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APPUNTI DI
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE




                      Autore: dariuzzo
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È il complesso delle modalità di divisione del lavoro e del
     coordinamento tra attività interdipendenti tra loro


                                • Divisione del lavoro




                                  • Coordinamento


                                                               3
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Divisione del lavoro


      scomporre un’attività complessa in più
          attività semplici e assegnare la
        responsabilità della loro gestione
                   ad attori diversi



                                               4
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Divisione del lavoro                      Specializzazione/
                                crea      differenziazione

                      crea


  Interdipendenze                     Coordinamento/
                             generano  integrazione
                             fabbisogno


                                                        5
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Specializzazione/differenziazione
• Consente di                • Causa lo sviluppo di
  raggiungere economie         orientamenti cognitivi
  di apprendimento             differenti, quanto ai
  delle conoscenze             valori, ai tratti
  esplicite, delle abilità     culturali, agli assunti
  e delle tecniche             ed alle ipotesi di
  rilevanti per lo             fondo, agli schemi
  svolgimento di un            percettivi ed ai
  compito                      significati attribuiti


                                                         6
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• Transazionale: propria delle               • Semplice: allorquando le
  relazioni di scambio - si riferisce al       relazioni tra gli attori sono
  trasferimento di beni o servizi              univoche o ad una via
  attraverso un’interfaccia tecnicamente
  separabile

• Associativa: propria delle                 • Complessa: allorquando le
  relazioni di associazione - si riferisce     relazioni tra gli attori sono
  alla condivisione di risorse e               biunivoche o a due vie
  all’unione degli sforzi per il
  raggiungimento di un comune scopo



                                                                               7
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Tipo di                semplice        complessa
interdipendenza

transazionale         Sequenziale      Reciproca



associativa           Da risorse    Da azione comune
                       comuni




                                                       8
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è un comportamento individuale e collettivo
   che risponde ad una pluralità di modelli
   è la regolazione efficace delle interdipendenze
   tra gli attori/le attività



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Per                        si intende
            un insieme di azioni ed
       interazioni messe in atto da attori




                                             10
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Per

                      L’unità di analisi elementare


                          Attore organizzativo


          Individui o gruppi di individui caratterizzati da
        percezioni omogenee in relazione al problema sotto
                              esame


                                                              11
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Individui


    Gruppi di interesse o unità organizzative


    Aziende

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L’attore organizzativo è caratterizzato dall’avere impegni e:

 Diritti di azione (diritto di svolgimento delle attività);
 Diritti di decisione (diritto di decidere come svolgere le attività);
 Diritti di informazione e comunicazione (diritto di essere informato sullo
 svolgimento di altre attività);
 Diritti di controllo (diritto di rilevare le azioni o i risultati e di valutarli)
 Diritto di proprietà
 Diritto di ricompensa



                                                                                      13
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L’                                   svolge attività economiche ma è:

                                     •Modello iper-razionale dell’economia
                  Uomo economico

                                     •Modello basato sulle teorie
                  Uomo affettivo     dell’inconscio e dell’affettività

                                     •Modello basato su una concezione
                  Uomo normativo     sovra-socializzata del comportamento
                                     umano


                                     •Modello basato sulla teoria della
               Uomo amministrativo   razionalità limitata. L’ipotesi di fondo è
                                     che le azioni umane derivano da processi
                                     di ricerca e di apprendimento
                                                                           14
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Nell’

Il modello di comportamento individuale si caratterizza
per:


 Una forma di razionalità economica ma limitata;
 La considerazione di elementi a carattere emotivo ed
 affettivo;
 Il fatto di essere empiricamente fondato.



                                                          15
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La teoria della razionalità limitata (Simon)

   È una teoria della ricerca


 L’attività di decisione è un’attività di individuazione e
 soluzione dei problemi
In un mondo in cui i problemi e le alternative sono potenzialmente infiniti, i
processi di ricerca non possono produrre risultati ottimali. Si afferma il
concetto di accettabilità;
Le risorse cognitive dell’uomo sono limitate rispetto alla specificazione e
alla conoscenza completa dei problemi che interessa risolvere.

                                                                          16
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Differenti modalità di strutturazione degli
     attori e differenti combinazioni di meccanismi
            di coordinamento definiscono una




        I modelli di divisione delle risorse e delle attività tra attori e il
     coordinamento tra questi a vari livelli (individuale e di mansione, di
    gruppo e di unità organizzative, di impresa e di reti tra imprese) sono
       analizzati come configurazioni allocative di diritti e obblighi di
          informazione, decisione, controllo, ricompensa e proprietà.

                                                                            17
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La razionalità umana è una risorsa scarsa, le capacità cognitive non
      sono illimitate e le principali forme di organizzazione complessa
    conosciute si possono spiegare come meccanismi di riduzione della
      complessità informativa e di risparmio della risorsa più preziosa
 dell’uomo – la capacità di risolvere problemi, di apprendere, di decidere.


                                                                        18
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L’
                               svolge



Per definirsi economiche non è essenziale che le attività siano valorizzabili
in termini monetari, ma importa che esse assorbano risorse scarse per un
      uso definito, per produrre un certo tipo di output e non un altro



                                                                          19
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Efficienza
 La realizzazione dell’output risparmiando risorse materiali e cognitive

 Efficacia
 La realizzazione dell’output avviene pervenendo ai risultati desiderati

 Pareto-efficienza
 Soluzioni tali per cui non se ne possano trovare altre che comportino
 incrementi di utilità per uno o più attori senza danno per altri

 Equità
 Sostanziale: che cosa spetta a chi
 Procedurale: come si raggiunge una soluzione
                                                                           20
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Rappresentano un potenziale di azione e di generazione di
   valore accumulabile e relativamente indipendente dagli
                    specifici impieghi




                                                              21
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secondo Grandori (1999)


   Risorse umane            Risorse tecnologiche          Risorse finanziarie

Insiemi di conoscenze     Strumenti che                Sono indipendenti da
e competenze;              incorporano e reificano       specifici usi o specifici
                           conoscenze e competenze;      attori;
Sono difficilmente
separabili dagli attori;   Sono indipendenti dai        Sono le risorse più
                           loro ideatori e produttori;   facilmente trasferibili.
Sono difficilmente
trasferibili.              Sono trasferibili.




                                                                                     22
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23
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sono acquisite in modo non critico



                sono conoscenze accettate per convenzione, non
                soggette a discussione o a verifica



             le azioni organizzative che ne derivano saranno più
             inerti e maggiormente soggette a processi di selezione
             naturale e sociale
                                                                      24
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sono acquisite dall’attore attraverso la propria esperienza o
                attraverso l’osservazione di esperienze altrui


                  sono conoscenze non facilmente codificabili
                  e trasferibili tra soggetti



             le azioni organizzative che ne derivano sono soggette a
             processi di apprendimento osservativo e vicario


                                                                           25
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Sono acquisite tramite procedure razionali di ricerca e di
                 apprendimento



                 Sono conoscenze codificabili e facilmente trasferibili



                 Le azioni organizzative che ne derivano sono soggette a
                 procedure razionali di ricerca ed apprendimento



                                                                              26
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Conoscenze esplicite

                         Conoscenze
                         esperenziali

                           Conoscenze
                         paradigmatiche



                                             27
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Insieme delle caratteristiche
                      strutturali dell’attore
                      Delle risorse che può mobilitare al
                      suo interno
                      Di ciò che “è capace di fare”




                                                       28
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1 Stratificazione e combinabilità delle
  competenze
2 Specificità e specializzazione delle
  competenze




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1 Stratificazione e combinabilità
         delle competenze



                        Preparazione     Conoscenze esplicite
                        professionale


                      Skills e abilità        Conoscenze tacite


                                                     Conoscenze
             Competenze innate                       paradigmatiche

                                                                  30
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2 Specificità e specializzazione
      delle competenze

 La specificità di una competenza rispetto ad un uso o ad
 un’attività
 esprime la differenza tra il valore dei servizi resi in
 quell’attività rispetto al migliore impiego alternativo


  La specializzazione di una competenza
  esprime il grado di divisione del lavoro


                                                            31
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2 Specificità e specializzazione
         delle competenze
                                  Specificità
                       Bassa                         Alta

                                                 Segretaria
       Bassa            Segretaria
                                                personale di
                        d’azienda
                                                  un Ceo
Specializzazione
                                                  Servizi
                          Word                   grafici su
        Alta            processing                misura

                                                               32
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Il possesso di competenze non porta
              automaticamente al loro utilizzo!



      E’ importante la percezione delle proprie
    competenze e il grado di fiducia nelle proprie
                      capacità




                                                     33
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E’ il giudizio che un attore ha della propria
                      capacità di organizzare ed eseguire i corsi
                      d’azione richiesti per tipi definiti di
                      performance


                      E’ la percezione media o globale di sé che un
                      attore sviluppa attraverso una miriade di
                      esperienze su attività specifiche



                      E’ la percezione della probabilità di successo
                      che un attore sviluppa sulle proprie azioni,
                      dalla quale deriva il grado di propensione al
                      rischio


                                                                      34
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L’accesso regolare al feedback sulla
Sperimentazione diretta   propria prestazione è il fattore più
                           sistematico di calibratura dei giudizi di
                           probabilità e confidenza

                           Le persone “aggiustano” i propri
Sperimentazione vicaria   giudizi di auto-efficacia osservando altri
                           attori, dotati di risorse e competenze
                           comparabili, che sono “riusciti”

                           Implica l’uso dell’esperienza per
Modeling                  costruire modelli generali sui
                           comportamenti che possono essere di
                           successo in un dato campo

                                                                35
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Processo psicologico di
                      creazione di un’immagine
                      interna del mondo esterno




                                            36
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Qualunque regola o procedura mentale atta a
         generare o trovare qualcosa che si sta
                       cercando




                         Metodo di ricerca
                      che consente di risparmiare
                           risorse di analisi
                                                    37
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Gli input di un processo
       decisionale
                      1.La definizione dei problemi
                      2.La ricerca di informazioni e
                      alternative
                      3.I giudizi di probabilità
                      4.L’inferenza basata
                      sull’esperienza

                                                       38
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1. La definizione dei problemi
 Soggettiva: è frutto di un modello mentale, di una serie
di percezioni e interpretazioni di un attore

 Elettiva: implica il considerare alcuni aspetti della
   Elettiva
realtà trascurandone altri

 Si distinguono:
   Problemi strutturati: ben definiti, con confini chiari, con un
   numero finito di potenziali alternative per risolverlo, con un’unica
   soluzione

