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Psicodinamica della Formazione
in osteopatia e posturologia
Percorsi di sviluppo della Qualità
Mario D’Andreta
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 01/21
Psicodinamica della Formazione
Programma del corso
Obiettivi
 Definire un percorso di sviluppo della qualità del servizio formativo a partire dalla conoscenza del cliente e della sua
domanda
 Promuovere lo sviluppo di competenze organizzative, in funzione degli obiettivi formativi
 Proporre spunti di riflessione sull’identità professionale dell’Osteopata/Posturologo, in un’ottica di qualità del servizio
orientata alla soddisfazione del cliente
 Illustrare il punto di vista della psicologia ad approccio corporeo sul rapporto mente-corpo, quale elemento di integrazione
utile alla professione di Osteopata/Posturologo
Temi trattati
 Emozioni e Simbolizzazioni affettive
 Competenze organizzative
 Formazione data/formazione costruita
 Prodotto e cliente della formazione in Osteopatia/Posturologia
 Domanda di formazione in Osteopatia/Posturologia e domanda di formazione dei formatori
 Motivazione, obiettivi, ruoli e relazione docente/discente
 La professione di Osteopata/Posturologo
 Prodotto e cliente del trattamento in Osteopatia /Posturologia
 La domanda del cliente in Osteopatia /Posturologia
 Simbolizzazioni affettive del corpo e del rapporto terapeutico col paziente
 Integrazione mente-corpo nella psicologia ad approccio corporeo (Bioenergetica e modello Psicofisiologico integrato)
Modalità di lavoro
 Lezione frontale
 Lavoro di gruppo
 Condivisione e discussione
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 02/21
Le emozioni
risposta agli stimoli/simbolizzazione affettiva della realtà
1. Emozioni come risposta primitiva o primaria agli stimoli del contesto (paura, rabbia, disgusto, etc.)
Teorie delle emozioni
 James-Lange: emozione come processo di valutazione di un complesso di modificazioni corporee
 Lazarous-Schachter: emozioni come processo di interpretazione cognitiva delle modificazioni somatiche
 Izard-Tomkins: emozione come interpretazione delle modificazioni mimiche del volto prodotte in risposta a
particolari stimoli.
2. Emozioni come simbolizzazione emozionale degli eventi quotidiani
Teoria sociale delle emozioni
Carli: emozioni come modo di rappresentare affettivamente il proprio contesto di riferimento (secondo modalità di
rappresentazione di tipo elementare quali: amico-nemico); componente principale delle relazioni umane col
contesto (servono per costruire relazioni e dare loro scopo e senso).
Contesto: sistema di relazione che i soggetti continuamente costruiscono tra loro, attraverso processi condivisi di
categorizzazione emozionata della realtà (emozionalità che provano le persone che condividono uno specifico
contesto organizzativo; emozionalità evocata dalla relazione sociale prevista entro il contesto, che si può
manifestare come sinergia o conflittualità emozionale).
Non si tratta di emozioni individuali, ma di un’emozionalità organizzativa
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 03/21
La simbolizzazione affettiva
 Categorizzazione emozionata della realtà (alla base dell’organizzazione del mondo interno individuale e della
realtà Sociale)
 Processo mentale che fonda la relazione con il mondo (Simbolizzazione affettiva = emozione = primo modo di
rappresentazione della realtà)
 Rimanda alla distinzione tra:
a. Modo di essere inconscio della mente: emozione
b. Modo di essere conscio della mente: pensiero
(Freud, Matte Blanco, Fornari)
 E’ un’espressione del modo di essere inconscio della mente (basato sui processi di simmetria e
generalizzazione).
 Rappresenta la prima forma di differenziazione del contesto secondo grandi categorie emozionali che rimandano
sempre a sistemi di relazione.
 Su questa prima differenziazione si innesta il pensiero (espressione del modo di essere conscio della mente),
come elemento differenziante, capace di leggere le emozioni evocate dal contesto
 Sulla condivisione/reciprocità delle simbolizzazioni affettive del contesto si fondano le relazioni sociali (Socialità
come condivisione emozionale del contesto), Questo processo viene indicato come collusione (Carli)
 L’emozione nasce dall’incontro con l’altro e ne orienta il rapporto
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 04/21
Simbolizzazione affettiva e neoemozioni
Alcuni modelli delle relazioni sociale
1. Modelli fondati sulla simbolizzazione del corpo nello spazio
 Dentro - fuori (appartenenza)
 Davanti - dietro (apparenza/verità)
 Alto - basso (potere senza competenza)
2. Neoemozioni:
 Relazione come possesso – relazione come scambio (altro dato per scontato – altro da conoscere)
3. Modelli emozionali della vita organizzativa
 Adempimento - obiettivi (norme - conoscenza del contesto e prodotto)
 Organizzazione data - organizzazione costruita (autoreferenzialità, indipendente da contesto e
domanda -conoscenza contesto e domanda)
 Funzione sostitutiva - funzione integrativa (delega - integrazione)
 Mandato sociale - committenza (fini socialmente riconosciuti e doverosità - domanda cliente in funzione
di contesto)
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 05/21
Pretendere
Controllare Diffidare
Provocare Obbligare Lamentarsi Preoccuparsi
Simbolizzazione affettiva e neoemozioni
Alcuni modelli delle relazioni sociale
Modelli emozionali della vita organizzativa
Secondo il modello delle motivazioni sociali di McClelland
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 06/21
Adempimenti Obiettivi
Organizzazione data Organizzazione costruita
Funzioni sostitutive Funzioni integrative
Mandato sociale committenza
Aree motivazionali
affiliazione e potere
Aree motivazionali della
riuscita (legata alla
relazione con l’altro)
Le emozioni
risposta agli stimoli/simbolizzazione affettiva della realtà
1. Emozioni come risposta primitiva o primaria agli stimoli del contesto (paura, rabbia, disgusto, etc.)
Teorie delle emozioni
 James-Lange: emozione come processo di valutazione di un complesso di modificazioni corporee
 Lazarous-Schachter: emozioni come processo di interpretazione cognitiva delle modificazioni somatiche
 Izard-Tomkins: emozione come interpretazione delle modificazioni mimiche del volto prodotte in risposta a
particolari stimoli.
2. Emozioni come simbolizzazione emozionale degli eventi quotidiani
Teoria sociale delle emozioni
Carli: emozioni come modo di rappresentare affettivamente il proprio contesto di riferimento (secondo modalità di
rappresentazione di tipo elementare quali: amico-nemico); componente principale delle relazioni umane col
contesto (servono per costruire relazioni e dare loro scopo e senso).
Contesto: sistema di relazione che i soggetti continuamente costruiscono tra loro, attraverso processi condivisi di
categorizzazione emozionata della realtà (emozionalità che provano le persone che condividono uno specifico
contesto organizzativo; emozionalità evocata dalla relazione sociale prevista entro il contesto, che si può
manifestare come sinergia o conflittualità emozionale).
