È meglio un sito accessibile via browser da PC e dispositivi mobili oppure una app da installare su smartphone e tablet? La risposta è: dipende! Ecco una piccola guida per scegliere quale piattaforma adottare nel mondo business, per esempio per diffondere contenuti tecnici, commerciali, logistici e amministrativi, erogare servizi e raccogliere il feedback degli interlocutori. E quando scegliere risulta difficile, la web app potrebbe rivelarsi un’alternativa da valutare con attenzione
Argo CMS – Come riusare manualmente contenuti all’interno di documenti distinti
Web o app? Questo è il dilemma!
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Web o app? Questo è il dilemma! | Maggio 2017
Web o app? Questo è il dilemma!
È meglio un sito accessibile via browser da PC e dispositivi mobili oppure una app
da installare su smartphone e tablet? La risposta è: dipende! Ecco una piccola guida
per scegliere quale piattaforma adottare nel mondo business, per esempio per
diffondere contenuti tecnici, commerciali, logistici e amministrativi, erogare servizi
e raccogliere il feedback degli interlocutori. E quando scegliere risulta difficile, la
web app potrebbe rivelarsi un’alternativa da valutare con attenzione
Sommario
Panoramica sui criteri che contribuiscono a orientare la scelta ....................................................................... 2
Considerazione generale................................................................................................................................... 2
Applicazioni web accessibili via browser da PC e dispositivi mobili.................................................................. 3
App native.......................................................................................................................................................... 4
Web app ............................................................................................................................................................ 5
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Panoramica sui criteri che contribuiscono a orientare la scelta
Apriamo la nostra guida con una panoramica sui criteri che, nel mondo business e secondo la nostra
esperienza, contribuiscono a orientare la scelta sulla piattaforma da adottare – applicazione web o app:
• Richieste degli interlocutori
• Esigenze di:
o Branding
o Esperienza utente (UX, user experience)
o Integrazione con l’ecosistema web: motori di ricerca, siti di parti terze, social network
o Integrazione tra universo fisico e contenuti digitali
o Raccolta di feedback e dati a fini di analytics
• Caratteristiche dei destinatari, per esempio:
o Grado di notorietà
o Intensità della relazione
o Livello attività richiesto
o Personalità della relazione
• Caratteristiche dei contenuti, per esempio:
o Frequenza di consultazione
o Accesso pubblico o riservato
o Disponibilità anche offline
o Esigenze di personalizzazione e contestualizzazione
• Caratteristiche dei servizi, per esempio basati su:
o Interazione con l’utente
o Localizzazione
o Contenuti generati dall’utente (User Generated Content, UGC)
• Vincoli di budget.
Considerazione generale
Mentre il PC non è un dispositivo personale, smartphone e tablet lo sono.
La app installata sul dispositivo mobile sembra lo strumento ideale per tenere vivo il dialogo fra l’azienda e
ogni singolo suo interlocutore.
Ma… sui dispositivi mobili spazio e attenzione sono merce rara: ogni app è in concorrenza diretta con tutte
le altre.
Offrire contenuti e servizi utili, e un’esperienza utente in linea con gli standard (preferibilmente quelli
imposti dalle app del mondo consumer), è l’unica chance per fare sì che, una volta installata, la app non
cada nel dimenticatoio, spezzando il filo del dialogo.
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Applicazioni web accessibili via browser da PC e dispositivi mobili
Rispetto alle app – pensate per “fare una cosa e farla al meglio” – le applicazioni web (siti, blog, knowledge
base, e-commerce, ecc.) offrono un ventaglio di funzioni tendenzialmente più ampio. Sono realizzate per
essere usate solo online, in situazioni di stasi o mobilità, ma non sono specifiche per chi è in movimento.
Grazie alla fruizione via browser, le applicazioni web sono accessibili da tutti i dispositivi e sistemi operativi,
modificando il comportamento in base al dispositivo (“responsiveness”, responsività), ma non al sistema
operativo. Utilizzabili anche su dispositivi e sistemi operativi non supportati dalle app native, le applicazioni
web possono essere considerate integrative, anziché alternative alle app. Va tuttavia notato che le
applicazioni web, proprio perché “universali”, non sono pienamente integrabili con le funzioni di base dei
dispositivi mobili, per esempio con GPS, fotocamera, ecc.
