SlideShare a Scribd company logo
1 of 17
Intervista al
Prof. Ernesto Hofmann
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Marzia Murè:
Professor Hofmann, parafrasando Marx potremmo dire che
un argomento spinoso si aggira per l’IT e non solo:
l’Intelligenza Artificiale infatti sta suscitando Discussioni,
polemiche e timori.
A suo avviso quanto giustificati?
Ernesto Hofmann:
L'intelligenza artificiale è divenuta in questi ultimi anni uno dei temi
più caldi dell'evoluzione della tecnologia. Si sono anche levate diverse
grida di allarme a fronte della possibilità che l'uomo ne possa venire
persino sopraffatto. Ora cercherò di mettere in luce alcuni aspetti che
potrebbero aiutare per una migliore comprensione di quanto sta
accadendo. Innanzitutto la parola stessa "intelligenza" è quanto mai
sfuggente. Per quello che si indica genericamente con intelligenza
non esiste in realtà un'entità di riferimento univoca: la nostra cultura e
il nostro ambiente sociale non sono né universali nè assoluti.
Non dimentichiamoci che entità che ritenevamo del
tutto univoche, come spazio, tempo e moto sono state
profondamente ristrutturate da Einstein all'inizio del
ventesimo secolo. In assenza di una chiara definizione
di cosa sia l'intelligenza possiamo comunque chiederci
come si stiano evolvendo i maggiori progetti di
intelligenza artificiale (da qui abbreviata in AI).
Nel 1936 il grande matematico Alan Turing, allora
giovanissimo, scrisse un articolo di fondamentale
importanza (On computable numbers...) nel quale
definiva in maniera quanto mai precisa come un'ideale
macchina di calcolo potesse eseguire tutti gli algoritmi
matematici che sarebbe stato in grado di eseguire un
uomo: uomo che Turing indicava come "the
computer", ossia l'uomo che calcola.
Qualche anno dopo un altro giovane genio, Claude Shannon,
nella sua tesi di laurea indicava come tale macchina si potesse
costruire utilizzando semplici circuiti elettrici. E poco dopo,
durante la seconda guerra mondiale, alcuni prototipi vennero
costruiti. Si intuisce da quanto detto che fin dall'avvento
dell'informatica c'era, per così dire, un'ambiguità latente.
Poichè cervello umano e computer (ora intendiamo la
macchina, a differenza di Turing) sembrano perfettamente
equivalenti nella disciplina del calcolo perchè non pensare che
tale equivalenza non si possa estendere anche alle altre
attività cerebrali?
E' vero che un aereo vola, così come vola un uccello, ma sono
due tipi di volo del tutto diversi. E sono profondamente diverse
le strutture fisiche che attuano il volo. Una differenza di gran
lunga maggiore si riscontra nel confronto tra la struttura fisica
di un computer e quella di un cervello umano.
Si valuta oggi che nel cervello umano siano presenti circa 100
miliardi di neuroni (forse qualcosa di meno). E ci sono circa 10
miliardi di transistor in un chip dei più evoluti microprocessori
attuali.
Forse certe paure sorgono dal fatto che tendiamo ad usare il
termine “intelligenza” in modo troppo generico nel linguaggio
corrente?
Il supercomputer cinese Sunway Taihu Light, che è attualmente
classificato come il più potente supercomputer, ha circa 40.000
di questi processori e quindi, circa 400 trilioni di transistor (senza
la memoria centrale), e con dimensioni non lontane da quelle di
un piccolo campo di calcio. Trilioni è inteso come mille miliardi,
ossia 10 elevato a 12. E' stato detto che ci vorrebbero oltre 7
miliardi di persone con altrettante calcolatrici elettroniche per
32 anni, per fare lo stesso calcolo che Sunway può risolvere in
soli 60 secondi.
Però il cervello umano consuma una quindicina di Watt mentre
Sunway oltre 15 MWatt, ossia un milione di volte di più. Ma per
fare cosa e come? Qui è il punto chiave da comprendere bene.
E occorre anche capire quale sia la reale struttura fisica di
cervello e supercomputer.
Il confronto andrebbe fatto innanzitutto tra circuiti (non
transistor) e neuroni, ed è ancora un confronto molto
approssimativo. Una decina di transistor per circuito riducono i
400 trilioni di Sunway a 40 trilioni, e poi occorre osservare che
un neurone parla mediamente con migliaia di altri neuroni
mentre in un computer un circuito parla con altri 3-4 circuiti.
Apparentemente, non c’è partita…ma è proprio così?
In Sunway ci sono circa 100 trilioni di connessioni,
definitivamente cablate. In un cervello umano 100 miliardi di
neuroni x diecimila connessioni fanno un 10 seguito da
quindici zeri, ossia mille trilioni di connessioni.
Ma - e qui è il punto centrale - il cervello vive e le connessioni
nascono e muiono. La foresta amazzonica con rami e liane
che si modificano di continuo potrebbe raffigurare il cervello,
mentre un complesso rigido di strade rappresenterebbe
l'infrastruttura del supercomputer: due entità del tutto
diverse.
E sembra che siano proprio le innumerevoli e dinamiche
interconnessioni il segreto dell'intelligenza umana, il cui
hardware ha livelli di miniaturizzazione e di consumi energetici
ancora ben al di là delle possibilità della microelettronica.
Comunque l'enorme infrastruttura di Sunway e di altri
supercomputer è atta a eseguire in parallelo innumerevoli
algoritmi.
Ma l’attività del cervello è integralmente algoritmica?