Non si tratta di emozioni individuali, ma di un’emozionalità organizzativa
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 03/21
Competenze organizzative nella Formazione
Competenze organizzative:
 Competenze a leggere e capire il proprio contesto di riferimento (in termini di relazioni simbolizzazioni affettive
condivise) e di collocarsi utilmente al suo interno.
 Capacità di comprendere il senso della domanda del sistema sociale e del cliente e le risorse presenti nella propria
organizzazione/contesto
 Capacità di produrre risultati utilizzando come risorsa la variabilità del contesto, individuandone le opportunità.
 Capacità di analizzare la domanda del cliente e integrare le competenze tecniche con il problema del cliente
 Competenze a promuovere lo sviluppo delle competenze del cliente a trattare il proprio cliente (la sua domanda)
Nello specifico del contesto formativo:
 Capacità di definire il contesto entro il quale si fa formazione, la domanda e le risorse del contesto e le relazioni
interpersonali entro cui si sviluppa la domanda e offerta di formazione.
 Capacità di analizzare l’organizzazione formativa sotto il profilo degli obiettivi, dei ruoli, delle funzioni, delle norme e
delle gerarchie, orientati alla funzione formativa.
Ciò consente il passaggio dall’agito collusivo al pensiero organizzativo, attraverso l’analisi del contesto formativo, specifico
della formazione in oggetto.
Metodologia: Sospensione azione formativa e riflessione di gruppo su quanto viene fatto nel là e allora della formazione
(un pensare condiviso a partire dalle esperienze lavorative comuni che produce criteri da testare successivamente
nell’azione organizzativa, secondo un approccio esplorativo)
ESERCITAZIONE DI GRUPPO SULL’ESPERIENZA FORMATIVA
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 08/21
Formazione data/Formazione costruita
Formazione data:
 Progettata a partire dal fatto che esiste la formazione, che ci sia una scuola, degli studenti e quindi si debba fare
formazione (autoreferenzialità). Esprime l’emozionalità presente entro l’organizzazione (agita e non pensata)
 Funziona senza una domanda; ossia senza una definizione del problema organizzativo da cui nasce l’esigenza
formativa. Definisce una risposta una volta per tutte al problema (rispetto ad un tema generale, ad es: formazione
sulla gestione del conflitto e la comunicazione o formazione su una specifica tecnica terapeutica), senza relazione
tra problema e formazione
Formazione costruita:
 Risponde o cerca di rispondere a specifici problemi organizzativi del contesto, partendo dall’analisi del problema
organizzativo, da mettere in relazione con gli strumenti della formazione (ad esempio: sviluppo della qualità e
orientamento al cliente in funzione del mutare della domanda del cliente)
 Si configura come riflessione sulla realtà formativa, sulla relazione tra organizzazione formativa ed il suo contesto,
le risorse in esso presenti e le domande del cliente (diretto/indiretto, interno/esterno).
“La formazione come riproduzione di appartenenze a modelli e strutture sociali o al servizio della domanda del contesto e
del suo sviluppo”
Per passare dalla formazione data alla formazione costruita va pensata l’emozionalità agita entro il contesto organizzativo
(da qui l’importanza di sviluppare competenze organizzative a leggere il contesto e le emozioni che organizzano i rapporti al
suo interno)
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 09/21
Prodotto e cliente della formazione in
Osteopatia/Posturologia
Prodotto: integrazione tra competenza tecnica e competenza organizzativa a comprendere la domanda del cliente e
trovare risposte adeguate e soddisfacenti per il cliente
Prodotto della formazione: apprendimento competenze tecniche (analisi, diagnosi e terapia) ed organizzative (competenza
a leggere la domanda del cliente e le sue aspettative, le sue esigenze, legate al suo contesto) e a far fronte ad esse con le
sue tecniche
Cliente: chi usufruisce in maniera diretta o indiretta di un servizio/prodotto (cliente interno/esterno, diretto/indiretto)
nel caso della formazione in osteopatia/posturologia il cliente è rappresentato dagli studenti, dai pazienti potenziali,
dall’esigenza diffusa di una medicina che tenga conto della realtà specifica del cliente, delle sue aspettative ed esigenze.
Possibili atteggiamenti vs il cliente:
 Ignoramento del cliente
 Cliente come valore
 Controllo del cliente
 Conoscenza del cliente
La relazione prodotto-cliente si articola intorno alla relazione tecnico-cliente:
 Tecnico forte/utente debole (focus su competenze tecniche, indipendentemente dal contesto: adeguamento
dell’utente alla tecnica)
 Tecnico debole/cliente forte (attenzione sul contesto e sulla domanda del cliente, portatore di un’esigenza cui far
fronte attraverso la tecnica, e non viceversa (adeguamento del cliente alla tecnica)
La tecnicalità non ha prodotti, ha solo esiti scontati dell’applicazione ortodossa della tecnica
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 10/21
Prodotto e cliente della formazione in
Osteopatia/Posturologia
Organizzazione dell’attività didattica:
 Analisi delle simbolizzazioni affettive condivise entro il contesto formativo (il sistema collusivo)
 Costruzione della committenza da parte dell’aula
 Costruzione di obiettivi condivisi docente/studente/organizzazione formativa
 Pianificazione attività
 Verifica dei risultati
 Rapporti tra teoria,tecnica e relazione col paziente/cliente
“Necessità di regole del gioco per orientare le relazioni nel contesto formativo (relazioni tra studenti e tra studenti e
formatori), necessità di competenza a leggerne i modelli ed orientarli ad obiettivi e prodotti condivisi, rispetto alla domanda
dei clienti potenziali”
ESERCITAZIONE DI GRUPPO
PRODOTTO E CLIENTE DELLA FORMAZIONE IN OSTEOPATIA/POSTUROLOGIA
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 11/21
La domanda di formazione in osteopatia/Posturologia
Domanda del cliente: modalità relazionale con cui il cliente/committente si pone in relazione con il fornitore di un
servizio/prodotto, in funzione di una specifica esigenza/problema; funzione legata al conseguimento dei propri obiettivi
entro il proprio contesto di riferimento, in rapporto al proprio modo di simbolizzare affettivamente quel contesto.
La domanda di formazione in osteopatia/posturologia va individuata attraverso un’analisi del contesto formativo, entro cui
si colloca il rapporto tra cliente (nelle sue dimensioni di cliente interno/esterno, diretto/indiretto) e fornitore di formazione
(servizio); non può essere definita a priori. Si tratta di un processo che si va costruendo attraverso la realizzazione stessa
del processo formativo, continuamente in evoluzione, non come un risultato definitivo da raggiungere una volta per tutte.
Focus sull’organizzazione formativa, fatta da diversi attori che ne condividono il contesto in maniera più o meno diretta:
docenti, studenti, parenti degli studenti, i pazienti/clienti potenziali, la segreteria, la direzione, il contesto sociale con la sua
richiesta di una medicina differente, più attenta all’individuo nella sua integrata; tutte dimensioni che organizzano
emozionalmente il modo di stare entro questo contesto.