Le applicazioni web nascono per essere integrate con gli altri elementi dell’ecosistema web, in base alle
strategie aziendali:
• Motori di ricerca, che permettono di intercettare le domande esplicite degli interlocutori, in
particolare in fase di pre- e post-vendita
• Siti di parti terze e social network, che permettono di intercettare le domande latenti di
interlocutori potenzialmente interessati alle proposte dell’azienda, ma che non stanno cercando
attivamente
• Direct E-mail Marketing (DEM) utilizzabile per curare e nutrire la relazione con i contatti allo scopo
di convertirli in clienti, nonché per fidelizzare i clienti
• Navigazione e motore di ricerca interni al sito, che permettono di intercettare le domande esplicite
degli interlocutori giunti sul sito da motori, siti di parti terze, social network e DEM.
Grazie all’integrazione con motori di ricerca, siti di parti terze e social network, le applicazioni web possono
rivolgersi non solo a interlocutori noti e fidelizzati, ma anche a persone non conosciute, potenzialmente
interessate a entrare in contatto con l’azienda per soddisfare un’esigenza.
Tralasciando i sistemi di remarketing / retargeting (pubblicità online che si rivolgono proattivamente
all’utente in base alle sue precedenti azioni, laddove esse non abbiano prodotto una conversione o
vendita), il web chiede alle persone un atteggiamento attivo: individuare sul web l’azienda che fa al caso
loro, cercare contenuti utili sul sito / blog / knowledge base, verificare la presenza di aggiornamenti, ecc.
Siti, blog, knowledge base e social network sono idonei a pubblicare contenuti e documenti, ad accesso
pubblico o riservato, più o meno personalizzati e contestualizzati, ma che le persone non hanno bisogno di
tenere costantemente sottomano.
Va notato che, grazie all’integrazione con gli altri elementi dell’ecosistema web, contenuti pensati in origine
per un tipo di destinatario possono andare automaticamente a vantaggio anche di altri tipi di destinatari,
senza che ciò richieda ulteriore sforzo da parte dell’azienda editrice: è il caso, per esempio, dei contenuti ad
accesso pubblico della comunicazione tecnica (manuali di istruzioni; FAQ, blog e knowledge base tecnici,
ecc.), che – pensati in origine per i clienti– sono sempre più apprezzati anche dai clienti potenziali in fase di
ricerca, poiché percepite come fonti di informazioni oggettive.
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Le applicazioni web, in quanto tali, sono accessibili solo online, quando il dispositivo è collegato a internet.
Offline sono fruibili solo file di cui l’utente abbia in precedenza eseguito il download (PDF, documenti MS
Word, fogli MS Excel, immagini, ecc.).
A parità di funzionalità, un’applicazione web è tendenzialmente sviluppabile con un budget inferiore
rispetto a quello che è necessario stanziare per la realizzazione di una app, in particolare se
multipiattaforma (per iOS, cioè iPhone e iPad, e Android). Anche i costi di manutenzione di una app sono
tendenzialmente superiori, a causa della frequenza degli aggiornamenti dei sistemi operativi e, nel mondo
Android, della proliferazione di tipi di dispositivi e di “personalizzazioni” del sistema operativo di base.
App native
Attualmente le app native sono sviluppate soprattutto per iOS e/o Android, mentre la popolarità di
Windows Phone è in calo. Data la fluidità del settore, è tuttavia opportuno tenersi aggiornati
sull’evoluzione dei sistemi operativi.
Dato che le app vanno pubblicate sugli store (App Store di Apple e Google Play), e che smartphone e tablet
sono dispositivi personali sempre sottomano, le app offrono potenzialità di branding maggiori rispetto alle
applicazioni web.
A parità di caratteristiche, sui dispositivi mobili le app garantiscono un’esperienza utente migliore rispetto
alle applicazioni web: UX personalizzata per sistema operativo e tipo di dispositivo (per esempio per iPhone
e iPad), funzionamento coerente con quello del sistema operativo e delle altre app già note all’utente,
interazione più immediata e velocità maggiore sono gli elementi che fanno la differenza.