Ricordiamo che un algoritmo è come una ricetta culinaria: si eseguono
n passi e si ottiene il risultato. Qui è nata una prima illusione di AI:
puntare su attività fortemente algoritmiche per emulare il cervello
umano.
La vittoria di IBM Deep Blue sul campione mondiale di scacchi
Kasparov è stata un pò il trionfo di questa visione. Tuttavia Deep Blue
poteva affrontare solo quel tipo di problemi e certamente non era in
grado di imparare.
C'è da dire che molti avevano intuito i limiti di un approccio algoritmico
per AI, e già negli anni Settanta e Ottanta si era cercato di creare
strutture software evolutive denominate genericamente Machine
Learning.
Stiamo affrontando il punto dell’apprendimento?
Si è cominciata a esplorare l'ipotesi di creare qualcosa,
definito rete neurale, che in qualche modo potesse replicare
alcuni meccanismi di apprendimento umano. Si è cercato
prima di istruire il computer dandogli degli obiettivi da
raggiungere e facendo in modo che la rete si perfezionasse
(ricordiamo che parliamo di programmi caricati nel computer
e automodificantesi) a fronte di dati e obiettivi via via
proposti.
Un esempio un pò azzardato potrebbe far comprendere meglio il
meccanismo di base.
Immaginiamo di avere un insieme di punti su di un piano, punti
che rappresentano il valore y in funzione del valore x. La rete
neurale (ossia il programma) deve costruire una curva che in
qualche modo possa far prevedere a fronte di futuri x quali
saranno gli y. Per esempio una retta: y=ax +m. L'inclinazione della
retta è data da a mentre la sua distanza dalle ascisse è data da m.
Si tratta di trovare a ed m e poi si va a regime. E' ovvio che questo
esempio è banalissimo, ma spesso una vivace immagine intuitiva
è più didattica che non il timido attenersi a rigorose ma complesse
teorie formali.
Con l'apparizione delle graphical units (GPU) tipiche dei
videogiochi si è potuta utilizzare molta più capacità
elaborativa anche su computer di medie dimensioni. E si è
anche cercato di creare sistemi che non avessero bisogno di
essere istruiti ma che fossero in grado di autoistruirsi
utilizzando crescenti volumi di dati in ingresso.
Questo ha permesso di rendere le reti neurali più profonde,
ossia con più strati di neuroni artificiali.
Come si è arrivati alle forme attuali?
E i risultati si cominciano a vedere concretamente. Il
programma AlphaGo, sviluppato da Google DeepMind, é
stato il primo software in grado di sconfiggere un campione
internazionale nel gioco del go.
Con AlphaGo siamo forse per la prima volta di fronte a
un'applicazione AI in grado di apprendere, anche se in uno
specifico e limitato contesto, quale quello del gioco go, che
comunque è molto più aperto e complesso del gioco degli
scacchi. E DeepMind intende perfezionare questa strategia
per creare un computer in grado di apprendere in molteplici
contesti.
In parallelo l'IBM sta perfezionando un altro approccio ad AI
con il suo supercomputer Watson che dovrebbe essere in
grado, nella sua applicazione più evoluta, di aiutare diverse
cliniche mondiali, tra cui soprattutto il prestigioso Memorial
Sloan-Kettering, a formulare accurate diagnosi e piani di cura
per pazienti oncologici. E' una sfida questa quanto mai
impegnativa perché l'avversario è non solo il più temibile ma
anche il più sfuggente che l'uomo si trovi a combattere.
AI non pretende di emulare l'uomo nelle normali attività che
fanno l'umanità di uomo.
In sostanza per volare non occorre essere un uccello.
La nuova visione di AI non è quella di un avversario della
mente umana ma di un formidabile partner nella gestione
della complessità, che un pò il leitmotiv di questi tempi.
Quindi possiamo guardare all’AI come ad un alleato?
Ernesto Hofmann
Laureato in fisica, programmatore, manager, direttore consulente, per quasi
quarant’anni in IBM, Ernesto Hofmann è una delle grandi figure di riferimento
della storia dell’informatica. Entrato in IBM nel 1968 nel Servizio di Calcolo
Scientifico.
Nel 1973 è diventato manager del Servizio di Supporto Tecnico del Centro di Calcolo
dell'IBM di Roma. Dal 1978, come sistemista senior, è stato responsabile tecnico per
l'IBM di diversi centri elaborazione dati di alcune grandi istituti di credito e di
assicurazioni.
Nel 1981 è stato trasferito per tre anni presso lo stabilimento francese di Montpellier
dove l'IBM costruisce i suoi computer più grandi. Nel 1986 è stato trasferito presso lo
stabilimento di Corbeil Essonnes dove vengono realizzati i chip di logica utilizzati dai
computer IBM. In ambedue le assegnazioni ha svolto il ruolo di interfaccia tecnica tra
i clienti ed i progettisti dello stabilimento.
A partire dal 1986 è stato diverse volte negli USA per lunghi periodi, presso gli
stabilimenti di Poughkeepsie e Fishkill, dove vengono progettati i grandi computer
IBM. La sua attività negli USA gli ha consentito di approfondire sempre più
l'evoluzione tecnologica oggi in atto nell'informatica.
Dal 1984 è Direttore Consulente per i Sistemi Complessi dell'IBM Italia.
È autore di molteplici pubblicazioni sull'informatica, sia di carattere tecnico sia
divulgative, nonché di svariati articoli e interviste anche per la stampa non