In parte la modalità di rapportarsi al cliente, in questo contesto può seguire i modelli propri della scuola e della medicina,
che però funzionano per mandato sociale (a scuola ci si deve andare e se si sta male si deve andare dal medico).
Nel nostro caso la situazione è differente: non c’è l’obbligo, ma la scelta di un cliente, con le sue esigenze (tutte da
conoscere) da soddisfare attraverso la formazione, per offrire un servizio orientato allo sviluppo delle sue competenze di
stare “funzionalmente” entro il proprio contesto.
ESERCITAZIONE DI GRUPPO
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 12/21
La domanda di formazione dei formatori
ESERCITAZIONE DI GRUPPO SULLA DOMANDA DI FORMAZIONE DI QUESTA GIORNATA DI FORMAZIONE
 Qual è la domanda di questo corso?
 Sviluppare una committenza per questa giornata di formazione
 Costruzione di obiettivi e prodotti condivisi
 Individuare, attraverso il pensiero di gruppo, nuove modalità di lavoro da sperimentare durante l’attività
formativa; riflessione comune sulle esperienze di formazione, in una prospettiva di sviluppo delle competenze
 Dimensione esperienziale di gruppo: costruzione di un prodotto condiviso, negoziazione e condivisione, giochi
di ruolo, riflessione di gruppo e orientamento al cliente
 Quali rapporti tra organizzazione e cliente, entro il contesto di riferimento comune?
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 13/21
La simbolizzazione affettiva
 Categorizzazione emozionata della realtà (alla base dell’organizzazione del mondo interno individuale e della
realtà Sociale)
 Processo mentale che fonda la relazione con il mondo (Simbolizzazione affettiva = emozione = primo modo di
rappresentazione della realtà)
 Rimanda alla distinzione tra:
a. Modo di essere inconscio della mente: emozione
b. Modo di essere conscio della mente: pensiero
(Freud, Matte Blanco, Fornari)
 E’ un’espressione del modo di essere inconscio della mente (basato sui processi di simmetria e
generalizzazione).
 Rappresenta la prima forma di differenziazione del contesto secondo grandi categorie emozionali che rimandano
sempre a sistemi di relazione.
 Su questa prima differenziazione si innesta il pensiero (espressione del modo di essere conscio della mente),
come elemento differenziante, capace di leggere le emozioni evocate dal contesto
 Sulla condivisione/reciprocità delle simbolizzazioni affettive del contesto si fondano le relazioni sociali (Socialità
come condivisione emozionale del contesto), Questo processo viene indicato come collusione (Carli)
 L’emozione nasce dall’incontro con l’altro e ne orienta il rapporto
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 04/21
Le professioni di Osteopata/Posturologo
Qualità del servizio e soddisfazione del cliente
Osteopatia e Posturologia: professioni giovani sviluppate per appoggio su quella medica, legata a una prassi terapeutica
Autoreferenziale (la malattia è dipendente dalle categorie mediche di lettura della fenomenologia eziopatogenetica che
definisce lo stato patologico di organi e apparati, alle quali si ancora in maniera autoriferita la terapia medica; si va dal
medico perché si è malati. La malattia in quanto fenomenologia esiste in quanto esiste la medicina).
La medicina è una prassi fondata sul mandato sociale, rispetto a fini socialmente riconosciuti: la tutela della salute. C’è
una doverosità che organizza la relazione medico/paziente: se si sta male si deve andare dal medico.
“Mandato sociale fondato sull’obbligo della cura; relazione fondata su una norma, con obiettivi autoriferiti alla tecnica”
(manca un prodotto quale espressione del rapporto tra tecnica medica e domanda del cliente/paziente).
Per l’osteopatia e la posturologia, invece, manca un mandato sociale forte. Il rapporto col cliente/paziente è mediato e
motivato da una domanda. Quindi è necessario capire il senso di questa domanda per migliorare la qualità del servizio
offerto e la soddisfazione del cliente, quale fattore di fidelizzazione del cliente, sviluppo della domanda e criterio di
verifica del lavoro svolto (risultato dell’integrazione tra competenze tecniche ed organizzative).
Lo sviluppo di queste due professione viene dalla conoscenza del cliente e della sua domanda, delle aspettative con cui si
rivolge all’osteopata/posturologo e dalla capacità di plasmare le proprie tecniche in funzione di questa domanda (in una
prospettiva di cliente da conoscere, in quanto valore).
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 15/21
Prodotto e cliente del trattamento in
Osteopatia/Posturologia
Il prodotto è legato al cliente e alla sua domanda, allo sviluppo delle competenze a stare nel suo contesto, a gestire le
emozioni che gli evoca (da cui possono scaturire percorsi che conducono alla patologia), in rapporto al perseguimento di
obiettivi personali
Un servizio (quale il trattamento in osteopatia/posturologia) si caratterizza per alcuni aspetti:
1. Immaterialità (non c’è un oggetto)
2. Simultaneità (produzione e consumo coincidono)
3. Centralità della persona (chi eroga il servizio e chi lo richiede, in funzione di specifiche esigenze) e della relazione
La qualità del servizio dipende dalla qualità delle persone, che non si ottiene per normative e adempimenti, ma per sviluppo
delle competenze personali a leggere i contesti in cui si opera e le domande del cliente.
La medicina (utilizzata come modello per lo sviluppo attuale dell’Osteopatia/Posturologia) è legata ad un tipo di rapporto tra
medico e paziente basato sulla dipendenza del paziente (che nel suo etimo rimanda a colui che soffre della dipendenza, dal
latino patior). Il concetto di cliente, come di colui che ha un potere, in quanto colui che sceglie un servizio e ne valuta i
risultati incontra invece qualche difficoltà.
Nell’etimo di cliente c’è qualcosa che in parte può spiegare certe remore: cliente dal latino cliens, rimanda al patronato
Romano, per cui ogni plebeo sceglieva per protettore un Patrizio, verso il quale era tenuto all’obbligo del rispetto, fino al
sacrificio della sua vita. In cambio il Patrizio aveva l’onere di assisterlo, rappresentarlo in giudizio negli atti civili (da cui poi
cliente come colui che dà incarico ad un avvocato di rappresentarlo ed assisterlo). In tal senso diventava cliente del proprio
Patrono, nel senso di “clientela”.
Trasformare il paziente in cliente significa rovesciare il rapporto di potere della relazione e sviluppare competenze a trattare
con il paziente.
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 16/21
La domanda in Osteopatia/Posturologia
Tra mandato sociale e committenza
La domanda in Osteopatia/Posturologia può nascere da un fallimento della collusione, dal venir meno della funzionalità
dei modelli di relazione tra medico e paziente, rispetto a problemi che non trovano soluzione entro le categorie del
rapporto terapeutico fondato sulla dipendenza del paziente.
