1. GREEN IT II
All’interno del Data center
Un approccio procedurale e metodologico
per guadagnare prestazioni ed efficienza
generando valore economico.
Luglio 2008
GREEN IT II rel 1.0
2. 1
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
LHYRA @2008
Premessa 1
Executive Summary 3
Contesto Operativo 6
Ridurre i consumi 16
Approccio Metodologico 32
Osservazioni conclusive
Riferimenti
GREEN IT II rel 1.0
PREMESSA
3. 2 PREMESSA
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
LHYRA @2008
Il presente documento è stato realizzato da LHYRA srl ed è la logica prosecuzione di una precedente
white-paper (rif. 1) in cui veniva illustrata l’opportunità di business dell’intero settore visto sotto
diversi punti di vista. Qui ci si concentra invece sul punto di vista dell’IT manager e sulla possibilità
che gli viene data di generare valore per l’azienda riducendo sensibilmente il consumo di energia
elettrica del data center ed aumentando l’efficienza dell’intero sistema. In pratica facendo crescere
l’efficienza energetica dell’intero sistema più velocemente della capacità di calcolo (a cui sono
collegati i consumi) si invertirà il trend in atto generando un gap positivo che si traduce
automaticamente in valore economico per l’impresa.
Questo valore, la metodologia per ottenerlo ed i possibili partner operativi sono l’oggetto di questo
documento che ha lo scopo di illustrare, in sintesi, l’idea di business derivante e di come si possa
intervenire traducendo una visone teorica in un vantaggio economico reale.
Su questa tematica sono già state avviate attività propedeutiche e LHYRA stessa vanta una
esperienza progettuale, tecnica e manageriale specifica. Il progetto è stato elaborato sulla base
delle informazioni di pubblico dominio e di analisi e valutazioni proprietarie di LHYRA srl stessa.
I dati economico-finanziari previsionali, contenuti nel documento, sono per loro natura variabili e
legati / sensibili alle variazioni del contesto di mercato e dello scenario macro-economico, pertanto
eventuali evoluzioni congiunturali potrebbero avere un impatto sui risultati attesi; va comunque
sottolineato che l’analisi è stata svolta adottando tutte le necessarie cautele per una corretta
rappresentazione dei dati mantenendo sempre un approccio conservativo.
Tutte le informazioni ed i dati contenuti nel Documento sono riservati e possono essere utilizzati
esclusivamente per il perseguimento e la realizzazione degli obiettivi di questo progetto. Qualunque
diverso uso del Documento e delle informazioni e dati in esso contenuti dovrà essere
GREEN IT II rel 1.0
preventivamente autorizzato da LHYRA srl.
4. 3
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
LHYRA @2008
Premessa 1
Executive Summary 3
Contesto Operativo 6
Ridurre i consumi 16
Approccio Metodologico 32
Osservazioni conclusive
Riferimenti
GREEN IT II rel 1.0
EXECUTIVE SUMMARY
5. 4 EXECUTIVE SUMMARY
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
LHYRA @2008
La crescita delle aziende e del business è sempre andata di pari passo con lo sviluppo della
sottostante infrastruttura IT, sia a livello di produttività individuale (desktop,laptop, stampanti ecc.)
sia a livello di infrastrutture centrali (server, sistemi di backup, infrastrutture di rete, di protezione
ecc.). Gli investimenti a supporto di questa crescita sono sempre stati visti come necessari e
raramente sono stati analizzati nella loro completezza e complessità così da trascurare il sempre
crescente consumo di energia che questi sistemi richiedevano così da arrivare a conteggiare in circa il
2% delle emissioni di CO2 a livello mondiale quelle provenienti dal consumo di energia dei sistemi IT.
Negli ultimi anni le problematiche del Global Warming, della conservazione dell’ambiente ma anche i
crescenti costi dell’energia elettrica hanno però portato ad una diversa attenzione a questi
investimenti e sono state sviluppate tecnologie e metodologie in grado di abbattere drasticamente i
consumi ma soprattutto di arrestare il trend di crescita dei consumi ormai esponenziale.
La maggior parte delle aziende trascura la voce di spesa relativa ai consumi energetici del datacenter
sia perché questa viene sovente distribuita tra più centri di costo, sia perché viene presa come una
voce imprescindibile. Bolletta energetica annua di un piccolo DC tipo
(1° gennaio 2008 = 5kwh potenza installata)
Queste voci di spesa oggi non sono più 450
trascurabili, la loro crescita è costante e gli 400
importi sono diventati consistenti e, in un
350
300
Valori in €/1000
momento che le aziende sono tutte alla 250
ricerca di saving e di efficienza, una
200
150
specifica attenzione in quest’area può 100
liberare risorse adatte a sostenere lo 50
0
sviluppo aziendale.
GREEN IT II rel 1.0
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Anno
6. 5 EXECUTIVE SUMMARY
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
LHYRA @2008
L’errore in cui di solito si incorre è però quello di vedere come spesa – e quindi come fumo agli occhi
– gli investimenti necessari ad abbattere i consumi, ridurre le emissioni di CO2 e liberare risorse per
l’azienda.
E’ sufficiente affrontare finanziariamente il problema – come viene fatto in questo lavoro – per
dimostrare che, considerando gli investimenti in ottimizzazione come un anticipo di spesa e, al limite,
finanziandoli con un piano pluriennale, il puro ritorno dell’investimento, già su un ciclo di pochi anni e
senz’altro interessante.
Ai vantaggi economici (bottom line) andranno poi sommati i vantaggi in termine di efficienza,
aumento di capacità elaborativa, sicurezza ecc. (upper line) e tutti gli aspetti di comunicazione e
immagine che l’azienda potrà spendere a livello corporate per la riduzione delle emissioni di CO2.
FINANZIAMENTO INIZIATIVA
TO
EN
AM
N
ION
TIO
N DIZ
CO
IZA
RIDUZIONE COSTI
AL
Contributo alla bottom line
TU
V IR
N
IO
CE
Contributo alla upper line
AC ST
AT
TI
ID EFFICIENZA – FACILITA’ DI
PR BE
OL
NS GESTIONE – AUMENTO
CO SICUREZZA – MAGGIOR
CAPACITA’ ELABORATIVA
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7. 6
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
LHYRA @2008
Premessa 2
Executive Summary 3
Contesto Operativo 6
Il consumo dei Datacenter
Dove nasce il problema
Il caso reale
I falsi miti
Un semplice esempio
Ridurre i consumi 16
Approccio Metodologico 32
Osservazioni conclusive
Riferimenti
GREEN IT II rel 1.0
CONTESTO OPERATIVO
8. 7 CONTESTO OPERATIVO
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LHYRA @2008
A continuing gap, at the power plug, between a faster rate of computational
increase and a slower rate of energy efficiency improvement will ultimately
cause the economic meltdown of Moore’s Law.
