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1 de 52
Integrazione
                                               scopi
                                         interdipendenza
                                             ARCI Regionale
                                         BOLOGNA, 12 aprile 2012

    Decidere in gruppo
  Ubuntu implica due elementi
    fondamentali che sono                         Pierpaola Pierucci
Condivisione e Collaborazione.                       Mauro Serio
                                                 Antonietta Pizzichini
 Umuntu ngumuntu ngabantu
   (una persona è persona
     attraverso gli occhi
     di un'altra persona)

  0532-1914353   fax: 0532-1860867   info@arkestudio.org http://www.arkestudio.org
2
La decisione


      3
                                                     2

                                 1




La decisione è una scelta
1. La scelta viene fatta all'interno di un insieme di opzioni considerate
2. Le opzioni considerate sono un sottoinsieme delle opzioni
conosciute
3. Le opzioni conosciute sono un sotto-insieme delle opzioni possibili
(tendente all'infinito)



                                                                            3
Processi decisionali


                                    3. Problem Solving
        1. Framing
                                                          2. Problem Setting




1. Framing. Il tipo di informazioni che prendiamo in considerazione, il modo in cui
rappresentiamo queste informazioni definiscono una struttura che identifica il
problema, assegna valore e significato, delimita (incornicia) le opzioni a nostra
disposizione.
2. Problem Setting. La struttura che definiamo per le informazioni codificate nel frame
in relazione al problema.
3. Problem Solving. Le ipotesi di azioni da attivare per raggiungere il risultato definito
nel problem setting



                                                                                       4
Processo ricorsivo
      Framing

                         Problem Setting

      Problem Solving




Le soluzioni che abbiamo utilizzato
entrano a far parte del nostro modo di
strutturare i frames.

“Se tutto quel che hai è un martello,
tutto sembra un chiodo”



                                           5
Decisione in gruppo
Nelle organizzazioni, nei gruppi, nei network la decisione
esiste solo se viene COMUNICATA.

Una decisione non comunicata semplicemente non esiste!




La comunicazione della
decisione, non la decisione, è
quella che ha reale effetto sui
comportamenti individuali,
organizzativi, cooperativi.



                                                             6
ESERCIZIO
Il quadrato di nove punti




        Collegate i nove punti con quattro segmenti di
        retta, senza staccare la penna dal foglio.




                                                    7
Framing – presentare il problema
M. H. Bazerman nel 1983, ha studiato il fenomeno in ambito economico. Ha
condotto una ricerca su come gli intervistati sceglievano tra le opzioni
presentate.

"Un famoso gruppo automobilistico è stato oggetto di recente di numerose
difficoltà economiche, che, sembra, porteranno alla chiusura di tre stabilimenti
e al licenziamento di 6000 dipendenti. Il responsabile produzione sta
considerando diverse alternative per evitare la crisi e ha prospettato due piani
di intervento:

                                     Scenario 1

Piano A: salvataggio sicuro di 1 dei 3 stabilimenti e di 2000 posti di lavoro;

Piano B: 1/3 di probabilità di salvare tutti e 3 gli stabilimenti e tutti i 6000 posti
di lavoro, ma 2/3 di probabilità che non venga salvato nessuno stabilimento e
nessun posto di lavoro"


                                                                                    8
Framing – scenario 2

"Un famoso gruppo automobilistico è stato oggetto di recente di numerose
difficoltà economiche, che, sembra, porteranno alla chiusura di tre stabilimenti
e al licenziamento di 6000 dipendenti. Il responsabile produzione sta
considerando diverse alternative per evitare la crisi e ha prospettato due piani
di intervento:

                                    Scenario 2

Piano A: perdita sicura di 2 di 3 stabilimenti e di 4000 posti di lavoro;

Piano B: 2/3 di probabilità di perdere tutti e 3 gli stabilimenti e tutti i 6000
posti di lavoro, ma 1/3 di probabilità che non vada perduto nessuno
stabilimento e nessun posto di lavoro".




                                                                                   9
Framing – influenza le decisioni


E' stato rilevato che i soggetti a cui venivano sottoposti i due scenari
davano risposte opposte:

Circa l'80% del primo campione sceglieva il piano A dello primo
scenario.

Circa l'80% del secondo campione sceglieva il piano B del secondo
scenario.




                                                                      10
Il dilemma




Il dilemma è quando le opzioni considerate vengono ridotte solo a due.
Quando la scelta tra le due opzioni è ritenuta essenziale, vitale,
imprescindibile.
E' accompagnata da affermazioni del tipo “delle due l'una ..”
La comunicazione è orientata a nascondere altre alternative, o impedire che
vengano prese in considerazione, in quanto irrealizzabili, improbabili,
dannose.

                                                                        11
Il falso dilemma




Il falso dilemma è quando le opzioni considerate vengono ridotte solo a una.
L'insieme (non) A contiene qualsiasi opzione che non sia A, compreso non
scegliere, e vengono definite come impreticabili, impossibili, assurde, ecc.
E' accompagnata da affermazioni del tipo “è assolutamente necessario
scegliere A, in caso diverso succederanno cose indesiderabili...”
La comunicazione è orientata a evidenziare la necessità e urgenza di
scegliere A.
                                                                        12
La logica Aristotelica




L'insieme Mele contiene tutti gli oggetti che sono una MELA
L'insieme Non Mele contiene tutti gli oggetti che non sono una MELA

Delle due, l'una. O un oggetto è una mela oppure non è una mela, non
possono esserci altre alternative.

                                                                       13
Realtà e descrizione della realtà
  Se cominciamo a mordere una mela, dopo quale morso la mela smette di
essere una mela e diventa una non mela?
  Se la casa è fredda possiamo alzare la temperatura di un decimo di grado
alla volta. In quale momento la casa fredda diventa una casa non fredda?
  Prendiamo una vecchia casa di campagna abbandonata. Ogni mese
passiamo e la fotografiamo mentre si deteriora e gradualmente, qualche
mattone alla volta, qualche tegola alla volta, si trasforma. Quale sarà
l'esatto momento che da casa si trasformerà in non casa?
  Prendiamo la carta dei valori della vostra associazione. Qual'è il punto
esatto in cui un socio possiamo dire che rispetta abbastanza i valori della
carta per dire che si trasforma da SOCIO NON OK a SOCIO OK?

La realtà è molto più complessa della logica Aristotelica, non è quasi mai
bianco o nero, mela o non mela, scelta A o scelta B.
La realtà è in continua evoluzione e trasformazione, e non passa quasi mai
da uno stato X ad uno stato NON X in modo chiaro, precisamente
identificabile. La realtà e le sue trasformazioni sono
                             SFUMATE.
                                                                         14
La logica sfumata (Fuzzy)




L'insieme Mele contiene tutti gli oggetti che sono una MELA e anche gli
oggetti che sono una mela e non sono una mela.
L'insieme Non Mele contiene tutti gli oggetti che non sono una MELA e
anche quelli che sono una mela.


