Messaggio della Consigliera, Sr. Alaide Deretti - 14 ottobre 2016
1. Damihianimasceteratolle.
Roma, 14 ottobre 2016.
Carissime sorelle,
dal lontano Paraguay vi saluto con affetto alla vigilia della festa di Santa Teresa
D’Avila, Dottore della Chiesa e Patrona del nostro Istituto. Possa ciascuna di noi sperimentare nel
profondo del proprio cuore la certezza che scaturisce dalle parole di Santa Teresa: «Nada te turbe,
nada te espante, todo se pasa, Dios no se muda; la paciencia todo lo alcanza; quien a Dios tiene
nada le falta. Solo Dios basta».
Dando continuità alle nostre riflessioni mensili nell’Anno della Misericordia,
dopo quanto abbiamo già condiviso sulla MISSIONARIETÀ (gennaio), sull’INCONTRO
(febbraio), sulla SPERANZA (marzo), sull’EUCARISTIA (aprile), sull’RAPPORTO con Dio e
con gli altri (maggio), sull’INTERCULTURALITÀ (giugno), sulla CONVERSIONE
MISSIONARIA (luglio), sull’OBBEDIENZA (agosto) e sulla RESILIENZA (settembre), oggi vi
presento la parola “nascosta” dietro la lettera D: l’espressione
Il Da mihi animas cetera tolle per Don Bosco è ben più che un’espressione, è il
suo programma di vita, il motore della sua passione apostolica, la meta della sua ansia missionaria.
È la sintesi perfetta dell’esperienza spirituale di Don Bosco. Lui non avrebbe fatto nulla di quanto
ha realizzato se non avesse ospitato e custodito nel suo cuore, sin dalla giovinezza, il desiderio di
“salvare le anime”, di accogliere i ragazzi più poveri e abbandonati, di essere un padre e amico per i
giovani.
È di nostra conoscenza che il Da mihi animas nasce da un contesto biblico:
«Dammi le persone; i beni prendili per te». (Gn 14, 21).
Così è vissuto Don Bosco, così è vissuto Madre Mazzarello! E come loro, tante
nostre sorelle lungo i 144 anni dell’Istituto hanno speso la vita fino alla fine, proclamando non a
parole, ma con la vita “da mihi animas cetera tolle”.
Penso in questo momento alle nostre missionarie ad gentes della prima ora:
partite giovani, senza una preparazione specifica, senza sapere cosa le attendeva dall’altra parte
dell’oceano, cosa riservava loro il futuro. Senza nessuna sicurezza di una buona riuscita, con poveri
mezzi per vivere, per sviluppare la loro missione, senza internet, senza telefono, vivendo il dono del
tempo nella pazienza e nella serenità, rispettando il ritmo della vita per cui una lettera impiegava
più di mesi per arrivare, attendendo un messaggio, una comunicazione delle Superiore con la
resilienza di chi sa che l’oggi diventa domani, per poi diventare ancora un altro domani. Però, erano
partite con il cuore pieno del da mihi animas cetera tolle!
Ecco, carissime sorelle, il da mihi animas cetera tolle: un progetto di vita più
che attuale, e totalmente nostro, che ha bisogno di essere spesso ricordato, fervidamente pregato e
quotidianamente vissuto.
aa mmiihhii aanniimmaass,, cceetteerraa ttoollllee!!
2. Damihianimasceteratolle.
Vi invito a riprendere - in un momento della vostra preghiera personale -
l’articolo 6 delle nostre Costituzioni, proprio perché ci impegna a vivere il da mihi animas con vero
spirito missionario. Il mese di ottobre ci aiuta, in questo senso, a non perdere dal nostro orizzonte la
ragione per cui siamo missionarie di gioia e di speranza.
Dice l’articolo 6:
Il "da mihi animas cetera tolle", che ha portato don Bosco e madre Mazzarello a farsi dono totale
ai piccoli e ai poveri, è l’anima della nostra missione educativa.
Ci spinge ad andare verso le fanciulle e le giovani dei ceti popolari, specialmente le più povere, per
cooperare alla loro piena realizzazione in Cristo.
Cercando di mantenere vivo lo slancio missionario delle origini, lavoriamo per il Regno di Dio
nei paesi cristiani e in quelli non ancora evangelizzati o scristianizzati, con vigile attenzione alle
esigenze dei tempi e alle urgenze delle Chiese particolari.
Soltanto un cuore pieno di misericordia riesce a trasformare in atti e in fatti il
da mihi animas cetera tolle.
Per concludere, ricordiamo la grande devozione di Don Bosco alla Madonna e
non trascuriamo la preghiera del Rosario in questo mese di ottobre, perché Maria ci aiuti a vivere in
ogni attimo della vita il da mihi animas cetera tolle. «Il Rosario è la preghiera che accompagna
sempre la mia vita; è anche la preghiera dei semplici e dei santi … è la preghiera del mio cuore», ha
detto Papa Francesco, il 7 ottobre u.s.
In comunione di preghiera e di missione, un forte abbraccio da sorella,
Consigliera per le Missioni