Favorire il ragionamento e poi sviluppare attività per l’automatizzazione  La funzione del calcolo scritto è soprattutto connessa all’automatizzazione di procedure, non allo sviluppo dell’intelligenza numerica 6 15novembre2012-CTIABANO
  • 7. LINEE GUIDA AL CAPITOLO4 Per la scuola primaria, le Linee guida non si soffermano sugli strumenti compensativi e sulle misure dispensative perché insistono sulle modalità personalizzate dell’apprendimento. Ciò non vuol dire che, soprattutto nell’ultimo biennio della scuola primaria, non si possano utilizzare strumenti compensativi e misure dispensative 7 15novembre2012-CTIABANO
  • 8. COMPITO DELLA SCUOLA ATTIVARE PROGETTI DI SCREENING E AZIONI DI INTERCETTAZIONE… 15novembre2012-CTIABANO 8 individuare i casi sospetti di DSA” spiegare che “l’esito di tali attività non costituisce comunque una diagnosi di DSA”.
  • 9. RUOLO DELLA SCUOLA promuovere adeguate attività di recupero didattico mirato” nei casi di DIFFICOLTA? (Da documentare: come, che cosa , dove…?) trasmettere apposita comunicazione alla famiglia degli studenti che presentano persistenti difficoltà. 9 15novembre2012-CTIABANO
  • 10. LA DIAGNOSI:  - alla fine della classe seconda della scuola primaria per disturbi della letto-scrittura (DISLESSIA, DISORTOGRAFIA,DISGRAFIA)  - alla fine della classe terza della scuola primaria per disturbi del calcolo (DISCALCULIA). 10 15novembre2012-CTIABANO
  • 11. ART.5 DEL DM 5669 DEL 12 LUGLIO 2011 …..  “ La scuola garantisce ed esplicita, nei confronti di alunni con DSA , interventi didattici individualizzati e personalizzati, anche Attraverso la redazione di un piano didattico personalizzato, con l’indicazione degli strumenti compensativi e misure dispensative adottate.” 11 15novembre2012-CTIABANO
  • 12. DIAGNOSI solo con consegnata si redige il P.D.P. in qualsiasi momento dell’anno scolastico Piano Didattico Personalizzato 12 15novembre2012-CTIABANO
  • 13. Piano Didattico Personalizzato STRUMENTO educativodidattico individua gli strumenti fa emergere il “vero” alunno 13 15novembre2012-CTIABANO
  • 14.  il consiglio di classe o team DOCENTI prende visione della diagnosi protocollata tramite il Dirigente Scolastico su richiesta della famiglia  all’inizio dell’anno scolastico per gli alunni già IN POSSESSO  di diagnosi  il PDP, una volta redatto, DEVE essere consegnato alle famiglia  IN COPIA Piano Didattico Personalizzato 14 15novembre2012-CTIABANO
  • 15.  INSEGNANTI  i genitori  il clinico  referente Dislessia d’Istituto Piano Didattico Personalizzato 15 15novembre2012-CTIABANO
  • 16. Percorso Educativo Personalizzato  permette di creare “su misura” una personalizzazione del percorso formativo dell’alunno  permette di monitorarne il suo andamento  facilita il reperimento delle modalità didattiche attivate  favorisce il lavoro collegiale (condivisione nel programmare, nel processo di insegnamento – apprendimento, nel valutare) 16 15novembre2012-CTIABANO
  • 17. Centralità della PERSONA che apprende anche attraverso percorsi personalizzati e flessibili 17 15novembre2012-CTIABANO
  • 18.  Si raccomanda, inoltre, l’impiego di mappe concettuali, di schemi, e di altri mediatori didattici che possono sia facilitare la comprensione sia supportare la memorizzazione e/o il recupero delle informazioni.  A questo riguardo, potrebbe essere utile che le scuole raccolgano e archivino tali mediatori didattici, anche al fine di un loro più veloce e facile utilizzo. 18 15novembre2012-CTIABANO
  • 20.  dalla diagnosi  incontri con i tecnici  incontri con la famiglia  incontri di continuità  osservazione degli stessi insegnati - descrizione del funzionamen- to delle abilità strumentali (lettura – scrittura – calcolo) - modalità del processo di apprendimento (memorizzare, recuperare, sequenziare, organizzare le informazioni, altro…) caratteristiche del soggetto con D.S.A si evincono: Piano Didattico Personalizzato 20 15novembre2012-CTIABANO
  • 23. strategie metodologiche / didattiche individuate per l’alunno con D.S.A. che terrà conto:  tempi di elaborazione  tempi di produzione  quantità di compiti assegnati  comprensione delle consegne  uso e scelta dei mediatori didattici che facilitano l’apprendimento (immagini, schemi, mappe …) Piano Didattico Personalizzato 23 15novembre2012-CTIABANO