                                                                      15
Uscire dai dilemmi




La base della negoziazione possiamo definirla come la capacità di generare
delle scelte che, seguendo la logica fuzzy, possano contenere il più possibile
di A e di B, o ancora contengano anche C e D ...


                                                                           16
Costruire false alternative
Spesso ascoltiamo persone che invitano
altri a vedere il bicchiere “mezzo pieno”.

Stanno chiedendo di scartare ogni altra
possibile scelta e optare per quella
“bicchiere mezzo pieno” in alternativa a
“bicchiere mezzo vuoto”
La realtà è più vicina all'affermazione che il bicchiere è

                    mezzo pieno E mezzo vuoto

Mentre si cerca di presentare una realtà dove il bicchiere è

                   mezzo pieno O mezzo vuoto

                                                               17
ESERCIZIO
      Il barbiere di Bertrand Russell

 In un villaggio vi è un solo barbiere, un uomo ben
sbarbato, che rade tutti e solo gli uomini del villaggio
che non si radono da soli.
             Il barbiere rade se stesso?

       Si radono da soli                      Li rade il barbiere




                    Tutti gli uomini del villaggio

                                                                    18
I paradossi della logica
                     Aristotelica
Risposta si: non è valida perché lui è il barbiere, se si rade da solo
appartiene all'insieme degli uomini che si radono da soli, e siccome il
barbiere rade tutti e SOLO gli uomini che non si radono da soli, non
può radere se stesso.

Risposta no: non è valida perché lui è il barbiere, se non rade se
stesso appartiene all'insieme degli uomini che rade il barbiere, dato che
il barbiere rade TUTTI e solo gli uomini che non si radono da soli,
quindi il barbiere deve radere se stesso.

                                   Barbiere
                       Si                            Si
                                   Allora no
     Si rade da solo                                      Li rade il barbiere

                                   Allora no

                                                                                19
Dissolvimento del paradosso
 Nella logica fuzzy tali paradossi non possono verificarsi,
semplicemente si dissolvono in quanto si modificano le
premesse.



           Si radono da soli       Li rade il barbiere




 L'insieme degli uomini che si radono da soli E che li rade il
barbiere non è VUOTO, come nella logica aristotelica, ma
contiene almeno un elemento: il barbiere.


                                                            20
Valori, criteri, convinzioni



                    Due persone possono sostenere di avere
                    gli stessi valori e tuttavia agire in modi
       Valori       molto diversi in situazioni analoghe.
 Principi Qualità
       Entità       Questo accade perché, anche se
Intrinsecamente     condividono valori simili, possono riferirsi
      preziosi      ad evidenze molto diverse per giudicare se
                    questi valori sono stati rispettati o violati.

                    Ciò causa spesso conflitti.




                                                                     21
Valori, criteri, convinzioni
                         Per risolvere i conflitti e gestire la diversità è
      Criteri
                         indispensabile riconoscere che le persone hanno
 Parametri e
                         valori e criteri differenti.
evidenze che
utilizziamo per
                         Partecipazione è un valore condiviso, ma per gli
  decidere e
                         uni è verificata la sua applicazione invitando le
  formulare
                         persone ad un incontro (indipendentemente che
      giudizi
                         queste vengano o meno, oppure intervengano o
                         meno nel dibattito).

                         Per altri questo non è sufficiente, utilizzano criteri
        partecipazione
                         più stringenti come l'effettiva presenza in riunione,
                         oppure l'offrire contributi al dibattito o alla
                         realizzazione delle iniziative.



       partecipazione

                                                                             22
Valori, criteri, convinzioni
                Le convinzioni collegano i valori all'ambiente, ai
                comportamenti, ai pensieri e alle
Convinzioni     rappresentazioni. Stabiliscono la relazione tra i
   Giudizi      valori e le loro cause, e le conseguenze.
Su noi stessi
  Sugli altri   Le convinzioni sono costrutti mentali
 Sul mondo      estremamente stabili che hanno una profonda
                influenza sul nostro comportamento.

                Le convinzioni possono esserci di aiuto
                nell'affrontare le situazioni, ma a volte possono
                essere un freno, un limite che spesso ci appare
                insormontabile.



Abraham Maslow e i cadaveri che non sanguinano

                                                                     23
ESERCIZIO
              Tre gettoni tre convinzioni

Accordatevi sulle tre convinzioni/credenze/valori, tra quelle presentate, che pensate
siano le più vincolanti, stringenti, (e quindi definiscano limiti) per l'azione dei soci
dell'associazione.

Metodo di discussione: Ogni persona ha tre gettoni, ogni volta che interviene
spende un gettone. Quando ha finito i gettoni ascolta finché tutti hanno finito i gettoni.
A questo punto si distribuiscono nuovamente tre gettoni a testa.

Termine: quando il gruppo trova l'accordo sulle tre principali convinzioni limitanti.




                                                                                        24
ESERCIZIO
             Convinzioni/Credenze/Valori
                                            Crediamo
  1) nella libertà e nella dignità di ogni essere umano,
  2) nell’uguaglianza dei diritti e nella giustizia sociale,
  3) nel rispetto delle differenze,
  4) nei diritti della Terra,
  5) nella convivenza e nell’uguaglianza fra i popoli.
  6) nel valore della conoscenza e delle culture,
  7) nella libertà di pensiero e di espressione.
  8) in una società nonviolenta,
  9) In una società accogliente e solidale,
   10) in una società laica e pluralista,
   11) in una società capace di realizzare convivenza e coesione sociale.
   12) che sia possibile assicurare a tutti e tutte benessere,
   13) che sia possibile distribuire in modo equo le risorse,
   14) che sia possibile vincolare l’economia al rispetto dei beni comuni, dell’ambiente, dei
      diritti sociali e del lavoro.
15) che l’esercizio della responsabilità collettiva e la piena realizzazione della democrazia
partecipativa siano valori irrinunciabili, il primo requisito di una buona associazione.


                                                                                          25
La decisione


       Sistema                             Sistema verifica
      generatore                              alternative
     di alternative




Il modo più semplice di rappresentare una decisione è:

. avere una rappresentazione di quello che vogliamo
. avere un sistema generatore di alternative
. avere un sistema verificatore che valuta le alternative e
sceglie quella più vicina a quello che vogliamo
                                                              26
“Motore a differenza”
Stato attuale                                          Nuovo stato
                                                         attuale
                                  Az. 1

         RISORSE                  Az. 2                  VERIFICA

                                  Az. 3
Stato desiderato                                     Stato desiderato



 E' IMPORTANTE:
  La percezione di dove siamo (stato attuale)
  La percezione di dove vogliamo essere (stato desiderato)
  La decisione di cosa fare per andarci (con quali risorse)
  La percezione di dove siamo arrivati (nuovo stato attuale)
  La verifica delle differenze

                                                                        27
Generare e assorbire incertezza

   ALTERNATIVE                Az. 1
(generare incertezza)
                              Az. 2                Nuovo stato
                                                     attuale

                              Az. 3
     DECIDERE



                         In molti casi decidiamo in base al fatto che
                         conosciamo già, o crediamo di conoscere
                         già, la soluzione del problema, e quindi la
   CONOSCENZA            decisione opportuna da prendere (non ci
(assorbire incertezza)   servono alternative). Replichiamo qualcosa
                         che abbiamo già fatto.

