1. Azione di sistema
per l'obbligo di istruzione e la continuità
fra Secondarie di I e II grado - Fase 2 - USP Torino
Venerdì 05 marzo 2010 - IIS Amaldi - Orbassano
Asse Scientifico - Tecnologico
Valutare competenze
Docenti dell’ Asse Scientifico - Tecnologico:
Cipriani Anna, Ist. Mag. Berti - TO
Del Sonno Antonio, IIS Moro, Rivarolo Canavese - TO
Ficara Matilde, IIS Romero, Rivoli - TO
Lanfranco Daniela, IIS Vittone, Chieri - TO
Lora Maria Grazia, IIS Einaudi, Alba - CN
Vio Elisabetta, IC Airasca - TO
Redazione a cura di Maria Grazia Lora
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2. Valutare competenze
…………Un errore da non commettere
Valutare competenze è certo un’ operazione
complessa, fattibile solo se, a monte, ci si è adoperati
per formare competenze (interpretazione, azione,
autoregolazione) e, in seguito, si sono strutturate
verifiche adatte a ciò che si vuole valutare.
Non è possibile applicare una logica valutativa per
competenze se la scuola insegna solo conoscenze
(contenuti).
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3. FASE 1: FORMARE competenze
Come aiutare gli allievi a crescere competenti?
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Promuovere lo sviluppo di strutture di interpretazione
Far lavorare l’allievo su casi reali.
Chiedere di dare delle letture e di confrontarle con
le letture dei pari.
Offrire letture multiple.
Promuovere l’ampliamento dei “modelli di
pensiero”.
Valutare positivamente l’“apertura” del discente.
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4. FASE 1: FORMARE competenze
Come aiutare gli allievi a crescere competenti?
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Promuovere lo sviluppo di strutture di azione.
Mettere l’allievo di fronte a “sfide”.
Far conoscere ed analizzare diverse strategie di
azione, in contesti e situazioni differenti.
Non fornire “soluzioni preconfezionate”, ma far
progettare all’allievo le proprie strategie, adattandole
a contesti e situazioni differenti.
Valutare positivamente la messa in atto di
strategie personali.
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5. FASE 1: FORMARE competenze
Come aiutare gli allievi a crescere competenti?
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Promuovere lo sviluppo di strutture di autoregolazione.
Promuovere il confronto dei propri elaborati con
insiemi di criteri di autovalutazione e con gli elaborati dei
propri pari.
Promuovere la riflessione sull’efficacia ed efficienza
delle proprie “visioni del mondo” e strategie, instillando il
dubbio.
Guidare l’allievo alla costante autovalutazione.
Valutare positivamente la riflessione personale sulle
proprie visioni e azioni.
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6. FASE 2:RICONOSCERE competenze
Come riconoscere l’ agire con competenza per
strutturare la valutazione della competenza 1/2
L ’ allievo dimostra la sua capacità di agire con
competenza:
mettendo in campo le sue RISORSE
(usa le sue conoscenze, capacità personali, ecc. );
dimostrando la sua VOLONTA’ DI AGIRE
(si mette in gioco);
sperimentando la sua CAPACITA’ DI FARE SCELTE
GIUSTE nel contesto in cui sta operando
(esprime autonomia nelle scelte e si assume la
responsabilità della scelte stesse).
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7. FASE 2:RICONOSCERE competenze
Come riconoscere l’ agire con competenza per
strutturare la valutazione della competenza 2/2
L’ allievo ha delle RISORSE di cui servirsi che non consistono solo nel
suo bagaglio di conoscenze, ma anche nelle sue capacità personali, nel suo
carattere, nel suo vissuto scolastico e familiare.
Posto di fronte ad un problema lo INTERPRETA, cioè lo legge e
decide che cosa fare per risolverlo, se lo ritiene possibile.
Dopo la fase interpretativa passa all’ AZIONE, cioè risolve il caso
esaminato.
In conclusione esamina il risultato ottenuto e, se necessario, cerca
di percorrere altre strade per ottenerne uno migliore. Si AUTOREGOLA.
Autoregolazione significa saper correggere in itinere le proprie strategie
operative in funzione delle sollecitazioni che giungono dal contesto.
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8. FASE 3: VALUTARE competenze
Come creare compiti di verifica idonei a far
emergere la competenza al fine di poterla
valutare?
Proporre problemi reali “aperti” a più interpretazioni,
che consentano più strategie di soluzione.
