1. Istituto Magistrale Amedeo di Savoia Duca
d’Aosta
Liceo delle Scienze Sociali
Classe 5i – a.s. 2012-2013
PROGETTO CARCERE:
Gruppo che ha intervistato la psicologa
Bacco Matteo, D’Isep Caterina, Iliaz Anda, Mattiello Silvia,
Polegato Scilla e Serena Marenzi.
(Prof. Gabriella Peracchi)
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2. LO PSICOLOGO IN CARCERE
Relazione dell’incontro con la psicologa Donzella Giovanna.
Il giorno 20 Dicembre 2012 abbiamo incontrato presso
l’associazione di volontariato “Granello di senape”,”la
psicologa del circondariale di Padova,
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3. Presentazione degli incontri
Progetto carcere svolto dalla classe 5°i.
Gruppo intervista alla psicologa
a cura di:
Bacco Matteo, D’Isep Caterina, Iljaz Anda, Mattiello Silvia,
Polegato Scilla e Marenzi Serena.
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4. INDICE
• 1. SERVIZIO NUOVI GIUNTI;
• 2. SERVIZIO DI OSSERVAZIONE E
TRATTAMENTO;
• 3. SERVIZIO TOSSICODIPENDENTI;
• 4. SVOLGIMENTO DEI COLLOQUI.
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5. Servizio nuovi giunti
COS’E’:
.
E’ la prima fase che attraversano le persone subito
dopo l’arresto; è previsto per solo 17 carceri in
Italia, carceri considerate a rischio. Ha la finalità di
individuare i soggetti pericolosi per se stessi e per
gli altri. Dopo il colloquio si tengono le visite
mediche, dove il detenuto deve dichiarare se è un
soggetto tossicodipendente o meno per poterlo poi
dislocare negli altri due servizi.
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6. CENNI STORICI
Nel 1987 è istituito il “Servizio Nuovi Giunti”: si compone di un
presidio psicologico (con la presenza di psichiatri, psicologi,
criminologi) che affianca i medici, con lo scopo di individuare i
soggetti a rischio, sulla base della diagnosi psicopatologica. I
nuovi giunti diagnosticati a rischio sono destinati ad un reparto
specifico.
Negli anni duemila, sono emanate altre indicazioni per la
riduzione dei suicidi in carcere. Il Servizio Nuovi Giunti è
sostituito dal Servizio di Accoglienza per le persone provenienti
dalla libertà. L’obiettivo del servizio è sempre quello di
attenuare gli effetti traumatici della privazione della libertà e di
predisporre gli interventi a tutela della incolumità fisica e
psichica conseguenti all’ingresso in istituto. Nell’ambito del
servizio le funzioni dello psicologo sono espletate da
professionisti ai sensi dell’art. 80 O.P., prevedendone una
maggiore presenza temporale in istituto.
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7. Osservazione e trattamento
A COSA SERVE:
L'obiettivo della rieducazione viene perseguito,
nella fase dell'esecuzione della pena, attraverso
un complesso di attività, di misure e
interventi, rivolti a condannati e internati che
prende il nome di trattamento rieducativo.
Il trattamento deve essere individualizzato e
diretto a promuovere un processo di
modificazione degli atteggiamenti che sono da
ostacolo ad un’effettiva partecipazione sociale in
modo da poter
perseguire l'obiettivo
finale che consiste nel
reinserimento sociale dei condannati.
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8. All’elaborazione del programma di trattamento
individualizzato si giunge dopo una fase di osservazione
della personalità, attività “diretta all'accertamento dei
bisogni di ciascun soggetto connessi alle eventuali
carenze fisico-psichiche, affettive, educative e sociali,
che sono state di pregiudizio all'instaurazione di una
normale vita di relazione” (art. 27, c. 1, del regolamento
di esecuzione, D.P.R. 30 giugno 2000, n. 230).
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9. Oltre ad offrire elementi utili per individuare
interventi ed offerte trattamentali, quanto
acquisito nella fase di osservazione è
importante per una riflessione sulle condotte
antigiuridiche poste in essere dal condannato,
sulle motivazioni e sulle conseguenze negative
delle stesse nonché sulle eventuali azioni di
riparazione delle conseguenze
del reato.
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10. L’osservazione inizia con l’ingresso in carcere e
segue l’individuo fino al termine
dell’esecuzione penale, rilevando così i
mutamenti che a livello personale e di vita di
relazione si manifestano, verificando i risultati
degli interventi attuati, aggiornando il
programma di trattamento sulla base dei
progressi o delle difficoltà che si registrano
nel corso dell’esecuzione della pena.
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11. SERVIZIO TOSSICODIPENDENTI
• I soggetti dichiarati tossicodipendenti vengono collocati al
servizio per tossicodipendenti. Questo servizio nasce con
l'emanazione della legge Gozzini del 1975 ed è diretto
all'osservazione di soggetti tossicomani. Qualora un detenuto
richieda un trattamento in questo servizio deve presentare gli
esami del sangue o, se vengono superati i primi 3 giorni di
carcerazione, l’esame del capello, che individua ogni droga
assunta.
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12. Svolgimento degli incontri tra detenuti
e psicologi
Per quanto riguarda l'articolazione degli
incontri, la Psicologa ha spiegato che devono
avvenire entro le 23 ore mensili. Il numero
attuale di ore è insoddisfacente ed il lavoro
viene intralciato ulteriormente dal fatto che ci
sono 380 psicologi divisi fra 230 carceri in
tutta Italia. Gli educatori segnalano agli
psicologi i casi particolari da seguire.
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13. Nonostante le difficoltà che possono avere questi
incontri, la psicologa li reputa utili, soprattutto perchè
sono per lo più legati alla concessione delle misure
alternative (l'affidamento in prova al Servizio Sociale,
l'affidamento in prova in casi particolari, la sospensione
dell'esecuzione pena per tossicodipendenti, detenzione
domiciliare, detenzione domiciliare speciale, misure
alternative per condannati in aids conclamata, o affetti
da grave deficienza immunitaria, o altra malattia
particolarmente grave, semilibertà, permessi di
necessità, permessi premio).
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14. Curiosità
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La psicologa considera differente il comportamento di uomini e donne
durante il colloqui: ritiene che le donne siano più restie ad instaurare un
dialogo o un rapporto di fiducia e soprattutto più aggressive degli uomini
durante il colloquio. Gli uomini sono invece tendenzialmente più cauti
verso una figura femminile.
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