                                                                  28
Stato attuale e problem setting

                                      Sintomi
 VALORI       Definizione problema
               (problem setting)

                                       Cause

CONVINZIONI

                                      Risorse
                                     disponibili
                 Rappresentazione
  CRITERI          stato attuale
                     (framing)       Alternative
                                      possibili



                                               29
ESERCIZIO
                Problem setting
Alcuni hanno definito la delega un problema
importante per l'associazione.
Un problema provoca degli effetti indesiderati, e si
colloca all'interno di determinate condizioni. Tenuto conto
di questi due aspetti dobbiamo definire il problema in
modo che possa essere affrontato e si possano attivare
azioni per superarlo.

Dato che (situazioni di disagio)
E tenuto conto che (condizioni)
Come fare per (problem setting)

                                                        30
La delega al leader
           Il gruppo, la comunità, può delegare un leader a
XYZ        rappresentare le proprie istanze, assegnandogli
           l'autorità di decidere in vece loro.

                       X

  Y                    Tale delega può essere formalizzata
                       attraverso processi 'democratici' di
                       scelta del leader, oppure definita da
                       norme che regolano
  Z                    l'organizzazione (gerarchia).


  Il leader si assume la responsabilità individuale delle
  decisioni prese e della loro efficacia. Una delle attività
  più impegnative del leader è quella di distribuire
  (condividere) la responsabilità delle decisioni.

                                                               31
ESERCIZIO
Mezzi : due palline e un leader

Obiettivo: tutti i membri del gruppo
devono toccare prima una pallina, poi
l'altra, prima con una mano poi con l'altra.
Questo deve essere fatto nel più breve
tempo possibile.


Prima fase: dopo il via il leader decide come organizzarsi per svolgere
l'esercizio (viene preso il tempo della decisione)

Seconda fase: dopo che il gruppo si è organizzato secondo quanto
stabilito nella fase uno, si avvia l'esercizio. (Viene preso il tempo da
quando si da il via a quando l'ultimo membro del gruppo tocca le due
palline con le due mani.)


                                                                           32
La delega agli esperti
           Il gruppo, la comunità, può delegare degli esperti
 XYZ       per risolvere un problema che per la sua
           complessità, o per il contenuto specialistico, non
           ritiene di avere le competenze per affrontarlo

                 ?       Tale delega avviene attraverso
 ?                       processi sociali di differenziazione
                         e specializzazione (medici,
                         ingegneri, avvocati, ecc.) e
                         formalizzata in titoli e albi
  ?                      professionali, o ruoli organizzativi
L'esperto occupa molto tempo a sostenere la propria
credibilità, su cui si fonda la delega. Quando la
credibilità viene intaccata la delega viene messa in
discussione. La credibilità può venir meno a livello
personale (si cambia medico) o a livello di ruolo (si
sceglie un diverso modo di curarsi)
                                                         33
ESERCIZIO
Mezzi : due palline e un team di esperti

Obiettivo: tutti i membri del gruppo
devono toccare prima una pallina, poi
l'altra, prima con una mano poi con l'altra.
Questo deve essere fatto nel più breve
tempo possibile.


Prima fase: dopo il via il team di esperti decide come organizzarsi per
svolgere l'esercizio (viene preso il tempo della decisione)

Seconda fase: dopo che il gruppo si è organizzato secondo quanto
stabilito nella fase uno, si avvia l'esercizio. (Viene preso il tempo da
quando si da il via a quando l'ultimo membro del gruppo tocca le due
palline con le due mani.)


                                                                           34
La decisione a maggioranza
                Il gruppo, la comunità, può delegare un leader a
   Y            rappresentare le proprie istanze, assegnandogli
                l'autorità di garantire la decisione della
                maggioranza
                              Y

       Y                    Tale delega può essere formalizzata
                            attraverso processi 'democratici' di
                            presa delle decisioni (una testa. un
                            voto), oppure definita da norme che
       XZ                   regolano l'organizzazione (pacchetti
                            azionari).

       Il leader si assume la responsabilità di garantire il volere
       della maggioranza Una delle attività più impegnative del
       leader è quella di costruire consenso per ottenere la
       maggioranza sulle decisioni che ritiene utili, distribuendo
       al contempo la responsabilità alla maggioranza che ha
       votato.                                                   35
La decisione partecipata
                    Il gruppo, la comunità, acquisisce le competenze
                    per prendere la decisione (empowerment) e il
          Y         metodo per decidere (democrazia discorsiva),
XK
                    quindi non ha la necessità e non vede
                    l'opportunità di delegare qualcuno a decidere in
                    sua vece.
X
                              Tale processo può essere
                              formalizzato (Agenda 21 Locale:
                              pensare globalmente, agire
                Z
K                             localmente) o nascere in risposta a
                              conflitti che si generano utilizzando
                              altri metodi di decisioni collettiva.

      Il leader assume il ruolo di facilitatore, promotore della
      partecipazione, custode dei principi della decisione
      partecipata, esperto dei metodi di decisione di gruppo.
                                                                   36
ESERCIZIO
Mezzi : due palline

Obiettivo: tutti i membri del gruppo
devono toccare prima una pallina, poi
l'altra, prima con una mano poi con l'altra.
Questo deve essere fatto nel più breve
tempo possibile.


Prima fase: dopo il via si decide come organizzarsi per svolgere
l'esercizio (viene preso il tempo della decisione)

Seconda fase: dopo che il gruppo si è organizzato secondo quanto
stabilito nella fase uno, si avvia l'esercizio. (Viene preso il tempo da
quando si da il via a quando l'ultimo membro del gruppo tocca le due
palline con le due mani.)


                                                                           37
Frames (strutture, cornici)
Sono schemi mentali che permettono di generalizzare la realtà, limitando al
contempo la sua complessità ad alcune regole di fondo.