   Problemi non strutturati: non chiaramente definiti, con più di
   una soluzione
                                                                          39
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1. La definizione dei problemi
                          Effetto framing
                                       Adozione di un particolare punto di
                                      vista che esclude gli altri provocando
                                              distorsioni nelle scelte
   Possono verificarsi due tipi di
           distorsioni:
           distorsioni
 Una volta adottato un punto di vista o frame su un problema si
perde la capacità di vederne altri, e questo può generare rigidità e
conflitti
 Il linguaggio in cui sono formulati i problemi sui comportamenti
di scelta può generare un effetto framing (effetto prospettiva)

                                                                          40
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1. La definizione dei problemi

   Frames                           Stili cognitivi
   diversi                              diversi

   Incapacità di vedere aspetti nuovi della realtà
   Difficoltà di comprensione e conflitti tra attori
   con schemi cognitivi diversi




                            Comunicazione intensa
ANTIDOTI                    Curiosità e despecializzazione

                                                              41
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2. La ricerca di informazioni e alternative
                              Tendenza inconsapevole
 Trappola di ricerca          della nostra mente ad
       locale                 indirizzare e limitare la
                              ricerca in certe direzioni


                        Antidoti

                                         Check-list

                                         L’uso dei gruppi

                                                           42
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La trappola dell’autoconferma

                             Tendenza a cercare esempi confermativi
                            alle proprie ipotesi d’azione piuttosto che
                                          contro-esempi


Errori di attribuzione causale
                           Se i risultati delle azioni sono positivi, il
                           decisore tende ad attribuirsi il merito; se
                           i risultati sono negativi, il decisore tende
                              ad attribuire la causa ad altri fattori
                                                                   43
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STRATEGIE DI DECISIONE

                      •Modelli di razionalità deduttiva basati su
                      calcoli di ottimizzazione

                      •Modelli di razionalità euristica basati
                      sulla ricerca di soluzioni accettabili

                      •Modelli di razionalità automatica e non
                      calcolativa basati sull’esecuzione di
                      programmi di azione

                                                             44
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Le diverse strategie decisionali
  si definiscono in funzione delle diverse
combinazioni delle seguenti attività cognitive
               fondamentali:
                       •Modalità di definizione degli obiettivi

                       •Modalità di generazione delle alternative

                       •Regole di valutazione e scelta

                       •Regole di apprendimento



                                                                    45
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Le strategie di decisione adottabili in caso
   di razionalità limitata sono diverse e
possono essere valutate comparativamente
          sulla base di tre criteri:
                      •Efficacia, che misura la possibilità di legare le
                      azioni alle preferenze ed agli obiettivi dei decisori

                      •Efficienza, che misura la possibilità di ottenere
                      risparmi sulla risorsa critica e limitata della
                      capacità e dello sforzo cognitivo

                      •Capacità di risoluzione del conflitto tra
                      più attori con diversi obiettivi che si incontrano ed
                      adottano quella strategia


                                                                        46
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MODELLI DI RAZIONALITA’ DEDUTTIVA
             BASATI SU CALCOLI DI




                      Una strategia di ottimizzazione è
                      definita quando il problema è molto
                      strutturato cioè le alternative sono finite
                      e definite

                      Una regola di ottimizzazione prescrive
                      di scegliere, tra le N alternative, quella
                      che porta al decisore l’utilità massima

                                                             47
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Limiti al modello di ottimizzazione
               dell’utilità attesa:
                      •Complessità computazionale (quadro 209);

                      •Problema di conoscenza limitata per la presenza di
                      un problema poco strutturato;

                      •La scarsità di risorse che genera avversione al
                      rischio (effetti di ricchezza);

                      •Esistenza di più obiettivi in conflitto (l’applicazione
                      di una regola di ottimizzazione richiede la
                      comparabilità delle alternative).



                                                                        48
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MODELLI DI RAZIONALITA’ EURISTICA
      BASATI SULLA RICERCA DI SOLUZIONI



                        Una strategia euristica
                      si afferma in presenza di problemi
                                poco strutturati
                            - in quanto gli obiettivi
                          rilevanti sono molti e poco
                                  comparabili

                              - le alternative sono
                             potenzialmente infinite
                                                           49
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Nelle decisioni euristiche tutte le
ipotesi sono valutate in termini di
accettabilità e non di ottimizzazione


    Si tratta di una strategia di ricerca e di
                 apprendimento
 che prevede la possibilità da parte del decisore
   di modificare tutte le ipotesi nel corso del
   processo per effetto del controllo empirico
                                               50
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La ricerca può avvenire ex ante o ex
       post rispetto all’azione:

                             La ricerca ex ante
                          può essere efficiente se il
                      problema è stabile e le teorie sono
                            note (es. i problemi di
                          investimento tecnologico)

                               La ricerca ex post
                      può essere la strategia migliore se
                        l’affidabilità e la validità delle
                      ipotesi che si possono costruire ex
                                 ante è bassa           51
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MODELLI DI




                           prevedono l’adozione di azioni
                          umane ed economiche guidate da
                         logiche decisionali non calcolative,
                        che non implicano previsioni di costi
                                      e benefici


      Le fonti principali di tali regole sono
     “l’esperienza passata” e le “convenzioni”

                                                          52
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I MODELLI DI



                           • Modelli incrementali

                           • Modelli del rinforzo e
                             cibernetici




                                                      53
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I modelli
                           incrementali
•   sono adottati da attori sprovvisti di obiettivi precisi e con esperienze e
    preferenze piuttosto rudimentali riguardo al problema;
•    prevedono l’adozione di regole di ricerca come regole di “accettabilità” in
    quanto si accettano solo alternative che differiscono molto marginalmente da
    quelle in corso;
•   le azioni incrementali non sempre producono risultati incrementali. E’
    possibile, infatti, che piccole variazioni provochino “grandi variazioni”.




                                                                                   54
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I modelli di rinforzo e
                             cibernetici

• definiscono il problema come scostamento di uno stato di
  “non funzionamento” da uno di “funzionamento”;
• si basano sul principio del rinforzo. Infatti le azioni che
  fanno registrare effetti positivi vengono ritenute in
  memoria come corrette e ripetute in successive simili
  occasioni;
• comportano un risparmio di energia cognitiva ma sono
  applicabili solo a situazioni decisionali, che si ripetono
  con caratteristiche simili nel tempo, e ad azioni facilmente
  reversibili.

                                                             55
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Teoria del rinforzo

         Uso del rinforzo      Incoraggiare           Eliminare
                             i comportamenti       i comportamenti
                                 desiderati          indesiderati

                Attivo      Rinforzo positivo         Punizione



               Passivo      Rinforzo negativo         Estinzione
                             (astenersi dalla   (astenersi dal rinforzo
                                punizione)             positivo)
                                                                     56
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La prestazione come funzione di due fattori:
    Prestazione = F(Motivazione x Capacità)
                                                             Contesto
• Motivazione: insieme dei motivi che ci spingono ad agire, che sono in
relazione a diversi obiettivi e interessi che sono guidati dai processi cognitivi ed
emotivi

• Capacità: insieme delle caratteristiche intellettive dell’individuo, delle abilità
(mentali, meccaniche e psicomotorie), del livello delle conoscenze e del grado di
utilizzo della tecnologia nello svolgimento dell’attività

• Contesto: sistema di fattori situazionali che costituiscono l’ambiente e
definiscono le condizioni all’interno delle quali l’attività lavorativa si svolge

                                                                                       57
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Dimensioni rilevanti della prestazione

Task performance: attività richieste per lo svolgimento della
propria mansione;
Contextual performance: comportamenti che vanno al di là
dello svolgimento dei propri compiti e si riferiscono a tutte
quelle azioni che aumentano l’efficacia organizzativa,
migliorano il clima lavorativo (comportamenti di cittadinanza
organizzativa o prosocial organizational behavior);
Ethical performance: “fare le cose eticamente corrette” .


                                                            58
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Il ruolo della tecnologia
Prestazione = F(Motivazione x Capacità               Tecnologia)

 Si distinguono:

 Task skill-dominated: il fattore più importante ai fini della
 prestazione sono le capacità individuali;

 Task technology-dominated: il fattore più importante ai fini
 della prestazione è la tecnologia.


                                                                 59
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L’insieme dei motivi che ci spingono ad agire, che sono in
 relazione a diversi obiettivi e interessi e che sono guidati da
          processi cognitivi ed emotivi (Pilati, 1995)

Le teorie della motivazione:
 Le teorie del contenuto: sottolineano l’importanza delle cause che
 originano il comportamento in quanto spiegano gli aspetti del
 comportamento stesso, in base ai bisogni umani e ai fattori specifici che
 lo guidano;
 Le teorie del processo: spiegano il modo in cui i comportamenti
 cambiano e il modo in cui una persona comincia ad agire
 differentemente.

                                                                             60
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61
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Un bisogno consiste nella percezione di un gap esistente tra un
    situazione (presente o futura) e uno stato delle cose desiderato e si
   comincia a percepire uno stato di tensione che si cercherà di ridurre


 I bisogni sono classificati in cinque classi di contenuto: bisogni
 fisiologici, di sicurezza, di appartenenza, di stima, di auto-realizzazione;
 I bisogni sono gerarchicamente ordinati da “bisogni di ordine inferiore”
 a “bisogni di ordine superiore”;
 I bisogni di ordine inferiore devono essere sufficientemente soddisfatti
 prima che i bisogni di ordine superiore possano essere concepiti in modo
 sufficientemente forte da spingere all’azione ed orientare il
 comportamento.

                                                                            62
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I bisogni sono classificati in due classi di contenuto: fattori igienici
(esigenze materiali, di consumo, di sicurezza e non nocività ambientale) e
fattori motivanti (esigenze di crescita, sviluppo professionale);
I fattori igienici identificano bisogni percepiti come deficit rispetto ad uno
standard e generano insoddisfazione se non trovano risposte;
I fattori motivanti identificano bisogni percepiti come surplus e sono
generative di spinte positive all’azione per conseguire un’elevata
soddisfazione piuttosto che per correggere una situazione negativa.




