Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
Lo Bello e Capilli nelle due audizioni a giustificazione del Piano copiato? Che ha prodotto "effetti" (amministrativi). Purtroppo, devo darvi la brutta notizia che avevano ragione. Il Piano copiato ha prodotto "effetti", e... che "effetti": ECCOLI !!!
a) D.A. 168/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione metalli e IPA
b) D.A. 169/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione ozono
MA, C'E' SEMPRE UN MA. PER LA LO BELLO E CAPILLI LA BRUTTA SORPRESA E' PER LORO; SE LEGGIAMO LE ZONIZZAZIONI (per brevità allego le "conclusioni", che già bastano e assuvecchiano), SCOPRIAMO CHE:
a) per quanto riguarda la zonizzazione dei metalli sul territorio regionale, a guardare la carta tematica riassuntiva, niente paura, tutto a posto, eccetto per i Comuni
sorpresa che leggerete: altro che aree a rischio (p.e. nella valle del Mela ci si può fare l'aerosol !!! (come al solito lo studio, oltre ai 3/4 di capitoli e paragrafi
riempitivI sulle solite generalità, conclude rimandando all'effettuazione di un altro studio per individuare - udite, udite - le aree critiche; vuoi vedere che ancora non se
ne sono accorti dove sono ?)
b) purtroppo, c'è sempre un purtroppo, in un altro allegato del Piano si afferma tutto l'opposto, con tonnellate/anno di metalli emessi in atmosfera, salvo a non dire
dove queste tonnellate si vanno a depositare (di sicuro chi ha scritto l'uno ha dimenticato cosa ha scritto nell'altro, e nessuno dei "redattori" si è letto i due
documenti)
c) per quanto riguarda l'ozono, leggerete nelle conclusioni l'ammissione che lo studio è carente e che si rimanda alla...previsione di un altro studio per identificare -
le correlazioni tra danno fogliare e le concentrazioni di ozono (come dire, altro giro, altra corsa).
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
2. A cura di
ASSESSORATO REGIONALE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE
DIPARTIMENTO REGIONALE TERRITORIO E AMBIENTE
AUTORITÀ AMBIENTALE SICILIA—SERVIZIO 10 - VAS
ARPA SICILIA
In collaborazione con
MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO
DIREZIONE GENERALE SVILUPPO SOSTENIBILE
TASK FORCE AMBIENTE SICILIA
SITO INTERNET:
www.artasicilia.net
www.arpasicilia.it
www.minambiente.it
VIA UGO LA MALFA 169—90146 PALERMO
TEL.: 091.6967693—6968683—6968685
FAX: 091.6967797—6968681—6968685
E-mail:
t_servizio10@artasicilia.net
arpasicilia@arpasicilia.it
junioraasicilia@hotmail.com
juniorarpas@hotmail.com
3. Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
Premessa
Così come previsto al paragrafo 2.4 del POR Sicilia 2000/2006, si è provveduto a redigere una
nuova valutazione ambientale ex ante dell’intero Programma Operativo.
La prima stesura della valutazione ex ante, come è noto, aveva messo in luce un non sufficiente
livello di conoscenze e una carenza di informazioni, rispetto alle pressioni esercitate sull’ambiente e allo
stato di qualità delle risorse (vedi anche quanto rilevato nel QCS).
Rispetto al lavoro effettuato precedentemente, l’avvenuta istituzione ed avvio dell’ARPA Sicilia ha
consentito il monitoraggio e la sistemizzazione dei principali dati ambientali
L’Agenzia in particolare, è stata impegnata a redigere le parti preliminari o di base, ovvero, l’analisi
della situazione ambientale e la metainformazione; inoltre, ha fornito il proprio contributo nella selezione e
nel popolamento dei sistemi di indicatori utili per la stima dell’impatto atteso per settori e per misure.
L’organizzazione della struttura dell’Autorità Ambientale ha poi consentito la trattazione dei dati
per una più puntuale verifica del rispetto dei criteri di sostenibilità insiti nel Programma. E’ stato così
possibile effettuare una nuova valutazione dell’impatto atteso della strategia, proponendo, accanto all’analisi
delle singole misure, una lettura a scala di asse o di settore, pervenendo così ad una valutazione di tipo più
globale.
Il lavoro è stato compiuto con il sostanziale contributo fornito dal Ministero dell’Ambiente tramite
l’apporto della specifica Task Force Ambiente, costituita da un esperto senior e da diciotto esperti junior,
che ha lavorato a supporto sia dell’Autorità Ambientale che dell’Arpa.
In conclusione in aderenza a quanto previsto dai regolamenti comunitari sui fondi strutturali, si è
cercato di costruire uno strumento che non fosse soltanto utile alla valutazione ambientale del Programma,
ma che potesse fornire significative indicazioni per una programmazione futura sempre più indirizzata al
perseguimento di uno sviluppo realmente sostenibile.
I
4. Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
INDICE
Pagina
PREMESSA
I
1.
1
ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE
Introduzione
3
1.1
4
ARIA
1.1.1
Qualità dell’aria in area industriale
4
1.1.2
Qualità dell’aria in ambiente urbano
7
1.1.3
Emissioni in atmosfera
1.2
13
ACQUA
1.2.1
18
Stato quali-quantitativo delle acque interne superficiali e sotterranee
18
1.2.1.1
Qualità delle acque superficiali
18
1.2.1.2
Qualità delle acque sotterranee e potabili
30
1.2.2
Emissioni e scarichi nei corpi idrici
38
1.2.3
Il settore fognario
40
1.2.4
La depurazione
42
1.2.5
I fanghi di depurazione
46
1.2.6
Ambiente marino e costiero
47
1.2.6.1
Qualità delle acque dell’ambiente marino e costiero
47
1.2.6.2
Pesca e acquacoltura
55
Ambiti territoriali ottimali
57
1.2.7
1.2.7.1
La situazione regionale
57
II
5. Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1.2.7.2
1.2.8
Osservazioni finali
58
Il ciclo integrato
59
1.2.8.1
Le risorse idriche disponibili
59
1.2.8.2
L’approvvigionamento idropotabile in Sicilia
60
1.2.8.3
Le fonti
61
1.2.8.4
Trasporto e distribuzione dell’acqua
62
1.2.8.5
Sistemi di gestione degli acquedotti
62
1.2.8.6
Risorse e sistemi idrici gestiti dall’EAS
63
1.2.8.7
I sistemi idrici interconnessi
65
1.2.8.8
Le ragioni della criticità
66
1.2.8.9
Aspetti gestionali
67
1.3
SUOLO
1.3.1
68
Suolo e Sottosuolo
68
1.3.1.1
I suoli in Sicilia
68
1.3.1.2
Uso del Suolo
68
1.3.1.3
Qualità dei suoli
69
1.3.1.4
Desertificazione – Degradazione fisica e biologica dei suoli
71
1.3.1.5
Attività estrattive
73
1.3.1.5.1 Attività estrattive di II categoria (cave)
73
1.3.1.5.2 Attività estrattive di I categoria (miniere)
78
1.3.1.6
1.3.2.1
81
Eventi naturali e scenari di rischio
1.3.2
Erosione costiera
85
Rischio idrogeologico
85
1.3.2.1.1 Frane
87
1.3.2.1.2 Piene
88
III
6. Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1.3.2.1.3 Aree a rischio
89
1.3.2.1.4 Strumenti di pianificazione e regime vincolistico
90
1.3.2.2
Rischio sismico
93
1.3.2.2.1
Classificazione sismica della Sicilia
94
1.3.2.2.2
Valutazione del rischio sismico per Comune
94
1.3.2.3
Rischio vulcanico
96
1.3.2.3.1
Pericolosità vulcanica dell’Etna
97
1.3.2.3.2
Pericolosità vulcanica di Stromboli
99
1.3.2.3.3
Pericolosità vulcanica di Vulcano
1.3.3
Siti contaminati
104
103
1.3.3.1
Siti potenzialmente contaminati
103
1.3.3.2
Siti effettivamente contaminati
104
1.3.3.3
Siti industriali dimessi
105
1.3.3.4
Siti bonificati e messi in sicurezza
108
1.3.4
Ambiente rurale e contaminazione dei suoli da fonti diffuse
110
1.3.4.1
Le produzioni agricole
110
1.3.4.2
Il tipo d’utilizzazione della superficie agricola
112
1.3.4.3
Il patrimonio zootecnico e la sua pressione sull’ambiente
113
1.3.4.4
I fattori di pressione del settore agricolo
115
1.3.4.5
Le coltivazioni a basso impatto ambientale
119
1.4
RIFIUTI
124
1.5
ECOSISTEMI NATURALI
126
1.5.1
Natura e biodiversità
126
1.5.1.1
Habitat
126
1.5.1.2
Patrimonio forestale
127
IV
7. Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1.5.1.3
Flora e vegetazione
130
1.5.1.4
Fauna
133
1.5.2
1.6
Il sistema delle aree protette
137
RISCHIO TECNOLOGICO
141
1.6.1
Aree ad elevato rischio di crisi ambientale
141
1.6.2
Attività a rischio di incidente rilevante
143
1.7
AMBIENTE URBANO
146
1.7.1
Ambiente urbano
146
1.7.2
Inquinamento acustico
148
1.7.3
Trasporto pubblico
151
1.7.4
Radiazioni non ionizzanti: inquinamento elettromagnetico
153
1.8
2
PATRIMONIO STORICO-ARCHITETTONICO, ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO
STATO DELLE CONOSCENZE E ADEGUATEZZA DEI SISTEMI DI
MONITORAGGIO ESISTENTI
156
171
2.1
Aria
173
2.2
Acque
173
2.3
Suolo
175
2.4
Ecosistemi
175
2.5
Inquinamento acustico
176
2.6
Le radiazioni non ionizzanti: l’inquinamento elettromagnetico
176
Bibliografia
177
V
8. Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
3
STATO DI RECEPIMENTO E ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA
AMBIENTALE
181
3.1
Il rispetto dei principi comunitari
183
3.2
Stato di recepimento e attuazione delle direttive comunitarie in materia ambientale
190
3.2.1
191
3.2.2
Rumore
192
3.2.3
Acque
193
3.2.4
Suolo
196
3.2.5
Patrimonio culturale ed ecosistemi
198
3.2.6
Rifiuti
200
3.2.7
Radiazioni non ionizzanti
203
3.7.8
Rischio tecnologico
206
3.2.9
4
Aria
Valutazione d’Impatto Ambientale
218
EFFETTI ATTESI E DISPOSIZIONI AMBIENTALI
Introduzione
4.1
211
213
ANALISI DELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Asse I – Risorse naturali
Asse II – Risorse culturali
230
Asse IV – Sistemi locali di sviluppo
233
Asse V – Città
248
Asse VI – Reti e nodi di servizio
4.2
215
251
TABELLE DEGLI EFFETTI ATTESI E DISPOSIZIONI PER L’INTEGRAZIONE
AMBIENTALE NEI SINGOLI INTERVENTI
Asse I – Risorse naturali
VI
253
9. Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
Settore risorse idriche
253
Settore difesa suolo
256
Settore rete ecologica
259
Settore gestione rifiuti
261
Settore energia
263
Asse II – Risorse culturali
Settore risorse culturali
264
Asse IV – Sistemi locali di sviluppo
Settore sistemi produttivi industriali artigianali e commerciali
266
Settore agricoltura
271
Settore pesca e acquicoltura
276
Settore sistemi produttivi turistici
279
Asse V – Città
Settore città
281
Asse VI – Reti e nodi di servizio
Settore trasporti
283
SCHEDE DELLE MISURE
286
ALLEGATI
I
TABELLE STATISTICHE, GRAFICI E CARTOGRAFIE
II
MAPPA DELLA METAINFORMAZIONE
VII
12. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Introduzione
La prima stesura della valutazione ex ante del P.O.R. Sicilia 2000-2006, come è noto, ha
messo in luce un non sufficiente livello di conoscenze e una carenza di informazioni, rispetto alle
pressioni esercitate sull’ambiente e allo stato di qualità delle risorse (vedi QCS), generalmente
insoddisfacente per quantità e qualità dei dati.
La carenza di reti di monitoraggio, la frammentazione delle conoscenze tra diversi soggetti e
le carenze di sistemi informativi ambientali regionali, unitamente al ritardo con cui si è proceduto in
Sicilia alla istituzione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA), sono
certamente tra le lacune principali che la Comunità Europea tramite l’utilizzo dei fondi strutturali
vuole colmare.
L’azione strategica compiuta per la redazione della nuova Analisi sullo Stato dell’Ambiente
è stata finalizzata alla verifica, alla raccolta ed all’elaborazione dei dati di base, anche per quanto
riguarda l’informazione non direttamente prodotta dal Sistema Agenziale ANPA-ARPA-APPA ma
derivante da altre fonti.
Tali informazioni risultano infatti fondamentali per la costruzione degli indicatori necessari
alla Valutazione ex-ante e parzialmente utilizzabili anche per la Relazione sullo Stato
dell’Ambiente (RSA).
Grazie all’organizzazione ed al raggiungimento dell’informazione preesistente, si sono così
in parte colmati i deficit dell’informazione di base sull’ambiente, anche se il presente documento è
costantemente oggetto di aggiornamento per effetto dei dati che continuativamente pervengono.
L’analisi si riferisce sostanzialmente ad un periodo di riferimento che termina nel 1999.
Nondimeno si sono aggiunte informazioni ambientali aggiornate ad oggi, nel caso in cui le serie
storiche non sono state un supporto esaustivo all’analisi ambientale.
La metodologia utilizzata per la stesura di questo documento tiene conto degli indirizzi per
la stesura dell’integrazione della VEA fornite dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio.
Per la scelta degli indicatori si è tenuto conto della loro disponibilità ed aggiornabilità nel
tempo, tenendo come punti di riferimento:
Gli indicatori dell’allegato A del QCS;
Gli indicatori individuati nel CdP;
Gli indicatori delle linee guida VAS;
Gli indicatori della rete ANPA-ARPA-APPA (SINAnet)
Gli Indicatori relativi al paesaggio ed ai beni culturali, finora sottovalutati.
