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intervista
  di Luca Pilla




Piero Calabrese
Produrre Marco Mengoni
                                               Piero Calabrese è un compositore e
                                               produttore discografico che da anni
                                               sforna successi italiani ed esteri. Ultimo,
                                               in ordine di tempo, è Marco Mengoni con
                                               Solo 2.0. Lo incontriamo pochi giorni
                                               dopo l’uscita del disco e all’inizio del Solo
                                               Tour 2.0, del quale cura la produzione
                                               musicale.




                                               Come ben sa chi lavora in questo settore, la sfida più impe-
                                               gnativa per una produzione è il secondo lavoro, dopo che il pri-
                                               mo ha avuto un notevole successo. Le aspettative sono sem-
                                               pre molto alte e ogni scelta deve essere ponderata al massimo,
                                               bilanciando creatività e desideri impliciti del grande pubblico.

                                               Luca Pilla: La seconda produzione è sempre più impegnativa
                                               della prima, da che fondamenti sei partito e come hai affron-
                                               tato il progetto?
                                               Piero Calabrese: Il nuovo disco di Marco era fin dall’inizio una
                                               cosa stimolante e molto spinosa. Si veniva da due anni di suc-
                                               cessi continui di un ragazzo che uscito da un talent show ave-
                                               va vinto subito il Platino con Marco, un EP di cover a parte due
                                               inediti. A seguire, subito l’occasione ghiotta di Sanremo, e quin-
                                               di il compito di realizzare un altro disco in pochissimo tempo
                                               e dare un segno importante del percorso intrapreso. Re Mat-
                                               to è nato tra ansie e rischi, ma sicuramente ha gettato il seme
                                               di tutto quello che sarebbe arrivato di lì a poco. Un altro Platino
                                               e un tour di 56 date sold out, inaspettato ed esaltante al punto
                                               tale che si è pensato di registrarlo e fermarlo in un DVD, come
                                               abitualmente si fa solo per artisti affermati e di lunga militanza,
                                               non per personaggi che si sono da poco affacciati alla ribalta.
                                               Altro Platino per “Re Matto Live tour”, sicuramente il più amato
                                               da me e da noi tutti, perchè cominciava a dare delle coordina-
                                               te più precise del sound voluto e futuro. Il nuovo disco di Marco
                   Photo by Claudio Martinez   Solo 2.0 cominciava già a nascere nei due anni precedenti al


12 dicembre 2011                                                   [computer music studio ]
tour. A settembre 2010 ci siamo fermati e chiusi in studio sen-
za interruzioni. Un anno intero, dove abbiamo concepito, com-
posto e realizzato non meno di 40 provini di canzoni e spunti
musicali. Alcuni brani sono stati realizzati e affrontati non me-
no di tre o quattro volte, cambiando tonalità, ritmiche e addirit-
tura armonie. Tutto in studio, come fosse una sala prove, tutto
cablato sempre, tutto microfonato. Si suonava, componeva, ri-
suonava, si tentavano testi, si buttavano via o si mettevano da
parte, insieme a musiche e arrangiamenti, sempre tutti insie-
me. La band di Marco era con me per dare il suo apporto e le
sue idee, assieme a Stefano Calabrese, un valido e fondamen-
tale aiuto nella registrazione e nella realizzazione di tutto il pro-
getto. La parola d’ordine era quella di fare un disco dal sapore
live, meno italiano, con tutti i rischi del caso, con chitarre e so-
luzioni che si potessero replicare in modo naturale in tour, sen-
za troppi artifici e aiuti tecnologici.