                                    assistenza          Mutu, ragazzo
                    poveri                              minorenne
                                     comprensione       immigrato, ha
                                                        rubato una
                                                        bicicletta ed è
                                     integrazione       stato affidato ai
 Immigrati         diversi                              servizi sociali. E'
                                       rispetto         necessario fare un
                                                        progetto
                                                        educativo: che
                                        risorse
                                                        progetto
                 lavoratori                             facciamo?
                                        tutele

                                                                         38
Framing e re-framing
Un frame è uno schema articolato che contiene diversi livelli di profondità e
generalizzazione. Inoltre contiene elementi che riguardano la temporalità
degli eventi e il contesto in cui questi vengono valutati. Il framing definisce e
delimita il problema (problem setting)

                                        1A chunk-up
                                       Le decisioni
                                    non sono sempre
          1                      rispettate dalle persone
                                                                   1B chunk-down
     In questa
                                                                  M. non segue
  associazione le
                                                                   le decisioni
      decisioni
                                                                      prese
  non si rispettano
                                     1C + chunk-down
                                  Ieri M. non ha fatto
                                 quello che avevamo
                                   deciso nel nostro
                                    ultimo incontro
                                                                              39
ESERCIZIO
Fase uno: prendendo la mappa concettuale che abbiamo discusso all'inizio
del corso, individuate il tema che ritenete più importante tra quelli emersi dal
focus group (ombreggiati di blù).

Fase due: partendo dal tema individuato re – incorniciate il tema allargando
la prospettiva (chunk-up)

Fase tre: partendo dal tema individuato re- incorniciate il tema restringendo
la prospettiva (chunk-down)




                   Chunk-down                    Chunk-up




                                                                            40
Obiettivo e meta-obiettivo
Il meta-obiettivo è il risultato che ci prefiggiamo di ottenere raggiungendo
l'obiettivo prefissato.


       Obiettivo 1                               Meta 1
    Le decisioni prese                   Rispettare le decisioni
     devono essere                       serve a far funzionare
        rispettate                       bene l'organizzazione




              Meta 2                                   Meta 3
  Una buona organizzazione                  Lavorare per raggiungere il
  ci permette di raggiungere                   fine dell'associazione
    il fine dell'associazione                  rende concreti i valori
   e di non sprecare risorse                       in cui crediamo

                                                                               41
Obiettivo e diversi meta-obiettivi
Se persone diverse hanno diversi meta-obiettivi è importante verificare la loro
compatibilità, oppure cercare un meta-meta obiettivo che possa essere
condiviso.

                                                Meta 1
                                        Rispettare le decisioni
                                        serve a far funzionare
                                        bene l'organizzazione
   Obiettivo 1
Le decisioni prese
 devono essere
    rispettate                                   Meta 2
                                         Rispettare le decisioni
                                           garantisce equità,
                                            partecipazione
                                            e cooperazione


                                                                          42
Meta-obiettivo e diversi obiettivi
Se persone diverse partendo dallo stesso meta-obiettivo, definiscono obiettivi
diversi, è importante verificarne la compatibilità, ed eventualmente integrarli
definendo un nuovo obiettivo che li comprenda almeno in parte.

                                                Obiettivo 1
                                             Le decisioni prese
                                              devono essere
                                                 rispettate
           Meta 1
   Rispettare le decisioni
   serve a far funzionare
   bene l'organizzazione
                                                Obiettivo 2
                                            Le decisioni prese
                                              devono essere
                                                condivise


                                                                          43
ESERCIZIO
Partendo dal tema precedentemente individuato, definite un obiettivo
condiviso dal gruppo. Condiviso significa che tutti i membri del gruppo
approvano sia l'obiettivo che le modalità di realizzazione. L'obiettivo sarà
ovviamente chuk-down rispetto al tema (specifico, concreto, definito nel
tempo)




Obiettivo: definizione
Effetto: cosa deve accadere per capire che
abbiamo raggiunto l'obiettivo




                                                                               44
Problem solving
Si attinge al bagaglio di conoscenze già presenti, e se queste non risultano
sufficienti, si generano nuove alternative.

“Se una cosa l'abbiamo già fatta e non funziona, qualunque altra cosa che possiamo fare
           avrà maggiori probabilità di successo di quella che non funziona”



                                                          Esperienza
                                                       Tutto quello che
             Scelta
                                                    il gruppo ha già fatto
         Tra le diverse
                                                         e che conosce
       possibilità quella
      che appare migliore
         etica/condivisa                                   Alternative
          costi/benefici                                Tutto quello che
       rischio/guadagno                                il gruppo può fare
                                                            ma non ha
                                                           ancora fatto

                                                                                  45
Condividere
Il segreto di Pulcinella è semplice: più teste ragionano meglio di
una; moltissime cose possono essere fatte solo in gruppo;
senza collaborazione la società semplicemente non
esisterebbe. Eppure molti meccanismi tendono a frenare il
processo di condivisione:
1. Centratura su se stessi (riteniamo che le cose importanti
riguardino solo noi)
2. Competizione (fin dalla più tenera età siamo indotti a
competere gli uni con gli altri)
3. Sfiducia (temiamo che altri possano utilizzare le nostre
risorse, a nostro svantaggio)
4. Addestramento ai giochi a somma zero (similmente alla
visione Aristotelica degli insiemi disgiunti, riteniamo che la vita
sia una sfida dove uno vince e gli altri perdono – gioco a
somma zero)


                                                                      46
ESERCIZIO
                      Cinque puzzle
Ogni gruppo avrà cinque buste. Ogni membro del gruppo seglierà una
busta.
Ogni membro del gruppo deve formare un quadrato componendo i pezzetti
di cartoncino secondo le seguenti istruzioni:
1. NESSUNO PUÒ PARLARE
2. NESSUNO PUO' CHIEDERE AD UN ALTRO UN CARTONCINO O
SEGNALARE IN ALTRO MODO AD UN'ALTRA PERSONA PER AVERNE
UNO
3. CIASCUN MEMBRO DEL SOTTOGRUPPO PUO' DARE CARTONCINI
AGLI ALTRI MEMBRI
4. I CARTONCINI CONTENUTI NELLE BUSTE DEVONO ESSERE
UTILIZZATI TUTTI
L'esercizio si conclude quando ogni membro del sottogruppo ha davanti a
sé un quadrato perfetto, della stessa misura di quello degli altri membri.


                                                                       47
Problem Solving

La soluzione di un problema è connessa alla capacità:
di definire il problema (Problem Setting)
di utilizzare tutta l'esperienza accumulata
di generare nuove possibilità di azione.
di reperire e utilizzare le risorse necessarie alla soluzione.
di coordinare l'azione di diversi soggetti.
di verificare i risultati.
di produrre feedback utili alla correzione delle azioni




                                                                 48
Il brainwriting

Quando affrontiamo un problema dobbiamo trovare il modo di
superare alcuni limiti o blocchi relativi alla produzione di
soluzioni.

Esistono molte tecniche per come aiutare le persone a
produrre nuove idee (tecniche di brainstorming).

Il concetto è molto semplice: non
criticare le idee degli altri, se un'idea
non ti convince produci altre idee da
proporre al gruppo.

Il brainwriting scavalca i blocchi
comunicativi del confronto verbale,
utilizzando la scrittura.