More Related Content

Similar to Intelligenza Artificiale: come la vede il Prof. Hofmann

Machine learning concetti di base
Machine learning   concetti di baseMachine learning   concetti di base
Machine learning concetti di baseMario Gentili
 
Modelli linguistici da Eliza a ChatGPT P roblemi , fraintendimenti e prospettive
Modelli linguistici da Eliza a ChatGPT P roblemi , fraintendimenti e prospettiveModelli linguistici da Eliza a ChatGPT P roblemi , fraintendimenti e prospettive
Modelli linguistici da Eliza a ChatGPT P roblemi , fraintendimenti e prospettiveDeep Learning Italia
 
Intelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi Futuri
Intelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi FuturiIntelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi Futuri
Intelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi FuturiAntonio Lieto
 
Intelligenza artificiale
Intelligenza artificialeIntelligenza artificiale
Intelligenza artificialeflavia0277
 
Intelligenza artificiale
Intelligenza artificialeIntelligenza artificiale
Intelligenza artificialeflavia0277
 
Intelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustizia
Intelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustiziaIntelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustizia
Intelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustiziaEdoardo E. Artese
 
Macchine intelligenti che imparano da sole
Macchine intelligenti che imparano da soleMacchine intelligenti che imparano da sole
Macchine intelligenti che imparano da soleFausto Intilla
 
Prodotto Finale Inquiry 4 CR.pdf
Prodotto Finale Inquiry 4 CR.pdfProdotto Finale Inquiry 4 CR.pdf
Prodotto Finale Inquiry 4 CR.pdfFiveMinutesOfGame
 
Yan intelligenza artificiale
Yan intelligenza artificialeYan intelligenza artificiale
Yan intelligenza artificialecristinayanying
 
Linea del tempo intelligenza artificiale (1)
Linea del tempo intelligenza artificiale (1)Linea del tempo intelligenza artificiale (1)
Linea del tempo intelligenza artificiale (1)matteodiclemente
 
Deep Learning e AlphaGo Prof. Parton (Deep Learning Italia)
Deep Learning e AlphaGo Prof. Parton (Deep Learning Italia)Deep Learning e AlphaGo Prof. Parton (Deep Learning Italia)
Deep Learning e AlphaGo Prof. Parton (Deep Learning Italia)Deep Learning Italia
 