LP: Qual è stato il tuo ruolo in questa fase in studio?
PC: Mi sono occupato della composizione, della programma- mann U87 metteva sempre d’accordo tutti e risolveva il brano
zione, del copy and paste, delle stesure, delle ritmiche pro- con maggiore calore e realtà. Il microfono era su uno stand che
grammate, dei pianoforti digitali. Pian piano, tutto è stato so- comprendeva un SE Electronics Reflexion Filter e un antipop
stituito da Fender Rhodes, piani a coda, batterie e chitarre av- comune a calza. Lo abbiamo provato con i preamp di Avalon,
velenate. Quando abbiamo capito di avere il materiale giusto API, Argentini e Focusrite, ma alla fine abbiamo preso in prova
e i provini convincenti sia per noi che per Sony: è arrivato fi- da Digiland il pre Chandler Germanium con alimentatore ester-
nalmente il momento del nuovo inizio! Il set del suono si era no. Un suono ammaliante e caldissimo. Attraverso i due switch
strada facendo definito e ottimizzato, con uno schieramento Pad e Thick si riesce a ottenere una colorazione calda e parti-
di ampli per chitarra e per basso. Alla fine,
per le chitarre abbiamo usato gli stessi set
                                                    La parola d’ordine era colare per controllare Pad è utile per tono
                                                                                          del preamplificatore.
                                                                                                                    notevolmente il
                                                                                                                                     ese-
che useranno in tour Stefano e Peter, cioè
                                                    quella di fare un disco guire i controlli Drive e un feedback qua-
un Vox AC 30 e un Hiwatt con testata Me-             dal sapore live, meno si pieno per una maggiore fascia bassa e
sa Boogie, e un Hiwatt con testata Hiwatt.              italiano, con tutti i             la distorsione armonica. Thick aggiunge
Le chitarre sono Fender Stratocaster o Te-             rischi del caso, con una curva morbida a bassa frequenza per
lecaster, o Gibson SG Standard e Les Paul.             chitarre e soluzioni               dare calore e rotondità. È stato come una
Abbiamo impiegato pochissime acustiche                    che si potessero                droga per noi, ci ha convinti da subito a
Maton e Taylor. Il basso è un Fender Pre-                replicare in modo                utilizzarlo per la registrazione di tutte le vo-
cision con ampli Ampeg. Tutto quello che è naturale in tour, senza ci del disco. A seguire nella catena abbia-
pianoforte e tastiere è stato risolto in studio       troppi artifici e aiuti mo usato un bellissimo EAR 660, uno di
con tastiere vere e analogiche, più qualche                  tecnologici.                 quei compressori che lavorano senza che
virtual instrument. I loop molto spesso so-                                               ci si accorga! Nei brani dove il range voca-
no stati registrati da noi e ripassati nell’imbuto dei plug-in vari. le era notevole e dove c’era un’enorme pressione sulla capsu-
                                                                     la del microfono, abbiamo registrato in due momenti diversi, di-
LP: Parliamo della voce: che catena audio hai utilizzato e per versificando strofe e ritornelli con un paio di db in più o in meno
quale ragione? Era già compressa in parte in registrazione o è di gain, senza toccare la compressione minima, fermo restan-
stata applicata successivamente?                                     do che il preascolto in cuffia avveniva molto prima del punch
PC: Marco ha una voce con una notevolissima estensione, che in, proprio per non perdere il mood dell’interpretazione.
gli conferisce in alto sconfinamenti da soprano, e un range che La voce è risultata sempre solida, contenuta quel minimo per
scende anche a delle basse profonde. La sua voce ha qualche non stravolgerla e ammorbidita sulle frequenze medie: proprio
enfatizzazione naturale sulle frequenze medie. Il classico Neu- quello che serviva a noi. Abbiamo consegnato le tracce a Ce-


[computer music studio ]                                                                                                                     dicembre 2011 13
INTERVISTA                    PIERO CALABRESE




  Fig. 1 - Il plug-in di compressione Waves API 2500 usato in fase di mix
                                                                            leste Frigo, il fonico che ha mixato il disco, in una modalità che
                                                                            poteva sembrare flat, ma allo stesso tempo molto omogenea,
                                                                            che rappresenta uno dei problemi più grandi e irrisolti in un la-
                                                                            voro articolato, con brani di diverse dinamiche.

                                                                            LP: Come sono state registrate le chitarre?
                                                                            PC: Per le chitarre elettriche sono stati fondamentali i vari
                                                                            stomp o pedali che usavano i nostri musicisti. Non ci siamo for-
                                                                            malizzati mai sul fatto che la preamplificazione di un piccolo
                                                                            pedale Vox d’annata, comprato usato molti anni fa, potesse es-
                                                                            sere più efficace di un veloce Focusrite Red! Le chitarre elettri-
                                                                            che sono state registrate facendo da subito il suono che voleva-
                                                                            mo, passando nei vari pedali scelti e tra loro linkati. La micro-
                                                                            fonazione era più o meno fatta sempre con un dinamico Shu-
                                                                            re SM 57, molto vicino a uno degli altoparlanti, un condensato-
                                                                            re Neumann U47 in fase ma un po’ più distante, e ai lati, in fon-
                                                                            do alla stanza, due microfoni a nastro Apex 210, economici ma
                                                                            sorprendenti. Hanno un meno headroom del Royer, che ave-
  Fig. 2 - Il plug-in Puig Child 670 - Waves
                                                                            vamo comunque, ma suonavano giusti per pescare l’ambiente.
                                                                            Altre volte li abbiamo sostituiti con due Bruel & Kjiaer. Abbiamo
                                                                            anche ripreso sempre un’uscita diretta dall’ampli, per eventua-
                                                                            li ripensamenti sul suono. In questo caso, qualche volta abbia-
                                                                            mo chiesto aiuto al Radial-X per usare la traccia registrata flat e
                                                                            rientrare nuovamente nell’ampli.

