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Costruire, valutare e certificare competenze
Roberto Trinchero (roberto.trinchero@unito.it) [ver. 02.09.2010]
1. La competenza situata
Il Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli1
ha delineato alcune im-
portanti linee guida per la valutazione e la certificazione delle competenze a
livello scolastico e professionale. In particolare è stata fornita una defini-
zione del termine “Competenza”, già entrata nella legislazione nazionale
(DM 139/20072
), in grado di orientare la progettazione di attività didattiche
e valutative. Secondo tale definizione le competenze indicano “la compro-
vata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o
metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo profes-
sionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsa-
bilità e autonomia”.
La definizione pone l’accento sull’“essere competente” come “saper agi-
re efficacemente in situazione”, utilizzando al meglio le proprie risorse (co-
noscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche) in risposta
a situazioni-problema (inerenti il lavoro, lo studio, lo sviluppo personale e
professionale). Non è quindi competente chi possiede un grosso “stock” di
risorse, ma chi è in grado di mobilitare efficacemente le risorse di cui di-
spone per affrontare una situazione contingente, da cui il termine “compe-
tenza situata” 3
.
Sviluppare una competenza situata significa lavorare non solo sulle ri-
sorse (ossia sui saperi e sulle capacità) del soggetto, ma anche sulle condi-
zioni che lo portano a mobilitare efficacemente le proprie risorse (cono-
scenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche) in relazione
ad una situazione-problema, allo scopo di proporre risposte efficaci, che ne
esprimano la piena responsabilità ed autonomia.
Ma quali sono le condizioni che favoriscono il “saper agire in situazio-
ne”? Per “agire con competenza”, un soggetto deve essere in grado di “leg-
gere” la situazione-problema secondo modelli “competenti”, che lo portino
ad interpretarla, assegnarvi senso e, di conseguenza, prendere decisioni per-
tinenti. Sulla base di tali decisioni il soggetto intraprenderà azioni efficaci
in risposta alla situazione stessa, scegliendo tra un insieme di strategie a sua
disposizione. Il soggetto dovrà infine valutare in itinere la bontà delle pro-
1
http://ec.europa.eu/education/policies/educ/eqf/eqf08_en.pdf
2
http://www.pubblica.istruzione.it/news/2007/allegati/obbligo_istruzione07.pdf
3
Si veda Le Boterf (2008).
2
prie interpretazioni ed azioni, rivedendole e cambiandole qualora queste
non dovessero rivelarsi adeguate nel corso degli eventi.
Quattro elementi caratterizzano la possibilità di agire efficacemente in si-
tuazione e quindi la “profondità” della competenza del soggetto.
Il primo elemento è la quantità e qualità di risorse possedute e mobilita-
bili, in termini di conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o meto-
dologiche, unita all’adeguatezza di queste alla situazione-problema da af-
frontare.
Il secondo elemento riguarda i modelli, espliciti o impliciti, che guidano
l’interpretazione della situazione-problema da parte del soggetto e la con-
seguente scelta delle strategie da mettere in atto. Una corretta “visione della
situazione” consente al soggetto di scegliere le strategie di azione adeguate
alla situazione stessa e quindi maggiormente efficaci. Il soggetto competen-
te, prima ancora di cercare una strategia, cerca di ridefinire il problema in
una forma ottimale per la sua soluzione. Chiameremo questi modelli strut-
ture di interpretazione.
Il terzo elemento riguarda le concrete strategie operative che egli mette
in atto per raggiungere gli scopi che si prefigge, in presenza di una data si-
tuazione-problema. Chiameremo queste strategie strutture di azione.
Il quarto elemento riguarda la capacità del soggetto di capire, in itinere,
se le strategie adottate sono effettivamente le migliori possibili e di cam-
biarle opportunamente in caso contrario. E’ questa una capacità autorifles-
siva e autoregolativa che ha a che fare con la capacità del soggetto di ap-
prendere dall’esperienza concreta che egli compie quotidianamente. Chia-
meremo queste capacità strutture di autoregolazione.
Formare soggetti all’acquisizione di competenza significa quindi lavora-
re sulle skills dei soggetti e, contemporaneamente, sull’applicazione di que-
ste skills a situazioni formative, suggerendo modelli interpretativi e strate-
gie di azione, aiutando i soggetti a costruirne e sperimentarne di nuovi e in-
ducendoli a riflettere sistematicamente sulle proprie interpretazioni ed a-
zioni. Il soggetto dotato di buone strutture di pensiero saprà utilizzare effi-
cacemente “ciò che sa e sa fare” nelle varie situazioni, soprattutto quelle
nuove e impreviste, che si troverà ad affrontare nel corso della sua vita.
2. Costruire la competenza: alcuni principi
In un’ottica di competenza situata, progettare percorsi didattici per svi-
luppare competenze significa definire le condizioni ottimali che portino il
soggetto ad assimilare risorse e a costruire strutture di pensiero efficaci.
3
Risorse e strutture sono costituite in larga misura da rappresentazioni
mentali dei soggetti4
, quindi come tali non si possono “trasmettere” da un
docente ad un discente. L’azione didattica deve essere finalizzata a mettere
il soggetto in condizione di “costruire” buone rappresentazioni, fermo re-
stando che saranno sempre “sue” rappresentazioni personali.
Formare all’“agire con competenza in situazione” richiede quindi un net-
to cambiamento di prospettiva rispetto agli approcci didattici classici. Al-
cuni principi utili da seguire nella progettazione formativa possono essere5
:
1. Predisporre percorsi che tengano conto del fatto che l’apprendimento è
un processo non lineare. Nella logica “tradizionale” dei programmi scola-
stici i saperi hanno una loro linearità intrinseca: si apprende attraverso “se-
quenze” didattiche, spesso rigide e predefinite. Nella vita reale (“fuori dalla
scuola”), però, i ragazzi non apprendono in questo modo. La conoscenza di
un fatto o di un fenomeno avviene attraverso una pluralità di percorsi e di
alternative: gli eventi della vita di un cantante o di un attore famoso si ap-
prendono acquisendo man mano informazioni su di lui attraverso molteplici
fonti (Tv, radio, quotidiani, riviste, Internet, dialoghi con gli amici, ecc.).
La realtà viene esplorata e rappresentata di continuo dai soggetti che vivono
in essa: è normale ritornare più volte sugli stessi fatti e fenomeni ed ogni
volta che vi si ritorna si acquisiscono nuovi elementi che rendono più det-
tagliata la rappresentazione. Per i problemi tipici del mondo reale (non per
quelli tradizionalmente “scolastici”, ossia concepiti per essere risolti con
una semplice applicazione meccanica di procedure) non esistono soluzioni
uniche, ma ne sono possibili molteplici, ciascuna con i suoi pro e contro e
una sua coerenza intrinseca con determinate linee di pensiero e di azione.
E’ normale quindi che un ragazzo abituato alla complessità dell’interazione
con l’universo mediale, veda la linearità tipica della didattica “trasmissiva”
scolastica come un qualcosa del tutto slegato dal modo di costruire cono-
scenza tipico della vita reale. Cercare quindi di insegnare contenuti e stra-
tegie che i ragazzi dovrebbero applicare nella vita senza tenere conto del
modo che hanno i ragazzi di apprendere nel loro quotidiano, appare una
strategia con scarse probabilità di successo.
2. Predisporre percorsi che tengano conto del fatto che l’apprendimento è
un processo attivo e intenzionale. Prerequisito dell’apprendere è che i sog-
getti scelgano di farlo. Per un soggetto in formazione, ragazzo o adulto, è
molto più semplice cercare conferme alle proprie “visioni del mondo” in-
genue che non impegnarsi nella costruzione di visioni del mondo alternati-
4
Si veda Anderson (2009).
5
I principi enunciati si ispirano a quelli che guidano la progettazione di “ambienti
di apprendimento” di taglio costruttivista (Jonassen, 1994).
4
ve, maggiormente ampie e fondate. L’attivarsi e superare questa sorta di
“inerzia della mente” richiede una “buona ragione” per farlo. E’ quindi
l’insegnante a dover stimolare l’interesse e la voglia di apprendere
dell’allievo, aiutando il soggetto a trovare “buone ragioni” per cambiare
non solo le proprie rappresentazioni mentali ma anche il proprio atteggia-
mento verso le attività scolastiche. Cercare sempre i “compiti più facili”
non offre sicuramente buone occasioni di sviluppare risorse e strutture di
pensiero complesse. Come sottolinea Papert, giocare ad un videogame o ad
un gioco di ruolo, smontare un ciclomotore, organizzare un concerto, non
sono sicuramente attività più facili delle normali attività scolastiche, eppure
i ragazzi le preferiscono. Perché? Il problema è nella capacità di attivazio-
ne che ha l’azione didattica proposta dall’insegnante, la quale passa per il
proporre attività e obiettivi che vengano incontro a bisogni ed interessi che
gli allievi stessi riconoscano essere per loro significativi, ossia importanti
per la loro crescita personale e sociale. In tal senso essere bravi in un vide-
ogioco è per il ragazzo fonte di considerazione sociale nel gruppo dei pari,
mentre può non esserlo essere bravi in matematica. Insegnare contenuti
scolastici partendo dai media che utilizzano i ragazzi può essere un modo
per motivarli e farli riflettere su aspetti di un mondo dato in larga parte per
scontato.
3. Predisporre percorsi che tengano conto del fatto che l’apprendimento è
un processo costruttivo. Apprendere significa costruire e ricostruire conti-
nuamente rappresentazioni mentali personali di entità, concrete o astratte,
presenti nel mondo. I materiali e le situazioni proposte sono i punti di par-
tenza per la costruzione di queste rappresentazioni. Come accennato, bam-
bini e ragazzi costruiscono giorno per giorno le proprie rappresentazioni
sulla base della molteplicità di stimoli con cui vengono in contatto, ma non
è detto che queste rappresentazioni siano corrette o siano le migliori possi-
bili. L’insegnante dovrebbe lavorare per far emergere le rappresentazioni
dei ragazzi, guidando gli allievi a riflettere su di esse, evidenziandone le in-
congruenze e le debolezze, allo scopo di attrezzare i discenti con strategie e
strumenti concettuali che li mettano in grado di costruire rappresentazioni
più ampie, mature e fondate. Le rappresentazioni “ingenue” prodotte per
spiegare fenomeni della vita quotidiana costituiscono buoni punti di parten-
za su cui iniziare a lavorare.
4. Predisporre percorsi che tengano conto del fatto che l’apprendimento è
un processo sociale. Non si apprende solo per esperienza diretta ma anche
attraverso gli scambi con gli altri. Le interazioni e gli scambi comunicativi
sono a tutti gli effetti attività di apprendimento. Il successo dell’azione
formativa deriva dalla partecipazione attiva di tutti gli allievi coinvolti, dal-
la qualità e continuità della loro interazione, finalizzata alla negoziazione di
5
soluzioni, alla rielaborazione di saperi, allo scambio di esperienze, alla co-
progettazione di soluzioni e alla condivisione di mete, obiettivi e processi.
Si tratta di sfruttare le sinergie positive che derivano dal bisogno dei ragaz-
zi di conoscersi, socializzare, confrontarsi, fare delle cose assieme.
L’azione didattica deve quindi promuovere le attività di scambio e di con-
fronto, sotto forma di tutoring tra pari, confronto reciproco dei propri pro-
dotti, discussione a coppie e di gruppo, interazione di gruppo più o meno
strutturata finalizzata alla risoluzione di problemi. Nelle attività didattiche
questo significa stimolare la discussione critica tra i ragazzi sulle esperien-
ze compiute, a scuola e fuori, sotto la guida dell’insegnante.
5. Predisporre percorsi che tengano conto del fatto che l’apprendimento è
un processo autoriflessivo. Non è possibile costruire buone rappresentazio-
ni se non si è in grado di riflettere sulla bontà delle proprie rappresentazio-
ni. Il superamento della formazione scolastica come “trasmissione di solu-
zioni”, in favore di una formazione come “ausilio alla costruzione persona-
le di soluzioni”, prevede che il momento formativo punti allo sviluppo delle
capacità di autoriflessione sulla propria azione e di autoregolazione di essa.
E’ grazie alle capacità di autoriflessione che il soggetto impara a “fare il
punto” su quanto ha appreso e quanto deve ancora apprendere e, se neces-
sario, ad operare delle “correzioni di rotta”. Questa capacità di tipo metaco-
gnitivo va incoraggiata e costruita fin dai primi anni di scuola. I ragazzi che
sanno accorgersi da soli che “qualcosa non funziona” nel loro modo di ap-
prendere avranno maggiori chances di poter attivare processi efficaci di
crescita personale.
6. Predisporre percorsi che tengano conto del fatto che l’apprendimento è
un processo situato. Ogni problema del mondo reale in cui si imbatte
l’allievo può essere per lui occasione di apprendimento di contenuti scola-
stici, a patto che vi sia qualcuno che gli abbia insegnato a “leggere” la real-
tà, e ad affrontarla, servendosi di quanto appreso a scuola. In tal modo,
scrivere su un forum può essere una buona occasione per imparare
l’italiano, scegliere il gestore telefonico più conveniente può essere una
buona occasione per imparare la matematica, ascoltare il proprio cantante
preferito può essere una buona occasione per imparare una lingua straniera.
Utilizzare la situazione-problema tratta dalla vita quotidiana dei ragazzi
come punto di partenza dell’azione didattica, e non come punto di arrivo, è
un formidabile mezzo per attivarne la curiosità e la disponibilità ad appren-
dere e sviluppare il “saper agire in situazione”. I media, ad esempio, pro-
pongono ai ragazzi molteplici situazioni differenti che possono rappresenta-
re punti di partenza per apprendere la lingua, la matematica, le scienze, la
storia, la geografia e tutto ciò che può insegnare la scuola.
6
7. L’apprendimento non finisce una volta varcato il cancello della scuo-
la, ma è un processo contiguo con altri processi della vita quotidiana.
Quanto appreso nella vita quotidiana deve essere portato (e migliorato) a
scuola e quanto appreso a scuola deve essere portato (e migliorato) nella
vita quotidiana. Questo significa che l’insegnante deve avvalersi delle
competenze che gli allievi sviluppano fuori dalla scuola (ad esempio saper
usare il computer, saper usare Internet, saper fotografare, saper usare un vi-
deogioco, ecc.) per aiutarli a raggiungere gli obiettivi scolastici. Non vi è
distacco tra il mondo dell’“imparare” e il mondo del “fare” dato che ogni
situazione di vita può essere una situazione di apprendimento, a patto che vi
sia qualcuno (insegnante o proprio pari) che aiuti il soggetto a vederla come
tale.
3. Progettare attività didattiche
I principi suddetti possono essere applicati da insegnanti e formatori
secondo molteplici strategie. Presenteremo in questo testo un modello di
strutturazione di attività didattiche basato sul ciclo di apprendimento espe-
rienziale enunciato da Pfeiffer e Jones (1985; Pfeiffer e Ballew 1988),
schematizzato in figura 1.
Il ciclo proposto parte da un Problema, che deve essere: a) aperto,
ossia ammettere molteplici soluzioni, ognuna con punti di forza e punti di
debolezza; b) significativo per i soggetti a cui viene sottoposto, ossia sfi-
dante e pensato per creare gratificazione, intrinseca o estrinseca, nel risol-
verlo; c) da risolvere da soli, a coppie o in piccolo gruppo, ma sempre po-
tendo contare sull’interazione con i compagni e con l’insegnante e sulla
consultazione di materiali didattici.
Risolvere il problema porta l’allievo a compiere un’Esperienza
all’interno di un contesto sociale (ad esempio il gruppo classe o il gruppo di
formazione). Ciascun allievo (o ciascuna coppia o il portavoce del gruppo)
deve poi narrare la sua Esperienza (Comunicazione, ossia esposizione ver-
bale/visuale di quanto esperito) e, con l’aiuto del docente e del gruppo clas-
se, Analizzare i punti di forza e i punti di debolezza della soluzione da lui
(o da loro) proposta al Problema di partenza. Il docente e il gruppo classe
sintetizzeranno poi i punti di forza di tutte le soluzioni emerse al fine di
produrre una o più soluzioni ottimali e di estrapolare i principi generali su
cui la soluzione o le soluzioni ottimali dovrebbero basarsi (Generalizzazio-
ne). Il docente proporrà poi un altro problema a cui tali principi e soluzioni
dovranno essere applicati (Applicazione) e questo farà partire un nuovo ci-
clo di apprendimento esperienziale, secondo un percorso a spirale.