069 ai seminario
069 ai seminario069 ai seminario
069 ai seminariocosimo97
 
Lintelligenza artificiale
Lintelligenza artificialeLintelligenza artificiale
Lintelligenza artificialeMartinaDEusebio
 
Intelligenza artificiale
Intelligenza artificialeIntelligenza artificiale
Intelligenza artificialealessiamarini3
 
Intelligenza Artificiale (Visconti M.)
Intelligenza Artificiale (Visconti M.)Intelligenza Artificiale (Visconti M.)
Intelligenza Artificiale (Visconti M.)Fausto Intilla
 
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...Complexity Institute
 

Similar to Intelligenza Artificiale: come la vede il Prof. Hofmann (20)

Ai
AiAi
Ai
 
Machine learning concetti di base
Machine learning   concetti di baseMachine learning   concetti di base
Machine learning concetti di base
 
Modelli linguistici da Eliza a ChatGPT P roblemi , fraintendimenti e prospettive
Modelli linguistici da Eliza a ChatGPT P roblemi , fraintendimenti e prospettiveModelli linguistici da Eliza a ChatGPT P roblemi , fraintendimenti e prospettive
Modelli linguistici da Eliza a ChatGPT P roblemi , fraintendimenti e prospettive
 
Intelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi Futuri
Intelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi FuturiIntelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi Futuri
Intelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi Futuri
 
Intelligenza artificiale
Intelligenza artificialeIntelligenza artificiale
Intelligenza artificiale
 
Intelligenza artificiale
Intelligenza artificialeIntelligenza artificiale
Intelligenza artificiale
 
Trattazione ai
Trattazione aiTrattazione ai
Trattazione ai
 
Intelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustizia
Intelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustiziaIntelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustizia
Intelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustizia
 
Macchine intelligenti che imparano da sole
Macchine intelligenti che imparano da soleMacchine intelligenti che imparano da sole
Macchine intelligenti che imparano da sole
 
Prodotto Finale Inquiry 4 CR.pdf
Prodotto Finale Inquiry 4 CR.pdfProdotto Finale Inquiry 4 CR.pdf
Prodotto Finale Inquiry 4 CR.pdf
 
Yan intelligenza artificiale
Yan intelligenza artificialeYan intelligenza artificiale
Yan intelligenza artificiale
 
Homo sapiens e machina sapiens
Homo sapiens e machina sapiensHomo sapiens e machina sapiens
Homo sapiens e machina sapiens
 
Linea del tempo intelligenza artificiale (1)
Linea del tempo intelligenza artificiale (1)Linea del tempo intelligenza artificiale (1)
Linea del tempo intelligenza artificiale (1)
 
Deep Learning e AlphaGo Prof. Parton (Deep Learning Italia)
Deep Learning e AlphaGo Prof. Parton (Deep Learning Italia)Deep Learning e AlphaGo Prof. Parton (Deep Learning Italia)
Deep Learning e AlphaGo Prof. Parton (Deep Learning Italia)
 
069 ai seminario
069 ai seminario069 ai seminario
069 ai seminario
 
Lintelligenza artificiale
Lintelligenza artificialeLintelligenza artificiale
Lintelligenza artificiale
 
Intelligenza artificiale
Intelligenza artificialeIntelligenza artificiale
Intelligenza artificiale
 
Democrazia e lavoro nell'era digitale: è possibile trasformare una 'catastrof...
Democrazia e lavoro nell'era digitale: è possibile trasformare una 'catastrof...Democrazia e lavoro nell'era digitale: è possibile trasformare una 'catastrof...
Democrazia e lavoro nell'era digitale: è possibile trasformare una 'catastrof...
 
Intelligenza Artificiale (Visconti M.)
Intelligenza Artificiale (Visconti M.)Intelligenza Artificiale (Visconti M.)
Intelligenza Artificiale (Visconti M.)
 
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...
 