3
13. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
1.1 ARIA
1.1.1 QUALITA’ DELL’ARIA IN AREA INDUSTRIALE
La qualità dell’aria in Sicilia è monitorata da reti fisse e mezzi mobili di rilevamento
dell’inquinamento atmosferico di proprietà delle Province e da reti private a queste interconnesse,
ubicate nelle principali zone industriali.
Le aree industriali nelle quali sono presenti reti di rilevamento sono:
- Area Industriale di Agrigento;
- Area Industriale di Gela (Cl);
- Area Industriale di Milazzo (Me);
- Area Industriale di Siracusa;
- Area Industriale di Termini Imerese (Pa).
Specificatamente, nell’area di Agrigento è presente una rete di rilevamento provinciale,
costituita da un laboratorio mobile e da 9 stazioni fisse; di tali stazioni, 3 sono collocate nel
territorio comunale e le restanti 6 sono operanti nell’area industriale. Nella stessa zona è presente
una rete privata gestita dalla ITALCEMENTI, costituita da 3 stazioni fisse.
L’area industriale di Gela è monitorata da una rete di proprietà della Provincia e da una rete
gestita dalla Raffineria AGIP Petroli s.p.a.. Entrambe le reti sono costituite da 8 stazioni chimiche e
da 1 stazione meteo. Con D. A. n.66/17 del 13 febbraio 1998 è stata disposta l’interconnessione di
tali reti, e sono state dettate le modalità per la realizzazione dell’interconnessione.
Il comprensorio di Milazzo è monitorato dalle reti di rilevamento della CTE EUROGEN,
costituita da 5 stazioni chimiche e da 1 metereologica, e dalla rete di rilevamento della Provincia
Regionale di Messina, costituita da 9 stazioni chimiche. Con il D.A. n. 67/17 del 13 febbraio 1998,
modificato dal successivo D. A. n. 298/17 del 26 giugno 1998, si è provveduto alla interconnessione
delle due reti di rilevamento e all’approvazione delle norme di comportamento per le industrie
ricadenti nell’area di Milazzo.
Nell’area industriale di Siracusa operano una rete provinciale, costituita da 7 stazioni
chimiche e da 3 stazioni metereologiche; e da 2 reti private. La prima è gestita dall’ENEL s.p.a., e
comprende 6 stazioni chimiche ed 1 metereologica; la seconda è gestita dal CIPA (Consorzio
Industriale Protezione Ambientale di Siracusa) ed è costituita da 11 stazioni chimiche e 3
metereologiche. Con D. A. n. 888/17 del 18 novembre 1993 si è provveduto all’interconnessione di
tali reti e all’individuazione delle norme di comportamento per le limitazioni delle emissioni.
L’area industriale di Palermo, nella zona di Termini Imerese, è monitorata da una rete
dell’ENEL s.p.a., costituita da 5 stazioni chimiche. Inoltre la Provincia Regionale di Palermo
dispone di due mezzi mobili, recentemente aggiornati, per il rilevamento dell’inquinamento
atmosferico.
Si riporta in allegato la tabella (Tabella I.1.1.1) che individua, per ciascuna rete, le singole
centraline, la località dove sono site e gli inquinanti monitorati dalle stesse.
Analizzando globalmente la situazione regionale, si può notare, riferendoci alle
concentrazioni medie di SO2, un andamento tendenzialmente decrescente nel tempo. Assumendo
come riferimento il valore guida pari a 40 – 60 ug/mc (D.P.R. 203/1988), gli unici superamenti
monitorati riguardano il comprensorio di Milazzo (rilevamenti della rete provinciale) e la zona di
Porto Empedocle, presso Agrigento (rilevamenti della rete ITALCEMENTI). Esaminando i valori
riferiti al 98° percentile delle concentrazioni medie giornaliere di SO2 e rapportandoli al valore
limite pari a 250 ug/mc (D.P.R. 203/1988), non risultano superamenti. Ciò nonostante il
comprensorio di Milazzo presenta, nuovamente, valori superiori alla media regionale.
4
14. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Situazione analoga alla precedente, si rileva esaminando i valori riferiti al 98° percentile
delle concentrazioni medie giornaliere di NO2 e rapportandoli al valore guida pari a 135 ug/mc
(D.P.R. 203/1988). La serie storica considerata (1995 - 2000) mostra infatti, una inequivocabile
tendenza decrescente; si rilevano superamenti, esclusivamente, nel comprensorio milazzese e riferiti
al solo 1995. Esaminando i dati rilevati dalla rete ITALCEMENTI, sita a Porto Empedocle (Ag), i
valori delle massime concentrazioni orarie giornaliere di NO2, misurate nel periodo compreso dal
14 dicembre 2001 al 5 marzo 2002, mostrano l’assenza di superamenti del livello d’attenzione pari
a 200 ug/m3 (D.M. 15/4/94 e D.M. 25/11/94).
Per quanto riguarda le concentrazioni medie giornaliera delle Polveri Totali Sospese (PTS),
rapportando i dati raccolti al valore limite pari a 150 u/mc (D.P.C.M. 28 marzo 1983), non si
rilevano superamenti. Analogamente, riferendoci al 95° percentile delle concentrazioni medie
giornaliere non risultano, nell’area industriale di Gela (Cl) e di Milazzo (Me), superamenti del
valore limite pari a 300 ug/mc (D.P.C.M. 28 marzo 1983).
Si riportano in allegato le tabelle e i grafici indicativi della concentrazione degli inquinanti
considerati (Concentrazioni medie di SO2: Tabella I.1.1.2, Figura I.1.1.1, SO2 - 98° percentile:
Tabella I.1.1.3, Figura I.1.1.2, NO2 - 98° percentile: Tabella I.1.1.4, Figura I.1.1.3, Concentrazioni
medie di PTS: Tabella I.1.1.5, Figura I.1.1.4, PTS - 95° percentile: Tabella I.1.1.6, Figura
I.1.1.5).
Considerando la qualità dell’aria nella zona industriale di Siracusa, e specificatamente
riferendoci alla media aritmetica delle concentrazioni medie giornaliere di SO2 e PTS non risultano
superamenti del valore guida pari a 40 – 60 ugmc (D.P.R. 203/1988), come si evince dalle tabelle
seguenti.
Tabella 1.1.1.1 - Area industriale di Siracusa: concentrazioni medie giornaliere di SO2
Rete Provincia Regionale di Siracusa
Controllo superamenti di soglia annuale della Media Aritmetica delle Concentrazioni medie
giornaliere di SO2 (40-60 ug/m3) Valore Guida secondo D.P.R. 203/88
Stazioni di monitoraggio
Periodo di osservazione: 01/04/2000-31/03/2001
SO2
Sc.Greca
Augusta Ciapi Priolo Melilli
S.Cusumano
Belvedere
Valori
medi
girnalieri
Media
annuale
G.G.oltre
la soglia di
40
346
268
324
364
328
346
332
6
3
1
7
19
23
14
1
0
0
1
46
71
22
0
0
14
35
4
G.G.oltre
la soglia di
60
0
0
Fonte: Provincia Regionale di Siracusa
5
15. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Tabella 1.1.1.2 - Area industriale di Siracusa: concentrazioni medie giornaliere di PTS
Rete Provincia Regionale di Siracusa
Controllo superamenti di soglia annuale della Media Aritmetica delle Concentrazioni medie
giornaliere di PTS (40-60 ug/m3) Valore Guida secondo D.P.R. 203/88
Stazioni di monitoraggio
Periodo di osservazione: 01/04/2000-31/03/2001
PTS
Sc.Greca
Augusta Ciapi Priolo Melilli
S.Cusumano
Belvedere
Valori
medi
girnalieri
Media
annuale
G.G.oltre
la soglia di
40
340
3
264
269
321
283
276
27
0
55
27
26
25
42
47
0
205
13
24
19
138
4
10
7
10
G.G.oltre
3
0
103
la soglia di
60
Fonte: Provincia Regionale di Siracusa
Nella stessa zona, non sono stati rilevati superamenti del valore limite del 98° percentile
delle concentrazioni medie giornaliere di NO2.
Il D.A. n.888/17 del 12 luglio 1991, oltre a decretare l’interconnessione tra le reti nell’area
industriale di Siracusa, ha definito tre livelli di riferimento (preallarme, allarme ed emergenza) al
cui verificarsi si attuano specifici interventi da effettuare, pressoché in tempo reale, da parte dei
gestori degli stabilimenti e volti ad impedire, mediante il contenimento delle emissioni, che il valore
della media giornaliera dei valori medi orari superi il valore guida fissato per la media su 24 ore.
6
16. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
1.1.2 QUALITA’ DELL’ARIA IN AMBIENTE URBANO
L’inquinamento delle aree urbane costituisce motivo di grande attenzione e preoccupazione
per la tutela della salute. Problemi di inquinamento atmosferico sono presenti nelle aree urbane
medie e grandi della Sicilia e sono associate all’aumento del traffico veicolare.
Specificatamente è stata analizzata la situazione esistente nei comuni di Palermo, Catania e
Messina, ritenuti i più rappresentativi rispetto al problema esaminato. Al riguardo, si è provveduto a
descrivere la rete di monitoraggio esistente nel territorio comunale e la qualità dell’aria urbana,
prestando particolare attenzione ai superamenti dei limiti previsti dalla normativa vigente.
QUALITA’ DELL’ARIA IN AMBIENTE URBANO: PALERMO
La qualità dell’aria nella città di Palermo è monitorata da 7 stazioni di rilevamento
distribuite all’interno del centro urbano, la cui manutenzione e rilevamento dati è stata affidata
all’AMIA – Azienda Speciale Palermo. Ulteriori 3 stazioni (Di Blasi, CEP, Bellolampo) sono state
aggiunte ad integrazione della rete, con i finanziamenti del Progetto del Ministero dell’Ambiente
“DISIA II”, la cui strumentazione è in corso di installazione.
La tabella I.1.2.1, riportata in allegato, individua per le singole stazioni, l’ubicazione, e i
singoli parametri rilevati.
La qualità dell’aria a Palermo presenta un andamento costante nel tempo, come risulta dalla
3°Relazione redatta dall’AMIA, Azienda Speciale (“Il rilevamento dell’inquinamento acustico ed
atmosferico nel comune di Palermo”, AMIA, 2000).
Analizzando i dati ottenuti dal monitoraggio, riferiti al quinquennio 1997 – 2000 e riportati
nella tabella I.1.2.2 riportata in allegato, si nota come le zone a più alta densità di traffico siano
quelle che presentano maggiori concentrazioni delle specie inquinanti. In tal senso la zona
maggiormente critica è nei pressi di Piazza “Giulio Cesare”.
Osservando l’andamento annuo dei parametri monitorati, considerando per esempio i valori
medi, si nota un andamento costante del monossido di carbonio (CO). L’andamento dell’NO2,
invece, è altamente discontinuo, manca una tendenza netta nel tempo, sia in diminuzione sia in
aumento. L’SO2 manifesta, dopo un generale leggero aumento nel 1997 ed il 1998, una tendenza al
ribasso; spiegabile, probabilmente, con l’incremento dell’utilizzo di combustibili più poveri in
contenuto di zolfo (D.P.C.M. 14 novembre 1995). È invece riscontrabile un aumento delle
emissioni di PTS.
Si riportano di seguito i superamenti dei limiti previsti dalla normativa, registrati dal 1997 al
2000 e riferiti all’intera rete.
Figura 1.1.2.1 – Superamenti dei limiti di legge riferiti a: CO, NO2, PTS, O3
Superamenti CO
70
n. superamenti
60
65
59
Livello di
attenzione
50
40
30
38
29
27
20
18
10
0
24
4
1997
1998
1999
Soglia media
8h
5
2
1996
6
Livello di
allarme
2000
CO
7
17. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Superamenti NO2
n.superamenti
120
112
100
Livello di
attenzione
80
60
40
51
49
37
35
20
4
4
3
1996
0
1997
1998
Livello di
allarme
1
0
1999
2000
n.superamenti
Superamenti PTS
160
140
120
100
80
60
40
20
0
135
Livello di
attenzione
59
6
1
1996
11
4
1997
49
1
1
5
1998
1999
Livello di
allarme
2000
Superamenti O3
n.superamenti
30
25
24
20
15
13
10
5
0
5
1
1996
0
1997
15
0
1998
15
0
1999
0
2000
Livello di
attenzione
Livello di
allarme
Fonte: AMIA – Azienda speciale Palermo, 2000
QUALITA’ DELL’ARIA URBANA: CATANIA
La rete di monitoraggio del comune di Catania è costituita da 17 centraline di monitoraggio,
nella tabella in allegato (Tabella I.1.2.4), a cui si rimanda, si individuano per le singole stazioni,
l’ubicazione, e i singoli parametri rilevati.
Lo stato di qualità dell’aria a Catania, come risulta dal rapporto annuale redatto dal Comune
di Catania – Direzione Tutela Ambientale, ha presentato un andamento più o meno costante. Infatti
non sono stati rilevati sostanziali mutamenti nel biennio considerato 2000 – 2001. Specificatamente,
si evidenzia un andamento costante per il CO e il PM10. La concentrazione di NO2 ha un andamento
crescente; invece le concentrazioni relative ad SO2 presentano una diminuzione sensibile,
imputabile probabilmente al minor tenore di zolfo contenuto nei combustibili liquidi, secondo
quanto previsto dal D.P.C.M. 14 novembre 1995 (tabella I.1.2.5).
8
18. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Il livello di concentrazione dei diversi inquinanti risulta essere generalmente al di sotto dei
limiti fissati dalla normativa attualmente vigente. Gli unici superamenti del livello di attenzione
riguardano il CO e il NO2 e manifestano, nel biennio considerato, una tendenza alla riduzione, come
risulta dalla tabella che segue. È opportuno sottolineare l’assenza di superamenti del livello di
attenzione e del livello di allarme per l’ozono.
