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Energia Alternativa
 Utopie Energetiche

       Augusto Giovanelli
         info@nuove-energie.eu




In collaborazione
        con
Di cosa parleremo...
•Tecnologie più efficaci per la produzione di energia con mezzi
alternativi, ma non solo:
Oggi il tema della sostenibilità e delle fonti energetiche non più
soltanto relegato agli ambiti accademici si ripercuote
fortemente sulla vita nella nostra società, abbiamo quindi
l’occasione per trarne importanti indicazioni.
•Come i modelli sociali possono cambiare ed essere causa o
effetto di una rivoluzione energetica:
Cosa spinge ad interessarsi alle fonti energetiche rinnovabili.
Il problema economico potrebbe non essere l’unica leva.
•Modelli "utopici" generazione e consumo di energia a
confronto con il nostro ruolo:
Indipendenza, sudditanza, individualismo, collaborazione.
La spinta verso la generazione di energia “distribuita” ci
sollecita ad alcune riflessioni.
La necessità di fonti energetiche.
         L'uomo esploratore ed imitatore, non
                       ideatore...

I Greci chiamavano “energeia” la forza in movimento intesa come la
sintesi tra il concetto di “energes” potere e quello di “ergon” opera.
Nessun successo o conquista dell’umanità sarebbero stati alla portata
   degli uomini se non si fosse riusciti a sfruttare in maniera utile
             l’ENERGIA la capacità cioè di produrre lavoro.

      Luce nelle tenebre, calore nel gelo significarono dapprima
       sopravvivenza e poi possibilità di modificare l’ambiente.
Ma l’uomo non ha mai inventato nulla davvero, più semplicemente ha
   imitato la natura dalla quale però gradualmente si è distaccato
   passando da sua parte integrante a vero e proprio antagonista
Le principali fonti naturali rinnovabili...

• SOLE -elettromagnetica (luce-calore-magnetismo)
  Energia
          fonte primaria radiante

• ACQUA - vettore energetico
  Energia cinetica - trasporto calore

• VENTO - vettore energetico
  Energia cinetica - trasporto calore

• TERRApotenziale - accumulo calore energetico
  Energia
          - accumulatore/volano

• BIOSFERA - convertitore energetico
  Energia chimica - trasformazione in forme diverse
Solare: la fonte primaria di energia e vita
              Il fotovoltaico impara dalle piante...
  La radiazione solare colpisce la superficie terrestre per una intensità di 1000 W/m2. L'intensità della
  radiazione totale che colpisce una superficie è composta da tre diverse parti diretta, diffusa, riflessa.
 Trascurando la radiazione riflessa il rapporto tra la radiazione diretta e la radiazione totale deriva dalle
 condizioni atmosferiche del cielo (nuovoloso, sereno, variabile). La radiazione diretta può arrivare al
  95% della radiazione totale, mediamente in una giornata normale i valori oscillano intorno al 75%.
 La fotosintesi è l’insieme delle reazioni durante le quali le piante verdi producono sostanze organiche a
                             partire da CO2 e dall’acqua, in presenza di luce.
    Mediante la clorofilla, l'energia solare muovendo elettroni chimici permette la produzione di uno
zucchero definito glucosio fondamentale per la vita della pianta. Alla pianta (detta autotrofa) rimangono 6
  atomi di ossigeno atmosferico di cui si libera grazie agli stomi delle sue foglie permettendo anche la
    nostra vita. Oggi questo processo è quello nettamente dominante sulla Terra, per la produzione di
                                composti organici da sostanze inorganiche.
 La fotosintesi è l'unico processo biologicamente importante in grado di raccogliere l'energia solare, da
                            cui, fondamentalmente, dipende la vita sulla Terra.

   L'effetto fotoelettrico alla base della tecnologia fotovoltaica rappresenta l'emissione di elettroni da
             una superficie, quando questa viene colpita da una radiazione elettromagnetica.
    L'effetto fotovoltaico si realizza quando un elettrone viene mosso a causa dell'assorbimento di un
                fotone (quanto di luce) sufficientemente energetico incidente sul materiale.
Eolico: il vento muove le idee
             Dalle ali degli uccelli, agli aerei, alle vele,
                         alle pale eoliche...
 Il codice sul volo degli uccelli è una raccolta di disegni e scritti di Leonardo da Vinci, comprendente 18
       fogli della misura di 21 x 15 cm, ed è attualmente conservato alla Biblioteca Reale di Torino.
Il nome del codice è dovuto all'argomento dei testi e dei disegni. In particolare inizia ad analizzare il volo
                  e la struttura degli uccelli per poi passare al disegno di macchine volanti.
La vela è una superficie di tela o di sottile ma robusto materiale sintetico, di forma tale che utilizzando la
   forza del vento genera propulsione. Il suo funzionamento si basa sull'interazione fra il vento (e la sua
                                 direzione) e uno o più elementi fissi o mobili.
     L'energia eolica è una delle fonti di energia più antiche: i mulini a vento sono stati utilizzati fin dal
 settimo secolo d. C. per convertire l'energia del vento in energia meccanica; inoltre, le navi a vela hanno
   solcato gli oceani per secoli, fino all'avvento delle prime navi a vapore. Nei tempi moderni, le turbine
    eoliche sono utilizzate per produrre elettricità. Una turbina consiste in un rotore con pale, che viene
                                           messo in azione dal vento.
  L'energia eolica è il prodotto della conversione dell'energia cinetica del vento in altre forme di energia.
Attualmente viene per lo più convertita in elettrica, mentre in passato l'energia del vento veniva utilizzata
        immediatamente sul posto come energia motrice per applicazioni industriali e pre-industriali.
 Il suo sfruttamento, relativamente semplice e poco costoso, è attuato tramite macchine eoliche divisibili
 in due gruppi ben distinti in funzione del tipo di modulo base adoperato definito generatore eolico:

 •
 Generatori eolici ad asse verticale

 •
 Generatori eolici ad asse orizzontale
Idroelettrico: l'acqua muove energia
              Onde e Maree: non solo un potenziale
                            pericolo...
L'energia idroelettrica usa l'energia potenziale di acqua posta in alta quota in bacini montani, che cadendo
    agisce su una turbina, producendo elettricità. L'acqua viene quindi incanalata in speciali tubi, detti
               condotte forzate, che convogliano l'acqua ad alta velocità contro le turbine.
L'energia mareomotrice è quella ricavata dagli spostamenti d'acqua causati dalle maree, che in alcune
zone del pianeta possono raggiungere anche i 20 metri di ampiezza verticale.
Già nell’antichità si cercò di sfruttare questo tipo di energia, mediante la costruzione di "mulini a marea".
Oggi esistono diversi progetti di sfruttamento delle maree, che comportano metodi diversi di sfruttamento
dell’energia tra cui i principali sono:

 •
 movimento di ruote a pale;

