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Il quadro legislativo di riferimento per gli impianti di protezione
attiva
Piergiacomo Cancelliere
Coordinatore del Gruppo di lavoro UNI “Sistemi automatici di
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Nella progettazione, erogazione di un servizio, fabbricazione
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norme ISO, IEC, EN, CEI, UNI, conferisce presunzione di
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…
3. L’applicazione della normazione tecnica volontaria citata nel
presente allegato (es. norme ISO, IEC, EN, UNI, CEI, …)
conferisce presunzione di conformità, ma rimane volontaria e
non è obbligatoria, a meno che non sia resa cogente da altre
disposizioni regolamentari.
…
Regolamentazione di Prevenzione Incendi
I Decreti di progettazione della sicurezza antincendio delle attività
soggette e per i luoghi di lavoro:
fissano la prestazione da raggiungere.
Le norme tecniche volontarie nazionali (le norme UNI ed UNI EN,
…) rappresentano:
«il miglior modo per poter dimostrare di aver realizzato la
soluzione tecnica per soddisfare la prestazione fissata dai
regolamenti di P.I.»
Codice di Prevenzione Incendi: I livelli di prestazione IRAI S.7
La tabella sottostante si riportano i livelli di prestazione attribuibili agli ambiti dell’attività
per la presente misura antincendio.
Livello di prestazione Descrizione
I Rivelazione e diffusione dell'allarme di incendio mediante sorveglianza
degli ambiti da parte degli occupanti dell'attività.
II Rivelazione manuale dell'incendio mediante sorveglianza degli ambiti da
parte degli occupanti dell'attività e conseguente diffusione dell'allarme
III Rivelazione automatica dell’incendio e diffusione dell'allarme mediante
sorveglianza di ambiti dell’attività.
IV Rivelazione automatica dell’incendio e diffusione dell'allarme mediante
sorveglianza dell'intera attività.
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Codice di Prevenzione Incendi: Soluzioni
progettuali per IRAI S.7
Individuare e progettare sistemi più adatti alla rivelazione
dell’incendio negli ambiti sorvegliati ed alla successiva
diffusione dell’allarme incendio all’attività:
Soluzione Conforme «norma tecnica UNI 9795 e funzioni
secondo EN 54-1».
Se solo per la salvaguardia dei beni in ambiti con presenza
occasionale e di breve durata di personale addetto, possono
essere omesse le prescrizioni per la salvaguardia degli
occupanti (es. sistema EVAC, …).
Livello di
prestazione
Aree sorvegliate Funzioni minime degli IRAI
Funzioni
principali
Funzioni secondarie Funzioni di
evacuazione ed
allarme
Funzioni impianti
[1]
I - [2] [3] [4]
II - B, D, L, C - [9] [4]
III [12] A, B, D, L, C E, F [5], G, H,
N [6]
[9] [4] o [11]
IV Tutte A, B, D, L, C E, F [5], G, H,
M [7], N, O [8]
[9] o [10] [11]
[1] Funzioni di avvio protezione attiva ed arresto o controllo di altri impianti o sistemi.
[2] Non sono previste funzioni, la rivelazione e l’allarme sono demandate agli occupanti.
[3] L’allarme è trasmesso tramite segnali convenzionali codificati nelle procedure di emergenza (es. a voce, suono di campana, accensione di
segnali luminosi, …) comunque percepibili da parte degli occupanti.
[4] Demandate a procedure operative nella pianificazione d’emergenza.
[5] Funzioni E ed F previste solo quando è necessario trasmettere e ricevere l’allarme incendio.
[6] Funzioni G, H ed N non previste ove l’avvio dei sistemi di protezione attiva e controllo o arresto altri impianti sia demandato a procedure
operative nella pianificazione d’emergenza.
[7] Funzione M prevista solo se richiesta l’installazione di un EVAC.
[8] Funzione O prevista solo in attività dove si prevedono applicazioni domotiche (building automation).
[9] Con dispositivi di diffusione visuale e sonora o altri dispositivi adeguati alle capacità percettive degli occupanti ed alle condizioni ambientali (es.
segnalazione di allarme ottica, a vibrazione, …).
[10] Per elevati affollamenti, geometrie complesse, può essere previsto un sistema EVAC secondo norma UNI ISO 7240-19 o equivalente.
[11] Automatiche su comando della centrale o mediante centrali autonome di azionamento (asservite alla centrale master), richiede le funzioni
secondarie E, F, G, H ed N della EN 54-1.
[12] Spazi comuni, percorsi d’esodo (anche facenti parte di sistema d’esodo comune) e spazi limitrofi, compartimenti con profili di rischio
Rvita in Cii1, Cii2, Cii3, Ciii1, Ciii2, Ciii3, D1 e D2, aree dei beni da proteggere, aree a rischio specifico.