Tabella 1.1.2.1 - Superamenti dei limiti di legge
SUPERAMENTI - CATANIA
Inquinanti
Livello di
attenzione
CO (15 mg/m3)
2000
2001
23
10
NO2(200 µg/m3)
2000
2001
12
14
Fonte: Comune di Catania, Direzione tutela Ambientale, 2001
QUALITA’ DELL’ARIA URBANA: MESSINA
La qualità dell’aria nel comune di Messina è monitorata da una rete di monitoraggio,
costituita da 5 postazioni fisse e da un laboratorio mobile, gestita dalla Provincia Regionale.
La tabella in allegato (Tabella I.1.2.6) individua per le singole stazioni, l’ubicazione, e i
singoli parametri rilevati.
Secondo quanto risulta dalla Relazione redatta annualmente dalla Provincia Regionale, la
qualità dell’aria a Messina, nel biennio 1999 – 2000, mostra un andamento costante.
Nonostante il traffico veicolare incida pesantemente in alcune arterie cittadine, la qualità
dell’aria non viene sensibilmente compromessa, ciò è imputabile alle favorevoli condizioni
meteoclimatiche di cui gode la città, a questo va aggiunta la posizione, lungo il mare, che favorisce
la dispersione degli inquinanti per diffusione (trasporto spontaneo degli inquinanti da una zona a più
elevata concentrazione verso una a più bassa concentrazione) anche in assenza di vento.
Si riportano in allegato (Tabella I.1.2.7) le concentrazioni medie degli inquinanti monitorati
nel biennio 1999 – 2000.
Nel 1999 sono stati registrati superamenti del livello di attenzione limitatamente al CO e
limitatamente alla postazione Archimede. Tali superamenti - di seguito riportati - si sono
ulteriormente verificati, con maggiore frequenza, nel 2000.
Tabella 1.1.2.2 – Superamenti dei limiti di legge
SUPERAMENTI
MESSINA
Inquinanti
CO
(15 mg/m3)
Livello di
1999 2000
attenzione
2
9
Fonte: Provincia regionale di Messina, 1999 – 2000
Si è invece verificata, tra i 1999 e il 2000, una riduzione delle concentrazioni di PM10, che
sono rientrate all’interno dell’obiettivo di qualità.
9
19. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
QUALITA’ DELL’ARIA URBANA IN ALTRI CENTRI URBANI
Gli altri grandi comuni dell’isola sono privi di reti fisse di monitoraggio della qualità
dell’aria. Il comune di Trapani si avvale di un laboratorio mobile di proprietà della Provincia
Regionale di Trapani. Mentre il comune di Siracusa ha provveduto utilizzando saltuariamente
cabine rilocabili della Provincia Regionale di Siracusa; tuttavia è in fase di installazione una rete di
rilevamento urbano costituita da 6 cabine già posizionate ma non ancora attive. La mancanza di una
rete fissa di monitoraggio impedisce di valutare la verifica del rispetto dei limiti di legge, per i quali
è necessario effettuare cicli di misure molto lunghi.
CONCENTRAZIONI MEDIE DI BENZENE NEI PRINCIPALI COMUNI SICILIANI
Le legislazioni comunitaria e nazionale hanno riservato notevole attenzione agli inquinanti
prodotti dal traffico veicolare. Ciò considerato, si è ritenuto opportuno analizzare nel dettaglio
l’andamento dell’inquinamento da benzene, che assume valenze significative sotto gli aspetti di
natura sanitaria. Come è noto, il D.M. A. del 25 novembre 1994 fissa, dal 1 gennaio 1999,
l’obiettivo di qualità per il benzene in 10 ug/m3.
Si riportano di seguito le concentrazioni medie di benzene rilevate nei principali comuni
della regione.
Il comune di Palermo ha condotto varie campagne di rilevamento del benzene nel biennio
1999 – 2000. Il grafico che segue indica le concentrazioni risultanti dalle 3 fasi temporali costituenti
l’ultima campagna di rilevamento condotta, secondo quanto risulta dalla sopra menzionata
Relazione AMIA.
Figura 1.1.2.2 – Concentrazioni medie di benzene: Palermo
Concentrazioni medie di Benzene - Palermo 2000
40
35
fase 1
30
fase 2
25
20
Fase 3
15
10
Obiettivo
di qualità
5
0
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Postazioni
Fonte: AMIA – Azienda speciale Palermo, 2000
Nel comune di Catania, come risulta dal grafico, la concentrazione del Benzene ha subito,
nel biennio 2000 – 2001, una leggera diminuzione, rientrando dentro i limiti dell’obiettivo di qualità
di 10 µg/m3. La diminuzione è connessa alle adottate limitazioni del traffico (Rapporto annuale
sulla qualità dell’aria, Comune di Catania, 2000 – 2001).
10
20. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Figura 1.1.2.3 – Concentrazioni medie di benzene: Catania
Concentrazioni medie di Benzene - Catania
12
11,48
10
10
10
9,76
10
µg/mc
8
6
2000
6
5,55
4
2001
2
1,94
1,86
Obiettivo di
qualità
0
Librino
P. Stesicoro
V. Giuffrida
Postazioni
Fonte: Comune di Catania, Direzione tutela Ambientale, 2001
Come risulta dalla relazione della Provincia Regionale sulla qualità dell’aria, il comune di
Messina ha provveduto a spostare l’analizzatore di Benzene dalla postazione fissa Archimede, dove
era allocato nel 1999, al laboratorio mobile situato presso i cantieri navali. In entrambi i casi, come
risulta dal grafico, i valori misurati risultano essere inferiori ai limiti previsti dalla normativa
vigente.
Figura 1.1.2.4 – Concentrazioni medie di benzene: Messina
Concentrazioni medie di Benzene - Messina
12
10
1999 Archimede
8
6
2000 - Zona
Falcata
4,8
4
3,6
3,5
3,3
3,4
3,3
3,2
3,1
2
1
,21
1
,35
0,78
0,35
M
ar
zo
Ap
rile
M
ag
gio
Gi
ug
no
Lu
gli
o
Ag
o
Se sto
tte
m
br
e
Ot
tob
No re
ve
m
br
e
Di
ce
m
br
e
Ge
nn
ai
Fe o
bb
ra
io
0
Obiettivo di
qualità
Fonte: Provincia Regionale di Messina, 1999 – 2000
Analogamente, a Siracusa, dalla campagna di rilevamento condotta dal LIP Chimico, ora
Dipartimento ARPA Provinciale, non risultano superamenti del valore obiettivo (Rapporto 2001
sulla qualità dell’aria, DAP di Siracusa).
11
21. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Figura 1.1.2.5 – Concentrazioni medie di benzene: Siracusa
Concentrazioni medie di Benzene - Siracusa 2001
12
10
8
10
10
10
10
10
10
8,59
8,02
7,23
6
6,44
Concentrazi
oni medie
6,23
5,54
4
Obiettivo di
qualità
2
0
Scala Greca
Viale
Zecchino
Corso
Gelone
Via
Arsenale
L.go XXV
luglio
Postazioni
Fonte: DAP Siracusa, 2001
12
V.le Orsi
22. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
1.1.3 EMISSIONI IN ATMOSFERA
Il controllo delle emissioni rappresenta un aspetto basilare per individuare le principali cause
che determinano l’inquinamento atmosferico. L’inventario delle emissioni, volto ad individuare le
principali fonti inquinanti, si configura, quindi, come lo strumento essenziale per la definizione
delle politiche di risanamento dell’aria.
La realizzazione dell'inventario nazionale delle emissioni in atmosfera (art.3 del D.P.R.
203/88) rientra nei compiti istituzionali dell'ANPA, che, al riguardo, ha provveduto alla raccolta e
all’organizzazione delle informazioni tramite il progetto CORINAIR (COoRdination Information
AIR).
Si riportano di seguito i valori delle emissioni di gas inquinanti o a effetto serra espresse in
tonnellate/anno, riferite al 1990 e suddivise per provincia; secondo quanto risulta dalla banca dati
del sistema SINAnet. Come risulta chiaramente, il contributo maggiore alle emissioni inquinanti è
fornito dalle province di Palermo, Catania e Messina, che, come è noto, sono le più popolate.
Tabella 1.1.3.1 – Totale valori di emissioni – Sicilia - 1990
VALORI DI EMISSIONE - 1990
Agrigento Caltanissetta
Catania
Enna
Messina
Palermo
Ragusa
Siracusa
Trapani
Totale
regionale
247.337,90
METANO
(t)
19.914,50
13.710,00
43.326,80
20.512,10
40.058,90
53.145,00
19.074,30
19.724,10
17.872,20
CO (t)
74.336,50
50.951,10
135.769,00
37.242,20
84.389,80
189791,4
40.817,60
61.356,20
79.967,50
754.621,60
CO2 (t)
COVNM
(t)
2132564,7
5880371,8
3.214.788,80
619.447,60
9.791.148,90
7302325,3
1.428.319,50
11.521.780,10
1.721.104,50
43611851,2
14.579,30
17.927,40
37.091,80
6.744,50
29.405,30
44.109,80
11.244,10
37.331,60
17.470,60
215.904,40
N2O (t)
1.106,30
1.245,50
1.140,40
844,2
2.447,90
2.325,50
643,5
1.822,30
918,2
12.493,80
NH3 (t)
1.659,10
3.750,60
3.232,80
3.650,10
4.687,00
4.527,10
3.106,00
6.252,90
1.451,30
32.316,90
NOx (t)
11.990,40
17.062,70
22.393,70
5.848,90
37.843,20
41.176,40
6.127,30
35.237,80
16.507,80
194.188,20
2.280,70
3.087.926,80
SOx (t)
6.441,70
95.364,80
2.768.558,00
5.848,90
74.106,60
23.846,30
2.569,90
113.856,00
Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990
Riferendoci alle singole emissioni prodotte, si distinguono varie sorgenti inquinanti.
Specificatamente:
le emissioni di metano sono prodotte essenzialmente dai processi di
digestione anaerobica, ad esempio quelli che avvengono nelle discariche, e dalle attività
connesse all’allevamento del bestiame. Avendo un tempo di vita molto breve, la
stabilizzazione del metano gioca un importante ruolo nelle politiche di riduzione dell’effetto
serra. Il contributo maggiore è fornito dalle Province di Palermo, Catania e Messina, che,
come è noto sono le più popolate.
13
23. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Figura 1.1.3.1 – Valori di emissione: Metano
Valori di Emissione di Metano (t) - SICILIA -1990
Macrosettori
Estrazione, distribuzione combili fossili
Natura
Agricoltura
Trattamento Smaltimento Rifiuti
0
20.000
40.000
60.000
80.000
1
00.000
1
20.000
1
40.000
1
60.000
T o nnellate
Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990
-
le emissioni di monossido di carbonio sono causate, principalmente, dai trasporti su gomma;
ulteriore rilevante causa è lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti;
Figura 1.1.3.2 – Valori di emissione: monossido di carbonio (CO)
Valori di Emissione di CO (t) - SICILIA - 1990
Macrosettori
A ltre So rgenti M o bili
Rifiuti
Traspo rti
0
1
00.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
Tonnellate
Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990
-
le emissioni di CO2 sono generate da processi di combustione in ambito industriale, dalla
produzione energetica e dal trasporto su gomma;
14
24. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Figura 1.1.3.3 – Valori di emissione: CO2
Valori di emissione di CO2 (t) - SICILIA -1990
Trasporti Stradali
Centrali Elettriche, Cogenerazinone
Teleriscaldamento
Combustione Industria
0
2.000.000
4.000.000
6.000.000
8.000.000
10.000.000
12.000.000
14.000.000
16.000.000
18.000.000
Tonnellate
Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990
-
le emissioni di composti organici volatili non metanici hanno come fonte principale il trasporto
su gomma; rilievo assume anche l’utilizzo di solventi (verniciatura, manifattura e lavorazione di
prodotti chimici);
Figura 1.1.3.4 – Valori di emissione: composti organici volatili (COV)
Valori di Emissione di COVNM (t) - SICILIA - 1990
Macrosettori
Processi Produttivi
Combustibili fossili
Solventi
Trasporti Stradali
0
1
0.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
80.000
90.000
1
00.000
Tonnellate
Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990
-
il contributo principale alle emissioni di protossido di azoto è rappresentato, invece, dall’attività
agricola (utilizzo di fertilizzanti in agricoltura), cui segue la combustione in ambito industriale;
15
25. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Figura 1.1.3.5 – Valori di emissione: protossido di azoto (N2O)
Valori di Emissione di N2O - SICILIA - 1990
Centrali Elettriche,
Cogenerazione
Teleriscaldamneto
Combustione - Industria
Agricoltura
0
1
.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
Tonnellate
Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990
-
le emissioni di ammoniaca sono imputabili innanzitutto agli escrementi prodotti dal bestiame
e ai fertilizzanti utilizzati nelle coltivazioni agricole;
Figura 1.1.3.6 – Valori di emissione: ammoniaca (NH3)
Macrosettori
Valori di Emissione di NH3 (t) - SICILIA -1990
Trattamento Smaltimento
Rifiuti
Processi Produttivi
Agricoltura
0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
Tonnellate
Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990
-
le fonti principali di emissione di ossidi di azoto sono, invece, rappresentate dal traffico
(ossidazione dell’azoto presente in atmosfera in condizioni di non completa combustione nei
motori veicolari) e dalle centrali per le produzione elettrica e dagli impianti di cogenerazione
e teleriscaldamento;
16
26. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Figura 1.1.3.7 – Valori di emissione: ossidi di azoto (NOx)
Valori di Emissione di NOx (t) - SICILIA - 1990
Combustione - Industria
Centrali Elettriche, Cogenerazione e
Teleriscaldamento
Trasporti Stradali
0
1
0.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
80.000
90.000
Tonnellate
Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990
-
le emissioni di ossido di zolfo sono concentrate quasi esclusivamente nella zona di Catania,
essendo principalmente imputabili alla rilevante attività vulcanica esistente nell’Etna.