UPTIME INSTITUTE - Kenneth G. Brill, 2007
IL CONSUMO ENERGETICO DEI DATA CENTER
I data center (=DC) delle aziende sono dei grandi divoratori di energia e pochi hanno la reale sensibilità dei numeri
che questi mettono in gioco. Un recente studio commissionato dal Financial Times a Gartner Group evidenzia che
questi utilizzano circa lo 0,5% di tutta l’energia prodotta a livello mondiale.
Oggi le emissioni di CO2 relative ai soli DC sono lo 0,3% del totale mondiale e, se confrontato con lo 0,6% generato
da tutto il traffico aereo mondiale, si può facilmente immaginare quanto questo dato sia allarmante e lo è ancora di
più il fatto che il trend di crescita sia esponenziale (nel periodo che va dal 2000 al 2006 il consumo di energia è
raddoppiato) e si stima che già nel 2012 le emissioni di CO2 dei DC superino di gran lunga quelle del traffico aereo.
La crescita di richiesta di capacità elaborativa ed il sempre maggior numero di nuove aziende che si dotano di DC,
specie nei paesi ad economia emergente (Cina, India, Brasile ecc.) si stima che porti a quadruplicare la domanda
energetica e che questa competa, vista la scarsità di risorsa, con altre esigenze industriali abilitanti lo sviluppo
economico.
Da un punto di vista esclusivamente economico, il contestuale aumento del costo medio dell’energia, ha fatto si che il
costo operativo della gestione energetica di un DC passasse da un valore storico dell’1%-3% del budget totale dell’IT
ad un valore attuale del 5%-15% con una ulteriore tendenza a crescere (rif.2).
Tutto ciò porta quindi il problema dell’efficienza energetica di un DC non più ad un puro aspetto etico nelle mani
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dell’IT manager ma di un concreto elemento economico da valutare nella sua gestione ordinaria al pari
dell’adeguamento del parco server.
9. 8 CONTESTO OPERATIVO
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
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LHYRA @2008
• Consumano lo 0,5% di tutta la produzione energetica mondiale
DATA CENTER
• Il consumo tra il 2000 e il 2006 è raddoppiato
(Alcuni fatti)
• Il trend di crescita è in ulteriore aumento e non si prevedono inversioni di tendenza
• Il costo medio per kWp è in aumento e non si prevedono inversioni di tendenza
• Dal funzionamento e l’efficienza del DC dipende la funzionalità e l’efficienza del business di
quasi ogni azienda.
• Il costo energetico complessivo (alimentazione, condizionamento, investimenti a supporto
della gestione energetica) è passato da 1%-3% al 5%-15% del budget IT ed è in crescita
Alimentare e condizionare un DC è passato da essere dettaglio trascurabile ad
problematica da pianificare e controllare e potrebbe divenire elemento bloccante.
Le stesse Istituzioni stanno iniziando a prestare attenzione e ad esercitare pressioni per un maggior controllo della
cosa:
• il Congresso USA ha approvato una legge che impone all’EPA (= Environment Protection Agency) di redigere
periodicamente un prospetto sul consumo energetico dei DC in USA;
• l’EPA ha accennato all’idea di creare una rete elettrica dedicata ai grandi DC e sulla quale avere il controllo (maggiori
costi ? Maggiori vincoli ? Diverso livello di servizio e affidabilità ?)
• la Comunità Europea sta per pubblicare un Codice Volontario di best practices di efficienza energetica per i DC;
GREEN IT II rel 1.0
• le emissioni di CO2 dei grandi DC potrebbero creare un danno di immagine anche per quelle aziende considerate
tradizionalmente poco inquinanti (telecomunicazione; media; finanza; tecnologia …)
10. 9 CONTESTO OPERATIVO
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
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LHYRA @2008
DOVE NASCE IL PROBLEMA
Per comprendere la natura del problema e la sua dinamica occorre considerare quattro elementi:
• La spesa elettrica in un DC raramente è considerata nel budget IT, se non pro quota, e storicamente è
sempre stata di entità trascurabile rispetto alle altre spese del dipartimento.
• L’IT manager, avendo a disposizione un determinato budget di spesa per l’adeguamento dei server
cercherà sempre di ottenere il massimo della capacità elaborativa disponibile per la spesa impegnata.
Maggior capacità elaborativa = più informazioni gestite = minor tempo impiegato = più servizi offerti ecc.
• A parità di spesa la capacità elaborativa dei server è cresciuta negli ultimi anni di un fattore tre ogni due
anni ( Uptime Institute – rif. 2)
• Nello stesso periodo, l’efficienza energetica per unità di calcolo è solo raddoppiata ogni due anni
(Uptime Institute – rif.2)
Appare evidente quindi come una maggior dinamica della capacità di calcolo, direttamente legata al numero di
componenti elettronici per unità di superficie del chip (e quindi ai consumi di energia), rispetto al guadagno di
efficienza energetica ha fatto si che si creasse un gap di consumo, e quindi un debito energetico, che con il tempo va
via via incrementandosi.
Questo gap è poi ulteriormente aggravato dal fatto che maggiori consumi equivalgono a maggior dissipazione di
GREEN IT II rel 1.0
calore e che si traduce in ulteriori necessità di condizionamento e nuovi spazi e quindi ulteriori consumi aggiuntivi.
11. 10 CONTESTO OPERATIVO
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
LHYRA @2008
Provando a rappresentare graficamente il problema e per darne una connotazione visiva immediata abbiamo:
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Capacità di calcolo 1,0 1,9 3,0 5,6 9,0 16,8 27,0 50,4 81,0 151,2 243,0 453,6 729,0
Consumo elettrico lordo 1,0 1,9 3,0 5,6 9,0 16,8 27,0 50,4 81,0 151,2 243,0 453,6 729,0
Efficienza energetica 1,0 1,5 2,0 3,0 4,0 6,0 8,0 12,0 16,0 24,0 32,0 48,0 64,0
Consumo elettrico netto 1,0 1,2 1,5 1,9 2,3 2,8 3,4 4,2 5,1 6,3 7,6 9,5 11,4
Consumo in kW 0,2 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 1,0 1,3 1,5 1,9 2,3
Tabella 1
Consum o in kW di un ipote tico se rve r
a nno 2000 = 200 w a tt
2,5
2,0
1,5
Andamento tempo-discreto
1,0 dell’adeguamento di un server
0,5
0,0
GREEN IT II rel 1.0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
12. 11 CONTESTO OPERATIVO
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
LHYRA @2008
IL CASO REALE
La simulazione che abbiamo riportato in tabella 1 è relativa ad un unico ipotetico server installato nel 2000 e
costantemente adeguato allo standard tecnologico del momento. Questo è ovviamente un caso puramente teorico
ma l’andamento reale non si sarebbe discostato di molto da questa curva se non per il fatto di procedere a momenti
discreti ma sempre riportandosi, nell’istante dell’aggiornamento, allo standard di mercato del momento.