7
Organizzare in tal modo le Attività didattiche presenta numerosi vantag-
gi. Anzitutto si sviluppa la consapevolezza dell’allievo che ad un Problema
aperto possono esistere molteplici soluzioni, alcune migliori e alcune peg-
giori, e che i propri modelli interpretativi e di azione non sono gli unici
possibili. In secondo luogo, l’attenzione dell’allievo non viene focalizzata
sulla soluzione del Problema (il prodotto) ma sul processo che porta a tale
soluzione e sui principi generali che da esso è possibile estrapolare ed ap-
plicare a Problemi analoghi. L’allievo impara quindi che è importante ri-
solvere il Problema, ma è molto più importante saper spiegare perché lo si
è risolto proprio in questo modo, estrapolare le regole generali con le quali
è possibile risolvere problemi di quella tipologia e saper applicare quanto
appreso ad una situazione nuova, non contemplata nell’Esperienza appena
compiuta. Le Attività didattiche così strutturate invitano quindi gli allievi a
cimentarsi nell’affrontare problemi sempre nuovi, guidandoli a sviluppare
contemporaneamente sia le risorse conoscitive sia le strutture di pensiero
che ne orientano l’applicazione.
Fig. 1 – Il ciclo di apprendimento esperienziale di Pfeiffer e Jones
Problema
AnalisiGeneralizzazione
Esperienza
ComunicazioneApplicazione
8
E’ necessario sottolineare come i cinque momenti del processo formati-
vo: a) non definiscano una sequenza rigida ma flessibile, ossia vi possono
essere momenti di sovrapposizione delle varie fasi; b) rappresentino un ca-
novaccio per la progettazione di Attività formative in cui alternare momenti
di esperienza e di concettualizzazione dell’esperienza. La figura 2 illustra
nel dettaglio i vari momenti del ciclo attraverso alcuni esempi.
Fig. 2 – Esempio di Attività didattica basata sul ciclo di apprendimento e-
sperienziale di Pfeiffer e Jones
Cosa fa l’insegnante Cosa fanno gli allievi
Esperienza
Dà una consegna all’allievo (Proble-
ma) che stimoli la conduzione di
un’Esperienza. Un esempio di conse-
gna può essere:
“Ascoltate una notizia radiofonica data
da diversi giornali-radio e testimoni
diretti e: a) cercate di comporre un te-
sto che illustri cosa è effettivamente
successo secondo voi, individuando
anche eventuali incongruenze nelle
diverse fonti informative; b) cercate di
identificare i punti di vista (ossia le
opinioni) associabili a ciascuna delle
fonti informative); c) esprimete la vo-
stra opinione personale (al di là di co-
sa sia effettivamente successo) sui fat-
ti.”
(Altri esempi di consegne sono dispo-
nibili nel paragrafo 5)
Nel compiere l’esperienza gli allievi
possono consultarsi con il docente e
con i colleghi e possono utilizzare ma-
teriali informativi quali ad esempio
testi brevi (ad esempio glossari o guide
sintetiche di riferimento), siti web, en-
ciclopedie, manuali.
Svolgono, individualmente, a cop-
pie o in piccoli gruppi, la consegna
che ha dato loro l’insegnante.
9
Comunicazione
Invita ciascun allievo (o ciascun grup-
po) a raccontare la propria esperienza.
Nella discussione l’insegnante cerca di
far emergere l’interpretazione della
consegna da parte di chi ha svolto il
lavoro e le strategie che ha adottato
per risolverla, cercando per quanto
possibile di valorizzare i punti di forza
di ciascun prodotto, per non indurre
“chiusure” nei ragazzi.
Narrano la propria esperienza, pre-
sentano il proprio prodotto, espon-
gono il processo che ha portato
proprio a quel prodotto (e non ad
altri) e le “buone ragioni” alla base
delle proprie scelte (“perché ab-
biamo deciso di fare così”).
Esaminano i prodotti dei compagni,
li comparano con il proprio e li di-
scutono in gruppo, guidati
dall’insegnante, in modo da: a) ac-
quisire consapevolezza del fatto
che vi sono più modi per adempiere
alla consegna data; b) acquisire
consapevolezza della propria inter-
pretazione della consegna e delle
proprie strategie nell’affrontarla.
Analisi
L’insegnante scrive alla lavagna (o
spiega oralmente) agli allievi un in-
sieme di criteri per valutare il prodotto
nato dalla consegna (i criteri possono
anche essere stati costruiti insieme con
la classe in un’Attività precedente),
oppure fornisce una o più “buone” so-
luzioni possibili non emerse nella di-
scussione.
Sulla base dei criteri o delle soluzioni
date, chiede agli allievi, durante la di-
scussione, di trovare i punti di forza
(“in cosa la mia soluzione è buona e
perché”) e i punti di debolezza (“in
cosa la mia soluzione non è buona e
perché”) dei loro lavori e li elenca alla
lavagna in una tabella a due colonne.
L’elenco dei punti di debolezza può
configurare un insieme di “errori tipi-
ci”.
Valutano i lavori presentati sulla
base dei criteri presentati e, insieme
all’insegnante, ne trovano i punti di
forza e i punti di debolezza.
Riconoscono gli elementi delle loro
soluzioni che soddisfano i criteri
presentati o che sono presenti an-
che nelle buone soluzioni.
Esaminano gli “errori tipici” elen-
cati e li riconoscono nei propri ela-
borati.
10
Generalizzazione
Sulla base di quanto emerso nella fase
di Analisi, chiede agli allievi di dire
quali sono secondo loro i “buoni mo-
di” per adempiere alla consegna e per-
ché questi si possono considerare
“buoni modi”. I “buoni modi” possono
emergere dalla sintesi dei punti di for-
za elencati alla lavagna, ma anche dai
criteri, dagli esempi di “buone” solu-
zioni e dai suggerimenti dati
dall’insegnante.
Invita gli allievi a trovare altre situa-
zioni a cui sia possibile applicare le
“buone” soluzioni costruite.
Isolano i “buoni modi” per svolge-
re la consegna sulla base di quanto
evidenziato nella fase di analisi.
In questa operazione: a) acquisi-
scono consapevolezza del fatto che
non tutti i modi per interpretare e
risolvere la consegna hanno la stes-
sa efficaca ed efficienza; b) acqui-
siscono consapevolezza di come
evitare gli errori tipici elencati.
Cercano altre situazioni, traendole
dalle loro esperienze di vita quoti-
diana, a cui sia possibile applicare
le “buone” soluzioni costruite.
Applicazione
Propone una nuova consegna in cui gli
allievi debbano dimostrare di saper
applicare le “buone” soluzioni costrui-
te.
La nuova consegna può riguardare la
semplice applicazione delle soluzioni
costruite (in questo caso l’allievo deve
scegliere la soluzione migliore per
quel dato problema), oppure può ri-
chiedere anche l’ampliamento della
soluzione proposta con nuovi elementi
di conoscenza.
Questa consegna dà inizio ad una nuo-
va fase di Esperienza, quindi ad un
nuovo ciclo.
Affrontano la nuova consegna,
dando dimostrazione di saper ap-
plicare le “buone” soluzioni co-
struite e di saperle ampliare se ne-
cessario.
Così facendo iniziano una nuova
fase di Esperienza.
11
4. Valutare e certificare la competenza
Se la competenza non è un semplice insieme di skills, ma è un processo
in cui le risorse del soggetto vengono orchestrate e mobilitate per produrre
soluzioni efficaci ad una situazione-problema contingente, la sua valutazio-
ne deve far riferimento: a) alle risorse possedute, in termini di conoscenze,
abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche; b) ai modelli con cui
il soggetto interpreta determinate situazioni problematiche (strutture di in-
terpretazione); c) alle strategie con cui le affronta (strutture di azione); d) ai
modi con cui riflette sulle proprie interpretazioni e strategie (strutture di au-
toregolazione).
I quattro aspetti citati ci consentono di definire delle dimensioni su cui
collocare indicatori riferiti alla performance dell’allievo e attraverso questi
delineare dei profili di competenza. La vicinanza della prestazione
dell’allievo al profilo di competenza del “novizio” o a quello dell’“esperto”
(ossia la figura assunta come “competente” per definizione) definirà una
maggiore o minore profondità della sua competenza, come illustrato
nell’esempio della figura 3. In tale esempio la competenza sotto esame è
“Saper consultare la Rete come sorgente di documentazione” e la situazio-
ne-problema proposta è “Compilate una sitografia ragionata sulle applica-
zioni dei diagrammi cartesiani in fisica”.
Fig. 3 – Esempi di profili di competenza
Profilo di competenza del “no-
vizio”
Profilo di competenza dell’“esper-
to”
Risorse E’ in grado di leggere e com-
prendere un testo di matematica
rivolto al primo anno della
scuola secondaria.
Sa utilizzare Google.
E’ in grado di leggere e compren-
dere un testo di matematica rivolto
al primo anno della scuola secon-
daria.
Ricorda che i diagrammi cartesiani
possono essere utilizzati per rap-
presentare modelli matematici.
Sa utilizzare Google.
Strutture di
interpreta-
zione
Interpreta la consegna in modo
riduttivo come “Cercare pagine
Web in cui compaiano le parole
‘diagramma’, ‘cartesiano’ e ‘fi-
sica’”.
Riformula la consegna come “Cer-
care pagine Web che trattino la
costruzione di modelli matematici
in fisica e valutarne l’attinenza con
il problema di partenza”.
Strutture di
azione
Apre Google e cerca i termini
“diagramma cartesiano fisica”.
Apre Google e cerca i termini
“diagramma cartesiano” “modelli
matematici” “fisica”. Scorre i siti
12
trovati, identifica altre parole chia-
ve in grado di focalizzare meglio il
tema e ripete la ricerca. Opera una
classificazione dei siti secondo
l’attinenza al problema in oggetto.
Strutture di
autoregola-
zione
Anche se la ricerca lo porta a
risultati deludenti non è in gra-
do di formulare interpretazioni
e strategie alternative: la con-
clusione a cui giunge è “Vi è
poco materiale in Rete su
quell’argomento”.
Scarta rapidamente le parole chia-
ve che non lo portano a risultati
pertinenti e si focalizza su quelle
più proficue. Rivede e migliora i
criteri di attinenza dei siti man
mano che ne scopre di nuovi.
Tra i due estremi è possibile definire numerosi profili di competenza in-
termedi: la competenza non va considerata come un “tutto o niente” ma
come una proprietà con stati continui (figura 4). Soggetti dotati di un pa-
trimonio più o meno ampio di skills sono in grado di risolvere problemi di
varia difficoltà ma che ammettono scarsi margini interpretativi (problemi
chiusi), strategie di soluzione prevalentemente univoche e modi per valuta-
re la propria azione che fanno riferimento al riconoscimento di azioni “giu-
ste” o “sbagliate”. Soggetti dotati di un patrimonio più o meno ampio di
competences sono in grado di risolvere problemi che ammettono molteplici
interpretazioni e molteplici strategie di soluzione, ciascuna delle quali non
si può definire del tutto “giusta” o “sbagliata” ma di cui è possibile mettere
in luce i punti di forza e i punti di debolezza.
Fig. 4 – Il cursore della competenza (adattato da Le Boterf, 2000)
- Esecuzione
- Ripetizione
- Semplicità
- Problemi chiusi
- Soluzioni univoche
- Soluzioni Giuste/
sbagliate
Skills (esecuzio-
ne di operazioni
prescritte con un
livello più o meno
alto di difficoltà)
Competences
(gestione di si-
tuazioni comples-
se e non routina-
rie, con autonomia
e responsabilità)
- Iniziativa
- Innovazione
- Complessità
- Problemi aperti
- Soluzioni multiple
- Soluzioni con
Punti di forza/punti
di debolezza
13
E’ necessario sottolineare che la competenza è un concetto che per sua
natura non ammette riduzionismi. Sebbene sia possibile raccogliere infor-
mazioni sui singoli aspetti, la valutazione deve tenere conto del profilo di
competenza complessivo dello studente, ossia del come le skills inerenti i
quattro aspetti interagiscano tra di loro e costituiscano un insieme struttura-
to ed integrato di saperi socio-comunicativi, teoretici, metodologici, tecni-
ci, autoriflessivi, il quale, a contatto con determinate problematiche e speci-
fici contesti applicativi, origina il saper agire in situazione che è alla base
della competenza.
In base all’attuale legislazione nazionale (DM 9/2010) 6
, la certificazione
delle competenze al termine dell’obbligo di istruzione deve far riferimento
ai quattro assi culturali descritti dal DM 139/20077
. Per ciascuna delle
competenze relative ai quattro assi culturali è possibile esprimere un giudi-
zio declinato su tre livelli:
a) livello base: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note,
mostrando di possedere conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare
regole e procedure fondamentali. E’ un livello puramente esecutivo, in cui
lo studente applica procedure risolutive a problemi in cui i margini di inter-
pretazione e di scelta di strategie sono minimi. Le situazioni-problema as-
sociate a tale livello sono ad esempio “Calcola l’ipotenusa di un triangolo
rettangolo a partire dai due cateti”.
b) livello intermedio: lo studente svolge compiti e risolve problemi com-
plessi in situazioni note, compie scelte consapevoli, mostrando di saper uti-
lizzare le conoscenze e le abilità acquisite. E’ un livello che denota la capa-
cità dello studente di affrontare problemi con margini interpretativi e che
richiedono scelte autonome in termini di strategie da applicare, anche se le
situazioni da affrontare sono note, ossia già viste ed affrontate nel corso
dell’attività didattica. Le situazioni-problema associate a tale livello sono
analoghe a quelle presentate nel paragrafo 5.
c) livello avanzato: lo studente svolge compiti e problemi complessi an-
che in situazioni non note, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze
e delle abilità; inoltre sa proporre e sostenere le proprie opinioni e assume-
re autonomamente decisioni consapevoli. E’ un livello che denota la capa-
cità di affrontare anche problemi non esplicitamente affrontati nell’attività
didattica ed un alto grado di capacità riflessiva, che consente allo studente
di distaccarsi criticamente dagli argomenti e dalle situazioni studiate per
esprimere un’opinione personale, originale e coerente. Le situazioni-
problema associate a tale livello sono analoghe a quelle presentate nel pa-
6
www.edscuola.eu/wordpress/?wpfb_dl=167
7
www.pubblica.istruzione.it/news/2007/allegati/obbligo_istruzione07.pdf
14
ragrafo 5, con l’accortezza di sottoporre allo studente, in sede di valutazio-
ne, una situazione-problema mai esplicitamente affrontata prima.
E’ opportuno, per dare un significato “operativo” (cosa è effettivamente
in grado di fare lo studente?) e non astratto ai giudizi di certificazione e-
spressi sui tre livelli suddetti esplicitare, allegandolo al documento di certi-
ficazione, le attività e le situazioni-problema in cui l’allievo ha dimostrato
di saper esercitare le competenze definite dai tre livelli suddetti. La figura 5
riporta un esempio di prova di certificazione8
.
Fig. 5 - Esempio di prova di certificazione
Competenza: Inquadrare l’attività di marketing, riconoscerne le articola-
zioni e realizzare applicazioni, con riferimento a specifiche tipologie di ap-
plicazioni turistiche.
Profilo (generale) di competenza:
Risorse Conoscenze di base su attività di marketing e loro articolazioni
e applicazioni.
Conoscenze di base su tipologie di applicazioni turistiche
Strutture di in-
terpretazione
Scegliere le strategie di analisi del mercato e di promozione del
prodotto e le modalità di comunicazione maggiormente effica-
ci in relazione al contesto proposto.