                                                                            LP: Quali riverberi e delay sono stati usati in mix sulla voce?
                                                                            PC: Abbiamo sempre usato Lexicon 224 Larc e Lexicon 480.
                                                                            Come equalizzatori avevamo dei Tube-Tech PE1C e M1B. I de-
                                                                            lay sono plug-in come i McDSP o quelli di Pro Tools. Abbiamo
                                                                            usato anche l’echo a nastro Maestro, per effetti sulla voce e sui
                                                                            cori. Mandavamo in play il brano e, al momento giusto, modifi-
                                                                            cavamo a mano lo speed per dare delle code o sovrapposizio-
                                                                            ni particolari.

                                                                            LP: Quali synth sono stati utilizzati in produzione e come so-
  Fig. 3 - Il plug-in Veri-Fi della Suite D-fi di AVID
                                                                            no stati trattati?
                                                                            PC: Il Korg MS 20 l’ha fatta da padrone. È un sinth monofonico
                                                                            molto apprezzato e ricercato oggi. Abbiamo usato anche i suoi
                                                                            filtri per far rientrare le tracce della voce o altro. Non essendo
                                                                            un synth MIDI, abbiamo usato l’aux LFO per dialogare in MIDI
                                                                            col computer. Abbiamo utilizzato anche l’Elka Sinthex per alcu-
                                                                            ni pad: otto voci di polifonia o quattro in modalità double.

                                                                            LP: Hai lavorato lasciando il bus stereo libero da compressioni o
                                                                            preferisci sentire già come sarà il suono finale?
                                                                            PC: Queste sono scuole di pensiero. Molto spesso mi capita di
                                                                            sentire lavori in progress con le singole tracce già molto spin-
                                                                            te e processate. Capisco che questo appartiene al mondo delle


14 DICEMBRE 2011                                                                               [COMPUTER MUSIC STUDIO ]
DAW e di tutti gli one man band e home studio. Spesso anche
io utilizzo le ausiliarie per ottenere subito la potenza, ma in que-
sto caso avevamo un percorso più articolato, che doveva esse-
re interpretato dai vari protagonisti delle registrazioni, a secon-
da delle fasi e delle competenze, quindi anche se la tentazione
spesso era forte, abbiamo lasciato tutti i margini possibili al fo-
nico di mix, che a sua volta ha lasciato i giusti margini al tecni-
co di mastering.