Considerando poi che nel caso di DC di grandi dimensioni l’adeguando tecnologico avviane quasi in maniera continua
la curva evolutiva risultante risulterà essere una buona approssimazione del modello.
Riportando il calcolo alla situazione reale questa risulterà, da un punto di vista economico, peggiore rispetto alla
prima simulazione perché andranno considerati due ulteriori fattori che aggravano il modello.
• All’aumentare della potenza utilizzata (e quindi dissipata) aumenta anche l’ esigenza di condizionamento del
DC per contrastare il calore prodotto dai server. Dai rack stessi, dagli apparati di rete ecc. Anche le recenti
tecnologie introdotte (VOIP o POE) tendono poi ad esasperare il debito energetico del DC. Per tener conto di
questi consumi ulteriori stimiamo conservativamente un fattore aggiuntivo di 1,4X della potenza utilizzata dai
soli server rifacendoci alle valutazione del dr.B.Sullivan (vedi. Rif. 11) (*)
• il prezzo del kWh dal 2000 ad oggi è in costante aumento e la tendenza dell’ultimo periodo segna una crescita
ancora più marcata che non tenderà a diminuire. Per la nostra simulazione abbiamo considerato genericamente
il prezzo del kWh al consumatore finale maggiorato di un 15% per considerare le diverse imposte e accise di cui
è gravato sul quale è stato applicato uno sconto del 20% per considerare la capacità di negoziazione in acquisto
dell’azienda. Andando a fare una valutazione puntuale per la specifica azienda si potrà inserire il dato esatto ma
questo non sarà di molto differente da quello utilizzato in tabella 2.
GREEN IT II rel 1.0
(*) – Da alcune verifiche dirette che abbiamo effettuato in aziende su Roma abbiamo rilevato che questo valore è più prossimo a 1,6-2,0X
anche a causa di un condizionamento dei locali n eccesso o in alcuni casi non ottimizzato.
13. 12 CONTESTO OPERATIVO
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
LHYRA @2008
Applicando i valori trovati ad una situazione esemplificativa di un piccolo DC in cui nel 2000 erano installati 40 server
che all’epoca avevano ognuno un consumo di 250 Wh (oggi il valore è di circa 500 Wh per server) ci saremmo venuti
a trovare con la seguente dinamica di costi:
Consumo iniziale struttura 10,0 kWp
Coefficiente Condizionamento/Altro 1,4
Coefficiente incremento prezzo energia 8% (valore indicativo annuo stimato per il periodo 2008-2012)
Incremento forfait costo x altre voci 15% (accise locali e regionali, imposta produzione, dispacciamento ecc.)
Sconto prezzo acquisto per aziende 20%
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Incremento unitario consumi (tab01) 1,0 1,2 1,5 1,9 2,3 2,8 3,4 4,2 5,1 6,3 7,6 9,5 11,4
Consumo gruppo server 10,0 12,4 15,0 18,7 22,5 28,0 33,8 42,0 50,6 63,0 75,9 94,5 113,9
Consumo condizionamento e network 14,0 17,4 21,0 26,1 31,5 39,2 47,3 58,8 70,9 88,2 106,3 132,3 159,5
Totale consumi DC (kWh) 24,0 29,9 36,0 44,8 54,0 67,2 81,0 100,8 121,5 151,2 182,3 226,8 273,4
Totale MWp annui 210,2 261,6 315,4 392,4 473,0 588,7 709,6 883,0 1.064,3 1.324,5 1.596,5 1.986,8 2.394,8
Costo kWh al consumo in Italia (c€) 11,5 12,4 12,4 12,8 13,3 13,7 14,8 16,0 17,7 19,1 20,6 22,2 24,0
Tabella 2
Valore lordo a forfait con imposte (c€) 13,2 14,2 14,2 14,8 15,3 15,8 17,0 18,3 20,3 21,9 23,7 25,6 27,6
Valore scontato unitario x kWp (c€) 10,6 11,4 11,4 11,8 12,2 12,6 13,6 14,7 16,2 17,5 18,9 20,5 22,1
Costo totale fornitura elettrica (€/1000) 22,2 29,8 35,9 46,4 57,8 74,3 96,6 129,6 172,8 232,3 302,4 406,4 529,0
B olle tta e ne rge tica annua di un piccolo D C tipo
(40 se rv e r consumo Y2000 = 40x250 kwh = 10kWh)
600
500
+483%
400
Valori in €/1000
Dato storico rilevato
300
200
sperimentalmente
100
GREEN IT II rel 1.0
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Anno
14. 13 CONTESTO OPERATIVO
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LHYRA @2008
I FALSI MITI
La tentazione che si potrebbe avere guardando la tabella 2 e di pensare che questa non riguardi la media azienda ma
solo i grandi centri elaborazione dati oppure finire nel paradosso di pensare che il non aver aggiornato il parco server
ci abbia messo al riparo da questi aumenti di costo. Vediamo perché queste ipotesi sono false.
a) Presenza di vecchi server – quasi tutti i DC hanno al
proprio interno vecchie macchine provenienti da acquisizioni, Analisi di Uptime Institute su un campione
adeguamenti tecnologici parziali o semplicemente perché fanno qualificato di datacenter
girare vecchie procedure di cui si è in gran parte persa la 100
documentazione e si preferisce “non toccare”. L’idea che queste
Utilizzo in giorni del server nel periodo di esame
macchine non seguano l’incremento di potenza – perché non 90
aggiornate – è fuorviante. Innanzi tutto sono vecchie macchine 80
e per unità di calcolo sono molto meno performanti delle nuove
e consumano molta più energia per singola operazione e quindi 70
immettono più calore nel DC. Poi va anche considerato che
essendo poco performanti tendono con il tempo ad essere 60
sempre meno utilizzate, perché non più in grado di competere 50
con le richieste di elaborazione della clientela interna o esterna,
e quindi restano inattivi o effettuando poche operazioni di tanto 40
in tanto consumando però sempre lo stesso quantitativo di
energia e producendo calore durante tutta la giornata. Questo 30
Fino al 30% dei server
dato è stato chiaramente messo in evidenza da una recente 20 sono pressoché “morti”
analisi di Uptime Institute (rif. 3) che ha evidenziato come circa
il 30% dei server del campione utilizzato venisse utilizzato per 10
meno del 5% del tempo al giorno. Sebbene questa ricerca sia
GREEN IT II rel 1.0
stata condotta in USA non abbiamo motivo di ritenere la 0
situazione in Italia sostanzialmente differente. 0 10 20 30 40 50 90 100
Utilizzo medio giornaliero per server (%)
15. 14 CONTESTO OPERATIVO
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b) Impatto economico solo sui grandi Data Center – anche il pensare che l’impatto dei consumi energetici sia
relativo solo alle grandi strutture e che l’aumento della bolletta energetica sia una preoccupazione che non tocca le
medio/piccole aziende è fuorviante. Qualunque realtà si sia trovata nella necessità di allestire un DC, di posizionarci
gli apparati di rete e di condizionarlo scoprirà che ha più “punti di consumo energia” di quanti ne immaginava. Per
rendersene conto basta entrare nel DC e … contare !