Figura 1.1.3.8 – Valori di emissione: ossidi di zolfo (SOx)
Valori di Emissione di SOx (t) - SICILIA -1990
Combustione - Industria
Natura
0,00
500.000,00
1
.000.000,00
1
.500.000,00
2.000.000,00
2.500.000,00
3.000.000,00
T o nnellate
Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990
L’Agenzia Nazionale Protezione Ambientale, inoltre, sta provvedendo alla realizzazione
dell’inventario delle emissioni a livello provinciale riferito al 1995. Sono già disponibili le
elaborazioni ANPA sulle emissioni regionali di alcuni inquinanti (CO2, NOx e SO2), calcolate sulla
base dei consumi dei combustibili, riferite al 1999 e suddivise per tipologia di attività. Tali valori di
emissione, riportati in allegato (Tabella I.1.3.1), concordano con i valori sopra riportati e riferiti al
1990.
L’ARPA Sicilia, nell’espletamento delle proprie attività, ha provveduto a calcolare
l’ammontare delle emissioni in atmosfera di alcuni inquinanti, prodotte dagli impianti
termoelettrici, sulla base delle dichiarazioni loro rese ai fini della redazione delle relazioni
presentate annualmente al Ministero dell’Ambiente e della Sanità (art.2 del D.M. 10 marzo 1987
n.105). Tali valori, sono riportati in allegato (Tabella I.1.3.2). L’Agenzia si riserva in futuro, con la
completa attivazione dei catasti provinciali delle emissioni, di specificare i dati in questione. In tal
senso si ricorda che l’art. 5 del D.P.R. 203 del 1988 attribuisce alle province la competenza per la
redazione e tenuta dell’inventario delle emissioni atmosferiche. Ciò nonostante soltanto poche
province hanno provveduto ad ottemperare tale obbligo.
17
27. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
1.2. ACQUA
1.2.1 STATO QUALITATIVO DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE
1.2.1.1 QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI
Per la classificazione delle acque gli indirizzi del mondo scientifico, della Comunità
Europea con la direttiva sulle Acque, e della nuova normativa italiana (D.Lgs. 152/99) con le
successive modifiche (D.Lgs. 258/2000) tendono ormai a privilegiare la definizione di stato
ambientale dei corpi idrici, vale a dire lo stato di salute dell’ecosistema acquatico a prescindere
dalla destinazione e dall'uso della risorsa (potabile e civile, balneazione, irriguo, ecc.). Il D.Lgs.
152/99, infatti, stabilisce criteri articolati di classificazione attraverso sia indicatori chimico-fisici ed
ecologici di qualità delle acque sia informazioni sul bacino idrografico (ad esempio portate, regime
pluviometrico, distribuzione e tipologia degli scarichi, uso del suolo e dell'acqua)
A fronte della mole di informazioni richieste dal decreto per la valutazione di qualità,
considerato che finora in Sicilia non c’è stato un organismo unico che in maniera organica abbia
coordinato le attività di controllo e monitoraggio i monitoraggi qualitativi sinora effettuati risultano
rari e i dati disponibili insufficienti e disomogenei.
Si è ritenuto opportuno focalizzare l’attenzione sulla ricognizione delle informazioni
esistenti seppure disaggregate, con particolare attenzione ai parametri necessari all’applicazione del
D.Lgs. e successive modifiche per quanto riguarda, in particolare, la classificazione dei corpi idrici
di cui sopra, al fine di costruire sulla base dei dati ad oggi esistenti un quadro della situazione.
In particolare verranno analizzati dapprima i dati che riassumono lo stato dell’arte dell’intera
regione, poi andremo ad osservare quelli a dettaglio provinciale. Nelle prime tabelle (I.2.1.1.1, 2 e
3) dell’allegato sono riportati i dati relativi al monitoraggio qualitativo svolto dalla Regione
Siciliana riguardanti le caratteristiche generali e il grado di eutrofizzazione dei corsi d’acqua e dei
laghi e invasi artificiali siciliani ed i dati sui prelievi e le analisi qualitative effettuate tra il 1998 e il
1999 (tabella I.2.1.1.4). Altresì sono riportati i grafici che descrivono la “salute” dei Fiumi Siciliani
attraverso taluni parametri quali il COD, BOD5, i nitrati (NO3), l’Ossigeno disciolto (O2) (figure
I.2.1.1.1a-4d), e dei laghi e degli invasi tramite parametri quali il BOD (Kg/giorno), e il quantitativo
di Fosforo (kg/anno) (figure I.2.1.1.5 e 6). È da considerare, però, che i rilevamenti sono stati svolti
sporadicamente nell’arco di due anni, in particolare nel luglio del ’98, poi nel settembre e
nell’ottobre del ’98, e infine nell’agosto del ‘99. Come si può osservare in tabella I.2.1.1.4, la
frequenza delle analisi è, nel migliore dei casi, semestrale, con campionamenti effettuati spesso su
tratti diversi di corsi d’acqua. Inoltre i parametri rilevati sono relativi alla presenza di sostanza
organica e ossigeno, mentre non c’è alcuna informazione sulle sostanze chimiche pericolose,
tantomeno sui parametri microbiologici, né sulla qualità biologica delle acque, parametri, questi,
invece, riportati nei diversi grafici costruiti sui dati acquisiti dall’ARPA tramite i propri
Dipartimenti Provinciali (DAP) e in qualche caso dalle Province Regionali.
Nell’ambito di una vasta gamma di problemi connessi all'esercizio di un bacino lacustre,
naturale o artificiale, l'eutrofizzazione è certamente il più indesiderato e frequente tra quelli di
ordine biologico. I processi eutrofici, infatti, in relazione alla loro intensità e velocità di sviluppo,
possono ripercuotersi, direttamente o indirettamente, sulla qualità delle acque e sulla manutenzione
degli impianti.
In una situazione caratterizzata da carenza idrica come quella siciliana una simile evenienza
può anche assumere risvolti drammatici, rappresentando le acque interne dell'Isola strutture vitali
18
28. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
sotto l'aspetto economico e sociale, in funzione del loro fondamentale contributo sia allo sviluppo
agricolo ed industriale che all’approvvigionamento idrico dei centri urbani.
Prima di mostrare i dati relativi al grado di eutrofizzazione delle acque lacustri si tenga
presente che ogni ecosistema acquatico presenta un “livello trofico naturale” il quale può essere
definito come uno stato stazionario attorno al quale, peraltro, si stabilisce, in funzione delle
interazioni tra componente biotica ed abiotica, una caratteristica situazione dinamica. Tale
equilibrio dinamico viene alterato quando si ha un improvviso arricchimento di nutrienti all’interno
dell’ecosistema, in tal caso l’eutrofizzazione viene detta “antropogenica” perché causata
dall’attività antropica.
I vari livelli trofici finora utilizzati fanno riferimento ad un criterio di classificazione delle
acque lacustri proposto dall’OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development)
nel 1982, a conclusione dei lavori volti al controllo delle acque continentali ed alla lotta contro
l’eutrofizzazione.
Si riconoscono cinque diverse categorie trofiche mostrate in tabella 1.2.1.1.1.
Tabella 1.2.1.1.1 - Classificazione trofica proposta dall’O.E.C.D. per le acque lacustri (1982)
CATEGORIA
[Pm]a
[Chlm]a
Max [Chl]a
[Tm]a [m]
Min [T]a [m]
[mgP/mc]
[mg/mc]
[mg/mc]
< 4.0
< 1.0
< 2.5
> 12.0
> 6.0
Ultra-oligotrofica
< 10.0
< 2.5
< 8.0
> 6.0
> 3.0
Oligotrofica
10-35
2.5-8
8-25
6-3
3-1.5
Mesotrofica
35-100
8-25
25-75
3-1.5
1.5-0.7
Eutrofica
> 100
> 25
> 75
< 1.5
< 0.7
Iper-eutrofica o Ipertrofica
dove lo stato di ultra-oligotrofia è quello caratterizzato dal più basso contenuto di nutrienti, mentre
l’ipertrofia ne rappresenta il più elevato.
Qui di seguito è, invece, il significato dei simboli in tabella:
[Pm]a è la concentrazione media annuale del fosforo totale;
[Chlm]a è la concentrazione media annuale della clorofilla a;
Max [Chl]a è la concentrazione massima annua della clorofilla a (valore di picco annuale);
[Tm]a è la trasparenza media annuale determinata mediante il disco di Secchi;
Min [T]a è la trasparenza minima annuale determinata mediante il disco di Secchi,
Con i dati mostrati in tabella I.2.1.1.2 dell’allegato e quelli riportati nell’indagine effettuata
dal Laboratorio di Ecologia Acquatica del Dipartimento di Botanica dell’Università di Palermo,
commissionata dall’Assessorato regionale Territorio ed Ambiente (1987-88), è stato possibile
costruire la tabella 1.2.1.1.2 ed il grafico mostrato nella figura 1.2.1.1.1, i quali individuano il
numero percentuale dei laghi naturali ed artificiali relativo ai diversi livelli trofici, alla categoria
trofica reale e alla variazione di questa nel corso del tempo.
19
29. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Tabella 1.2.1.1.2 – Comparazione tra gli anni 1987-88 e 1998-99 del numero percentuale dei laghi naturali ed
artificiali relativo ai diversi livelli trofici e della loro categoria trofica reale.
Anni 1987-881
Anni 1998-992
Livello trofico
Classificazione
Livello trofico
naturale
trofica
naturale
(in percentuale)
(in percentuale)
(in percentuale)
51,72
0,00
51,72
OLIGOMESOTROFICO
41,38
6,90
44,83
MESOTROFICO
3,45
44,83
0,00
MESOEUTROFICO
3,45
27,59
3,45
EUTROFICO
0,00
20,69
0,00
IPEREUTROFICO
Fonte: Assessorato Territorio ed Ambiente - Regione Siciliana, 1988-1999
Classificazione
trofica
(in percentuale)
0,00
3,45
48,27
27,59
20,69
Figura 1.2.1.1.1 - Comparazione tra gli anni 1987-88 e 1998-99 del numero percentuale dei laghi naturali ed
artificiali relativo ai diversi livelli trofici e della loro categoria trofica reale.
48,27
44,83
51,72
44,83
Oligomesotrofico
Mesotrofico
27,59
20,69
30,00
Mesoeutrofico
20,69
27,59
40,00
Eutrofico
Ipereutrofico
0,00
3,45
0,00
6,90
3,45
0,00
10,00
0,00
20,00
3,45
3,45
0,00
Valori percentuali
50,00
41,38
60,00
51,72
Livello trofico naturale e categoria trofica attuale dei laghi Siciliani
(Comparazione anni 1987-88 e 1998-99)
0,00
Livello trofico
naturale 1987-88
Livello trofico
naturale 1998-99
Classificazione
trofica 1987-88
Classificazione
trofica 1998-99
Totale: 29
Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati della Regione Siciliana, 1988-1999
Il grafico sopra riportato pone subito in evidenza come su un totale di 29 laghi Siciliani, in
assenza di alterazioni antropiche, il 93,1% dei laghi negli anni 1987-88 si collocava tra l’oligotrofia
e la mesotrofia (il 51,72% oligo-mesotrofico e il 41,38 % mesotrofico), il 6,9% risultava tra il
livello mesoeutrofico (3,45%) e l’eutrofico (3,45%), mentre nessuno presentava un livello trofico
naturale di ipereutrofia. La situazione appare simile anche negli anni 1998-99 con qualche lieve
cambiamento (nessuno dei laghi presenta il livello di mesoeutrofia contro il 3,84% degli anni 8788).
1
Elaborazione INEA su dati forniti dalla Regione Siciliana
Elaborazione Task Force Ambiente dei dati riportati sull’“Indagine sullo stato trofico dei laghi Siciliani finalizzata
alla loro caratterizzazione, alla elaborazione di piani di risanamento ed alla indicazione di linee generali per una
razionale utilizzazione delle acque”, effettuata dal laboratorio di Ecologia acquatica – Dipartimento di Scienze
Botaniche – Università di Palermo, per convenzione dell’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Sicilia (anni
1987-88)
2
20
30. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Per contro la caratterizzazione trofica reale, rispetto alla condizione naturale, evidenzia il
grado di alterazione, prevalentemente di natura antropica, che presentano i laghi siciliani
ponendol’attenzione sul fatto che dagli anni 87-88 della prima indagine la situazione non sia
cambiata di molto: nel 1987 il 72,42% dei laghi esaminati si poneva tra la mesoeutrofia (44,83%) e
l’eutrofia (27,59%), e ben il 20,69% risultava ipereutrofico; nel 1998 il 20,69% dei laghi si colloca
ancora nella categoria degli ipereutrofici, una lieve diminuzione caratterizza i mesotrofici ed un
lieve aumento si ha tra i mesoeutrofici.
Riguardo ai corsi d’acqua, rifacendosi alle tabelle I.2.1.1.3 e 4, con i limiti conoscitivi ed
interpretativi detti, non si osservano livelli di inquinamento particolarmente preoccupanti rispetto
agli indicatori di inquinamento organico, anche se alcune situazioni potrebbero essere considerate a
rischio. In particolare, rispetto ai parametri BOD e COD, livelli elevati con valori di qualità scadenti
si riscontrano sul fiume Freddo in prossimità di Alcamo, sul fiume Imera meridionale presso Drasi,
le Miniere Trabia e Resuttano, sul fiume Platani lungo tutto il suo corso, sul San Leonardo a
Ponterotto e sul Tellaro, l’Ippari e il Verdura alla foce. Decisamente preoccupanti, invece,
sembrerebbero essere i livelli di qualità organica delle acque dei fiume Nocella, che, alla foce,
mostrano valori pessimi sia nel ‘98 sia nel ‘99.