  • 26. Piano Didattico Personalizzato  individuazione di eventuali modifiche all’interno degli obiettivi disciplinari dal Consiglio di Classe che terrà conto: l’obiettivo curricolare: “saper scrivere testi in modo ortograficamente corretto” viene modificato in “saper scrivere testi” pur non raggiungendo l’obiettivo disciplinare nella sua completezza, si può rendere possibile il conseguimento della competenza fondamentale relativa alla scrittura “saper comunicare” Comitato Scuola A.I.D. gennaio 2010 26 15novembre2012-CTIABANO
  • 27. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO A. Ascoltare e parlare A1. Mantenere l'attenzione sul messaggio orale, avvalendosi del contesto e dei diversi linguaggi verbali e non verbali. A2. Intervenire nel dialogo e nella conversazione, in modo ordinato e pertinente. A3. Narrare brevi esperienze personali e racconti seguendo un ordine temporale. A4. Comprendere, ricordare e riferire i contenuti essenziali dei messaggi trasmessi. B1. Utilizzare tecniche di lettura. B2. Leggere, comprendere parole e semplici frasi. B3. Leggere e comprendere brevi testi. B4. Leggere, comprendere e memorizzare semplici filastrocche tratte dalla letteratura per l'infanzia. C. Scrivere C1. Scrivere parole e semplici frasi. C2. Scrivere semplici testi relativi al proprio vissuto. C3. Completare in modo coerente un testo. C4. Organizzare da un punto di vista grafico la comunicazione scritta, utilizzando anche diversi caratteri. D. Riflettere sulla lingua D1. Rispettare le convenzioni di lettura e scrittura conosciute. D2. Discriminare ed usare le principali convenzioni ortografiche ( digrammi, trigrammi, doppie…). D2. Utilizzare i segni di punteggiatura forte: punto – virgola – punto interrogativo ed esclamativo. 27 15novembre2012-CTIABANO
  • 29.  strumenti compensativi: ogni insegnante indicherà gli strumenti compensativi che lo studente usufruirà durante le sue ore disciplinari /laboratoriali (es.)  computer: + controllo sintattico + controllo ortografico + sintesi vocale  software specifico per la lettura – scrittura – attività di studio  tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto e dei vari caratteri  tavola delle coniugazioni verbali  cartine geografiche e storiche  tabella delle misure, tabella delle formule geometriche  tavola pitagorica  calcolatrice  tavole di sviluppo mnemonico Piano Didattico Personalizzato 29 15novembre2012-CTIABANO
  • 30. Chi decide gli strumenti compensativi? 30 15novembre2012-CTIABANO
  • 31. Materiale Significativo Video Immagini Schemi Grafici Testi e dispense Registrazioni e soprattutto Mappe concettuali Sostenere e promuovere un approccio strategico nello studio utilizzando mediatori didattici facilitanti l’apprendimento (immagini, mappe …) 31 15novembre2012-CTIABANO
  • 32. strumento compensativo Difficoltà da compensare vantaggi Tabelle (alfabeto,mesi, t. pitagorica) Difficoltà nel recupero rapido delle informazioni Della memoria a breve termine. Possibilità di usare tutte le energie attentive ,mnestiche e cognitive nello svolgimento del compito. tabella delle misure, formule,regole. Calcolatrice Non automatizzazione di procedure o difficoltà nel recupero rapido Esecuzione rapida delle procedure ed esecuzione di compiti complessi. Registrazione delle spiegazioni Difficoltà nel prendere appunti (e ascoltare contemporaneamente) Maggior attenzione alla spiegazione Cartine geografiche Cartine storiche Mappe Difficoltà nell’organizzare e nel riorganizzare le informazioni studiate. Riduzione dell’apprendimento mnemonico a favore di una rielaborazione personale. Supporto visivo per il recupero delle informazioni e per l’organizzazione dell’esposizione durante le verifiche orali. Libri scolastici in PDF Sintesi vocale Difficoltà nell’utilizzo del testo scritto come canale di apprendimento Possibilità di accesdere a tutti i contenuti curriculari indipendentemente dal livello di lettura raggiunto Computer con programmi di video scrittura, sintesi vocale. Supporto alla scrittura (disgrafia e disortografia) Possibilità di maggior controllo del testo scritto in termini di correttezza, contenuti,forma.32 15 novembre 2012- CTI ABANO
