1. Situazione attuale
dell’impronta
Secondo alcuni studi effettuati su scala mondiale, l’impronta ecologica è maggiore
della capacità bioproduttiva della Terra.
Già nel 1961, l’uomo usufruiva circa del 70% delle risorse naturali della biosfera e nel
1999 se ne utilizzavano oltre il 120%.
Oggi l’umanità usa l’equivalente di 1.3 pianeti ogni anno, siamo quindi in grado di
stimare che il nostro pianeta necessita di un anno e quattro mesi per rigenerare le
risorse utilizzate in un anno.
Entro il 2050, necessiteremo di due pianeti per mantenere il nostro sostentamento.
Oggi giorno in Italia si utilizzano circa 3.84 unità di ecosistemi bioproduttivi terrestri,
anche se possediamo una capacità biologica di 1.18 unità.
Siamo quindi in deficit di circa 2.66 unità, e si stima che necessitiamo di 3 “Italie” per
soddisfare i nostri consumi.
Siamo quindi in una situazione di sovra sfruttamento ambientale, di esaurimento
proprio di quelle risorse dalle quali la vita umana e la biodiversità del pianeta
dipendono.
Nel mondo odierni infatti, molti paesi sono in grave deficit ecologico, mentre altri sono
sostenuti da risorse esterne che sono soggette ad una sempre maggiore pressione.
Tale situazione può condurre alla perdita delle risorse, al collasso degli ecosistemi, ad
una crisi economica dovuta all’importazione,alla carestia ed infine (nel caso più
drastico) alla guerra per le risorse prime.