I livelli di ossigeno disciolto e di saturazione dell’ossigeno nelle acque sembrano mostrare
una buona capacità di ricambio in quasi tutti i corsi d'acqua, con l'eccezione del fiume Freddo
presso Alcamo e di alcuni corsi minori, come il Ciane e l’Eleuterio, per il quale, nelle note tecniche
allegate alle schede della Regione, si parla di “acqua quasi stagnante” alla foce.
I valori della concentrazione di nitrati, invece, oscillano tra livelli buoni e sufficienti, con
punte di qualità scadente sul fiume Imera meridionale presso Drasi, sul Nocella alla foce, e sul San
Leonardo subito a monte della diga di Rosamarina. Ancora i nitrati risultano in concentrazione
abbastanza elevata lungo tutto il corso del fiume Simeto, che mostra, invece, in base agli altri
parametri, una buona capacità autodepurativa delle acque (BOD, COD bassi, buona saturazione di
ossigeno).
Infine, per il livello di salinità delle acque, che viene misurato attraverso la conducibilità
elettrica dei campione d'acqua i valori riscontrati nei corsi d'acqua nel monitoraggio della Regione
confermano l’alto grado di salinità delle acque, con valori quasi sempre nelle classi di salinità
medio-alta o molto alta, in particolare sul Platani e sull’Imera meridionale.
Nei casi in cui è stato possibile, ovvero i dati rilevati risultano sufficienti grazie all’attività
dei DAP, sono stati utilizzati alcuni degli indicatori menzionati nel D.Lgs 152/99 e successive
modifiche per effettuare una prima classificazione delle acque interne. In particolare sono stati
scelti:
?? l’Indice Biotico Esteso (IBE). È una misura degli indici biologici e come tutti gli indici
biologici mostra il grado del danno ecologico. Valuta la comunità degli invertebrati bentonici
(che vivono almeno una parte del loro ciclo biologico a contatto con substrati di un corso
d’acqua). Questo indice consente di avere una immagine complessiva della situazione
ecologica di un corso d’acqua, anche in relazione ad eventi inquinanti avvenuti in passato. I
valori dell’indice I.B.E. sono rappresentabili in 5 classi di qualità riportate in tabella 1.2.1.1.3
ed in altrettanti giudizi di qualità riportati nella tabella medesima;
?? il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori (LIM), che è un indice sintetico di
inquinamento introdotto dal DLgs 152/99, e mette in relazione nutrienti, sostanze organiche
biodegradabili, ciclo dell’Ossigeno e inquinamento microbiologico ed è rappresentabile
secondo una scala di qualità decrescente dal primo livello al quinto.
?? lo Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua (SECA). Per elaborare questo indice sintetico sono
necessari i parametri “macrodescrittori” (Ossigeno disciolto, BOD5, COD, Azoto
21
31. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale, ed Escherichia coli) e i valori dell’indice Biotico
Esteso (IBE). Si riconoscono 5 classi di qualità ecologica: 1, la più buona, 5 la peggiore.
Tabella 1.2.1.1.3 - Criteri di conversione dei valori di IBE in Classi di Qualità
CLASSI DI QUALITA’ VALORI DI I.B.E.
GIUDIZIO DI QUALITA’
Ambiente non inquinato o comunque non alterato in modo
Classe I
10-14
sensibile
Ambiente con moderati sintomi di inquinamento o di
Classe II
8-9
alterazione
Classe III
6-7
Ambiente inquinato o comunque alterato
Classe IV
4-5
Ambiente molto inquinato o molto alterato
Classe V
1,2,3
Ambiente fortemente inquinato o fortemente alterato
La tabella 1.2.1.1.4 mostra i vari livelli dell’Indice LIM relativi ad un punteggio risultante
dalla somma dei diversi livelli ottenuti dai parametri chimico-fisici e microbiologici
(D.Lgs.152/99).
Tabella 1.2.1.1.4 - Valori del livello di inquinamento dai macrodescrittori (LIM)
Livello 1
Somma dei livelli ottenuti dai
diversi parametri chimico-fisici e
microbiologici
Livello 2
Livello 3
Livello 4
Livello 5
480-560
240-475
120-235
60-115
< 60
I dati riferiti ai macrodescrittori non sono, in genere, immediatamente utilizzabili per il
calcolo del L.I.M., per il numero spesso insufficiente sia dei parametri analizzati che dei campioni
raccolti annualmente. Per tentare, comunque, una prima stima di questo indicatore, sono stati
utilizzati solo le indagini che presentavano:
- 7 o al massimo 6 macrodescrittori, indipendentemente dal tipo mancante;
- almeno 9 (su 12) repliche mensili per calcolare il 75° percentile;
- tra 9 e 4 repliche mensili, calcolando la media e non il 75° percentile
PALERMO
Nella provincia di Palermo il monitoraggio dei corpi idrici viene effettuato a tutt’oggi ancora
ai sensi del DPR 515/82 (acque destinate alla potabilizzazione) dal DAP. I corpi idrici interessati
sono 5 fiumi (Eleuterio, Imera, Jato, Oreto e Salso) e 5 invasi artificiali (Malvello, Scanzano, PomaJato, Piana, Garcia) ognuno dei quali presenta un singolo punto di campionamento, ad eccezione dei
fiumi Eleuterio, Imera e Jato che ne presentano 2.
Ricordando che, secondo la normativa, tutti i corpi idrici destinati alla potabilizzazione
appartenenti alla categoria A1 necessitano di trattamento fisico semplice e disinfezione, quelli della
categoria A2 richiedono un trattamento fisico e chimico normale e disinfezione e per quelli invece
ricadenti nella categoria A3 è necessario un trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e
disinfezione, nessuno dei suddetti corpi idrici rientra attualmente nella categoria A1, l’85 % rientra
nella categoria A2 e la restante percentuale nella A3, ad eccezione del Fiume Oreto.
Purtroppo i dati disponibili riguardanti i parametri chimico-fisici previsti dal DPR 515/82
per la provincia di Palermo, sono scarsi e ciò comporta l’impossibilità della loro elaborazione, al
fine di individuare una evoluzione sia temporale che spaziale. È stato possibile, comunque, costruire
22
32. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
la tabella 1.2.1.1.5 ed il relativo grafico (figura 1.2.1.1.2), che mostra il numero di campioni per
categoria che risultano regolari o meno alle analisi. I dati si riferiscono all’anno 2001.
Tabella 1.2.1.1.5: Numero di campioni e valori percentuali per categoria di potabilizzazione risultati
secondo le analisi regolari e non.
Campioni regolari per classe A1
Campioni regolari per classe A2
Campioni regolari per classe A3
Campioni non regolari
Totale di campioni analizzati
Fonte: DAP di Palermo, 2001
N°
0
53
8
4
65
%
0
81,54
12,31
6,15
Figura 1.2.1.1.2
Valori Percentuali di campioni regolari e non secondo il D.P.R.
515/82 per classe di potabilità
100
Valori percentuali
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Campioni regolari
per classe A1
Campioni regolari
per classe A2
Campioni regolari
per classe A3
Campioni non
regolari
Fonte: DAP di Palermo, 2001
Per ciò che riguarda i parametri microbiologici è possibile osservare lo stato dell’arte
attraverso la tabella I.2.1.1.5 riportata in allegato.
CATANIA
Nella Provincia di Catania il controllo delle acque interne viene effettuato grazie all’attività
del Dipartimento ARPA Provinciale: la tabella qui di seguito mostra l’attività di monitoraggio negli
ultimi 5 anni.
Tabella 1.2.1.1.6 - Attività di monitoraggio del DAP nella provincia di Catania
1997
1998
1999
2000
Nessun
Nessun
Nessun
N° di sopralluoghi
47
monitoraggio
monitoraggio monitoraggio
secondo il D.Lgs 152/99
Nessun
Nessun
Nessun
38
N° di campioni analizzati
monitoraggio
monitoraggio monitoraggio
Fonte: DAP Catania, 1997-2001
23
2001
totale
58
105
55
93
33. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Come si può notare, il controllo delle acque superficiali è stato attivato nell’anno 2000. A
tutt’oggi i corpi idrici monitorati sono il Fiume Simeto, il Fiume Alcantara e il Torrente Saracena
sui quali vengono analizzati l’indice IBE, i parametri fisici, i macrodescrittori, ed in più l’N totale,
nitroso, organico, l’ortofosfato ed ancora i Silicati, Sodio, Potassio, Calcio, Magnesio, Cloruri e
Solfati.
Nella tabella 1.2.1.1.7.sono riportati i valori degli indici IBE, con relativa classe di qualità,
LIM e SECA dei fiumi nella provincia di Catania per gli anni 2001-2002.
Tabella 1.2.1.1.7 - Valutazione degli indici IBE, LIM e SECA nella provincia di Catania durante il monitoraggio
(anni 2001-2002)
Valori di IBE
IBE: classe di
qualità
LIM
Ponte Passo Martino
Località Passopaglia
Ponte di Pietralunga
Grottabadia
Passofico
Ritornella
Masseria Facchini
4/5
6/7
5
5/4
4
2
2/3
IV
III
IV
IV
IV
V
V
Livello 3
Livello 3
Livello 3
/
/
/
/
Classe IV
Classe III
Classe IV
/
/
/
/
Cutò*
10
I
/
/
9
II
/
/
Ponte dei Saraceni*
8
II
/
/
Ponte Giarretta*
Fiume Simeto
(CT)
Stazione
Ponte Bolo*
Corso d'acqua
5
IV
/
/
Ponte Impero*
Randazzo
S. Marco
3
9
5
V
II
IV
/
Livello 2
Livello 3
/
Classe II
Classe IV
SECA
Fiume Alcantara
(CT)
Torrente
9
II
/
/
Torrente Saracena
Saracena (CT)
Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati del DAP di Catania e del Ministero dell’Ambiente (*), 2001-2002
24
34. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
MESSINA
Le acque interne nella provincia di Messina sono monitorate a partire dal 2001 dal
Dipartimento ARPA Provinciale e dalla Provincia Regionale. I parametri analizzati oltre quelli
fisici, sono i classici macrodescrittori ed in più gli ioni Calcio, Magnesio, Cloruri, Solfati e Silicati.
Nell’attività di monitoraggio rientrano i fiumi Alcantara e Simeto e i laghi Trearie, Biviere di
Cesarò, Porto Vecchio, Mergolo della Tonnara, Marinello, Verde, Ganzirri e Faro. La provincia
Regionale di Messina analizza, oltre ai più classici parametri chimico-fisici di base, anche l’indice
IBE sul F. Alcantara, sui Torrenti Fiumedinisi, Rosmarino, Patrì, Timeto, Inganno e la fiumara
Zappulla.
Qui di si seguito si riportano i valori degli indici LIM e IBE per i corsi d’acqua sopra citati.
Tabella 1.2.1.1.8 - Valori del Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori (LIM)
Stazione
LIM: livello
Sito 1 - Mojo Alcantara
Sito 2 - Motta Camastra
**
2
**
420
2
440
2
270
Sito 1 - A Monte del Comune di S. Fratello
Sito 1 - A Valle del Comune di S. Fratello
2
2
420
340
Sito 1 - Torrente Tortorici
Sito 2 - Fiumara di Longi
Sito 3 - Asta Principale
Corso d'acqua
Somma dei livelli
ottenuti dai
diversi parametri
chimico-fisici e
microbiologici
2
2
*
280
400
*
2
440
2
250
2
460
F. Alcantara
Torr. Fiumedinisi
Sito 1 - Parte alta bacino - Fiumara della
Santissima
Sito 2 - A Valle del Comune di Fiumedinisi
Torr. Inganno
Fiumara Zappulla
Torr Rosmarino
Sito 1 - A monte dell'abitato di Alcara Li
Fusi, Torrente Scavioli
Sito 2 - A valle dell'abitato di Alcara Li
Fusi
Torr. Patrì
Sito 1 - A valle dell'abitato di Fondachelli
Fantina
Torr. Timeto
Sito 1-A monte dell'abitato di S. Piero Patti
1
Sito 2 - A valle dell'abitato di Librizzi
*
* non è stato possibile effettuare alcuna elaborazione per insufficienza dei campionamenti
** campionamenti non effettuati per alveo in secca
Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente sui dati della Provincia Regionale di Messina, 2001
25
520
*
35. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Tabella 1.2.1.1.9 - Valori dell’indice IBE e relative classi di qualità (CQ) per i corsi d’acqua della provincia di
Messina
CORSO
STAZ.
MONITORAGGIO 2001
D'ACQUA
PRIMAVERA
ESTATE
AUTUNNO
INVERNO
Valore
Valore
Valore
Valore
CQ
CQ
CQ
CQ
IBE
IBE
IBE
IBE
F. Alcantara
Sito 1 - Mojo Alcantara
Non
Non
8
II
///
///
effettuabile
effettuabile
Sito 2 - Motta Camastra
7
III
8/9
II
8
II
Torr. Fiumedinisi
Sito 1 - Parte alta Bacino - Fiumara della Santissima
Non
8
II
///
7
III
effettuabile
Sito 2 – a valle del Comune di Fiumedinisi
Non
7/8
III
7
III
///
effettuabile
Torr. Inganno
Sito 1 - A Monte del Comune di S. Fratello
Non
9
II
9
II
///
effettuabile
Sito 1 - A Valle del Comune di S. Fratello
Non
9
II
9/8
II
///
effettuabile
Fiumara Zappulla
Sito 1 - Torrente Tortorici
Non
///
8/7
II
7
III
determinato
Sito 2 - Fiumara di Longi
Non
///
10
I
9
II
determinato
Sito 3 - Asta principale
Non
Non
///
10
I
///
///
determinato
effettuabile
Torr Rosmarino
Sito 1 - A monte dell'abitato di Alcara Li Fusi, Torrente Scavioli
Non
Non
///
///
9/8
II
effettuabile
effettuabile
Sito 2 - A valle dell'abitato di Alcara Li Fusi
Non
///
7/6
III
9
II
determinato
Torr. Patrì
Sito 1 - A valle dell'abitato di Fondachelli Fantina
Non
Non
Non
///
///
///
effettuabile
effettuabile
effettuabile
Torr. Timeto
Sito 1-A monte dell'abitato di S. Piero Patti
Non
///
9/8
II
8/9
II
determinato
Sito 2 - A valle dell'abitato di Librizzi
Non
Non
Non
///
///
///
determinato
effettuabile
effettuabile
Fonte: Provincia Regionale di Messina, 2001
26
36. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Dai dati sopra esposti si può notare che il 34% circa dei campioni indicano l’appartenenza
alla II classe di Qualità, il 12,3% alla III ed il 5% circa alla I classe. Dalla tabella emerge anche che
una buona percentuale dei campionamenti (circa il 48,7%) non era effettuabile per svariati motivi.