LP: Rispetto al mix finale, cosa è stato modificato in mastering?
Quale direzione ha preso il mastering in termini di suono?
PC: La decisione di dove fare il mastering è stata lenta e sof-
ferta. Il discorso è sempre lo stesso. Oggi la tendenza di tutta
la musica, purtroppo, è di approcciarsi in modo violento e ag-
gressivo. La battaglia al dB in più, a scapito del respiro di un
missaggio e di tutti i colori che con tanta cura sono stati fatti
convivere, vengono appiattiti dal solito suono a mattonella, do-                                         Photo by Claudio Martinez
ve i piano e i fortissimo si perdono miseramente. È la dura leg-
ge del goal, delle radio, dei dischi che suonano forte e di quelli e riciclato sul web. Il clone è sempre dietro l’angolo. Basta es-
che suonano più piano e quindi ritenuti poco internazionali! Di- sere andati in una stazione radio o tv, per un’intervista promo-
sapprovo ma mi adeguo. Ragion per cui abbiamo cercato un zionale o addirittura una esibizione half playback e in men che
compromesso che potesse mettere d’accordo tutti. Un suono non si dica si rilasciano sul web basi Karaoke a 44/16 e inedi-
massiccio e tosto, ma che rappresentasse il suono che aveva- ti che ancora devono uscire sul mercato. Mi sono ritrovato sul
mo pensato. Solo 2.0 è un lavoro mixato tutto su nastri analogi- mio profilo Facebook e su quello del fan club di Marco le sca-
ci da mezzo pollice. Lo abbiamo consegnato a mano a Los An- lette del disco, non annunciate, con le inesattezze della penul-
geles, a Brian Gardner del Grundman Sudios. Ho scelto Brian tima ora! Le radio e i giornali spesso vengono in possesso pri-
perchè avevo sentito dei lavori che mi ave-
vano convinto, anche se naturalmente non
                                                     Marco gode di grande ma dei negoziantiil deldella radio talsingolo
                                                                                           in uscita, per cui dj
                                                                                                                      disco o del
                                                                                                                                        dei ta-
ne conoscevo la storia, per quell’aggressi-
                                                         fidelizzazione, e                 li o il giornalista regalano, copiano e distri-
vo calore che avevo percepito. Quando ho               ognuno dei fan non                  buiscono. A tutto ciò si aggiunge la fama di
riascoltato il nostro lavoro, sono rimasto fa-        si accontenta di una Youtube. Devo dire che sia noi, che la So-
vorevolmente impressionato dalla robustez-             volgare e scadente                  ny e la gran parte del Fan club ufficiale, ci
za del mastering, ma anche dall’assoluta af-              copia, ma vuole                  siamo mobilitati per segnalare, denunciare
finità di lettura. Gli ho solo chiesto nuova-        l’oggetto ufficiale del e bloccare i vari video e file indebitamen-
mente alcune correzioni su due brani, per            suo artista, atteso per te pubblicati. La fortuna è che Marco go-
qualche ritocco sulle basse e sugli 800 Hz.               un anno intero.                  de di grande fidelizzazione, e ognuno dei
La voce in genere, nel mastering ultimato, è                                               fan non si accontenta di una volgare e sca-
tornata troppo dentro a causa della compressione, cosa che in dente copia, ma vuole l’oggetto ufficiale del suo artista, atteso
parte prevedevamo, ma che ci è piaciuta parecchio. Il mix ri- per un anno intero. Mi rendo conto che questa è una lotta im-
sultava ancora più compatto.                                         pari, e probabilmente credo che non si riuscirà mai a debellare
                                                                     il problema della pirateria. Mi è sempre piaciuto pensare che la
LP: Qual è stato l’impatto, se c’è stato, della pirateria prima qualità e il buon ascolto paghino, ma poi vedo per strada due
dell’uscita? Da dove sono emersi, secondo te, i file audio di pes- ragazze che ascoltano un ipod insieme, usando una il left e l’al-
sima qualità che erano in circolazione e come ha reagito e che tra il right, e allora capisco che la strada è lunga! Purtroppo, a
cosa ha fatto la casa discografica per evitare la dispersione dei causa di tutti questi mancati guadagni, ci saranno sempre me-
file audio prima del completamento?                                  no investimenti e possibilità per la musica e sempre meno pro-
PC: Purtroppo il malessere del nostro settore risente di que- getti per i giovani.
sto sfrontato e irrisolto problema dell’utilizzo di materiale rubato                                                      © RIPRODUZIONE RISERVATA




[computer music studio ]                                                                                                                             dicembre 2011 15
approfondimenti                                                                                          Il regalo di Natale
  a cura della redazione
                                                                                                            Grazie alla collaborazione con


Setup per
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lo Studio
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                                                                                                            acquistare a prezzo scontato il famigerato
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                                                                                                            d’onda con un range di frequenze da 115 Hz a 10
                                                                                                            kHz. L’Acoustitape si usa ogni volta che è necessario
A grande richiesta tornano i suggerimenti per creare uno studio                                             posizionare i monitor, per valutare le frequenze che creano
di produzione musicale, partendo da una certa cifra o da alcuni                                             problemi, misurando le distanze espressi in lunghezze
obiettivi particolari.                                                                                      d’onda, secondo la posizione dei monitor. Normalmente
                                                                                                            l’Acoustitape ha un costo di 10 € più le spese di
                                                                                                            spedizione (circa 24 € con UPS). Inserendo il codice
SUGGerimeNTi Per iNiZiAre                                                                                   coupon ITALY, il prezzo scende a soli 9 € comprese le spese
Ci occupiamo di coloro i quali intendano creare o migliorare il proprio studio in una fascia di             di spedizioni per posta ordinaria. L’offerta è valida per
prezzo accessibile a tutti. Questo mese vogliamo dedicare i suggerimenti allo studio da 1.000               l’acquisto di un solo pezzo.
e 3.000 €, al chitarrista che si avvicina al mondo del software per sostituire ingombranti ampli-           Istruzioni:
ficatori e pedaliere, al DJ producer in studio e al DJ con esibizioni live.                                 Connettersi a www.genelec.com/webshop,
L’ultimo approfondimento è per gli strumenti virtuali software di base, per completare un se-               selezionare Tools, aggiungere al carrello Acoustitape
tup adatto a qualsiasi esigenza di stile musicale. Dato l’interesse per queste ipotesi di studio,           e proseguire al pagamento; inserire il codice ITALY nel
renderemo permanente tra le nostre rubriche la presenza di suggerimenti per lo studio per fa-
                                                                                                            campo Coupon Code e cliccare su Apply Coupon
                                                                                                            Procedere al pagamento
sce di prezzo. Non è possibile esaurire in poche pagine la panoramica sui prodotti e sulle scel-
te e, naturalmente, i suggerimenti risentono anche dell’esperienza personale dei nostri colla-
boratori.
                                                                                                            Buon Natale!
                                                                                 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Piero calabrese

