Edoardo Di Pietro – “Virtual Influencer vs Umano: Rubiamo il lavoro all’AI”
L' Ecosistema 2.0 - Internet e territorio
1. Ecosistema 2.0:
internet e territorio
Gino Tocchetti, fondatore “Ecosistema 2.0”
Strumenti Social e Web 2.0 per la competitivita'
di Artigiani e PMI
La Fornace, Asolo, 14/5/2009
2. Agenda
Cosa intendiamo per Web 2.0
Perche' conviene alla singola impresa
Perche' conviene in una prospettiva ecosistemica
Il lato B: vincoli e rischi
E dunque ?
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3. Vi ricordate quando solo 10-15 anni fa ...
Pubblicavano su Internet solo Aziende e
Istituzioni
I “siti aziendali” erano quasi sempre
“brochure online” (il www dal 1991)
Pubblicare e gestire un sito richiedeva
assistenza tecnica e l'incarico ad un
webmaster
Avere la mail era sufficiente per dire di “essere” in internet (dal 1978)
Le persone “partecipavano” “solo” ai newsgroup (dal 1988)
Gli “utenti” di internet erano “appassionati”
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4. Quel “passato” e' la versione 1.0
Rispetto alla TV c'erano importanti vantaggi:
– si poteva scegliere quello che si voleva
vedere
• a qualsiasi ora, per il tempo
desiderato
• accedendo a piu' informazioni
• grazie ai motori di ricerca
(Google, dal 1998)
Ma...
– i contenuti erano decisi dall' “alto”
• la comunicazione era mono-direzionale
– l'aggregazione degli utenti era limitata ai newsgroup
• che erano organizzati come “silos”
– la New Economy non era cosi' “new” e troppo sovrastimata (flop
del 2001)
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5. … e poi un cambio epocale
Prende piede l'open-software (Linux, 1991)
– il prezzo di molti software tende a zero
L'accesso ad internet e' disponibile nelle case
– i costi diventano accessibili a molti
Le funzionalita' dei software si semplificano
– nascono strumenti semplici e per “tutti”,
come il blog (Dave Winer, 1997)
– nascono le piattaforme di servizi web, che offrono accesso
facilitato e gratuito a tutti (e anche visibilita')
• I primi social network aprono nel 2002
O'Reilly lancia il primo Web 2.0 Summit nel 2004
LE PERSONE iniziano a prendere “possesso” della Rete
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6. Email (1978)
Newsgroup (1988)
Www (1991) – Linux (1991)
Blog (1997)
Google (1998)
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Flop New Economy (2001)
Social Network (2002)
Web 2.0 (2004)
Enterprise 2.0 (2006)
Le persone si sono prese la “Rete”
Penetrazione Italia: circa 50%
7. Dunque il Web 2.0 e' ...
PERSONE, PERSONE, PERSONE
– Contenuti prodotti dagli utenti “dal basso”
t
– Conversazione da pari a pari
– Lifestreaming
– Relazione e socialita'
– Generosita' e scambio non economico
– Conoscenza e trasparenza
– Creativita' e “intelligenza collettiva”
– Reputazione e fiducia spontanea
– Narcisismo e protagonismo
– Liberta' e democrazia (ne' gerarchia ne'
controllo)
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8. Non solo socializzazione ...
… MA ANCHE COLLABORAZIONE
– Condivisione (e modifica) di file
– Condivisione di agende
– Collaborazione alla stesura di documenti
– Alerting e monitoring
– Coordinamento di team
– Analisi e intelligence di gruppo
– Assistenza e trasferimento di conoscenza
– Streaming di eventi e riunioni
– Apprendimento assistito
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9. Allora perche' non in azienda ?
Enterprise 2.0 consiste nell'utilizzo
delle piattaforme emergenti di tipo
“sociale” all'interno delle aziende, o
tra le aziende e i loro partner e
clienti.
(*) Andrew McAfee, professore ad Harvard dal 1998, in Technology and
Operations Management, ha usato per la prima volta il termine
nell'articolo “Enterprise 2.0: The Dawn of Emergent Collaboration”,
2006
(*) Piattaforme nel senso che danno “persistenza nel tempo” ai
contributi degli utenti. “Emergenti” nel senso di “prive-di-
credenziali”, dinamiche, navigabili, estensibili, e svincolate dai flussi
di lavoro.