In allegato sono mostrati alcuni dei parametri analizzati dal DAP di Messina nel periodo
luglio-ottobre 2001 (tabella I.2.1.1.6) e i grafici relativi ai nutrienti (N ammoniacale, nitroso, nitrico
e Fosforo totale) (figure I.2.1.1.7-10) sui corpi idrici più significativi della provincia, ossia il Fiume
Alcantara, i Laghi Trearie, Biviere di Cesarò, Porto Vecchio, Mergolo della Tonnara, Marinello,
Ganzirri e Faro) secondo il D.Lgs 152/99.
SIRACUSA
Anche per la provincia di Siracusa, seppure non per tutti i corpi idrici, è stato possibile
costruire l’indice LIM avendo a disposizione tutti i 7 macrodescrittori necessari, tenendo comunque
presente che il monitoraggio delle acque superficiali viene svolto dal DAP soltanto dall’anno 2000
sul fiume Manghisi-Cassibile, mentre nell'anno 2001 è stato avviato quello dei fiumi Anapo,
Tellaro, S. Leonardo e Ciane.
Tabella 1.2.1.1.10 - Valori dell’indice LIM nella provincia di Siracusa
SOMMA DEI LIVELLI
CORSO D'ACQUA
ANNO
STAZIONE
LIM:
LIVELLO
OTTENUTI DAI
DIVERSI PARAMETRI
CHIMICO-FISICI E
MICROBIOLOGICI
Staz 1
*
Staz 2
*
Staz 1
2
2001
F. Anapo
Staz 2
2
Staz 3
2
Staz 1
*
Staz 2- Castelluccio
*
2001
F Tellaro
Staz 3
3
Staz. 1 - Foce
3
2001
F. S. Leonardo
Staz.2 - Ponte rotto
*
Staz 1
*
2001
F. Ciane
Staz 2
*
Staz 3
*
* il calcolo non è effettuabile per insufficienza di campionamenti o di parametri analizzati
Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati del DAP di Siracusa
Fiume Manghisi Cassibile
2000
*
*
290
370
235
*
*
160
180
*
*
*
*
L’attività di monitoraggio si è sviluppata attraverso le seguenti fasi: 1) sopralluoghi
conoscitivi per stabilire le stazioni di campionamento; 2) prelievi di campioni d'acqua; 3) analisi
chimiche dei campioni; 4) analisi batteriologiche e biologiche dei campioni d'acqua; 5) mappaggio
biologico di qualità.
Per il fiume Ciane nell'anno 1995, è stato effettuato, a cura del personale della Provincia
Regionale, il biomonitoraggio di alcune piante di papiro, per verificarne la crescita.
I risultati ottenuti per il fiume Ciane dimostrano che in questo corpo idrico non esistono
rilevanti cause inquinanti che possano inficiarne la qualità dal punto di vista chimico e batteriologico.
Il mappaggio biologico di qualità consiste nell'applicazione dell’I.B.E. tramite l'analisi delle
comunità di macroinvertebrati bentonici (larve d'insetti) presenti nel corso d'acqua, in base alla cui
27
37. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
struttura è possibile desumere lo stato di salute del fiume. Così facendo si è potuto accertare che il
fiume Ciane, nella zona che va dalle sorgenti fino a 420 metri dal ponte sul Ciane della Strada
Regionale 1, risulta in II classe di qualità, alla quale corrisponde un giudizio di “ambiente poco
alterato” (visualizzato in cartina dal colore verde) dopo di che vi è una zona intermedia compresa
tra la II e la III classe di qualità (zona tratteggiata in verde-giallo) per passare nel tratto finale in III
classe di qualità, cui corrisponde un giudizio di “ambiente alterato” (visualizzato in cartina dal
colore giallo).
Relativamente al biomonitoraggio delle piante di papiro questo ha permesso di verificarne il
buono stato di salute, in quanto sono stati ottenuti accrescimenti soddisfacenti sia del caule, sia
dell’ombrella.
Il monitoraggio effettuato ha dato il giudizio di stato ecologico “buono” per il fiume Ciane,
per tutti i parametri esaminati.
Anche per il fiume Manghisi i risultati delle analisi chimiche e batteriologiche, effettuate
nelle 3 stazioni di campionamento nell’anno 2000 hanno permesso di caratterizzare l'ambiente
fluviale come stato ecologico “buono”.
Il mappaggio biologico di qualità ha individuato una I classe di qualità, corrispondente ad un
“ambiente non alterato”.
Figura 1.2.1.1.3: Classi IBE sul fiume Ciane
I
Ambiente non inquinato
II
Ambiente poco inquinato
III
Ambiente inquinato
IV
Ambiente molto inquinato
V
Ambiente fortemente inquinato
Condizioni intermedie
Fonte: DAP Siracusa, 2001
28
38. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
RAGUSA
I valori dell’Indice LIM per le acque superficiali della Provincia di Ragusa, sono descritti
nella sottostante tabella (Tab. 1.2.1.1.11). I corsi d’acqua controllati risultano i seguenti:
Tabella 1.2.1.1.11 - Valori dell’indice LIM nella provincia di Ragusa
Corso d'acqua
Periodo del
monitoraggio
Stazione
Irminio
Lug-Dic 2001
Foce
Stazione ferroviaria
Ippari
""
Foce
Somma dei livelli
LIM:
ottenuti dai diversi
livello parametri chimico-fisici
e microbiologici
3
215
2
310
3
200
Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente sui dati del DAP di Ragusa
Dal 1997 sui Fiumi Irminio, Ippari e Dirillo (a carattere torrentizio) sono stati eseguiti i
seguenti controlli:
Tabella 1.2.1.1.12 - Attività di controllo del DAP di Ragusa sui fiumi Irminio, Ippari e Dirillo
Parametri
Anno
Test di tossicità
IBE
Totale
Microbiologici
1997
no
no
no
no
1998
si
no
no
72
1999
si
si
no
72
2000
si
si
no
15
2001
si
si
si (4 indagini)
41
Fonte: DAP di Ragusa, 2001
CALTANISSETTA
Il monitoraggio dei corpi idrici della provincia di Caltanissetta è stato avviato nel luglio del
2001. Gli ultimi dati raccolti appartengono al marzo del 2002 e riguardano il F. Gela, il L. Biviere,
le dighe Cimia, Comunelli e Disueri. I dati comprendono parametri quali: pH, trasparenza,
temperatura, Conducibilità, Ossigeno disciolto, Alcalinità, Azoto totale, Azoto ammoniacale, Azoto
Nitroso, Azoto nitrico, Ortofosfati, Fosforo totale, Clorofilla "a", Silicati, Sodio, Potassio, Calcio,
Magnesio, Cloruri e Solfati. In allegato (Figure I.2.1.1.11-14b) sono riportati i grafici che mostrano
i valori delle concentrazioni di nutrienti (Azoto totale, Ammoniacale, Nitroso e Nitrico, Fosforo
totale) e clorofilla “a” rispetto ai punti di prelievo, nonché alla loro variazione nel tempo. Dai
grafici, inoltre, risulta immediatamente evidente l’elevato grado di eutrofizzazione del F. Gela
rispetto agli altri corpi idrici rappresentati.
TRAPANI
Nella Provincia di Trapani per le acque superficiali di dighe e laghi vengono eseguiti
controlli occasionali solo nei casi di eventuali problemi dovuti ad inquinamento. I controlli sulle
acque superficiali di fiume sono anch’essi occasionali e mirati a valutare l’impatto ambientale
proveniente dallo sversamento di scarichi di impianti di depurazione comunali o di scarichi non
autorizzati. Di seguito si riporta il grafico che mostra l’attività di controllo sulle acque superficiali e
potabili costruito sulla base dei dati forniti dal DAP.
29
39. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Figura 1.2.1.1.4: Percentuali di campioni analizzati presso il DAP di Trapani dal 1997 al 2001
2001
A. superficiali
2000
A. superficiali
1999
A. superficiali
1998
A. superficiali
1997
Percentuali di campioni di acque analizzati presso il DAP di
Trapani nel periodo 1997/2001
A. superficiali
A. potabili
Campioni non
conformi a
legge
A. potabili
Campioni
conformi a
legge
A. potabili
A. potabili
A. potabili
Percentuali
0,00
10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00 80,00 90,00 100,00
Fonte: DAP di Trapani, 2001
In allegato (Figure I.2.1.1.15-17c) sono presenti i grafici per i nutrienti nel Fiume Freddo e
Belice analizzati nel periodo maggio-luglio 2001 e nello Stagnone di Marsala le cui analisi si
riferiscono al luglio e ottobre del 2001.
Enna
I dati delle acque superficiali disponibili, per questa provincia, sono a tutt’oggi ancora
scarsi, è, comunque in corso un adeguamento della strumentazione e del personale del Dipartimento
ARPA Provinciale. Nell’anno 2001 sono stati effettuati solo sporadici controlli sui Fiumi Salso,
Cerami, Imera Meridionale e sugli invasi artificiali Morello, Nicoletti, Pozzillo, Ancipa, Ogliastro,
Olivo (2 prelievi) e Sciaguana (2 prelievi). Il allegato (Figure I.2.1.1.18-20) si riportano i grafici
relativi ai Nitrati, Ammoniaca e COD, scelti fra tutti i parametri di base indicati nel D.Lgs.152/99,
tenendo presente, però, ancora una volta, che i dati si riferiscono a campionamenti sporadici.
1.2.1.2. QUALITÀ DELLE ACQUE SOTTERRANEE E POTABILI
Una preziosa Fonte di informazione sulla qualità della risorsa è rappresentata dal
monitoraggio delle acque superficiali a specifica destinazione. In particolare le acque destinate alla
potabilizzazione forniscono dati utili per la qualità delle acque sotterranee, che coprono l’85% dei
volumi prelevati a tale scopo.
La qualità delle acque destinate al consumo umano è regolamentata da una legge, il D.P.R.
(Decreto del Presidente della Repubblica) 24 maggio 1988, n. 236, che fissa dei requisiti di qualità
stabilendo il V.G. (Valore Guida) che costituisce l’obiettivo al cui raggiungimento l’attività
amministrativa deve tendere, e la C.M.A. (Concentrazione Massima Ammissibile), valore che non
può essere superato, per determinate classi di parametri. In altre parole, le acque distribuite con reti
30
40. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
pubbliche per poter essere destinate al consumo umano devono possedere determinati requisiti organolettici, fisici, chimici, chimico-fisici e microbiologici individuati dai parametri che seguono:
?? organolettici: colore odore, sapore
?? chimico-fisici (in relazione con le caratteristiche naturali delle acque): temperatura,
cloruri, calcio, magnesio, sodio, potassio, durezza totale;
?? sostanze indesiderabili (causa di inconvenienti qualora si superino i limiti): nitrati, nitriti,
ammoniaca, idrocarburi, fenoli, ferro, manganese, cobalto, rame;
?? sostanze tossiche (causa di inconvenienti gravi nel caso di superamento dei limiti):
arsenico, cadmio, cromo, mercurio, piombo, antiparassitari;
?? parametri microbiologici: coliformi totali, coliformi fecali, streptococchi fecali, spore di
clostridi solfitoriduttori, colonie su agar.
La pubblicazione del D.Lgs. 2 Febbraio 2001 n°31, recante “Attuazione della
direttiva
981831CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”, ha dato l'avvio
all’ennesima “rivoluzione” normativa che prevede, nel giro di pochi anni, la progressiva
integrazione del D.P.R. 236/88, fino alla completa sostituzione. È comunque opportuno segnalare
che la gestione delle acque destinate al consumo umano rientra ampiamente all'interno della
cosiddetta legge “Galli”, nuovo indirizzo normativo che ha per obiettivo la gestione integrata delle
risorse idriche, dal prelievo fino alla depurazione finale.
Come già sottolineato nel paragrafo precedente il D.Lgs. 152/99 all’art.7 definisce la
classificazione delle acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile in tre
categorie, A1 (trattamenti fisico semplice e disinfezione), A2 (trattamento chimico e fisico normale
e disinfezione), A3 (trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione) secondo le
caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche elencate nell’allegato 2, tabella 1/A della Legge.
E’ previsto, inoltre, un impiego per uso potabile di quei corpi idrici che pur qualitativamente
inferiori ai valori imperativi della categoria A3, rappresentano l’unica Fonte di approvvigionamento
idro-potabile.
Dai dati del Ministero della Salute (VII schema di questionario relativo alla Direttiva
80/778/CEE, Ministero della Salute, 2000) si evince che, in Sicilia, per i comuni al di sopra dei
5.000 abitanti, i punti di captazione da corpi idrici sono 15. Nessuno è classificato come A1, 10
sono classificati come A2 e 5 come A3
31
41. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Tabella 1.2.1.2.1 - Numero di punti di captazione di acque dolci destinate alla produzione di acqua potabile
distinti per tipologia di trattamento in comuni siciliani con più di 5.000 abitanti (1999).
Corpi idrici soggetti a
Programmi d’azione (progetti
A1
A2
A3
Totale
miglioramento
presentati)
0
10
5
15
4
6
Fonte: Ministero della Salute 2000
In tabella 1.2.1.2.1 è rappresentata la suddivisione del numero dei punti di captazione per
categoria delle acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, i corpi idrici
soggetti a miglioramento e il numero dei progetti presentati per il miglioramento.