 Il mandato sociale (su cui si fonda la prassi medica) deriva da corrispondenza tra un fine socialmente
desiderabile e la domanda sociale; è acontestuale e corrisponde ad una gestione dei rapporti per adempimenti,
imposti e controllati, basati su norme.
 La committenza (da cui può scaturire la domanda) è contestuale, è legata a uno specifico problema da risolvere
rispetto al proprio contesto e rimanda ad una gestione dei rapporti basati su obiettivi negoziabili, condivisibili e
verificabili.
ESERCITAZIONE DI GRUPPO
ANALISI DEI POSSIBILI PERCORSI CHE POSSONO CONDURRE I CLIENTI DALLA MEDICINA “UFFICIALE”
ALL’OSTEOPATIA/POSTUROLOGIA
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 17/21
Simbolizzazioni affettive del corpo e del rapporto
terapeutico
Le emozioni del paziente e quelle del terapeuta nella relazione terapeutica
Collusione terapeutica: il paziente affida il proprio corpo al medico che se ne prende cura.
Due funzioni della medicina:
 Curare
 Prendersi cura
(Fornari)
Malattia e corpo: visione olistica come integrazione mente corpo (mente come organizzazione del corpo per livelli
funzionali sempre più complessi).
Contestualizzare la malattia, il paziente, il contatto corporeo, in rapporto al contesto del rapporto con il terapeuta e
l’istituzione sanitaria, entro il quale scaturisce la domanda del cliente
ESERCITAZIONE DI GRUPPO
SIMBOLIZZAZIONI AFFETTIVE DEL RAPPORTO OSTEOPATA/POSTUROLOGO - CLIENTE
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 18/21
Simbolizzazione affettiva e neoemozioni
Alcuni modelli delle relazioni sociale
1. Modelli fondati sulla simbolizzazione del corpo nello spazio
 Dentro - fuori (appartenenza)
 Davanti - dietro (apparenza/verità)
 Alto - basso (potere senza competenza)
2. Neoemozioni:
 Relazione come possesso – relazione come scambio (altro dato per scontato – altro da conoscere)
3. Modelli emozionali della vita organizzativa
 Adempimento - obiettivi (norme - conoscenza del contesto e prodotto)
 Organizzazione data - organizzazione costruita (autoreferenzialità, indipendente da contesto e
domanda -conoscenza contesto e domanda)
 Funzione sostitutiva - funzione integrativa (delega - integrazione)
 Mandato sociale - committenza (fini socialmente riconosciuti e doverosità - domanda cliente in funzione
di contesto)
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 05/21
Pretendere
Controllare Diffidare
Provocare Obbligare Lamentarsi Preoccuparsi
Integrazione mente-corpo nella psicologia ad approccio
corporeo
Bioenergetica e modello Psicofisiologico Integrato
tensioni muscolari come componente dei processi di tipo psicologico in Bioenergetica
Lowen (1958)
L’individuo come unità mente-corpo (sensazioni, sentimenti ed emozioni si esprimono anche a livello corporeo).
“Il carattere si struttura nel corpo come tensioni muscolari croniche, inconsce, che bloccano o inibiscono gli impulsi”.
Tipologie di caratteri: orale, masochista, isterico, fallico-narcisista, passivo-femminile, schizofrenico, e schizoide (relazione
tra sviluppo dell’Io ed aspetti corporei legati alle tensioni muscolari).
1. Orale: percepisce una forte eccitazione sessuale, con una debole pulsione aggressiva e mancanza di motilità nella
schiena e nelle gambe che danno poca stabilità
2. Masochista: forte sviluppo muscolare, aggressività bloccata e scarica sessuale debole per il blocco delle gambe
3. Isterico: forti rigidità in tutto il corpo che lo circondano come un'armatura per proteggerlo dai suoi stessi impulsi
4. Fallico-narcisistico: sessualità commista ad una forte componenete aggressiva
5. Passivo femminile: corporatura arrotondata con spalle e fianchi stretti ed un tono di voce dolce e effeminato;
6. Schizofrenico: perdita di contatto con il proprio corpo, muscoli ipertesi alla giuntura del bacino con la spina dorsale e
totalmente bloccati alla base del cranio, deboli sensazioni affettive che impediscono la scarica sessuale, a causa
dalle pulsioni aggressive
7. Schizoide: non ha la sensazione di essere il suo corpo, che sembra segmentato in pezzi separati tra loro.
Con lo studio sul narcisismo indicare tra le turbe narcisistiche di maggior gravità la personalità borderline, psicopatica e
Paranoidea. Il narcisismo sarebbe caratterizzato da una soppressione dei sentimenti che corrisponde a una sorta di
anestetizzazione del corpo, con riduzione della motilità corporea, e insensibilità per le proprie emozioni.
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/07907 20/21
Integrazione mente-corpo nella psicologia ad approccio
corporeo
Bioenergetica e modello Psicofisiologico Integrato
tensioni muscolari come componente dei processi di tipo psicologico: postura, identità ed emozioni
Ruggieri (1994)
Modello psicofisiologico integrato di Ruggieri: focus su esperienze di coesione del corpo e processi di costruzione dell’Io.
Rapporto circolare tra Narcisismo e processo di costruzione dell’immagine corporea, a livello delle rappresentazioni soggettive.
Narcisismo: processo di integrazione a diversi livelli funzionali di tutte le attività fisiologiche e psicologiche, come i comportamenti
istintivi ed emozionali, caratterizzate essenzialmente da un particolare vissuto soggettivo di tipo sentimentale (in termini di piacere-
dispiacere) che nasce dalla sintesi delle informazioni di ritorno generate dalle modificazioni corporee (vegetative e muscolari) prodotte
in risposta agli stimoli interni ed esterni (Ruggieri, 1997).
L’immagine corporea: sintesi delle informazioni periferiche corporee, che, a sua volta esercita un controllo sull’attività muscolare
periferica, creando delle configurazioni stabili di tensioni muscolari, espresse nelle posture caratteristiche di ogni individuo e
considerate come le manifestazioni esterne di questa complessa attività sottostante l’esperienza di integrità e stabilità dell’Io.
Il disturbo narcisistico, come disturbo dei processi di integrazione delle esperienze psicofisiche, potrebbe dipendere dall’azione
interferente esercitata da un’emozione cronica particolarmente intensa, inibita nella sua espressione attraverso un’attività muscolare
che produce livelli di tensione elevati in specifiche parti del corpo, fino alla contrattura cronica, come pure da una mancanza di
esperienze psico-corporee positive come quelle dell’appoggio, legate alla esperienza posturali di stabilità/instabilità. In base
all’appoggio infatti si organizza gran parte della tensione muscolare. Le difficoltà di appoggio provocano un aumento di tensione,
mentre la possibilità di appoggiarsi consente una riduzione di tensione e la possibilità di scaricare il peso corporeo (attraverso una
continua attività di tipo oscillatorio).