                                                               49
Esercizio
Ognuno scelga un problema tra quelli
indicati nella mappa concettuale, e
descriva brevemente effetti e cause
(problem setting). (5 min)
Ognuno scriva tre idee connesse al
problema scelto. (5 min)
Passate la vostra scheda a chi vi siede
alla sinistra.
Sviluppate le idee ricevute, o
aggiungetene di nuove, relative al
problema descritto. (5 min.)

Quando vi ritorna la vostra scheda il giro è completato.
Le schede raccolte forniscono una importante base di idee per
prendere la decisione


                                                                50
Riepilogo
1. Esplicitare il frame di riferimento (contiene valori, norme,
visioni, criteri)
2. Individuare e definire il problema che si vuole affrontare
(Problem Setting)
     – Quali sintomi rileviamo
     – Quali cause ipotizziamo
     – Di quali risorse disponiamo
     – Quale risultato auspichiamo
     – Quale meta-risultato abbiamo in mente
     – Come verifichiamo il risultato
3. Troviamo la soluzione migliore
     – Esprimiamo idee
     – Valutiamo le idee prodotte
     – Scegliamo la migliore
     – Definiamo chi, come, quando, dove, quante volte
     – Stabiliamo come verifichiamo il risultato
                                                                  51
Dal vivo
Trovate assieme una soluzione
  per la vostra associazione