Percentualmente la tipologia di classe A2, che prevede un trattamento fisico e chimico
normale seguito da disinfezione, risulta prevalente.
I programmi d’azione per il miglioramento della qualità delle acque dolci superficiali
destinate ad uso potabile, presentati dalle Regioni, e previsti dalla Direttiva 75/440/CEE all’art. 4
comma 2, riguardano 6 corpi idrici su 15.
Come per la precedente anche per questa sezione verrà analizzata la situazione per singola
provincia, laddove, ovviamente, i dati siano disponibili.
PALERMO
In aggiunta a quanto detto nel paragrafo dedicato alla qualità delle acque superficiali della
provincia di Palermo si riporta in allegato la tabella I.2.1.1.5 contenente le percentuali dei parametri
microbiologici relative alla classificazione anzidetta nei campioni analizzati nei controlli del
periodo 1997-2001.
CATANIA
Qui di seguito sono riportati i dati disponibili acquisiti nel corso del periodo 1997-2001 per
le acque della provincia di Catania adibite al consumo umano nonché alla loro qualità per i
parametri: Coliformi totali, Coliformi fecali, Streptococchi fecali, Carica batterica a 36°C, Carica
batterica a 22°C, Clostridi solfito-riduttori, Pseudomonas aerofila.
Tabella 1.2.1.2.2 - Riepilogo dei dati disponibili acquisiti nel corso degli anni 1997-2001 relativamente alle acque
adibite al consumo umano (potabile).
Anno
N° di impianti di potabilizzazione delle
N° punti di captazione pubblici e
N° totale di campioni
acque controllati
privati controllati
analizzati
5
38
60
1997
4
49
88
1998
4
49
88
1999
6
55
89
2000
3
49
88
2001
Fonte: DAP di Catania
32
42. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Tabella 1.2.1.2.3 - Riepilogo dei dati disponibili acquisiti nel corso degli anni 1997-2001 relativamente alla
qualità delle acque adibite al consumo umano (potabile).
N°Campioni prelevati dai punti di captazione fuori norma per i
N°
N° totale di
seguenti parametri:
Punti di
Campioni
Parametri
Strepto- Carica Carica Clostridi Pseudomocaptazione
Anno
Colifor- Coliforanalizzati
analizzati
cocchi batt. a batt. a solfitonas
mi totali mi fecali
fecali
36°C 22°C riduttori
aerofila
60
38
221
21
11
5
10
1
0
4
1997
88
49
339
15
8
5
13
12
0
1
1998
94
55
700
12
8
3
12
12
1
2
1999
89
55
493
12
10
6
19
16
1
1
2000
138
73
593
23
11
4
17
9
3
3
2001
Fonte: DAP di Catania, 2001
Per il giudizio di qualità dalle analisi dei campioni prelevati dai punti di captazione si rileva
che la maggior parte di essi rientrano nei limiti microbiologici fissati dal DPR 236/88.
Per i campioni prelevati dai punti di controllo nelle reti di distribuzione la segnalazione di
difformità dei parametri analitici dalla 236/88 ha portato in alcuni comuni alla ricerca delle cause e
correzione di esse anche mediante riparazione delle condotte o miglioramento dei sistemi di
potabilizzazione.
MESSINA
Qui di seguito si riportano i dati disponibili acquisiti nel corso degli anni 1992-2002
relativamente alle acque adibite al consumo umano (potabile), nella provincia di Messina, nonché la
concentrazione di Nitrati rispetto alla percentuale delle fonti di approvvigionamento idrico.
Tabella 1.2.1.2.4 - Riepilogo dei dati disponibili acquisiti nel corso dell’anno 2001 relativamente alle acque
adibite al consumo umano (potabile).
N° punti di captazione pubblici e privati
N° punti di captazione pubblici e
controllati
privati totale
410
520
Fonte: DAP Messina, 2002
Su un totale di 362 fonti di approvvigionamento idrico controllate negli ultimi dieci anni
(anni 1992-2002), i dati relativi alla concentrazione di Nitrati sono stati i seguenti:
Tabella 1.2.1.2.5 - Concentrazione di nitrati rispetto al numero ed alla percentuale delle fonti di
approvvigionamento idrico (anni 1992-2002)
Concentrazione di Nitrati compresa tra:
N° di fonti:
% di Fonti
0 e 10 mg/l
281
77,62
10 e 30 mg/l
30 e 50 mg/l
Oltre i 50 mg/l
52
18
11
14,36
4,98
3,04
Fonte: DAP Messina, 2002
33
43. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Figura 1.2.1.2.1 - Concentrazione di Nitrati rispetto alla percentuale delle fonti di approvvigionamento idrico
della provincia di Messina (1992-2002)
Concentrazioni di Nitrati nelle fonti di approvvigionamento idrico
della Provincia di Messina
100
Percentuali di Fonti relative alla
concentrazione di Nitrati
90
80
70
0 - 10 mg/l
60
10 - 30 mg/l
50
30 - 50 mg/l
40
Oltre i 50 mg/l
30
20
10
0
Concentrazione di Nitrati
Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati del DAP di Messina, 2001
Le fonti di Approvvigionamento le cui concentrazioni di NO3 hanno superato nel corso degli
anni 1992-2002 il valore di 50 mg/l sono stati:
Tabella 1.2.1.2.6 - Fonti di approvvigionamento idrico le cui concentrazioni di Nitrati hanno superato il valore di
50 mg/l
COMUNE
NOME DELLA FONTE
CONCENTRAZIONE DI
NO3 in mg/l
Barcellona Pozzo di Gotto
Pozzo Petraro n°3
70
Caronia
""
Giardini Naxos
""
""
Limina
S. Agata Militello
Milazzo
""
""
Fonte: DAP di Messina, 2001
Pozzo Piana-Tortorella
91
Pozzo Piana
Pozzo Pigno n°1
Pozzo Pigno n°2
Pozzo Porticato
Sorgente Gebbia
Pozzo Papa
Pozzo Raffineria n°23
Pozzo Raffineria n°17
Contura n°3
59
60
60
55
62
52
74
64,4
50,4
SIRACUSA
L'approvvigionamento idrico della città di Siracusa avviene con prelievi da pozzi trivellati
ubicati in tre località diverse:
?? Contrada “San Nicola”n. 13 pozzi
34
44. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
?? Contrada “Dammusi” n. 4 pozzi
?? Contrada “Case bianche” n. 3 pozzi Le frazioni di Belvedere e Cassibile si
approvvigionano in maniera autonoma:
?? Pozzo “Grottone” Belvedere
?? Pozzo (Trappeto Vecchio e Spinagallo) Cassibile
La quantità emunta dal sottosuolo su base annuale, secondo stime della SOGEAS, è di circa
18 milioni di metri cubi che vengono immessi alla distribuzione tramite cinque serbatoi, secondo lo
schema riepilogativo mostrato in tabella 1.2.1.2.7.
Tabella 1.2.1.2.7 – Capacità dei serbatoi nella provincia di Siracusa
Serbatoio
Capacità (mc)
Teracati
4.800
Bufalaro vecchio
2.400
Bufalaro nuovo
10.000
Cassibile
800
Belvedere
8
Fonte: DAP di Siracusa, 2001
La quantità d’acqua erogata a Siracusa e la disponibilità sono più che sufficienti, un po’
meno la qualità sia alle fonti di approvvigionamento, sia alla distribuzione. Tranne qualche
eccezione le acque prelevate dal sottosuolo presentano un’eccessiva concentrazione di Sali (sotto
forma di cloruri, sodio, calcio e magnesio) che rendono il gusto poco gradevole. Sul fronte dei
parametri microbiologici, indicatori di forme di inquinamento, i valori sono generalmente nella
norma.
Nella tabella sottostante sono mostrate le caratteristiche chimico-fisiche delle acque delle
fonti di approvvigionamento idrico della provincia di Siracusa.
Tabella 1.2.1.2.8 – Caratteristiche chimico-fisiche delle
provincia di Siracusa
Residuo
Acqua
Cloruri
fisso
Serbatoio Teracati
1716
523
Serbatoio Bufalaro Alto
1327
342
Serbatoio Bufalaro Basso
1487
465
Pozzo Grottone (Belvedere)
399
32
Pozzo Trappeto
460
38
vecchio+Spinagallo (Cassibile)
Pozzo Reimann 1 (anno 1995)
459
68
Fonte: DAP di Siracusa, 2001
acque delle fonti di approvvigionamento idrico della
Sodio
Durezza
Calcio
Magnesio
Solfati
Nitrati
228
149
174
22
53
48
52
27
129
125
128
67
51
43
49
25
57
57
61
11
26
31
28
10
24
28
96
16
36
37
28
30
84
23
14
18
Nelle tabelle 1.2.1.2.9-10 sono riportati, invece, i dati riguardanti la concentrazione di
Nitrati rispetto al numero di campioni analizzati nelle fonti di approvvigionamento idrico (anni
1997-2001). Inoltre sono mostrati il numero e la percentuale dei campioni analizzati la cui
concentrazione di Nitrati è risultata superiore a 50 mg/l (anni 1997-2001) e la relativa
rappresentazione grafica.
35
45. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Tabella 1.2.1.2.9 - Concentrazione di Nitrati rispetto al numero di campioni analizzati nelle fonti di
approvvigionamento idrico della provincia di Siracusa (anni 1997-2001)
concentrazione di
N° di campioni
N° totale di
Anno
nitrati compresa
analizzati:
campioni analizzati
tra:
0 e 10 mg/l
101
10 e 30 mg/l
72
194
1997
30 e 50 mg/l
14
Oltre i 50 mg/l
7
0 e 10 mg/l
129
10 e 30 mg/l
90
231
1998
30 e 50 mg/l
6
Oltre i 50 mg/l
6
0 e 10 mg/l
119
10 e 30 mg/l
98
231
1999
30 e 50 mg/l
13
Oltre i 50 mg/l
1
0 e 10 mg/l
100
10 e 30 mg/l
93
204
2000
30 e 50 mg/l
8
Oltre i 50 mg/l
3
0 e 10 mg/l
106
10 e 30 mg/l
145
259
2001
30 e 50 mg/l
7
Oltre i 50 mg/l
1
Fonte: DAP Siracusa, 2001
Tabella 1.2.1.2.10 - Numero e percentuali di campioni analizzati delle fonti di approvvigionamento idrico della
provincia di Siracusa la cui concentrazione di Nitrati è risultata superiore a 50 mg/l (anni 1997-2001)
Anno
N° di campioni analizzati con
concentrazioni di Nitrati > 50 mg/l:
% di campioni analizzati con
concentrazioni di Nitrati > 50 mg/l:
7
6
1
3
1
3,61
2,60
0,43
1,47
0,39
1997
1998
1999
2000
2001
Fonte: DAP Siracusa, 2001
36
46. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Figura 1.2.1.2.2: Percentuali di campioni analizzati la cui concentrazione di Nitrati è risultata superiore a 50
mg/l (anni 1997-2001)
40,00
55,98
40,93
49,02
45,59
51,52
42,42
52,06
38,96
50,00
37,11
Concentrazione di Nitrati: 0-10
mg/l
Concentrazione di Nitrati: 1030 mg/l
20,00
Concentrazione di Nitrati: 3050 mg/l
2,7
0,39
3,92
1,47
2,6
2,6
10,00
5,63
0,43
30,00
7,22
3,61
Percentuale di campioni analizzati
60,00
55,84
Concentrazioni di Nitrati nelle fonti di approvvigionamento idrico
della provincia di Siracusa
Concentrazione di Nitrati: oltre i
50 mg/l
0,00
1997
1998
1999
2000
2001
Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati del DAP di Siracusa, 2002
In particolare le fonti di Approvvigionamento in cui le concentrazioni dei Nitrati hanno
superato il valore di 50 mg/l sono stati:
Tabella 1.2.1.2.11 - Fonti di approvvigionamento idrico della provincia di Siracusa le cui concentrazioni di
nitrati hanno superato il valore di 50 mg/l
Anno
1997
1998
1999
Comune
Nome della Fonte
Concentrazione di NO3 in mg/l
Pachino
Rosolini
Noto
Noto
C/da Magrentino
Siracusa
Siracusa
Siracusa
Siracusa
Siracusa
Cassibile
Siracusa
Noto
Sorgente Scala Arangio
Pozzo Miceli
Pozzo Nasi
Pozzo Nasi
Pozzo Trivellato
Pozzo Archimede
Pozzo Archimede
Pozzo Spinagallo
Pozzo Spinagallo
Pozzo Spinagallo
Pozzo Vasques
Pozzo Spinagallo
Pozzo Nasi
66
77
82,4
94
99
239
239
51
53
53
64
72
73
Sortino
Pozzo Trivellato
80
Pozzo Nasi
Pozzo Spinagallo
Pozzo Nasi
Pozzo N° 58
67
68
86
152
Noto
Siracusa
Noto
2001
Melilli
Fonte: DAP Siracusa, 2001
2000
37
47. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
ENNA
Su un totale di 23 fonti di approvvigionamento idrico controllate nel 2002 (fino al mese di
giugno) in tutta la provincia di Enna, i dati relativi alla concentrazione di Nitrati sono stati i
seguenti:
Tabella 1.2.1.2.12 - Concentrazione di Nitrati rispetto al numero ed alla percentuale delle fonti di
approvvigionamento idrico (gennaio-giugno 2002)
Concentrazione di Nitrati compresa tra:
N° di fonti:
% di Fonti
0 e 10 mg/l
9
39,13
10 e 30 mg/l
30 e 50 mg/l
Oltre i 50 mg/l
9
3
2
39,13
13,04
8,7
Fonte: DAP Enna, 2002
Figura 1.2.1.2.3 - Concentrazione di Nitrati rispetto alla percentuale delle fonti di approvvigionamento idrico
della provincia di Enna (2002)
Concentrazioni di Nitrati nelle fonti di approvvigionamento idrico della
Provincia di Enna
100
Percentuali di Fonti relative alla
concentrazione di Nitrati
90
80
70
0 - 10 mg/l
60
10 - 30 mg/l
50
30 - 50 mg/l
40
Oltre i 50 mg/l
30
20
10
0
Concentrazione di Nitrati
Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati del DAP di Enna
Le fonti di Approvvigionamento la cui concentrazione di Nitrati ha superato il valore di 50
mg/l sono stati:
Tabella 1.2.1.2.13 - Fonti di approvvigionamento idrico della provincia di Enna le cui concentrazioni di Nitrati
hanno superato il valore di 50 mg/l
NOME DELLA FONTE
CONCENTRAZIONE DI NO3 in mg/l
Sorgente: Campo sportivo
94,05
Pozzo Pantano
Fonte: DAP Enna, 2002
95,36
38
48. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
1.2.2 EMISSIONI E SCARICHI NEI CORPI IDRICI
Le pressioni cui sono sottoposti i corpi idrici si presentano sotto due diverse forme: gli
scarichi come fonti di inquinamento puntuali (scarichi da attività produttive, da pubbliche fognature
o da impianti di depurazione), e le fonti diffuse (reflui di tipo zootecnico o derivanti da pratiche
agricole).