Attraverso l’esame della postura è quindi possibile leggere significativi aspetti del controllo delle emozioni e dello sviluppo narcisistico,
in quanto questa espressione esterna sarebbe un’immagine fedele delle rappresentazioni mentali (Ruggieri, Fabrizio, 1994).
 Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 21/21

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Psicodinamica della formazione in osteopatia e posturologia

  • 1. Psicodinamica della Formazione in osteopatia e posturologia Percorsi di sviluppo della Qualità Mario D’Andreta  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 01/21
  • 2. Psicodinamica della Formazione Programma del corso Obiettivi  Definire un percorso di sviluppo della qualità del servizio formativo a partire dalla conoscenza del cliente e della sua domanda  Promuovere lo sviluppo di competenze organizzative, in funzione degli obiettivi formativi  Proporre spunti di riflessione sull’identità professionale dell’Osteopata/Posturologo, in un’ottica di qualità del servizio orientata alla soddisfazione del cliente  Illustrare il punto di vista della psicologia ad approccio corporeo sul rapporto mente-corpo, quale elemento di integrazione utile alla professione di Osteopata/Posturologo Temi trattati  Emozioni e Simbolizzazioni affettive  Competenze organizzative  Formazione data/formazione costruita  Prodotto e cliente della formazione in Osteopatia/Posturologia  Domanda di formazione in Osteopatia/Posturologia e domanda di formazione dei formatori  Motivazione, obiettivi, ruoli e relazione docente/discente  La professione di Osteopata/Posturologo  Prodotto e cliente del trattamento in Osteopatia /Posturologia  La domanda del cliente in Osteopatia /Posturologia  Simbolizzazioni affettive del corpo e del rapporto terapeutico col paziente  Integrazione mente-corpo nella psicologia ad approccio corporeo (Bioenergetica e modello Psicofisiologico integrato) Modalità di lavoro  Lezione frontale  Lavoro di gruppo  Condivisione e discussione  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 02/21
  • 3. Le emozioni risposta agli stimoli/simbolizzazione affettiva della realtà 1. Emozioni come risposta primitiva o primaria agli stimoli del contesto (paura, rabbia, disgusto, etc.) Teorie delle emozioni  James-Lange: emozione come processo di valutazione di un complesso di modificazioni corporee  Lazarous-Schachter: emozioni come processo di interpretazione cognitiva delle modificazioni somatiche  Izard-Tomkins: emozione come interpretazione delle modificazioni mimiche del volto prodotte in risposta a particolari stimoli. 2. Emozioni come simbolizzazione emozionale degli eventi quotidiani Teoria sociale delle emozioni Carli: emozioni come modo di rappresentare affettivamente il proprio contesto di riferimento (secondo modalità di rappresentazione di tipo elementare quali: amico-nemico); componente principale delle relazioni umane col contesto (servono per costruire relazioni e dare loro scopo e senso). Contesto: sistema di relazione che i soggetti continuamente costruiscono tra loro, attraverso processi condivisi di categorizzazione emozionata della realtà (emozionalità che provano le persone che condividono uno specifico contesto organizzativo; emozionalità evocata dalla relazione sociale prevista entro il contesto, che si può manifestare come sinergia o conflittualità emozionale). Non si tratta di emozioni individuali, ma di un’emozionalità organizzativa  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 03/21
  • 4. La simbolizzazione affettiva  Categorizzazione emozionata della realtà (alla base dell’organizzazione del mondo interno individuale e della realtà Sociale)  Processo mentale che fonda la relazione con il mondo (Simbolizzazione affettiva = emozione = primo modo di rappresentazione della realtà)  Rimanda alla distinzione tra: a. Modo di essere inconscio della mente: emozione b. Modo di essere conscio della mente: pensiero (Freud, Matte Blanco, Fornari)  E’ un’espressione del modo di essere inconscio della mente (basato sui processi di simmetria e generalizzazione).  Rappresenta la prima forma di differenziazione del contesto secondo grandi categorie emozionali che rimandano sempre a sistemi di relazione.  Su questa prima differenziazione si innesta il pensiero (espressione del modo di essere conscio della mente), come elemento differenziante, capace di leggere le emozioni evocate dal contesto  Sulla condivisione/reciprocità delle simbolizzazioni affettive del contesto si fondano le relazioni sociali (Socialità come condivisione emozionale del contesto), Questo processo viene indicato come collusione (Carli)  L’emozione nasce dall’incontro con l’altro e ne orienta il rapporto  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 04/21
  • 5. Simbolizzazione affettiva e neoemozioni Alcuni modelli delle relazioni sociale 1. Modelli fondati sulla simbolizzazione del corpo nello spazio  Dentro - fuori (appartenenza)  Davanti - dietro (apparenza/verità)  Alto - basso (potere senza competenza) 2. Neoemozioni:  Relazione come possesso – relazione come scambio (altro dato per scontato – altro da conoscere) 3. Modelli emozionali della vita organizzativa  Adempimento - obiettivi (norme - conoscenza del contesto e prodotto)  Organizzazione data - organizzazione costruita (autoreferenzialità, indipendente da contesto e domanda -conoscenza contesto e domanda)  Funzione sostitutiva - funzione integrativa (delega - integrazione)  Mandato sociale - committenza (fini socialmente riconosciuti e doverosità - domanda cliente in funzione di contesto)  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 05/21 Pretendere Controllare Diffidare Provocare Obbligare Lamentarsi Preoccuparsi
  • 6. Simbolizzazione affettiva e neoemozioni Alcuni modelli delle relazioni sociale Modelli emozionali della vita organizzativa Secondo il modello delle motivazioni sociali di McClelland  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 06/21 Adempimenti Obiettivi Organizzazione data Organizzazione costruita Funzioni sostitutive Funzioni integrative Mandato sociale committenza Aree motivazionali affiliazione e potere Aree motivazionali della riuscita (legata alla relazione con l’altro)
  • 7. Le emozioni risposta agli stimoli/simbolizzazione affettiva della realtà 1. Emozioni come risposta primitiva o primaria agli stimoli del contesto (paura, rabbia, disgusto, etc.) Teorie delle emozioni  James-Lange: emozione come processo di valutazione di un complesso di modificazioni corporee  Lazarous-Schachter: emozioni come processo di interpretazione cognitiva delle modificazioni somatiche  Izard-Tomkins: emozione come interpretazione delle modificazioni mimiche del volto prodotte in risposta a particolari stimoli. 2. Emozioni come simbolizzazione emozionale degli eventi quotidiani Teoria sociale delle emozioni Carli: emozioni come modo di rappresentare affettivamente il proprio contesto di riferimento (secondo modalità di rappresentazione di tipo elementare quali: amico-nemico); componente principale delle relazioni umane col contesto (servono per costruire relazioni e dare loro scopo e senso). Contesto: sistema di relazione che i soggetti continuamente costruiscono tra loro, attraverso processi condivisi di categorizzazione emozionata della realtà (emozionalità che provano le persone che condividono uno specifico contesto organizzativo; emozionalità evocata dalla relazione sociale prevista entro il contesto, che si può manifestare come sinergia o conflittualità emozionale). Non si tratta di emozioni individuali, ma di un’emozionalità organizzativa  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 03/21
