2. Two peninsulas in the eastern part of the Amsterdam docks, were to
be exploited for water-related activities, as well as 2500 low-rise
dwelling units, with a density of 100 units per hectare.
For a new interpretation of the traditional Dutch canal house, West 8
suggested new types of three-storey, ground-accessed houses
deviating from the usual terraced house in being strongly oriented to
the private realm by incorporating patios and roof gardens.
By repeating this type in a great variety of dwelling modes and with
maximum architectural variation, an animated street elevation
emerges with a focus on the individual. At a larger scale, a delicately
balanced relationship exists between the repetition of the individual
dwellings, the roofscape and the great scale of the docks. Three
immense sculptural blocks take their place as landmarks in the vast
expanse of houses.
9. The economic constraints for this social housing development were very
tight. Typically this results in rows of 12 to 20 prefab units. This way four
long boring “bars” would fit on the island.
By cutting and splitting these bars, a more open, gardenesque environment
appeared. It increased social diversification and mixage. Both single units
as well as blocks with two, three, four, or eight units are positioned at
various locations on the existing plots: at the front, the middle or at the end,
thus creating an enormous series of cross-views that increase
communication, open areas and social opportunities, and reduce the
claustrophobia existent in such a compact area.
In order to meet the budget for doing this, two methods have been used.
By creating a ring road with all the parking lots around the four rows of
plots, the infrastructure has been minimized and a pedestrianized; a child-
friendly environment has been created.
Building houses that avoid detail (one material, one type of doors, no
gutters) reduces the costs. At the same time this leads to houses with a
strong almost archetypical appearance.
15. “Siamo di fronte ad un processo di urbanizzazione senza precedenti: più di 5 miliardi
di persone popoleranno le città nel 2030. I catastrofisti riescono soltanto a vedere
un’intensificazione dei conflitti sociali da sedare con ogni mezzo, mentre a me questa
sembra una buona notizia: le città sono uno strumento potentissimo per creare
benessere e uguaglianza… banalmente, è più facile costruire una rete di servizi per
chi si concentra su un territorio ristretto…
Il problema del processo di urbanizzazione è che avrà luogo nei paesi più poveri a
una scala e a una velocità che non ha precedenti nella storia dell’uomo. Se oggi, su 3
miliardi di abitanti urbani, 1 milione è sotto la soglia della povertà, nel 2030 I poveri
saranno 2 miliardi su 5. Sintetizzando il problema in una equazione, il mondo dovrà
essere in grado di costruire una città da 1 milione di abitanti alla settimana per I
prossimi vent’anni a 1000 dollari per alloggio.
Il problema è di ordine strettamente pratico: con i fondi pubblici possiamo costruire
case al massimo di 40 mq, che sono davvero pochi …abbiamo pensato che 40 mq è
la metà di una casa accettabile. La domanda più importante è: quale metà della casa
costruiamo? La metà che la famiglia non è in grado di costruirsi da sola. Lasciare
incompiuta una parte dell’edificio non è una scelta ma un obbbligo.”
Alejandro Aravena
33. “In France an important public
program is being mounted to
deconstruct the high-rise housing
estates from the 1960s and 70s
(demolition/reconstruction on a
one-to-one basis), thus expressing
a strong will to transform the image
of the city.
At the same time an important
deficit is observed of public
housing, one which would, on the
contrary, call for an increase and
an acceleration in building terms.
In this context, we consider that
demolition is aberrant and that
transformation would permit one to
respond to needs in a more
economic, more effective and more
qualitative way.”
PLUS -Les grands ensembles de
logements
Ministère de la culture et de la
communication, 2004
71. Cenni di Cambiamento, Fondazione Housing Sociale, Rossi Prodi Associati, Milano,
2009 – in corso di realizzazione
72. INVESTITORI DEL FONDO IMMOBILIARE DI LOMBARDIA
Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Cassa Depositi e Prestiti, Intesa San
Paolo, Banca Popolare di Milano, Assicurazioni Generali, Cassa Italiana
Geometri, Prelios, Telecom Italia, oltre al Fondo Investimenti per l’Abitare,
gestito da CDP Investimenti sgr.
GESTIONE DEL FONDO E SVILUPPO IMMOBILIARE
Polaris Real Estate SGR SpA
ADVISOR TECNICO E SOCIALE
Fondazione Housing Sociale
GESTORE SOCIALE
Cooperativa d’abitazione DAR=casa
PARTNERSHIP PUBBLICO – PRIVATO
Comune di Milano
REALIZZAZIONE PROGETTO ARCHITETTONICO
Rossi Prodi Associati srl
ANNO DI PROMOZIONE DELL’INTERVENTO - 2009
73.