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Dirigenti ARCI si diventa

  • 1. Integrazione scopi interdipendenza ARCI Regionale BOLOGNA, 12 aprile 2012 Decidere in gruppo Ubuntu implica due elementi fondamentali che sono Pierpaola Pierucci Condivisione e Collaborazione. Mauro Serio Antonietta Pizzichini Umuntu ngumuntu ngabantu (una persona è persona attraverso gli occhi di un'altra persona) 0532-1914353 fax: 0532-1860867 info@arkestudio.org http://www.arkestudio.org
  • 2. 2
  • 3. La decisione 3 2 1 La decisione è una scelta 1. La scelta viene fatta all'interno di un insieme di opzioni considerate 2. Le opzioni considerate sono un sottoinsieme delle opzioni conosciute 3. Le opzioni conosciute sono un sotto-insieme delle opzioni possibili (tendente all'infinito) 3
  • 4. Processi decisionali 3. Problem Solving 1. Framing 2. Problem Setting 1. Framing. Il tipo di informazioni che prendiamo in considerazione, il modo in cui rappresentiamo queste informazioni definiscono una struttura che identifica il problema, assegna valore e significato, delimita (incornicia) le opzioni a nostra disposizione. 2. Problem Setting. La struttura che definiamo per le informazioni codificate nel frame in relazione al problema. 3. Problem Solving. Le ipotesi di azioni da attivare per raggiungere il risultato definito nel problem setting 4
  • 5. Processo ricorsivo Framing Problem Setting Problem Solving Le soluzioni che abbiamo utilizzato entrano a far parte del nostro modo di strutturare i frames. “Se tutto quel che hai è un martello, tutto sembra un chiodo” 5
  • 6. Decisione in gruppo Nelle organizzazioni, nei gruppi, nei network la decisione esiste solo se viene COMUNICATA. Una decisione non comunicata semplicemente non esiste! La comunicazione della decisione, non la decisione, è quella che ha reale effetto sui comportamenti individuali, organizzativi, cooperativi. 6
  • 7. ESERCIZIO Il quadrato di nove punti Collegate i nove punti con quattro segmenti di retta, senza staccare la penna dal foglio. 7
  • 8. Framing – presentare il problema M. H. Bazerman nel 1983, ha studiato il fenomeno in ambito economico. Ha condotto una ricerca su come gli intervistati sceglievano tra le opzioni presentate. "Un famoso gruppo automobilistico è stato oggetto di recente di numerose difficoltà economiche, che, sembra, porteranno alla chiusura di tre stabilimenti e al licenziamento di 6000 dipendenti. Il responsabile produzione sta considerando diverse alternative per evitare la crisi e ha prospettato due piani di intervento: Scenario 1 Piano A: salvataggio sicuro di 1 dei 3 stabilimenti e di 2000 posti di lavoro; Piano B: 1/3 di probabilità di salvare tutti e 3 gli stabilimenti e tutti i 6000 posti di lavoro, ma 2/3 di probabilità che non venga salvato nessuno stabilimento e nessun posto di lavoro" 8
  • 9. Framing – scenario 2 "Un famoso gruppo automobilistico è stato oggetto di recente di numerose difficoltà economiche, che, sembra, porteranno alla chiusura di tre stabilimenti e al licenziamento di 6000 dipendenti. Il responsabile produzione sta considerando diverse alternative per evitare la crisi e ha prospettato due piani di intervento: Scenario 2 Piano A: perdita sicura di 2 di 3 stabilimenti e di 4000 posti di lavoro; Piano B: 2/3 di probabilità di perdere tutti e 3 gli stabilimenti e tutti i 6000 posti di lavoro, ma 1/3 di probabilità che non vada perduto nessuno stabilimento e nessun posto di lavoro". 9
  • 10. Framing – influenza le decisioni E' stato rilevato che i soggetti a cui venivano sottoposti i due scenari davano risposte opposte: Circa l'80% del primo campione sceglieva il piano A dello primo scenario. Circa l'80% del secondo campione sceglieva il piano B del secondo scenario. 10
  • 11. Il dilemma Il dilemma è quando le opzioni considerate vengono ridotte solo a due. Quando la scelta tra le due opzioni è ritenuta essenziale, vitale, imprescindibile. E' accompagnata da affermazioni del tipo “delle due l'una ..” La comunicazione è orientata a nascondere altre alternative, o impedire che vengano prese in considerazione, in quanto irrealizzabili, improbabili, dannose. 11
  • 12. Il falso dilemma Il falso dilemma è quando le opzioni considerate vengono ridotte solo a una. L'insieme (non) A contiene qualsiasi opzione che non sia A, compreso non scegliere, e vengono definite come impreticabili, impossibili, assurde, ecc. E' accompagnata da affermazioni del tipo “è assolutamente necessario scegliere A, in caso diverso succederanno cose indesiderabili...” La comunicazione è orientata a evidenziare la necessità e urgenza di scegliere A. 12
  • 13. La logica Aristotelica L'insieme Mele contiene tutti gli oggetti che sono una MELA L'insieme Non Mele contiene tutti gli oggetti che non sono una MELA Delle due, l'una. O un oggetto è una mela oppure non è una mela, non possono esserci altre alternative. 13
  • 14. Realtà e descrizione della realtà Se cominciamo a mordere una mela, dopo quale morso la mela smette di essere una mela e diventa una non mela? Se la casa è fredda possiamo alzare la temperatura di un decimo di grado alla volta. In quale momento la casa fredda diventa una casa non fredda? Prendiamo una vecchia casa di campagna abbandonata. Ogni mese passiamo e la fotografiamo mentre si deteriora e gradualmente, qualche mattone alla volta, qualche tegola alla volta, si trasforma. Quale sarà l'esatto momento che da casa si trasformerà in non casa? Prendiamo la carta dei valori della vostra associazione. Qual'è il punto esatto in cui un socio possiamo dire che rispetta abbastanza i valori della carta per dire che si trasforma da SOCIO NON OK a SOCIO OK? La realtà è molto più complessa della logica Aristotelica, non è quasi mai bianco o nero, mela o non mela, scelta A o scelta B. La realtà è in continua evoluzione e trasformazione, e non passa quasi mai da uno stato X ad uno stato NON X in modo chiaro, precisamente identificabile. La realtà e le sue trasformazioni sono SFUMATE. 14
  • 15. La logica sfumata (Fuzzy) L'insieme Mele contiene tutti gli oggetti che sono una MELA e anche gli oggetti che sono una mela e non sono una mela. L'insieme Non Mele contiene tutti gli oggetti che non sono una MELA e anche quelli che sono una mela. 15
  • 16. Uscire dai dilemmi La base della negoziazione possiamo definirla come la capacità di generare delle scelte che, seguendo la logica fuzzy, possano contenere il più possibile di A e di B, o ancora contengano anche C e D ... 16
  • 17. Costruire false alternative Spesso ascoltiamo persone che invitano altri a vedere il bicchiere “mezzo pieno”. Stanno chiedendo di scartare ogni altra possibile scelta e optare per quella “bicchiere mezzo pieno” in alternativa a “bicchiere mezzo vuoto” La realtà è più vicina all'affermazione che il bicchiere è mezzo pieno E mezzo vuoto Mentre si cerca di presentare una realtà dove il bicchiere è mezzo pieno O mezzo vuoto 17
  • 18. ESERCIZIO Il barbiere di Bertrand Russell In un villaggio vi è un solo barbiere, un uomo ben sbarbato, che rade tutti e solo gli uomini del villaggio che non si radono da soli. Il barbiere rade se stesso? Si radono da soli Li rade il barbiere Tutti gli uomini del villaggio 18
  • 19. I paradossi della logica Aristotelica Risposta si: non è valida perché lui è il barbiere, se si rade da solo appartiene all'insieme degli uomini che si radono da soli, e siccome il barbiere rade tutti e SOLO gli uomini che non si radono da soli, non può radere se stesso. Risposta no: non è valida perché lui è il barbiere, se non rade se stesso appartiene all'insieme degli uomini che rade il barbiere, dato che il barbiere rade TUTTI e solo gli uomini che non si radono da soli, quindi il barbiere deve radere se stesso. Barbiere Si Si Allora no Si rade da solo Li rade il barbiere Allora no 19
  • 20. Dissolvimento del paradosso Nella logica fuzzy tali paradossi non possono verificarsi, semplicemente si dissolvono in quanto si modificano le premesse. Si radono da soli Li rade il barbiere L'insieme degli uomini che si radono da soli E che li rade il barbiere non è VUOTO, come nella logica aristotelica, ma contiene almeno un elemento: il barbiere. 20