  • 8. Competenze organizzative nella Formazione Competenze organizzative:  Competenze a leggere e capire il proprio contesto di riferimento (in termini di relazioni simbolizzazioni affettive condivise) e di collocarsi utilmente al suo interno.  Capacità di comprendere il senso della domanda del sistema sociale e del cliente e le risorse presenti nella propria organizzazione/contesto  Capacità di produrre risultati utilizzando come risorsa la variabilità del contesto, individuandone le opportunità.  Capacità di analizzare la domanda del cliente e integrare le competenze tecniche con il problema del cliente  Competenze a promuovere lo sviluppo delle competenze del cliente a trattare il proprio cliente (la sua domanda) Nello specifico del contesto formativo:  Capacità di definire il contesto entro il quale si fa formazione, la domanda e le risorse del contesto e le relazioni interpersonali entro cui si sviluppa la domanda e offerta di formazione.  Capacità di analizzare l’organizzazione formativa sotto il profilo degli obiettivi, dei ruoli, delle funzioni, delle norme e delle gerarchie, orientati alla funzione formativa. Ciò consente il passaggio dall’agito collusivo al pensiero organizzativo, attraverso l’analisi del contesto formativo, specifico della formazione in oggetto. Metodologia: Sospensione azione formativa e riflessione di gruppo su quanto viene fatto nel là e allora della formazione (un pensare condiviso a partire dalle esperienze lavorative comuni che produce criteri da testare successivamente nell’azione organizzativa, secondo un approccio esplorativo) ESERCITAZIONE DI GRUPPO SULL’ESPERIENZA FORMATIVA  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 08/21
  • 9. Formazione data/Formazione costruita Formazione data:  Progettata a partire dal fatto che esiste la formazione, che ci sia una scuola, degli studenti e quindi si debba fare formazione (autoreferenzialità). Esprime l’emozionalità presente entro l’organizzazione (agita e non pensata)  Funziona senza una domanda; ossia senza una definizione del problema organizzativo da cui nasce l’esigenza formativa. Definisce una risposta una volta per tutte al problema (rispetto ad un tema generale, ad es: formazione sulla gestione del conflitto e la comunicazione o formazione su una specifica tecnica terapeutica), senza relazione tra problema e formazione Formazione costruita:  Risponde o cerca di rispondere a specifici problemi organizzativi del contesto, partendo dall’analisi del problema organizzativo, da mettere in relazione con gli strumenti della formazione (ad esempio: sviluppo della qualità e orientamento al cliente in funzione del mutare della domanda del cliente)  Si configura come riflessione sulla realtà formativa, sulla relazione tra organizzazione formativa ed il suo contesto, le risorse in esso presenti e le domande del cliente (diretto/indiretto, interno/esterno). “La formazione come riproduzione di appartenenze a modelli e strutture sociali o al servizio della domanda del contesto e del suo sviluppo” Per passare dalla formazione data alla formazione costruita va pensata l’emozionalità agita entro il contesto organizzativo (da qui l’importanza di sviluppare competenze organizzative a leggere il contesto e le emozioni che organizzano i rapporti al suo interno)  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 09/21
  • 10. Prodotto e cliente della formazione in Osteopatia/Posturologia Prodotto: integrazione tra competenza tecnica e competenza organizzativa a comprendere la domanda del cliente e trovare risposte adeguate e soddisfacenti per il cliente Prodotto della formazione: apprendimento competenze tecniche (analisi, diagnosi e terapia) ed organizzative (competenza a leggere la domanda del cliente e le sue aspettative, le sue esigenze, legate al suo contesto) e a far fronte ad esse con le sue tecniche Cliente: chi usufruisce in maniera diretta o indiretta di un servizio/prodotto (cliente interno/esterno, diretto/indiretto) nel caso della formazione in osteopatia/posturologia il cliente è rappresentato dagli studenti, dai pazienti potenziali, dall’esigenza diffusa di una medicina che tenga conto della realtà specifica del cliente, delle sue aspettative ed esigenze. Possibili atteggiamenti vs il cliente:  Ignoramento del cliente  Cliente come valore  Controllo del cliente  Conoscenza del cliente La relazione prodotto-cliente si articola intorno alla relazione tecnico-cliente:  Tecnico forte/utente debole (focus su competenze tecniche, indipendentemente dal contesto: adeguamento dell’utente alla tecnica)  Tecnico debole/cliente forte (attenzione sul contesto e sulla domanda del cliente, portatore di un’esigenza cui far fronte attraverso la tecnica, e non viceversa (adeguamento del cliente alla tecnica) La tecnicalità non ha prodotti, ha solo esiti scontati dell’applicazione ortodossa della tecnica  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 10/21
  • 11. Prodotto e cliente della formazione in Osteopatia/Posturologia Organizzazione dell’attività didattica:  Analisi delle simbolizzazioni affettive condivise entro il contesto formativo (il sistema collusivo)  Costruzione della committenza da parte dell’aula  Costruzione di obiettivi condivisi docente/studente/organizzazione formativa  Pianificazione attività  Verifica dei risultati  Rapporti tra teoria,tecnica e relazione col paziente/cliente “Necessità di regole del gioco per orientare le relazioni nel contesto formativo (relazioni tra studenti e tra studenti e formatori), necessità di competenza a leggerne i modelli ed orientarli ad obiettivi e prodotti condivisi, rispetto alla domanda dei clienti potenziali” ESERCITAZIONE DI GRUPPO PRODOTTO E CLIENTE DELLA FORMAZIONE IN OSTEOPATIA/POSTUROLOGIA  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 11/21