Invitare gli allievi a valutare la propria azione,
riflettendo sulle strategie adottate.
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9. FASE 3: VALUTARE competenze
La valutazione della competenza
Non parte dal risultato ottenuto (prestazione), ma
dalle strade percorse per ottenerlo.
Tiene conto della capacità dell’ allievo di mobilitare
le risorse personali al fine di ottenere il risultato.
Misura la capacità dell’ allievo di trasferire la
competenza, cioè applicarla a casi simili ma non
uguali.
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10. FASE 3: VALUTARE competenze
Un esempio classico: il problema del carpentiere
Un carpentiere ha 32 m di tavole. Quale di questi recinti può
realizzare?
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11. FASE 3: VALUTARE competenze
L’ allievo abile e l’ allievo competente
Allievo abile
Allievo competente
RISORSE
Conosce il concetto somma e di
perimetro, sa effettuare somme,
ecc.
Conosce il concetto somma e di
perimetro, sa effettuare somme,
ecc.
INTERPRETAZIONE
Si chiede” Quando abbiamo
trattato queste
figure a scuola?”
Legge il problema come
“Trasformare le figure
irregolari in figure note”
AZIONE
Cerca, senza successo,
di applicare una formula
risolutiva nota
Trasforma le figure irregolari in
figure note
AUTOREGOLAZIONE
Rinuncia a risolvere il
problema (“Non lo
abbiamo trattato a scuola)
Se la trasformazione non
porta ad una soluzione, cerca
trasformazioni alternative
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12. FASE 3: VALUTARE competenze
Come far emergere la competenza dalla
prestazione?
Si possono individuare tre prospettive di
osservazione nell’ analisi della competenza:
dimensione soggettiva
dimensione intersoggettiva
dimensione oggettiva
Le tre dimensioni richiedono
strumenti di valutazione differenti
da integrare e comporre tra loro!
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13. FASE 3: VALUTARE competenze
Come far emergere la competenza dalla
prestazione?
La dimensione soggettiva
richiama i significati personali attribuiti dall’ allievo alla
sua esperienza di apprendimento scolastico: il senso
dato al compito operativo in cui esprimere la propria
competenza, la percezione della propria adeguatezza
nell’ affrontarlo, delle risorse da utilizzare, degli schemi
di pensiero da attivare.
Essa implica l’ autovalutazione del modo in cui l’ allievo
giudica la sua esperienza di studio e la sua capacità di
far fronte alle richieste.
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14. FASE 3: VALUTARE competenze
Come far emergere la competenza dalla
prestazione?
La dimensione soggettiva può essere valutata tramite:
diari di bordo,
autobiografie,
questionari di autopercezione,
giudizi sulle proprie prestazioni e sulla loro adeguatezza
ai compiti richiesti.
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15. FASE 3: VALUTARE competenze
Come far emergere la competenza dalla
prestazione?
La dimensione intersoggettiva
richiama il sistema di attese che il contesto sociale
esprime in rapporto alla capacità dell’ allievo di
rispondere adeguatamente al compito richiesto.
Sono coinvolti gli insegnanti, le famiglie, gli altri allievi, i
rappresentanti del mondo del lavoro o della comunità
sociale, a seconda delle caratteristiche del processo
apprenditivo esplorato.
I soggetti del contesto in cui si manifesta la competenza
giudicano il comportamento messo in atto.
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16. FASE 3: VALUTARE competenze
Come far emergere la competenza dalla
prestazione?
La dimensione intersoggettiva può essere valutata
tramite:
rubriche valutative, attraverso le quali esplicitare i criteri
valutativi impiegati;
questionari e/o interviste utili per rilevare le percezioni
dei diversi soggetti.
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17. FASE 3: VALUTARE competenze
Come far emergere la competenza dalla
prestazione?
La dimensione oggettiva
richiama le evidenze osservabili che attestano la
prestazione del soggetto e i suoi risultati in relazione al
compito richiesto e, in particolare alle conoscenze ed
abilità che la manifestazione della competenza richiede.
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18. FASE 3: VALUTARE competenze
Come far emergere la competenza dalla
prestazione?