More from mobi-TECH

Ai trends Part 2: Assistenti Digitali, Traduttori Automatici, Linguistica Com...
Ai trends Part 2: Assistenti Digitali, Traduttori Automatici, Linguistica Com...Ai trends Part 2: Assistenti Digitali, Traduttori Automatici, Linguistica Com...
Ai trends Part 2: Assistenti Digitali, Traduttori Automatici, Linguistica Com...mobi-TECH
 
Intelligenza Artificiale: I trend nelle applicazioni di business - Una serie ...
Intelligenza Artificiale: I trend nelle applicazioni di business - Una serie ...Intelligenza Artificiale: I trend nelle applicazioni di business - Una serie ...
Intelligenza Artificiale: I trend nelle applicazioni di business - Una serie ...mobi-TECH
 
DALLA FATTURAZIONE ELETTRONICA ALLA DIGITALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI FISCALI
DALLA FATTURAZIONE ELETTRONICA ALLA DIGITALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI FISCALIDALLA FATTURAZIONE ELETTRONICA ALLA DIGITALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI FISCALI
DALLA FATTURAZIONE ELETTRONICA ALLA DIGITALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI FISCALImobi-TECH
 
Intelligenza Artificiale: nuove sfide per il Diritto
Intelligenza Artificiale: nuove sfide per il DirittoIntelligenza Artificiale: nuove sfide per il Diritto
Intelligenza Artificiale: nuove sfide per il Dirittomobi-TECH
 
Big Data: intervista al professor Hofmann
Big Data: intervista al professor HofmannBig Data: intervista al professor Hofmann
Big Data: intervista al professor Hofmannmobi-TECH
 
La direttiva NIS e le norme italiane in materia di sicurezza informatica: cos...
La direttiva NIS e le norme italiane in materia di sicurezza informatica: cos...La direttiva NIS e le norme italiane in materia di sicurezza informatica: cos...
La direttiva NIS e le norme italiane in materia di sicurezza informatica: cos...mobi-TECH
 
Blockchain smart contracts
Blockchain  smart contracts Blockchain  smart contracts
Blockchain smart contracts mobi-TECH
 
Presentazione focus smauPadova
Presentazione focus smauPadovaPresentazione focus smauPadova
Presentazione focus smauPadovamobi-TECH
 
Presentazione Avvocato Rinaldi smau padova 2018
Presentazione Avvocato Rinaldi smau padova 2018Presentazione Avvocato Rinaldi smau padova 2018
Presentazione Avvocato Rinaldi smau padova 2018mobi-TECH
 
Realtà Virtuale: il punto di vista del professor Ernesto Hofmann
Realtà Virtuale: il punto di vista del professor Ernesto HofmannRealtà Virtuale: il punto di vista del professor Ernesto Hofmann
Realtà Virtuale: il punto di vista del professor Ernesto Hofmannmobi-TECH
 
Incontro con Ernesto Hofmann sulla BlockChain
Incontro con Ernesto Hofmann sulla BlockChainIncontro con Ernesto Hofmann sulla BlockChain
Incontro con Ernesto Hofmann sulla BlockChainmobi-TECH
 
Presentazione Assintel report 2018
Presentazione Assintel report 2018Presentazione Assintel report 2018
Presentazione Assintel report 2018mobi-TECH
 
I clouseau focusinformatica-smau 2017
I clouseau focusinformatica-smau 2017I clouseau focusinformatica-smau 2017
I clouseau focusinformatica-smau 2017mobi-TECH
 
Presentazione gmr smau 2017
Presentazione gmr smau 2017Presentazione gmr smau 2017
Presentazione gmr smau 2017mobi-TECH
 
Project management
Project managementProject management
Project managementmobi-TECH
 

More from mobi-TECH (15)

Ai trends Part 2: Assistenti Digitali, Traduttori Automatici, Linguistica Com...
Ai trends Part 2: Assistenti Digitali, Traduttori Automatici, Linguistica Com...Ai trends Part 2: Assistenti Digitali, Traduttori Automatici, Linguistica Com...
Ai trends Part 2: Assistenti Digitali, Traduttori Automatici, Linguistica Com...
 
Intelligenza Artificiale: I trend nelle applicazioni di business - Una serie ...
Intelligenza Artificiale: I trend nelle applicazioni di business - Una serie ...Intelligenza Artificiale: I trend nelle applicazioni di business - Una serie ...
Intelligenza Artificiale: I trend nelle applicazioni di business - Una serie ...
 