  • 21. Valori, criteri, convinzioni Due persone possono sostenere di avere gli stessi valori e tuttavia agire in modi Valori molto diversi in situazioni analoghe. Principi Qualità Entità Questo accade perché, anche se Intrinsecamente condividono valori simili, possono riferirsi preziosi ad evidenze molto diverse per giudicare se questi valori sono stati rispettati o violati. Ciò causa spesso conflitti. 21
  • 22. Valori, criteri, convinzioni Per risolvere i conflitti e gestire la diversità è Criteri indispensabile riconoscere che le persone hanno Parametri e valori e criteri differenti. evidenze che utilizziamo per Partecipazione è un valore condiviso, ma per gli decidere e uni è verificata la sua applicazione invitando le formulare persone ad un incontro (indipendentemente che giudizi queste vengano o meno, oppure intervengano o meno nel dibattito). Per altri questo non è sufficiente, utilizzano criteri partecipazione più stringenti come l'effettiva presenza in riunione, oppure l'offrire contributi al dibattito o alla realizzazione delle iniziative. partecipazione 22
  • 23. Valori, criteri, convinzioni Le convinzioni collegano i valori all'ambiente, ai comportamenti, ai pensieri e alle Convinzioni rappresentazioni. Stabiliscono la relazione tra i Giudizi valori e le loro cause, e le conseguenze. Su noi stessi Sugli altri Le convinzioni sono costrutti mentali Sul mondo estremamente stabili che hanno una profonda influenza sul nostro comportamento. Le convinzioni possono esserci di aiuto nell'affrontare le situazioni, ma a volte possono essere un freno, un limite che spesso ci appare insormontabile. Abraham Maslow e i cadaveri che non sanguinano 23
  • 24. ESERCIZIO Tre gettoni tre convinzioni Accordatevi sulle tre convinzioni/credenze/valori, tra quelle presentate, che pensate siano le più vincolanti, stringenti, (e quindi definiscano limiti) per l'azione dei soci dell'associazione. Metodo di discussione: Ogni persona ha tre gettoni, ogni volta che interviene spende un gettone. Quando ha finito i gettoni ascolta finché tutti hanno finito i gettoni. A questo punto si distribuiscono nuovamente tre gettoni a testa. Termine: quando il gruppo trova l'accordo sulle tre principali convinzioni limitanti. 24
  • 25. ESERCIZIO Convinzioni/Credenze/Valori Crediamo 1) nella libertà e nella dignità di ogni essere umano, 2) nell’uguaglianza dei diritti e nella giustizia sociale, 3) nel rispetto delle differenze, 4) nei diritti della Terra, 5) nella convivenza e nell’uguaglianza fra i popoli. 6) nel valore della conoscenza e delle culture, 7) nella libertà di pensiero e di espressione. 8) in una società nonviolenta, 9) In una società accogliente e solidale, 10) in una società laica e pluralista, 11) in una società capace di realizzare convivenza e coesione sociale. 12) che sia possibile assicurare a tutti e tutte benessere, 13) che sia possibile distribuire in modo equo le risorse, 14) che sia possibile vincolare l’economia al rispetto dei beni comuni, dell’ambiente, dei diritti sociali e del lavoro. 15) che l’esercizio della responsabilità collettiva e la piena realizzazione della democrazia partecipativa siano valori irrinunciabili, il primo requisito di una buona associazione. 25
  • 26. La decisione Sistema Sistema verifica generatore alternative di alternative Il modo più semplice di rappresentare una decisione è: . avere una rappresentazione di quello che vogliamo . avere un sistema generatore di alternative . avere un sistema verificatore che valuta le alternative e sceglie quella più vicina a quello che vogliamo 26
  • 27. “Motore a differenza” Stato attuale Nuovo stato attuale Az. 1 RISORSE Az. 2 VERIFICA Az. 3 Stato desiderato Stato desiderato E' IMPORTANTE: La percezione di dove siamo (stato attuale) La percezione di dove vogliamo essere (stato desiderato) La decisione di cosa fare per andarci (con quali risorse) La percezione di dove siamo arrivati (nuovo stato attuale) La verifica delle differenze 27
  • 28. Generare e assorbire incertezza ALTERNATIVE Az. 1 (generare incertezza) Az. 2 Nuovo stato attuale Az. 3 DECIDERE In molti casi decidiamo in base al fatto che conosciamo già, o crediamo di conoscere già, la soluzione del problema, e quindi la CONOSCENZA decisione opportuna da prendere (non ci (assorbire incertezza) servono alternative). Replichiamo qualcosa che abbiamo già fatto. 28
  • 29. Stato attuale e problem setting Sintomi VALORI Definizione problema (problem setting) Cause CONVINZIONI Risorse disponibili Rappresentazione CRITERI stato attuale (framing) Alternative possibili 29
  • 30. ESERCIZIO Problem setting Alcuni hanno definito la delega un problema importante per l'associazione. Un problema provoca degli effetti indesiderati, e si colloca all'interno di determinate condizioni. Tenuto conto di questi due aspetti dobbiamo definire il problema in modo che possa essere affrontato e si possano attivare azioni per superarlo. Dato che (situazioni di disagio) E tenuto conto che (condizioni) Come fare per (problem setting) 30
  • 31. La delega al leader Il gruppo, la comunità, può delegare un leader a XYZ rappresentare le proprie istanze, assegnandogli l'autorità di decidere in vece loro. X Y Tale delega può essere formalizzata attraverso processi 'democratici' di scelta del leader, oppure definita da norme che regolano Z l'organizzazione (gerarchia). Il leader si assume la responsabilità individuale delle decisioni prese e della loro efficacia. Una delle attività più impegnative del leader è quella di distribuire (condividere) la responsabilità delle decisioni. 31
  • 32. ESERCIZIO Mezzi : due palline e un leader Obiettivo: tutti i membri del gruppo devono toccare prima una pallina, poi l'altra, prima con una mano poi con l'altra. Questo deve essere fatto nel più breve tempo possibile. Prima fase: dopo il via il leader decide come organizzarsi per svolgere l'esercizio (viene preso il tempo della decisione) Seconda fase: dopo che il gruppo si è organizzato secondo quanto stabilito nella fase uno, si avvia l'esercizio. (Viene preso il tempo da quando si da il via a quando l'ultimo membro del gruppo tocca le due palline con le due mani.) 32
  • 33. La delega agli esperti Il gruppo, la comunità, può delegare degli esperti XYZ per risolvere un problema che per la sua complessità, o per il contenuto specialistico, non ritiene di avere le competenze per affrontarlo ? Tale delega avviene attraverso ? processi sociali di differenziazione e specializzazione (medici, ingegneri, avvocati, ecc.) e formalizzata in titoli e albi ? professionali, o ruoli organizzativi L'esperto occupa molto tempo a sostenere la propria credibilità, su cui si fonda la delega. Quando la credibilità viene intaccata la delega viene messa in discussione. La credibilità può venir meno a livello personale (si cambia medico) o a livello di ruolo (si sceglie un diverso modo di curarsi) 33
  • 34. ESERCIZIO Mezzi : due palline e un team di esperti Obiettivo: tutti i membri del gruppo devono toccare prima una pallina, poi l'altra, prima con una mano poi con l'altra. Questo deve essere fatto nel più breve tempo possibile. Prima fase: dopo il via il team di esperti decide come organizzarsi per svolgere l'esercizio (viene preso il tempo della decisione) Seconda fase: dopo che il gruppo si è organizzato secondo quanto stabilito nella fase uno, si avvia l'esercizio. (Viene preso il tempo da quando si da il via a quando l'ultimo membro del gruppo tocca le due palline con le due mani.) 34
  • 35. La decisione a maggioranza Il gruppo, la comunità, può delegare un leader a Y rappresentare le proprie istanze, assegnandogli l'autorità di garantire la decisione della maggioranza Y Y Tale delega può essere formalizzata attraverso processi 'democratici' di presa delle decisioni (una testa. un voto), oppure definita da norme che XZ regolano l'organizzazione (pacchetti azionari). Il leader si assume la responsabilità di garantire il volere della maggioranza Una delle attività più impegnative del leader è quella di costruire consenso per ottenere la maggioranza sulle decisioni che ritiene utili, distribuendo al contempo la responsabilità alla maggioranza che ha votato. 35