  • 1. intervista di Luca Pilla Piero Calabrese Produrre Marco Mengoni Piero Calabrese è un compositore e produttore discografico che da anni sforna successi italiani ed esteri. Ultimo, in ordine di tempo, è Marco Mengoni con Solo 2.0. Lo incontriamo pochi giorni dopo l’uscita del disco e all’inizio del Solo Tour 2.0, del quale cura la produzione musicale. Come ben sa chi lavora in questo settore, la sfida più impe- gnativa per una produzione è il secondo lavoro, dopo che il pri- mo ha avuto un notevole successo. Le aspettative sono sem- pre molto alte e ogni scelta deve essere ponderata al massimo, bilanciando creatività e desideri impliciti del grande pubblico. Luca Pilla: La seconda produzione è sempre più impegnativa della prima, da che fondamenti sei partito e come hai affron- tato il progetto? Piero Calabrese: Il nuovo disco di Marco era fin dall’inizio una cosa stimolante e molto spinosa. Si veniva da due anni di suc- cessi continui di un ragazzo che uscito da un talent show ave- va vinto subito il Platino con Marco, un EP di cover a parte due inediti. A seguire, subito l’occasione ghiotta di Sanremo, e quin- di il compito di realizzare un altro disco in pochissimo tempo e dare un segno importante del percorso intrapreso. Re Mat- to è nato tra ansie e rischi, ma sicuramente ha gettato il seme di tutto quello che sarebbe arrivato di lì a poco. Un altro Platino e un tour di 56 date sold out, inaspettato ed esaltante al punto tale che si è pensato di registrarlo e fermarlo in un DVD, come abitualmente si fa solo per artisti affermati e di lunga militanza, non per personaggi che si sono da poco affacciati alla ribalta. Altro Platino per “Re Matto Live tour”, sicuramente il più amato da me e da noi tutti, perchè cominciava a dare delle coordina- te più precise del sound voluto e futuro. Il nuovo disco di Marco Photo by Claudio Martinez Solo 2.0 cominciava già a nascere nei due anni precedenti al 12 dicembre 2011 [computer music studio ]
  • 2. tour. A settembre 2010 ci siamo fermati e chiusi in studio sen- za interruzioni. Un anno intero, dove abbiamo concepito, com- posto e realizzato non meno di 40 provini di canzoni e spunti musicali. Alcuni brani sono stati realizzati e affrontati non me- no di tre o quattro volte, cambiando tonalità, ritmiche e addirit- tura armonie. Tutto in studio, come fosse una sala prove, tutto cablato sempre, tutto microfonato. Si suonava, componeva, ri- suonava, si tentavano testi, si buttavano via o si mettevano da parte, insieme a musiche e arrangiamenti, sempre tutti insie- me. La band di Marco era con me per dare il suo apporto e le sue idee, assieme a Stefano Calabrese, un valido e fondamen- tale aiuto nella registrazione e nella realizzazione di tutto il pro- getto. La parola d’ordine era quella di fare un disco dal sapore live, meno italiano, con tutti i rischi del caso, con chitarre e so- luzioni che si potessero replicare in modo naturale in tour, sen- za troppi artifici e aiuti tecnologici. LP: Qual è stato il tuo ruolo in questa fase in studio? PC: Mi sono occupato della composizione, della programma- mann U87 metteva sempre d’accordo tutti e risolveva il brano zione, del copy and paste, delle stesure, delle ritmiche pro- con maggiore calore e realtà. Il microfono era su uno stand che grammate, dei pianoforti digitali. Pian piano, tutto è stato so- comprendeva un SE Electronics Reflexion Filter e un antipop stituito da Fender Rhodes, piani a coda, batterie e chitarre av- comune a calza. Lo abbiamo provato con i preamp di Avalon, velenate. Quando abbiamo capito di avere il materiale giusto API, Argentini e Focusrite, ma alla fine abbiamo preso in prova e i provini convincenti sia per noi che per Sony: è arrivato fi- da Digiland il pre Chandler Germanium con alimentatore ester- nalmente il momento del nuovo inizio! Il set del suono si era no. Un suono ammaliante e caldissimo. Attraverso i due switch strada facendo definito e ottimizzato, con uno schieramento Pad e Thick si