dai nostri lettori
L’ovo d’ape
L’uovo, questo sconosciuto...
Potremmo cominciare così il nostro articolo
sull’uovo d’ape deposto dalla regina. Infatti,
mentre molto si è detto e molte sono le foto
che si possono trovare di ciò che avviene
dopo la schiusa dell’uovo, molto scarse
sono le notizie e soprattutto le foto dell’uo-
vo stesso e di ciò che gli succede dalla
deposizione alla schiusa. Non so voi, ma io
mi sono sempre chiesto dove andassero a
finire i gusci una volta che le larve ne fosse-
ro uscite, visto che nel cassettino non se ne
sono mai trovati.
Mosso da curiosità e armato di steromi-
scroscopio e microscopio, sono andato a
vedere “da vicino” come è fatto l’uovo
d’ape e cosa succede quando ne nasce la
larvetta.
Sappiamo che l’uovo appena deposto si
trova in posizione perpendicolare alla base
della cella e che nel giro di tre giorni si incli-
na, assumendo una posizione quasi oriz-
zontale prima della schiusa.
In base a tutto questo è possibile stabilire
approssimativamente “l’età” dell’uovo.
L’Apis | N. 3 MARZO/APRILE 2014
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Ed eccolo l’ovetto, deposto nella celletta su una
delle facciate della base a forma esagonale.
Misura 1,5 mm in lunghezza e 0,3-0,38 mm
Un ulteriore ingrandimento ci permette di apprezzare
meglio il tutto. L’uovo, di solito, è saldamente ancorato
alla cera e risulta quasi impossibile staccarlo.
Uovo appena deposto.
Uovo prossimo alla schiusa.
di Nicola Pietropoli
L’Apis | N. 3 MARZO/APRILE 2014
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Osservazione al microscopio in epilluminazione
di un uovo d’ape.
Area micropilare posta all’apice dell’estremità
libera dell’uovo.
Dettaglio al microscopio della parete cellulare:
a) Diascopia illuminazione obliqua (ob. 40x) b) tecnica di contrasto di fase (ob. 40x+zoom)
Prominenza dell’area micropilare, appena visibile
sul profilo dell’uovo.
L’Apis | N. 3 MARZO/APRILE 2014
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La schiusa dell’uovo
A tre giorni dalla deposizione l’uovo schiude.
Tuttavia, dopo la nascita non rimane un
guscio vuoto, come avevo, da profano,
immaginato.
Esiste invece una sottile parete esterna cellu-
lare, chiamata corion, che viene assorbita e
probabilmente in parte divorata dalla larva
durante il processo della schiusa. Tutto
comincia con la comparsa di una tumefazio-
ne nella parte medio-alta dell’uovo che si
allarga. Ad un certo punto non si può fare a
meno di notare che la parete cellulare si
assottiglia diventando traslucida, segno che
scomparendo, verosimilmente assorbita dalla
larva stessa.
La fase della nascita della larva dura circa 30
minuti (questo in laboratorio, non è escluso
che il processo, in condizioni ottimali, possa
essere un po’ più rapido).
Col passare del tempo la larva tende a pie-
garsi su se stessa fino a che l’estremità libera
non va ad appoggiare alla base.
Tutto il procedimento presentato non è così
tranquillo e lineare come risulta dalla sequen-
za delle foto. In realtà c’è un grande movi-
mento della larva in su e in giù come se
volesse togliersi ciò che rimane della
parete cellulare che ancora la avvolge, parete
che oltre a degradarsi sembra scivolare in
due spezzoni verso le estremità.
Con i due capi appoggiati alla base, la larva,
dopo una serie di movimenti e la scomparsa
della parete cellulare, si adagia delicatamente
alla base della cella. In seguito interverranno
le api ad aggiungere la goccia di pappa reale
nella quale siamo soliti vedervi immerse le lar-
vette appena nate.
Comparsa ed ingrossamento della tumefazione.
Inizio del degradamento della parete cellulare.
Le due estremità appoggiano ora alla base della cella.
La larvetta immersa nella pappa reale della quale verrà
rifornita e si nutrirà per i primi tre giorni di vita.
La larva appare ormai lucida,
segno che la parete sta scomparendo.