In quanto vincolate a un determinato sistema operativo e al relativo store, le app native “vivono in un
mondo a sé” e sono meno predisposte all’integrazione con l’ecosistema web. Tuttavia, se la app è ad
accesso pubblico, anche nel mondo business l’azienda editrice può e deve pubblicizzarne l’esistenza
ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili sul web (owned media aziendali, quali sito, blog, ecc.; motori di
ricerca; siti di parti terze; social network) e nel mondo fisico (per esempio tramite QR code inclusi in
pubblicità, packaging, documentazione tecnica e di prodotto, documenti amministrativi, ecc.). Se la app è
invece principalmente ad accesso riservato – destinata, per esempio, alla forza vendita, ai rivenditori e/o
agli utilizzatori finali – la promozione può avvenire anche tramite campagne di Direct E-mail Marketing
specifiche.
Per portabilità e caratteristiche tecnologiche smartphone e tablet sono fra gli strumenti ideali per integrare
mondo fisico e universo digitale. Inglobare all’interno della app un semplice lettore di QR code o una
sofisticata applicazione di realtà aumentata (AR, augmented reality) permette all’utente di far scattare un
evento digitale in risposta a un’azione sul mondo fisico. Può trattarsi, per esempio, dell’acquisto di un
prodotto dopo averne letto il QR code riportato su una pagina di catalogo oppure della sovrapposizione di
strati di informazione (istruzioni di installazione, uso e manutenzione; liste di ricambi e accessori, ecc.)
contestuali al prodotto e all’utente che interagisce con l’oggetto “aumentato”.
Applicazioni web e app permettono in ugual modo di raccogliere feedback e dati a fini di analytics,
integrando strumenti disponibili sul mercato (come Google Analytics) o sviluppandoli ad hoc.
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Nel mondo business le app sono particolarmente adatte a comunicare, anche one-to-one, a interlocutori
noti, tendenzialmente fidelizzati, contenuti, anche ad accesso riservato, che le persone hanno bisogno di
tenere costantemente sott’occhio. Portabilità e personalità dei dispositivi mobili stimolano lo sviluppo di
app in grado di discriminare contenuti e funzionalità non solo in base al profilo e al singolo utente, ma
anche alla situazione in cui egli si trova (tempo, luogo, azione).
In contesti a variabilità medio-alta, un sistema di notifica integrato all’interno della app può avvisare
l’utente della presenza di contenuti nuovi, aggiornati, corretti o di particolari eventi.
Rispetto alle applicazioni web, tendenzialmente le app hanno un atteggiamento più proattivo nei confronti
dell’utente, che può mantenere un profilo più passivo e “attendista”, lasciando che sia la app a proporgli il
contenuto giusto al momento giusto. Se percepita come utile, la app è dunque strumento ideale per tenere
vivo il dialogo fra azienda e ogni singolo interlocutore.
Da non sottovalutare il fatto che le app possono essere programmate per funzionare anche offline,
sincronizzandosi non appena l’utente è di nuovo connesso a internet. Per esempio, un tecnico commerciale
può stilare ordini anche in aree in cui la connettività è assente, sapendo che la app provvederà a
trasmetterli automaticamente all’azienda non appena sarà online.
Nel mondo business, portabilità e personalità di smartphone e tablet, nonché integrabilità fra applicazioni e
funzioni del dispositivo (telefono, GPS, fotocamera), fanno delle app gli strumenti ideali per erogare servizi
in tempo reale (per esempio chat dedicate al supporto tecnico) e/o basati sulla condivisione di contenuti
generati dall’utente (UGC, user generated content) (per esempio una sessione di assistenza tecnica in cui
l’operatore in loco condivide foto o video con l’operatore in sede, che basa su dati oggettivi il suggerimento
delle azioni da intraprendere).
Web app
Fra applicazioni web e app native, tertium non datur? In realtà sì: le web app sono un ibrido fra applicazioni
web e app native. Sono accessibili tramite il browser di PC e dispositivi mobili, come le applicazioni web, ma
possono essere pubblicate anche sugli store, come le app.
Rispetto alle app native le web app non raggiungono lo stesso livello di integrazione con i sistemi operativi, i
tipi di device e le funzioni di base dei dispositivi.
Versatilità e costi di sviluppo e manutenzione tendenzialmente inferiori a quelli delle app native ne fanno
comunque una soluzione da valutare in particolare nei casi in cui è richiesto un supporto “universale” a
dispositivi (fissi e mobili) e sistemi operativi, in cui vi sono limitazioni di budget e/o in cui l’azienda ha
l’esigenza di sperimentare sul campo un’applicazione prima di darle una forma e un canale distributivo
definitivi.
Autore: Petra Dal Santo – KEA S.r.l. (dalsanto@keanet.it)