 •
 riempimento di bacini e successivo svuotamento con passaggio in turbine.
  L'energia del moto ondoso è una fonte di recente sperimentazione nel campo energetico.Vi sono varie
tecniche di sfruttamento del moto ondoso. Un esempio consiste in strutture tubolari galleggianti ancorate
  al fondo marino. All'interno delle strutture vi sono delle turbine messe in moto dall'acqua che entra ed
esce dalle strutture al ritmo del moto ondoso. Tali generatori generano energia con costanza, ma mostrano
 un ingombro non indifferente. Un altro tipo di impianto è quello a colonna d'acqua oscillante, anch'esso
 raccoglie l'acqua che entra grazie al moto ondoso per mettere in moto una turbina.Un generatore di tipo
 differente in fase di sperimentazione consiste in una turbina (simile a quelle eoliche) sottomarina messa
in moto dalle correnti marine. In questo caso, non si tratta propriamente di energia dalle onde, ma energia
                                                dalle correnti.
Geotermico: la terra simbolo di
                 accoglienza, dalle profondità energia
                              costante...
“Le grotte narrano, attraverso i loro segni, di tribù dell’epoca paleolitica sfuggite all’ultima
glaciazione: esse ospitarono le prime forme organizzate di vita. Nella profondità delle caverne, l’uomo si
rifugiava con vecchi e donne attorno al fuoco...”
Fin dai tempi più antichi la terra è stata simbolo di rifugio e protezione, le caverne è grotte erano luoghi
in cui temperatura ed umidità erano. Il fuoco come prima fonte di energia veniva acceso ponendo intorno
pietre che riscaldandosi cedevano poi durante la notte il calore accumulato all’ambiente.
   L'energia geotermica è l'energia generata per mezzo di fonti geologiche di calore oppure utilizzando la
  crosta terrestre come volano termico. Nel primo caso sfrutta la produzione di calore naturale della Terra
  (geotermia). Penetrando in profondità, la temperatura diventa gradualmente più elevata, aumentando di
circa 30 °C per km nella crosta terrestre. Lo sfruttamento di questa fonte consiste nel convogliare i vapori
 provenienti dalle sorgenti d'acqua del sottosuolo verso apposite turbine adibite alla produzione di energia
         elettrica. E nel riutilizzare il vapore acqueo per il riscaldamento urbano, le serre e le terme.
  La geotermia a bassa entalpia sfrutta invece il sottosuolo come serbatoio di calore. Nei mesi invernali il
   calore viene trasferito in superficie, viceversa in estate il calore in eccesso presente negli edifici, viene
   dato al terreno. Impianti di questo tipo non necessitano di condizioni ambientali particolari, infatti non
   sfruttano ne le sorgenti naturali d'acqua calda, ne le zone in cui il terreno ha temperature più alte della
     media a causa di una particolare vicinanza con il mantello. Quello che questa tecnologia sfrutta è la
   temperatura costante che il terreno ha lungo tutto il corso dell'anno. Normalmente, già ad un metro di
  profondità, si riescono ad avere circa 10-15 °C. A questo punto si utilizza la pompa di calore che sfrutta
    la differenza di calore fra il terreno e l'esterno per assorbire calore dal terreno e renderlo disponibile.
Biomassa: la vita vista come un ciclo
                      Il rifiuto si trasforma in risorsa...
   Per biomassa si intendono tutti quei materiali di origine organica, animale o vegetale, che non hanno
     subito alcun processo di fossilizzazione come il petrolio, il carbone e gli altri combustibili fossili.
La combustione di biomassa rappresenta, storicamente, la più antica forma di energia sfruttata dall'uomo.
 La combustione di legno o altri materiali organici facilmente disponibili rappresenta infatti la più antica
                                  maniera di produrre calore e quindi energia.
   In tale ambito, la combustione di combustibili rinnovabili viene intesa come combustione di scarti di
   lavorazione dell'industria agroalimentare o del legno, nonché anche come combustione di biomassa a
                                  crescita stagionale appositamente coltivata.
Dalla fermentazione dei vegetali ricchi di zuccheri, come canna da zucchero, barbabietole e mais, spesso
    prodotti in quantità superiori al fabbisogno, si può ricavare l'etanolo o alcool etilico, biogas che può
essere utilizzato come combustibile per i motori a scoppio, in sostituzione della benzina. Dalle oleaginose
               (quali girasole, colza, soia) si può ottenere per spremitura il cosiddetto biodiese
        Oltre ai vegetali coltivati, anche i rifiuti vegetali e liquami di origine animale possono essere
               sottoposti a digestione o fermentazione anaerobica (cioè in assenza di ossigeno)
Acquisisce sempre più importanza e ogni anno cresce la produzione di legna ecologica e biomassa secca
ottenute dallo sfruttamento razionale delle foreste con i seguenti vantaggi:

 •
   abbattimento di piante già morte senza intaccare alberi vivi

 •
   sfruttamento razionale delle foreste

 •
   salvaguardia alberi secolari, generi protetti, boschi storici, habitat, ecosistema

 •
   lavorazione ecologica (sega a mano, sega elettrica, cippatrice elettrica, accetta, machete, scure)

 •
   bassi costi di trasformazione
Sostenibilità e Rinnovabilità energetica:
                    due concetti da chiarire...
    La sostenibilità è la caratteristica di un processo o di uno stato che può essere mantenuto ad un certo
          livello indefinitamente. Con riferimento alla società tale termine indica un "equilibrio fra il
   soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di
    sopperire alle proprie". Il termine, nel suo impiego nell'ambito ambientale, si riferisce alla potenziale
     longevità di un sistema di supporto per la vita, in particolare tale longevità è messa in relazione con
  l'influenza che l'attività antropica (attività dell’uomo) esercita sullo stesso. Il termine trae la sua origine
    dall'ecologia, dove indica la capacità di un ecosistema di mantenere processi ecologici, biodiversità e
   produttività nel futuro. Perché un processo sia sostenibile esso deve utilizzare le risorse naturali ad un
                           ritmo tale che esse possano essere rigenerate naturalmente
Sono da considerarsi energie rinnovabili quelle forme di energia generate da fonti che per loro
caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono "esauribili". Questa definizione è molto generica e non
priva di interpretazioni in funzione delle scale temporali su cui vogliamo basare i calcoli. Tuttavia i
concetti di sostenibilità e rinnovabilità non vanno confusi, il primo abbraccia un ambito molto ampio e si
ricollega a fenomenologia e sistemi diversi fra loro ma interdipendenti, il secondo si riferisce invece ad
un solo sistema.
  In alcuni ambiti, anche risparmio energetico ed efficienza energetica sono considerate - per estensione -
       "fonti rinnovabili" e taluni ancora considerano questi due aspetti, legati all'uso piuttosto che alla
      produzione, all'interno della categoria dell'energia sostenibile. La tematica si intreccia anche con il
problema del riscaldamento globale e delle emissioni di CO2, tuttavia in questo caso è più corretto parlare
 di “sostenibilità in generis”, essendo l'accento posto sugli effetti ambientali della produzione di energia,
                                  piuttosto che sulle fonti da cui viene ottenuta.
Principali normative che incentivano l’uso
                      delle fonti rinnovabili...
Il Conto energia arriva in Italia attraverso la Direttiva comunitaria per le fonti rinnovabili (Direttiva
2001/77/CE), che viene recepita con l'approvazione da parte del Parlamento italiano del Decreto
legislativo 387 del 2003. L'avvio del conto energia passa per altre due tappe, in particolare l'approvazione
del Decreto attuativo n. 181 del 5 agosto 2005 (che fissa i tempi e i termini di attuazione) e la Delibera
188 del 14 settembre 2005 (che invece stabilisce i modi di erogazione degli incentivi).
Il principio che regge il meccanismo del Conto energia consiste nell'incentivazione della produzione
elettrica, e non dell'investimento necessario per ottenerla. Il privato proprietario dell'impianto
fotovoltaico percepisce somme in modo continuativo, con cadenza tipicamente mensile, per i primi 20
anni di vita dell'impianto. Condizione indispensabile all'ottenimento delle tariffe incentivanti è che
l'impianto sia connesso alla rete (grid connected). La dimensione nominale dell'impianto fotovoltaico
deve essere superiore a 1 kWp. Non sono incentivati dal Conto energia quegli impianti fotovoltaici
destinati ad utenze isolate e non raggiunte dalla rete elettrica.
La legge finanziaria 2007, ha previsto per i contribuenti, una detrazione dall’Irpef del 55% , da
ripartire in 3 quote annuali di pari importo, per le spese effettuate per interventi di riqualificazione
energetica degli edifici esistenti e per la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica.
Possono usufruire della detrazione le persone fisiche, gli enti, le imprese, per le spese effettuate su edifici
o parti di edifici o su unità immobiliari di qualsiasi categoria catastale. Per tutti gli interventi possono
essere detratte le spese per la riqualificazione degli immobili, sostituzioni di impianti con sistemi più
efficienti o a fonti rinnovabili e le prestazioni professionali necessarie alla loro realizzazione.
Vedi Legge finanziaria 2008 Legge 24 dicembre 2007, n. 244
"Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato "
Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 300 del 28 dicembre 2007 Supplemento ordinario n. 285
Alcuni esempi di associativismo finalizzato
              all’uso delle fonti energetiche rinnovabili...
                                         http://www.solarecollettivo.it/
L’impegno dell’Associazione è guidato dalla convinzione di fondo che vada superata l’organizzazione economica fondata sulla delega per il
soddisfacimento dei propri bisogni e per la soluzione dei problemi collettivi.  Si ritiene che una nuova cultura ecologica possa nascere solo
da una radicale riappropriazione di responsabilità e di potere da parte dei singoli, dei piccoli gruppi e dalle comunità locali: responsabilità
                           e potere che si traducano in progetti produttivi e/o iniziative di consumo intelligente.