DALLA FATTURAZIONE ELETTRONICA ALLA DIGITALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI FISCALI
DALLA FATTURAZIONE ELETTRONICA ALLA DIGITALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI FISCALIDALLA FATTURAZIONE ELETTRONICA ALLA DIGITALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI FISCALI
DALLA FATTURAZIONE ELETTRONICA ALLA DIGITALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI FISCALI
 
Intelligenza Artificiale: nuove sfide per il Diritto
Intelligenza Artificiale: nuove sfide per il DirittoIntelligenza Artificiale: nuove sfide per il Diritto
Intelligenza Artificiale: nuove sfide per il Diritto
 
Big Data: intervista al professor Hofmann
Big Data: intervista al professor HofmannBig Data: intervista al professor Hofmann
Big Data: intervista al professor Hofmann
 
La direttiva NIS e le norme italiane in materia di sicurezza informatica: cos...
La direttiva NIS e le norme italiane in materia di sicurezza informatica: cos...La direttiva NIS e le norme italiane in materia di sicurezza informatica: cos...
La direttiva NIS e le norme italiane in materia di sicurezza informatica: cos...
 
Blockchain smart contracts
Blockchain  smart contracts Blockchain  smart contracts
Blockchain smart contracts
 
Presentazione focus smauPadova
Presentazione focus smauPadovaPresentazione focus smauPadova
Presentazione focus smauPadova
 
Presentazione Avvocato Rinaldi smau padova 2018
Presentazione Avvocato Rinaldi smau padova 2018Presentazione Avvocato Rinaldi smau padova 2018
Presentazione Avvocato Rinaldi smau padova 2018
 
Realtà Virtuale: il punto di vista del professor Ernesto Hofmann
Realtà Virtuale: il punto di vista del professor Ernesto HofmannRealtà Virtuale: il punto di vista del professor Ernesto Hofmann
Realtà Virtuale: il punto di vista del professor Ernesto Hofmann
 
Incontro con Ernesto Hofmann sulla BlockChain
Incontro con Ernesto Hofmann sulla BlockChainIncontro con Ernesto Hofmann sulla BlockChain
Incontro con Ernesto Hofmann sulla BlockChain
 
Presentazione Assintel report 2018
Presentazione Assintel report 2018Presentazione Assintel report 2018
Presentazione Assintel report 2018
 
I clouseau focusinformatica-smau 2017
I clouseau focusinformatica-smau 2017I clouseau focusinformatica-smau 2017
I clouseau focusinformatica-smau 2017
 
Presentazione gmr smau 2017
Presentazione gmr smau 2017Presentazione gmr smau 2017
Presentazione gmr smau 2017
 