Anche una media realtà si troverà ad avere almeno un server per la posta, uno o due server web, una macchina
dedicata all’acquisizione ordini, almeno un’altra ad uso esclusivo dell’amministrazione e un’altra per la Direzione del
Personale o del reparto marketing per le sue statistiche … e così via fino a contare i server per il backup e quelli per
altre micro applicazioni che sicuramente si erano del tutto dimenticate. A questi basta aggiungere i dispositivi di
rete, i sistemi di condizionamento degli ambienti, la sicurezza e l’illuminazione e ci si accorge di aver superato
abbondantemente le aspettative iniziali.
Nelle schede seguenti presentiamo come cresce la dinamica dei costi, anche partendo all’istante zero da un DC
creato il 1° gennaio 2008 e che consumi soltanto 5 kwh di potenza per alimentare i propri server e le altre
apparecchiature elettroniche installate (a titolo indicativo si consideri che un server medio consuma oggi 800/900
watt con una configurazione standard di dischi; il rack con la console consuma sui 100 watt; uno switch di rete 250
watt circa).
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16. 15 CONTESTO OPERATIVO
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UN SEMPLICE ESEMPIO
Riprendiamo l’esempio riportato alla fine del paragrafo precedente per mostrare come, senza interventi correttivi ed
ottimizzazioni del DC, anche un piccolo sistema che consuma 10kwh arrivi, nel giro di 9 anni a decuplicare la propria
bolletta energetica con un impatto considerevole sul conto economico dell’azienda.
Consumo iniziale struttura 10,0 kWp
Coefficiente Condizionamento/Altro 1,4
Coefficiente incremento prezzo energia 8% (valore indicativo annuo stimato per il periodo 2008-2012)
Incremento forfettizzato x altre voci 15% (accise locali e regionali, imposta produzione, dispacciamento ecc.)
Sconto prezzo acquisto per aziende 20%
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Incremento unitario consumi (tab01) 1,0 1,2 1,5 1,9 2,3 2,8 3,4 4,2 5,1 6,3
Consumo gruppo server 10,0 12,4 15,0 18,7 22,5 28,0 33,8 42,0 50,6 63,0
Consumo condizionamento e network 14,0 17,4 21,0 26,1 31,5 39,2 47,3 58,8 70,9 88,2
Totale consumi DC (kWh) 24,0 29,9 36,0 44,8 54,0 67,2 81,0 100,8 121,5 151,2
Totale MWp annui 210,2 261,6 315,4 392,4 473,0 588,7 709,6 883,0 1064,3 1324,5
Costo kWh al consumo in Italia (c€) 17,7 19,1 20,6 22,3 24,1 26,0 28,1 30,3 32,8 35,4
Valore lordo a forfait con imposte (c€) 20,4 22,0 23,7 25,6 27,7 29,9 32,3 34,9 37,7 40,7
Valore scontato unitario x kWp (c€) 16,3 17,6 19,0 20,5 22,2 23,9 25,8 27,9 30,1 32,6
Costo totale fornitura elettrica (€/1000) 34,2 46,0 59,9 80,5 104,8 140,8 183,4 246,4 320,8 431,2
Tabella 3
Bolletta energetica annua di un piccolo DC tipo
(1° gennaio 2008 = 5kwh potenza installata)
450
400
350
300
Valori in €/1000 250
GREEN IT II rel 1.0
200
150
100
50
0
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Anno
17. 16
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
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Premessa 1
Executive Summary 3
Contesto Operativo 6
Ridurre i consumi 16
Uno sguardo complessivo
Efficienza energetica nel condizionamento
Server & Storage Consolidation/Optimization
Environment Virtualization
Best Practice ed ottimizzazione operatività
Approccio metodologico 32
Osservazioni conclusive
Riferimenti
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RIDURRE I CONSUMI
18. 17 RIDURRE I CONSUMI
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LHYRA @2008
L’approccio alla riduzione dei consumi di un DC può avere molte strategie e ricette operative, oggi ci sono diverse
realtà che propongono soluzioni (HP, IBM, ANIXTER ecc.) ognuna delle quali basata su valide argomentazione e
consolidati processi tecnico-operativi e per fornire un quadro sistematico abbiamo raggruppato questi possibili
approcci in 4 famiglie principali.
Non esiste una soluzione “migliore” ma ogni ITC Manager troverà la più idonea in funzione della specifica situazione
operativa della struttura dei passi già intrapresi e del processo fin qui seguito. Per dare una indicazione generale,
anche alla luce degli studi internazionali che vengono con sempre maggior frequenza pubblicati (*), possiamo stimare
che l’impiego di queste metodologie possa portare ad una riduzione dei consumi generali dell’ordine del 40% - 55%.
Efficienza energetica attraverso
l’ottimizzazione degli spazi e dei sistemi
di condizionamento
“Environment Virtualization”
“Server & Storage
Consolidation/Optimization”
GREEN IT II rel 1.0
Ottimizzazione attraverso una gestione
più attenta dell’intero sistema
(*) – vedi dettagli nella sezione “Riferimenti”
19. 18 RIDURRE I CONSUMI
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GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
LHYRA @2008
Sempre per fornire una indicazione di massima di cosa significhi, sullo sviluppo dei costi del sistema un abbattimento
dei consumi energetici del 40%-55% riprendiamo la nostra Tabella 3 del sistema da 10kWp di consumo ed
ipotizziamo che nei 9 anni (3 cicli standard di evoluzione tecnologica secondo Moore) di sviluppo del modello
applichiamo 2 volte una riorganizzazione strutturale dei consumi del sistema.
Consumo iniziale struttura 10,0 kWp
Coefficiente Condizionamento/Altro 1,4
Coefficiente incremento prezzo energia 8% (valore indicativo annuo stimato per il periodo 2008-2017)
Incremento forfettizzato x altre voci 15% (accise locali e regionali, imposta produzione, dispacciamento ecc.)