  • 36. La decisione partecipata Il gruppo, la comunità, acquisisce le competenze per prendere la decisione (empowerment) e il Y metodo per decidere (democrazia discorsiva), XK quindi non ha la necessità e non vede l'opportunità di delegare qualcuno a decidere in sua vece. X Tale processo può essere formalizzato (Agenda 21 Locale: pensare globalmente, agire Z K localmente) o nascere in risposta a conflitti che si generano utilizzando altri metodi di decisioni collettiva. Il leader assume il ruolo di facilitatore, promotore della partecipazione, custode dei principi della decisione partecipata, esperto dei metodi di decisione di gruppo. 36
  • 37. ESERCIZIO Mezzi : due palline Obiettivo: tutti i membri del gruppo devono toccare prima una pallina, poi l'altra, prima con una mano poi con l'altra. Questo deve essere fatto nel più breve tempo possibile. Prima fase: dopo il via si decide come organizzarsi per svolgere l'esercizio (viene preso il tempo della decisione) Seconda fase: dopo che il gruppo si è organizzato secondo quanto stabilito nella fase uno, si avvia l'esercizio. (Viene preso il tempo da quando si da il via a quando l'ultimo membro del gruppo tocca le due palline con le due mani.) 37
  • 38. Frames (strutture, cornici) Sono schemi mentali che permettono di generalizzare la realtà, limitando al contempo la sua complessità ad alcune regole di fondo. assistenza Mutu, ragazzo poveri minorenne comprensione immigrato, ha rubato una bicicletta ed è integrazione stato affidato ai Immigrati diversi servizi sociali. E' rispetto necessario fare un progetto educativo: che risorse progetto lavoratori facciamo? tutele 38
  • 39. Framing e re-framing Un frame è uno schema articolato che contiene diversi livelli di profondità e generalizzazione. Inoltre contiene elementi che riguardano la temporalità degli eventi e il contesto in cui questi vengono valutati. Il framing definisce e delimita il problema (problem setting) 1A chunk-up Le decisioni non sono sempre 1 rispettate dalle persone 1B chunk-down In questa M. non segue associazione le le decisioni decisioni prese non si rispettano 1C + chunk-down Ieri M. non ha fatto quello che avevamo deciso nel nostro ultimo incontro 39
  • 40. ESERCIZIO Fase uno: prendendo la mappa concettuale che abbiamo discusso all'inizio del corso, individuate il tema che ritenete più importante tra quelli emersi dal focus group (ombreggiati di blù). Fase due: partendo dal tema individuato re – incorniciate il tema allargando la prospettiva (chunk-up) Fase tre: partendo dal tema individuato re- incorniciate il tema restringendo la prospettiva (chunk-down) Chunk-down Chunk-up 40
  • 41. Obiettivo e meta-obiettivo Il meta-obiettivo è il risultato che ci prefiggiamo di ottenere raggiungendo l'obiettivo prefissato. Obiettivo 1 Meta 1 Le decisioni prese Rispettare le decisioni devono essere serve a far funzionare rispettate bene l'organizzazione Meta 2 Meta 3 Una buona organizzazione Lavorare per raggiungere il ci permette di raggiungere fine dell'associazione il fine dell'associazione rende concreti i valori e di non sprecare risorse in cui crediamo 41
  • 42. Obiettivo e diversi meta-obiettivi Se persone diverse hanno diversi meta-obiettivi è importante verificare la loro compatibilità, oppure cercare un meta-meta obiettivo che possa essere condiviso. Meta 1 Rispettare le decisioni serve a far funzionare bene l'organizzazione Obiettivo 1 Le decisioni prese devono essere rispettate Meta 2 Rispettare le decisioni garantisce equità, partecipazione e cooperazione 42
  • 43. Meta-obiettivo e diversi obiettivi Se persone diverse partendo dallo stesso meta-obiettivo, definiscono obiettivi diversi, è importante verificarne la compatibilità, ed eventualmente integrarli definendo un nuovo obiettivo che li comprenda almeno in parte. Obiettivo 1 Le decisioni prese devono essere rispettate Meta 1 Rispettare le decisioni serve a far funzionare bene l'organizzazione Obiettivo 2 Le decisioni prese devono essere condivise 43
  • 44. ESERCIZIO Partendo dal tema precedentemente individuato, definite un obiettivo condiviso dal gruppo. Condiviso significa che tutti i membri del gruppo approvano sia l'obiettivo che le modalità di realizzazione. L'obiettivo sarà ovviamente chuk-down rispetto al tema (specifico, concreto, definito nel tempo) Obiettivo: definizione Effetto: cosa deve accadere per capire che abbiamo raggiunto l'obiettivo 44
  • 45. Problem solving Si attinge al bagaglio di conoscenze già presenti, e se queste non risultano sufficienti, si generano nuove alternative. “Se una cosa l'abbiamo già fatta e non funziona, qualunque altra cosa che possiamo fare avrà maggiori probabilità di successo di quella che non funziona” Esperienza Tutto quello che Scelta il gruppo ha già fatto Tra le diverse e che conosce possibilità quella che appare migliore etica/condivisa Alternative costi/benefici Tutto quello che rischio/guadagno il gruppo può fare ma non ha ancora fatto 45
  • 46. Condividere Il segreto di Pulcinella è semplice: più teste ragionano meglio di una; moltissime cose possono essere fatte solo in gruppo; senza collaborazione la società semplicemente non esisterebbe. Eppure molti meccanismi tendono a frenare il processo di condivisione: 1. Centratura su se stessi (riteniamo che le cose importanti riguardino solo noi) 2. Competizione (fin dalla più tenera età siamo indotti a competere gli uni con gli altri) 3. Sfiducia (temiamo che altri possano utilizzare le nostre risorse, a nostro svantaggio) 4. Addestramento ai giochi a somma zero (similmente alla visione Aristotelica degli insiemi disgiunti, riteniamo che la vita sia una sfida dove uno vince e gli altri perdono – gioco a somma zero) 46
  • 47. ESERCIZIO Cinque puzzle Ogni gruppo avrà cinque buste. Ogni membro del gruppo seglierà una busta. Ogni membro del gruppo deve formare un quadrato componendo i pezzetti di cartoncino secondo le seguenti istruzioni: 1. NESSUNO PUÒ PARLARE 2. NESSUNO PUO' CHIEDERE AD UN ALTRO UN CARTONCINO O SEGNALARE IN ALTRO MODO AD UN'ALTRA PERSONA PER AVERNE UNO 3. CIASCUN MEMBRO DEL SOTTOGRUPPO PUO' DARE CARTONCINI AGLI ALTRI MEMBRI 4. I CARTONCINI CONTENUTI NELLE BUSTE DEVONO ESSERE UTILIZZATI TUTTI L'esercizio si conclude quando ogni membro del sottogruppo ha davanti a sé un quadrato perfetto, della stessa misura di quello degli altri membri. 47
  • 48. Problem Solving La soluzione di un problema è connessa alla capacità: di definire il problema (Problem Setting) di utilizzare tutta l'esperienza accumulata di generare nuove possibilità di azione. di reperire e utilizzare le risorse necessarie alla soluzione. di coordinare l'azione di diversi soggetti. di verificare i risultati. di produrre feedback utili alla correzione delle azioni 48
  • 49. Il brainwriting Quando affrontiamo un problema dobbiamo trovare il modo di superare alcuni limiti o blocchi relativi alla produzione di soluzioni. Esistono molte tecniche per come aiutare le persone a produrre nuove idee (tecniche di brainstorming). Il concetto è molto semplice: non criticare le idee degli altri, se un'idea non ti convince produci altre idee da proporre al gruppo. Il brainwriting scavalca i blocchi comunicativi del confronto verbale, utilizzando la scrittura. 49
  • 50. Esercizio Ognuno scelga un problema tra quelli indicati nella mappa concettuale, e descriva brevemente effetti e cause (problem setting). (5 min) Ognuno scriva tre idee connesse al problema scelto. (5 min) Passate la vostra scheda a chi vi siede alla sinistra. Sviluppate le idee ricevute, o aggiungetene di nuove, relative al problema descritto. (5 min.) Quando vi ritorna la vostra scheda il giro è completato. Le schede raccolte forniscono una importante base di idee per prendere la decisione 50
  • 51. Riepilogo 1. Esplicitare il frame di riferimento (contiene valori, norme, visioni, criteri) 2. Individuare e definire il problema che si vuole affrontare (Problem Setting) – Quali sintomi rileviamo – Quali cause ipotizziamo – Di quali risorse disponiamo – Quale risultato auspichiamo – Quale meta-risultato abbiamo in mente – Come verifichiamo il risultato 3. Troviamo la soluzione migliore – Esprimiamo idee – Valutiamo le idee prodotte – Scegliamo la migliore – Definiamo chi, come, quando, dove, quante volte – Stabiliamo come verifichiamo il risultato 51
  • 52. Dal vivo Trovate assieme una soluzione per la vostra associazione 52