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Energia che viene dal niente
di Stefan Marinov
Il quinto volume della mia collana scientifica THE THORNY
WAY OF TRUTH è dedicato quasi completamente alla
macchina TESTATIKA.
Ho presentato tale macchina anche in un lungo articolo del
giornale tedesco di scienza alternativa RAUM UND ZEIT
(numero 40 di quest'anno).
Personalmente non ho smontato la macchina e non ne
possiedo disegni tecnici. I disegni che sono pubblicati nel
mio libro sono stati eseguiti da persone che hanno
esaminato la macchina (Albert Hauser, Danimarca)o che
l'hanno vista solamente in fotografia (Don Kelly, Florida).
Credo, però, che neppure nella Comunità Methernitha, dove
negli ultimi dieci anni - sotto la guida di Paul Baumann -
sono state realizzate diverse macchine TESTATIKA,
esistano disegni tecnici dettagliati.
Le fotografie - di ottima qualità - che presento nelle mie
pubblicazioni (come quella sulla copertina di FRIGIDAIRE)
mi sono state date dalla Comunità Methernitha, con la
quale sono strettamente legato, e sono di sua proprietà.
In sostanza, devo dire che non sono a conoscenza di tutto il
"segreto" della macchina e per questo non so se, anche
disponendo di un laboratorio ben attrezzato, sarei capace di
riprodurla. E' ovvio, dunque, che il lettore non sarebbe in
grado di ricostruire la macchina dopo la lettura delle mie
pubblicazioni (e dovrebbe....continuare a pagare la bolletta
dell'ENEL!). Però, se approfondisse il mio libro, sarebbe in
grado di capirne il fondamento fisico di cui do qui una breve
sintesi.
L'inventore della macchina, Paul Baumann, è arrivato alla
sua scoperta - in grado di rivoluzionare in pochi anni la vita
sull'intero pianeta - seguendo non già la logica
scientifica,ma una via intuitiva per la quale l'ispirazione è
stata il fattore determinante. Ciò nonostante, la sua
macchina rappresenta, nei principi, una ripetizione di
macchine già note. La prima macchina con moto perpetuo
che Baumann costruì, in una prigione svizzera, nella
seconda metà degli anni settanta, rappresenta quasi una
replica dell'elettromotore perpetuo del Padre Giuseppe
Zamboni; una variante di tale elettromotore da 140 anni si
muove nel Clarendon Laboratory dell'Università di Oxford,
senza che, in questi 140 anni, alcuna sorgente energetica
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abbia fornito energia per il mantenimento del suo
movimento.
La prima macchina di Baumann era costituita,
essenzialmente, da una leva metallica attirata da un
elettrodo positivo che, nel contatto la caricava di elettricità
positiva. Le forze di Coulomb respingevano la leva, e la sua
estremità opposta contattava un elettrodo negativo che la
caricava negativamente; in tal modo la leva era di nuovo
attirata dall'elettrodo positivo ricominciando il ciclo.
La differenza tra elettromotore perpetuo di Zamboni e la
prima macchina di Baumann consisteva nel fatto che,
mentre nel primo gli elettrodi sono collegati a due poli di
una pila a secco che fornisce una tensione di 3-4 mila volt,
nella seconda i due elettrodi erano collegati ai poli di un
condensatore che si carica ad una tensione iniziale
mediante un movimento della mano.
Dunque l'elettromotore perpetuo di Zamboni ricarica la sua
pila che fornisce la forza propulsiva, mentre l'elettomotore
perpetuo di Baumann ricarica il condensatore che fornisce
la forza propulsiva. La fisica attuale nega che ciò possa
avvenire, in quanto verrebbe contraddetta la cosiddetta
"legge di conservazione dell'energia".
Ma Baumann, che non ha letto libri di fisica, l'ha realizzata
e, nella fisica, vale non ciò che sta scritto nei libri, ma ciò
che gli esperimenti dimostrano. Io non ho visto questa
prima macchina, e riferisco quanto mi ha detto Baumann
stesso. Nell'anno 1978, nella prigione svizzera in cui
scontava una condanna - seguita ad una falsa accusa - di
sette anni, Baumann realizzò le due macchine con le quali
sono fotografato.
Marinov con le due prime
macchine TESTATIKA a un disco
(le macchine TESTATIKA più
potenti hanno due disci contro-
rotanti come nel generatore di
Wimshurst). Paul Baumann ha
costruito le due macchine qui
raffigurate nel 1978, in una
prigione svizzera, dove, con una
accusa falsificata, scontava sette
anni di galera. (Noi, ingenui,
pensiamo che solo in Russia si
finisca in galera innocenti!). E'
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interessante notare che il
perpetuum mobile di Baumann
inizialmente era realizzato non
con un disco rotante ma con una
leva, basato sullo stesso
principio dell'elettromotore
perpetuo dello scienziato
veronese G. Zamboni, del secolo
scorso, e descritto dallo stesso
Zamboni nel suo libro intitolato
appunto "Sull'elettromotore
perpetuo" . Un orologio costruito
secondo tale principio di
Zamboni è in funzione da 140
anni nel laboratorio Clarendon
dell'Università di Oxford, ma i...