Sconto prezzo acquisto per aziende 20%
Fattore di recupero efficienza stimato 40%
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Incremento unitario consumi (tab01) 1,0 1,2 1,5 1,9 2,3 2,8 3,4 4,2 5,1 6,3
Costo kWh al consumo in Italia (c€) 17,7 19,1 20,6 22,3 24,1 26,0 28,1 30,3 32,8 35,4
Valore lordo a forfait con imposte (c€) 20,4 22,0 23,7 25,6 27,7 29,9 32,3 34,9 37,7 40,7
Valore scontato unitario x kWp (c€) 16,3 17,6 19,0 20,5 22,2 23,9 25,8 27,9 30,1 32,6
A) SENZA EFFICIENZA ENERGETICA
Consumo gruppo server 10,0 12,4 15,0 18,7 22,5 28,0 33,8 42,0 50,6 63,0
Consumo condizionamento e network 14,0 17,4 21,0 26,1 31,5 39,2 47,3 58,8 70,9 88,2
Totale consumi DC (kWh) 24,0 29,9 36,0 44,8 54,0 67,2 81,0 100,8 121,5 151,2
Totale MWp annui 210,2 261,6 315,4 392,4 473,0 588,7 709,6 883,0 1064,3 1324,5
B) CON 2 CICLI DI EFF:ENERGETICA
Consumo gruppo server 10,0 12,4 7,5 9,3 11,2 13,9 16,8 20,9 12,5 15,6
Consumo condizionamento e network 14,0 17,4 10,5 13,0 15,7 19,5 23,5 29,3 17,6 21,9
Totale consumi DC (kWh) 24,0 29,9 17,9 22,3 26,9 33,5 40,3 50,2 30,1 37,5
Totale MWp annui 210,2 261,6 157,0 195,4 235,5 293,0 353,2 439,5 263,7 328,2
CONFRONTO BOLLETTA ENERGETICA A-B (tutti i dati seguenti sono espressi in €/000)
Spesa annua caso A 34 46 60 81 105 141 183 246 321 431
Spesa annua cumulata caso A 34 80 140 221 325 466 650 896 1.217 1.648
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Spesa annua caso B 34 46 30 40 52 70 91 123 79 107
Spesa annua cumulata caso B 34 80 110 150 202 272 364 486 566 673
Risparmio cumulato conseguito (CumA-CumB) - - 30 71 123 194 286 410 651 975
Tabella 4
20. 19 RIDURRE I CONSUMI
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LHYRA @2008
Nella simulazione presentata in Tabella 4, applicando un fattore di risparmio energetico del 40% nelle due
ottimizzazioni vediamo come la nostra piccola struttura di riferimento riesca a conseguire un saving cumulato di ben
975 k€ nei 9 anni di vita. Data la natura esclusivamente esemplificativa di questi dati il risparmio cumulato indicato
ha valore esemplificativo e non lo andiamo ad attualizzare nel tempo.
Nelle pagine che seguono presenteremo sinteticamente le quattro modalità per generare efficienza e ridurre la
bolletta energetica del DC. Volutamente non entreremo in dettagli tecnici ne ci spingeremo ad illustrare le diverse
modalità in cui queste opzioni possono essere applicate.
Lo scopo è esclusivamente quello di fornire una indicazione generale lasciando poi all’ITC Manager il compito di
approfondire le tematiche che lo interesseranno di più con i partner che riterrà più idonei. Qui noi ci limitiamo a
guardare l’opportunità da un lato finanziario mostrando come si possa auto-finanziare l’iniziativa con i saving generati
e a produrre risorse incrementali per l’azienda.
FINANZIAMENTO INIZIATIVA
T O
EN
AM
ON
N
IZI
TIO
ND
CO
IZA
RIDUZIONE COSTI
AL
Contributo alla bottom line
TU
VIR
N
CE
IO Contributo alla upper line
AC ST
GREEN IT II rel 1.0
AT
TI
PR BE
L ID
SO
EFFICIENZA – FACILITA’ DI
CON GESTIONE – AUMENTO SICUREZZA –
MAGGIOR CAPACITA’ ELABORATIVA
21. 20 RIDURRE I CONSUMI
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EFFICIENZA ENERGETICA NEL CONDIZIONAMENTO
Elemento caratterizzante: in un DC il calore viene generato, e si distribuisce in maniera non uniforme. Il non tener
conto di questo e non adottare specifici correttivi porta alla necessità di sovra-raffreddare l’ambiente per combattere
il più forte punto di calore (hot spot) per evitare che i server vadano in blocco. Questo porta ad eccedere anche di 3 o
4 volte il quantitativo di condizionamento (cioè di energia) che sarebbe invece sufficiente.
Storicamente i DC sono semplicemente stati
condizionati che si limitavano ad immettere aria
fredda nei locali ed il sistema di controllo era
limitato a misurazioni della temperatura
effettuate in maniera episodica dagli operatori
con conseguenti azioni ad-hoc di bilanciamento.
Il costo dell’energia non era un problema e non lo
era quindi neanche il condizionamento.
Con il tempo le situazioni sono cambiate, si è
iniziato a percepire la necessità di dissipazione
del calore come ben più complessa di quanto si
immaginava. Il DC si è dimostrato un termo-
sistema articolato e dinamico con la temperatura
variabile, anche di molti gradi, in funzione
dell’altezza e del punto di misurazione.
Ci si è accorti che ridurre genericamente la
temperatura perché un server andava in fault
portava ad uno spreco di risorse se non a
GREEN IT II rel 1.0
compromettere l’efficienza di altri che venivano
“congelati”. Misure ed elaborazioni dei Laboratori IBM
22. 21 RIDURRE I CONSUMI
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LHYRA @2008
HOT COLD Rispetto ad un condizionamento casuale dei DC, dettato più
AISLE AISLE dalla posizione dove era più facile porre gli split dei
condizionatori, si è andata affermando la best practice del “cold
aisle – hot aisle”, in pratica un alternarsi di corridoi tra i rack
condizionati (cold aisle) e non (hot aisle).
Sebbene questa sia oggi considerata la best practice, recenti
studi, condotti dai principali produttori hardware, hanno
dimostrato, nella pratica, la presenza all’interno di quasi tutti i
DC di hotspot (*1); bypass airflow (*2) e depressurizzazione
del Plenum (*3). Tutte cause che portano ad innalzamenti della
temperatura, anche di decine di gradi, non calcolati,
indesiderati e non controllati che hanno come conseguenza uno
spreco enorme di energia e il fault – con i danni che è facile
immaginare – di alcuni server o altri apparati alloggiati nei rack.
Negli ultimi anni si è prestata sempre maggiore attenzione al
problema del condizionamento dei DC e questo è stato poi
ulteriormente distinto fino a definire diverse metodologie per
caratterizzare i diversi rack di apparati in base al loro
assorbimento, da quelli che assorbono complessivamente meno
di 3 kWp fino ad arrivare ai grandi rack con un consumo
unitario prossimo ai 15kWp.
Senza entrare nello specifico dettaglio delle diverse soluzioni
disponibili mostriamo schematicamente come può essere
possibile ridurre i consumi adottando alcuni accorgimenti.