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10. Migliora tutto l'ecosistema aziendale (*)
(*) dipende dal comparto e dalle
caratteristiche dell'azienda
MGMT PROPRIETA'
RETE
FORNITORI
VENDITA
PARTNER CLIENTI
AGENZIE
ISTITUZIONI
PERSONALE IT
Territorio
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11. Legare persone, contenuti e contesti
Non si tratta di trovare il miglior documento, ma la migliore persona in
un dato contesto, che elaborando la richiesta di informazione,
risponde portando spesso opportunita' inattese
Un passo avanti anche rispetto ai 400.000.000.000 di mail al giorno, solo
in Italia
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12. Ci sono vantaggi per tutti (1)
PERSONALE
– Apprezzano un uso migliore del proprio tempo
– Hanno occasione di emergere come persone
– Trovano aiuto nella collaborazione
– Migliore clima in azienda
MANAGEMENT E PROPRIETA'
– Strutture piu' snelle e meno costose
– Maggiore capacita' di ascolto del mercato
– Maggiore velocita' di risposta
– Qualita' piu' elevata nelle decisioni
– Prodotti/servizi a maggior valore aggiunto
– Fidelizzazione delle risorse
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13. Ci sono vantaggi per tutti (2)
IT
– Strumenti a basso costo, spesso di tipo SAAS
– Estrema facilita' di utilizzo
– Elevata integrabilita' e aderenza a standard
– Competenza diffusa sulle tecnologie sottostanti
CLIENTI / PARTNER
– Maggiore trasparenza da parte dell'azienda
– Interazione e collaborazione facilitate
– Risposte piu' rapide e pertinenti
– Maggiore livello di soddisfazione
– Minori costi di coordinamento
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14. Ci sono vantaggi per tutti (3)
ATTORI NELL'ECOSISTEMA
– Tutti acquistano maggiore consapevolezza
– Tutti acquistano maggiore forza
– Si compete alla pari col “sistema globale”
– Si colgono opportunita' oggi sconosciute
– Si esprimono competenze e prodotti
innovativi
ATTORI DELL'ECOSISTEMA
– Lo spazio “sociale” aumenta
– Agenzie e Istituti per lo sviluppo del territorio
acquistano maggiore significato e
maggiore capacita' di intervento
– Nascono nuovi attori, nuovi compiti
– Le soluzioni sono piu' sostenibili
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16. Ma c'e' anche un lato B
Introdurre i modelli a rete che hanno avuto
successo in Internet, nel contesto aziendale, pone
sfide:
sul piano organizzativo (persone)
– la cultura e il sistema di regole deve favorire la collaborazione
• devono essere concessi ampi spazi di autonomia
• il sistema incentivante e' un fattore critico di successo
sul piano tecnologico
– gli strumenti/le soluzioni devono essere facili da usare
• lo stile “essenziale” dei web-services ormai e' uno standard
– la gestione dei rischi per la “sicurezza” diventa critica
• ma e' meglio fornire strumenti adeguati che non fornirne
–
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17. Per la Gen Y, il Web 2.0 e' lo status quo
Per la prima volta nella storia, ci sono 4 generazioni che lavorano nella
stessa azienda (Lynne Lancaster, David Stillman, 2002):
– i Traditionalisti (61/>80 anni): nati prima del 1946, hanno conosciuto la
guerra, e costumi sociali molto rigorosi
– i Baby boomers (42/60): nati tra il 1946 e 1964, costituiscono la maggior
parte della popolazione di lavoratori attivi; hanno visto la comparsa sul
mercato di molti prodotti e quindi ne ricordano il periodo in cui non
esistevano; si sono informati a lungo soltanto con la TV,
necessariamente
– la Generazione X (26/41): sono entrati nel mondo del lavoro negli anni
'90, e sono una fascia piu' piccola (famiglie meno numerose, madri
lavoratrici); abituati alla tecnologia e al cambiamento; hanno ottenuto in
meno tempo, rispetto alla generazione precedente, condizioni di lavoro
piu' consone e favorevoli
– la Generazione Y o anche “Millennials” (18/25): hanno iniziato a
lavorare nel 2000, immersi nella tecnologia multimediale, nel mondo
globalizzato; disponibili alla mobilita', dovranno cambiare lavoro 7/10
volte e probabilmente anche carriera. Questi danno il Web 2.0 per
scontato.
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18. Non e' SE ma QUANDO
… e quando e' adesso. Dunque ?
Si impara solo partecipando
...ma con qualche aiuto si puo' riconoscere l'acqua bollente senza
doversi proprio scottare
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