                                                                            63
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Le persone acquisiscono o apprendono certi bisogni
            piuttosto che altri, sia dalla cultura della società in cui
          vivono, sia in modo diretto in base alle proprie esperienze

Esistono tre tipi di bisogni:
successo-riuscita (need for achievement)
Bisogno di portare a termine un compito con successo

potere (need for power)
Bisogno di imporsi all’attenzione altrui, di stabilire, mantenere o ristabilire
il proprio prestigio o potere

affiliazione (need for affiliation)
Bisogno di interazione sociale e bisogno di stringere relazioni con altre
persone
                                                                             64
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65
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Gli obiettivi sono concepiti come livelli di aspirazione, traguardi da
  raggiungere che orientano la scelta delle azioni come mezzo per
  raggiungerli




                                Il problema centrale affrontato da
                                questi modelli è stato di capire quale
                                livello degli obiettivi si correli a
                                performance più elevate


                                                                           66
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Nel Goal setting
                                  il livello delle performance
                                        realizzate dipende:
• Dal grado di difficoltà degli obiettivi
(livelli di aspirazione troppo bassi riducono la ricerca; livelli di
    aspirazione troppo alti conducono a non agire);
• Dal grado di precisione degli obiettivi
(si è mostrato come propositi generici del tipo “facciamo del nostro
    meglio” spesso lastricano la strada a far meno bene di quanto si
    potrebbe);
• Dal grado di autodeterminazione degli obiettivi
(gli obiettivi autodeterminati possono essere più bassi di quelli che
    fisserebbero gli altri; d’altro lato essi possono essere accettati con
    maggior convinzione ed impegno).
                                                                             67
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• Definiscono il problema come scostamento di uno stato di “non
  funzionamento” da uno di “funzionamento”;
• Si basano sul principio del rinforzo. Infatti le azioni che fanno
  registrare effetti positivi vengono ritenute in memoria come corrette e
  ripetute in successive simili occasioni;
• Comportano un risparmio di energia cognitiva ma sono applicabili
  solo a situazioni decisionali che si ripetono con caratteristiche simili
  nel tempo e ad azioni facilmente reversibili.




                                                                         68
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Teoria del rinforzo


           Uso del     Incoraggiare i          Eliminare i
           rinforzo    comportamenti         comportamenti
                         desiderati           indesiderati
            Attivo    Rinforzo positivo         Punizione


           Passivo    Rinforzo negativo         Estinzione
                       (astenersi dalla   (astenersi dal rinforzo
                         punizione)              positivo)

                                                                    69
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È il complesso delle modalità di divisione del lavoro e del
          coordinamento tra attività interdipendenti tra loro



                                          È la regolazione
Divisione del lavoro                       efficace delle
                                        interdipendenze tra
                        crea            gli attori/le attività


 Interdipendenze                             Coordinamento
                                generano
                               fabbisogno
                                                                 70
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MECCANISMI DI COORDINAMENTO

• Gli attori decidono unilateralmente e non
  comunicano: prezzo, voto.
• Gli attori decidono congiuntamente e
  comunicano: autorità e agenzia, gruppo e
  negoziazione.
• Gli attori non decidono ma si adeguano a
  norme, regole, procedure, consuetudini, …:
  istituzionalizzazione.

                                               71
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TEORIA DEI GIOCHI
      COME SI DISTINGUONO LE SITUAZIONI
      IN CUI IL COORDINAMENTO RICHIEDE LA
                 COMUNICAZIONE
     DA QUELLE IN CUI IL COORDINAMENTO E’
                   TACITO?

     GIOCO: Ogni attore decide la propria
     “mossa” tenendo conto delle possibili azioni
     degli altri attori e di ciò che essi possono
     pensare che egli farà.

                                                    72
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STRUTTURA DEL GIOCO

   Struttura degli interessi, ovvero conseguenze per i
      propri interessi percepite da ciascun attore.

1. Giochi a somma zero
2. Giochi puramente integrativi/cooperativi
3. Giochi con potenziale di comunicazione
4. Giochi con potenziale di opportunismo


                                                         73
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1. GIOCHI A SOMMA ZERO

La comunicazione non solo non è necessaria
ma è anche inutile: non vi è nessun esito su cui
 le parti possano accordarsi per migliorare i
            risultati per entrambi.


                L’esito finale per ciascun
              giocatore è il minore dei mali.
              Soluzione di equilibrio: “0,0”.

                                                74
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1. GIOCHI PURAMENTE
            INTEGRATIVI/COOPERATIVI

                      La comunicazione non è
                            necessaria.

               Il migliore risultato per una parte
               è ottenibile se anche le altre parti
                 in gioco ottengono il migliore
                        risultato per se.


                                                      75
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1.        GIOCHI CON POTENZIALE DI
               COMUNICAZIONE

             La comunicazione è necessaria:
             il fabbisogno di comunicazione è
             generato dal potenziale di errore.

                     La comunicazione
                  consente ai giocatori di
                 ottenere risultati migliori.


                                                  76
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1.        GIOCHI CON POTENZIALE DI
                        OPPORTUNISMO
                        Struttura mista
Potenziale di comunicazione: qualora si comunicasse e si
giungesse ad un accordo vi sarebbero degli incentivi ad
eluderlo.
Potenziale di opportunismo: qualora non si comunicasse
(decisione unilaterale) i benefici ottenibili sarebbero maggiori
del cooperare.

        •Sistemi di disincentivazione: pegni e impegni.
        •Sistemi di controllo: autorità arbitrale.
                                                          77
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Rappresenta un’informazione altamente
      codificata e sufficientemente
rappresentativa degli aspetti rilevanti nelle
    condizioni di offerta e di domanda

                         Consente di raggiungere una efficiente
                       allocazione delle risorse con un minimo di
                         scambio di conoscenze ed informazioni

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Esistono due tipologie di prezzi:




                                     79
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sono definiti in seguito ad un
processo di ricerca intrapreso dai
 produttori e/o dai consumatori


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Dal lato dell’offerta, l’aggiustamento dei prezzi
    avviene in modo incrementale nella direzione
 indicata dal tipo di squilibrio osservato tra domanda
                        e offerta




  Dal lato della domanda, l’aggiustamento dei prezzi
    avviene con un segnale di uscita da parte dei
                     consumatori
             Condizioni: l’uscita deve avvenire in
                modo incrementale e libero
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• Prezzi di trasferimento

• incentivi




                            82
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rappresentano il valore monetario assegnato
                ai beni e servizi scambiati tra centri di
              responsabilità all’interno di una struttura
                 divisionale o di un gruppo aziendale



                      Gli incentivi sono “premi” economici
                      offerti per diversi livelli di prestazione
                      Condizioni: le prestazioni devono poter
                           essere osservate e misurate
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sono meccanismi del coordinamento che
consentono l’aggiustamento tra domanda e offerta




     Quanto più vi è la possibilità di costituire scorte di
     prodotti che possono essere consegnati nei tempi in
        cui si manifesta la richiesta, tanto più facile è
                       l’aggiustamento
                                                              84
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• Il voto coordina e controlla le azioni utilizzando
      l’uscita
    • Le alternative devono essere note, predefinite e
      strutturate
    • Il voto è in grado di coordinare grandi numeri di
      attori

                                                     85
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• Il prezzo coordina lo scambio, risolvendo
  problemi di interdipendenza da transazione

• Il voto coordina l’interdipendenza da azione
  comune

                                               86
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Il voto comporta due forme di costo:


                        (di mancata
                        rappresentanza)


                        (di processo)




                                               87
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esprime un peso proporzionale al numero
      delle persone che costituiscono l’attore
       collettivo votante o alle risorse da esso
                       conferite




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Una relazione di autorità è caratterizzata dalla
   sospensione o cessione di alcuni propri diritti di
 decisione da parte di un attore e l’accettazione delle
          decisioni prese da un altro attore




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Esistono diverse
 forme di autorità:




                      90
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La base della relazione di autorità è esclusivamente
       la competenza, tecnica o sociale, del leader




     Quest’ultima deve essere considerata non solo
        maggiore di quella di chi accetta di subire la
         sua influenza, ma anche sufficientemente
       grande in assoluto per risolvere con successo il
                   problema in questione
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è legata all’opportunità di allineare le azioni di un
   numero elevato di attori interdipendenti con un
  minimo di impiego di risorse (tempo e numero di
                   comunicazioni)




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Di fronte a problemi complessi o completamente
     nuovi, un confronto di tutti con tutti produce
   risultati migliori che non la decisione di un solo
attore, anche qualora quest’ultimo avesse consultato
              ad uno ad uno tutti gli altri

               Un caso significativo al riguardo è
               rappresentato dalle reti di Bavelas
                         (Quadro 5.2)
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Trova la sua ragion d’essere nella necessità di regolare
     conflitti per eccezione, quando essi non vengono
efficacemente risolti dai diretti interessati o non possono
       essere convenientemente risolti per via legale


 •Neutralità dell’autorità rispetto alle parti
 in conflitto;
 •Elevata competenza dell’autorità sulla
 materia del contendere


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si afferma nelle relazioni di lavoro e coinvolge
        soggetti che presentano interessi diversi




   Un individuo può cedere ad un altro il diritto
      di “dirigere” un certo insieme o classe
     determinata di propri comportamenti in
            cambio di una ricompensa
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Riduce l’incentivo al free riding

                      Incentivo a cercar di ridurre i propri sforzi
                        se questo può essere fatto senza ridurre
                          significativamente i propri benefici

Condizioni per il free-riding:


                              Non osservabilità dei contributi
                               individuali all’interno di un
                                     output collettivo
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È una relazione di scambio
                tra un attore (il principale)
                         che delega
                ad un altro attore (l’agente)
                   il potere discrezionale
            di agire nell’interesse del principale


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Relazione di agenzia



                        Delega di
                        potere




                                    98
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Nell’autorità basata sullo scambio i diritti di
     decisione e controllo rimangono al principale



 Nella relazione di agenzia l’agente contrae anche
   il diritto e l’obbligazione di scegliere i propri
 comportamenti nel miglior interesse del principale



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c’è asimmetria informativa
                        tra principale ed agente



                           Si suppone
                che i comportamenti dell’agente
               non siano osservabili dal principale
                         e che i risultati
               dipendano anche da fattori esogeni


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Meccanismi per il rispetto della
         relazione di agenzia:




                                        101
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102
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Aggressività verso i subalterni e pretesa di
       essere serviti;
       L’autorità a dirigere un certo comportamento
       di una persona diventa diritto generale a
       dirigere qualsiasi comportamento;
       Si trascurano gli scambi sociali che
       necessariamente si accompagnano all’esercizio
       dell’autorità.