GREEN IT II rel 1.0
(*1) – HOT SPOT – zona del DC dove si verifica un innalzamento indesiderato e non controllato della temperatura
(*2) – BYPASS AIRFLOW – Un’indesiderata canalizzazione o mescolazione dei flussi d’aria freddo/caldo nel DC, principale cause di Hot spot
(*3) – DEPRESSURIZZAZIONE DEL PLENUM - perdita di pressione dell’aria fredda al di sotto del pavimento flottante, dovuta a fori passacavi
non tappati, ostruzione dei cavi o pathways errati, errato posizionamento nella diffusione dell’aria fredda, ad esempio diffusione diretta nel DC
e non nel sottopavimento
23. 22 RIDURRE I CONSUMI
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LHYRA @2008
In questo schema viene sinteticamente riportato – a puro titolo esemplificativo – come sia possibile ottimizzare il
condizionamento del DC avvicinando il coefficiente di efficienza al fattore ottimale teorico di 0,5X – 0,6X rispetto alla
potenza di elaborazione impiegata. In questo caso partiamo da una condizione di DC che abbia già implementato un
condizionamento “hot aisle – cold aisle”.
A B C
HA-CA (*1) Eliminazioni punti di fault Retro-pannelli con GAP Retro-pannelli senza GAP
ca. 20% 15%-18% 12%-14%
20% 33% 42%
100% 80% 67% 58%
(A) viene effettuata una verifica di tutti i potenziali punti di fault del condizionamento del DC che possono generare
bypass airflow o depressurizzazione del plenum. Mediamente questa attività può portare fino ad un 20% di efficienza.
(B) Vengono installati nei rack i retro-pannelli, con GAP e vengono chiusi i passaggi di aria nei rack dovuti ad assenza di
server. Mediamente questa attività genera un 15%-18% di efficienza incrementale.
(C) Vengono sostituiti i retro-pannelli con quelli senza GAP (*2) e si acquista un 12%-14% di efficienza incrementale
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(*1) – partendo da una situazione ancora più vergine, dove ad esempio non sia stato implementato alcune sistema di progettazione del
condizionamento il guadagno in termini di efficienza sarà ancora maggiore fino a raggiungere punte del 70%-75%
(*2) – è ovvio che il passo (C) non deve seguire necessariamente il passo (B) ma si può optare direttamente per questo con un salto, in questo
caso, di efficienza del 26%-31%.
24. 23 RIDURRE I CONSUMI
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LHYRA @2008
La soluzione presentata precedentemente ha il solo scopo di costituire un esempio di quelle che è possibile fare per
ridurre gli sprechi energetici dovuti ad un condizionamento non efficiente del DC. Oltre quella presentata ne esistono
ovviamente altre che vanno dall’utilizzare la temperatura esterna nelle regioni/mesi freddi (per i sistemi a minor
densità energetica) fino al raffreddamento tramite liquidi refrigerati per applicazioni ad altissima densità.
Occorrerà però tenere sempre in conto che nessuna soluzione sarà altrettanto valida come una corretta gestione del
sistema e la sua periodica supervisione e manutenzione.
DIFFERENTI SOLUZIONI AL VARIARE DELLE ESIGENZE DI
DIFFERENTI SOLUZIONI AL VARIARE DELLE ESIGENZE DI
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CONDIZIONAMENTO
CONDIZIONAMENTO
25. 24 RIDURRE I CONSUMI
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LHYRA @2008
Server & Storage Consolidation/Optimization
Elemento caratterizzante: tutti i DC sono soggetti prima o poi, e sempre con un ritmo più incalzante, alla server
sprawl, cioè all’aumento fuori controllo del numero dei server non giustificato da una reale esigenza. Questa crescita
portando ad un numero cospicuo di server sotto-utilizzati porta ad un consumo enorme di spazi, risorse ed energia.
Per quanto riguarda gli storage la situazione è ancora più critica sia perché le aziende tendono conservativamente a
non eliminare (o ne sono impossibilitate) vecchi archivi e backup, a volte anche in più copie, e perché con la
diffusione di internet copie dello stesso file, inviato come allegato di posta, tendono ad essere conservate su più
postazioni a livello locale e salvate su più server a livello centrale. Questa tendenza è in aumento al crescere delle
capacità di calcolo e della velocità dei file transfer.
Consolidamento e Virtualizzazione sono due concetti
strettamente collegati e, in un certo qual senso, possiamo
vedere la virtualizzazione come un ulteriore sviluppo del
consolidamento che, reso possibile dall’evoluzione tecnologica,
abbraccia potenzialmente tutto l’ambiente e va oltre le
limitazioni fisiche dei dispositivi stessi.
Non riteniamo saggio affrontare comunque processi di
virtualizzazione senza aver prima analizzato seriamente il
40%-50% consolidamento dei propri server e/o storage. Vincere
l’impazienza di essere sempre i primi o i migliori permette di
affrontare queste problematiche a ragion veduta,
progressivamente, riducendo i normali rischi connessi ed
ottenendo il meglio da ogni passaggio.
Anche in questo caso non è possibile dare delle stime certe di
guadagno di efficienza derivante da un processo di
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consolidamento perché questo valore dipende da molti fattori
% di server % di server caratteristica esclusiva dello specifico DC, possiamo però
utilizzata NON utilizzata azzardare che non sarà molto lontano dalla realtà attendersi un
guadagno di efficienza del 40%-50%.
26. 25 RIDURRE I CONSUMI
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LHYRA @2008
Se chiedessimo a qualsiasi IT Manager se nel proprio DC ci sono dei server
scarsamente utilizzati e probabile che la quasi totalità di questi ci direbbe che
questo non è il caso del suo sistema dove ogni server va a pieni giri.
L’esperienza, e l’osservazione diretta, ci ha mostrato che in DC attivi da almeno 5
Questo ovviamente non è il o 6 anni sono invece rari i casi in una attività di consolidamento non dia buoni
mio caso. I miei server sono risultati. Molto spesso infatti viene confusa la limitazione delle capacità
utilizzati al massimo … anzi elaborative, o l’esistenza di colli di bottiglia, come sinonimo di pieno utilizzo delle
sono insufficienti !
risorse.
Niente di più sbagliato ! Molto spesso questo è solo sintomo di sistemi inadeguati
o di carichi elaborativi non bilanciati o non bilanciabili a causa di elementi del
contesto non modificabili.
Nella pratica quasi in ogni DC si possono trovare:
• vecchi server ormai obsoleti e delegati a fare poche elaborazioni
sporadiche;
• server inseriti nel sistema in seguito ad acquisizioni di aziende o
integrazione di divisioni che vengono mantenuti operativi ma che sono poco
o nulla utilizzati;
• server su cui risiedono applicativi, e relativi dati (specie di natura
contabile) che vengono mantenuti in operatività esclusivamente per attività
di archivio con poche interrogazioni episodiche (non è raro trovare casi in
cui viene eseguito il backup di questi server quotidianamente);
• server dipartimentali, o al limite PC, che vengono dedicati ad applicazioni
locali e che, dopo un discreto utilizzo iniziale, vengono progressivamente
sotto-utilizzati.