                                 http://www.autocostruzionesolare.it/
                                                La Rete Solare per l'Autocostruzione propone:

                                              • gruppo di acquisto per la fornitura dei materiali
                                                         • laboratori di autocostruzione
                                                          • pannelli solari per le scuole
                                         • consulenza su come integrare i pannelli nel proprio edificio
                                         • progettazione di impianti autocostruiti di grandi dimesioni
                                                  • assistenza per l'installazione dei pannelli

                                              http://www.retenergie.it/
La missione della cooperativa consiste nel produrre energia rinnovabile da impianti di produzione a basso impatto ambientale attraverso la
forma dell'azionariato popolare (come allargamento dell'esperienza “Adotta un kw” promossa da Solare Collettivo). La sfida progettuale è
      includere gli utilizzatori finali di energia, chiudendo un circolo virtuoso che parte dalla produzione arrivando fino al consumo.

                                           http://www.energoclub.org/
  Un club internazionale per affrontare quella che probabilmente è la più grande sfida della civiltà moderna: la riconversione dell'attuale
               sistema energetico -basato su fonti esauribili- ad un sistema sostenibile basato sulle fonti di energia rinnovabili.
   Tutti noi  associati riteniamo che la questione energetica sia di primaria e fondamentale importanza. Il sistema energetico, così com’è
  configurato oggi esercita un impatto negativo sull’ambiente, economico, sociale e politico, nonché su tutti gli altri sistemi e sottosistemi.
Concetti di Utopia applicata:
                Utopia vs Sussidiarietà vs Sostenibilità
                                                       UTOPIA
 Il termine "utopia" è ambiguo e polisemico e tale problematicità semantica rimonta già all'uso che ne fa Tommaso Moro
  nella celebre opera del 1516 in cui il neologismo compare per la prima volta. "Utopia" risulta composto di ou, "non", e
tópos, "luogo", ma già nell'opera di Moro non è chiaro se essa sia l'eu-tópos, il regno perfetto della felicità, o l'ou-tópos, il
      luogo inesistente per antonomasia, o l'una cosa e l'altra allo stesso tempo. Effettivamente, già pochi anni dopo la
 pubblicazione del De optimo reipublicae statu deque nova insula Utopia di Moro, la parola si è variamente connotata, ha
                          esteso e amplificato il suo significato ma ha anche perduto in precisione.
 "Utopia" diviene ben presto sinonimo di "chimera", di "impossibile" e di "sogno irrealizzabile". L’utopia verte soprattutto
  su temi politici e sociali, tanto che il termine "romanzo politico", Staatsroman in tedesco, diventa sinonimo di "utopia".
   Per chiarire come il significato di "utopia" sia andato evolvendo, citiamo le parole di Louis-Sébastien Mercier (autore
        dell’utopia L’an 2240, 1770) che spiegano l’invenzione approntata dall’autore del neologismo “fictionner”:
“Utopia” non è narrare, raccontare, favoleggiare. È invece immaginare dei caratteri morali e politici onde far passare
verità essenziali nell’ordine sociale [...] in favore della scienza che abbraccia l’economia generale degli Stati e la felicità
dei popoli.
Da questa spiegazione si evince che l’utopia non è intesa solo come sogno, evasione o ipotesi mentale, bensì comincia ad
assumere le caratteristiche di un progetto rivolto all’attuabilità e alla concreta "felicità dei popoli".Una svolta fondamentale
ha luogo nell’Ottocento e nel Novecento: Owen,  Fourier, Saint-Simon, Enfantin e Considérant propongono società ideali
presentate come verità scientifiche fondate e sostenute da precise teorie socio-politiche. L’evoluzione semantica e
concettuale è superbamente riassunta nelle parole di Lamartine: "Le utopie spesso non sono altro che verità premature".
Concetti di Utopia applicata:
                  Utopia vs Sussidiarietà vs Sostenibilità
                                                   SUSSIDIARIETA’
    Il principio di sussidiarietà è, prima ancora che un principio organizzativo del potere, un principio antropologico che esprime una
  concezione globale dell'uomo e della società, in virtù del quale fulcro dell'ordinamento giuridico è la persona umana, intesa sia come
                                                   individuo che come legame relazionale.

Tale principio emerge inizialmente, seppur indirettamente, nel pensiero di Aristotele (rapporto tra governo e libertà), di Tommaso
d'Aquino e di Johannes Althusius (1557-1638), ma viene espressamente enunciato solo nel corso del XIX secolo.
Il principio di sussidiarietà ( riconosciuto dal trattato dell'Unione Europea di Maastricht ) riguarda i rapporti tra Stato e società. Esso é un
fondamentale principio di libertà e di democrazia, cardine della nostra concezione dello Stato. Esso si articola in tre livelli:
a) Non faccia lo Stato ciò che i cittadini possono fare da soli: le varie istituzioni statali devono creare le condizioni che permettano alla
persona e alle aggregazioni sociali (famiglia, associazioni, gruppi, in una parola i cosiddetti "corpi intermedi") di agire liberamente e non
devono sostituirsi ad essi nello svolgimento delle loro attività. Questo perché la persona e le altre componenti della società vengono
"prima" dello Stato: l'uomo é principio, soggetto e fine della società e gli ordinamenti statali devono essere al suo servizio. Per questo
motivo lo Stato deve fare in modo che i singoli e i gruppi possano impegnare la propria creatività, iniziativa e responsabilità, impostando
ogni ambito della propria vita come meglio credono, risolvendo da soli i propri problemi. In questo modo, si uniscono insieme il
massimo di libertà, di democrazia e di responsabilità, sia personale che collettiva.
b) Lo Stato deve intervenire (sussidiarietà deriva da subsidium, che vuol dire aiuto) solo quando i singoli e i gruppi che compongono la
società non sono in grado di farcela da soli, questo intervento sarà temporaneo e durerà solamente per il tempo necessario a consentire ai
corpi sociali di tornare ad essere indipendenti, recuperando le proprie autonome capacità originarie.
c) L'intervento sussidiario della mano pubblica deve comunque essere portato partendo dal livello più vicino al cittadino, quindi in caso
di necessità il primo ad agire sarà l’amministrazione locale per poi gradualmente arrivare allo stato centrale.
Questa gradualità di intervento garantisce efficacia ed efficienza, libera lo Stato da un sovraccarico di compiti e consente al cittadino di
controllare nel modo più diretto possibile. Applicando questo principio, lo Stato si mette davvero al servizio dei cittadini, aiutando la
formazione di un cittadino attivo e autonomo, che non sia un suddito passivo e sempre bisognoso di assistenza.
Concetti di Utopia applicata:
                  Utopia vs Sussidiarietà vs Sostenibilità
                                                 SOSTENIBILITA’
Lo sviluppo sostenibile o Sostenibilità è una forma di sviluppo (che comprende lo sviluppo economico, delle città, delle comunità
eccetera) che non compromette la possibilità delle future generazioni di perdurare, preservando la qualità e la quantità del patrimonio e
delle riserve naturali (che sono esauribili, mentre le risorse sono considerabili come inesauribili). L'obiettivo è di mantenere uno sviluppo
economico compatibile con l'equità sociale e gli ecosistemi, operante quindi in regime di equilibrio ambientale.

- 1972 Dichiarazione di Stoccolma sull'ambiente umano:
La dichiarazione è stata approvata il 16 giugno 1972 dai capi delle 110 delegazioni che hanno partecipato alla Conferenza dell'ONU
tenutasi a Stoccolma.
 Nel preambolo la Dichiarazione afferma che siamo ormai giunti ad un punto della storia in cui “noi dobbiamo condurre le nostre azioni
in tutto il mondo con più prudente attenzione per le loro conseguenze sull'ambiente”. La difesa e il miglioramento dell'ambiente sono
divenuti “uno scopo imperativo per tutta l'umanità”, da perseguire insieme a quelli fondamentali della pace e dello sviluppo economico e
sociale mondiale
UN EDUCAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ:

“…rende praticabile lo sviluppo sostenibile,…” cioè un equilibrio raggiunto tra aspetti ambientali, sociali, culturali e economici;
“…rende le persone più sensibili rispetto alle questioni etico ambientali…” e in tal modo sviluppa valori, azioni, forma alla cittadinanza
attiva e alla responsabilità, diventando uno strumento preventivo che permette di creare un nuovo modo di rapportarsi all’ambiente;
“…deve divenire componente organica di tutte le politiche pubbliche, formative e ambientali…” coinvolgendo in tal modo soggetti
pubblici e privati, istituzioni, enti, associazioni, scuole ecc., perché l'educazione ad un futuro sostenibile è un processo globale, un
processo da sviluppare insieme.