                                                       103
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In nome di un rapporto di amicizia e stima si
     chiede al subalterno di accettare azioni che vanno al
     di là dell’accordo di cooperazione;
     E’ un comportamento socialmente “illegittimo”;
     La manipolazione può avvenire anche da parte del
     subalterno che, in virtù di un rapporto di stima e di
     amicizia, chiede al superiore trattamenti privilegiati



                                                              104
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Confonde la relazione di lavoro dipendente con
       una relazione padre-figlio in cui il padre è il
       decisore competente e lungimirante che provvede
       agli interessi del figlio non ancora in grado di
       giudicare;
       Si basa su condizioni di grande disparità nei
       livelli di istruzione, autostima e maturità delle
       persone;



                                                           105
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•Si tratta di una patologia di origine prevalentemente
    affettiva;
    •Se le relazioni sociali e interpersonali sono buone,
    può essere difficile dare feedback negativi e rilevare
    inadempienze;
    •E’ una patologia opposta a quella della
    manipolazione, in quanto prevede l’imprigionamento
    delle relazioni produttive in quelle affettive



                                                             106
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E’ una forma di problem solving organizzativo che
       mira a raggiungere gli obiettivi organizzativi
         attraverso l’influenza sull’azione altrui




                                                   107
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Individui in posizioni organizzative con l’autorità
   legittima di prendere decisioni che condizionino gli altri




                                                                108
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La personalità dei leader efficaci è
                                                diversa da quella di chi non è leader

CARATTERISTICHE GENERALI DEI LEADER EFFICACI:
Capacità: abilità individuale a risolvere problemi, esprimere giudizi in generale, a
lavorare duramente
Achievement: i leader efficaci tendono ad avere risultati universitari migliori,
maggiori conoscenze e ad essere atleti migliori rispetto a leader inefficaci
Responsabilità: i tratti specifici sono l’affidabilità, l’iniziativa, la persistenza,
l’aggressività, la fiducia in se stessi e il desiderio di eccellere
Partecipazione e coinvolgimento: i leader efficaci tendono ad essere più attivi e più
socievoli, ad aver maggior capacità di adattarsi alle diverse situazioni e a mostrare un
più alto livello di cooperazione rispetto ai leader inefficaci
Status: i leader efficaci hanno un più alto status socio-economico e sono più popolari
di quelli inefficaci

                                                                                         109
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Approccio del
                                                       leader motive pattern

Le dimensioni della personalità dei leader efficaci sono le
seguenti (McClelland, 1975; 1985):

 bisogni di potere predominanti sui bisogni di affiliazione
Un basso desiderio di affiliazione implica che l’individuo non necessita né di
interazione con gli altri, né tanto meno di accettazione positiva


 alta inibizione al potere
L’inibizione al potere significa che la persona è disciplinata ed ha un forte
autocontrollo nell’uso del potere


                                                                                 110
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Il comportamento dei leader
                                   efficaci è diverso da quello di
                                          chi non è leader
PRINCIPALI CLASSI DI COMPORTAMENTO:

                                          Leadership autocratica
Distribuzione del potere decisionale     Leadership
                                          partecipativa
                                          Leadership laissez-faire

                                           Ricerche della Ohio State
Compiti e comportamenti sociali           University
                                           Ricerche della University
                                           of Michigan

                                                                 111
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Ricerche della Ohio State University     Ricerche della University of Michigan



 Considerazione                         Leadership centrata sulla
                                         produzione
Comportamento del leader che
instaura relazioni di lavoro basate      È riconoscibile quando un capo è
sulla fiducia reciproca e sul rispetto   principalmente interessato ad avere alti
per le idee dei collaboratori            livelli di produzione e per ottenerli
                                         esercita forti pressioni
 Specificazione del metodo di           Leadership centrata sulla
lavoro                                   relazione
Comportamento del leader che             E’ tipico dei capi interessati ai
definisce e struttura il rapporto di     sentimenti dei collaboratori e che
lavoro attraverso schemi e modelli       tentano di creare un’atmosfera di mutuo
organizzativi                            e reciproca fiducia                112
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L’efficacia degli stili di
                                                 leadership dipende dalle
                                                   condizioni di contesto

Il modello di Fiedler
Spiega come l’orientamento della leadership, la composizione del gruppo e le
caratteristiche del compito interagiscono nell’influenzare le performance di
gruppo

La teoria del percorso-obiettivo
Collega il comportamento del leader alla performance utilizzando la
teoria motivazionale dell’aspettativa-valenza



                                                                               113
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Il modello di Fiedler
E’ la prima teoria che abbia sistematicamente tenuto in considerazione
fattori situazionali;
E’ considerato l’orientamento del leader e non il suo comportamento,
orientamento che è funzione dei bisogni e della personalità del leader;
Essendo l’orientamento di leadership relativamente stabile, non è
probabile che un leader cambi orientamento confrontandosi con situazioni
diverse, anche se può cambiare il proprio comportamento.


  Grado di controllo                           Orientamento alla
     situazionale                              leadership – scala
                                                      LPC

                            Efficacia della
                              leadership
                                                                          114
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del modello di Fiedler




                  Teoria della risorsa cognitiva
        Integra la teoria contingente di Fiedler con un insieme
             di dimensioni, denominate risorse cognitive

Presupposto: i leader più intelligenti e con maggiore esperienza possono
prendere decisioni migliori di quelli meno intelligenti e con minore esperienza

                                                                           115
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La teoria del percorso-obiettivo
Collega il comportamento del leader alla performance utilizzando la
teoria motivazionale dell’aspettativa valenza;
Per raggiungere i risultati organizzativi desiderati, alcuni compiti
vengono eseguiti: i risultati sono l’obiettivo ed i compiti sono il percorso;
Il ruolo del leader è di assicurare che il percorso verso l’obiettivo risulti
chiaro ai collaboratori e che non vi siano barriere al conseguimento
dell’obiettivo.




Comportamento                       Fattori
  del leader                     situazionali                    Risultati

                                                       Vedi fig. 10.3
                                                                             116
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Spiegano i processi attraverso i quali
                                 si sviluppa la relazione tra i leader e i
                                   collaboratori o potenziali follower


La teoria della leadership trasformazionale: spiega
come i leader sviluppino e aumentino il coinvolgimento dei
follower;


La teoria della relazione verticale diadica: si
concentra sulla relazione tra il leader ed i collaboratori,
considerando le risposte di entrambi gli attori rispetto alla loro
stessa relazione.


                                                                    117
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La teoria della leadership trasformazionale


 Si basa sugli effetti del leader,sui     Il leader e i collaboratori sono
valori, sull’autostima, sulla fiducia   agenti di negoziazione, che trattano
     dei follower e sull’impatto            per massimizzare la propria
    motivazionale ad avere una                   posizione relativa
 performance al di là del proprio
               dovere

Lo stile del leader trasformazionale    Lo stile del leader transazionale

 Utilizzare il proprio carisma          Utilizzare ricompense
                                         contingenti
 Creare ispirazione
                                         Gestire per eccezioni
 Utilizzare la considerazione
                                         Assumere un approccio
 Stimolare intellettualmente
                                         permissivo

                                                                    118
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La teoria della relazione verticale diadica
 La leadership può essere analizzata in termini di relazioni di ruolo tra manager e
 collaboratori;
 I manager devono assicurare che le relazioni di ruolo superiore-collaboratore siano
 ben definite;
 Manager e collaboratori negoziano queste relazioni di ruolo attraverso una serie di
 processi formali ed informali;
 L’accordo tra il leader ed i collaboratori viene misurato con riguardo al grado di
 fiducia nella relazione, la competenza dei collaboratori, la lealtà ed altri fattori
 analoghi.


Le relazioni leader e collaboratori sono classificate in due tipi di categorie:
Le relazioni in-group, per cui il leader dedica molto tempo ed energia in esse, i componenti del
team hanno atteggiamenti più positivi nei confronti del lavoro e vi sono meno problemi che nelle
relazioni out-group;
Le relazioni out-group, per cui i leader spendono minor tempo nel prendere decisioni, non si
candidano volontari per attività extra e hanno valutazioni basse da parte dei collaboratori.
                                                                                               119
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Stili di direzione

       Orientamento positivo verso le persone;
       Capacità di dare feedback;
       Consapevolezza delle fonti da cui deriva
       l’autorità;
       Capacità di discernere il grado di delega
       efficace nello svolgimento delle attività.



                                                    120
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I costi dell’autorità e dell’agenzia

   Costi di informazione e comunicazione;
   Costi di influenza;
   Costi di struttura;
   Perdita di controllo e inerzia;
   Indifferenza, indulgenza e alienazione


                                              121
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E’ un insieme di due o più individui che
    interagiscono e dipendono gli uni dagli altri per
       il raggiungimento di un obiettivo comune




                                                    122
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Caratteristiche personali
                            Interessi ed obiettivi
•Condivisione di valori
                            •Confronto intellettuale
•Bisogni di sicurezza
                            •Protezione
•Bisogni di affiliazione
                            •Attenzione e amicizia




Potenziale di influenza       Opportunità di
                              interazione
•Potere negoziale
                              •Prossimità fisica
•Influenza reciproca
                              •Previsione di interazioni
                                                      123
  www.profland.135.it         future
Strumento di    Strumento di
     comunicazione e     controllo
         decisione

                                      124
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Rete di comunicazione totale;
Parità di condizione e capacità di
influenza equilibrate;
Non c’è conflitto di interessi:
interessi comuni o compatibili


                                      125
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Una somma di quasi-competenze
                           individuali produce una
                             competenza collettiva


Meccanismo centrale




                                                   126
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Il gruppo riduce le     La partecipazione ai
  distorsioni cognitive    processi decisionali è
       tipiche della        spesso un fattore di
razionalità individuale        accettazione e
(distorsioni di framing)     convinzione sulle
                            azioni da compiere

                                             127
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Pressioni di gruppo sul singolo e fenomeno
dell’omologazione (esperimenti di Asch);
Groupthink (cecità e mancanza di senso critico);
Produzione di squadra e deresponsabilizzazione dei singoli;
Tendenza da parte dei membri di un gruppo a rafforzare il
proprio punto di vista dominante e iniziale in seguito alla
discussione di gruppo ( polarizzazione).




                                                              128
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Pressione cognitiva
                                                  di gruppo

 Il bisogno di consenso e di coesione
 nel gruppo prevale sull’importanza
  di prendere la decisione corretta e
  di attivare un processo decisionale
                efficace




                                  Propensione al rischio (risk
 Caratteristica delle             shift);
decisioni prodotte in             Pressione al conformismo;
regime di groupthink
                                  Illusione di invulnerabilità del
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                                  gruppo                              129
•Assenza di conflitti di interesse;
•Gli interessi sono utilizzati per fissare obiettivi
generali e non parametri di valutazione;
•Pressione intermedia (sul tempo, sui risultati,
competitiva);
•Differenziazione cognitiva intermedia;
•Utilizzo di appropriati supporti.