Strutture di azio-
ne
Ricercare, raccogliere ed elaborare dati autonomamente o
all’interno di un gruppo, collaborando o sovrintendendo al la-
voro di altri.
Redigere un piano di marketing anche relativo ad azioni parti-
colari, definendone precisamente fasi, obiettivi e risorse.
Strutture di auto-
regolazione
Valutare la bontà del piano di marketing progettato.
Riflettere metacognitivamente sul percorso adottato per proget-
tare il piano di marketing, anche all’interno del gruppo di lavo-
ro.
Situazione-problema: Lavorate per un’agenzia turistica che vende pac-
chetti-vacanze per giovani coppie con figli. Dovete promuovere i vostri
pacchetti presso i dipendenti di una grande azienda telefonica, pensando
anche a una possibile convenzione con l’azienda. Progettate un piano di
8
La competenza in questione è stata tratta dai lavori dell’USP Treviso (Competen-
ze in uscita dai nuovi Istituti Tecnici), coordinati da Dario Nicoli, disponibili
all’indirizzo:
http://agrariosereni.it/as/pagine/Sperimentazione/competenze%20professionali%2
02008%202009%20giu09.pdf
15
marketing adeguato che tenga conto anche dei dati sulle preferenze in ter-
mini di vacanze del target considerato.
Profilo di competenza per il livello base:
Risorse Conoscenze di base su attività di marketing e loro articolazioni
e applicazioni.
Conoscenze di base su tipologie di applicazioni turistiche
Strutture di in-
terpretazione
Sotto la supervisione di un adulto o di un compagno l’allievo
riconosce, in un contesto definito, le infomazioni necessarie
per la progettazione di un piano di marketing.
Strutture di a-
zione
Sotto la supervisione di un adulto o di un compagno l’allievo è
in grado di utilizzare uno strumento di indagine e di presentare
i dati raccolti.
Strutture di auto-
regolazione
-
Profilo di competenza per il livello intermedio:
Risorse Conoscenze di base su attività di marketing e loro articolazioni
e applicazioni.
Conoscenze di base su tipologie di applicazioni turistiche
Strutture di in-
terpretazione
L’allievo sceglie le strategie di analisi del mercato e di promo-
zione del prodotto e le modalità di comunicazione applicando
autonomamente i principi di efficacia illustrati nella formazione
da lui seguita.
Strutture di a-
zione
L’allievo applica autonomamente tecniche note di ricerca di
mercato.
L’allievo redige un piano di marketing adattando i modelli visti
nella formazione da lui seguita.
Strutture di au-
toregolazione
L’allievo giustifica le sue scelte sulla base dei principi appresi
nella formazione da lui seguita.
Profilo di competenza per il livello avanzato:
Risorse Conoscenze di base su attività di marketing e loro articolazioni e
applicazioni.
Conoscenze di base su tipologie di applicazioni turistiche
Strutture di in-
terpretazione
L’allievo valuta criticamente le strategie di analisi del mercato,
di promozione del prodotto e le modalità di comunicazione
maggiormente efficaci collegandole agli elementi del contesto
proposto e sceglie quelle più adeguate.
Strutture di a-
zione
L’allievo è in grado di ricercare, raccogliere ed elaborare dati in
modo autonomo, anche guidando i ragazzi più in difficoltà
all’interno del gruppo.
L’allievo redige un piano di marketing dotato di un certo grado
16
di originalità, definendone precisamente fasi, obiettivi e risorse.
Strutture di au-
toregolazione
L’allievo valuta criticamente la bontà del piano di marketing
progettato.
L’allievo dimostra di saper riflettere metacognitivamente sul
percorso adottato per progettare il piano di marketing, espri-
mendo anche opinioni personali sul compito.
5. Esempi di situazioni problema sui quattro assi culturali
Vediamo come è possibile applicare i principi precedentemente enunciati
sulle competenze definite dai quattro assi culturali del DM 139/2007. Le
attività riportate nelle figure seguenti costituiscono esempi di situazioni-
problema atte a far partire la fase di Esperienza, a cui far seguire le altre fa-
si del ciclo di apprendimento esperienziale9
.
Fig. 6 - Esempi di situazioni-problema relative all’Asse dei linguaggi
Competenza di base: A. Lingua italiana: padroneggiare gli strumenti espres-
sivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa
verbale in vari contesti.
Esempi di situazioni-problema:
A1. Ascoltate una canzone e, senza aiutarvi con il testo scritto: a) cercate di indivi-
duarne i messaggi che intende veicolare l’autore; b) isolatene le proposizioni che
ritenete essere più significative per rendere il senso complessivo del testo e rico-
struitene i nessi logici che le legano; c) ricostruite la situazione che, secondo voi,
può aver ispirato l’autore; d) cercate immagini in Rete che possano illustrare i si-
gnificati espressi nella canzone e componete una presentazione (ad esempio con
PhotoStory) a cui la canzone possa fare da sottofondo.
A2. Ascoltate una notizia radiofonica data da diversi giornali-radio e testimoni di-
retti e: a) cercate di comporre un testo che illustri cosa è effettivamente successo
secondo voi, individuando anche eventuali incongruenze nelle diverse fonti infor-
mative; b) cercate di identificare i punti di vista (ossia le opinioni) associabili a cia-
scuna delle fonti informative); c) esprimete la vostra opinione personale (al di là di
cosa sia effettivamente successo) sui fatti.
A3. Narrate (oralmente) un’esperienza vissuta da più compagni della vostra classe
(es. esperienza didattica in laboratorio, visita di istruzione, ecc.). Realizzate poi una
sintesi scritta che ricostruisca la vicenda sulla base delle narrazioni di tutto il grup-
9
Per ulteriori esempi di situazioni-problema atte a lavorare sulle competenze con-
sultare anche il Compendio Prove Pisa per Insegnanti pubblicato dall’Invalsi:
http://www.invalsi.it/download/pdf/Compendio-definitivo-22-10-08.pdf
17
po, distinguendo i fatti emersi dalle opinioni dei narratori e mettendo in evidenza
eventuali incongruenze emerse.
A4. Tenete un diario dei messaggi mediali (da Libri, Riviste, Quotidiani, Cartelloni
pubblicitari, Radio, Tv, Musica, Cinema, Sms, Internet, ecc.) che ricevete in una
giornata e classificateli secondo la funzione comunicativa che svolgono (informare,
persuadere, comandare, suggerire, intrattenere, ecc.).
A5. Leggete questa storia (testo o fumetti) in cui compaiono due personaggi. Rac-
contate la storia prima dal punto di vista del personaggio 1 e poi dal punto di vista
del personaggio 2.
A6. A partire da un tema, cercate un numero dato di immagini su Web e costruite
un testo narrativo (o descrittivo o argomentativo) sul tema, utilizzando quelle im-
magini.
A7. Dovete contattare un cliente che ha manifestato le esigenze elencate nel segui-
to per quanto riguarda la sua dotazione di macchine utensili (o di altri oggetti che
avete trattato nel vostro corso di studi e che dovreste conoscere bene). Come lo ap-
procciate? Quali sono le possibili obiezioni che il cliente potrebbe farvi? Come in-
tendete rispondere? Chiedete ad un vostro compagno di assumere il ruolo del clien-
te e simulate questa interazione comunicativa. Scrivete una relazione di sintesi che
illustri le strategie adottate.
Competenza di base: B. Lingua italiana: Leggere, comprendere ed interpreta-
re testi scritti di vario tipo.
Esempi di situazioni-problema:
B1. Leggete un testo narrativo, espositivo, argomentativo tratto dalla vostra quoti-
dianità (es. Rivista per adolescenti, Manuale di istruzioni di apparato tecnologico o
videogioco, Fumetto, ecc.), suggeriti dal docente, poi individuate in esso: a) le se-
guenti strutture linguistiche: … b) la funzione comunicativa del testo; c) gli scopi
dell’autore.
B2. Leggete due testi tratti dalla vostra quotidianità, suggeriti dal docente, e com-
parateli sulla base dei seguenti criteri: a) uso delle seguenti strutture linguistiche:
…; b) funzione comunicativa; c) scopi dell’autore.
B3. Utilizzate i motori di ricerca per rintracciare informazioni in Rete sui principali
esponenti ed opere di un determinato genere letterario in una data scansione tempo-
rale (entrambi assegnati dal docente). Costruite, in Word, una sitografia in cui, per
ciascun autore individuato, siano specificati: a) le opere principali, con relativo an-
no di pubblicazione e breve descrizione dell’opera (in 300 battute); b) siti Internet
consultati. Corredate il vostro lavoro da una timeline, che illustri l’ordine cronolo-
gico delle opere dei vari autori presi in considerazione e da un resoconto critico che
illustri quali sono secondo voi gli autori più significativi e perché.
B4. Utilizzate i motori di ricerca per rintracciare informazioni in Rete sulla produ-
zione letteraria di un autore, assegnato dal docente. Costruite, in Word, una sitogra-
fia in cui, per ciascuna opera individuata, siano specificati: a) anno di pubblicazio-
ne; b) descrizione dell’opera letteraria (in 2000-3000 battute); c) siti Internet con-
sultati. Corredate il vostro lavoro da una timeline, che illustri l’ordine cronologico
delle opere e i principali fatti storici dell’epoca considerata che, sulla base delle
18
informazioni trovate in Rete, potrebbero aver ispirato l’autore nella sua produzio-
ne.
B5. Dopo la lettura di un’opera letteraria (assegnata dal docente), utilizzate i moto-
ri di ricerca per rintracciare informazioni in Rete sull’opera letteraria. Le informa-
zioni possono riguardare: a) elementi dell’opera, quali personaggi, vicende, am-
bientazioni, ecc.; b) elementi utili per collegarla al contesto storico/culturale in cui
è stata prodotta; c) commenti dell’autore sull’opera; d) recensioni critiche; e) altre
informazioni e curiosità. Componete un testo che le riporti tutte e le colleghi agli
elementi presenti nel testo, specificando per ciascuna informazione la relativa fonte
su Web.
B6. Dato un termine, es. “deserto”, individuate la varietà lessicale dei termini ad
esso connessi, es. “deserto” come luogo geografico, come connotazione della con-
dizione umana (“deserto dell’anima”), come aggettivo “negozio deserto”, ecc., at-
traverso dizionari e motori di ricerca in Rete e i contesti di riferimento per i vari
termini elencati, es. prosa/poesia, modi di dire, situazioni comunicative, ecc.
B7. Leggete un testo ed identificate le parole di cui non conoscete il significato.
Cercatele su un dizionario o su un motore di ricerca in Rete ed individuate i signi-
ficati appropriati di quei termini in relazione al testo di partenza.
B8. Dato un testo di 2000 caratteri, identificatene i concetti principali in un tempo
definito, es. 10 minuti, (skimming) e scriveteli sul quaderno. Esponete poi il vostro
lavoro ai compagni.
B9. Dati 5 testi da 2000 caratteri, identificate in un tempo limitato quelli che tratta-
no un dato argomento (scanning) e scartate gli altri. Spiegate ai compagni le ragio-
ni delle vostre scelte.
B10. Leggete un racconto (testo o fumetti) e identificatevi in un personaggio (non è
detto che sia il protagonista), poi rispondete per iscritto a queste due domande:
“Perché secondo voi il protagonista si è comportato così?”, “Al suo posto cosa a-
vreste fatto?”. Giustificate le vostre risposte, argomentandole sulla base di quanto
accaduto nel film.
B11. Ascoltate la stessa notizia riportata da più telegiornali (o leggete articoli sulla
stessa notizia riportati da più quotidiani o riviste). Quali sono le differenze? Quali
sono gli elementi in comune? Quali sono i punti di vista espliciti? E quelli sottesi?
Riportateli per iscritto e discutetene con i compagni.
B12. Utilizzando quotidiani e settimanali informatevi su un dato fatto di cronaca e
costruite una vostra opinione. Esponete poi agli altri gruppi l’opinione che avete
costruito, argomentandola e difendendola da eventuali critiche. Ricordatevi che
nell’argomentazione dovrete utilizzare gli elementi fattuali che avete trovato negli
articoli letti e la vostra opinione verrà valutata anche in base al numero di elementi
fattuali che riuscirete a prendere in considerazione.
B13. Sulla base delle singole opinioni formulate nell’esercizio precedente cercate
di costruire l’“opinione della classe”, che sintetizzi le opinioni di tutti i singoli
membri.
Competenza di base: C. Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti
scopi comunicativi.
19
Esempi di situazioni-problema:
C1. Costruite un fumetto su un tema dato, definendo una sceneggiatura con i dia-
loghi, disegnando le tavole e componendolo. Una volta finito, illustratelo ai com-
pagni.
C2. Progettate una breve trasmissione radiofonica (10-15 minuti), elaborando un
canovaccio di dialoghi, musica e rumori. Registratela e fatela ascoltare ai compa-
gni, commentandola.
C3. Progettate un messaggio pubblicitario ad immagine fissa (tipo cartellone o pa-
gina di pubblicità su quotidiani e riviste), disegnatelo ed illustratelo ai compagni.
C4. Dovete inviare il vostro curriculum via email ai seguenti enti: a) un’azienda
che potrebbe assumervi per un lavoro inerente a quanto state studiando; b) un vil-
laggio vacanze che potrebbe assumervi come animatore stagionale; c) un centro di
formazione professionale che propone un corso a numero chiuso, particolarmente
impegnativo ma che offre poi ottime possibilità di trovare lavoro. Scrivete tre testi
che vi presentino in maniera adeguata a ciascuno dei tre enti.
C5. Ascoltate questo testo audioregistrato (lezione o dissertazione su un dato ar-
gomento) e prendete appunti, dopodiché: a) spiegate l’argomento ai compagni sulla
base degli appunti che avete preso e confrontate i vostri appunti con quelli dei col-
leghi. Quali differenze emergono? Quali sono i punti in comune? b) riascoltate una
seconda volta il testo audioregistrato e, con una penna di colore diverso, rivedete
gli appunti che avete preso precedentemente. Emergono differenze tra la prima
versione degli appunti e la seconda? Quali?
C6. Dovete spiegare la lezione di oggi ad un vostro compagno che è stato assente.
Preparate un discorso di 5 minuti che tocchi i punti principali della lezione e faccia
capire al vostro compagno cosa è stato trattato.
Competenza di base: D. Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi
comunicativi ed operativi.
Esempi di situazioni-problema:
Adattare le attività proposte per i punti precedenti per testi in lingua straniera.
Competenza di base: E. Utilizzare gli strumenti fondamentali per una frui-
zione consapevole del patrimonio artistico e letterario.
Esempi di situazioni-problema:
E1. Utilizzate i motori di ricerca per rintracciare informazioni in Rete sulla produ-
zione di un artista, assegnato dal docente. Costruite, in Word, una sitografia in cui,
per ciascuna opera individuata, siano specificati: a) anno di inizio e di ultimazione;
b) descrizione dell’opera (in 2000-3000 battute); c) siti Internet consultati. Corre-
date il vostro lavoro da una timeline, che illustri l’ordine cronologico delle opere e
i principali fatti storici dell’epoca considerata che, sulla base delle informazioni
trovate in Rete, potrebbero aver ispirato l’artista nella sua produzione.
E2. A partire da un’opera d’arte, assegnata dal docente, utilizzate i motori di ricer-
ca per rintracciare informazioni in Rete su di essa. Le informazioni possono ri-
guardare: a) elementi dell’opera, quali personaggi, vicende, ambientazioni, ecc.; b)
20
elementi utili per collegarla al contesto storico/culturale in cui è stata prodotta; c)
commenti dell’autore sull’opera; d) recensioni critiche; e) altre informazioni e cu-
riosità. Componete un testo che le riporti tutte e le colleghi agli elementi presenti
nell’opera, specificando per ciascuna informazione la relativa fonte su Web.
Competenza di base: F. Utilizzare e produrre testi multimediali.
Esempi di situazioni-problema:
F1. Scegliete un tema che vi interessa particolarmente e costruite il vostro blog su
quel tema, utilizzando i siti che mettono a disposizione spazi blog gratis. Il blog
deve contenere: disegni e fotografie, suoni e musica, filmati video, testo.