  • 12. La domanda di formazione in osteopatia/Posturologia Domanda del cliente: modalità relazionale con cui il cliente/committente si pone in relazione con il fornitore di un servizio/prodotto, in funzione di una specifica esigenza/problema; funzione legata al conseguimento dei propri obiettivi entro il proprio contesto di riferimento, in rapporto al proprio modo di simbolizzare affettivamente quel contesto. La domanda di formazione in osteopatia/posturologia va individuata attraverso un’analisi del contesto formativo, entro cui si colloca il rapporto tra cliente (nelle sue dimensioni di cliente interno/esterno, diretto/indiretto) e fornitore di formazione (servizio); non può essere definita a priori. Si tratta di un processo che si va costruendo attraverso la realizzazione stessa del processo formativo, continuamente in evoluzione, non come un risultato definitivo da raggiungere una volta per tutte. Focus sull’organizzazione formativa, fatta da diversi attori che ne condividono il contesto in maniera più o meno diretta: docenti, studenti, parenti degli studenti, i pazienti/clienti potenziali, la segreteria, la direzione, il contesto sociale con la sua richiesta di una medicina differente, più attenta all’individuo nella sua integrata; tutte dimensioni che organizzano emozionalmente il modo di stare entro questo contesto. In parte la modalità di rapportarsi al cliente, in questo contesto può seguire i modelli propri della scuola e della medicina, che però funzionano per mandato sociale (a scuola ci si deve andare e se si sta male si deve andare dal medico). Nel nostro caso la situazione è differente: non c’è l’obbligo, ma la scelta di un cliente, con le sue esigenze (tutte da conoscere) da soddisfare attraverso la formazione, per offrire un servizio orientato allo sviluppo delle sue competenze di stare “funzionalmente” entro il proprio contesto. ESERCITAZIONE DI GRUPPO  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 12/21
  • 13. La domanda di formazione dei formatori ESERCITAZIONE DI GRUPPO SULLA DOMANDA DI FORMAZIONE DI QUESTA GIORNATA DI FORMAZIONE  Qual è la domanda di questo corso?  Sviluppare una committenza per questa giornata di formazione  Costruzione di obiettivi e prodotti condivisi  Individuare, attraverso il pensiero di gruppo, nuove modalità di lavoro da sperimentare durante l’attività formativa; riflessione comune sulle esperienze di formazione, in una prospettiva di sviluppo delle competenze  Dimensione esperienziale di gruppo: costruzione di un prodotto condiviso, negoziazione e condivisione, giochi di ruolo, riflessione di gruppo e orientamento al cliente  Quali rapporti tra organizzazione e cliente, entro il contesto di riferimento comune?  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 13/21
  • 14. La simbolizzazione affettiva  Categorizzazione emozionata della realtà (alla base dell’organizzazione del mondo interno individuale e della realtà Sociale)  Processo mentale che fonda la relazione con il mondo (Simbolizzazione affettiva = emozione = primo modo di rappresentazione della realtà)  Rimanda alla distinzione tra: a. Modo di essere inconscio della mente: emozione b. Modo di essere conscio della mente: pensiero (Freud, Matte Blanco, Fornari)  E’ un’espressione del modo di essere inconscio della mente (basato sui processi di simmetria e generalizzazione).  Rappresenta la prima forma di differenziazione del contesto secondo grandi categorie emozionali che rimandano sempre a sistemi di relazione.  Su questa prima differenziazione si innesta il pensiero (espressione del modo di essere conscio della mente), come elemento differenziante, capace di leggere le emozioni evocate dal contesto  Sulla condivisione/reciprocità delle simbolizzazioni affettive del contesto si fondano le relazioni sociali (Socialità come condivisione emozionale del contesto), Questo processo viene indicato come collusione (Carli)  L’emozione nasce dall’incontro con l’altro e ne orienta il rapporto  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 04/21
  • 15. Le professioni di Osteopata/Posturologo Qualità del servizio e soddisfazione del cliente Osteopatia e Posturologia: professioni giovani sviluppate per appoggio su quella medica, legata a una prassi terapeutica Autoreferenziale (la malattia è dipendente dalle categorie mediche di lettura della fenomenologia eziopatogenetica che definisce lo stato patologico di organi e apparati, alle quali si ancora in maniera autoriferita la terapia medica; si va dal medico perché si è malati. La malattia in quanto fenomenologia esiste in quanto esiste la medicina). La medicina è una prassi fondata sul mandato sociale, rispetto a fini socialmente riconosciuti: la tutela della salute. C’è una doverosità che organizza la relazione medico/paziente: se si sta male si deve andare dal medico. “Mandato sociale fondato sull’obbligo della cura; relazione fondata su una norma, con obiettivi autoriferiti alla tecnica” (manca un prodotto quale espressione del rapporto tra tecnica medica e domanda del cliente/paziente). Per l’osteopatia e la posturologia, invece, manca un mandato sociale forte. Il rapporto col cliente/paziente è mediato e motivato da una domanda. Quindi è necessario capire il senso di questa domanda per migliorare la qualità del servizio offerto e la soddisfazione del cliente, quale fattore di fidelizzazione del cliente, sviluppo della domanda e criterio di verifica del lavoro svolto (risultato dell’integrazione tra competenze tecniche ed organizzative). Lo sviluppo di queste due professione viene dalla conoscenza del cliente e della sua domanda, delle aspettative con cui si rivolge all’osteopata/posturologo e dalla capacità di plasmare le proprie tecniche in funzione di questa domanda (in una prospettiva di cliente da conoscere, in quanto valore).  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 15/21
  • 16. Prodotto e cliente del trattamento in Osteopatia/Posturologia Il prodotto è legato al cliente e alla sua domanda, allo sviluppo delle competenze a stare nel suo contesto, a gestire le emozioni che gli evoca (da cui possono scaturire percorsi che conducono alla patologia), in rapporto al perseguimento di obiettivi personali Un servizio (quale il trattamento in osteopatia/posturologia) si caratterizza per alcuni aspetti: 1. Immaterialità (non c’è un oggetto) 2. Simultaneità (produzione e consumo coincidono) 3. Centralità della persona (chi eroga il servizio e chi lo richiede, in funzione di specifiche esigenze) e della relazione La qualità del servizio dipende dalla qualità delle persone, che non si ottiene per normative e adempimenti, ma per sviluppo delle competenze personali a leggere i contesti in cui si opera e le domande del cliente. La medicina (utilizzata come modello per lo sviluppo attuale dell’Osteopatia/Posturologia) è legata ad un tipo di rapporto tra medico e paziente basato sulla dipendenza del paziente (che nel suo etimo rimanda a colui che soffre della dipendenza, dal latino patior). Il concetto di cliente, come di colui che ha un potere, in quanto colui che sceglie un servizio e ne valuta i risultati incontra invece qualche difficoltà. Nell’etimo di cliente c’è qualcosa che in parte può spiegare certe remore: cliente dal latino cliens, rimanda al patronato Romano, per cui ogni plebeo sceglieva per protettore un Patrizio, verso il quale era tenuto all’obbligo del rispetto, fino al sacrificio della sua vita. In cambio il Patrizio aveva l’onere di assisterlo, rappresentarlo in giudizio negli atti civili (da cui poi cliente come colui che dà incarico ad un avvocato di rappresentarlo ed assisterlo). In tal senso diventava cliente del proprio Patrono, nel senso di “clientela”. Trasformare il paziente in cliente significa rovesciare il rapporto di potere della relazione e sviluppare competenze a trattare con il paziente.  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 16/21