“… Deve divenire un elemento strategico per la promozione di comportamenti critici e propositivi dei cittadini verso il proprio contesto
ambientale.”
Cosa centra l’Utopia con la crisi
                           energetica?
Abbiamo tutto, ma non abbiamo più nulla. In una società basata sulla competizione e la
produzione in quanto tale, a qualunque prezzo, chi perde è solo una zavorra. E' fuori dai giochi.
Per sopravvivere è necessario lavorare, fare qualunque lavoro. Cos’è il progresso? Il progresso
dovrebbe anche essere la diminuzione del lavoro. Lavoro per tutti, solo se utile e in modica
quantità. Il lavoro divora energia e meno lavoro significa meno energia.

La sempre maggiore richiesta di una società centrista basata sulle regole dei pochi e su finte
autonomie porta, tra l’altro, ad una sempre maggiore necessità di energia e lascia solo ai poteri
forti, economici e politici, il compito e l’esclusiva prerogativa di regolarne la distribuzione.
La crisi energetica quindi non è un mero fenomeno tecnico, non passa solo per gli aspetti
economici ed ecologici bensì è un fenomeno di chiara evidenza oggettiva che mette in luce realtà e
potenzialità del nostro tessuto sociale.
Un tempo fu il cibo, poi la terra, poi le risorse, poi i popoli...ora più che mai il perno del potere si
incentra sull’energia!

Si è detto che “Utopia” non significa narrare, raccontare, favoleggiare. È invece immaginare dei
caratteri morali e politici onde far passare verità essenziali nell’ordine sociale [...] in favore della
scienza che abbraccia l’economia generale degli Stati e la felicità dei popoli.
La rivisitazione utopica della nostra società porterebbe quindi molti benefici anche sul fronte della
crisi energetica incentivando la produzione distribuita ed il vero controllo condiviso e democratico
delle risorse e della loro distribuzione
Perché Sussidiarietà e Utopia possono
             contribuire a rinnovare la nostra società?
Solo i ricchi possono vivere bene: questo è lo scoraggiante messaggio che è stato inculcato
nelle teste di tutta l'umanità nell'ultimo mezzo secolo. Si tratta della dottrina implicita dello
"sviluppo": la crescita del reddito funge da esatto criterio del progresso. Tutti, si sostiene,
hanno non solo il diritto ma anche il dovere di diventare ricchi e ciò si applica alle società
                                                                                                          REALTA’
ancor più che ai singoli individui.




La soluzione alla crisi ambientale che oggi stiamo affrontando dipende molto meno dalla
diffusione di nuove informazioni che dal riemergere nella coscienza di antiche idee. Le idee
primitive o tribali - affinità, solidarietà, comunanza, democrazia diretta, armonia con la natura -     SUSSIDIARIETA’
forniscono la struttura o il fondamento di qualsiasi società razionale o sensata.



Una volta riconosciuta la validità della distinzione tra l'effimero e l'eterno, saremo capaci di
distinguere, in linea di principio, tra due diversi tipi di "standard di vita". L'una concentrerebbe
l'attenzione sulle soddisfazioni effimere mentre l'altra si dedicherebbe principalmente alla
creazione di valori eterni. Nella prima si avrebbe una vita opulenta in termini di beni effimeri e
carestia in termini di beni eterni. Nella seconda, invece, potrebbe aversi una vita frugale in            UTOPIA
termini di beni effimeri e opulenza in termini di beni eterni. In termini di contabilità economica
tradizionale, le due società sono ugualmente ricche e ugualmente sviluppate. Ciò dimostra che
l'approccio puramente quantitativo manca il bersaglio.
Perchè una società diversa gestirebbe in
               modo diverso l’approvvigionamento e la
               distribuzione delle risorse energetiche?
IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’ afferma: Non faccia lo Stato ciò che i cittadini possono fare da soli! La persona e le altre
componenti della società vengono "prima" dello Stato: l'uomo é principio, soggetto e fine della società e gli ordinamenti statali
devono essere al suo servizio. Per questo motivo lo Stato deve fare in modo che i singoli e i gruppi possano impegnare la
propria creatività, iniziativa e responsabilità, impostando ogni ambito della propria vita come meglio credono, risolvendo da
soli i propri problemi.

Il concetto di “Generazione distribuita di energia”

Per generazione distribuita di energia si intende la delocalizzazione dei centri di produzione di energia sul territorio. La
generazione distribuita dell'energia si verifica in presenza di libero sviluppo dell’individuo e della sua capacità e volontà di
essere parte integrante e funzionale della società civile.
Aumentando il numero degli impianti di piccola-media dimensione collegati alla rete distributiva o a sistemi di accumulo la
minore dimensione degli impianti beneficia di maggiore efficienza produttiva. Una centrale di media dimensione raggiunge
l'80% del rendimento rispetto al 35% delle migliori centrali di grandi dimensioni. Ai vantaggi si deve aggiungere il minore
costo di distribuzione. La vicinanza degli impianti di produzione dell'energia ai punti di consumo finale (utenza) consente un
minore trasporto dell'energia elettrica e una minore dispersione nella rete distributiva. In media il 10% dell'energia prodotta si
perde nella rete di trasmissione e distribuzione. Infine, come qualsiasi modello di economia a rete, il sistema "distribuito"
garantisce una maggiore capacità di adattamento e flessibilità dei centri di produzione in relazione ai centri di consumo
(fabbriche, abitazioni etc..).

  L’auto produzione e la condivisione saranno quindi
            la chiave del benessere futuro!
Perché l’indipendenza energetica può
                 scatenare una rivoluzione sociale?
L’ESEMPIO...
Un piccolo Comune del Salento ha avuto un’ottima idea: i proprietari mettono a disposizione tetti e terrazze delle
proprie abitazioni, e il Comune coordina i progetti di installazione di un'impianto fotovoltaico. E garantisce loro energia
elettrica gratis tutto l'anno. La soluzione é molto interessante: è economica (tetti e terrazzi sono ottimi supporti, già
pronti), ecologica (rende gli edifici "termoisolati" ad alta efficienza energetica), è didattica (i cittadini partecipano
direttamente), e inoltre non utilizza ulteriore suolo agricolo e incrementa il lavoro di artigiani ed operai locali.
Ma, soprattutto, ha il grande pregio della realizzabilità immediata!
Come mai finora, in Italia, il democratico fotovoltaico domestico, cioé piccoli impianti familiari sui tetti esistenti, stenta
a decollare, mentre i grandi impianti fotovoltaici, quelli a terra che "erodono" altro suolo agricolo, volano alto? Forse
perché il cittadino non é informato, non è partecipe non è motivato; forse perché quelle poche persone che hanno
tentato il fotovoltaico domestico si sono ritrovate a dover affrontare un esercito di burocrati.
Se invece l’amministrazione locale che promuove, organizza e coordina, in un unico progetto, alcune centinaia (o
migliaia) di impianti fotovoltaici domestici su tetti esistenti, sicuramente la cosa può diventare fattibile e realizzabile
subito.

La riscoperta del territorio mira a rendere più familiare ed a promuovere l'utilizzo delle tecnologie fotovoltaiche e di
risparmio energetico, stimolando stili di vita dei cittadini maggiormente attenti alla sostenibilità ambientale. Il settore
delle energie rinnovabili e del fotovoltaico in particolare, la tipologia di impianto diffuso pensato su scala comunale,
sposta le ricadute da singoli investitori ad un più elevato numero di interlocutori, che potrebbero quindi trovare anche
occasione di sviluppo proprio nell'intervento.


                Perché la rivoluzione energetica deve
                  passare anche da quella culturale!
Società – risorse – ambiente
                       legati in modo imprescindibile
 Nella storia evolutiva della vita sulla Terra ci sono stati diversi eventi di quasi estinzione. Lo studio di
 questi fenomeni è quasi sempre settoriale e una caratteristica comune a tutte le analisi del passato è la
piccolezza geografica degli eventi rispetto alle dimensioni geografiche e alle risorse globali della terra,
 tale che c’è sempre stata la disponibilità di nuovi spazi e di nuove occasioni per la successiva ripresa.
E’ all’opposto un fenomeno veramente diverso il processo in atto nell’era presente, in cui la tecnologia è
 in grado di pervadere tutto il pianeta e si assiste alla selezione verso una unica casta vincente apolide

                Viviamo un’epoca unica nelle sue peculiarità, mai come ora concetti come:
  SOCIETA’ - RISORSE - AMBIENTE sono stati così legati e interdipendenti su una scala che ormai è
     globalizzata negli effetti. Abbiamo un’occasione unica per cogliere i segnali e le opportunità che
emergono sempre più chiari e ci pongono la necessità di fare delle scelte che avranno un impatto enorme
     non tanto sull’esistenza di questo pianeta, quanto sulla sopravvivenza della società umana stessa.
 Non è la natura in pericolo, non è l’ecosistema il soggetto a rischio di distruzione, bensì noi come razza
che ormai ha perso il contatto e dimenticato la necessità di integrarsi con il suo ambiente in senso ampio.
  SUSSIDIARIETA’- SOSTENIBILITA’...concetti che tornano alle origini senza snaturare il progresso
stesso come occasione e dovere di crescita prima collettiva che materiale; esse sono le basi per ricostruire
   partendo dai bisogni primari come anche L’ENERGIA una società che esprima la spinta utopica non
  come sogno irraggiungibile ma come la realizzazione di verità che ora sono ancora premature, eppure
                     presto potrebbero donarci vero benessere e prosperità distribuita.

