Nella mia ricerca sono partito dai dati forniti dall' Unione Europea riguardo alle opinioni dei giovani europei (di età compresa tra i 15 e i 24 anni) sul fenomeno “droga”; ho notato che riguardo alla cannabis (rispetto a cocaina, eroina ed ecstasy) emergevano informazioni, a mio avviso, più salienti riguardo alle diversità tra un paese europeo e l'altro; quindi ho estrapolato i dati circa ciò che mi interessava analizzare (tralasciando le tavole che riguardavano le opinioni su altri tipi di sostanze stupefacenti) per valutare le contingenze tra 3 variabili che ho ritenuto interessanti:
• la percezione dei giovani europei nei confronti dei rischi per la salute, dovuti al consumo di cannabis;
• il grado di facilità con cui i giovani europei dichiarano di aver accesso al consumo di cannabis;
• l'attitudine dei giovani europei nei confronti della situazione attuale di proibizione del consumo Vs una possibile regolamentazione/legalizzazione,
sempre per quanto riguarda la cannabis.
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I giovani europei (15-24) e la cannabis: la percezione del rischio, le politiche in atto e la possibilità di accesso
1. Web Research
“I giovani europei (15-24) e la cannabis:
analisi sulle opinioni riguardo la
percezione del rischio, le politiche in
atto e la possibilità di accesso”
Paolo Ratto
Mail: paolojul@hotmail.it
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2. Introduzione
Droga e problemi legati alla droga sono motivo di grande preoccupazione per i
cittadini e una grave minaccia per la sicurezza e la salute della società europea.
L'uso di droghe, soprattutto tra i giovani, è storicamente a livelli elevati e si
collega ad altri fenomeni come la criminalità, indissolubilmente legata alla sua
diffusione, e ad altri problemi sociali a cui di volta in volta viene accostata.
È quindi di assoluta importanza seguire costantemente l'evolversi del
fenomeno.
Lo scenario europeo relativo alla cannabis si è evoluto notevolmente nell’ultimo
ventennio, così come si è evoluto il dibattito su come reagire in modo efficace
alla diffusione del consumo di questa sostanza. All’inizio e a metà degli anni
Novanta alcuni paesi denunciavano una percentuale di prevalenza elevata,
mentre a livello europeo si registravano ancora livelli piuttosto bassi rispetto agli
standard odierni. In quasi tutti gli Stati il consumo di cannabis è aumentato negli
anni Novanta e all'inizio del nuovo millennio, determinando un quadro generale
europeo meno diversificato, anche se continuano a rimanere delle differenze tra
un paese e l'altro. Negli ultimi anni, inoltre, si è assistito a una maggiore
comprensione delle implicazioni per la salute pubblica del consumo prolungato
e diffuso di questa sostanza e all’aumento del numero di richieste di trattamento
per problemi connessi al consumo di cannabis. Si può supporre che l’Europa si
stia dirigendo verso una nuova fase, visto che i dati attuali indicano una
stabilizzazione o perfino una tendenza al ribasso. I livelli di consumo rimangono
comunque alti rispetto agli standard storici e il dibattito europeo sull'argomento
non ha ancora trovato una risposta efficace alla diffusione del consumo di
questa sostanza.
3. Riferimenti teorici e ipotesi di ricerca
La Commissione europea ha esaminato l'importanza dei fenomeni connessi
con la droga negli Stati membri dell'Unione per diversi anni.
Soltanto poco più di quindici anni fa la capacità di monitorare il problema degli
stupefacenti in Europa era estremamente limitata. Gli approcci nazionali a
questo fenomeno erano alquanto diversificati, mentre a livello europeo si
registrava una carenza di informazioni attendibili e comparabili sulle droghe, le
tossicodipendenze e le loro conseguenze. In sostanza, era impossibile parlare
in modo fondato di modelli e tendenze di consumo di stupefacenti nell’Unione
europea. Per far fronte a questo limite, nel 1993 è stato istituito l’Osservatorio
europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT), una delle agenzie
decentrate dell’Unione europea. L’Osservatorio è il punto di convergenza e la
fonte di informazioni di ogni tipo sulle droghe e sulle tossicodipendenze in
Europa. L’OEDT raccoglie, analizza e divulga informazioni obiettive, affidabili e
comparabili sulle droghe e sulle tossicodipendenze. In quest’ottica, fornisce al
pubblico un quadro teorico e pratico del fenomeno della droga a livello europeo.
Ogni anno viene pubblicata una relazione annuale molto dettagliata,
accompagnata da un bollettino statistico che mette a disposizione tutti i dati
raccolti sul fenomeno.
La Commissione europea, inoltre, cerca di monitorare costantemente ciò che
avviene attraverso alcune indagini dell'Eurobarometro, organismo della che
effettua studi e analisi dell’opinione pubblica, anch'esse messe a disposizione
di tutti.