La dimensione oggettiva può essere valutata tramite:
prove di verifica,
compiti di realtà,
realizzazione di manufatti o prodotti, ecc
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19. FASE 3: VALUTARE competenze
Una valutazione completa della competenza
deve tenere conto delle tre dimensioni
Dimensione soggettiva
Dimensione intersoggettiva
Autovalutazione
Osservazione
Rubriche valutative
Questionari
Interviste
Diari di bordo
Autobiografie
Dimensione oggettiva
Analisi prestazioni
Compiti di prestazione
Prove di verifica
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20. FASE 3: VALUTARE competenze
Cosa dice la normativa
La pluralità delle modalità di valutazione
necessarie per l’
accertamento delle competenze è espressa in modo chiaro anche nella CM
84/2005 che dice:
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21. FASE 3: VALUTARE competenze
Approfondimento
La dimensione oggettiva: i compiti di prestazione
Sono problemi complessi, aperti, posti agli studenti come
mezzo per dimostrare la padronanza di qualcosa (definizione di Glatthorn).
Si tratta di problemi, ossia di situazioni che richiedono allo
studente di mobilitare le sue risorse per trovare delle soluzioni.
I problemi devono essere agganciati al contesto di vita dello
studente perché abbiano un senso per lui.
Deve trattarsi di situazioni impegnative che contengano una
dimensione di sfida per lo studente in rapporto alle sue
conoscenze ed esperienze, sollecitino l’ attivazione delle sue
risorse e si prestino a diverse modalità di soluzione.
Devono consentire agli studenti di utilizzare il loro sapere
pregresso.
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22. FASE 3: VALUTARE competenze
Approfondimento
La dimensione oggettiva: i compiti di prestazione
Un esempio tra tanti
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23. FASE 3: VALUTARE competenze
Approfondimento
La dimensione intersoggettiva: le rubriche
valutative
La rubrica valutativa è un prospetto sintetico che:
descrive una competenza
identifica ed esplicita le aspettative specifiche
relative ad una data prestazione
indica il grado di raggiungimento degli obiettivi
stabiliti
Perciò le rubriche valutative rappresentano lo strumento
attraverso cui strutturare ed esplicitare i criteri di valutazione di
una competenza e descrivere i diversi livelli di padronanza dello
studente.
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24. FASE 3: VALUTARE competenze
Approfondimento
La dimensione intersoggettiva: le rubriche
valutative
I componenti di una rubrica sono:
Dimensioni - rispondono alla domanda:
“Quali aspetti considero nel valutare una prestazione?”
Criteri - rispondono alla domanda:
“In base a cosa posso apprezzare la prestazione?”
Indicatori - rispondono alla domanda:
“Quali evidenze osservabili mi consentono di rilevare il
grado di presenza del criterio di giudizio prescelto?”
Livelli - precisano
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il grado di raggiungimento dei criteri considerati
26. FASE 4: CERTIFICARE competenze
La certificazione delle competenze
secondo l’ UE e l’ Italia
A questo punto, chiarito con quali metodi e strumenti
valutare le competenze, dobbiamo
CONOSCERE QUALI COMPETENZE
l’ Unione Europea e lo Stato Italiano
CI RICHIEDONO DI VALUTARE
e conseguentemente
DI CERTIFICARE.
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27. FASE 4: CERTIFICARE competenze
La certificazione delle competenze in Italia.
Le competenze base
Il problema da affrontare diventa allora quello di
valutare e certificare le competenze di base previste
nei 4 assi culturali e non le competenze nelle singole
discipline.
L’ interdisciplinarietà diventa una condizione
imprescindibile per l’ insegnamento.
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28. FASE 4: CERTIFICARE competenze
La certificazione delle competenze in Italia.
Competenze base – Competenze chiave
Non dimentichiamo, però, che le competenze base dei
4 assi sono funzionali all’ acquisizione delle
competenze chiave che preparino i giovani alla vita
adulta e che costituiscano la base per consolidare ed
accrescere i saperi e le competenze in un processo di
apprendimento permanente, anche ai fini della futura
vita lavorativa!
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29. Asse dei linguaggi
- Padronanza della lingua italiana
- Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi e
operativi
- Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione
consapevole del patrimonio artistico e letterario
- Utilizzare e produrre testi multimediali
Ass
e
ling dei
uag
gi
C
Asse matematico
- Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed
algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica
- Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando
invarianti e relazioni
- Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi
- Analizzare dati e interpretarli……
Asse scientifico-tecnologico
- Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni, appartenenti
alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie
forme i concetti di sistema e di complessità
- Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni
legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza
- Essere consapevole delle potenzialità delle tecnologie
rispetto al contesto culturale e sociale in cui vengono
applicate
Asse storico-sociale
- Comprendere il cambiamento e la diversita’ dei tempi storici in
una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in
una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree
geografiche e culturali.
- Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato
sul reciproco riconoscimento dei diritti della Costituzione, della
persona, della collettività, dell’ambiente
- Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio
economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio
Asse
matematico
Asse
scientificotecnologico
ar e
unic
om
Collaborare
e
partecipare
Risolvere
problemi
Individuare
collegamenti
e relazioni
ico
stor
e
Ass ociale
s
Imparare
ad
imparare
Agire in modo
autonomo e
responsabile
Acq
inte uisire
l’in rpreta ed
for
m a re
zi o
ne
Progettare
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30. FASE 4: CERTIFICARE competenze
La certificazione delle competenze in Italia.
Competenze base – Competenze chiave
Come si scioglie questo nodo cruciale? Una strategia
che le scuole potrebbero adottare:
1.Isolare competenze – obiettivo.
2.Definire situazioni - problema in cui le competenze
vengano messe in gioco.
3.Rilevare dati valutativi sulle molteplici situazioni e
utilizzare le informazioni per collocare l’ allievo su un
livello definito da una rubrica basata sui livelli EQF.
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31. FASE 4: CERTIFICARE competenze
La certificazione delle competenze
secondo l’UE
La Raccomandazione (2008/C 111/01/CE) del Parlamento
Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 pone l’ accento
sulla necessità che gli Stati dell’ UE facciano riferimento al
Quadro Europeo delle Qualifiche per l’Apprendimento
Permanente (EQF).
La Raccomandazione stabilisce due date limite: il 2010 per
rapportare i propri sistemi nazionali di qualificazione
all’EQF e il 2012 per introdurre, nei singoli certificati di
Qualifica, un riferimento al livello corrispondente dell’ EQF.
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32. FASE 4: CERTIFICARE competenze
La certificazione delle competenze
secondo l’UE
L’EQF è un quadro comune europeo di riferimento
che collega fra loro i sistemi di qualificazione di Paesi
diversi, fungendo da dispositivo di traduzione, utile
a rendere le qualifiche più leggibili e comprensibili tra
Paesi e sistemi europei differenti.
I suoi principali obiettivi sono:
promuovere la mobilità transfrontaliera dei cittadini,
agevolare l’apprendimento permanente.
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33. FASE 4: CERTIFICARE competenze
La certificazione delle competenze
secondo l’UE
L’EQF collegherà i quadri e i sistemi nazionali di
qualificazione di vari Paesi basandosi su un riferimento
comune europeo: i suoi otto livelli, che prendono in
considerazione l’intera gamma di qualifiche previste,
da un livello di base (Livello 1, ad esempio uscita
dall’istruzione primaria) ai livelli più avanzati (Livello 8,
ad esempio i dottorati).
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34. FASE 4: CERTIFICARE competenze
La certificazione delle competenze
secondo l’UE
Gli otto livelli di riferimento sono descritti in
termini di risultati dell’apprendimento.
L’EQF riconosce che i sistemi di istruzione e
formazione in Europa differiscono al punto che è
necessario spostare l’attenzione sui risultati
dell’apprendimento perchè sia possibile effettuare
raffronti e dare vita a una cooperazione fra Paesi e
Istituzioni diverse.
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35. FASE 4: CERTIFICARE competenze
La certificazione delle competenze
secondo l’UE
Nell’EQF, il singolo risultato dell’apprendimento viene
definito da ciò che un individuo conosce, comprende e
sa fare al termine di un processo di apprendimento.
L’EQF si concentra sui risultati dell’apprendimento
(piuttosto che sugli input, quali la durata del periodo di studi),
che vengono delineati secondo le tre categorie:
COMPETENZA, ABILITA’, CONOSCENZA.
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38. bibilografia
Le competenze nel contesto europeo
Spunti di riflessione
A cura di Maurizio Tiriticco
Le rubriche valutative
A cura di Marco Castoldi
Formare per competenze
A cura di Roberto Trinchero
Valutare le competenze
Certificare le competenze
A cura di Marco Castoldi, Piero Cattaneo e Franco Peroni
INVALSI Dalla scuola delle conoscenze alla scuola delle competenze
Prof.ssa Michela Mayer Prof.ssa Stefania Pozio
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