                                                                                         Augusto Giovanelli

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Energia Alternativa e Utopie Energetiche

  • 1. Energia Alternativa Utopie Energetiche Augusto Giovanelli info@nuove-energie.eu In collaborazione con
  • 2. Di cosa parleremo... •Tecnologie più efficaci per la produzione di energia con mezzi alternativi, ma non solo: Oggi il tema della sostenibilità e delle fonti energetiche non più soltanto relegato agli ambiti accademici si ripercuote fortemente sulla vita nella nostra società, abbiamo quindi l’occasione per trarne importanti indicazioni. •Come i modelli sociali possono cambiare ed essere causa o effetto di una rivoluzione energetica: Cosa spinge ad interessarsi alle fonti energetiche rinnovabili. Il problema economico potrebbe non essere l’unica leva. •Modelli "utopici" generazione e consumo di energia a confronto con il nostro ruolo: Indipendenza, sudditanza, individualismo, collaborazione. La spinta verso la generazione di energia “distribuita” ci sollecita ad alcune riflessioni.
  • 3. La necessità di fonti energetiche. L'uomo esploratore ed imitatore, non ideatore... I Greci chiamavano “energeia” la forza in movimento intesa come la sintesi tra il concetto di “energes” potere e quello di “ergon” opera. Nessun successo o conquista dell’umanità sarebbero stati alla portata degli uomini se non si fosse riusciti a sfruttare in maniera utile l’ENERGIA la capacità cioè di produrre lavoro. Luce nelle tenebre, calore nel gelo significarono dapprima sopravvivenza e poi possibilità di modificare l’ambiente. Ma l’uomo non ha mai inventato nulla davvero, più semplicemente ha imitato la natura dalla quale però gradualmente si è distaccato passando da sua parte integrante a vero e proprio antagonista
  • 4. Le principali fonti naturali rinnovabili... • SOLE -elettromagnetica (luce-calore-magnetismo) Energia fonte primaria radiante • ACQUA - vettore energetico Energia cinetica - trasporto calore • VENTO - vettore energetico Energia cinetica - trasporto calore • TERRApotenziale - accumulo calore energetico Energia - accumulatore/volano • BIOSFERA - convertitore energetico Energia chimica - trasformazione in forme diverse
  • 5. Solare: la fonte primaria di energia e vita Il fotovoltaico impara dalle piante... La radiazione solare colpisce la superficie terrestre per una intensità di 1000 W/m2. L'intensità della radiazione totale che colpisce una superficie è composta da tre diverse parti diretta, diffusa, riflessa. Trascurando la radiazione riflessa il rapporto tra la radiazione diretta e la radiazione totale deriva dalle condizioni atmosferiche del cielo (nuovoloso, sereno, variabile). La radiazione diretta può arrivare al 95% della radiazione totale, mediamente in una giornata normale i valori oscillano intorno al 75%. La fotosintesi è l’insieme delle reazioni durante le quali le piante verdi producono sostanze organiche a partire da CO2 e dall’acqua, in presenza di luce. Mediante la clorofilla, l'energia solare muovendo elettroni chimici permette la produzione di uno zucchero definito glucosio fondamentale per la vita della pianta. Alla pianta (detta autotrofa) rimangono 6 atomi di ossigeno atmosferico di cui si libera grazie agli stomi delle sue foglie permettendo anche la nostra vita. Oggi questo processo è quello nettamente dominante sulla Terra, per la produzione di composti organici da sostanze inorganiche. La fotosintesi è l'unico processo biologicamente importante in grado di raccogliere l'energia solare, da cui, fondamentalmente, dipende la vita sulla Terra. L'effetto fotoelettrico alla base della tecnologia fotovoltaica rappresenta l'emissione di elettroni da una superficie, quando questa viene colpita da una radiazione elettromagnetica. L'effetto fotovoltaico si realizza quando un elettrone viene mosso a causa dell'assorbimento di un fotone (quanto di luce) sufficientemente energetico incidente sul materiale.
  • 6. Eolico: il vento muove le idee Dalle ali degli uccelli, agli aerei, alle vele, alle pale eoliche... Il codice sul volo degli uccelli è una raccolta di disegni e scritti di Leonardo da Vinci, comprendente 18 fogli della misura di 21 x 15 cm, ed è attualmente conservato alla Biblioteca Reale di Torino. Il nome del codice è dovuto all'argomento dei testi e dei disegni. In particolare inizia ad analizzare il volo e la struttura degli uccelli per poi passare al disegno di macchine volanti. La vela è una superficie di tela o di sottile ma robusto materiale sintetico, di forma tale che utilizzando la forza del vento genera propulsione. Il suo funzionamento si basa sull'interazione fra il vento (e la sua direzione) e uno o più elementi fissi o mobili. L'energia eolica è una delle fonti di energia più antiche: i mulini a vento sono stati utilizzati fin dal settimo secolo d. C. per convertire l'energia del vento in energia meccanica; inoltre, le navi a vela hanno solcato gli oceani per secoli, fino all'avvento delle prime navi a vapore. Nei tempi moderni, le turbine eoliche sono utilizzate per produrre elettricità. Una turbina consiste in un rotore con pale, che viene messo in azione dal vento. L'energia eolica è il prodotto della conversione dell'energia cinetica del vento in altre forme di energia. Attualmente viene per lo più convertita in elettrica, mentre in passato l'energia del vento veniva utilizzata immediatamente sul posto come energia motrice per applicazioni industriali e pre-industriali. Il suo sfruttamento, relativamente semplice e poco costoso, è attuato tramite macchine eoliche divisibili in due gruppi ben distinti in funzione del tipo di modulo base adoperato definito generatore eolico: • Generatori eolici ad asse verticale • Generatori eolici ad asse orizzontale
  • 7. Idroelettrico: l'acqua muove energia Onde e Maree: non solo un potenziale pericolo... L'energia idroelettrica usa l'energia potenziale di acqua posta in alta quota in bacini montani, che cadendo agisce su una turbina, producendo elettricità. L'acqua viene quindi incanalata in speciali tubi, detti condotte forzate, che convogliano l'acqua ad alta velocità contro le turbine. L'energia mareomotrice è quella ricavata dagli spostamenti d'acqua causati dalle maree, che in alcune zone del pianeta possono raggiungere anche i 20 metri di ampiezza verticale. Già nell’antichità si cercò di sfruttare questo tipo di energia, mediante la costruzione di "mulini a marea". Oggi esistono diversi progetti di sfruttamento delle maree, che comportano metodi diversi di sfruttamento dell’energia tra cui i principali sono: • movimento di ruote a pale; • riempimento di bacini e successivo svuotamento con passaggio in turbine. L'energia del moto ondoso è una fonte di recente sperimentazione nel campo energetico.Vi sono varie tecniche di sfruttamento del moto ondoso. Un esempio consiste in strutture tubolari galleggianti ancorate al fondo marino. All'interno delle strutture vi sono delle turbine messe in moto dall'acqua che entra ed esce dalle strutture al ritmo del moto ondoso. Tali generatori generano energia con costanza, ma mostrano un ingombro non indifferente. Un altro tipo di impianto è quello a colonna d'acqua oscillante, anch'esso raccoglie l'acqua che entra grazie al moto ondoso per mettere in moto una turbina.Un generatore di tipo differente in fase di sperimentazione consiste in una turbina (simile a quelle eoliche) sottomarina messa in moto dalle correnti marine. In questo caso, non si tratta propriamente di energia dalle onde, ma energia dalle correnti.
