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  1. dai nostri lettori L’ovo d’ape L’uovo, questo sconosciuto... Potremmo cominciare così il nostro articolo sull’uovo d’ape deposto dalla regina. Infatti, mentre molto si è detto e molte sono le foto che si possono trovare di ciò che avviene dopo la schiusa dell’uovo, molto scarse sono le notizie e soprattutto le foto dell’uo- vo stesso e di ciò che gli succede dalla deposizione alla schiusa. Non so voi, ma io mi sono sempre chiesto dove andassero a finire i gusci una volta che le larve ne fosse- ro uscite, visto che nel cassettino non se ne sono mai trovati. Mosso da curiosità e armato di steromi- scroscopio e microscopio, sono andato a vedere “da vicino” come è fatto l’uovo d’ape e cosa succede quando ne nasce la larvetta. Sappiamo che l’uovo appena deposto si trova in posizione perpendicolare alla base della cella e che nel giro di tre giorni si incli- na, assumendo una posizione quasi oriz- zontale prima della schiusa. In base a tutto questo è possibile stabilire approssimativamente “l’età” dell’uovo. L’Apis | N. 3 MARZO/APRILE 2014 Dai nostri lettori 51 Ed eccolo l’ovetto, deposto nella celletta su una delle facciate della base a forma esagonale. Misura 1,5 mm in lunghezza e 0,3-0,38 mm Un ulteriore ingrandimento ci permette di apprezzare meglio il tutto. L’uovo, di solito, è saldamente ancorato alla cera e risulta quasi impossibile staccarlo. Uovo appena deposto. Uovo prossimo alla schiusa. di Nicola Pietropoli
  2. L’Apis | N. 3 MARZO/APRILE 2014 52 Dai nostri lettori Osservazione al microscopio in epilluminazione di un uovo d’ape. Area micropilare posta all’apice dell’estremità libera dell’uovo. Dettaglio al microscopio della parete cellulare: a) Diascopia illuminazione obliqua (ob. 40x) b) tecnica di contrasto di fase (ob. 40x+zoom) Prominenza dell’area micropilare, appena visibile sul profilo dell’uovo.
  3. L’Apis | N. 3 MARZO/APRILE 2014 Dai nostri lettori 53 dai nostri lettori La schiusa dell’uovo A tre giorni dalla deposizione l’uovo schiude. Tuttavia, dopo la nascita non rimane un guscio vuoto, come avevo, da profano, immaginato. Esiste invece una sottile parete esterna cellu- lare, chiamata corion, che viene assorbita e probabilmente in parte divorata dalla larva durante il processo della schiusa. Tutto comincia con la comparsa di una tumefazio- ne nella parte medio-alta dell’uovo che si allarga. Ad un certo punto non si può fare a meno di notare che la parete cellulare si assottiglia diventando traslucida, segno che scomparendo, verosimilmente assorbita dalla larva stessa. La fase della nascita della larva dura circa 30 minuti (questo in laboratorio, non è escluso che il processo, in condizioni ottimali, possa essere un po’ più rapido). Col passare del tempo la larva tende a pie- garsi su se stessa fino a che l’estremità libera non va ad appoggiare alla base. Tutto il procedimento presentato non è così tranquillo e lineare come risulta dalla sequen- za delle foto. In realtà c’è un grande movi- mento della larva in su e in giù come se volesse togliersi ciò che rimane della parete cellulare che ancora la avvolge, parete che oltre a degradarsi sembra scivolare in due spezzoni verso le estremità. Con i due capi appoggiati alla base, la larva, dopo una serie di movimenti e la scomparsa della parete cellulare, si adagia delicatamente alla base della cella. In seguito interverranno le api ad aggiungere la goccia di pappa reale nella quale siamo soliti vedervi immerse le lar- vette appena nate. Comparsa ed ingrossamento della tumefazione. Inizio del degradamento della parete cellulare. Le due estremità appoggiano ora alla base della cella. La larvetta immersa nella pappa reale della quale verrà rifornita e si nutrirà per i primi tre giorni di vita. La larva appare ormai lucida, segno che la parete sta scomparendo.
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