F2. Costruite un sito Web su un tema a vostra scelta. Il sito deve rispettare i se-
guenti requisiti: a) presenza di almeno 10000 caratteri di testo, spazi inclusi, suddi-
visi in almeno 5 schermate; b) presenza di almeno 5 immagini contornate da testo;
c) presenza di almeno 3 file sonori e/o filmati integrati nelle pagine; d) presenza di
almeno 10 link verso l’esterno.
Fig. 7 - Esempi di situazioni-problema relative all’Asse matematico
Competenza di base: A. Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo a-
ritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica.
Esempi di situazioni-problema:
A1. Avete due schede telefoniche. Quella dell’operatore Megafone vi offre telefo-
nate verso tutti gli altri operatori a 15 centesimi di scatto alla risposta e 9 centesimi
al minuto per la conversazione. Quella dell’operatore Gim, per telefonate verso tut-
ti gli altri operatori, vi offre uno scatto alla risposta di 5 centesimi e 12 centesimi al
minuto per la conversazione. Con quale scheda vi conviene fare telefonate della
seguente durata: 1 minuto, 2 minuti, 3 minuti, 4 minuti, 5 minuti?
A2. Devi colorare una parete della tua stanza (forma …, dimensioni …) con delle
piastrelline adesive colorate (forma …, dimensioni …). Sulla parete è presente una
finestra (forma …, dimensioni …, profondità …) e a terra vi è uno zoccolo alto …
cm. Quante piastrelline ti servono per colorarla tutta (incluso il vano finestra)?
A3. Un gruppo di amici, con due auto, deve raggiungere una località di vacanza,
partendo dal punto segnato sulla mappa (allegata) come “Partenza” e arrivando al
punto segnato come “Arrivo”. L’autista della prima auto dice “Non conviene fare
l’autostrada, perché è più lunga. Io percorrerò la statale.”. L’autista della seconda
auto invece percorrerà l’autostrada. Sapendo che nessuno dei due supererà i limiti
di velocità che sono: …, dire chi dei due impiegherà meno per giungere a destina-
zione e perché.
A4. Sapendo che i consumi delle due auto dell’esercizio precedente sono … e che
il pedaggio è pari a …, dire quale delle due auto avrà costi inferiori per il viaggio e
perché.
21
A5. State per partire per qualche giorno di vacanza e volete programmare il video-
registratore per registrare alcuni programmi che vi interessano. Il problema è che
alcune funzioni del videoregistratore non sono disponibili e potete soltanto pro-
grammarlo perché inizi e termini la registrazione dopo un certo numero di ore e
minuti a partire dal momento in cui date il via (es. inizia a registrare tra 10 ore e 15
minuti, fermati tra 11 ore e 30 minuti, ricomincia a registrare tra 15 ore e 20 minu-
ti, ecc.). Quali istruzioni dovete dare al videoregistratore perché registri i seguenti
programmi: …?
A6. State organizzando la vostra festa di compleanno e volete invitare … amici.
Sapete che potete spendere la cifra di … euro per comprare … Sapendo che i costi
sono … progettate un piano di acquisto.
A7. Ordina i seguenti esseri viventi sulla base della loro lunghezza, dal più piccolo
al più grande. Avrai bisogno delle potenze del 10. Se non conosci la lunghezza de-
gli esseri viventi elencati puoi cercare informazioni su di loro attraverso i motori di
ricerca in Rete. Dopo averli ordinati spiega perché hai avuto bisogno delle potenze
del 10 per risolvere questo problema.
A8. In un videogioco, il pirata Skull deve puntare un cannone per colpire un bersa-
glio. Skull può regolare la forza di tiro e l’angolo di fuoco del cannone ma deve
tenere conto anche della velocità e della direzione del vento. Calcola quella che
secondo te è la traiettoria migliore, poi provala sul videogioco.
A9. Sono le 9 di sera e Mario deve tornare a casa sul suo ciclomotore. Deve per-
correre … km su una strada dove l’unico benzinaio che c’è è chiuso. Ha ancora a
disposizione … nel serbatoio una quantità di carburante compresa tra … e … litri.
Sapendo che la curva del consumo del suo ciclomotore in funzione della velocità
che tiene è la seguente: …, quale velocità deve tenere Mario per essere sicuro di
arrivare a casa? A che ora arriverà?
Competenza di base: B. Confrontare ed analizzare figure geometriche, indi-
viduando invarianti e relazioni.
Esempi di situazioni-problema:
B1. Queste due figure hanno la stessa area: … Spiega perché.
B2. Questo è un campo di baseball: … Quali figure geometriche riconosci? Sapen-
do che le dimensioni regolamentari di un campo di baseball devono rispettare le
seguenti regole: … progetta un campo di baseball da costruire sul terreno illustrato
in figura, ma attenzione. Devi prevedere anche gli ingressi e le uscite delle tribune
sul lato strada. Spiega poi le scelte che hai fatto e giustificale.
B3. Questo oggetto si chiama “sestante”: … Veniva usato dai marinai sulle navi
per “fare il punto” sulla mappa, ossia capire dove si trovava la nave, prima
dell’invenzione del GPS. Il sestante funziona così: … Se ad esempio le indicazioni
del sestante sono queste: … dove si trova la nave su questa mappa?
Competenza di base: C. Individuare le strategie appropriate per la soluzione
di problemi.
Esempi di situazioni-problema:
22
Vedere problemi della sezione A.
Competenza di base: D. Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni
e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche,
usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da
applicazioni specifiche di tipo informatico.
Esempi di situazioni-problema:
D1. Gianni e Carlo scommettono sul lancio di una moneta: se viene testa Gianni da
a Carlo 5 euro, se viene croce viceversa. Dopo cinque giocate, con 4 teste e una
croce, Gianni (che è uno statistico di professione), interrompe il gioco. Perché
Gianni ha interrotto il gioco? Gianni può dimostrare che la moneta è truccata? Co-
me?
D2. Presentare i seguenti dati attraverso più fogli di lavoro Excel mettendo in evi-
denza per ciascun foglio: a) il volume delle vendite; b) i paesi con cui sono stati
intrattenuti rapporti commerciali; c) il trend di crescita negli ultimi tre anni.
D3. In un torneo di calcio giovanile una squadra deve ancora giocare 4 partite. Sa-
pendo che questa è la classifica e che le prossime 4 giornate prevedono queste par-
tite, dire: a) quali risultati dovrebbe fare la squadra per poter vincere il girone; b)
qual è la probabilità che la squadra vinca il girone.
D4. Ecco risultati e classifiche della serie A calcistica dello scorso anno. Quale
squadra è andata meglio da novembre a gennaio? E da febbraio a maggio? Disegna
dei grafici con l’andamento delle squadre e commentali.
Vedere anche i problemi della sezione A.
Fig. 8 - Esempi di situazioni-problema relative all’Asse scientifico-
tecnologico
Competenza di base: A. Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appar-
tenenti alla realtà naturale, artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i
concetti di sistema e di complessità.
Esempi di situazioni-problema:
A1. State caricando un accendino con una bomboletta di ricarica a pressione. Nota-
te che sulle pareti dell’accendino, accanto alla bocchetta, si forma uno strato di so-
stanza ghiacciata. Di che sostanza si tratta? Perché è successo questo fenomeno?
A2. Perché si forma il ghiaccio sulle pareti del frigorifero? Vi è attinenza con il
problema precedente? Se sì, in cosa?
A3. Conderate l’ecosistema presente nella figura seguente: … Come può evolvere
da qui a 500 anni? Costruite una timeline che descriva l’evoluzione dell’ecosistema
e degli organismi che lo popolano. Potete aiutarvi reperendo informazioni in Rete
attraverso i motori di ricerca.
23
A4. Come si potrebbe intervenire con la tecnologia per modificare l’evoluzione
dell’ecosistema del problema precedente in modo da raggiungere il seguente obiet-
tivo: …? Proponete delle soluzioni e spiegate perché secondo voi sono efficaci.
A5. Franca vive in una casa costruita negli anni ’30 del ‘900. Gli impianti elettrici
sono costruiti nel seguente modo: … L’impianto di riscaldamento …, la cucina
funziona con una bombola di gas piazzata sotto la cucina stessa. Quali sono i pos-
sibili rischi a cui va incontro la famiglia di Franca? Elencali e spiega perché secon-
do te sono dei rischi.
A6. Mario è appassionato di bungee jumping. Tutte le domeniche mattina si reca a
… e pratica il suo sport preferito, utilizzando i seguenti accorgimenti: … Perché
Mario deve utilizzare questi accorgimenti? Cosa rischierebbe altrimenti?
A7. Perché le mongolfiere possono volare? Progettate una mongolfiera, anche aiu-
tandovi con le informazioni che potete trovare sui motori di ricerca in Rete. De-
scrivete e giustificate le vostre scelte.
Vedere anche i problemi matematici proposti in figura 2.
Competenza di base: B. Analizzare qualitativamente e quantitativamente fe-
nomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza.
Esempi di situazioni-problema:
B1. Quali sono le fonti energetiche che operano nel seguente sistema: …? Quali
potrebbero essere sostituite con altre maggiormente efficienti? Come si potrebbe
risparmiare energia? Potete aiutarvi nel formulare le risposte cercando informazio-
ni con i motori di ricerca in Rete.
B2. Mario e i suoi amici passano il Capodanno in montagna, dove i genitori di
Marco hanno un piccolo appartamento con queste caratteristiche: … che viene ri-
scaldato da una stufa con queste caratteristiche: … Quanto tempo prima dovranno
accendere la stufa per avere nel locale una temperatura media di 20 gradi?
B3. Lo schema seguente rappresenta un forno solare: … I dati costruttivi sono i se-
guenti: … Sapendo che …, con un esposizione diretta al sole per un tempo di …
quale temperatura può raggiungere al suo interno?
Competenza di base: C. Essere consapevole delle potenzialità delle tecnolo-
gie rispetto al contesto culturale e sociale in cui vengono applicate.
Esempi di situazioni-problema:
C1. Compilate un diario di una vostra giornata elencando tutti gli apparati tecnolo-
gici con cui venite a contatto e descrivendoli. Potete aiutarvi cercando informazioni
in Rete con i motori di ricerca.
C2. Compilate un diario di una vostra giornata in cui tenete traccia di tutti i mes-
saggi mediali che ricevete, delle fonti che ve le inviano e di cosa avete provato
quando li avete ricevuti. Potete scrivere i messaggi in questa forma: Ora di ricezio-
ne, Emittente da cui è stato ricevuto, Medium utilizzato, Tipologia del messaggio
(es. pubblicità, informazione, intrattenimento, ecc.), Sintesi del messaggio in 2-3
righe.
24
C3. Classificate i messaggi che avete raccolto nel diario dell’attività precedente
per: Medium che li ha trasmessi, Funzione comunicativa del messaggio (informare,
persuadere, comandare, suggerire, intrattenere, ecc.), Emittente da cui è stato rice-
vuto. Costruite un grafico a barre per ciascuna di queste tre categorie e descrivetelo
ai compagni.
C4. Componete una griglia sul quaderno con tante righe quante sono le Emittenti e
tante colonne quante sono le Funzioni comunicative che avete individuato.
All’incrocio tra righe e colonne scrivete il numero di messaggi che svolgono una
certa Funzione per ciascuna Emittente considerata. Descrivete questa tabella ai
compagni.
C5. Progettate un semplice impianto elettrico per l’illuminazione della vostra stan-
za. Potete scegliere i componenti cercandoli in Rete con un motore di ricerca e do-
vete rimanere entro la spesa massima di … euro. Descrivete e giustificate le scelte
che avete fatto.
Vedere anche le attività proposte negli esempi delle figure di questa sezione che
utilizzano il computer e la Rete.
Fig. 9 - Esempi di situazioni-problema relative all’Asse storico-sociale
Competenza di base: A. Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi
storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in
una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e
culturali.
Esempi di situazioni-problema:
A1. Intervistate i vostri genitori (o i vostri zii, o persone più anziane di voi) chie-
dendo di raccontarvi una loro giornata-tipo di quando avevano la vostra età, foca-
lizzandosi sui Medium utilizzati, sulle Emittenti, sui Messaggi ricevuti, sulle Tipo-
logie dei messaggi e sulle differenze tra il loro “mondo dei media” e quello di oggi.
Confrontate poi la vostra giornata-tipo con la loro e descrivete le differenze ai
compagni.
A2. Dato un film, un cartone animato, uno spot, un messaggio pubblicitario ad
immagine fissa, un video, un brano musicale o radiofonico, un videogioco, indivi-
duatene rappresentazioni della realtà, stereotipi, valori sottesi, culture di riferimen-
to (es. giapponese, statunitense, latina).
A3. Provate a condurre la stessa analisi dell’esercizio precedente comparando due
film (o cartoni, ecc.) diversi, in cui vengano rappresentate aree geografiche e/o e-
poche storiche differenti.
A4. A partire da un film che tratta eventi storici: a) collocate gli eventi proposti dal
film su una timeline e collegateli ai principali avvenimenti storici del periodo; b)
descrivete il cambiamento storico così come emerge dal film.
A5. A partire da un film che tratta futuri possibili o introduce elementi di finzione
in eventi storici realmente accaduti, dire quali elementi della vicenda sono realisti-
25
camente possibili e probabili e quali invece no, giustificando le vostre affermazioni
sulla base delle conoscenze in vostro possesso.
A6. Qual è il ruolo della donna in Paesi differenti? Come cambiato questo ruolo in
un dato Paese nel corso del tempo? Cercate materiali in Rete con i motori di ricer-
ca, componete un quadro geografico (aiutandovi con un planisfero e carte geogra-
fiche) e/o storico (aiutandovi con una timeline) ed illustratelo ai compagni.
A7. Collegate il lavoro fatto in risposta al problema precedente con fatti di attualità
tratti da quotidiani, riviste, telegornali o siti Web.
Competenza di base: B. Collocare l’esperienza personale in un sistema di re-
gole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costitu-
zione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente.
Esempi di situazioni-problema:
B1. Cercate su web siti delle istituzioni del mondo reale (ad esempio Parlamento,
Magistratura, ecc.) e tracciate una vostra rappresentazione di tali istituzioni sulla
base della rappresentazione di esse che emerge dal mondo virtuale. Descrivete que-
sta rappresentazione ai compagni.
B2. Quale impatto hanno sulla nostra vita i principi e le regole della Costituzione
italiana? Utilizzando la vostra esperienza personale e i motori di ricerca in Rete de-
scrivete l’impatto che secondo voi ha avuto l’articolo … (assegnato dal docente)
della Costituzione sulla nostra vita quotidiana. Ricordatevi di citare nella vostra
relazione tutte le fonti Web che avete consultato.
B3. Quale ente (Unione Europea, Stato, Regione, Provincia, Comune, Enti privati)
controlla le seguenti funzioni: a) erogazione della corrente elettrica; b) erogazione
dell’acqua; c) erogazione del gas; d) rilascio della patente di guida; e) rilascio della
licenza di pesca; f) rilascio della licenza commerciale per aprire un negozio, g) asili
nido; h) … ? Perché il controllo è proprio di questi enti? Argomentate la vostra e-
sposizione anche utilizzando materiali reperiti su Web attraverso i motori di ricer-
ca.
B4. Con riferimento al problema precedente, come sono evolute le funzioni dei va-
ri enti citati nel tempo (con particolare riferimento agli ultimi 60 anni)? Tracciate
una timeline per descriverle ed argomentate le vostre affermazioni.
Competenza di base: C. Orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territo-
rio.
Esempi di situazioni-problema:
C1. Quali opportunità lavorative offre il tuo territorio? Utilizza siti Web rintracciati
con i motori di ricerca e inserzioni su quotidiani e riviste specializzate e compila
tabelle e grafici riassuntivi per descrivere l’offerta lavorativa che emerge dai dati
che hai raccolto, suddividendola per settore produttivo, tipologia, ecc.
C2. Compara le offerte lavorative di due territori differenti (assegnati dal docente)
e metti in evidenza elementi comuni e differenze.