74. CENNI DI CAMBIAMENTO è il più grande progetto residenziale
realizzato in Europa, per dimensioni, con un sistema di strutture
portanti in legno.
Il progetto si rivolge a coloro che non riescono a soddisfare il proprio
bisogno abitativo sul libero mercato, promuovendo una nuova cultura
dell’abitare. Il complesso è costituito da 4 edifici di 9 piani per un totale
di 123 alloggi proposti sia in patto di futura vendita che in affitto a
canone calmierato. Gli edifici sono progettati in classe energetica A:
grazie alle caratteristiche costruttive delle pareti in legno massiccio ed
alle dotazioni impiantistiche all’avanguardia adottate è possibile stimare
un consumo medio annuo per un appartamento di 100 mq inferiore a
300 € contro i 1.000 – 1.500 € spesi mediamente per riscaldare gli
edifici in Italia.
Sostenibilità, efficienza e solidarietà, attraverso la centralità di spazi
collettivi (una lavanderia, un living ed una utensileria dedicati agli
inquilini, un foyer ed un centro di fisioterapia aperti alla città) e di
originali servizi residenziali (mamme di giorno, famiglie solidali, gestore
sociale), sono le parole chiave del progetto per la creazione di una
comunità portatrice di un modello innovativo di convivenza attiva.
75.
76.
77.
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79. E’ prevista le creazione di un contesto sociale animato e innovativo
grazie ad una serie di attività integrative all’abitare che saranno attivate
nell’area dell’intervento, portando ad una semplificazione e ad un
aumento della qualità della vita di chi vi abiterà, mediante l’accesso a
servizi condivisi. Sono infatti previsti ampi spazi ad uso collettivo, spazi
ricreativi, culturali e servizi dedicati ai giovani. Uno spazio pubblico
centrale diverrà poi luogo di relazione fra il nuovo insediamento e la
comunità esistente. Si vuole infatti attivare un sistema di servizi in grado
di coinvolgere e includere il quartiere circostante, rispondendo ad un
esigenza percepita su scala cittadina.
97. CONSISTENZE
- 16 alloggi ristrutturati: 5 bilocali e 11 trilocali.
- 213 mq di spazi comuni e servizi dedicati alla socializzazione e allo svago
(giocoteca, area hobby etc.).
- Giardino attrezzato.
- 17 posti auto.
PROMOTORE
Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno (Fondazione Carisap)
COORDINAMENTO DEL PROGETTO
Fondazione Housing Sociale
IMPRESA DI COSTRUZIONE
Impresa Edile Gaspari
DATA FINE LAVORI
Settembre 2010
98.
99. Abitiamo insieme Ascoli è un progetto residenziale promosso dalla
Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno.
L’intervento intende far rivivere il centro storico cittadino, offrire un
appartamento a canone di locazione contenuto con la validità di 12 anni
a giovani coppie, diffondere la cultura della convivenza, della solidarietà
e dell’abitare sostenibile.
Il progetto abitativo, coordinato da FHS, offre una formula residenziale
innovativa basata sulla condivisione e finalizzata alla formazione di una
rete di rapporti di buon vicinato tra i residenti e il quartiere.
È infatti prevista l’offerta di servizi e spazi destinati al tempo libero,
all’aggregazione e alla socializzazione che i futuri residenti dovranno
impegnarsi a condividere, gestire e mantenere vivi.
107. CONSISTENZE
- Residenza: 25.175 mq di slp corrispondenti a circa 320 alloggi dedicati a famiglie
numerose, giovani coppie, anziani, professionisti che lavorano da casa, famiglie
aperte all’accoglienza e persone con disabilità.
- Spazi destinati a esercizi commerciali: 1.325 mq di slp.
- Servizi integrativi per l’abitare: 255 mq di spazi destinati ai nuovi residenti tra cui il
living room, la sala brico, l’utensileria.
- Servizi locali e urbani: 2.650 mq di servizi come per esempio un presidio medico, il
co-lavoro, un centro di sensibilizzazione ambientale e un orto didattico.
INVESTITORI DEL FONDO IMMOBILIARE DI LOMBARDIA
Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Cassa Depositi e Prestiti, Intesa San Paolo,
Banca Popolare di Milano, Assicurazioni Generali, Cassa Italiana Geometri, Prelios,
Telecom Italia, oltre al Fondo Investimenti per l’Abitare, gestito da CDP Investimenti
sgr.