  • 33. COSTRUIRE UNA MAPPA Perchè? SERVE A METTERE IN EVIDENZA LE CONNESSIONI DI SIGNIFICATO TRA CONCETTI CHE FORMANO LE PROPOSIZIONI( = unità semantica in cui due o più concetti sono legati tra loro da parole)‫‏‬ SCRIVERE CIO’ CHE SI SA SCRIVERE PER RIASSUMERE UN’ATTIVITA’ DI LABORATORIO SCRIVERE PER PRESENTARE UNA LEZIONE SCRIVERE PER RICAVARE INFORMAZIONI DA UN TESTO
  • 35. A volte, Dispensa da…. Motivazione Soluzioni Lettura a voce alta Disagio di fronte ai compagni Lettura su appuntamento o concordata precedentemente Scrittura veloce sotto dettatura Copia alla lavagna Risultato sicuramente inadeguato Utilizzo di fotocopie da cui copiare o da sostituire alla scrittura Lettura autonoma di consegne Una decodifica errata può indurre a uno svolgimento sbagliato del compito Lettura ad alta voce per tutta la classe. Lettore esterno Uso del vocabolario cartaceo -studio mnemonico delle tabelline Drena risorse Trattiene gli errori Dizionari digitali Utilizzo di tabelle Tempi di svolgimento per le verifiche Induce ad aumentare gli errori e prestare meno attenzione ai contenuti. Tempi più lunghi- riduzione della quantità- frazionamento del compito in più giorni- Compiti per casa (quantità) Interrogazioni non programmate Rende eccessivo il carico giornaliero impedendo un apprendimento efficace- Stabilizza l’errore Programmazione delle attività da svolgere e delle interrogazioni. Privilegiare la qualità e non la quantità. utilizzo integrale dei testi adottati per la classe Difficoltà linguistiche e affaticamento ne riducono l’utilizzo. Possibilità di usare testi adattati non per contenuto ma quantità di pagine e caratteristiche del testo. 35 15novembre2012-CTIABANO
  • 36. INGLESE durante le lezioni - Fornire appunti scritti il più possibile schematici. - Evitare di far prendere appunti. verifiche scritte - Utilizzare per le verifiche scritte domande a scelta multipla - Integrazione prove scritte con interrogazione orale interrogazioni orali - Consentire l’uso durante le interrogazione delle mappe mentali e/o concettuali - Interrogazioni con registrazioni 36 15novembre2012-CTIABANO
  • 37. STORIA In ogni occasione Privilegiare l’apprendimento per via visiva, mediante la visione di documentari, film, enciclopedia multimediale durante le lezioni - Fornire appunti scritti, il più possibile schematici, tramite mappe, concetti. Evitare di far prendere appunti verifiche scritte . Compensare le verifiche scritte con quelle orali . interrogazioni orali Consentire l’uso di mappe e di tabelle cronologiche per i fatti storici, e mappe. 37 15novembre2012-CTIABANO
  • 38. MATEMATICA A volte… -Consentire (a volte )l’uso della calcolatrice. -Fornire ogni testo scritto(appunti testo delle verifiche, testo delle prove strutturate) composto con carattere Arial o Comic e corpo 12/14 Durante le lezioni -Far seguire l’esercizio svolto alla lavagna dall’insegnante senza doverlo necessariamente copiare sul quaderno. Verifiche scritte - Dare più tempo (se nello stesso tempo dei compagni, dare meno esercizi per tipo) , senza penalizzare la valutazione. - Spiegare a voce le consegne di ogni esercizio. - Possibilità di consultare le formule o gli schemi procedurali necessari alla risoluzione degli esercizi. - Nella valutazione privilegiare l’applicazione corretta di formule e procedure rispetto agli errori di calcolo. PROVE STRUTTURATE O SEMISTRUTTURATE (QUELLA D’ESAME E QUELLE PREPARATORIE) - Stessa prova dei compagni, maggior tempo a disposizione - Spiegare a voce le consegne di ogni parte della prova. - Possibilità di consultare le formule o gli schemi procedurali necessari alla risoluzione degli esercizi. - Possibilità di rispondere oralmente alle domande aperte. 38 15novembre2012-CTIABANO
  • 39. MATERIE STRUMENTI COMPENSATIVI scritto/orale STRUMENTI DISPENSATIVI scritto/orale MODALITÀ DI VERIFICA scritto/orale CRITERI DI VALUTAZIONE scritto/orale ITALIANO STORIA GEOGRAFIA MATEMATICA SCIENZE INGLESE SCIENZE MOTORIE e SPORTIVE ARTE e IMMAGINE MUSICA TECNOLOGIA RELIGIONE 39 15novembre2012-CTIABANO