26
C3. Intervistate gli addetti di una o più agenzie di lavoro interinale e chiedete loro
quali sono i profili lavorativi maggiormente richiesti dalle aziende e quali sono i
profili tipici dei soggetti in cerca di occupazione.
Bibliografia
Anderson J. (2009), Cognitive Psychology and its Implications (7th edn.),
New York, Worth.
Arter J. A., McTighe J. (2001), Scoring rubrics in the classroom: Using
performance criteria for assessing and improving student performance,
Thousand Oaks (CA), Sage.
Jonassen D. H. (1994), Thinking technology, toward a constructivistic de-
sign model, Educational Technology, 34, April 1994, pp. 34-37.
Le Boterf G. (2008), Costruire le competenze individuali e collettive, Napo-
li, Guida.
Pfeiffer J. W., Ballew A. (1988), Using Structured Experiences in Human
Resource Development, San Diego, University Associates.
Pfeiffer J. W., Jones, J. E. (1985) (eds.), A Handbook of structured experi-
ences for human relations training, Vols. 1-10, San Diego, University
Associates, 1974-1985.
Scallon G. (2004), L’évaluation des apprentissage dans une approche par
compétences, Bruxelles, De Boeck.
Trinchero R. (2006), Valutare l’apprendimento nell’e-learning. Dalle abili-
tà alle competenze, Trento, Erickson.

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costruire e_valutare_competenze

  • 1. 1 Costruire, valutare e certificare competenze Roberto Trinchero (roberto.trinchero@unito.it) [ver. 02.09.2010] 1. La competenza situata Il Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli1 ha delineato alcune im- portanti linee guida per la valutazione e la certificazione delle competenze a livello scolastico e professionale. In particolare è stata fornita una defini- zione del termine “Competenza”, già entrata nella legislazione nazionale (DM 139/20072 ), in grado di orientare la progettazione di attività didattiche e valutative. Secondo tale definizione le competenze indicano “la compro- vata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo profes- sionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsa- bilità e autonomia”. La definizione pone l’accento sull’“essere competente” come “saper agi- re efficacemente in situazione”, utilizzando al meglio le proprie risorse (co- noscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche) in risposta a situazioni-problema (inerenti il lavoro, lo studio, lo sviluppo personale e professionale). Non è quindi competente chi possiede un grosso “stock” di risorse, ma chi è in grado di mobilitare efficacemente le risorse di cui di- spone per affrontare una situazione contingente, da cui il termine “compe- tenza situata” 3 . Sviluppare una competenza situata significa lavorare non solo sulle ri- sorse (ossia sui saperi e sulle capacità) del soggetto, ma anche sulle condi- zioni che lo portano a mobilitare efficacemente le proprie risorse (cono- scenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche) in relazione ad una situazione-problema, allo scopo di proporre risposte efficaci, che ne esprimano la piena responsabilità ed autonomia. Ma quali sono le condizioni che favoriscono il “saper agire in situazio- ne”? Per “agire con competenza”, un soggetto deve essere in grado di “leg- gere” la situazione-problema secondo modelli “competenti”, che lo portino ad interpretarla, assegnarvi senso e, di conseguenza, prendere decisioni per- tinenti. Sulla base di tali decisioni il soggetto intraprenderà azioni efficaci in risposta alla situazione stessa, scegliendo tra un insieme di strategie a sua disposizione. Il soggetto dovrà infine valutare in itinere la bontà delle pro- 1 http://ec.europa.eu/education/policies/educ/eqf/eqf08_en.pdf 2 http://www.pubblica.istruzione.it/news/2007/allegati/obbligo_istruzione07.pdf 3 Si veda Le Boterf (2008).
  • 2. 2 prie interpretazioni ed azioni, rivedendole e cambiandole qualora queste non dovessero rivelarsi adeguate nel corso degli eventi. Quattro elementi caratterizzano la possibilità di agire efficacemente in si- tuazione e quindi la “profondità” della competenza del soggetto. Il primo elemento è la quantità e qualità di risorse possedute e mobilita- bili, in termini di conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o meto- dologiche, unita all’adeguatezza di queste alla situazione-problema da af- frontare. Il secondo elemento riguarda i modelli, espliciti o impliciti, che guidano l’interpretazione della situazione-problema da parte del soggetto e la con- seguente scelta delle strategie da mettere in atto. Una corretta “visione della situazione” consente al soggetto di scegliere le strategie di azione adeguate alla situazione stessa e quindi maggiormente efficaci. Il soggetto competen- te, prima ancora di cercare una strategia, cerca di ridefinire il problema in una forma ottimale per la sua soluzione. Chiameremo questi modelli strut- ture di interpretazione. Il terzo elemento riguarda le concrete strategie operative che egli mette in atto per raggiungere gli scopi che si prefigge, in presenza di una data si- tuazione-problema. Chiameremo queste strategie strutture di azione. Il quarto elemento riguarda la capacità del soggetto di capire, in itinere, se le strategie adottate sono effettivamente le migliori possibili e di cam- biarle opportunamente in caso contrario. E’ questa una capacità autorifles- siva e autoregolativa che ha a che fare con la capacità del soggetto di ap- prendere dall’esperienza concreta che egli compie quotidianamente. Chia- meremo queste capacità strutture di autoregolazione. Formare soggetti all’acquisizione di competenza significa quindi lavora- re sulle skills dei soggetti e, contemporaneamente, sull’applicazione di que- ste skills a situazioni formative, suggerendo modelli interpretativi e strate- gie di azione, aiutando i soggetti a costruirne e sperimentarne di nuovi e in- ducendoli a riflettere sistematicamente sulle proprie interpretazioni ed a- zioni. Il soggetto dotato di buone strutture di pensiero saprà utilizzare effi- cacemente “ciò che sa e sa fare” nelle varie situazioni, soprattutto quelle nuove e impreviste, che si troverà ad affrontare nel corso della sua vita. 2. Costruire la competenza: alcuni principi In un’ottica di competenza situata, progettare percorsi didattici per svi- luppare competenze significa definire le condizioni ottimali che portino il soggetto ad assimilare risorse e a costruire strutture di pensiero efficaci.
  • 3. 3 Risorse e strutture sono costituite in larga misura da rappresentazioni mentali dei soggetti4 , quindi come tali non si possono “trasmettere” da un docente ad un discente. L’azione didattica deve essere finalizzata a mettere il soggetto in condizione di “costruire” buone rappresentazioni, fermo re- stando che saranno sempre “sue” rappresentazioni personali. Formare all’“agire con competenza in situazione” richiede quindi un net- to cambiamento di prospettiva rispetto agli approcci didattici classici. Al- cuni principi utili da seguire nella progettazione formativa possono essere5 : 1. Predisporre percorsi che tengano conto del fatto che l’apprendimento è un processo non lineare. Nella logica “tradizionale” dei programmi scola- stici i saperi hanno una loro linearità intrinseca: si apprende attraverso “se- quenze” didattiche, spesso rigide e predefinite. Nella vita reale (“fuori dalla scuola”), però, i ragazzi non apprendono in questo modo. La conoscenza di un fatto o di un fenomeno avviene attraverso una pluralità di percorsi e di alternative: gli eventi della vita di un cantante o di un attore famoso si ap- prendono acquisendo man mano informazioni su di lui attraverso molteplici fonti (Tv, radio, quotidiani, riviste, Internet, dialoghi con gli amici, ecc.). La realtà viene esplorata e rappresentata di continuo dai soggetti che vivono in essa: è normale ritornare più volte sugli stessi fatti e fenomeni ed ogni volta che vi si ritorna si acquisiscono nuovi elementi che rendono più det- tagliata la rappresentazione. Per i problemi tipici del mondo reale (non per quelli tradizionalmente “scolastici”, ossia concepiti per essere risolti con una semplice applicazione meccanica di procedure) non esistono soluzioni uniche, ma ne sono possibili molteplici, ciascuna con i suoi pro e contro e una sua coerenza intrinseca con determinate linee di pensiero e di azione. E’ normale quindi che un ragazzo abituato alla complessità dell’interazione con l’universo mediale, veda la linearità tipica della didattica “trasmissiva” scolastica come un qualcosa del tutto slegato dal modo di costruire cono- scenza tipico della vita reale. Cercare quindi di insegnare contenuti e stra- tegie che i ragazzi dovrebbero applicare nella vita senza tenere conto del modo che hanno i ragazzi di apprendere nel loro quotidiano, appare una strategia con scarse probabilità di successo. 2. Predisporre percorsi che tengano conto del fatto che l’apprendimento è un processo attivo e intenzionale. Prerequisito dell’apprendere è che i sog- getti scelgano di farlo. Per un soggetto in formazione, ragazzo o adulto, è molto più semplice cercare conferme alle proprie “visioni del mondo” in- genue che non impegnarsi nella costruzione di visioni del mondo alternati- 4 Si veda Anderson (2009). 5 I principi enunciati si ispirano a quelli che guidano la progettazione di “ambienti di apprendimento” di taglio costruttivista (Jonassen, 1994).
  • 4. 4 ve, maggiormente ampie e fondate. L’attivarsi e superare questa sorta di “inerzia della mente” richiede una “buona ragione” per farlo. E’ quindi l’insegnante a dover stimolare l’interesse e la voglia di apprendere dell’allievo, aiutando il soggetto a trovare “buone ragioni” per cambiare non solo le proprie rappresentazioni mentali ma anche il proprio atteggia- mento verso le attività scolastiche. Cercare sempre i “compiti più facili” non offre sicuramente buone occasioni di sviluppare risorse e strutture di pensiero complesse. Come sottolinea Papert, giocare ad un videogame o ad un gioco di ruolo, smontare un ciclomotore, organizzare un concerto, non sono sicuramente attività più facili delle normali attività scolastiche, eppure i ragazzi le preferiscono. Perché? Il problema è nella capacità di attivazio- ne che ha l’azione didattica proposta dall’insegnante, la quale passa per il proporre attività e obiettivi che vengano incontro a bisogni ed interessi che gli allievi stessi riconoscano essere per loro significativi, ossia importanti per la loro crescita personale e sociale. In tal senso essere bravi in un vide- ogioco è per il ragazzo fonte di considerazione sociale nel gruppo dei pari, mentre può non esserlo essere bravi in matematica. Insegnare contenuti scolastici partendo dai media che utilizzano i ragazzi può essere un modo per motivarli e farli riflettere su aspetti di un mondo dato in larga parte per scontato. 3. Predisporre percorsi che tengano conto del fatto che l’apprendimento è un processo costruttivo. Apprendere significa costruire e ricostruire conti- nuamente rappresentazioni mentali personali di entità, concrete o astratte, presenti nel mondo. I materiali e le situazioni proposte sono i punti di par- tenza per la costruzione di queste rappresentazioni. Come accennato, bam- bini e ragazzi costruiscono giorno per giorno le proprie rappresentazioni sulla base della molteplicità di stimoli con cui vengono in contatto, ma non è detto che queste rappresentazioni siano corrette o siano le migliori possi- bili. L’insegnante dovrebbe lavorare per far emergere le rappresentazioni dei ragazzi, guidando gli allievi a riflettere su di esse, evidenziandone le in- congruenze e le debolezze, allo scopo di attrezzare i discenti con strategie e strumenti concettuali che li mettano in grado di costruire rappresentazioni più ampie, mature e fondate. Le rappresentazioni “ingenue” prodotte per spiegare fenomeni della vita quotidiana costituiscono buoni punti di parten- za su cui iniziare a lavorare. 4. Predisporre percorsi che tengano conto del fatto che l’apprendimento è un processo sociale. Non si apprende solo per esperienza diretta ma anche attraverso gli scambi con gli altri. Le interazioni e gli scambi comunicativi sono a tutti gli effetti attività di apprendimento. Il successo dell’azione formativa deriva dalla partecipazione attiva di tutti gli allievi coinvolti, dal- la qualità e continuità della loro interazione, finalizzata alla negoziazione di
  • 5. 5 soluzioni, alla rielaborazione di saperi, allo scambio di esperienze, alla co- progettazione di soluzioni e alla condivisione di mete, obiettivi e processi. Si tratta di sfruttare le sinergie positive che derivano dal bisogno dei ragaz- zi di conoscersi, socializzare, confrontarsi, fare delle cose assieme. L’azione didattica deve quindi promuovere le attività di scambio e di con- fronto, sotto forma di tutoring tra pari, confronto reciproco dei propri pro- dotti, discussione a coppie e di gruppo, interazione di gruppo più o meno strutturata finalizzata alla risoluzione di problemi. Nelle attività didattiche questo significa stimolare la discussione critica tra i ragazzi sulle esperien- ze compiute, a scuola e fuori, sotto la guida dell’insegnante. 5. Predisporre percorsi che tengano conto del fatto che l’apprendimento è un processo autoriflessivo. Non è possibile costruire buone rappresentazio- ni se non si è in grado di riflettere sulla bontà delle proprie rappresentazio- ni. Il superamento della formazione scolastica come “trasmissione di solu- zioni”, in favore di una formazione come “ausilio alla costruzione persona- le di soluzioni”, prevede che il momento formativo punti allo sviluppo delle capacità di autoriflessione sulla propria azione e di autoregolazione di essa. E’ grazie alle capacità di autoriflessione che il soggetto impara a “fare il punto” su quanto ha appreso e quanto deve ancora apprendere e, se neces- sario, ad operare delle “correzioni di rotta”. Questa capacità di tipo metaco- gnitivo va incoraggiata e costruita fin dai primi anni di scuola. I ragazzi che sanno accorgersi da soli che “qualcosa non funziona” nel loro modo di ap- prendere avranno maggiori chances di poter attivare processi efficaci di crescita personale. 6. Predisporre percorsi che tengano conto del fatto che l’apprendimento è un processo situato. Ogni problema del mondo reale in cui si imbatte l’allievo può essere per lui occasione di apprendimento di contenuti scola- stici, a patto che vi sia qualcuno che gli abbia insegnato a “leggere” la real- tà, e ad affrontarla, servendosi di quanto appreso a scuola. In tal modo, scrivere su un forum può essere una buona occasione per imparare l’italiano, scegliere il gestore telefonico più conveniente può essere una buona occasione per imparare la matematica, ascoltare il proprio cantante preferito può essere una buona occasione per imparare una lingua straniera. Utilizzare la situazione-problema tratta dalla vita quotidiana dei ragazzi come punto di partenza dell’azione didattica, e non come punto di arrivo, è un formidabile mezzo per attivarne la curiosità e la disponibilità ad appren- dere e sviluppare il “saper agire in situazione”. I media, ad esempio, pro- pongono ai ragazzi molteplici situazioni differenti che possono rappresenta- re punti di partenza per apprendere la lingua, la matematica, le scienze, la storia, la geografia e tutto ciò che può insegnare la scuola.
  • 6. 6 7. L’apprendimento non finisce una volta varcato il cancello della scuo- la, ma è un processo contiguo con altri processi della vita quotidiana. Quanto appreso nella vita quotidiana deve essere portato (e migliorato) a scuola e quanto appreso a scuola deve essere portato (e migliorato) nella vita quotidiana. Questo significa che l’insegnante deve avvalersi delle competenze che gli allievi sviluppano fuori dalla scuola (ad esempio saper usare il computer, saper usare Internet, saper fotografare, saper usare un vi- deogioco, ecc.) per aiutarli a raggiungere gli obiettivi scolastici. Non vi è distacco tra il mondo dell’“imparare” e il mondo del “fare” dato che ogni situazione di vita può essere una situazione di apprendimento, a patto che vi sia qualcuno (insegnante o proprio pari) che aiuti il soggetto a vederla come tale. 3. Progettare attività didattiche I principi suddetti possono essere applicati da insegnanti e formatori secondo molteplici strategie. Presenteremo in questo testo un modello di strutturazione di attività didattiche basato sul ciclo di apprendimento espe- rienziale enunciato da Pfeiffer e Jones (1985; Pfeiffer e Ballew 1988), schematizzato in figura 1. Il ciclo proposto parte da un Problema, che deve essere: a) aperto, ossia ammettere molteplici soluzioni, ognuna con punti di forza e punti di debolezza; b) significativo per i soggetti a cui viene sottoposto, ossia sfi- dante e pensato per creare gratificazione, intrinseca o estrinseca, nel risol- verlo; c) da risolvere da soli, a coppie o in piccolo gruppo, ma sempre po- tendo contare sull’interazione con i compagni e con l’insegnante e sulla consultazione di materiali didattici. Risolvere il problema porta l’allievo a compiere un’Esperienza all’interno di un contesto sociale (ad esempio il gruppo classe o il gruppo di formazione). Ciascun allievo (o ciascuna coppia o il portavoce del gruppo) deve poi narrare la sua Esperienza (Comunicazione, ossia esposizione ver- bale/visuale di quanto esperito) e, con l’aiuto del docente e del gruppo clas- se, Analizzare i punti di forza e i punti di debolezza della soluzione da lui (o da loro) proposta al Problema di partenza. Il docente e il gruppo classe sintetizzeranno poi i punti di forza di tutte le soluzioni emerse al fine di produrre una o più soluzioni ottimali e di estrapolare i principi generali su cui la soluzione o le soluzioni ottimali dovrebbero basarsi (Generalizzazio- ne). Il docente proporrà poi un altro problema a cui tali principi e soluzioni dovranno essere applicati (Applicazione) e questo farà partire un nuovo ci- clo di apprendimento esperienziale, secondo un percorso a spirale.