A tutto ciò va aggiunto che queste macchine, vista l’età, sono le meno
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performanti in capacità elaborativa ma le meno efficienti da un punto di vista
energetico.
27. 26 RIDURRE I CONSUMI
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LHYRA @2008
Il fatto che il costo della bolletta energetica (e le emissioni di CO2) non fossero una criticità ha fatto si che il problema
non fosse tra le priorità dell’IT Manager fino ad oggi. E’ comunque interessante soffermarsi a valutare il consumo, ed
il relativo costo, di un server lasciato acceso tutto il giorno per 365 giorni l’anno. Un semplice PC da 300watt in un
anno consuma ben 2.628 kwh che, applicando il solito coefficiente di condizionamento di 1,4X, diventano poco più di
6.300 kWp. Questo consumo, ai valori attuali, equivale ad una spesa di 1.028 €/anno.
Consumo energetico Consumo energetico con Costo annuo in
Assorbimento di un PC
annuo altre componenti bolletta
(Watt)
(kWh) (kWh) (€)
300 2.628 6.307 1.028
Nella citata ricerca di McKinsey (rif.3) risulta che nei DC analizzati più del 30% dei server è utilizzato meno del 5%
Volendo calcolare quanto ottenere, in termini di risparmio energetico dal consolidamento dei server di un DC e
mantenendosi in situazioni più conservative, possiamo ipotizzare che nel nostro DC tipo ci sia 20% dei server
utilizzato al 5%, 30% utilizzato al 20%, 40% utilizzato al 50% e 10% utilizzato al 70%. In questa situazione,
ipotizzando un consolidamento anche solo delle due prime fasce avremo:
Capacità consumo Consumo Nuovo Capacità consumo Consumo
Num
utilizzo elaborativa unitario totale num utilizzo elaborativa unitario totale
server
puntuale (*) istantaneo istantaneo server puntuale (*) istantaneo istantaneo
20 5% 1,00 400 8.000
30 20% 6,00 500 15.000 10 70% 7,00 600 6.000
40 50% 20,00 600 24.000 40 50% 20,00 600 24.000
10 70% 7,00 600 6.000 10 70% 7,00 600 6.000
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100 34,00 53.000 60 34,00 36.000
32,08%
(*) – una capacità elaborativa di 1,00 equivale ad un server utilizzato al 100%. Nella simulazione viene considerato il caso che le macchine
meno utilizzate siano quelle più vecchie e con minor assorbimento.
28. 27 RIDURRE I CONSUMI
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LHYRA @2008
L’esempio mostrato indica chiaramente come una riduzione del 32% circa dei
consumi sia immediatamente realizzabile (la letteratura parla di risparmi
energetici fino al 60%). A questo risparmio va poi aggiunto quello per i sistemi di
condizionamento senza contare poi tutti gli altri vantaggi in termini di spazio,
Ma allora io potrei finanziare semplificazione dell’architettura, sicurezza, minori costi per riduzione del numero
un aumento della capacità di di licenze necessarie ecc. Tutti questi altri vantaggi, anche diversi ordini di
calcolo solo eliminando le grandezza superiori al semplice aspetto energetico, esulano questa trattazione e
macchine più obsolete ??
non vengono computati.
Per quanto riguarda gli aspetti economici del vantaggio da consolidamento si
rimanda invece alla fine del paragrafo.
consumo (watt) attività (%CPU)
(Elaborazione dati EMERSON @2007 – Rif. 13)
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I grafici riportano, a puro titolo esemplificativo i carichi di lavoro medio (in
termini di utilizzo %CPU) di un DC e come il consumo energetico di ogni
processore sia quasi del tutto indipendente da quanto questo sia utilizzato.
29. 28 RIDURRE I CONSUMI
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LHYRA @2008
La situazione presentata nell’esempio è puramente esemplificativa. Ogni DC avrà delle sue caratteristiche uniche. E’
comunque estremamente facile verificare la situazione specifica di ogni DC (o azienda) e, grazie ai tanti sw oggi
disponibili (HP Openview, Tivoli; Insight Manager, Nagios ecc.) potrà essere seguito un semplice processo di analisi in
grado di darci delle chiare indicazioni di partenza:
Analisi delle macchine di NO Addestramento utente
sede operative al di fuori Server o PC/server
(1PC acceso x 365 gg >
dell’orario di ufficio locale
1.000€/anno)
SI
Lista server e assimilabili
Misurazione carichi medi di
lavoro su periodo (i,e, 1
settimana o 1 mese)
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Analisi opportunità
30. 29 RIDURRE I CONSUMI
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LHYRA @2008
Environment Virtualization
Elemento caratterizzante: la complessità, la ridondanza, il sovrapporsi di ambienti e sistemi operativi anche
dovuto all’integrazione di divisioni o di intere aziende ha portato ad ottimizzare l’impiego delle risorse nel loro
complesso (non solo server e storage) considerando la totalità di strutture che costituiscono il sistema informativo.
Anche qui si osserva statisticamente una ridondanza di ciò che viene impiegato fino a 2 o 3 volte quello che sarebbe
necessario con una differente architettura virtuale del sistema.
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Schemi e dati MICROSOFT
31. 30 RIDURRE I CONSUMI
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LHYRA @2008
Volendo semplificare fino all’estremo il concetto potremmo dire che la “Environment Virtualization” è una server
consolidation estesa ad ogni oggetto che costituisce il datacenter o che vi interagisce fino ad abbracciare l’intero
ambiente informatico. E’ però vero che proporla in questo contesto come un ottimo metodo di abbattere
drasticamente la bolletta energetica sarebbe estremamente riduttivo e fuorviante delle potenzialità di questa.
Virtualizzare un DC porta tali e tanti vantaggi ed ha un così profondo impatto su l’intera infrastruttura ed
organizzazione IT che il risparmio energetico può essere considerato quasi solo come un benefico effetto collaterale.
Non possiamo fare a meno di citarla, più per dovere di cronaca che per altro, ma è impensabile utilizzarla solo come
metodo per abbattere i consumi.
Sebbene non sia una attività banale e vada affrontata con la dovuta professionalità ed il contributo di personale
specificamente competente, possiamo tranquillamente affermare che un’azienda che affronti il processo di
Environment Virtualization beneficia di vantaggi economici, funzionali ed organizzativi. Facendo riferimento alla
letteratura disponibile e limitando la nostra quantificazione al solo risparmio energetico risultante, possiamo dire che
l’abbattimento dei consumi energetici risultante può arrivare fino ad un 75%-80%.
Non ci dilungheremo oltre su questi aspetti ma, considerando che nel nostro processo ipotetico questa attività è
incrementale ad altre iniziative già intraprese di efficienza energetica ci limiteremo solo a considerare un cautelativo
15%-20%.