GESTIONE DEL FONDO E SVILUPPO IMMOBILIARE
Polaris Investment Italia SGR Spa
PARTNERSHIP PUBBLICO – PRIVATO
Comune di Milano
REALIZZAZIONE PROGETTO ARCHITETTONICO
Arch. Favole - Arch. Garbin - Arch. Matucci - Arch.Sarno
ANNO DI PROMOZIONE DELL’INTERVENTO - 2009
108. Il progetto architettonico, frutto di un concorso internazionale di
progettazione promosso nel 2009 da InvestiRE Sgr e Fondazione
Housing Sociale, è stato realizzato da quattro studi di architettura che
sono stati selezionati per sviluppare insieme il progetto del Borgo
Sostenibile, declinando con modalità differenti il tema dell’edificio
residenziale all’interno del contesto specifico del quartiere di Figino,
nella sua dimensione di borgo milanese nel verde. La continuità con il
contesto è stata sviluppata attraverso l’utilizzo prevalente della tipologia
dell’edificio a corte, quale nucleo fondante del sistema insediativo, e
attraverso la varietà edilizia e volumetrica, permettendo così di ricreare
la complessità propria dei tessuti edificati storici come quello del vicino
borgo. Gli edifici sono progettati sfruttando sistemi costruttivi tali da
permettere di coniugare elevati standard abitativi, tecnologici ed
energetici a costi contenuti di realizzazione e gestione.
109. L’intervento del Borgo Sostenibile ha come obiettivo, accanto all’offerta
abitativa a costi contenuti, la valorizzazione della dimensione sociale di
borgo e di stili di vita sostenibili e attenti all’ambiente. L’intervento si
inserisce nel quartiere milanese di Figino, un piccolo centro che
conserva ancora alcuni evidenti aspetti urbanistici e architettonici del
suo passato di antico borgo agricolo e di cui mantiene visibili le
caratteristiche anche nelle relazioni che oggi esistono fra gli abitanti. Il
programma di accompagnamento sociale è stato avviato già in fase di
selezione, attraverso l’organizzazione di incontri volti a sostenere i futuri
abitanti nella loro scelta e a costituire un primo nucleo di inquilini attivi
attorno al quale far crescere la nuova comunità. Gli abitanti hanno a
disposizione la piattaforma SpaceH per per la gestione di spazi collettivi
e l’organizzazione di attività.
110.
111.
112. - Rafforzamento dell’identità rurale: connessione con il sistema di
parchi urbani e con le aree agricole periurbane;
- valorizzazione delle reti sociali esistenti, caratteristica legata alla
dimensione di villaggio e alla buona coesione sociale;
- potenziamento della dotazione di servizi del quartiere;
- realizzazione di un intervento che preservi l’attraversabilità e la
permeabilità dell’area.
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123. ARCHITETTI
Renato Sarno RSG s.r.l
arch. Paolo Favole
arch. Enrico Garbin
arch. Francesco Matucci
GESTORE SOCIALE
QLS
IMPRESA DI COSTRUZIONE
Carron Cav. Angelo S.p.A.
ALTRI SOGGETTI COIVOLTI NEL PROGETTO
Spazio Aperto Servizi
Genera
Centro Bambino Maltrattato
Arimo
L’albero della vita
A77
Associazione Famiglie Sindrome di Williams
Anita
Mare Culturale Urbano
124. E’ prevista le creazione di un contesto sociale animato e innovativo
grazie ad una serie di attività integrative all’abitare che saranno attivate
nell’area dell’intervento, portando ad una semplificazione e ad un
aumento della qualità della vita di chi vi abiterà, mediante l’accesso a
servizi condivisi. Sono infatti previsti ampi spazi ad uso collettivo, spazi
ricreativi, culturali e servizi dedicati ai giovani. Uno spazio pubblico
centrale diverrà poi luogo di relazione fra il nuovo insediamento e la
comunità esistente. Si vuole infatti attivare un sistema di servizi in grado
di coinvolgere e includere il quartiere circostante, rispondendo ad un
esigenza percepita su scala cittadina.
131. Il progetto Palazzo Sgariglia firmato dal Fondo HS Italia Centrale
prevede il recupero di un edificio storico ubicato in pieno centro.
Abbandonato da anni e in stato di avanzato degrado, il palazzo
cinquecentesco tornerà a nuova vita grazie a un intervento di social
housing che permetterà di offrire a famiglie e studenti 24 alloggi a
canone calmierato.
Un restauro intelligente per rivitalizzare un edificio storico e consegnare
ad Ascoli un nuovo polo di iniziative in pieno centro, attraverso una
rifunzionalizzazione abitativa e la promozione di attività commerciali e
spazi di aggregazione.
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142. «La complessa riqualificazione sarà possibile, senza che il
Comune spenda un solo euro e circa 22 giovani coppie ascolane
potranno abitare nel centro storico ascolano beneficiando di
canoni agevolati. Abbiamo proceduto ad una valorizzazione del
patrimonio pubblico che permetterà di rivitalizzare la direttrice
ovest di corso Mazzini e di riportare giovani nel cuore della città. A
ciò si aggiunga che abbiamo chiesto ed ottenuto che
l'investimento - pari a circa 6.200.000 euro - fosse realizzato
coinvolgendo imprese locali...