  • 7. 7 Organizzare in tal modo le Attività didattiche presenta numerosi vantag- gi. Anzitutto si sviluppa la consapevolezza dell’allievo che ad un Problema aperto possono esistere molteplici soluzioni, alcune migliori e alcune peg- giori, e che i propri modelli interpretativi e di azione non sono gli unici possibili. In secondo luogo, l’attenzione dell’allievo non viene focalizzata sulla soluzione del Problema (il prodotto) ma sul processo che porta a tale soluzione e sui principi generali che da esso è possibile estrapolare ed ap- plicare a Problemi analoghi. L’allievo impara quindi che è importante ri- solvere il Problema, ma è molto più importante saper spiegare perché lo si è risolto proprio in questo modo, estrapolare le regole generali con le quali è possibile risolvere problemi di quella tipologia e saper applicare quanto appreso ad una situazione nuova, non contemplata nell’Esperienza appena compiuta. Le Attività didattiche così strutturate invitano quindi gli allievi a cimentarsi nell’affrontare problemi sempre nuovi, guidandoli a sviluppare contemporaneamente sia le risorse conoscitive sia le strutture di pensiero che ne orientano l’applicazione. Fig. 1 – Il ciclo di apprendimento esperienziale di Pfeiffer e Jones Problema AnalisiGeneralizzazione Esperienza ComunicazioneApplicazione
  • 8. 8 E’ necessario sottolineare come i cinque momenti del processo formati- vo: a) non definiscano una sequenza rigida ma flessibile, ossia vi possono essere momenti di sovrapposizione delle varie fasi; b) rappresentino un ca- novaccio per la progettazione di Attività formative in cui alternare momenti di esperienza e di concettualizzazione dell’esperienza. La figura 2 illustra nel dettaglio i vari momenti del ciclo attraverso alcuni esempi. Fig. 2 – Esempio di Attività didattica basata sul ciclo di apprendimento e- sperienziale di Pfeiffer e Jones Cosa fa l’insegnante Cosa fanno gli allievi Esperienza Dà una consegna all’allievo (Proble- ma) che stimoli la conduzione di un’Esperienza. Un esempio di conse- gna può essere: “Ascoltate una notizia radiofonica data da diversi giornali-radio e testimoni diretti e: a) cercate di comporre un te- sto che illustri cosa è effettivamente successo secondo voi, individuando anche eventuali incongruenze nelle diverse fonti informative; b) cercate di identificare i punti di vista (ossia le opinioni) associabili a ciascuna delle fonti informative); c) esprimete la vo- stra opinione personale (al di là di co- sa sia effettivamente successo) sui fat- ti.” (Altri esempi di consegne sono dispo- nibili nel paragrafo 5) Nel compiere l’esperienza gli allievi possono consultarsi con il docente e con i colleghi e possono utilizzare ma- teriali informativi quali ad esempio testi brevi (ad esempio glossari o guide sintetiche di riferimento), siti web, en- ciclopedie, manuali. Svolgono, individualmente, a cop- pie o in piccoli gruppi, la consegna che ha dato loro l’insegnante.
  • 9. 9 Comunicazione Invita ciascun allievo (o ciascun grup- po) a raccontare la propria esperienza. Nella discussione l’insegnante cerca di far emergere l’interpretazione della consegna da parte di chi ha svolto il lavoro e le strategie che ha adottato per risolverla, cercando per quanto possibile di valorizzare i punti di forza di ciascun prodotto, per non indurre “chiusure” nei ragazzi. Narrano la propria esperienza, pre- sentano il proprio prodotto, espon- gono il processo che ha portato proprio a quel prodotto (e non ad altri) e le “buone ragioni” alla base delle proprie scelte (“perché ab- biamo deciso di fare così”). Esaminano i prodotti dei compagni, li comparano con il proprio e li di- scutono in gruppo, guidati dall’insegnante, in modo da: a) ac- quisire consapevolezza del fatto che vi sono più modi per adempiere alla consegna data; b) acquisire consapevolezza della propria inter- pretazione della consegna e delle proprie strategie nell’affrontarla. Analisi L’insegnante scrive alla lavagna (o spiega oralmente) agli allievi un in- sieme di criteri per valutare il prodotto nato dalla consegna (i criteri possono anche essere stati costruiti insieme con la classe in un’Attività precedente), oppure fornisce una o più “buone” so- luzioni possibili non emerse nella di- scussione. Sulla base dei criteri o delle soluzioni date, chiede agli allievi, durante la di- scussione, di trovare i punti di forza (“in cosa la mia soluzione è buona e perché”) e i punti di debolezza (“in cosa la mia soluzione non è buona e perché”) dei loro lavori e li elenca alla lavagna in una tabella a due colonne. L’elenco dei punti di debolezza può configurare un insieme di “errori tipi- ci”. Valutano i lavori presentati sulla base dei criteri presentati e, insieme all’insegnante, ne trovano i punti di forza e i punti di debolezza. Riconoscono gli elementi delle loro soluzioni che soddisfano i criteri presentati o che sono presenti an- che nelle buone soluzioni. Esaminano gli “errori tipici” elen- cati e li riconoscono nei propri ela- borati.
  • 10. 10 Generalizzazione Sulla base di quanto emerso nella fase di Analisi, chiede agli allievi di dire quali sono secondo loro i “buoni mo- di” per adempiere alla consegna e per- ché questi si possono considerare “buoni modi”. I “buoni modi” possono emergere dalla sintesi dei punti di for- za elencati alla lavagna, ma anche dai criteri, dagli esempi di “buone” solu- zioni e dai suggerimenti dati dall’insegnante. Invita gli allievi a trovare altre situa- zioni a cui sia possibile applicare le “buone” soluzioni costruite. Isolano i “buoni modi” per svolge- re la consegna sulla base di quanto evidenziato nella fase di analisi. In questa operazione: a) acquisi- scono consapevolezza del fatto che non tutti i modi per interpretare e risolvere la consegna hanno la stes- sa efficaca ed efficienza; b) acqui- siscono consapevolezza di come evitare gli errori tipici elencati. Cercano altre situazioni, traendole dalle loro esperienze di vita quoti- diana, a cui sia possibile applicare le “buone” soluzioni costruite. Applicazione Propone una nuova consegna in cui gli allievi debbano dimostrare di saper applicare le “buone” soluzioni costrui- te. La nuova consegna può riguardare la semplice applicazione delle soluzioni costruite (in questo caso l’allievo deve scegliere la soluzione migliore per quel dato problema), oppure può ri- chiedere anche l’ampliamento della soluzione proposta con nuovi elementi di conoscenza. Questa consegna dà inizio ad una nuo- va fase di Esperienza, quindi ad un nuovo ciclo. Affrontano la nuova consegna, dando dimostrazione di saper ap- plicare le “buone” soluzioni co- struite e di saperle ampliare se ne- cessario. Così facendo iniziano una nuova fase di Esperienza.
  • 11. 11 4. Valutare e certificare la competenza Se la competenza non è un semplice insieme di skills, ma è un processo in cui le risorse del soggetto vengono orchestrate e mobilitate per produrre soluzioni efficaci ad una situazione-problema contingente, la sua valutazio- ne deve far riferimento: a) alle risorse possedute, in termini di conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche; b) ai modelli con cui il soggetto interpreta determinate situazioni problematiche (strutture di in- terpretazione); c) alle strategie con cui le affronta (strutture di azione); d) ai modi con cui riflette sulle proprie interpretazioni e strategie (strutture di au- toregolazione). I quattro aspetti citati ci consentono di definire delle dimensioni su cui collocare indicatori riferiti alla performance dell’allievo e attraverso questi delineare dei profili di competenza. La vicinanza della prestazione dell’allievo al profilo di competenza del “novizio” o a quello dell’“esperto” (ossia la figura assunta come “competente” per definizione) definirà una maggiore o minore profondità della sua competenza, come illustrato nell’esempio della figura 3. In tale esempio la competenza sotto esame è “Saper consultare la Rete come sorgente di documentazione” e la situazio- ne-problema proposta è “Compilate una sitografia ragionata sulle applica- zioni dei diagrammi cartesiani in fisica”. Fig. 3 – Esempi di profili di competenza Profilo di competenza del “no- vizio” Profilo di competenza dell’“esper- to” Risorse E’ in grado di leggere e com- prendere un testo di matematica rivolto al primo anno della scuola secondaria. Sa utilizzare Google. E’ in grado di leggere e compren- dere un testo di matematica rivolto al primo anno della scuola secon- daria. Ricorda che i diagrammi cartesiani possono essere utilizzati per rap- presentare modelli matematici. Sa utilizzare Google. Strutture di interpreta- zione Interpreta la consegna in modo riduttivo come “Cercare pagine Web in cui compaiano le parole ‘diagramma’, ‘cartesiano’ e ‘fi- sica’”. Riformula la consegna come “Cer- care pagine Web che trattino la costruzione di modelli matematici in fisica e valutarne l’attinenza con il problema di partenza”. Strutture di azione Apre Google e cerca i termini “diagramma cartesiano fisica”. Apre Google e cerca i termini “diagramma cartesiano” “modelli matematici” “fisica”. Scorre i siti
  • 12. 12 trovati, identifica altre parole chia- ve in grado di focalizzare meglio il tema e ripete la ricerca. Opera una classificazione dei siti secondo l’attinenza al problema in oggetto. Strutture di autoregola- zione Anche se la ricerca lo porta a risultati deludenti non è in gra- do di formulare interpretazioni e strategie alternative: la con- clusione a cui giunge è “Vi è poco materiale in Rete su quell’argomento”. Scarta rapidamente le parole chia- ve che non lo portano a risultati pertinenti e si focalizza su quelle più proficue. Rivede e migliora i criteri di attinenza dei siti man mano che ne scopre di nuovi. Tra i due estremi è possibile definire numerosi profili di competenza in- termedi: la competenza non va considerata come un “tutto o niente” ma come una proprietà con stati continui (figura 4). Soggetti dotati di un pa- trimonio più o meno ampio di skills sono in grado di risolvere problemi di varia difficoltà ma che ammettono scarsi margini interpretativi (problemi chiusi), strategie di soluzione prevalentemente univoche e modi per valuta- re la propria azione che fanno riferimento al riconoscimento di azioni “giu- ste” o “sbagliate”. Soggetti dotati di un patrimonio più o meno ampio di competences sono in grado di risolvere problemi che ammettono molteplici interpretazioni e molteplici strategie di soluzione, ciascuna delle quali non si può definire del tutto “giusta” o “sbagliata” ma di cui è possibile mettere in luce i punti di forza e i punti di debolezza. Fig. 4 – Il cursore della competenza (adattato da Le Boterf, 2000) - Esecuzione - Ripetizione - Semplicità - Problemi chiusi - Soluzioni univoche - Soluzioni Giuste/ sbagliate Skills (esecuzio- ne di operazioni prescritte con un livello più o meno alto di difficoltà) Competences (gestione di si- tuazioni comples- se e non routina- rie, con autonomia e responsabilità) - Iniziativa - Innovazione - Complessità - Problemi aperti - Soluzioni multiple - Soluzioni con Punti di forza/punti di debolezza
  • 13. 13 E’ necessario sottolineare che la competenza è un concetto che per sua natura non ammette riduzionismi. Sebbene sia possibile raccogliere infor- mazioni sui singoli aspetti, la valutazione deve tenere conto del profilo di competenza complessivo dello studente, ossia del come le skills inerenti i quattro aspetti interagiscano tra di loro e costituiscano un insieme struttura- to ed integrato di saperi socio-comunicativi, teoretici, metodologici, tecni- ci, autoriflessivi, il quale, a contatto con determinate problematiche e speci- fici contesti applicativi, origina il saper agire in situazione che è alla base della competenza. In base all’attuale legislazione nazionale (DM 9/2010) 6 , la certificazione delle competenze al termine dell’obbligo di istruzione deve far riferimento ai quattro assi culturali descritti dal DM 139/20077 . Per ciascuna delle competenze relative ai quattro assi culturali è possibile esprimere un giudi- zio declinato su tre livelli: a) livello base: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali. E’ un livello puramente esecutivo, in cui lo studente applica procedure risolutive a problemi in cui i margini di inter- pretazione e di scelta di strategie sono minimi. Le situazioni-problema as- sociate a tale livello sono ad esempio “Calcola l’ipotenusa di un triangolo rettangolo a partire dai due cateti”. b) livello intermedio: lo studente svolge compiti e risolve problemi com- plessi in situazioni note, compie scelte consapevoli, mostrando di saper uti- lizzare le conoscenze e le abilità acquisite. E’ un livello che denota la capa- cità dello studente di affrontare problemi con margini interpretativi e che richiedono scelte autonome in termini di strategie da applicare, anche se le situazioni da affrontare sono note, ossia già viste ed affrontate nel corso dell’attività didattica. Le situazioni-problema associate a tale livello sono analoghe a quelle presentate nel paragrafo 5. c) livello avanzato: lo studente svolge compiti e problemi complessi an- che in situazioni non note, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; inoltre sa proporre e sostenere le proprie opinioni e assume- re autonomamente decisioni consapevoli. E’ un livello che denota la capa- cità di affrontare anche problemi non esplicitamente affrontati nell’attività didattica ed un alto grado di capacità riflessiva, che consente allo studente di distaccarsi criticamente dagli argomenti e dalle situazioni studiate per esprimere un’opinione personale, originale e coerente. Le situazioni- problema associate a tale livello sono analoghe a quelle presentate nel pa- 6 www.edscuola.eu/wordpress/?wpfb_dl=167 7 www.pubblica.istruzione.it/news/2007/allegati/obbligo_istruzione07.pdf
  • 14. 14 ragrafo 5, con l’accortezza di sottoporre allo studente, in sede di valutazio- ne, una situazione-problema mai esplicitamente affrontata prima. E’ opportuno, per dare un significato “operativo” (cosa è effettivamente in grado di fare lo studente?) e non astratto ai giudizi di certificazione e- spressi sui tre livelli suddetti esplicitare, allegandolo al documento di certi- ficazione, le attività e le situazioni-problema in cui l’allievo ha dimostrato di saper esercitare le competenze definite dai tre livelli suddetti. La figura 5 riporta un esempio di prova di certificazione8 . Fig. 5 - Esempio di prova di certificazione Competenza: Inquadrare l’attività di marketing, riconoscerne le articola- zioni e realizzare applicazioni, con riferimento a specifiche tipologie di ap- plicazioni turistiche. Profilo (generale) di competenza: Risorse Conoscenze di base su attività di marketing e loro articolazioni e applicazioni. Conoscenze di base su tipologie di applicazioni turistiche Strutture di in- terpretazione Scegliere le strategie di analisi del mercato e di promozione del prodotto e le modalità di comunicazione maggiormente effica- ci in relazione al contesto proposto. Strutture di azio- ne Ricercare, raccogliere ed elaborare dati autonomamente o all’interno di un gruppo, collaborando o sovrintendendo al la- voro di altri. Redigere un piano di marketing anche relativo ad azioni parti- colari, definendone precisamente fasi, obiettivi e risorse. Strutture di auto- regolazione Valutare la bontà del piano di marketing progettato. Riflettere metacognitivamente sul percorso adottato per proget- tare il piano di marketing, anche all’interno del gruppo di lavo- ro. Situazione-problema: Lavorate per un’agenzia turistica che vende pac- chetti-vacanze per giovani coppie con figli. Dovete promuovere i vostri pacchetti presso i dipendenti di una grande azienda telefonica, pensando anche a una possibile convenzione con l’azienda. Progettate un piano di 8 La competenza in questione è stata tratta dai lavori dell’USP Treviso (Competen- ze in uscita dai nuovi Istituti Tecnici), coordinati da Dario Nicoli, disponibili all’indirizzo: http://agrariosereni.it/as/pagine/Sperimentazione/competenze%20professionali%2 02008%202009%20giu09.pdf