                                              Vedi fig. 6.1.
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                                               Pag. 190 130
131
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Al crescere del numero degli
                              attori da coordinare, i costi
Dimensioni del gruppo      crescono in ragione del numero di
                            connessioni possibili tra le parti



                            L’importanza delle attività
    Importanza delle        giustifica i costi di processi
       decisioni                  decisionali ampi


                              I costi sono tanto più alti
                            quanto più vi sono interessi in
 Conflitti tra interessi    conflitto tra i componenti del
                                        gruppo            132
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Aree di attività in cui i
                      contributi individuali non
                      sono discernibili;
                      Situazioni di produzione di
                      gruppo o di squadra.




                                               133
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Osservabilità reciproca
Rilevazione del contributo di ogni
membro del gruppo o attraverso la
visibilità dei risultati o attraverso
la visibilità dei comportamenti         Dimensioni del gruppo
                                        Grado di divisione del
                                        lavoro
                                        Complessità
                                        informativa
                                                           134
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Diffusione e omogeneità delle
competenze;
Creazione di aspettative chiare e
condivise sul sistema dei ruoli e sui
modelli specifici di comportamento.

                                        Attività nuove ed
                                        innovative

                                                    135
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Beni sociali creati dal gruppo
Lo status
Il potere
La stima
L’appartenenza                  Grado di
                                 diversificazione degli
                                 impegni di una
                                 persona;
                                 Possibilità di
                                 ottenere ricompense in
                                 altri gruppi     136
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1 Trade-off tra investimento in capacità di
decisione e investimento in capacità di controllo;
2 Perdita di controllo;
3 Tensioni di ruolo;
4 Devianza.

                                                     137
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1 Trade off tra investimento in capacità di
decisione e investimento in capacità di
controllo


 Processi efficaci di decisioni di gruppo richiedono
 investimenti in varietà e mobilità dei membri, diversità
 dei giudizi e conflitto di opinione



Processi efficaci di controllo di gruppo richiedono
stabilità e affinità dei membri, conformità di giudizio e
di aspettative sui comportamenti e le azioni del gruppo
e dei suoi componenti
                                                            138
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2 Perdita di controllo




 La natura delle attività sta cambiando
Il sistema sta apprendendo nuovi comportamenti
attraverso l’uso degli spazi di discrezionalità e
adattamento lasciati dai processi di controllo
 La forma di controllo adottata sta entrando in crisi e
si afferma la necessità di ricorrere ad altri meccanismi
del coordinamento

                                                           139
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3 Le tensioni di ruolo



Incongruenza di ruolo
La formazione di aspettative verso le persone che svolgono determinate
attività, senza che a queste persone vengano messe a disposizione i mezzi per
assumere quel ruolo


Conflitti di ruolo e tra ruoli
Se un attore appartiene a più gruppi e i diversi gruppi hanno aspettative
diverse con riguardo alle stesse attività, il ruolo risulterà definito in modo
conflittuale e ambiguo


                                                                                 140
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3 La devianza



I membri del gruppo potranno non accettare deliberatamente
di uniformarsi alle attese assumendo un certo grado di devianza
dalle norme e dai ruoli attesi


Lo slittamento dei comportamenti rispetto alle attese può
essere fonte di apprendimento per tentativi o errori di nuovi
comportamenti


                                                                141
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Gruppi primitivi


           Gruppi relazionali


           Gruppi comunitari

                                142
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è un processo di interazione in cui due o più
 parti cercano di accordarsi su un risultato
reciprocamente accettabile in una situazione
           di conflitto di interessi


     Caratteri della negoziazione
    •Conflitto di interessi
    •Decisione congiunta
    •Scambio
    •Comunicazione
    •ricerca
                                                143
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• Non è un meccanismo basato su decisioni
  unilaterali (come prezzo e voto)
• I diritti di decisione sulle azioni da compiere sono
  esercitati direttamente dalle parti (diversamente
  dalla relazione di autorità)
• Le parti hanno interessi in conflitto (diversamente
  da un processo di decisione di gruppo)

                                                         144
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Uno degli attori controlla risorse scarse e utili
non reperibili da altre fonti


Si riduce la disponibilità a cedere diritti di
decisione


La negoziazione è un processo basato su
una relazione più o meno simmetrica tra le
parti
                                                    145
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• Il numero di relazioni di interdipendenza
  da coordinare;
• Il potenziale di opportunismo delle parti;
• Il costo del processo negoziale (il tempo e
  le risorse).




                                                146
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Vedi fig. 7.2., pag.
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                    219          147
•E’ caratterizzata da interessi diametralmente opposti
con riguardo al punto di accordo

•Ad una situazione di maggiore
utilità per un attore corrisponderà
una situazione di minore utilità per
altri attori




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•E’ possibile trovare combinazioni di scambio in
cui tutti guadagnano rispetto ad altre
configurazioni


•Le parti si appropriano entrambe di
tutta l’utilità derivante dallo scambio



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•l’accordo genera nuove risorse e nuovo
valore

•Le parti accordandosi possono
ottenere di più che non
appropriandosi ognuna di tutta
l’utilità

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Le materie da negoziare sono
trattate sequenzialmente


Le parti lavorano sin dall’inizio
su un unico documento


 Si creano gruppi di materie da
 trattare congiuntamente            151
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sono le soluzioni non dominate da altre, gli accordi
rispetto ai quali non sono possibili miglioramenti
per entrambe le parti




sono le soluzioni non dominate rispetto alle
alternative che è stato possibile generare (che non
sono tutte le alternative possibili)

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153
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• Considerano una situazione distributiva con interessi
  contrapposti su una materia
• Le informazioni sono una importante base di potere
  negoziale
• Il punto di accordo più probabile è il punto medio fra
  le prime offerte dichiarate
• Tramite piccoli passi si cerca di apprendere quanto si
  può ottenere facendo concessioni

                                                    154
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• Le parti controllano risorse fortemente
  complementari
• Le alternative ad un accordo integrativo sono
  alternative di azione unilaterale molto costose
• La strategia negoziale consiste nel generare ipotesi
  di accordo creative piuttosto che accordi dello stesso
  genere con parti alternative
• La specificità tra le parti che creano le sinergie e il
  surplus di risorse da dividere rendono difficile
  trovare partner alternativi attraenti
                                                      155
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• Effetti di framing: si riferiscono agli schemi
    interpretativi di che cosa sia un negoziato. Generano
    inefficienze per la sottoutilizzazione di risorse e la mancata
    creazione di valore;
• Effetti di commitment: gli impegni presi e le azioni
    compiute hanno un effetto di intrappolamento sulle parti;
• Effetti di ricerca locale: la ricerca di partner potenziali
    con i quali negoziare può essere un processo costoso. E’
    opportuno ricercare partner potenziali tra i contratti che già
    sono in essere.

                                                                156
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Ostaggi
                      Garanzie
                       Pegni

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Un sistema di azione collettiva in cui è necessario
 prendere decisioni caso per caso su ogni azione
  rilevante ogni volta che essa viene intrapresa




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sono insiemi di prescrizioni di
comportamento accettate come
          legittime

                      Una gran varietà di comportamenti viene
                                    coordinata:
                      - senza decisione ad hoc,
                      - senza ricerca,
                      - senza previsione e calcolo specifici al
                      singolo problema
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• La contrattazione o decisione congiunta diretta è
  estremamente costosa;
• Tutti i partecipanti stanno meglio se viene adottata una
  regola, qualunque regola, piuttosto che nessuna regola;
• La scelta tra una regola e l’altra è di solito un gioco meno
  conflittuale che non la scelta di azioni all’interno di regole
  definite;



                                                               160
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(Segue)




• Molte norme che regolano i comportamenti economici sono
  sedimentazioni di apprendimento su una serie di decisioni
  ed esperimenti passati;
• Nessun sistema di interazione può funzionare se gli attori
  non istituiscono una norma di reciprocità;
• Le regole e le norme agiscono come fattori di legittimazione
  e come agenti selezionatori di modalità organizzative
  favorendo la sopravvivenza dei sistemi ad esse isomorfi


                                                           161
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è un sistema di norme o modelli di
    comportamenti prescritti ed accettati dai
     partecipanti di un sistema di azione, e
    rilevante ai fini dell’azione economica e
                       sociale




“Programmazione della mente”
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163
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• sono regole che prescrivono quali azioni intraprendere in
presenza di quale stimolo o situazione;
• sono costituite da programmi, procedure, abitudini,
pratiche;
• la loro efficacia dipende da condizioni di elevata stabilità
delle attività anche se non semplicemente da una loro
particolare semplicità.




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• sono rappresentati da eurismi e leggi empiriche che si
suppone generino azioni corrette in specifici campi d’azione;
•incorporano conoscenze “procedurali” (come fare) anziché
“sostantive” (cosa fare);
•Lasciano elevata discrezionalità agli attori;
•Ne sono esempi i codici di condotta professionale “corretta”
che vincolano il comportamento di medici, avvocati ed altri
professionisti.




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• sono “assunti” fuori discussione, spesso condivisi a livello
di intere società;
• lasciano elevata discrezionalità agli attori
• sono atti a governare attività ad alto grado di complessità e
variabilità




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• Orientamento all’innovazione
• Orientamento al lungo o al breve
  termine
• Orientamento all’esterno o all’interno
• Orientamento proattivo o reattivo
• Orientamento ai compiti o alle persone


                                           167
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il contenuto e il grado di incertezza
        delle attività condotte nei vari sistemi
                   sono differenziati


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problemi di coordinamento su
                             scala globale della IBM




          Differenziazione delle culture
          organizzative dei diversi paesi




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•   Il grado di individualismo o di collettivismo
•   Grado di accettazione della distanza di potere
•   Grado di avversione all’incertezza
•   Mascolinità o femminilità della cultura




                                                     170
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Differenze tra sistemi culturali nei diversi paesi



     Differenze nelle soluzioni organizzative
                     adottate


        Sostanziale             Possibilità di adottare una
intrasferibilità del know           varietà di soluzioni
how organizzativo e delle     organizzative anche all’interno
  soluzioni organizzative      del medesimo contesto con la
 elaborate in una cultura      probabilità di avere soluzioni
        ad un’altra               simili in diversi contesti
                                                         171
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è efficace ed efficiente
               in attività molto complesse
              in attività molto complesse


      Complessità                   Scarsa osservabilità
      informativa                    delle prestazioni



                                                           172
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•sono sistemi di azione stabili;
   •sono esplicitamente descritti in documenti
   privati o tutelati dal diritto;
   •hanno una forma definita di divisione del
   lavoro e di coordinamento.