Poter disporre di un adeguato sistema di catasto degli scarichi, che consentano una
valutazione della quantificazione dei volumi e delle concentrazioni dei carichi inquinanti immessi
nei corpi recettori, permetterà di migliorare il loro trattamento a beneficio della qualità
dell’ambiente idrico.
In particolare i corpi ricettori degli scarichi degli impianti di depurazione della Sicilia sono
costituiti per un terzo da torrenti, per un terzo da valloni e per il restante terzo da fiumi, mare e due
laghi.
Un inventario di recente avviato dall’ANPA, esteso a tutte la province, potrà fornire
informazioni circa gli aspetti strutturali e organizzativi, quelli geografico-amministrativi e quelli
analitici sulla qualità delle emissioni.
La difficoltà di poter ottenere un quadro della situazione il più possibile completo ed
esaustivo è sicuramente determinato dalla ritardata istituzione dell’Agenzia Regionale per la
Protezione Ambientale. Il ruolo ed i compiti dell’Agenzia tramite il rilevamento delle strutture del
Laboratoi Igiene e Profilassi consentiranno finalmente di mettere in rete l’intero sistema dei
controlli adeguandolo per riparare alle nuove e più importanti esigenze di monitoraggio ambientale
e superando l’attuale disarticolazione strutturale.
L’attuale disomogeneità nell’informazione di base non aiuta certo a disegnare oggi un
immagine chiara sulla situazione degli scarichi e in generale delle infrastrutture fognarie e
depurative in Sicilia.
Il quadro complessivo della realtà siciliana, non esaustivo di tutte le realtà territoriali, è
comunque significativo in quanto riguarda il 55 % delle province. Il totale degli scarichi censiti
ammonta a 692: di questi quasi i due terzi sono rappresentati da scarichi di origine civile e un terzo
da scarichi di origine industriale. Una suddivisione degli scarichi censiti per bacino idrografico
permetterà di vedere la potenzialità degli effetti negativi che codesti scarichi provocano nei corpi
ricettori quali valloni, torrenti, fiumi che costituiscono la rete di corpi idrici dei diversi bacini
idrografici individuati (Tabelle I.2.2.1 e I.2.2.2 in allegato).
Le informazioni che continuamente pervengono alla struttura centrale dell’Agenzia dai
Dipartimenti Provinciali (ex LIP) hanno sicuramente arricchito questo patrimonio di informazioni.
Un’ulteriore attività di ricognizione è stata recentemente avviata dall’ARPA Sicilia attraverso le
richieste fatte pervenire alle Capitanerie di Porto di Augusta, Catania, Messina, Mazara, Palermo,
Porto Empedocle, Siracusa, Trapani e alle CPTA (Commissioni Provinciali per la Tutela
dell’Ambiente) delle nove province siciliane. In particolare con questa attività si sono ricercate tutte
le informazioni riguardanti i pareri rilasciati ai Comuni per l’autorizzazione allo scarico delle acque
reflue provenienti dalle attività agro-alimentare che si immettono in acque superficiali con un
numero d’abitanti equivalenti (a.e..) > 4000 .
39
49. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
1.2.3 IL SETTORE FOGNARIO
Nonostante l’Agenzia ha già da più di un anno avviato la ricognizione dei dati concernenti
tutte le tematiche ambientali e in particolare quelle riferibili alla gestione degli scarichi idrici
(caratteristiche quali-quantitativi dei reflui convogliati attraverso sistemi di fognatura, dei reflui in
entrata e in uscita agli impianti di depurazione e dei reflui riutilizzati per scopi irrigui, industriali o
civili), per disegnare lo stato di fatto della realtà siciliana sulle infrastrutture fognario-depurative,
che consente di effettuare la valutazione ex-ante al 1999 del POR Sicilia 2000-2006 nel presente
documento ci si é esclusivamente riferiti ai dati del Progetto obiettivo 1999 – "Raccolta ed
elaborazione dati sui sistemi depurativi e fognari dei Comuni della Sicilia finalizzati alla
programmazione dei fondi comunitari 2000-2006 ed alla definizione della valutazione ambientale
strategica e alla relazione sullo stato dell’ambiente della Regione", dell’Assessorato Territorio
Ambiente della Regione Sicilia del 1999 (SI.DE.R.S.).
Alla data odierna si è in possesso di n. 282 schede pervenute da parte di altrettanti Comuni e
1 Consorzio ASI, su un totale di 392 Comuni, corrispondenti al 72% del totale.
Le suddette schede sono relative ad una popolazione residente complessiva di 3.227.153
abitanti su un totale di 5.100.000 circa, corrispondente al 63% della popolazione dell’Isola. La
popolazione non servita dalla rete fognante è risultata di 792.841 abitanti, mentre quella servita è
risultata di 2.553.056 abitanti. Per i 282 Comuni oggetto del campione in esame, risultano ancora da
realizzare: Km 2009 di fognatura nera e Km 1347 di fognatura mista (vedi Fig. 1.2.3.2)3.
Nella Fig. 1.2.3.1 vengono riportati i dati relativi alla rete fognaria realizzata.
FIG. 1.2.3.1 – Rete fognaria realizzata
5.000
4.500
4.000
3.500
3.000
Nera
2.500
Mist a
2.000
1.500
1.000
500
AG
CL
CT
EN
ME
PA
RG
SR
TP
Regione
Province e Regione
Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione
Sicilia, 1999
3
I sistemi di drenaggio urbano sono usualmente classificati in sistemi unitari (fognatura MISTA) e sistemi separati (fognatura NERA).
Nei primi i collettori convogliano sia le acque reflue, sia le acque meteoriche. Nei sistemi separati, invece, le acque reflue sono convogliate in
collettori distinti da quelli destinati alle acque meteoriche. E’ evidente che l’uso delle reti fognarie unitarie causerà disfunzionamenti degli impianti di
depurazione dovuti a un sovraccarico idraulico, allorché la costruzione di sistemi separati rappresenta un tipo di finanziamento più importante.
40
50. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
FIG. 1.2.3.2 – Rete fognaria da realizzare
2.500
2.000
1.500
Ner a
Mista
1.000
500
AG
CL
CT
EN
ME
PA
RG
SR
TP
Regione
P r ovi nce e Regi one
Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione
Sicilia, 1999
41
51. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
1.2.4 LA DEPURAZIONE
I dati riportati nel presente paragrafo si riferiscono al campione di n. 282 Comuni di cui si
dispone delle schede ricognitive (popolazione complessiva 3.227.153). Meno della metà della
popolazione siciliana campionata è servita da un impianto di depurazione; il resto non è ancora
servito. Questa situazione si ripete a livello provinciale eccetto pochi casi (Messina, Ragusa e
Trapani).
FIG. 1.2.4.1 - Abitanti equivalenti (ae) serviti e non allacciati
2.000.000
1.800.000
1.600.000
1.400.000
1.200.000
AE in atto ser viti
1.000.000
AE non al l acciati
800.000
600.000
400.000
200.000
AG
CL
CT
EN
ME
PA
RG
SR
TP
Regione
P r ovi nce e Regi one
Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione
Sicilia, 1999
Per quanto riguarda gli impianti di depurazione la popolazione non ancora servita risulta pari
a 1.465.949 abitanti, mentre quella già servita è pari a 1.858.042. Il n. degli impianti di depurazione
da realizzare è di 112 e 37 sono quelli in corso di realizzazione.
Tabella 1.2.4.2 - Impianti di depurazione previsti, esistenti, in corso di realizzazione, da realizzare
42
52. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
450
400
350
300
Previsti dal PARF
250
Esist ent i
In corso di realizzazione
200
Da realizzare
150
100
50
AG
CL
CT
EN
ME
PA
RG
SR
TP
Regione
P r ovince e Regione
Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione
Sicilia, 1999
Nella Fig. 1.2.4.2 è riportata la situazione complessiva degli impianti di depurazione previsti
dal Piano di Risanamento delle Acque (allegato alla L.R. 27/86): dei 400 impianti previsti dal piano
circa 150 sono in corso di realizzazione o da realizzare.
La valutazione di alcune significative esperienze regionali indica come gli interventi sulla
depurazione, pur necessari a contenere gli impatti negativi specie per alcune categorie di inquinanti
chimici e microbiologici, non garantiscono adeguatamente la qualità ecologica complessiva dei
corpi idrici.
Tuttavia, la disponibilità di un efficiente sistema integrato di collettamento e depurazione
resta uno strumento essenziale per la tutela delle risorse e la pianificazione degli interventi, per
conseguire gli obiettivi delle politiche ambientali.
Il recepimento della Direttiva 91/271/CEE sulle acque reflue urbane, avvenuto
contestualmente all’emanazione del DLgs 152/99 sulla tutela delle acque, fornisce l’opportunità di
completare ed ottimizzare il sistema di collettamento e depurazione di reflui urbani. Per ottemperare
agli obblighi comunitari sono richiesti interventi urgenti e scadenzati con termini temporali precisi.
Gli scarichi provenienti da agglomerati con oltre 15.000 abitanti equivalenti dovranno essere
sottoposti, entro il 2000, ad un trattamento secondario o equivalente. Entro il 2005 gli scarichi
provenienti da agglomerati tra 10.000 e 15.000 e quelli tra 2.000 e 10.000, che recapitano in acque
dolci e di transizione, dovranno essere analogamente trattati. Sono inoltre definiti precisi obiettivi di
abbattimento che, nelle zone sensibili, per la tutela delle risorse destinate alla produzione di acqua
potabile, richiedono l’abbattimento dell’80% per il fosforo totale e del 70-80 % per l’azoto totale.
43
53. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Fig. 1.2.4.3 - Popolazione residente, fluttuante e presente
1.800.000
1.600.000
1.400.000
1.200.000
1.000.000
resident e
f lut t uant e
present e
800.000
600.000
400.000
200.000
AG
CL
CT
EN
ME
PA
RG
SR
TP
Province
Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione
Sicilia, 1999
Per il rispetto dei limiti di emissioni di materiale inquinante ci si è attenuti fino ad oggi alle
tabelle 2, 3, 4, 5, 6 della Legge Regionale del 15 maggio 1986, n. 27 che disciplina gli scarichi
delle pubbliche fognature e degli scarichi degli insediamenti civili che non recapitano nelle
pubbliche fognature.
Dalla Fig. 1.2.4.4 “Impianti secondo L.R. 27/86” si possono distinguere il numero di
impianti che depurano il refluo secondo le diverse tabelle fissanti i limiti di emissione delle
concentrazioni dei parametri inquinanti.
FIG. 1.2.4.4 - Impianti di depurazione secondo la legge regionale 27/86
Impianti secondo L.R. 27/86
140
120
Tabella 2 L.R.
27/86
Tabella 3 L.R.
27/86
Tabella 4 L.R.
27/86
Tabella 5 L.R.
27/86
Tabella 6 L.R.
27/86
100
80
60
40
20
AG
CL
CT
EN
ME
PA
RG
SR
TP
Regione
P r o v i nce e R e g i o ne
Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione
Sicilia, 1999
44
54. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006
1. ASA
Per quanto riguarda gli scarichi provenienti da agglomerati con oltre 10000 a.e. (abitanti
equivalenti) recapitanti in aree sensibili si fa presente tuttavia che la legge regionale n° 27 del 15
maggio 1986 in materia di tutela delle acque contiene un’apposita tabella (n° 6) concernente i limiti
di accettabilità per i suddetti scarichi recapitanti in laghi o invasi nonché corsi d’acqua sversanti in
laghi e invasi entro 5 km dal punto di confluenza; inoltre la sopraccitata legge regionale fa divieto
di scarico nelle zone di foce, lagune e stagni salmastri.
Solo quattro Comuni della provincia di Agrigento, uno della Provincia di Catania e uno della
Provincia di Palermo, sono autorizzati nei limiti della predetta tabella 6 della legge regionale 27/86.
Allo stato attuale fornire un quadro preciso e sufficientemente aggiornato della situazione del
servizio di raccolta e depurazione delle acque reflue urbane non è facile, nonostante il notevole
lavoro di indagine portato a termine negli ultimi anni (ISTAT 1993, ARTA 1998). Un altro
elemento importante è il già citato grave ritardo nell’applicazione della Legge 5 gennaio 1994, n. 36
che mantiene l’eccessiva frammentazione del sistema di gestione delle infrastrutture operanti nel
complesso del ciclo idrico.
Le attività fondamentali attraverso cui attuare questa profonda riforma sono gli Ambiti
Territoriali Ottimali (A.T.O.) e la disciplina delle forme e i modi della cooperazione tra gli Enti
Locali.
45