"rinoceronti" aspettano che si
fermi da un minuto all'altro!
Queste sono macchine TESTATIKA con un disco rotante. Le
macchine da lui costruite negli ultimi anni, una volta uscito
di prigione, sono a due dischi contro-rotanti. Il diametro dei
primi dischi è di una ventina di centimetri, e quello delle
macchine a due dischi è di 50 centimetri. Attualmente sono
in costruzione macchine con dischi di 100 e 200 centimetri.
In sostanza la macchina TESTATIKA rappresenta un
cosiddetto "generatore di influenza".
I primi generatori di influenza sono stati costruiti da
Topler, a Riga e da Holtz, a Berlino, negli anni sessanta del
secolo scorso. Il generatore di influenza più conosciuto è
quello di Whimshurst; ed è a questo che, in effetti,
assomigliano le TESTATIKA a due dischi contro-rotanti.
Nel V volume del mio THE THORNY WAY OF TRUTH (TWT-
V), ho riprodotto gli articoli più importanti del secolo
passato (quasi tutti pubblicati negli ANNALEN DER PHYSIK
di Poggendorf) dedicati ai generatori di influenza oltre al
brano che l'enciclopedia Treccani dedica all'argomento.
Le macchine di influenza possono essere non solo
generatori, ma anche motori. L'effetto motore è stato
osservato per la prima volta da Holtz, nel suo generatore di
influenza, anche se dobbiamo notare che il primo motore
elettrostatico era stato costruito da Franklin già nel XVIII
secolo.
Poggendorf fu invece il primo ad osservare che un motore
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elettrostatico, che ottiene la sua propulsione da un
condensatore inizialmente caricato ad alta tensione
(dell'ordine di parecchie migliaia di volt), ricarica il suo
condensatore durante la rotazione. Poggendorf (v. TWT-V)
osserva che durante i due anni in cui ha sperimentato il suo
motore elettrostatico non è stato in grado di capire gli
effetti strani che compaiono. Questa sperimentazione di
Poggendorf non è più stata ripetuta.
Io credo che Baumann sia il secondo scienziato che non
solo abbia capito che un motore elettrostatico può
ricaricare il suo condensatore, ma che abbia anche
realizzato questa ricarica con un ciclo chiuso, trasformando
il millenario sogno del moto perpetuo in una realtà, anche
se, debbo ripetere, io non ho compreso esattamente come
questa ricarica avvenga.
Ma la macchina TESTATIKA non solo mantiene il suo
movimento da sola, essa produce anche energia libera in
abbondanza.
La macchina R.A.F. costruita
da Marinov nel 1988 a Graz,
che presenta un potente
Ampère rotante con contatti
striscianti e un disco di
Faraday cementato. Il ponte di
Ampère rotante è un
elettromotore senza statore. Il
rotore qui sopra ruota perché
le forze magnetiche, con le
quali le correnti nelle gambe
dei ponti agiscono sulle
correnti sulle correnti nelle
braccia, creano un momento
rotativo, ma le forze
magnetiche con le quali le
correnti nelle braccia agiscono
sulle correnti nelle gambe,
NON creano un momento
rotativo, a causa della
violazione della terza legge di
Newton
nell'elettromagnetismo.
Qualunque bambino può
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calcolare queste forze,
procedendo dall'equazione
fondamentale di Lorentz. Solo
gli scienziati, con le loro teste
grandi come sincrotoni, sono
incapaci di farlo e dicono che il
ponte di Ampère rotante non
può ruotare.
Le macchine con cui sono fotografato (una delle quali è
anche in copertina), producono alcune centinaia di watt di
energia libera. Quelle a due dischi producono quasi 3
Kilowatt di energia libera in forma di corrente continua di
una decina di ampère e con una tensione di 300 volt - su un
resistore esterno di 30 ohm; nel contempo, i dischi rotanti
della macchina hanno una potenza meccanica molto bassa
che non supera 1 watt.
Lavorando con motori elettrici da tanti anni sono in grado
di stabilire la potenza meccanica di un motore (ovviamente
con approssimazione) con le sole mani. I dischi della
TESTATIKA si possono fermare facilmente con un dito,
mentre ognuno sa bene che il rotore di un qualunque altro
generatore che produca 3KWatt di energia elettrica ti
spezzerebbe tutte le dita se si tentasse di fermarlo con le
mani.
Da ciò ci deduce che l'autogeneratore TESTATIKA rivela una
potenza meccanica frenante che non corrisponde
all'energia elettrica fornita.
Ho fatto anche questo esperimento decisivo: ho messo la
macchina in rotazione con alcune spinte iniziali della mano,
quindi l'ho lasciata ruotare - senza che consumasse energia
elettrica - lasciando aperti i due elettrodi d'uscita dei grandi
condensatori. Poi ho collegato un resistore esterno a questi
elettrodi d'uscita: immediatamente il resistore ha iniziato a
scaldarsi, ma la macchina non ha mostrato alcuna
variazione nella rotazione.