    Esplicitazione delle conoscenze codificate nelle regole
         e incorporazione in documenti accessibili e
                controllabili da diversi soggetti

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includono qualsiasi accordo con conseguenze
           patrimoniali per le parti volti a costituire o
        modificare un rapporto di obbligazione reciproca




1. Contratto istantaneo
2. Contratto obbligativo
3. Contratto relazionale

                                                            174
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•definisce un’allocazione delle risorse in termini puramente
sostantivi o distributivi;
•non regola aspetti di processo, pertanto il contenuto
procedurale del contratto è basso.


•riconosce che la relazione non è istantanea, ma si svolge in un
tempo in cui le condizioni possono variare;
•istituiscono obblighi di comportamento.


•Regola materie caratterizzate da un elevato grado di
incertezza;
•Si integra con meccanismi extra-contrattuali, come norme
socialmente accettate.
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                                                               175
Riflettono il grado di
                                       formalizzazione interna di un
                                        sistema di azione economica



                        Programmi

                         Procedure


                        Costituzioni        Un sistema di azione
                                           economica è tanto più
                                         formalizzato quanto più le
                                         sue attività sono previste e
Livelli di                               regolate in organigrammi,
regolazione formale                       mansionari, procedure e
                                                 programmi
                                                                 176
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equità di trattamento nei casi di
                      molteplici contratti della stessa specie

                      Maggiore leggibilità e trasparenza
                      dei sistemi di azione


        E’ facilitata la valutazione del grado di rispetto ovvero
        di inadempienza dell’accordo o dell’impegno preso


 La codificazione delle informazioni permette un
 immagazzinamento e una velocità di trattamento altrimenti
 irrealizzabile                                         177
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Appunti di Organizzazione aziendale