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32. 31 RIDURRE I CONSUMI
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LHYRA @2008
Best Practice ed ottimizzazione operatività
Elemento caratterizzante: pianificare, automatizzare ed ottimizzare le attività ripetitive, tenere sotto controllo il
funzionamento dei sistemi ed il consumo di energia, monitorare le curve di calore all’interno del DC periodicamente o
comunque dopo l’installazione di nuovi macchinari porta ad un buon guadagno di efficienza, anche energetica, senza
la necessità di ricorrere a grandi investimenti. Un processo strutturato ed una successiva verifica periodica dà valore
aggiunto anche ad altre iniziative di efficienza del DC.
Abbiamo fin qui elencato una serie di azioni ed attività che, senza eccezioni,
hanno sempre fatto ricorso ad una componente tecnologica, hardware o
software, di maggiore o minore complessità. Occorre però considerare che
qualsiasi tecnologia perde gran parte della sua efficacia senza una adeguata
attività di analisi, pianificazione e controllo. Possiamo quindi affermare, senza
tema di smentita, che il tool principale per ogni iniziativa di energy
efficiency all’interno del datacenter, sarà sempre e comunque una
strutturata attività procedurale.
In funzione delle dimensioni e dall’organizzazione interna dell’azienda si potrà
decidere se utilizzare, per questo processo, risorse interne o esterne ma,
qualunque sia l’opzione scelta, non si potrà prescindere dalla competenza
tecnica del team incaricato e dal selezionare risorse coinvolte il meno possibile
nelle problematiche che si dovranno andare ad analizzare per evitare di
limitarne le capacità di giudizio e quindi l’efficacia della soluzione individuata.
Basandoci su un approccio metodologico sviluppato nella sua forma base
GREEN IT II rel 1.0
presso i laboratori IBM, si può sintetizzare l’approccio procedurale da seguire
con lo schema riportato nella successiva sezione.
33. 32
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
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LHYRA @2008
Premessa 2
Executive Summary 4
Contesto Operativo 6
Ridurre i consumi 16
Approccio Metodologico 32
Il processo schematico
Il modello finanziario proposto
Osservazioni conclusive
Riferimenti
GREEN IT II rel 1.0
APPROCCIO METODOLOGICO
34. 33 APPROCCIO METODOLOGICO
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GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
Il processo schematico
LHYRA @2008
ANALISI E PROGETTO
ANALISI E PROGETTO
Presentazione proposta
CHECKPOINT
CHECKPOINT
In generale il processo di GREEN IT si presta bene ad essere iterativo, ogni fase dovrà comunque e sempre
al board, valutazione partire da una analisi della situazione attuale, da una misurazione dei consumi e da una valorizzazione della
delle risorse necessarie spesa in prospettiva per poter identificare le opportunità di generare efficienza e presentare un progetto dove, a
e dei ritorni attesi. fronte di un impiego di risorse, si possa stilare un piano di ritorni attesi su più anni e di valore generato per la
Approvazione e scelta bottom-line. E’ buona norma che anche in questa fase si venga assistiti da una terza parte qualificata e non
dei partner tecnici coinvolta nella situazione pregressa e/o nella vendita di soluzioni future.
SERVER & STORAGE CONSOLIDATION
SERVER & STORAGE CONSOLIDATION
CHECKPOINT
CHECKPOINT
Misurazione elettriche e
valutazione dei risultati in Una delle prime attività che può essere realizzata è senz’altro una server & storage consolidation eliminando
termini di progetto e – attraverso una integrazione – le apparecchiature più obsolete. Questa attività, che qui per esigenza di sintesi è
saving conseguiti anche stata indicata in un unico step, può ovviamente essere realizzata su più passaggi, anche distribuiti nel tempo, in
in proiezione pluriennale ordine di complessità crescente. Alla fine di ogni passaggio una fase di misurazione e verifica riporterà in termini
di efficienza energetica e quindi di risparmio economico il risultato conseguito.
OTTIMIZZAZIONE CONDIZIONAMENTO DATACENTER
OTTIMIZZAZIONE CONDIZIONAMENTO DATACENTER
CHECKPOINT
CHECKPOINT
Misurazione elettriche e Dopo una o più iterazioni di server & storage consolidation sarà senz’altro il momento di analizzare il proprio
valutazione dei risultati in datacenter in termini fisici di distribuzione dei flussi termici, dissipazione di calore e presenza di hot spot e quindi
termini di progetto e attuare una serie di iniziative finalizzate a ridurne i consumi. Queste potranno spaziare da attività di verifica ed
saving conseguiti anche ottimizzazione del lay-out del condizionamento e della struttura del DC fino alla installazione di nuovi rack a
in proiezione pluriennale bassa dissipazione.
VIRTUALIZATION
VIRTUALIZATION
CHECKPOINT
CHECKPOINT
Misurazione elettriche e La sequenza di azioni fin qui implementate avrà fatto si che la riduzione dei consumi energetici sia a questo
valutazione dei risultati in punto tangibile al punto di costituire un concreto beneficio alla bottom-line aziendale. Non sarà quindi difficile
termini di progetto e procedere così con attività più complesse e strutturate come la environment virtualization in grado di produrre
saving conseguiti anche ulteriori vantaggi economici ma anche una ristrutturazione organizzativa del DC e della sua struttura. Ancor più
in proiezione pluriennale per questa fase è importante servirsi dell’aiuto di un team esterno affidabile e preparato.
VALUTAZIONE E MANUTENZIONE EVOLUTIVA
VALUTAZIONE E MANUTENZIONE EVOLUTIVA
GREEN IT II rel 1.0
L’efficienza energetica raggiunta non sarà più una sorpresa a questo punto avendo seguito una costante e
precisa fase di monitoraggio. Sarà però basilare mantenere sotto costante monitoraggio la prestazione
energetica del DC e non è escluso, che un contratto di manutenzione e monitoraggio con una azienda esterna si
ripaghi immediatamente già ai primi scostamenti che, dopo un po’ di tempo, è inevitabile osservare.
35. 34
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
LHYRA @2008
Premessa 2
Executive Summary 4
Contesto Operativo 5
Ridurre i consumi 10
Approccio Metodologico 11
Osservazioni conclusive
Riferimenti
GREEN IT II rel 1.0
OSSERVAZIONI CONCLUSIVE
36. 35 OSSERVAZIONI CONCLUSIVE
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
GREEN IT – ALL’INTERNO DEL DATA CENTER
LHYRA @2008
Analisi delle macchine di
sede operative al di fuori Server o PC/server NO Addestramento utente
(1PC acceso x 365 gg >
dell’orario di ufficio locale 1.000€/anno)
SI
Lista server e assimilabili
Misurazione carichi medi di
lavoro su periodo (i,e, 1
settimana o 1 mese)
Analisi opportunità
GREEN IT II rel 1.0