Funzioni minime IRAI
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Luoghi di Lavoro – D.M. 03/09/202021
«Decreto Valutazione del Rischio e MiniCodice»
4.5 Rivelazione ed allarme
…
2. In esito alle risultanze della valutazione del rischio di incendio
può essere prevista l’installazione di un impianto di rivelazione
allarme incendi (IRAI).
Nota: Per la progettazione dell’IRAI può essere impiegata la norma
UNI 9795.
Luoghi di Lavoro – D.M. 03/09/202021
«Decreto Valutazione del Rischio e MiniCodice»
4.5 Rivelazione ed allarme
…
3. Qualora previsto, l’IRAI deve essere dotato delle seguenti
funzioni principali:
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Nota I segnali acustici di pre-allarme, qualora previsto, e di allarme
incendio (funzione principale C) dovrebbero avere
caratteristiche rispondenti alla norma UNI 11744.
A livello di norma tecnica volontaria sono stati unificati i
«pattern» dei toni di pre-allarme e allarme incendio
UNI 11744:
Diffusione Allarmi:
ALLARME
suono continuo con modello temporale da
applicare a ogni dispositivo sonoro, attivato
da un sistema di rivelazione incendio. Il
modello consisterà in un suono continuo da:
970 Hz ± 50 Hz. (vedi Figura 2).
PREALLARME
suono alternato a dente di sega, con
variazione della frequenza da: (f1) 800
÷ (f2) 970 Hz con durata della
variazione della frequenza (T) pari a 1 s
Piergiacomo Cancelliere, Ph.D.
E-mail piergiacomo.cancelliere@vigilfuoco.it

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Cancelliere 09 12_2021

  • 1. Il quadro legislativo di riferimento per gli impianti di protezione attiva Piergiacomo Cancelliere Coordinatore del Gruppo di lavoro UNI “Sistemi automatici di rivelazione incendi”
  • 2. Nella progettazione, erogazione di un servizio, fabbricazione di un prodotto, quale obblighi abbiamo?
  • 3. Nella progettazione, erogazione di un servizio, fabbricazione di un prodotto, quale obblighi abbiamo? Il progettista, il fabbricante, l’organizzazione che eroga dei servizi, hanno uno solo obbligo: Progettare, realizzare, fabbricare un prodotto o erogare un servizio «A REGOLA DELL’ARTE» Tutte le norme tecniche (UNI, CEI, CENELEC, …) sono «STANDARD VOLONTARI», ma hanno il grande vantaggio che, se adottate, sono PRESUNZIONE DI REGOLA DELL’ARTE!
  • 4. Codice, – D.M. 18/10/2019 G.1.14 Protezione Attiva 16. Regola dell’arte: stadio dello sviluppo raggiunto in un determinato momento storico dalle capacità tecniche relative a prodotti, processi o servizi, basato su comprovati risultati: - scientifici, - tecnologici - sperimentali. Fermo restando il rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari applicabili, la presunzione di regola dell’arte è riconosciuta, di prassi, alle norme adottate da Enti di normazione nazionali, europei o internazionali
  • 5. Codice, – D.M. 18/10/2019
  • 6. Codice, – D.M. 18/10/2019
  • 7. Codice, – D.M. 18/10/2019
  • 8. Codice, – D.M. 18/10/2019
  • 9. Codice, – D.M. 18/10/2019
  • 10. Luoghi di Lavoro – D.M. 01/09/202021 «Decreto Controlli» Art. 3. Controlli e manutenzione degli impianti e delle attrezzature antincendio … 2. L’applicazione della normazione tecnica volontaria, come le norme ISO, IEC, EN, CEI, UNI, conferisce presunzione di conformità, ma rimane volontaria e non obbligatoria, a meno che non sia resa cogente da altre disposizioni. …
  • 11. Luoghi di Lavoro – D.M. 03/09/202021 «Decreto Valutazione del Rischio e MiniCodice» 4. Strategia antincendio … 3. L’applicazione della normazione tecnica volontaria citata nel presente allegato (es. norme ISO, IEC, EN, UNI, CEI, …) conferisce presunzione di conformità, ma rimane volontaria e non è obbligatoria, a meno che non sia resa cogente da altre disposizioni regolamentari. …
  • 12. Regolamentazione di Prevenzione Incendi I Decreti di progettazione della sicurezza antincendio delle attività soggette e per i luoghi di lavoro: fissano la prestazione da raggiungere. Le norme tecniche volontarie nazionali (le norme UNI ed UNI EN, …) rappresentano: «il miglior modo per poter dimostrare di aver realizzato la soluzione tecnica per soddisfare la prestazione fissata dai regolamenti di P.I.»
  • 13. Codice di Prevenzione Incendi: I livelli di prestazione IRAI S.7 La tabella sottostante si riportano i livelli di prestazione attribuibili agli ambiti dell’attività per la presente misura antincendio. Livello di prestazione Descrizione I Rivelazione e diffusione dell'allarme di incendio mediante sorveglianza degli ambiti da parte degli occupanti dell'attività. II Rivelazione manuale dell'incendio mediante sorveglianza degli ambiti da parte degli occupanti dell'attività e conseguente diffusione dell'allarme III Rivelazione automatica dell’incendio e diffusione dell'allarme mediante sorveglianza di ambiti dell’attività. IV Rivelazione automatica dell’incendio e diffusione dell'allarme mediante sorveglianza dell'intera attività. NEW!!