Project management
Project managementProject management
Project management
 

Intelligenza Artificiale: come la vede il Prof. Hofmann

  • 1. Intervista al Prof. Ernesto Hofmann INTELLIGENZA ARTIFICIALE
  • 2. Marzia Murè: Professor Hofmann, parafrasando Marx potremmo dire che un argomento spinoso si aggira per l’IT e non solo: l’Intelligenza Artificiale infatti sta suscitando Discussioni, polemiche e timori. A suo avviso quanto giustificati? Ernesto Hofmann: L'intelligenza artificiale è divenuta in questi ultimi anni uno dei temi più caldi dell'evoluzione della tecnologia. Si sono anche levate diverse grida di allarme a fronte della possibilità che l'uomo ne possa venire persino sopraffatto. Ora cercherò di mettere in luce alcuni aspetti che potrebbero aiutare per una migliore comprensione di quanto sta accadendo. Innanzitutto la parola stessa "intelligenza" è quanto mai sfuggente. Per quello che si indica genericamente con intelligenza non esiste in realtà un'entità di riferimento univoca: la nostra cultura e il nostro ambiente sociale non sono né universali nè assoluti.
  • 3. Non dimentichiamoci che entità che ritenevamo del tutto univoche, come spazio, tempo e moto sono state profondamente ristrutturate da Einstein all'inizio del ventesimo secolo. In assenza di una chiara definizione di cosa sia l'intelligenza possiamo comunque chiederci come si stiano evolvendo i maggiori progetti di intelligenza artificiale (da qui abbreviata in AI). Nel 1936 il grande matematico Alan Turing, allora giovanissimo, scrisse un articolo di fondamentale importanza (On computable numbers...) nel quale definiva in maniera quanto mai precisa come un'ideale macchina di calcolo potesse eseguire tutti gli algoritmi matematici che sarebbe stato in grado di eseguire un uomo: uomo che Turing indicava come "the computer", ossia l'uomo che calcola.
  • 4. Qualche anno dopo un altro giovane genio, Claude Shannon, nella sua tesi di laurea indicava come tale macchina si potesse costruire utilizzando semplici circuiti elettrici. E poco dopo, durante la seconda guerra mondiale, alcuni prototipi vennero costruiti. Si intuisce da quanto detto che fin dall'avvento dell'informatica c'era, per così dire, un'ambiguità latente. Poichè cervello umano e computer (ora intendiamo la macchina, a differenza di Turing) sembrano perfettamente equivalenti nella disciplina del calcolo perchè non pensare che tale equivalenza non si possa estendere anche alle altre attività cerebrali?
  • 5. E' vero che un aereo vola, così come vola un uccello, ma sono due tipi di volo del tutto diversi. E sono profondamente diverse le strutture fisiche che attuano il volo. Una differenza di gran lunga maggiore si riscontra nel confronto tra la struttura fisica di un computer e quella di un cervello umano. Si valuta oggi che nel cervello umano siano presenti circa 100 miliardi di neuroni (forse qualcosa di meno). E ci sono circa 10 miliardi di transistor in un chip dei più evoluti microprocessori attuali. Forse certe paure sorgono dal fatto che tendiamo ad usare il termine “intelligenza” in modo troppo generico nel linguaggio corrente?
  • 6. Il supercomputer cinese Sunway Taihu Light, che è attualmente classificato come il più potente supercomputer, ha circa 40.000 di questi processori e quindi, circa 400 trilioni di transistor (senza la memoria centrale), e con dimensioni non lontane da quelle di un piccolo campo di calcio. Trilioni è inteso come mille miliardi, ossia 10 elevato a 12. E' stato detto che ci vorrebbero oltre 7 miliardi di persone con altrettante calcolatrici elettroniche per 32 anni, per fare lo stesso calcolo che Sunway può risolvere in soli 60 secondi.
  • 7. Però il cervello umano consuma una quindicina di Watt mentre Sunway oltre 15 MWatt, ossia un milione di volte di più. Ma per fare cosa e come? Qui è il punto chiave da comprendere bene. E occorre anche capire quale sia la reale struttura fisica di cervello e supercomputer. Il confronto andrebbe fatto innanzitutto tra circuiti (non transistor) e neuroni, ed è ancora un confronto molto approssimativo. Una decina di transistor per circuito riducono i 400 trilioni di Sunway a 40 trilioni, e poi occorre osservare che un neurone parla mediamente con migliaia di altri neuroni mentre in un computer un circuito parla con altri 3-4 circuiti.
  • 8. Apparentemente, non c’è partita…ma è proprio così? In Sunway ci sono circa 100 trilioni di connessioni, definitivamente cablate. In un cervello umano 100 miliardi di neuroni x diecimila connessioni fanno un 10 seguito da quindici zeri, ossia mille trilioni di connessioni. Ma - e qui è il punto centrale - il cervello vive e le connessioni nascono e muiono. La foresta amazzonica con rami e liane che si modificano di continuo potrebbe raffigurare il cervello, mentre un complesso rigido di strade rappresenterebbe l'infrastruttura del supercomputer: due entità del tutto diverse.
  • 9. E sembra che siano proprio le innumerevoli e dinamiche interconnessioni il segreto dell'intelligenza umana, il cui hardware ha livelli di miniaturizzazione e di consumi energetici ancora ben al di là delle possibilità della microelettronica. Comunque l'enorme infrastruttura di Sunway e di altri supercomputer è atta a eseguire in parallelo innumerevoli algoritmi. Ma l’attività del cervello è integralmente algoritmica?