  • 1. APPUNTI DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Autore: dariuzzo www.profland.135.it
  • 2. Si ricorda che: l'uso degli appunti qui presenti è consentito per solo uso personale e di studio; la consultazione è gratuita ed ogni forma atta a ricavarne lucro è vietata! gli appunti sono fatti da studenti che non possono assumersi nessuna responsabilità in merito; il materiale qui presente non è sostitutivo ma complementare ai libri di testo: - devi (e ti consiglio) di consultare e comprare i libri di testo; il materiale qui presente è distribuito con licenza Creative Commons Ti ricordo che se vuoi contribuire mandando degli appunti o quant'altro possa essere utile ad altri puoi farlo inviando il materiale tramite: http://profland.altervista.org/mail.htm Spero che ciò che hai scaricato ti possa essere utile. Profman Il file è stato scaricato/visualizzato in forma gratuita da Profland: http://profland.altervista.org sezione Profstudio http://profland.altervista.org/profstudio/profstudio.htm oppure da qualche mirror, come: www.profland.cjb.net www.profland.135.it o dalla pagina dedicata su slideshare.net: www.slideshare.net/profman 2 www.profland.135.it
  • 3. È il complesso delle modalità di divisione del lavoro e del coordinamento tra attività interdipendenti tra loro • Divisione del lavoro • Coordinamento 3 www.profland.135.it
  • 4. Divisione del lavoro scomporre un’attività complessa in più attività semplici e assegnare la responsabilità della loro gestione ad attori diversi 4 www.profland.135.it
  • 5. Divisione del lavoro Specializzazione/ crea differenziazione crea Interdipendenze Coordinamento/ generano integrazione fabbisogno 5 www.profland.135.it
  • 6. Specializzazione/differenziazione • Consente di • Causa lo sviluppo di raggiungere economie orientamenti cognitivi di apprendimento differenti, quanto ai delle conoscenze valori, ai tratti esplicite, delle abilità culturali, agli assunti e delle tecniche ed alle ipotesi di rilevanti per lo fondo, agli schemi svolgimento di un percettivi ed ai compito significati attribuiti 6 www.profland.135.it
  • 7. • Transazionale: propria delle • Semplice: allorquando le relazioni di scambio - si riferisce al relazioni tra gli attori sono trasferimento di beni o servizi univoche o ad una via attraverso un’interfaccia tecnicamente separabile • Associativa: propria delle • Complessa: allorquando le relazioni di associazione - si riferisce relazioni tra gli attori sono alla condivisione di risorse e biunivoche o a due vie all’unione degli sforzi per il raggiungimento di un comune scopo 7 www.profland.135.it
  • 8. Tipo di semplice complessa interdipendenza transazionale Sequenziale Reciproca associativa Da risorse Da azione comune comuni 8 www.profland.135.it
  • 9. è un comportamento individuale e collettivo che risponde ad una pluralità di modelli è la regolazione efficace delle interdipendenze tra gli attori/le attività 9 www.profland.135.it
  • 10. Per si intende un insieme di azioni ed interazioni messe in atto da attori 10 www.profland.135.it
  • 11. Per L’unità di analisi elementare Attore organizzativo Individui o gruppi di individui caratterizzati da percezioni omogenee in relazione al problema sotto esame 11 www.profland.135.it
  • 12. Individui Gruppi di interesse o unità organizzative Aziende 12 www.profland.135.it
  • 13. L’attore organizzativo è caratterizzato dall’avere impegni e: Diritti di azione (diritto di svolgimento delle attività); Diritti di decisione (diritto di decidere come svolgere le attività); Diritti di informazione e comunicazione (diritto di essere informato sullo svolgimento di altre attività); Diritti di controllo (diritto di rilevare le azioni o i risultati e di valutarli) Diritto di proprietà Diritto di ricompensa 13 www.profland.135.it
  • 14. L’ svolge attività economiche ma è: •Modello iper-razionale dell’economia Uomo economico •Modello basato sulle teorie Uomo affettivo dell’inconscio e dell’affettività •Modello basato su una concezione Uomo normativo sovra-socializzata del comportamento umano •Modello basato sulla teoria della Uomo amministrativo razionalità limitata. L’ipotesi di fondo è che le azioni umane derivano da processi di ricerca e di apprendimento 14 www.profland.135.it
  • 15. Nell’ Il modello di comportamento individuale si caratterizza per: Una forma di razionalità economica ma limitata; La considerazione di elementi a carattere emotivo ed affettivo; Il fatto di essere empiricamente fondato. 15 www.profland.135.it
  • 16. La teoria della razionalità limitata (Simon) È una teoria della ricerca L’attività di decisione è un’attività di individuazione e soluzione dei problemi In un mondo in cui i problemi e le alternative sono potenzialmente infiniti, i processi di ricerca non possono produrre risultati ottimali. Si afferma il concetto di accettabilità; Le risorse cognitive dell’uomo sono limitate rispetto alla specificazione e alla conoscenza completa dei problemi che interessa risolvere. 16 www.profland.135.it
  • 17. Differenti modalità di strutturazione degli attori e differenti combinazioni di meccanismi di coordinamento definiscono una I modelli di divisione delle risorse e delle attività tra attori e il coordinamento tra questi a vari livelli (individuale e di mansione, di gruppo e di unità organizzative, di impresa e di reti tra imprese) sono analizzati come configurazioni allocative di diritti e obblighi di informazione, decisione, controllo, ricompensa e proprietà. 17 www.profland.135.it
  • 18. La razionalità umana è una risorsa scarsa, le capacità cognitive non sono illimitate e le principali forme di organizzazione complessa conosciute si possono spiegare come meccanismi di riduzione della complessità informativa e di risparmio della risorsa più preziosa dell’uomo – la capacità di risolvere problemi, di apprendere, di decidere. 18 www.profland.135.it
  • 19. L’ svolge Per definirsi economiche non è essenziale che le attività siano valorizzabili in termini monetari, ma importa che esse assorbano risorse scarse per un uso definito, per produrre un certo tipo di output e non un altro 19 www.profland.135.it
  • 20. Efficienza La realizzazione dell’output risparmiando risorse materiali e cognitive Efficacia La realizzazione dell’output avviene pervenendo ai risultati desiderati Pareto-efficienza Soluzioni tali per cui non se ne possano trovare altre che comportino incrementi di utilità per uno o più attori senza danno per altri Equità Sostanziale: che cosa spetta a chi Procedurale: come si raggiunge una soluzione 20 www.profland.135.it
  • 21. Rappresentano un potenziale di azione e di generazione di valore accumulabile e relativamente indipendente dagli specifici impieghi 21 www.profland.135.it
  • 22. secondo Grandori (1999) Risorse umane Risorse tecnologiche Risorse finanziarie Insiemi di conoscenze Strumenti che Sono indipendenti da e competenze; incorporano e reificano specifici usi o specifici conoscenze e competenze; attori; Sono difficilmente separabili dagli attori; Sono indipendenti dai Sono le risorse più loro ideatori e produttori; facilmente trasferibili. Sono difficilmente trasferibili. Sono trasferibili. 22 www.profland.135.it
  • 24. sono acquisite in modo non critico sono conoscenze accettate per convenzione, non soggette a discussione o a verifica le azioni organizzative che ne derivano saranno più inerti e maggiormente soggette a processi di selezione naturale e sociale 24 www.profland.135.it
  • 25. sono acquisite dall’attore attraverso la propria esperienza o attraverso l’osservazione di esperienze altrui sono conoscenze non facilmente codificabili e trasferibili tra soggetti le azioni organizzative che ne derivano sono soggette a processi di apprendimento osservativo e vicario 25 www.profland.135.it
  • 26. Sono acquisite tramite procedure razionali di ricerca e di apprendimento Sono conoscenze codificabili e facilmente trasferibili Le azioni organizzative che ne derivano sono soggette a procedure razionali di ricerca ed apprendimento 26 www.profland.135.it
  • 27. Conoscenze esplicite Conoscenze esperenziali Conoscenze paradigmatiche 27 www.profland.135.it
  • 28. Insieme delle caratteristiche strutturali dell’attore Delle risorse che può mobilitare al suo interno Di ciò che “è capace di fare” 28 www.profland.135.it
  • 29. 1 Stratificazione e combinabilità delle competenze 2 Specificità e specializzazione delle competenze 29 www.profland.135.it
  • 30. 1 Stratificazione e combinabilità delle competenze Preparazione Conoscenze esplicite professionale Skills e abilità Conoscenze tacite Conoscenze Competenze innate paradigmatiche 30 www.profland.135.it
  • 31. 2 Specificità e specializzazione delle competenze La specificità di una competenza rispetto ad un uso o ad un’attività esprime la differenza tra il valore dei servizi resi in quell’attività rispetto al migliore impiego alternativo La specializzazione di una competenza esprime il grado di divisione del lavoro 31 www.profland.135.it
  • 32. 2 Specificità e specializzazione delle competenze Specificità Bassa Alta Segretaria Bassa Segretaria personale di d’azienda un Ceo Specializzazione Servizi Word grafici su Alta processing misura 32 www.profland.135.it
  • 33. Il possesso di competenze non porta automaticamente al loro utilizzo! E’ importante la percezione delle proprie competenze e il grado di fiducia nelle proprie capacità 33 www.profland.135.it
  • 34. E’ il giudizio che un attore ha della propria capacità di organizzare ed eseguire i corsi d’azione richiesti per tipi definiti di performance E’ la percezione media o globale di sé che un attore sviluppa attraverso una miriade di esperienze su attività specifiche E’ la percezione della probabilità di successo che un attore sviluppa sulle proprie azioni, dalla quale deriva il grado di propensione al rischio 34 www.profland.135.it
  • 35. L’accesso regolare al feedback sulla Sperimentazione diretta propria prestazione è il fattore più sistematico di calibratura dei giudizi di probabilità e confidenza Le persone “aggiustano” i propri Sperimentazione vicaria giudizi di auto-efficacia osservando altri attori, dotati di risorse e competenze comparabili, che sono “riusciti” Implica l’uso dell’esperienza per Modeling costruire modelli generali sui comportamenti che possono essere di successo in un dato campo 35 www.profland.135.it
  • 36. Processo psicologico di creazione di un’immagine interna del mondo esterno 36 www.profland.135.it
  • 37. Qualunque regola o procedura mentale atta a generare o trovare qualcosa che si sta cercando Metodo di ricerca che consente di risparmiare risorse di analisi 37 www.profland.135.it
  • 38. Gli input di un processo decisionale 1.La definizione dei problemi 2.La ricerca di informazioni e alternative 3.I giudizi di probabilità 4.L’inferenza basata sull’esperienza 38 www.profland.135.it
  • 39. 1. La definizione dei problemi  Soggettiva: è frutto di un modello mentale, di una serie di percezioni e interpretazioni di un attore  Elettiva: implica il considerare alcuni aspetti della Elettiva realtà trascurandone altri Si distinguono: Problemi strutturati: ben definiti, con confini chiari, con un numero finito di potenziali alternative per risolverlo, con un’unica soluzione Problemi non strutturati: non chiaramente definiti, con più di una soluzione 39 www.profland.135.it
  • 40. 1. La definizione dei problemi Effetto framing Adozione di un particolare punto di vista che esclude gli altri provocando distorsioni nelle scelte Possono verificarsi due tipi di distorsioni: distorsioni  Una volta adottato un punto di vista o frame su un problema si perde la capacità di vederne altri, e questo può generare rigidità e conflitti  Il linguaggio in cui sono formulati i problemi sui comportamenti di scelta può generare un effetto framing (effetto prospettiva) 40 www.profland.135.it
  • 41. 1. La definizione dei problemi Frames Stili cognitivi diversi diversi Incapacità di vedere aspetti nuovi della realtà Difficoltà di comprensione e conflitti tra attori con schemi cognitivi diversi Comunicazione intensa ANTIDOTI Curiosità e despecializzazione 41 www.profland.135.it
  • 42. 2. La ricerca di informazioni e alternative Tendenza inconsapevole Trappola di ricerca della nostra mente ad locale indirizzare e limitare la ricerca in certe direzioni Antidoti Check-list L’uso dei gruppi 42 www.profland.135.it
  • 43. La trappola dell’autoconferma Tendenza a cercare esempi confermativi alle proprie ipotesi d’azione piuttosto che contro-esempi Errori di attribuzione causale Se i risultati delle azioni sono positivi, il decisore tende ad attribuirsi il merito; se i risultati sono negativi, il decisore tende ad attribuire la causa ad altri fattori 43 www.profland.135.it
  • 44. STRATEGIE DI DECISIONE •Modelli di razionalità deduttiva basati su calcoli di ottimizzazione •Modelli di razionalità euristica basati sulla ricerca di soluzioni accettabili •Modelli di razionalità automatica e non calcolativa basati sull’esecuzione di programmi di azione 44 www.profland.135.it
  • 45. Le diverse strategie decisionali si definiscono in funzione delle diverse combinazioni delle seguenti attività cognitive fondamentali: •Modalità di definizione degli obiettivi •Modalità di generazione delle alternative •Regole di valutazione e scelta •Regole di apprendimento 45 www.profland.135.it
  • 46. Le strategie di decisione adottabili in caso di razionalità limitata sono diverse e possono essere valutate comparativamente sulla base di tre criteri: •Efficacia, che misura la possibilità di legare le azioni alle preferenze ed agli obiettivi dei decisori •Efficienza, che misura la possibilità di ottenere risparmi sulla risorsa critica e limitata della capacità e dello sforzo cognitivo •Capacità di risoluzione del conflitto tra più attori con diversi obiettivi che si incontrano ed adottano quella strategia 46 www.profland.135.it
  • 47. MODELLI DI RAZIONALITA’ DEDUTTIVA BASATI SU CALCOLI DI Una strategia di ottimizzazione è definita quando il problema è molto strutturato cioè le alternative sono finite e definite Una regola di ottimizzazione prescrive di scegliere, tra le N alternative, quella che porta al decisore l’utilità massima 47 www.profland.135.it
  • 48. Limiti al modello di ottimizzazione dell’utilità attesa: •Complessità computazionale (quadro 209); •Problema di conoscenza limitata per la presenza di un problema poco strutturato; •La scarsità di risorse che genera avversione al rischio (effetti di ricchezza); •Esistenza di più obiettivi in conflitto (l’applicazione di una regola di ottimizzazione richiede la comparabilità delle alternative). 48 www.profland.135.it