  • 8. Geotermico: la terra simbolo di accoglienza, dalle profondità energia costante... “Le grotte narrano, attraverso i loro segni, di tribù dell’epoca paleolitica sfuggite all’ultima glaciazione: esse ospitarono le prime forme organizzate di vita. Nella profondità delle caverne, l’uomo si rifugiava con vecchi e donne attorno al fuoco...” Fin dai tempi più antichi la terra è stata simbolo di rifugio e protezione, le caverne è grotte erano luoghi in cui temperatura ed umidità erano. Il fuoco come prima fonte di energia veniva acceso ponendo intorno pietre che riscaldandosi cedevano poi durante la notte il calore accumulato all’ambiente. L'energia geotermica è l'energia generata per mezzo di fonti geologiche di calore oppure utilizzando la crosta terrestre come volano termico. Nel primo caso sfrutta la produzione di calore naturale della Terra (geotermia). Penetrando in profondità, la temperatura diventa gradualmente più elevata, aumentando di circa 30 °C per km nella crosta terrestre. Lo sfruttamento di questa fonte consiste nel convogliare i vapori provenienti dalle sorgenti d'acqua del sottosuolo verso apposite turbine adibite alla produzione di energia elettrica. E nel riutilizzare il vapore acqueo per il riscaldamento urbano, le serre e le terme. La geotermia a bassa entalpia sfrutta invece il sottosuolo come serbatoio di calore. Nei mesi invernali il calore viene trasferito in superficie, viceversa in estate il calore in eccesso presente negli edifici, viene dato al terreno. Impianti di questo tipo non necessitano di condizioni ambientali particolari, infatti non sfruttano ne le sorgenti naturali d'acqua calda, ne le zone in cui il terreno ha temperature più alte della media a causa di una particolare vicinanza con il mantello. Quello che questa tecnologia sfrutta è la temperatura costante che il terreno ha lungo tutto il corso dell'anno. Normalmente, già ad un metro di profondità, si riescono ad avere circa 10-15 °C. A questo punto si utilizza la pompa di calore che sfrutta la differenza di calore fra il terreno e l'esterno per assorbire calore dal terreno e renderlo disponibile.
  • 9. Biomassa: la vita vista come un ciclo Il rifiuto si trasforma in risorsa... Per biomassa si intendono tutti quei materiali di origine organica, animale o vegetale, che non hanno subito alcun processo di fossilizzazione come il petrolio, il carbone e gli altri combustibili fossili. La combustione di biomassa rappresenta, storicamente, la più antica forma di energia sfruttata dall'uomo. La combustione di legno o altri materiali organici facilmente disponibili rappresenta infatti la più antica maniera di produrre calore e quindi energia. In tale ambito, la combustione di combustibili rinnovabili viene intesa come combustione di scarti di lavorazione dell'industria agroalimentare o del legno, nonché anche come combustione di biomassa a crescita stagionale appositamente coltivata. Dalla fermentazione dei vegetali ricchi di zuccheri, come canna da zucchero, barbabietole e mais, spesso prodotti in quantità superiori al fabbisogno, si può ricavare l'etanolo o alcool etilico, biogas che può essere utilizzato come combustibile per i motori a scoppio, in sostituzione della benzina. Dalle oleaginose (quali girasole, colza, soia) si può ottenere per spremitura il cosiddetto biodiese Oltre ai vegetali coltivati, anche i rifiuti vegetali e liquami di origine animale possono essere sottoposti a digestione o fermentazione anaerobica (cioè in assenza di ossigeno) Acquisisce sempre più importanza e ogni anno cresce la produzione di legna ecologica e biomassa secca ottenute dallo sfruttamento razionale delle foreste con i seguenti vantaggi: • abbattimento di piante già morte senza intaccare alberi vivi • sfruttamento razionale delle foreste • salvaguardia alberi secolari, generi protetti, boschi storici, habitat, ecosistema • lavorazione ecologica (sega a mano, sega elettrica, cippatrice elettrica, accetta, machete, scure) • bassi costi di trasformazione
  • 10. Sostenibilità e Rinnovabilità energetica: due concetti da chiarire... La sostenibilità è la caratteristica di un processo o di uno stato che può essere mantenuto ad un certo livello indefinitamente. Con riferimento alla società tale termine indica un "equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie". Il termine, nel suo impiego nell'ambito ambientale, si riferisce alla potenziale longevità di un sistema di supporto per la vita, in particolare tale longevità è messa in relazione con l'influenza che l'attività antropica (attività dell’uomo) esercita sullo stesso. Il termine trae la sua origine dall'ecologia, dove indica la capacità di un ecosistema di mantenere processi ecologici, biodiversità e produttività nel futuro. Perché un processo sia sostenibile esso deve utilizzare le risorse naturali ad un ritmo tale che esse possano essere rigenerate naturalmente Sono da considerarsi energie rinnovabili quelle forme di energia generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono "esauribili". Questa definizione è molto generica e non priva di interpretazioni in funzione delle scale temporali su cui vogliamo basare i calcoli. Tuttavia i concetti di sostenibilità e rinnovabilità non vanno confusi, il primo abbraccia un ambito molto ampio e si ricollega a fenomenologia e sistemi diversi fra loro ma interdipendenti, il secondo si riferisce invece ad un solo sistema. In alcuni ambiti, anche risparmio energetico ed efficienza energetica sono considerate - per estensione - "fonti rinnovabili" e taluni ancora considerano questi due aspetti, legati all'uso piuttosto che alla produzione, all'interno della categoria dell'energia sostenibile. La tematica si intreccia anche con il problema del riscaldamento globale e delle emissioni di CO2, tuttavia in questo caso è più corretto parlare di “sostenibilità in generis”, essendo l'accento posto sugli effetti ambientali della produzione di energia, piuttosto che sulle fonti da cui viene ottenuta.
  • 11. Principali normative che incentivano l’uso delle fonti rinnovabili... Il Conto energia arriva in Italia attraverso la Direttiva comunitaria per le fonti rinnovabili (Direttiva 2001/77/CE), che viene recepita con l'approvazione da parte del Parlamento italiano del Decreto legislativo 387 del 2003. L'avvio del conto energia passa per altre due tappe, in particolare l'approvazione del Decreto attuativo n. 181 del 5 agosto 2005 (che fissa i tempi e i termini di attuazione) e la Delibera 188 del 14 settembre 2005 (che invece stabilisce i modi di erogazione degli incentivi). Il principio che regge il meccanismo del Conto energia consiste nell'incentivazione della produzione elettrica, e non dell'investimento necessario per ottenerla. Il privato proprietario dell'impianto fotovoltaico percepisce somme in modo continuativo, con cadenza tipicamente mensile, per i primi 20 anni di vita dell'impianto. Condizione indispensabile all'ottenimento delle tariffe incentivanti è che l'impianto sia connesso alla rete (grid connected). La dimensione nominale dell'impianto fotovoltaico deve essere superiore a 1 kWp. Non sono incentivati dal Conto energia quegli impianti fotovoltaici destinati ad utenze isolate e non raggiunte dalla rete elettrica. La legge finanziaria 2007, ha previsto per i contribuenti, una detrazione dall’Irpef del 55% , da ripartire in 3 quote annuali di pari importo, per le spese effettuate per interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti e per la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica. Possono usufruire della detrazione le persone fisiche, gli enti, le imprese, per le spese effettuate su edifici o parti di edifici o su unità immobiliari di qualsiasi categoria catastale. Per tutti gli interventi possono essere detratte le spese per la riqualificazione degli immobili, sostituzioni di impianti con sistemi più efficienti o a fonti rinnovabili e le prestazioni professionali necessarie alla loro realizzazione. Vedi Legge finanziaria 2008 Legge 24 dicembre 2007, n. 244 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato " Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 300 del 28 dicembre 2007 Supplemento ordinario n. 285
  • 12. Alcuni esempi di associativismo finalizzato all’uso delle fonti energetiche rinnovabili... http://www.solarecollettivo.it/ L’impegno dell’Associazione è guidato dalla convinzione di fondo che vada superata l’organizzazione economica fondata sulla delega per il soddisfacimento dei propri bisogni e per la soluzione dei problemi collettivi.  Si ritiene che una nuova cultura ecologica possa nascere solo da una radicale riappropriazione di responsabilità e di potere da parte dei singoli, dei piccoli gruppi e dalle comunità locali: responsabilità e potere che si traducano in progetti produttivi e/o iniziative di consumo intelligente. http://www.autocostruzionesolare.it/ La Rete Solare per l'Autocostruzione propone: • gruppo di acquisto per la fornitura dei materiali • laboratori di autocostruzione • pannelli solari per le scuole • consulenza su come integrare i pannelli nel proprio edificio • progettazione di impianti autocostruiti di grandi dimesioni • assistenza per l'installazione dei pannelli http://www.retenergie.it/ La missione della cooperativa consiste nel produrre energia rinnovabile da impianti di produzione a basso impatto ambientale attraverso la forma dell'azionariato popolare (come allargamento dell'esperienza “Adotta un kw” promossa da Solare Collettivo). La sfida progettuale è includere gli utilizzatori finali di energia, chiudendo un circolo virtuoso che parte dalla produzione arrivando fino al consumo. http://www.energoclub.org/ Un club internazionale per affrontare quella che probabilmente è la più grande sfida della civiltà moderna: la riconversione dell'attuale sistema energetico -basato su fonti esauribili- ad un sistema sostenibile basato sulle fonti di energia rinnovabili. Tutti noi  associati riteniamo che la questione energetica sia di primaria e fondamentale importanza. Il sistema energetico, così com’è configurato oggi esercita un impatto negativo sull’ambiente, economico, sociale e politico, nonché su tutti gli altri sistemi e sottosistemi.