riesce a ottenere una colorazione calda e parti- di ampli per chitarra e per basso. Alla fine, per le chitarre abbiamo usato gli stessi set La parola d’ordine era colare per controllare Pad è utile per tono del preamplificatore. notevolmente il ese- che useranno in tour Stefano e Peter, cioè quella di fare un disco guire i controlli Drive e un feedback qua- un Vox AC 30 e un Hiwatt con testata Me- dal sapore live, meno si pieno per una maggiore fascia bassa e sa Boogie, e un Hiwatt con testata Hiwatt. italiano, con tutti i la distorsione armonica. Thick aggiunge Le chitarre sono Fender Stratocaster o Te- rischi del caso, con una curva morbida a bassa frequenza per lecaster, o Gibson SG Standard e Les Paul. chitarre e soluzioni dare calore e rotondità. È stato come una Abbiamo impiegato pochissime acustiche che si potessero droga per noi, ci ha convinti da subito a Maton e Taylor. Il basso è un Fender Pre- replicare in modo utilizzarlo per la registrazione di tutte le vo- cision con ampli Ampeg. Tutto quello che è naturale in tour, senza ci del disco. A seguire nella catena abbia- pianoforte e tastiere è stato risolto in studio troppi artifici e aiuti mo usato un bellissimo EAR 660, uno di con tastiere vere e analogiche, più qualche tecnologici. quei compressori che lavorano senza che virtual instrument. I loop molto spesso so- ci si accorga! Nei brani dove il range voca- no stati registrati da noi e ripassati nell’imbuto dei plug-in vari. le era notevole e dove c’era un’enorme pressione sulla capsu- la del microfono, abbiamo registrato in due momenti diversi, di- LP: Parliamo della voce: che catena audio hai utilizzato e per versificando strofe e ritornelli con un paio di db in più o in meno quale ragione? Era già compressa in parte in registrazione o è di gain, senza toccare la compressione minima, fermo restan- stata applicata successivamente? do che il preascolto in cuffia avveniva molto prima del punch PC: Marco ha una voce con una notevolissima estensione, che in, proprio per non perdere il mood dell’interpretazione. gli conferisce in alto sconfinamenti da soprano, e un range che La voce è risultata sempre solida, contenuta quel minimo per scende anche a delle basse profonde. La sua voce ha qualche non stravolgerla e ammorbidita sulle frequenze medie: proprio enfatizzazione naturale sulle frequenze medie. Il classico Neu- quello che serviva a noi. Abbiamo consegnato le tracce a Ce- [computer music studio ] dicembre 2011 13
  • 3. INTERVISTA PIERO CALABRESE Fig. 1 - Il plug-in di compressione Waves API 2500 usato in fase di mix leste Frigo, il fonico che ha mixato il disco, in una modalità che poteva sembrare flat, ma allo stesso tempo molto omogenea, che rappresenta uno dei problemi più grandi e irrisolti in un la- voro articolato, con brani di diverse dinamiche. LP: Come sono state registrate le chitarre? PC: Per le chitarre elettriche sono stati fondamentali i vari stomp o pedali che usavano i nostri musicisti. Non ci siamo for- malizzati mai sul fatto che la preamplificazione di un piccolo pedale Vox d’annata, comprato usato molti anni fa, potesse es- sere più efficace di un veloce Focusrite Red! Le chitarre elettri- che sono state registrate facendo da subito il suono che voleva- mo, passando nei vari pedali scelti e tra loro linkati. La micro- fonazione era più o meno fatta sempre con un dinamico Shu- re SM 57, molto vicino a uno degli altoparlanti, un condensato- re Neumann U47 in fase ma un po’ più distante, e ai lati, in fon- do alla stanza, due microfoni a nastro Apex 210, economici ma sorprendenti. Hanno un meno headroom del Royer, che ave- Fig. 2 - Il plug-in Puig Child 670 - Waves vamo comunque, ma suonavano giusti per pescare l’ambiente. Altre volte li abbiamo sostituiti con due Bruel & Kjiaer. Abbiamo anche ripreso sempre un’uscita diretta dall’ampli, per eventua- li ripensamenti sul suono. In questo caso, qualche volta abbia- mo chiesto aiuto al Radial-X per usare la traccia registrata flat e