Palazzo Sgariglia è stato ceduto al Fondo immobiliare, ma
abbiamo posto una clausola che, se ci fossero nuove possibilità
economiche in futuro, potrebbe far tornare il bene agli ascolani,
pagando naturalmente anche la ristrutturazione, dopo solo dieci
anni, senza attendere i 27 anni previsti per la liquidazione
dell'intero Fondo».
Guido Castelli sindaco di Ascoli
145. CDP Investimenti Sgr è una società di gestione del risparmio costituita
nel febbraio 2009 per iniziativa di Cassa depositi e prestiti Spa,
unitamente ad ACRI - Associazione di Fondazioni e di Casse di
Risparmio Spa e ad ABI - Associazione Bancaria Italiana.
CDPI Sgr gestisce:
- il “Fondo Investimenti per l’Abitare” (FIA), un fondo immobiliare
riservato ad investitori qualificati operante nel settore dell’edilizia privata
sociale (social housing) con la finalità di incrementare sul territorio
italiano l’offerta di alloggi sociali per la locazione a canone calmierato e
la vendita a prezzi convenzionati, a supporto ed integrazione delle
politiche di settore dello Stato e degli enti locali;
- il Fondo Investimenti per la Valorizzazione (FIV) è un fondo
immobiliare riservato a investitori qualificati, che opera per stimolare e
ottimizzare i processi di dismissione di patrimoni immobiliari da parte di
enti pubblici e società da questi ultimi controllate, anche indirettamente.
146. Il FIV ha l’obiettivo di acquisire immobili già appartenenti a soggetti
pubblici e di procedere al successivo sviluppo degli stessi in funzione
della loro valorizzazione e dismissione, assicurando un rendimento ai
sottoscrittori del Fondo.
Il FIV è proprietario oggi di un portafoglio di 68 immobili di provenienza
pubblica, destinati prevalentemente alla valorizzazione nel medio-lungo
termine. L'ex Stabilimento di Macchine Elettriche e di Precisione di via
Guido Reni è tra gli immobili più rappresentativi del portafoglio ed è
stato acquisito dal Demanio nell’ambito di una operazione straordinaria
di compravendita, perfezionata a dicembre 2013.
Con un accordo raggiunto con l’Amministrazione Comunale si è avviato
un importante processo di trasformazione che ha come obiettivi una
struttura urbana innovativa e una forte autosufficienza energetica,
emersi dalla consultazione di cittadini e organizzazioni residenti. L’area
si trova a un chilometro da Porta del Popolo e dal centro storico della
città, ed è circondata da importanti strutture architettoniche del XX
secolo: dal Foro Italico e dal Villaggio Olimpico del 1960, al Parco della
Musica di Renzo Piano, fino al Museo MAXXI di Zaha Hadid.
147.
148.
149. Funzioni e dimensioni del programma
L’area del Concorso ha un'estensione di 5,1 ettari su cui andranno
insediati:
a. Città della Scienza (mq. 27.000)
b. Residenze (mq. 29.000)
c. Residenze sociali (mq. 6.000)
d. Strutture commerciali (mq. 5.000)
e. Strutture ricettive (mq. 5.000)
f. Spazi pubblici e a verde (mq. 14.000)
150. Gruppi finalisti:
Juan Navarro Baldeweg (Madrid)
Studio 015 / Paola Viganò (Milano)
Caruso St John Architects (Londra)
KCAP Architects&Planners (Amsterdam)
Labics – Paredes Pedrosa Arquitectos (Roma-Madrid)
IaN+ (Roma)
151. Studio 015 Paola Viganò è stato scelto dalla giuria come progetto
vincitore. Nel verbale di giuria il progetto viene descritto così:
“L’elemento che distingue il progetto è la costruzione di una fascia che
allarga via Guido Reni e su cui si aprono gli spazi commerciali,
rendendola una piazza lineare. Questo suggerimento riapre per il
Comune di Roma la sfida di un programma lungamente rinviato, che
vede in via Guido Reni un tratto del grande asse di spazi pubblici
occupato dai cittadini e perpendicolare a via Flaminia. La posizione
della Città della Scienza si colloca nell’area originariamente prevista,
aprendosi alla possibilità di diverse forme di sviluppo nel tempo. Lo
spazio verso via del Vignola è caratterizzato da un giardino nel quale si
ritrovano elementi della costruzione industriale. Infine, la parte
residenziale è organizzata come una serie di strade pedonali e a
traffico controllato, attraverso le quali si penetra in una sequenza di
spazi pubblici e privati modulati e in parte da affidare alla cura dei
residenti.”