  • 15. 15 marketing adeguato che tenga conto anche dei dati sulle preferenze in ter- mini di vacanze del target considerato. Profilo di competenza per il livello base: Risorse Conoscenze di base su attività di marketing e loro articolazioni e applicazioni. Conoscenze di base su tipologie di applicazioni turistiche Strutture di in- terpretazione Sotto la supervisione di un adulto o di un compagno l’allievo riconosce, in un contesto definito, le infomazioni necessarie per la progettazione di un piano di marketing. Strutture di a- zione Sotto la supervisione di un adulto o di un compagno l’allievo è in grado di utilizzare uno strumento di indagine e di presentare i dati raccolti. Strutture di auto- regolazione - Profilo di competenza per il livello intermedio: Risorse Conoscenze di base su attività di marketing e loro articolazioni e applicazioni. Conoscenze di base su tipologie di applicazioni turistiche Strutture di in- terpretazione L’allievo sceglie le strategie di analisi del mercato e di promo- zione del prodotto e le modalità di comunicazione applicando autonomamente i principi di efficacia illustrati nella formazione da lui seguita. Strutture di a- zione L’allievo applica autonomamente tecniche note di ricerca di mercato. L’allievo redige un piano di marketing adattando i modelli visti nella formazione da lui seguita. Strutture di au- toregolazione L’allievo giustifica le sue scelte sulla base dei principi appresi nella formazione da lui seguita. Profilo di competenza per il livello avanzato: Risorse Conoscenze di base su attività di marketing e loro articolazioni e applicazioni. Conoscenze di base su tipologie di applicazioni turistiche Strutture di in- terpretazione L’allievo valuta criticamente le strategie di analisi del mercato, di promozione del prodotto e le modalità di comunicazione maggiormente efficaci collegandole agli elementi del contesto proposto e sceglie quelle più adeguate. Strutture di a- zione L’allievo è in grado di ricercare, raccogliere ed elaborare dati in modo autonomo, anche guidando i ragazzi più in difficoltà all’interno del gruppo. L’allievo redige un piano di marketing dotato di un certo grado
  • 16. 16 di originalità, definendone precisamente fasi, obiettivi e risorse. Strutture di au- toregolazione L’allievo valuta criticamente la bontà del piano di marketing progettato. L’allievo dimostra di saper riflettere metacognitivamente sul percorso adottato per progettare il piano di marketing, espri- mendo anche opinioni personali sul compito. 5. Esempi di situazioni problema sui quattro assi culturali Vediamo come è possibile applicare i principi precedentemente enunciati sulle competenze definite dai quattro assi culturali del DM 139/2007. Le attività riportate nelle figure seguenti costituiscono esempi di situazioni- problema atte a far partire la fase di Esperienza, a cui far seguire le altre fa- si del ciclo di apprendimento esperienziale9 . Fig. 6 - Esempi di situazioni-problema relative all’Asse dei linguaggi Competenza di base: A. Lingua italiana: padroneggiare gli strumenti espres- sivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti. Esempi di situazioni-problema: A1. Ascoltate una canzone e, senza aiutarvi con il testo scritto: a) cercate di indivi- duarne i messaggi che intende veicolare l’autore; b) isolatene le proposizioni che ritenete essere più significative per rendere il senso complessivo del testo e rico- struitene i nessi logici che le legano; c) ricostruite la situazione che, secondo voi, può aver ispirato l’autore; d) cercate immagini in Rete che possano illustrare i si- gnificati espressi nella canzone e componete una presentazione (ad esempio con PhotoStory) a cui la canzone possa fare da sottofondo. A2. Ascoltate una notizia radiofonica data da diversi giornali-radio e testimoni di- retti e: a) cercate di comporre un testo che illustri cosa è effettivamente successo secondo voi, individuando anche eventuali incongruenze nelle diverse fonti infor- mative; b) cercate di identificare i punti di vista (ossia le opinioni) associabili a cia- scuna delle fonti informative); c) esprimete la vostra opinione personale (al di là di cosa sia effettivamente successo) sui fatti. A3. Narrate (oralmente) un’esperienza vissuta da più compagni della vostra classe (es. esperienza didattica in laboratorio, visita di istruzione, ecc.). Realizzate poi una sintesi scritta che ricostruisca la vicenda sulla base delle narrazioni di tutto il grup- 9 Per ulteriori esempi di situazioni-problema atte a lavorare sulle competenze con- sultare anche il Compendio Prove Pisa per Insegnanti pubblicato dall’Invalsi: http://www.invalsi.it/download/pdf/Compendio-definitivo-22-10-08.pdf
  • 17. 17 po, distinguendo i fatti emersi dalle opinioni dei narratori e mettendo in evidenza eventuali incongruenze emerse. A4. Tenete un diario dei messaggi mediali (da Libri, Riviste, Quotidiani, Cartelloni pubblicitari, Radio, Tv, Musica, Cinema, Sms, Internet, ecc.) che ricevete in una giornata e classificateli secondo la funzione comunicativa che svolgono (informare, persuadere, comandare, suggerire, intrattenere, ecc.). A5. Leggete questa storia (testo o fumetti) in cui compaiono due personaggi. Rac- contate la storia prima dal punto di vista del personaggio 1 e poi dal punto di vista del personaggio 2. A6. A partire da un tema, cercate un numero dato di immagini su Web e costruite un testo narrativo (o descrittivo o argomentativo) sul tema, utilizzando quelle im- magini. A7. Dovete contattare un cliente che ha manifestato le esigenze elencate nel segui- to per quanto riguarda la sua dotazione di macchine utensili (o di altri oggetti che avete trattato nel vostro corso di studi e che dovreste conoscere bene). Come lo ap- procciate? Quali sono le possibili obiezioni che il cliente potrebbe farvi? Come in- tendete rispondere? Chiedete ad un vostro compagno di assumere il ruolo del clien- te e simulate questa interazione comunicativa. Scrivete una relazione di sintesi che illustri le strategie adottate. Competenza di base: B. Lingua italiana: Leggere, comprendere ed interpreta- re testi scritti di vario tipo. Esempi di situazioni-problema: B1. Leggete un testo narrativo, espositivo, argomentativo tratto dalla vostra quoti- dianità (es. Rivista per adolescenti, Manuale di istruzioni di apparato tecnologico o videogioco, Fumetto, ecc.), suggeriti dal docente, poi individuate in esso: a) le se- guenti strutture linguistiche: … b) la funzione comunicativa del testo; c) gli scopi dell’autore. B2. Leggete due testi tratti dalla vostra quotidianità, suggeriti dal docente, e com- parateli sulla base dei seguenti criteri: a) uso delle seguenti strutture linguistiche: …; b) funzione comunicativa; c) scopi dell’autore. B3. Utilizzate i motori di ricerca per rintracciare informazioni in Rete sui principali esponenti ed opere di un determinato genere letterario in una data scansione tempo- rale (entrambi assegnati dal docente). Costruite, in Word, una sitografia in cui, per ciascun autore individuato, siano specificati: a) le opere principali, con relativo an- no di pubblicazione e breve descrizione dell’opera (in 300 battute); b) siti Internet consultati. Corredate il vostro lavoro da una timeline, che illustri l’ordine cronolo- gico delle opere dei vari autori presi in considerazione e da un resoconto critico che illustri quali sono secondo voi gli autori più significativi e perché. B4. Utilizzate i motori di ricerca per rintracciare informazioni in Rete sulla produ- zione letteraria di un autore, assegnato dal docente. Costruite, in Word, una sitogra- fia in cui, per ciascuna opera individuata, siano specificati: a) anno di pubblicazio- ne; b) descrizione dell’opera letteraria (in 2000-3000 battute); c) siti Internet con- sultati. Corredate il vostro lavoro da una timeline, che illustri l’ordine cronologico delle opere e i principali fatti storici dell’epoca considerata che, sulla base delle
  • 18. 18 informazioni trovate in Rete, potrebbero aver ispirato l’autore nella sua produzio- ne. B5. Dopo la lettura di un’opera letteraria (assegnata dal docente), utilizzate i moto- ri di ricerca per rintracciare informazioni in Rete sull’opera letteraria. Le informa- zioni possono riguardare: a) elementi dell’opera, quali personaggi, vicende, am- bientazioni, ecc.; b) elementi utili per collegarla al contesto storico/culturale in cui è stata prodotta; c) commenti dell’autore sull’opera; d) recensioni critiche; e) altre informazioni e curiosità. Componete un testo che le riporti tutte e le colleghi agli elementi presenti nel testo, specificando per ciascuna informazione la relativa fonte su Web. B6. Dato un termine, es. “deserto”, individuate la varietà lessicale dei termini ad esso connessi, es. “deserto” come luogo geografico, come connotazione della con- dizione umana (“deserto dell’anima”), come aggettivo “negozio deserto”, ecc., at- traverso dizionari e motori di ricerca in Rete e i contesti di riferimento per i vari termini elencati, es. prosa/poesia, modi di dire, situazioni comunicative, ecc. B7. Leggete un testo ed identificate le parole di cui non conoscete il significato. Cercatele su un dizionario o su un motore di ricerca in Rete ed individuate i signi- ficati appropriati di quei termini in relazione al testo di partenza. B8. Dato un testo di 2000 caratteri, identificatene i concetti principali in un tempo definito, es. 10 minuti, (skimming) e scriveteli sul quaderno. Esponete poi il vostro lavoro ai compagni. B9. Dati 5 testi da 2000 caratteri, identificate in un tempo limitato quelli che tratta- no un dato argomento (scanning) e scartate gli altri. Spiegate ai compagni le ragio- ni delle vostre scelte. B10. Leggete un racconto (testo o fumetti) e identificatevi in un personaggio (non è detto che sia il protagonista), poi rispondete per iscritto a queste due domande: “Perché secondo voi il protagonista si è comportato così?”, “Al suo posto cosa a- vreste fatto?”. Giustificate le vostre risposte, argomentandole sulla base di quanto accaduto nel film. B11. Ascoltate la stessa notizia riportata da più telegiornali (o leggete articoli sulla stessa notizia riportati da più quotidiani o riviste). Quali sono le differenze? Quali sono gli elementi in comune? Quali sono i punti di vista espliciti? E quelli sottesi? Riportateli per iscritto e discutetene con i compagni. B12. Utilizzando quotidiani e settimanali informatevi su un dato fatto di cronaca e costruite una vostra opinione. Esponete poi agli altri gruppi l’opinione che avete costruito, argomentandola e difendendola da eventuali critiche. Ricordatevi che nell’argomentazione dovrete utilizzare gli elementi fattuali che avete trovato negli articoli letti e la vostra opinione verrà valutata anche in base al numero di elementi fattuali che riuscirete a prendere in considerazione. B13. Sulla base delle singole opinioni formulate nell’esercizio precedente cercate di costruire l’“opinione della classe”, che sintetizzi le opinioni di tutti i singoli membri. Competenza di base: C. Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi.
  • 19. 19 Esempi di situazioni-problema: C1. Costruite un fumetto su un tema dato, definendo una sceneggiatura con i dia- loghi, disegnando le tavole e componendolo. Una volta finito, illustratelo ai com- pagni. C2. Progettate una breve trasmissione radiofonica (10-15 minuti), elaborando un canovaccio di dialoghi, musica e rumori. Registratela e fatela ascoltare ai compa- gni, commentandola. C3. Progettate un messaggio pubblicitario ad immagine fissa (tipo cartellone o pa- gina di pubblicità su quotidiani e riviste), disegnatelo ed illustratelo ai compagni. C4. Dovete inviare il vostro curriculum via email ai seguenti enti: a) un’azienda che potrebbe assumervi per un lavoro inerente a quanto state studiando; b) un vil- laggio vacanze che potrebbe assumervi come animatore stagionale; c) un centro di formazione professionale che propone un corso a numero chiuso, particolarmente impegnativo ma che offre poi ottime possibilità di trovare lavoro. Scrivete tre testi che vi presentino in maniera adeguata a ciascuno dei tre enti. C5. Ascoltate questo testo audioregistrato (lezione o dissertazione su un dato ar- gomento) e prendete appunti, dopodiché: a) spiegate l’argomento ai compagni sulla base degli appunti che avete preso e confrontate i vostri appunti con quelli dei col- leghi. Quali differenze emergono? Quali sono i punti in comune? b) riascoltate una seconda volta il testo audioregistrato e, con una penna di colore diverso, rivedete gli appunti che avete preso precedentemente. Emergono differenze tra la prima versione degli appunti e la seconda? Quali? C6. Dovete spiegare la lezione di oggi ad un vostro compagno che è stato assente. Preparate un discorso di 5 minuti che tocchi i punti principali della lezione e faccia capire al vostro compagno cosa è stato trattato. Competenza di base: D. Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi. Esempi di situazioni-problema: Adattare le attività proposte per i punti precedenti per testi in lingua straniera. Competenza di base: E. Utilizzare gli strumenti fondamentali per una frui- zione consapevole del patrimonio artistico e letterario. Esempi di situazioni-problema: E1. Utilizzate i motori di ricerca per rintracciare informazioni in Rete sulla produ- zione di un artista, assegnato dal docente. Costruite, in Word, una sitografia in cui, per ciascuna opera individuata, siano specificati: a) anno di inizio e di ultimazione; b) descrizione dell’opera (in 2000-3000 battute); c) siti Internet consultati. Corre- date il vostro lavoro da una timeline, che illustri l’ordine cronologico delle opere e i principali fatti storici dell’epoca considerata che, sulla base delle informazioni trovate in Rete, potrebbero aver ispirato l’artista nella sua produzione. E2. A partire da un’opera d’arte, assegnata dal docente, utilizzate i motori di ricer- ca per rintracciare informazioni in Rete su di essa. Le informazioni possono ri- guardare: a) elementi dell’opera, quali personaggi, vicende, ambientazioni, ecc.; b)
  • 20. 20 elementi utili per collegarla al contesto storico/culturale in cui è stata prodotta; c) commenti dell’autore sull’opera; d) recensioni critiche; e) altre informazioni e cu- riosità. Componete un testo che le riporti tutte e le colleghi agli elementi presenti nell’opera, specificando per ciascuna informazione la relativa fonte su Web. Competenza di base: F. Utilizzare e produrre testi multimediali. Esempi di situazioni-problema: F1. Scegliete un tema che vi interessa particolarmente e costruite il vostro blog su quel tema, utilizzando i siti che mettono a disposizione spazi blog gratis. Il blog deve contenere: disegni e fotografie, suoni e musica, filmati video, testo. F2. Costruite un sito Web su un tema a vostra scelta. Il sito deve rispettare i se- guenti requisiti: a) presenza di almeno 10000 caratteri di testo, spazi inclusi, suddi- visi in almeno 5 schermate; b) presenza di almeno 5 immagini contornate da testo; c) presenza di almeno 3 file sonori e/o filmati integrati nelle pagine; d) presenza di almeno 10 link verso l’esterno. Fig. 7 - Esempi di situazioni-problema relative all’Asse matematico Competenza di base: A. Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo a- ritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica. Esempi di situazioni-problema: A1. Avete due schede telefoniche. Quella dell’operatore Megafone vi offre telefo- nate verso tutti gli altri operatori a 15 centesimi di scatto alla risposta e 9 centesimi al minuto per la conversazione. Quella dell’operatore Gim, per telefonate verso tut- ti gli altri operatori, vi offre uno scatto alla risposta di 5 centesimi e 12 centesimi al minuto per la conversazione. Con quale scheda vi conviene fare telefonate della seguente durata: 1 minuto, 2 minuti, 3 minuti, 4 minuti, 5 minuti? A2. Devi colorare una parete della tua stanza (forma …, dimensioni …) con delle piastrelline adesive colorate (forma …, dimensioni …). Sulla parete è presente una finestra (forma …, dimensioni …, profondità …) e a terra vi è uno zoccolo alto … cm. Quante piastrelline ti servono per colorarla tutta (incluso il vano finestra)? A3. Un gruppo di amici, con due auto, deve raggiungere una località di vacanza, partendo dal punto segnato sulla mappa (allegata) come “Partenza” e arrivando al punto segnato come “Arrivo”. L’autista della prima auto dice “Non conviene fare l’autostrada, perché è più lunga. Io percorrerò la statale.”. L’autista della seconda auto invece percorrerà l’autostrada. Sapendo che nessuno dei due supererà i limiti di velocità che sono: …, dire chi dei due impiegherà meno per giungere a destina- zione e perché. A4. Sapendo che i consumi delle due auto dell’esercizio precedente sono … e che il pedaggio è pari a …, dire quale delle due auto avrà costi inferiori per il viaggio e perché.