rientrare nuovamente nell’ampli. LP: Quali riverberi e delay sono stati usati in mix sulla voce? PC: Abbiamo sempre usato Lexicon 224 Larc e Lexicon 480. Come equalizzatori avevamo dei Tube-Tech PE1C e M1B. I de- lay sono plug-in come i McDSP o quelli di Pro Tools. Abbiamo usato anche l’echo a nastro Maestro, per effetti sulla voce e sui cori. Mandavamo in play il brano e, al momento giusto, modifi- cavamo a mano lo speed per dare delle code o sovrapposizio- ni particolari. LP: Quali synth sono stati utilizzati in produzione e come so- Fig. 3 - Il plug-in Veri-Fi della Suite D-fi di AVID no stati trattati? PC: Il Korg MS 20 l’ha fatta da padrone. È un sinth monofonico molto apprezzato e ricercato oggi. Abbiamo usato anche i suoi filtri per far rientrare le tracce della voce o altro. Non essendo un synth MIDI, abbiamo usato l’aux LFO per dialogare in MIDI col computer. Abbiamo utilizzato anche l’Elka Sinthex per alcu- ni pad: otto voci di polifonia o quattro in modalità double. LP: Hai lavorato lasciando il bus stereo libero da compressioni o preferisci sentire già come sarà il suono finale? PC: Queste sono scuole di pensiero. Molto spesso mi capita di sentire lavori in progress con le singole tracce già molto spin- te e processate. Capisco che questo appartiene al mondo delle 14 DICEMBRE 2011 [COMPUTER MUSIC STUDIO ]
  • 4. DAW e di tutti gli one man band e home studio. Spesso anche io utilizzo le ausiliarie per ottenere subito la potenza, ma in que- sto caso avevamo un percorso più articolato, che doveva esse- re interpretato dai vari protagonisti delle registrazioni, a secon- da delle fasi e delle competenze, quindi anche se la tentazione spesso era forte, abbiamo lasciato tutti i margini possibili al fo- nico di mix, che a sua volta ha lasciato i giusti margini al tecni- co di mastering. LP: Rispetto al mix finale, cosa è stato modificato in mastering? Quale direzione ha preso il mastering in termini di suono? PC: La decisione di dove fare il mastering è stata lenta e sof- ferta. Il discorso è sempre lo stesso. Oggi la tendenza di tutta la musica, purtroppo, è di approcciarsi in modo violento e ag- gressivo. La battaglia al dB in più, a scapito del respiro di un missaggio e di tutti i colori che con tanta cura sono stati fatti convivere, vengono appiattiti dal solito suono a mattonella, do- Photo by Claudio Martinez ve i piano e i fortissimo si perdono miseramente. È la dura leg- ge del goal, delle radio, dei dischi che suonano forte e di quelli e riciclato sul web. Il clone è sempre dietro l’angolo. Basta es- che suonano più piano e quindi ritenuti poco internazionali! Di- sere andati in una stazione radio o tv, per un’intervista promo- sapprovo ma mi adeguo. Ragion per cui abbiamo cercato un zionale o addirittura una esibizione half playback e in men che compromesso che potesse mettere d’accordo tutti. Un suono non si dica si rilasciano sul web basi Karaoke a 44/16 e inedi- massiccio e tosto, ma che rappresentasse il suono che aveva- ti che ancora devono uscire sul mercato. Mi sono ritrovato sul mo pensato. Solo 2.0 è un lavoro mixato tutto su nastri analogi- mio profilo Facebook e su quello del fan club di Marco le sca- ci da mezzo pollice. Lo abbiamo consegnato a mano a Los An- lette del disco, non annunciate, con le inesattezze della penul- geles, a Brian Gardner del Grundman Sudios. Ho scelto Brian tima ora! Le radio e i giornali spesso vengono in possesso pri- perchè avevo sentito dei lavori che mi ave- vano convinto, anche se naturalmente non Marco gode di grande ma dei negoziantiil deldella radio talsingolo in uscita, per cui dj disco o del dei ta- ne conoscevo la storia, per quell’aggressi- fidelizzazione, e li o il giornalista regalano, copiano e distri- vo calore che avevo percepito. Quando ho ognuno dei fan non buiscono. A tutto ciò si aggiunge la fama di riascoltato il nostro lavoro, sono rimasto fa- si accontenta di una Youtube. Devo dire che sia noi, che la So- vorevolmente impressionato dalla