  • 13. Concetti di Utopia applicata: Utopia vs Sussidiarietà vs Sostenibilità UTOPIA Il termine "utopia" è ambiguo e polisemico e tale problematicità semantica rimonta già all'uso che ne fa Tommaso Moro nella celebre opera del 1516 in cui il neologismo compare per la prima volta. "Utopia" risulta composto di ou, "non", e tópos, "luogo", ma già nell'opera di Moro non è chiaro se essa sia l'eu-tópos, il regno perfetto della felicità, o l'ou-tópos, il luogo inesistente per antonomasia, o l'una cosa e l'altra allo stesso tempo. Effettivamente, già pochi anni dopo la pubblicazione del De optimo reipublicae statu deque nova insula Utopia di Moro, la parola si è variamente connotata, ha esteso e amplificato il suo significato ma ha anche perduto in precisione. "Utopia" diviene ben presto sinonimo di "chimera", di "impossibile" e di "sogno irrealizzabile". L’utopia verte soprattutto su temi politici e sociali, tanto che il termine "romanzo politico", Staatsroman in tedesco, diventa sinonimo di "utopia". Per chiarire come il significato di "utopia" sia andato evolvendo, citiamo le parole di Louis-Sébastien Mercier (autore dell’utopia L’an 2240, 1770) che spiegano l’invenzione approntata dall’autore del neologismo “fictionner”: “Utopia” non è narrare, raccontare, favoleggiare. È invece immaginare dei caratteri morali e politici onde far passare verità essenziali nell’ordine sociale [...] in favore della scienza che abbraccia l’economia generale degli Stati e la felicità dei popoli. Da questa spiegazione si evince che l’utopia non è intesa solo come sogno, evasione o ipotesi mentale, bensì comincia ad assumere le caratteristiche di un progetto rivolto all’attuabilità e alla concreta "felicità dei popoli".Una svolta fondamentale ha luogo nell’Ottocento e nel Novecento: Owen,  Fourier, Saint-Simon, Enfantin e Considérant propongono società ideali presentate come verità scientifiche fondate e sostenute da precise teorie socio-politiche. L’evoluzione semantica e concettuale è superbamente riassunta nelle parole di Lamartine: "Le utopie spesso non sono altro che verità premature".
  • 14. Concetti di Utopia applicata: Utopia vs Sussidiarietà vs Sostenibilità SUSSIDIARIETA’ Il principio di sussidiarietà è, prima ancora che un principio organizzativo del potere, un principio antropologico che esprime una concezione globale dell'uomo e della società, in virtù del quale fulcro dell'ordinamento giuridico è la persona umana, intesa sia come individuo che come legame relazionale. Tale principio emerge inizialmente, seppur indirettamente, nel pensiero di Aristotele (rapporto tra governo e libertà), di Tommaso d'Aquino e di Johannes Althusius (1557-1638), ma viene espressamente enunciato solo nel corso del XIX secolo. Il principio di sussidiarietà ( riconosciuto dal trattato dell'Unione Europea di Maastricht ) riguarda i rapporti tra Stato e società. Esso é un fondamentale principio di libertà e di democrazia, cardine della nostra concezione dello Stato. Esso si articola in tre livelli: a) Non faccia lo Stato ciò che i cittadini possono fare da soli: le varie istituzioni statali devono creare le condizioni che permettano alla persona e alle aggregazioni sociali (famiglia, associazioni, gruppi, in una parola i cosiddetti "corpi intermedi") di agire liberamente e non devono sostituirsi ad essi nello svolgimento delle loro attività. Questo perché la persona e le altre componenti della società vengono "prima" dello Stato: l'uomo é principio, soggetto e fine della società e gli ordinamenti statali devono essere al suo servizio. Per questo motivo lo Stato deve fare in modo che i singoli e i gruppi possano impegnare la propria creatività, iniziativa e responsabilità, impostando ogni ambito della propria vita come meglio credono, risolvendo da soli i propri problemi. In questo modo, si uniscono insieme il massimo di libertà, di democrazia e di responsabilità, sia personale che collettiva. b) Lo Stato deve intervenire (sussidiarietà deriva da subsidium, che vuol dire aiuto) solo quando i singoli e i gruppi che compongono la società non sono in grado di farcela da soli, questo intervento sarà temporaneo e durerà solamente per il tempo necessario a consentire ai corpi sociali di tornare ad essere indipendenti, recuperando le proprie autonome capacità originarie. c) L'intervento sussidiario della mano pubblica deve comunque essere portato partendo dal livello più vicino al cittadino, quindi in caso di necessità il primo ad agire sarà l’amministrazione locale per poi gradualmente arrivare allo stato centrale. Questa gradualità di intervento garantisce efficacia ed efficienza, libera lo Stato da un sovraccarico di compiti e consente al cittadino di controllare nel modo più diretto possibile. Applicando questo principio, lo Stato si mette davvero al servizio dei cittadini, aiutando la formazione di un cittadino attivo e autonomo, che non sia un suddito passivo e sempre bisognoso di assistenza.
  • 15. Concetti di Utopia applicata: Utopia vs Sussidiarietà vs Sostenibilità SOSTENIBILITA’ Lo sviluppo sostenibile o Sostenibilità è una forma di sviluppo (che comprende lo sviluppo economico, delle città, delle comunità eccetera) che non compromette la possibilità delle future generazioni di perdurare, preservando la qualità e la quantità del patrimonio e delle riserve naturali (che sono esauribili, mentre le risorse sono considerabili come inesauribili). L'obiettivo è di mantenere uno sviluppo economico compatibile con l'equità sociale e gli ecosistemi, operante quindi in regime di equilibrio ambientale. - 1972 Dichiarazione di Stoccolma sull'ambiente umano: La dichiarazione è stata approvata il 16 giugno 1972 dai capi delle 110 delegazioni che hanno partecipato alla Conferenza dell'ONU tenutasi a Stoccolma. Nel preambolo la Dichiarazione afferma che siamo ormai giunti ad un punto della storia in cui “noi dobbiamo condurre le nostre azioni in tutto il mondo con più prudente attenzione per le loro conseguenze sull'ambiente”. La difesa e il miglioramento dell'ambiente sono divenuti “uno scopo imperativo per tutta l'umanità”, da perseguire insieme a quelli fondamentali della pace e dello sviluppo economico e sociale mondiale UN EDUCAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ: “…rende praticabile lo sviluppo sostenibile,…” cioè un equilibrio raggiunto tra aspetti ambientali, sociali, culturali e economici; “…rende le persone più sensibili rispetto alle questioni etico ambientali…” e in tal modo sviluppa valori, azioni, forma alla cittadinanza attiva e alla responsabilità, diventando uno strumento preventivo che permette di creare un nuovo modo di rapportarsi all’ambiente; “…deve divenire componente organica di tutte le politiche pubbliche, formative e ambientali…” coinvolgendo in tal modo soggetti pubblici e privati, istituzioni, enti, associazioni, scuole ecc., perché l'educazione ad un futuro sostenibile è un processo globale, un processo da sviluppare insieme. “… Deve divenire un elemento strategico per la promozione di comportamenti critici e propositivi dei cittadini verso il proprio contesto ambientale.”