  • 21. 21 A5. State per partire per qualche giorno di vacanza e volete programmare il video- registratore per registrare alcuni programmi che vi interessano. Il problema è che alcune funzioni del videoregistratore non sono disponibili e potete soltanto pro- grammarlo perché inizi e termini la registrazione dopo un certo numero di ore e minuti a partire dal momento in cui date il via (es. inizia a registrare tra 10 ore e 15 minuti, fermati tra 11 ore e 30 minuti, ricomincia a registrare tra 15 ore e 20 minu- ti, ecc.). Quali istruzioni dovete dare al videoregistratore perché registri i seguenti programmi: …? A6. State organizzando la vostra festa di compleanno e volete invitare … amici. Sapete che potete spendere la cifra di … euro per comprare … Sapendo che i costi sono … progettate un piano di acquisto. A7. Ordina i seguenti esseri viventi sulla base della loro lunghezza, dal più piccolo al più grande. Avrai bisogno delle potenze del 10. Se non conosci la lunghezza de- gli esseri viventi elencati puoi cercare informazioni su di loro attraverso i motori di ricerca in Rete. Dopo averli ordinati spiega perché hai avuto bisogno delle potenze del 10 per risolvere questo problema. A8. In un videogioco, il pirata Skull deve puntare un cannone per colpire un bersa- glio. Skull può regolare la forza di tiro e l’angolo di fuoco del cannone ma deve tenere conto anche della velocità e della direzione del vento. Calcola quella che secondo te è la traiettoria migliore, poi provala sul videogioco. A9. Sono le 9 di sera e Mario deve tornare a casa sul suo ciclomotore. Deve per- correre … km su una strada dove l’unico benzinaio che c’è è chiuso. Ha ancora a disposizione … nel serbatoio una quantità di carburante compresa tra … e … litri. Sapendo che la curva del consumo del suo ciclomotore in funzione della velocità che tiene è la seguente: …, quale velocità deve tenere Mario per essere sicuro di arrivare a casa? A che ora arriverà? Competenza di base: B. Confrontare ed analizzare figure geometriche, indi- viduando invarianti e relazioni. Esempi di situazioni-problema: B1. Queste due figure hanno la stessa area: … Spiega perché. B2. Questo è un campo di baseball: … Quali figure geometriche riconosci? Sapen- do che le dimensioni regolamentari di un campo di baseball devono rispettare le seguenti regole: … progetta un campo di baseball da costruire sul terreno illustrato in figura, ma attenzione. Devi prevedere anche gli ingressi e le uscite delle tribune sul lato strada. Spiega poi le scelte che hai fatto e giustificale. B3. Questo oggetto si chiama “sestante”: … Veniva usato dai marinai sulle navi per “fare il punto” sulla mappa, ossia capire dove si trovava la nave, prima dell’invenzione del GPS. Il sestante funziona così: … Se ad esempio le indicazioni del sestante sono queste: … dove si trova la nave su questa mappa? Competenza di base: C. Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi. Esempi di situazioni-problema:
  • 22. 22 Vedere problemi della sezione A. Competenza di base: D. Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico. Esempi di situazioni-problema: D1. Gianni e Carlo scommettono sul lancio di una moneta: se viene testa Gianni da a Carlo 5 euro, se viene croce viceversa. Dopo cinque giocate, con 4 teste e una croce, Gianni (che è uno statistico di professione), interrompe il gioco. Perché Gianni ha interrotto il gioco? Gianni può dimostrare che la moneta è truccata? Co- me? D2. Presentare i seguenti dati attraverso più fogli di lavoro Excel mettendo in evi- denza per ciascun foglio: a) il volume delle vendite; b) i paesi con cui sono stati intrattenuti rapporti commerciali; c) il trend di crescita negli ultimi tre anni. D3. In un torneo di calcio giovanile una squadra deve ancora giocare 4 partite. Sa- pendo che questa è la classifica e che le prossime 4 giornate prevedono queste par- tite, dire: a) quali risultati dovrebbe fare la squadra per poter vincere il girone; b) qual è la probabilità che la squadra vinca il girone. D4. Ecco risultati e classifiche della serie A calcistica dello scorso anno. Quale squadra è andata meglio da novembre a gennaio? E da febbraio a maggio? Disegna dei grafici con l’andamento delle squadre e commentali. Vedere anche i problemi della sezione A. Fig. 8 - Esempi di situazioni-problema relative all’Asse scientifico- tecnologico Competenza di base: A. Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appar- tenenti alla realtà naturale, artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità. Esempi di situazioni-problema: A1. State caricando un accendino con una bomboletta di ricarica a pressione. Nota- te che sulle pareti dell’accendino, accanto alla bocchetta, si forma uno strato di so- stanza ghiacciata. Di che sostanza si tratta? Perché è successo questo fenomeno? A2. Perché si forma il ghiaccio sulle pareti del frigorifero? Vi è attinenza con il problema precedente? Se sì, in cosa? A3. Conderate l’ecosistema presente nella figura seguente: … Come può evolvere da qui a 500 anni? Costruite una timeline che descriva l’evoluzione dell’ecosistema e degli organismi che lo popolano. Potete aiutarvi reperendo informazioni in Rete attraverso i motori di ricerca.
  • 23. 23 A4. Come si potrebbe intervenire con la tecnologia per modificare l’evoluzione dell’ecosistema del problema precedente in modo da raggiungere il seguente obiet- tivo: …? Proponete delle soluzioni e spiegate perché secondo voi sono efficaci. A5. Franca vive in una casa costruita negli anni ’30 del ‘900. Gli impianti elettrici sono costruiti nel seguente modo: … L’impianto di riscaldamento …, la cucina funziona con una bombola di gas piazzata sotto la cucina stessa. Quali sono i pos- sibili rischi a cui va incontro la famiglia di Franca? Elencali e spiega perché secon- do te sono dei rischi. A6. Mario è appassionato di bungee jumping. Tutte le domeniche mattina si reca a … e pratica il suo sport preferito, utilizzando i seguenti accorgimenti: … Perché Mario deve utilizzare questi accorgimenti? Cosa rischierebbe altrimenti? A7. Perché le mongolfiere possono volare? Progettate una mongolfiera, anche aiu- tandovi con le informazioni che potete trovare sui motori di ricerca in Rete. De- scrivete e giustificate le vostre scelte. Vedere anche i problemi matematici proposti in figura 2. Competenza di base: B. Analizzare qualitativamente e quantitativamente fe- nomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza. Esempi di situazioni-problema: B1. Quali sono le fonti energetiche che operano nel seguente sistema: …? Quali potrebbero essere sostituite con altre maggiormente efficienti? Come si potrebbe risparmiare energia? Potete aiutarvi nel formulare le risposte cercando informazio- ni con i motori di ricerca in Rete. B2. Mario e i suoi amici passano il Capodanno in montagna, dove i genitori di Marco hanno un piccolo appartamento con queste caratteristiche: … che viene ri- scaldato da una stufa con queste caratteristiche: … Quanto tempo prima dovranno accendere la stufa per avere nel locale una temperatura media di 20 gradi? B3. Lo schema seguente rappresenta un forno solare: … I dati costruttivi sono i se- guenti: … Sapendo che …, con un esposizione diretta al sole per un tempo di … quale temperatura può raggiungere al suo interno? Competenza di base: C. Essere consapevole delle potenzialità delle tecnolo- gie rispetto al contesto culturale e sociale in cui vengono applicate. Esempi di situazioni-problema: C1. Compilate un diario di una vostra giornata elencando tutti gli apparati tecnolo- gici con cui venite a contatto e descrivendoli. Potete aiutarvi cercando informazioni in Rete con i motori di ricerca. C2. Compilate un diario di una vostra giornata in cui tenete traccia di tutti i mes- saggi mediali che ricevete, delle fonti che ve le inviano e di cosa avete provato quando li avete ricevuti. Potete scrivere i messaggi in questa forma: Ora di ricezio- ne, Emittente da cui è stato ricevuto, Medium utilizzato, Tipologia del messaggio (es. pubblicità, informazione, intrattenimento, ecc.), Sintesi del messaggio in 2-3 righe.
  • 24. 24 C3. Classificate i messaggi che avete raccolto nel diario dell’attività precedente per: Medium che li ha trasmessi, Funzione comunicativa del messaggio (informare, persuadere, comandare, suggerire, intrattenere, ecc.), Emittente da cui è stato rice- vuto. Costruite un grafico a barre per ciascuna di queste tre categorie e descrivetelo ai compagni. C4. Componete una griglia sul quaderno con tante righe quante sono le Emittenti e tante colonne quante sono le Funzioni comunicative che avete individuato. All’incrocio tra righe e colonne scrivete il numero di messaggi che svolgono una certa Funzione per ciascuna Emittente considerata. Descrivete questa tabella ai compagni. C5. Progettate un semplice impianto elettrico per l’illuminazione della vostra stan- za. Potete scegliere i componenti cercandoli in Rete con un motore di ricerca e do- vete rimanere entro la spesa massima di … euro. Descrivete e giustificate le scelte che avete fatto. Vedere anche le attività proposte negli esempi delle figure di questa sezione che utilizzano il computer e la Rete. Fig. 9 - Esempi di situazioni-problema relative all’Asse storico-sociale Competenza di base: A. Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali. Esempi di situazioni-problema: A1. Intervistate i vostri genitori (o i vostri zii, o persone più anziane di voi) chie- dendo di raccontarvi una loro giornata-tipo di quando avevano la vostra età, foca- lizzandosi sui Medium utilizzati, sulle Emittenti, sui Messaggi ricevuti, sulle Tipo- logie dei messaggi e sulle differenze tra il loro “mondo dei media” e quello di oggi. Confrontate poi la vostra giornata-tipo con la loro e descrivete le differenze ai compagni. A2. Dato un film, un cartone animato, uno spot, un messaggio pubblicitario ad immagine fissa, un video, un brano musicale o radiofonico, un videogioco, indivi- duatene rappresentazioni della realtà, stereotipi, valori sottesi, culture di riferimen- to (es. giapponese, statunitense, latina). A3. Provate a condurre la stessa analisi dell’esercizio precedente comparando due film (o cartoni, ecc.) diversi, in cui vengano rappresentate aree geografiche e/o e- poche storiche differenti. A4. A partire da un film che tratta eventi storici: a) collocate gli eventi proposti dal film su una timeline e collegateli ai principali avvenimenti storici del periodo; b) descrivete il cambiamento storico così come emerge dal film. A5. A partire da un film che tratta futuri possibili o introduce elementi di finzione in eventi storici realmente accaduti, dire quali elementi della vicenda sono realisti-
  • 25. 25 camente possibili e probabili e quali invece no, giustificando le vostre affermazioni sulla base delle conoscenze in vostro possesso. A6. Qual è il ruolo della donna in Paesi differenti? Come cambiato questo ruolo in un dato Paese nel corso del tempo? Cercate materiali in Rete con i motori di ricer- ca, componete un quadro geografico (aiutandovi con un planisfero e carte geogra- fiche) e/o storico (aiutandovi con una timeline) ed illustratelo ai compagni. A7. Collegate il lavoro fatto in risposta al problema precedente con fatti di attualità tratti da quotidiani, riviste, telegornali o siti Web. Competenza di base: B. Collocare l’esperienza personale in un sistema di re- gole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costitu- zione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente. Esempi di situazioni-problema: B1. Cercate su web siti delle istituzioni del mondo reale (ad esempio Parlamento, Magistratura, ecc.) e tracciate una vostra rappresentazione di tali istituzioni sulla base della rappresentazione di esse che emerge dal mondo virtuale. Descrivete que- sta rappresentazione ai compagni. B2. Quale impatto hanno sulla nostra vita i principi e le regole della Costituzione italiana? Utilizzando la vostra esperienza personale e i motori di ricerca in Rete de- scrivete l’impatto che secondo voi ha avuto l’articolo … (assegnato dal docente) della Costituzione sulla nostra vita quotidiana. Ricordatevi di citare nella vostra relazione tutte le fonti Web che avete consultato. B3. Quale ente (Unione Europea, Stato, Regione, Provincia, Comune, Enti privati) controlla le seguenti funzioni: a) erogazione della corrente elettrica; b) erogazione dell’acqua; c) erogazione del gas; d) rilascio della patente di guida; e) rilascio della licenza di pesca; f) rilascio della licenza commerciale per aprire un negozio, g) asili nido; h) … ? Perché il controllo è proprio di questi enti? Argomentate la vostra e- sposizione anche utilizzando materiali reperiti su Web attraverso i motori di ricer- ca. B4. Con riferimento al problema precedente, come sono evolute le funzioni dei va- ri enti citati nel tempo (con particolare riferimento agli ultimi 60 anni)? Tracciate una timeline per descriverle ed argomentate le vostre affermazioni. Competenza di base: C. Orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territo- rio. Esempi di situazioni-problema: C1. Quali opportunità lavorative offre il tuo territorio? Utilizza siti Web rintracciati con i motori di ricerca e inserzioni su quotidiani e riviste specializzate e compila tabelle e grafici riassuntivi per descrivere l’offerta lavorativa che emerge dai dati che hai raccolto, suddividendola per settore produttivo, tipologia, ecc. C2. Compara le offerte lavorative di due territori differenti (assegnati dal docente) e metti in evidenza elementi comuni e differenze.
  • 26. 26 C3. Intervistate gli addetti di una o più agenzie di lavoro interinale e chiedete loro quali sono i profili lavorativi maggiormente richiesti dalle aziende e quali sono i profili tipici dei soggetti in cerca di occupazione. Bibliografia Anderson J. (2009), Cognitive Psychology and its Implications (7th edn.), New York, Worth. Arter J. A., McTighe J. (2001), Scoring rubrics in the classroom: Using performance criteria for assessing and improving student performance, Thousand Oaks (CA), Sage. Jonassen D. H. (1994), Thinking technology, toward a constructivistic de- sign model, Educational Technology, 34, April 1994, pp. 34-37. Le Boterf G. (2008), Costruire le competenze individuali e collettive, Napo- li, Guida. Pfeiffer J. W., Ballew A. (1988), Using Structured Experiences in Human Resource Development, San Diego, University Associates. Pfeiffer J. W., Jones, J. E. (1985) (eds.), A Handbook of structured experi- ences for human relations training, Vols. 1-10, San Diego, University Associates, 1974-1985. Scallon G. (2004), L’évaluation des apprentissage dans une approche par compétences, Bruxelles, De Boeck. Trinchero R. (2006), Valutare l’apprendimento nell’e-learning. Dalle abili- tà alle competenze, Trento, Erickson.