robustez- volgare e scadente ny e la gran parte del Fan club ufficiale, ci za del mastering, ma anche dall’assoluta af- copia, ma vuole siamo mobilitati per segnalare, denunciare finità di lettura. Gli ho solo chiesto nuova- l’oggetto ufficiale del e bloccare i vari video e file indebitamen- mente alcune correzioni su due brani, per suo artista, atteso per te pubblicati. La fortuna è che Marco go- qualche ritocco sulle basse e sugli 800 Hz. un anno intero. de di grande fidelizzazione, e ognuno dei La voce in genere, nel mastering ultimato, è fan non si accontenta di una volgare e sca- tornata troppo dentro a causa della compressione, cosa che in dente copia, ma vuole l’oggetto ufficiale del suo artista, atteso parte prevedevamo, ma che ci è piaciuta parecchio. Il mix ri- per un anno intero. Mi rendo conto che questa è una lotta im- sultava ancora più compatto. pari, e probabilmente credo che non si riuscirà mai a debellare il problema della pirateria. Mi è sempre piaciuto pensare che la LP: Qual è stato l’impatto, se c’è stato, della pirateria prima qualità e il buon ascolto paghino, ma poi vedo per strada due dell’uscita? Da dove sono emersi, secondo te, i file audio di pes- ragazze che ascoltano un ipod insieme, usando una il left e l’al- sima qualità che erano in circolazione e come ha reagito e che tra il right, e allora capisco che la strada è lunga! Purtroppo, a cosa ha fatto la casa discografica per evitare la dispersione dei causa di tutti questi mancati guadagni, ci saranno sempre me- file audio prima del completamento? no investimenti e possibilità per la musica e sempre meno pro- PC: Purtroppo il malessere del nostro settore risente di que- getti per i giovani. sto sfrontato e irrisolto problema dell’utilizzo di materiale rubato © RIPRODUZIONE RISERVATA [computer music studio ] dicembre 2011 15
  • 5. approfondimenti Il regalo di Natale a cura della redazione Grazie alla collaborazione con Setup per Genelec e con il distributore italiano Leading Technology (www.leadingtech.it), lo Studio offriamo ai nostri lettori l’occasione di acquistare a prezzo scontato il famigerato Genelec Acoustitape, un metro calibrato in lunghezza d’onda con un range di frequenze da 115 Hz a 10 kHz. L’Acoustitape si usa ogni volta che è necessario A grande richiesta tornano i suggerimenti per creare uno studio posizionare i monitor, per valutare le frequenze che creano di produzione musicale, partendo da una certa cifra o da alcuni problemi, misurando le distanze espressi in lunghezze obiettivi particolari. d’onda, secondo la posizione dei monitor. Normalmente l’Acoustitape ha un costo di 10 € più le spese di spedizione (circa 24 € con UPS). Inserendo il codice SUGGerimeNTi Per iNiZiAre coupon ITALY, il prezzo scende a soli 9 € comprese le spese Ci occupiamo di coloro i quali intendano creare o migliorare il proprio studio in una fascia di di spedizioni per posta ordinaria. L’offerta è valida per prezzo accessibile a tutti. Questo mese vogliamo dedicare i suggerimenti allo studio da 1.000 l’acquisto di un solo pezzo. e 3.000 €, al chitarrista che si avvicina al mondo del software per sostituire ingombranti ampli- Istruzioni: ficatori e pedaliere, al DJ producer in studio e al DJ con esibizioni live. Connettersi a www.genelec.com/webshop, L’ultimo approfondimento è per gli strumenti virtuali software di base, per completare un se- selezionare Tools, aggiungere al carrello Acoustitape tup adatto a qualsiasi esigenza di stile musicale. Dato l’interesse per queste ipotesi di studio, e proseguire al pagamento; inserire il codice ITALY nel renderemo permanente tra le nostre rubriche la presenza di suggerimenti per lo studio per fa- campo Coupon Code e cliccare su Apply Coupon Procedere al pagamento sce di prezzo. Non è possibile esaurire in poche pagine la panoramica sui prodotti e sulle scel- te e, naturalmente, i suggerimenti risentono anche dell’esperienza personale dei nostri colla- boratori. Buon Natale! © RIPRODUZIONE RISERVATA