  • 14. Codice di Prevenzione Incendi: Soluzioni progettuali per IRAI S.7 Individuare e progettare sistemi più adatti alla rivelazione dell’incendio negli ambiti sorvegliati ed alla successiva diffusione dell’allarme incendio all’attività: Soluzione Conforme «norma tecnica UNI 9795 e funzioni secondo EN 54-1». Se solo per la salvaguardia dei beni in ambiti con presenza occasionale e di breve durata di personale addetto, possono essere omesse le prescrizioni per la salvaguardia degli occupanti (es. sistema EVAC, …).
  • 15. Livello di prestazione Aree sorvegliate Funzioni minime degli IRAI Funzioni principali Funzioni secondarie Funzioni di evacuazione ed allarme Funzioni impianti [1] I - [2] [3] [4] II - B, D, L, C - [9] [4] III [12] A, B, D, L, C E, F [5], G, H, N [6] [9] [4] o [11] IV Tutte A, B, D, L, C E, F [5], G, H, M [7], N, O [8] [9] o [10] [11] [1] Funzioni di avvio protezione attiva ed arresto o controllo di altri impianti o sistemi. [2] Non sono previste funzioni, la rivelazione e l’allarme sono demandate agli occupanti. [3] L’allarme è trasmesso tramite segnali convenzionali codificati nelle procedure di emergenza (es. a voce, suono di campana, accensione di segnali luminosi, …) comunque percepibili da parte degli occupanti. [4] Demandate a procedure operative nella pianificazione d’emergenza. [5] Funzioni E ed F previste solo quando è necessario trasmettere e ricevere l’allarme incendio. [6] Funzioni G, H ed N non previste ove l’avvio dei sistemi di protezione attiva e controllo o arresto altri impianti sia demandato a procedure operative nella pianificazione d’emergenza. [7] Funzione M prevista solo se richiesta l’installazione di un EVAC. [8] Funzione O prevista solo in attività dove si prevedono applicazioni domotiche (building automation). [9] Con dispositivi di diffusione visuale e sonora o altri dispositivi adeguati alle capacità percettive degli occupanti ed alle condizioni ambientali (es. segnalazione di allarme ottica, a vibrazione, …). [10] Per elevati affollamenti, geometrie complesse, può essere previsto un sistema EVAC secondo norma UNI ISO 7240-19 o equivalente. [11] Automatiche su comando della centrale o mediante centrali autonome di azionamento (asservite alla centrale master), richiede le funzioni secondarie E, F, G, H ed N della EN 54-1. [12] Spazi comuni, percorsi d’esodo (anche facenti parte di sistema d’esodo comune) e spazi limitrofi, compartimenti con profili di rischio Rvita in Cii1, Cii2, Cii3, Ciii1, Ciii2, Ciii3, D1 e D2, aree dei beni da proteggere, aree a rischio specifico. Funzioni minime IRAI NEW!!
  • 16. Luoghi di Lavoro – D.M. 03/09/202021 «Decreto Valutazione del Rischio e MiniCodice» 4.5 Rivelazione ed allarme … 2. In esito alle risultanze della valutazione del rischio di incendio può essere prevista l’installazione di un impianto di rivelazione allarme incendi (IRAI). Nota: Per la progettazione dell’IRAI può essere impiegata la norma UNI 9795.
  • 17. Luoghi di Lavoro – D.M. 03/09/202021 «Decreto Valutazione del Rischio e MiniCodice» 4.5 Rivelazione ed allarme … 3. Qualora previsto, l’IRAI deve essere dotato delle seguenti funzioni principali: - B, funzione di controllo e segnalazione; - D, funzione di segnalazione manuale; - L, funzione di alimentazione; - C, funzione di allarme incendio. Nota I segnali acustici di pre-allarme, qualora previsto, e di allarme incendio (funzione principale C) dovrebbero avere caratteristiche rispondenti alla norma UNI 11744.
  • 18. A livello di norma tecnica volontaria sono stati unificati i «pattern» dei toni di pre-allarme e allarme incendio UNI 11744: Diffusione Allarmi: ALLARME suono continuo con modello temporale da applicare a ogni dispositivo sonoro, attivato da un sistema di rivelazione incendio. Il modello consisterà in un suono continuo da: 970 Hz ± 50 Hz. (vedi Figura 2). PREALLARME suono alternato a dente di sega, con variazione della frequenza da: (f1) 800 ÷ (f2) 970 Hz con durata della variazione della frequenza (T) pari a 1 s
  • 19. Piergiacomo Cancelliere, Ph.D. E-mail piergiacomo.cancelliere@vigilfuoco.it