  • 16. Cosa centra l’Utopia con la crisi energetica? Abbiamo tutto, ma non abbiamo più nulla. In una società basata sulla competizione e la produzione in quanto tale, a qualunque prezzo, chi perde è solo una zavorra. E' fuori dai giochi. Per sopravvivere è necessario lavorare, fare qualunque lavoro. Cos’è il progresso? Il progresso dovrebbe anche essere la diminuzione del lavoro. Lavoro per tutti, solo se utile e in modica quantità. Il lavoro divora energia e meno lavoro significa meno energia. La sempre maggiore richiesta di una società centrista basata sulle regole dei pochi e su finte autonomie porta, tra l’altro, ad una sempre maggiore necessità di energia e lascia solo ai poteri forti, economici e politici, il compito e l’esclusiva prerogativa di regolarne la distribuzione. La crisi energetica quindi non è un mero fenomeno tecnico, non passa solo per gli aspetti economici ed ecologici bensì è un fenomeno di chiara evidenza oggettiva che mette in luce realtà e potenzialità del nostro tessuto sociale. Un tempo fu il cibo, poi la terra, poi le risorse, poi i popoli...ora più che mai il perno del potere si incentra sull’energia! Si è detto che “Utopia” non significa narrare, raccontare, favoleggiare. È invece immaginare dei caratteri morali e politici onde far passare verità essenziali nell’ordine sociale [...] in favore della scienza che abbraccia l’economia generale degli Stati e la felicità dei popoli. La rivisitazione utopica della nostra società porterebbe quindi molti benefici anche sul fronte della crisi energetica incentivando la produzione distribuita ed il vero controllo condiviso e democratico delle risorse e della loro distribuzione
  • 17. Perché Sussidiarietà e Utopia possono contribuire a rinnovare la nostra società? Solo i ricchi possono vivere bene: questo è lo scoraggiante messaggio che è stato inculcato nelle teste di tutta l'umanità nell'ultimo mezzo secolo. Si tratta della dottrina implicita dello "sviluppo": la crescita del reddito funge da esatto criterio del progresso. Tutti, si sostiene, hanno non solo il diritto ma anche il dovere di diventare ricchi e ciò si applica alle società REALTA’ ancor più che ai singoli individui. La soluzione alla crisi ambientale che oggi stiamo affrontando dipende molto meno dalla diffusione di nuove informazioni che dal riemergere nella coscienza di antiche idee. Le idee primitive o tribali - affinità, solidarietà, comunanza, democrazia diretta, armonia con la natura - SUSSIDIARIETA’ forniscono la struttura o il fondamento di qualsiasi società razionale o sensata. Una volta riconosciuta la validità della distinzione tra l'effimero e l'eterno, saremo capaci di distinguere, in linea di principio, tra due diversi tipi di "standard di vita". L'una concentrerebbe l'attenzione sulle soddisfazioni effimere mentre l'altra si dedicherebbe principalmente alla creazione di valori eterni. Nella prima si avrebbe una vita opulenta in termini di beni effimeri e carestia in termini di beni eterni. Nella seconda, invece, potrebbe aversi una vita frugale in UTOPIA termini di beni effimeri e opulenza in termini di beni eterni. In termini di contabilità economica tradizionale, le due società sono ugualmente ricche e ugualmente sviluppate. Ciò dimostra che l'approccio puramente quantitativo manca il bersaglio.
  • 18. Perchè una società diversa gestirebbe in modo diverso l’approvvigionamento e la distribuzione delle risorse energetiche? IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’ afferma: Non faccia lo Stato ciò che i cittadini possono fare da soli! La persona e le altre componenti della società vengono "prima" dello Stato: l'uomo é principio, soggetto e fine della società e gli ordinamenti statali devono essere al suo servizio. Per questo motivo lo Stato deve fare in modo che i singoli e i gruppi possano impegnare la propria creatività, iniziativa e responsabilità, impostando ogni ambito della propria vita come meglio credono, risolvendo da soli i propri problemi. Il concetto di “Generazione distribuita di energia” Per generazione distribuita di energia si intende la delocalizzazione dei centri di produzione di energia sul territorio. La generazione distribuita dell'energia si verifica in presenza di libero sviluppo dell’individuo e della sua capacità e volontà di essere parte integrante e funzionale della società civile. Aumentando il numero degli impianti di piccola-media dimensione collegati alla rete distributiva o a sistemi di accumulo la minore dimensione degli impianti beneficia di maggiore efficienza produttiva. Una centrale di media dimensione raggiunge l'80% del rendimento rispetto al 35% delle migliori centrali di grandi dimensioni. Ai vantaggi si deve aggiungere il minore costo di distribuzione. La vicinanza degli impianti di produzione dell'energia ai punti di consumo finale (utenza) consente un minore trasporto dell'energia elettrica e una minore dispersione nella rete distributiva. In media il 10% dell'energia prodotta si perde nella rete di trasmissione e distribuzione. Infine, come qualsiasi modello di economia a rete, il sistema "distribuito" garantisce una maggiore capacità di adattamento e flessibilità dei centri di produzione in relazione ai centri di consumo (fabbriche, abitazioni etc..). L’auto produzione e la condivisione saranno quindi la chiave del benessere futuro!
  • 19. Perché l’indipendenza energetica può scatenare una rivoluzione sociale? L’ESEMPIO... Un piccolo Comune del Salento ha avuto un’ottima idea: i proprietari mettono a disposizione tetti e terrazze delle proprie abitazioni, e il Comune coordina i progetti di installazione di un'impianto fotovoltaico. E garantisce loro energia elettrica gratis tutto l'anno. La soluzione é molto interessante: è economica (tetti e terrazzi sono ottimi supporti, già pronti), ecologica (rende gli edifici "termoisolati" ad alta efficienza energetica), è didattica (i cittadini partecipano direttamente), e inoltre non utilizza ulteriore suolo agricolo e incrementa il lavoro di artigiani ed operai locali. Ma, soprattutto, ha il grande pregio della realizzabilità immediata! Come mai finora, in Italia, il democratico fotovoltaico domestico, cioé piccoli impianti familiari sui tetti esistenti, stenta a decollare, mentre i grandi impianti fotovoltaici, quelli a terra che "erodono" altro suolo agricolo, volano alto? Forse perché il cittadino non é informato, non è partecipe non è motivato; forse perché quelle poche persone che hanno tentato il fotovoltaico domestico si sono ritrovate a dover affrontare un esercito di burocrati. Se invece l’amministrazione locale che promuove, organizza e coordina, in un unico progetto, alcune centinaia (o migliaia) di impianti fotovoltaici domestici su tetti esistenti, sicuramente la cosa può diventare fattibile e realizzabile subito. La riscoperta del territorio mira a rendere più familiare ed a promuovere l'utilizzo delle tecnologie fotovoltaiche e di risparmio energetico, stimolando stili di vita dei cittadini maggiormente attenti alla sostenibilità ambientale. Il settore delle energie rinnovabili e del fotovoltaico in particolare, la tipologia di impianto diffuso pensato su scala comunale, sposta le ricadute da singoli investitori ad un più elevato numero di interlocutori, che potrebbero quindi trovare anche occasione di sviluppo proprio nell'intervento. Perché la rivoluzione energetica deve passare anche da quella culturale!
  • 20. Società – risorse – ambiente legati in modo imprescindibile Nella storia evolutiva della vita sulla Terra ci sono stati diversi eventi di quasi estinzione. Lo studio di questi fenomeni è quasi sempre settoriale e una caratteristica comune a tutte le analisi del passato è la piccolezza geografica degli eventi rispetto alle dimensioni geografiche e alle risorse globali della terra, tale che c’è sempre stata la disponibilità di nuovi spazi e di nuove occasioni per la successiva ripresa. E’ all’opposto un fenomeno veramente diverso il processo in atto nell’era presente, in cui la tecnologia è in grado di pervadere tutto il pianeta e si assiste alla selezione verso una unica casta vincente apolide Viviamo un’epoca unica nelle sue peculiarità, mai come ora concetti come: SOCIETA’ - RISORSE - AMBIENTE sono stati così legati e interdipendenti su una scala che ormai è globalizzata negli effetti. Abbiamo un’occasione unica per cogliere i segnali e le opportunità che emergono sempre più chiari e ci pongono la necessità di fare delle scelte che avranno un impatto enorme non tanto sull’esistenza di questo pianeta, quanto sulla sopravvivenza della società umana stessa. Non è la natura in pericolo, non è l’ecosistema il soggetto a rischio di distruzione, bensì noi come razza che ormai ha perso il contatto e dimenticato la necessità di integrarsi con il suo ambiente in senso ampio. SUSSIDIARIETA’- SOSTENIBILITA’...concetti che tornano alle origini senza snaturare il progresso stesso come occasione e dovere di crescita prima collettiva che materiale; esse sono le basi per ricostruire partendo dai bisogni primari come anche L’ENERGIA una società che esprima la spinta utopica non come sogno irraggiungibile ma come la realizzazione di verità che ora sono ancora premature, eppure presto potrebbero donarci vero benessere e prosperità distribuita. Augusto Giovanelli