Nel 2002 e nel 2004, le indagini sono state condotte tra i giovani
della vecchia UE-15.
Gli argomenti trattati andavano dal consumo e dal coinvolgimento dei giovani
alla cultura della droga fino alla percezione dei pericoli associati alle varie
tipologie e alle opinioni circa la reale efficacia delle politiche attuate dai vari
governi europei per combattere la diffusione del fenomeno.
4. Formulazione delle ipotesi
Nella mia ricerca sono partito dai dati forniti dall' Unione Europea riguardo alle
opinioni dei giovani europei (di età compresa tra i 15 e i 24 anni) sul fenomeno
“droga”; ho notato che riguardo alla cannabis (rispetto a cocaina, eroina e d
ecstasy) emergevano informazioni, a mio avviso, più salienti riguardo alle
diversità tra un paese europeo e l'altro; quindi ho estrapolato i dati circa ciò che
mi interessava analizzare (tralasciando le tavole che riguardavano le opinioni su
altri tipi di sostanze stupefacenti) per valutare le contingenze tra 3 variabili che
ho ritenuto interessanti:
• la percezione dei giovani europei nei confronti dei rischi per la salute, dovuti al
consumo di cannabis (variabile ordinale);
• il grado di facilità con cui i giovani europei dichiarano di aver accesso al
consumo di cannabis (variabile ordinale);
• l'attitudine dei giovani europei nei confronti della situazione attuale di
proibizione del consumo Vs una possibile regolamentazione/legalizzazione,
sempre per quanto riguarda la cannabis (variabile nominale).
Ho analizzato queste 3 variabili, valutandole per ciascuno dei 27 paesi
componenti l' Unione Europea, e ho formulato alcune ipotesi:
• Nei paesi in cui la percezione del rischio è maggiore, ci sarà un attitudine
a confermare l'attuale condizione di proibizione del consumo;
• Vi è un forte legame tra difficoltà di accesso alla cannabis e
proibizione/regolamentazione del consumo; ovvero nei paesi in cui è più
“facile” accedere al consumo, l'opinione dei giovani spingerebbe verso
una regolamentazione (opinione quindi in disaccordo con l'attuale politica
di proibizione);
• Nei paesi in cui la cannabis viene avvertita come un pericolo molto
elevato per la salute, sarà più difficile accedere al consumo.
5. Individuazione delle Fonti ufficiali utilizzate,
dei tipi di dati analizzati e dell’universo di
riferimento analizzato
I dati che ho utilizzato derivano da uno studio dell' Eurobarometro sui giovani
europei e la droga (“Young people and Drugs” Flash Eurobarometer report n°
233), richiesto dalla Direzione Generale Giustizia e Libertà e Sicurezza della
Commissione Europea e commissionato alla Gallup, organizzazione che lavora
a stretto contatto con l'UE.
L'indagine è stata effettuata dal 14 al 18 maggio 2008; più di 12000 giovani
europei dai 15 ai 24 anni, scelti secondo un campione probabilistico stratificato,
sono stati sottoposti nei 27 paesi membri dell'unione ad un questionario
telefonico (di tipo WebCATI) sulle seguenti tematiche:
• fonti di informazione presenti e potenziali riguardo al consumo illecito di
droghe ed i relativi effetti sulla salute;
• percezione di rischio della salute associato con il consumo di varie sostanze
stupefacenti;
• opinione sull'efficacia delle politiche dei diversi governi riguardo alla droga;
• attitudine nei confronti di proibizione/regolamentazione del consumo di droga;
• percezione sulle possibilità di accesso ai vari tipi di droghe.
Per quanto riguarda il campione, in ogni nazione sono stati intervistati 500
giovani (eccetto Lussemburgo, Malta, Estonia, Cipro e Slovenia in cui sono stati
intervistati 250 giovani, viste le ridotte dimensioni della popolazione), poi si sono
applicati dei criteri per far si che il “peso” degli intervistati corrispondesse al
“peso della popolazione” totale del paese, in confronto a quella dell'UE 27, così
da mantenere il criterio di rappresentatività.
La ricerca completa è visibile e scaricabile all'indirizzo:
http://ec.europa.eu/public_opinion/flash/fl_233_en.pdf
6. Tabelle e dati salienti
Per ciò che riguarda la percezione dei rischi per la salute, derivati dal consumo di
cannabis possiamo notare una grande forbice tra le varie nazioni. La proporzione di coloro che
considerano la cannabis un “grande rischio” (high risk) presenta da un lato i 62 % di Cipro e
Romania, i 56 % della Lettonia, i 54 % della Svezia e dall'altro i 17 % della Repubblica Ceca, i
26 % dell' Olanda, i 27 % della Slovenia ed i 28 % di Italia e Ucraina.
7. Per quanto riguarda invece la difficoltà di accesso al consumo di cannabis solo in 4 paesi
risulterebbe problematico (very difficult + fairly difficult) arrivare a possedere della cannabis
(Cipro 65 %, Finlandia 62 %, Romania e Svezia 55 %).