E' noto che, invece, con un generatore convenzionale in un
caso analogo si avrebbe una diminuzione della velocità
rotativa.
Questo dimostra che l'autogeneratore TESTATIKA non frena
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quando produce energia elettrica.
Come si spiega questo strano effetto, che, peraltro, ho
rilevato - anche se in misura molto debole - nelle mie
macchine ADAM e MAMIM COLIU? (Apparatus Discovered in
Austria by Marinov e MArinov's Motional-transformer
INductor COupied with a LIghtly rotating Unit - vedi TWT-II
e IV).
L'esperimento coupled
shutters con il quale
Marinov ha misurato, a
Graz, la velocità assoluta
della Terra ottenendo (nel
febbraio del 1984) la
grandezza v=360 (più o
meno 40 Km/sec).
Einstein dice che non si
può fare una
sincronizzazione
istantanea di due eventi
in due posti
diversi...mentre ogni
bambino è in grado di
realizzare questa
sincronizzazione con due
dischi perforati solidali ad
un asse rotante. (Ogni
bambino, ma non i
rinoceronti dei
megalaboratori!)
Mi sono costruito, con poche ore di lavoro, un motore
elettrostatico ed ho visto che comincia a ruotare solamente
quando la tensione fornita (da un condensatore caricato o
da qualunque sorgente di tensione costante) supera il
valore di alcune migliaia di volt.
Dunque per me era chiaro che se questo mio motore
caricasse con influenza un condensatore con una tensione
di alcune centinaia di volt, sul disco non apparirebbe alcun
momento frenante apprezzabile. Paul Baumann ha fatto
esattamente questo: con il suo generatore di influenza
carica con bassa tensione condensatori di grande capacità
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(condensatori speciali che ho visto per la prima volta).
Durante questa carica non agisce nessun momento
frenante apprezzabile sul disco della macchina. E siccome
la quantità di elettricità immagazzinata nei condensatori è
notevole, il resistore collegato è notevole, il resistore
collegato ai loro elettrodi fornisce una notevole energia
termica.
La macchina TESTATIKA ha diversi condensatori (nel
modello a due dischi il loro numero arriva a 10), che,
secondo me, sono due tipi: i condensatori di piccola
capacità sono caricati ad alta tensione (migliaia di volt) e
sono quelli che si autoricaricano e che creano il momento
propulsivo dei dischi; quelli di grande capacità, che
forniscono energia libera, sono caricati a bassa tensione
(alcune centinaia di volt) e non creano momento frenante
sui dischi rotanti.
Dunque, secondo me, il "segreto" della macchina
TESTATIKA è molto semplice, ma se Baumann è il primo
uomo su questa terra che l'ha scoperto, allora dobbiamo
ammettere che o lui è una persona divinamente illuminata
o noi siamo estremamente stupidi.
Come si spiega la stranezza che nessun fisico sia riuscito a
realizzare un moto perpetuo sulla base dell'elettrostatica?
Penso che la risposta stia nel fatto che tutti i costruttori di
generatori di influenza hanno cercato di caricare
condensatori ad alta tensione per mostrare gli stupendi
effetti che tali alte tensioni producono (i generatori
d'influenza contemporanei, del tipo van de Graff),
producono tensioni di milioni di volt). Tali generatori hanno
momenti frenanti notevoli. D'altra parte, i motori
elettrostatici, data la loro potenza meccanica, non possono
far concorrenza ai motori elettromagnetici, la cui potenza
meccanica può essere sviluppata a volontà. Questa è la
ragione per cui l'umanità costruisce praticamente solo
motori elettrodinamici, mentre i motori elettrostatici
costituiscono solo una curiosità.
In questi ultimi anni uno scienziato americano di origine
russa, Oleg Efimenko, ha realizzato diversi motori
elettrostatici di questo tipo.
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Sono stati realizzati anche motori elettrostatici con un
lungo filo verticale (decine di metri) usando come sorgente
energetica il gradiente del campo elettrico terrestre (si sa
che il campo elettrico terrestre cambia di 100 volt per
metro verticale).
Ma la macchina TESTATIKA non ha un simile tipo di
"antenna". E' inutile anche ipotizzare che essa riceva
energia dalle onde elettromagnetiche o dalle particelle
cosmiche che attraversano la nostra atmosfera. Nessun
fisico sarebbe in grado di risolvere tecnicamente il
problema con tale tipo di energia né riuscirebbe a mettere
in moto un disco che non ha nessun contatto strisciante
(l'unico contatto del disco rotante di plastica con la
macchina è costituito dai cuscinetti a sfera su cui ruota).
Non si può che concludere, dunque, che la TESTATIKA è
PERPETUUM MOBILE classico e, ovviamente, viola la legge
di conservazione dell'energia. La TESTATIKA separa gli
elettroni dagli ioni in un pezzo di metallo senza consumare
energia di qualunque tipo e possiamo solamente constatare
come essa produca energia elettrica dal niente.
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