  • 40.  concordare l’organizzazione per lo studio pomeridiano  mantenere monitorato il processo educativo dell’alunno anche attraverso il tutor pomeridiano (genitore, tutor, ripetitore, educatore)  concordare gli strumenti compensativi compensativi utilizzati (casa/scuola)  le misure dispensative (es. tempi più lunghi per lo studio pomeridiano, interrogazioni programmate)  gestione del diario  con la famiglia/studente: Piano Didattico Personalizzato 40 15novembre2012-CTIABANO
  • 41. • Predisporre verifiche scalari, chiare graficamente, possibilmente su un unico argomento, non a tempo • Lasciare usare gli strumenti di compensazione • Valutare in modo costruttivo, con modalità che tengano conto del contenuto, separando l’errore non oggetto di verifica • Cercare di mettere pochi segni rossi • Far capire che gli errori sono sempre migliorabili • Dare indicazioni precise su come attuare miglioramenti • Valutare l’impegno • La valutazione sulla scheda dovrebbe riflettere il percorso dei ragazzi e registrare i loro progressi • Verificare le competenze acquisite e far emergere gli apprendimenti raggiunti
  • 42. * Team insegnanti * Dirigente Scolastico  Referente dislessia d’Istituto * Genitori  firme di sottoscrizione: Piano Didattico Personalizzato 42 15novembre2012-CTIABANO
  • 43. BIBLIOGRAFIA  AurigemmaF. Cammisa C, Crescenzi F, Lopez L., Penge R. Rossi V., La Dislessia a scuola: tutti uguali, tutti diversi- ed .Libriliberi  AA VV - DSA a scuola. Guida per gli insegnanti- Libriliberi  Medeghini R., Perché è così difficile imparare?,Vannini Editrice, 2005, Brescia  . Vio, P. E. Tressoldi, Il trattamento dei disturbi dell’apprendimento scolastico, Trento, Erickson,1998.  A.A.V.V. (a cura dell’Associazione Italiana Dislessia), La dislessia raccontata agli insegnanti. Prima elementare prove d’ingresso e proposte di lavoro, II Vol., Firenze, Libri e Libri, 2003.  Medeghini R., Perché è così difficile imparare?,Vannini Editrice, 2005, Brescia  Grenci R. – La Dislessia dalla A alla Z- Libriliberi  Stnislas Dehaene I neuroni della lettura, , Raffaello Cortina Ed.  Milano 2009  R. Greci, D. Zanoni, Storie di normale dislessia:15 dislessici famosi raccontati ai ragazzi, Torino, Angolo Manzoni, 2007  C. Cornoldi, I disturbi dell’apprendimento- aspetti psicologici e neurologici, Bologna, Il Mulino, 1991, p. 19.  S.Cazzaniga, A.Re, C.Cornoldi, Poli.,Tressoldi Dislessia e trattamento sub-lessicale, Trento, Erickson, 2003  I. Riccardi Ripamonti, Le difficoltà di letto-scrittura. Recuperare e potenziamento della lettura morfo-lessicale, III Vol., Trento, Erickson, 2003.) 43 15novembre2012-CTIABANO
  • 44. • CORNOLDI C. LE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO A SCUOLA. ED. IL MULINO • SINPIA, LINEE GUIDA PER IL DDAI E I DSA, ED. ERICKSON 44 15novembre2012-CTIABANO C. Vio, P. E. Tressoldi, Il trattamento dei disturbi dell’apprendimento scolastico, Trento, Erickson,1998. A.A.V.V. (a cura dell’Associazione Italiana Dislessia), La dislessia raccontata agli insegnanti. Prima elementare prove d’ingresso e proposte di lavoro, II Vol., Firenze, Libri e Libri, 2003. Medeghini R., Perché è così difficile imparare?,Vannini Editrice, 2005, Brescia Flavio Fogarolo-Costruire il Piano Didattico Personalizzato Ed. Erickson
  • 45.  C. Vio, P. E. Tressoldi, Il trattamento dei disturbi dell’apprendimento scolastico, Trento, Erickson,1998.  A.A.V.V. (a cura dell’Associazione Italiana Dislessia), La dislessia raccontata agli insegnanti. Prima elementare prove d’ingresso e proposte di lavoro, II Vol., Firenze, Libri e Libri, 2003.  Medeghini R., Perché è così difficile imparare?,Vannini Editrice, 2005, Brescia Cornoldi C., Lucangeli D., Bellina, Test AC.MT 6-11, Erickson,Trento  Lucangeli D., Molin A., Poli S., Tressoldi P. E., Zorzi M., Discalculia test,  C. Cornoldi, L.Miato, A.Molin,S.Poli, PCR 2- Prove di prerequisito per la diagnosi delle Difficoltà di letto scrittura- . Giunti  Reven Feuerstein, Il programma di arricchimento strumentale di Feuerstein,  Erickson,Trento,2008   RIVISTE 45 15novembre2012-CTIABANO
  • 46. RIVISTE  P. E. Tressoldi, C.Vio, in Dislessia, Giornale di ricerca clinica e applicativa È proprio così difficile distinguere difficoltà da disturbo di apprendimento, Volume 5, n. 2, Trento, Erickson, 2008, p. 140.  Anemos , neuroscienze ed. La clessidra 46 15novembre2012-CTIABANO