D'altra parte quasi la metà degli Spagnoli (48 %) e più della metà dei Cechi (56 %)
considerano molto facile (very easy) procurarsi della cannabis. Anche in Olanda, Irlanda e
Ucraina (45 %) e Italia e Slovenia (40 %) , viene considerato molto facile da quasi la metà
della popolazione giovanile procuerarsi della cannabis.
É da sottolineare che lo status legale della cannabis per uso personale e le misure adottate per
controllarlo variano da nazione a nazione: alcuni paesi tollerano certe forme di possessione e
consumo (es. Olanda), in altri si applicano sanzioni amministrative o pecuniarie (Spagna), in
altri ancora sanzioni penali (Grecia).
8. Anche sulle opinioni sul fatto che la cannabis debba continuare ad essere proibita (o al
contrario regolamentato il suo uso) vi sono delle differenze tra i vari paesi. Più della metà dei
giovani di Olanda (52 %) e Repubblica Ceca (53 %) vorrebbero una regolamentazione per la
vendita ed il consumo (“be regulated”). Non dimentichiamo che in Olanda la vendita ed il
consumo sono parzialmente consentiti dalla legge.
Anche in Italia (35 %), Spagna (40%), Ucraina (40 %), Slovenia (36 %)e Irlanda (39%) il
desiderio che la cannabis venga, in qualche modo “regolarizzata” presenta valori al di sopra
della media europea (31 %).
La Romania (91%), la Svezia (89 %) e Cipro (84%) invece si presentano come i paesi piu
“probizionisti”, in cui i giovani desiderano maggiormente venga proseguita la politica di
proibizione della vendita e del consumo.
9. Commenti e verifica ipotesi
Analizzando con attenzione le tabelle proposte possiamo andare a verificare le
ipotesi prefissate:
In generale possiamo vedere che nei paesi in cui la cannabis viene percepita
come un forte rischio per la salute c'è una forte tendenza a confermare
un'attitudine proibizionistica verso la vendita e il consumo.
Emblematico il caso di Romania, Cipro e Svezia in cui percentuali molto elevate
di percezione del rischio corrispondono a tendenze molto elevate di conferma
delle leggi proibizionistiche.
Anche l'atteggiamento rilevato in Repubblica Ceca, Olanda, Italia ed Ucraina
conferma la proporzionalità diretta tra le due variabili (in questo caso, minore è
la percezione del rischio, minore il desiderio di confermare l'attuale
proibizionismo).
Particolare il caso della Spagna in cui ad una percezione del rischio superiore
alla media europea corrisponde una evidente predisposizione dei giovani verso
una regolamentazione della vendita e del consumo.
Si può notare anche un'evidente corrispondenza tra la facilità di procurarsi la
cannabis e l'attitudine nei confronti della proibizione attuale. Infatti in generale
sembra che nei paesi in cui è considerato più facile accedere alla cannabis, vi
sia una “spinta” dei giovani verso una regolamentazione della vendita e del
consumo.
Confermano questa ipotesi i dati su Spagna, Olanda, Repubblica Ceca ed Italia
(tutti paesi in cui gran parte della popolazione di riferimento dichiara essere
molto facile procurarsi cannabis e nello stesso tempo dichiara di essere
contraria all'attuale situazione di proibizionismo).
Romania, Svezia e Cipro confermano la correlazione anche se dal punto di
vista opposto(difficoltà di accesso elevate, conferma dell'attuale proibizionismo).
Anche riguardo alla contingenza tra percezione del rischio e accesso al
consumo emergono interessanti corrispondenze: sembra che dove la
percezione del rischio per la salute è maggiore, sia anche più difficile accedere
al consumo: lo testimoniano i dati di Romania, Cipro e Svezia.
D'altro canto la situazione di Repubblica Ceca, Olanda, Italia, Ucraina e
Slovenia testimonia che ad una percezione del rischio minore corrisponde una
minore difficoltà di accesso.
Particolare è il caso della Spagna in cui quasi la metà della popolazione (48 %)
dichiara essere molto facile accedere alla cannabis, anche se quasi la stessa
percentuale (47 %) la percepisce come molto rischiosa per la salute.
10. Il presente materiale è pubblicato con licenza Creative Commons
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2.5 Italia”
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http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/
Credits
Questo è un'elaborato da me prodotto per l'esame del Corso di Ricerca
ed elaborazione dati sul WEB, (Prof.ssa Stefania Operto) presso
l'Università degli Studi di Genova, Corso di Laurea Specialistica in
Scienze e Tecnologie della Comunicazione e dell'Informazione
(http://www.classe100s.unige.it/)
Il materiale da me prodotto è ispirato da un attento studio
di ciò che è presente in rete
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sarò lieto di correggerle appena possibile