  • 17. La domanda in Osteopatia/Posturologia Tra mandato sociale e committenza La domanda in Osteopatia/Posturologia può nascere da un fallimento della collusione, dal venir meno della funzionalità dei modelli di relazione tra medico e paziente, rispetto a problemi che non trovano soluzione entro le categorie del rapporto terapeutico fondato sulla dipendenza del paziente.  Il mandato sociale (su cui si fonda la prassi medica) deriva da corrispondenza tra un fine socialmente desiderabile e la domanda sociale; è acontestuale e corrisponde ad una gestione dei rapporti per adempimenti, imposti e controllati, basati su norme.  La committenza (da cui può scaturire la domanda) è contestuale, è legata a uno specifico problema da risolvere rispetto al proprio contesto e rimanda ad una gestione dei rapporti basati su obiettivi negoziabili, condivisibili e verificabili. ESERCITAZIONE DI GRUPPO ANALISI DEI POSSIBILI PERCORSI CHE POSSONO CONDURRE I CLIENTI DALLA MEDICINA “UFFICIALE” ALL’OSTEOPATIA/POSTUROLOGIA  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 17/21
  • 18. Simbolizzazioni affettive del corpo e del rapporto terapeutico Le emozioni del paziente e quelle del terapeuta nella relazione terapeutica Collusione terapeutica: il paziente affida il proprio corpo al medico che se ne prende cura. Due funzioni della medicina:  Curare  Prendersi cura (Fornari) Malattia e corpo: visione olistica come integrazione mente corpo (mente come organizzazione del corpo per livelli funzionali sempre più complessi). Contestualizzare la malattia, il paziente, il contatto corporeo, in rapporto al contesto del rapporto con il terapeuta e l’istituzione sanitaria, entro il quale scaturisce la domanda del cliente ESERCITAZIONE DI GRUPPO SIMBOLIZZAZIONI AFFETTIVE DEL RAPPORTO OSTEOPATA/POSTUROLOGO - CLIENTE  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 18/21
  • 19. Simbolizzazione affettiva e neoemozioni Alcuni modelli delle relazioni sociale 1. Modelli fondati sulla simbolizzazione del corpo nello spazio  Dentro - fuori (appartenenza)  Davanti - dietro (apparenza/verità)  Alto - basso (potere senza competenza) 2. Neoemozioni:  Relazione come possesso – relazione come scambio (altro dato per scontato – altro da conoscere) 3. Modelli emozionali della vita organizzativa  Adempimento - obiettivi (norme - conoscenza del contesto e prodotto)  Organizzazione data - organizzazione costruita (autoreferenzialità, indipendente da contesto e domanda -conoscenza contesto e domanda)  Funzione sostitutiva - funzione integrativa (delega - integrazione)  Mandato sociale - committenza (fini socialmente riconosciuti e doverosità - domanda cliente in funzione di contesto)  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 05/21 Pretendere Controllare Diffidare Provocare Obbligare Lamentarsi Preoccuparsi
  • 20. Integrazione mente-corpo nella psicologia ad approccio corporeo Bioenergetica e modello Psicofisiologico Integrato tensioni muscolari come componente dei processi di tipo psicologico in Bioenergetica Lowen (1958) L’individuo come unità mente-corpo (sensazioni, sentimenti ed emozioni si esprimono anche a livello corporeo). “Il carattere si struttura nel corpo come tensioni muscolari croniche, inconsce, che bloccano o inibiscono gli impulsi”. Tipologie di caratteri: orale, masochista, isterico, fallico-narcisista, passivo-femminile, schizofrenico, e schizoide (relazione tra sviluppo dell’Io ed aspetti corporei legati alle tensioni muscolari). 1. Orale: percepisce una forte eccitazione sessuale, con una debole pulsione aggressiva e mancanza di motilità nella schiena e nelle gambe che danno poca stabilità 2. Masochista: forte sviluppo muscolare, aggressività bloccata e scarica sessuale debole per il blocco delle gambe 3. Isterico: forti rigidità in tutto il corpo che lo circondano come un'armatura per proteggerlo dai suoi stessi impulsi 4. Fallico-narcisistico: sessualità commista ad una forte componenete aggressiva 5. Passivo femminile: corporatura arrotondata con spalle e fianchi stretti ed un tono di voce dolce e effeminato; 6. Schizofrenico: perdita di contatto con il proprio corpo, muscoli ipertesi alla giuntura del bacino con la spina dorsale e totalmente bloccati alla base del cranio, deboli sensazioni affettive che impediscono la scarica sessuale, a causa dalle pulsioni aggressive 7. Schizoide: non ha la sensazione di essere il suo corpo, che sembra segmentato in pezzi separati tra loro. Con lo studio sul narcisismo indicare tra le turbe narcisistiche di maggior gravità la personalità borderline, psicopatica e Paranoidea. Il narcisismo sarebbe caratterizzato da una soppressione dei sentimenti che corrisponde a una sorta di anestetizzazione del corpo, con riduzione della motilità corporea, e insensibilità per le proprie emozioni.  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/07907 20/21
  • 21. Integrazione mente-corpo nella psicologia ad approccio corporeo Bioenergetica e modello Psicofisiologico Integrato tensioni muscolari come componente dei processi di tipo psicologico: postura, identità ed emozioni Ruggieri (1994) Modello psicofisiologico integrato di Ruggieri: focus su esperienze di coesione del corpo e processi di costruzione dell’Io. Rapporto circolare tra Narcisismo e processo di costruzione dell’immagine corporea, a livello delle rappresentazioni soggettive. Narcisismo: processo di integrazione a diversi livelli funzionali di tutte le attività fisiologiche e psicologiche, come i comportamenti istintivi ed emozionali, caratterizzate essenzialmente da un particolare vissuto soggettivo di tipo sentimentale (in termini di piacere- dispiacere) che nasce dalla sintesi delle informazioni di ritorno generate dalle modificazioni corporee (vegetative e muscolari) prodotte in risposta agli stimoli interni ed esterni (Ruggieri, 1997). L’immagine corporea: sintesi delle informazioni periferiche corporee, che, a sua volta esercita un controllo sull’attività muscolare periferica, creando delle configurazioni stabili di tensioni muscolari, espresse nelle posture caratteristiche di ogni individuo e considerate come le manifestazioni esterne di questa complessa attività sottostante l’esperienza di integrità e stabilità dell’Io. Il disturbo narcisistico, come disturbo dei processi di integrazione delle esperienze psicofisiche, potrebbe dipendere dall’azione interferente esercitata da un’emozione cronica particolarmente intensa, inibita nella sua espressione attraverso un’attività muscolare che produce livelli di tensione elevati in specifiche parti del corpo, fino alla contrattura cronica, come pure da una mancanza di esperienze psico-corporee positive come quelle dell’appoggio, legate alla esperienza posturali di stabilità/instabilità. In base all’appoggio infatti si organizza gran parte della tensione muscolare. Le difficoltà di appoggio provocano un aumento di tensione, mentre la possibilità di appoggiarsi consente una riduzione di tensione e la possibilità di scaricare il peso corporeo (attraverso una continua attività di tipo oscillatorio). Attraverso l’esame della postura è quindi possibile leggere significativi aspetti del controllo delle emozioni e dello sviluppo narcisistico, in quanto questa espressione esterna sarebbe un’immagine fedele delle rappresentazioni mentali (Ruggieri, Fabrizio, 1994).  Psicodinamica della Formazione Mario D’Andreta 14/09/07 21/21