  • 10. Ricordiamo che un algoritmo è come una ricetta culinaria: si eseguono n passi e si ottiene il risultato. Qui è nata una prima illusione di AI: puntare su attività fortemente algoritmiche per emulare il cervello umano. La vittoria di IBM Deep Blue sul campione mondiale di scacchi Kasparov è stata un pò il trionfo di questa visione. Tuttavia Deep Blue poteva affrontare solo quel tipo di problemi e certamente non era in grado di imparare. C'è da dire che molti avevano intuito i limiti di un approccio algoritmico per AI, e già negli anni Settanta e Ottanta si era cercato di creare strutture software evolutive denominate genericamente Machine Learning. Stiamo affrontando il punto dell’apprendimento?
  • 11. Si è cominciata a esplorare l'ipotesi di creare qualcosa, definito rete neurale, che in qualche modo potesse replicare alcuni meccanismi di apprendimento umano. Si è cercato prima di istruire il computer dandogli degli obiettivi da raggiungere e facendo in modo che la rete si perfezionasse (ricordiamo che parliamo di programmi caricati nel computer e automodificantesi) a fronte di dati e obiettivi via via proposti.
  • 12. Un esempio un pò azzardato potrebbe far comprendere meglio il meccanismo di base. Immaginiamo di avere un insieme di punti su di un piano, punti che rappresentano il valore y in funzione del valore x. La rete neurale (ossia il programma) deve costruire una curva che in qualche modo possa far prevedere a fronte di futuri x quali saranno gli y. Per esempio una retta: y=ax +m. L'inclinazione della retta è data da a mentre la sua distanza dalle ascisse è data da m. Si tratta di trovare a ed m e poi si va a regime. E' ovvio che questo esempio è banalissimo, ma spesso una vivace immagine intuitiva è più didattica che non il timido attenersi a rigorose ma complesse teorie formali.
  • 13. Con l'apparizione delle graphical units (GPU) tipiche dei videogiochi si è potuta utilizzare molta più capacità elaborativa anche su computer di medie dimensioni. E si è anche cercato di creare sistemi che non avessero bisogno di essere istruiti ma che fossero in grado di autoistruirsi utilizzando crescenti volumi di dati in ingresso. Questo ha permesso di rendere le reti neurali più profonde, ossia con più strati di neuroni artificiali. Come si è arrivati alle forme attuali?
  • 14. E i risultati si cominciano a vedere concretamente. Il programma AlphaGo, sviluppato da Google DeepMind, é stato il primo software in grado di sconfiggere un campione internazionale nel gioco del go. Con AlphaGo siamo forse per la prima volta di fronte a un'applicazione AI in grado di apprendere, anche se in uno specifico e limitato contesto, quale quello del gioco go, che comunque è molto più aperto e complesso del gioco degli scacchi. E DeepMind intende perfezionare questa strategia per creare un computer in grado di apprendere in molteplici contesti.
  • 15. In parallelo l'IBM sta perfezionando un altro approccio ad AI con il suo supercomputer Watson che dovrebbe essere in grado, nella sua applicazione più evoluta, di aiutare diverse cliniche mondiali, tra cui soprattutto il prestigioso Memorial Sloan-Kettering, a formulare accurate diagnosi e piani di cura per pazienti oncologici. E' una sfida questa quanto mai impegnativa perché l'avversario è non solo il più temibile ma anche il più sfuggente che l'uomo si trovi a combattere.
  • 16. AI non pretende di emulare l'uomo nelle normali attività che fanno l'umanità di uomo. In sostanza per volare non occorre essere un uccello. La nuova visione di AI non è quella di un avversario della mente umana ma di un formidabile partner nella gestione della complessità, che un pò il leitmotiv di questi tempi. Quindi possiamo guardare all’AI come ad un alleato?
  • 17. Ernesto Hofmann Laureato in fisica, programmatore, manager, direttore consulente, per quasi quarant’anni in IBM, Ernesto Hofmann è una delle grandi figure di riferimento della storia dell’informatica. Entrato in IBM nel 1968 nel Servizio di Calcolo Scientifico. Nel 1973 è diventato manager del Servizio di Supporto Tecnico del Centro di Calcolo dell'IBM di Roma. Dal 1978, come sistemista senior, è stato responsabile tecnico per l'IBM di diversi centri elaborazione dati di alcune grandi istituti di credito e di assicurazioni. Nel 1981 è stato trasferito per tre anni presso lo stabilimento francese di Montpellier dove l'IBM costruisce i suoi computer più grandi. Nel 1986 è stato trasferito presso lo stabilimento di Corbeil Essonnes dove vengono realizzati i chip di logica utilizzati dai computer IBM. In ambedue le assegnazioni ha svolto il ruolo di interfaccia tecnica tra i clienti ed i progettisti dello stabilimento. A partire dal 1986 è stato diverse volte negli USA per lunghi periodi, presso gli stabilimenti di Poughkeepsie e Fishkill, dove vengono progettati i grandi computer IBM. La sua attività negli USA gli ha consentito di approfondire sempre più l'evoluzione tecnologica oggi in atto nell'informatica. Dal 1984 è Direttore Consulente per i Sistemi Complessi dell'IBM Italia. È autore di molteplici pubblicazioni sull'informatica, sia di carattere tecnico sia divulgative, nonché di svariati articoli e interviste anche per la stampa non