  • 49. MODELLI DI RAZIONALITA’ EURISTICA BASATI SULLA RICERCA DI SOLUZIONI Una strategia euristica si afferma in presenza di problemi poco strutturati - in quanto gli obiettivi rilevanti sono molti e poco comparabili - le alternative sono potenzialmente infinite 49 www.profland.135.it
  • 50. Nelle decisioni euristiche tutte le ipotesi sono valutate in termini di accettabilità e non di ottimizzazione Si tratta di una strategia di ricerca e di apprendimento che prevede la possibilità da parte del decisore di modificare tutte le ipotesi nel corso del processo per effetto del controllo empirico 50 www.profland.135.it
  • 51. La ricerca può avvenire ex ante o ex post rispetto all’azione: La ricerca ex ante può essere efficiente se il problema è stabile e le teorie sono note (es. i problemi di investimento tecnologico) La ricerca ex post può essere la strategia migliore se l’affidabilità e la validità delle ipotesi che si possono costruire ex ante è bassa 51 www.profland.135.it
  • 52. MODELLI DI prevedono l’adozione di azioni umane ed economiche guidate da logiche decisionali non calcolative, che non implicano previsioni di costi e benefici Le fonti principali di tali regole sono “l’esperienza passata” e le “convenzioni” 52 www.profland.135.it
  • 53. I MODELLI DI • Modelli incrementali • Modelli del rinforzo e cibernetici 53 www.profland.135.it
  • 54. I modelli incrementali • sono adottati da attori sprovvisti di obiettivi precisi e con esperienze e preferenze piuttosto rudimentali riguardo al problema; • prevedono l’adozione di regole di ricerca come regole di “accettabilità” in quanto si accettano solo alternative che differiscono molto marginalmente da quelle in corso; • le azioni incrementali non sempre producono risultati incrementali. E’ possibile, infatti, che piccole variazioni provochino “grandi variazioni”. 54 www.profland.135.it
  • 55. I modelli di rinforzo e cibernetici • definiscono il problema come scostamento di uno stato di “non funzionamento” da uno di “funzionamento”; • si basano sul principio del rinforzo. Infatti le azioni che fanno registrare effetti positivi vengono ritenute in memoria come corrette e ripetute in successive simili occasioni; • comportano un risparmio di energia cognitiva ma sono applicabili solo a situazioni decisionali, che si ripetono con caratteristiche simili nel tempo, e ad azioni facilmente reversibili. 55 www.profland.135.it
  • 56. Teoria del rinforzo Uso del rinforzo Incoraggiare Eliminare i comportamenti i comportamenti desiderati indesiderati Attivo Rinforzo positivo Punizione Passivo Rinforzo negativo Estinzione (astenersi dalla (astenersi dal rinforzo punizione) positivo) 56 www.profland.135.it
  • 57. La prestazione come funzione di due fattori: Prestazione = F(Motivazione x Capacità) Contesto • Motivazione: insieme dei motivi che ci spingono ad agire, che sono in relazione a diversi obiettivi e interessi che sono guidati dai processi cognitivi ed emotivi • Capacità: insieme delle caratteristiche intellettive dell’individuo, delle abilità (mentali, meccaniche e psicomotorie), del livello delle conoscenze e del grado di utilizzo della tecnologia nello svolgimento dell’attività • Contesto: sistema di fattori situazionali che costituiscono l’ambiente e definiscono le condizioni all’interno delle quali l’attività lavorativa si svolge 57 www.profland.135.it
  • 58. Dimensioni rilevanti della prestazione Task performance: attività richieste per lo svolgimento della propria mansione; Contextual performance: comportamenti che vanno al di là dello svolgimento dei propri compiti e si riferiscono a tutte quelle azioni che aumentano l’efficacia organizzativa, migliorano il clima lavorativo (comportamenti di cittadinanza organizzativa o prosocial organizational behavior); Ethical performance: “fare le cose eticamente corrette” . 58 www.profland.135.it
  • 59. Il ruolo della tecnologia Prestazione = F(Motivazione x Capacità Tecnologia) Si distinguono: Task skill-dominated: il fattore più importante ai fini della prestazione sono le capacità individuali; Task technology-dominated: il fattore più importante ai fini della prestazione è la tecnologia. 59 www.profland.135.it
  • 60. L’insieme dei motivi che ci spingono ad agire, che sono in relazione a diversi obiettivi e interessi e che sono guidati da processi cognitivi ed emotivi (Pilati, 1995) Le teorie della motivazione: Le teorie del contenuto: sottolineano l’importanza delle cause che originano il comportamento in quanto spiegano gli aspetti del comportamento stesso, in base ai bisogni umani e ai fattori specifici che lo guidano; Le teorie del processo: spiegano il modo in cui i comportamenti cambiano e il modo in cui una persona comincia ad agire differentemente. 60 www.profland.135.it
  • 62. Un bisogno consiste nella percezione di un gap esistente tra un situazione (presente o futura) e uno stato delle cose desiderato e si comincia a percepire uno stato di tensione che si cercherà di ridurre I bisogni sono classificati in cinque classi di contenuto: bisogni fisiologici, di sicurezza, di appartenenza, di stima, di auto-realizzazione; I bisogni sono gerarchicamente ordinati da “bisogni di ordine inferiore” a “bisogni di ordine superiore”; I bisogni di ordine inferiore devono essere sufficientemente soddisfatti prima che i bisogni di ordine superiore possano essere concepiti in modo sufficientemente forte da spingere all’azione ed orientare il comportamento. 62 www.profland.135.it
  • 63. I bisogni sono classificati in due classi di contenuto: fattori igienici (esigenze materiali, di consumo, di sicurezza e non nocività ambientale) e fattori motivanti (esigenze di crescita, sviluppo professionale); I fattori igienici identificano bisogni percepiti come deficit rispetto ad uno standard e generano insoddisfazione se non trovano risposte; I fattori motivanti identificano bisogni percepiti come surplus e sono generative di spinte positive all’azione per conseguire un’elevata soddisfazione piuttosto che per correggere una situazione negativa. 63 www.profland.135.it
  • 64. Le persone acquisiscono o apprendono certi bisogni piuttosto che altri, sia dalla cultura della società in cui vivono, sia in modo diretto in base alle proprie esperienze Esistono tre tipi di bisogni: successo-riuscita (need for achievement) Bisogno di portare a termine un compito con successo potere (need for power) Bisogno di imporsi all’attenzione altrui, di stabilire, mantenere o ristabilire il proprio prestigio o potere affiliazione (need for affiliation) Bisogno di interazione sociale e bisogno di stringere relazioni con altre persone 64 www.profland.135.it
  • 66. Gli obiettivi sono concepiti come livelli di aspirazione, traguardi da raggiungere che orientano la scelta delle azioni come mezzo per raggiungerli Il problema centrale affrontato da questi modelli è stato di capire quale livello degli obiettivi si correli a performance più elevate 66 www.profland.135.it
  • 67. Nel Goal setting il livello delle performance realizzate dipende: • Dal grado di difficoltà degli obiettivi (livelli di aspirazione troppo bassi riducono la ricerca; livelli di aspirazione troppo alti conducono a non agire); • Dal grado di precisione degli obiettivi (si è mostrato come propositi generici del tipo “facciamo del nostro meglio” spesso lastricano la strada a far meno bene di quanto si potrebbe); • Dal grado di autodeterminazione degli obiettivi (gli obiettivi autodeterminati possono essere più bassi di quelli che fisserebbero gli altri; d’altro lato essi possono essere accettati con maggior convinzione ed impegno). 67 www.profland.135.it
  • 68. • Definiscono il problema come scostamento di uno stato di “non funzionamento” da uno di “funzionamento”; • Si basano sul principio del rinforzo. Infatti le azioni che fanno registrare effetti positivi vengono ritenute in memoria come corrette e ripetute in successive simili occasioni; • Comportano un risparmio di energia cognitiva ma sono applicabili solo a situazioni decisionali che si ripetono con caratteristiche simili nel tempo e ad azioni facilmente reversibili. 68 www.profland.135.it
  • 69. Teoria del rinforzo Uso del Incoraggiare i Eliminare i rinforzo comportamenti comportamenti desiderati indesiderati Attivo Rinforzo positivo Punizione Passivo Rinforzo negativo Estinzione (astenersi dalla (astenersi dal rinforzo punizione) positivo) 69 www.profland.135.it
  • 70. È il complesso delle modalità di divisione del lavoro e del coordinamento tra attività interdipendenti tra loro È la regolazione Divisione del lavoro efficace delle interdipendenze tra crea gli attori/le attività Interdipendenze Coordinamento generano fabbisogno 70 www.profland.135.it
  • 71. MECCANISMI DI COORDINAMENTO • Gli attori decidono unilateralmente e non comunicano: prezzo, voto. • Gli attori decidono congiuntamente e comunicano: autorità e agenzia, gruppo e negoziazione. • Gli attori non decidono ma si adeguano a norme, regole, procedure, consuetudini, …: istituzionalizzazione. 71 www.profland.135.it
  • 72. TEORIA DEI GIOCHI COME SI DISTINGUONO LE SITUAZIONI IN CUI IL COORDINAMENTO RICHIEDE LA COMUNICAZIONE DA QUELLE IN CUI IL COORDINAMENTO E’ TACITO? GIOCO: Ogni attore decide la propria “mossa” tenendo conto delle possibili azioni degli altri attori e di ciò che essi possono pensare che egli farà. 72 www.profland.135.it
  • 73. STRUTTURA DEL GIOCO Struttura degli interessi, ovvero conseguenze per i propri interessi percepite da ciascun attore. 1. Giochi a somma zero 2. Giochi puramente integrativi/cooperativi 3. Giochi con potenziale di comunicazione 4. Giochi con potenziale di opportunismo 73 www.profland.135.it
  • 74. 1. GIOCHI A SOMMA ZERO La comunicazione non solo non è necessaria ma è anche inutile: non vi è nessun esito su cui le parti possano accordarsi per migliorare i risultati per entrambi. L’esito finale per ciascun giocatore è il minore dei mali. Soluzione di equilibrio: “0,0”. 74 www.profland.135.it
  • 75. 1. GIOCHI PURAMENTE INTEGRATIVI/COOPERATIVI La comunicazione non è necessaria. Il migliore risultato per una parte è ottenibile se anche le altre parti in gioco ottengono il migliore risultato per se. 75 www.profland.135.it
  • 76. 1. GIOCHI CON POTENZIALE DI COMUNICAZIONE La comunicazione è necessaria: il fabbisogno di comunicazione è generato dal potenziale di errore. La comunicazione consente ai giocatori di ottenere risultati migliori. 76 www.profland.135.it
  • 77. 1. GIOCHI CON POTENZIALE DI OPPORTUNISMO Struttura mista Potenziale di comunicazione: qualora si comunicasse e si giungesse ad un accordo vi sarebbero degli incentivi ad eluderlo. Potenziale di opportunismo: qualora non si comunicasse (decisione unilaterale) i benefici ottenibili sarebbero maggiori del cooperare. •Sistemi di disincentivazione: pegni e impegni. •Sistemi di controllo: autorità arbitrale. 77 www.profland.135.it
  • 78. Rappresenta un’informazione altamente codificata e sufficientemente rappresentativa degli aspetti rilevanti nelle condizioni di offerta e di domanda Consente di raggiungere una efficiente allocazione delle risorse con un minimo di scambio di conoscenze ed informazioni www.profland.135.it
  • 79. Esistono due tipologie di prezzi: 79 www.profland.135.it
  • 80. sono definiti in seguito ad un processo di ricerca intrapreso dai produttori e/o dai consumatori www.profland.135.it
  • 81. Dal lato dell’offerta, l’aggiustamento dei prezzi avviene in modo incrementale nella direzione indicata dal tipo di squilibrio osservato tra domanda e offerta Dal lato della domanda, l’aggiustamento dei prezzi avviene con un segnale di uscita da parte dei consumatori Condizioni: l’uscita deve avvenire in modo incrementale e libero www.profland.135.it
  • 82. • Prezzi di trasferimento • incentivi 82 www.profland.135.it
  • 83. rappresentano il valore monetario assegnato ai beni e servizi scambiati tra centri di responsabilità all’interno di una struttura divisionale o di un gruppo aziendale Gli incentivi sono “premi” economici offerti per diversi livelli di prestazione Condizioni: le prestazioni devono poter essere osservate e misurate www.profland.135.it
  • 84. sono meccanismi del coordinamento che consentono l’aggiustamento tra domanda e offerta Quanto più vi è la possibilità di costituire scorte di prodotti che possono essere consegnati nei tempi in cui si manifesta la richiesta, tanto più facile è l’aggiustamento 84 www.profland.135.it
  • 85. • Il voto coordina e controlla le azioni utilizzando l’uscita • Le alternative devono essere note, predefinite e strutturate • Il voto è in grado di coordinare grandi numeri di attori 85 www.profland.135.it
  • 86. • Il prezzo coordina lo scambio, risolvendo problemi di interdipendenza da transazione • Il voto coordina l’interdipendenza da azione comune 86 www.profland.135.it
  • 87. Il voto comporta due forme di costo: (di mancata rappresentanza) (di processo) 87 www.profland.135.it
  • 88. esprime un peso proporzionale al numero delle persone che costituiscono l’attore collettivo votante o alle risorse da esso conferite www.profland.135.it
  • 89. Una relazione di autorità è caratterizzata dalla sospensione o cessione di alcuni propri diritti di decisione da parte di un attore e l’accettazione delle decisioni prese da un altro attore www.profland.135.it
  • 90. Esistono diverse forme di autorità: 90 www.profland.135.it
  • 91. La base della relazione di autorità è esclusivamente la competenza, tecnica o sociale, del leader Quest’ultima deve essere considerata non solo maggiore di quella di chi accetta di subire la sua influenza, ma anche sufficientemente grande in assoluto per risolvere con successo il problema in questione www.profland.135.it
  • 92. è legata all’opportunità di allineare le azioni di un numero elevato di attori interdipendenti con un minimo di impiego di risorse (tempo e numero di comunicazioni) www.profland.135.it
  • 93. Di fronte a problemi complessi o completamente nuovi, un confronto di tutti con tutti produce risultati migliori che non la decisione di un solo attore, anche qualora quest’ultimo avesse consultato ad uno ad uno tutti gli altri Un caso significativo al riguardo è rappresentato dalle reti di Bavelas (Quadro 5.2) www.profland.135.it
  • 94. Trova la sua ragion d’essere nella necessità di regolare conflitti per eccezione, quando essi non vengono efficacemente risolti dai diretti interessati o non possono essere convenientemente risolti per via legale •Neutralità dell’autorità rispetto alle parti in conflitto; •Elevata competenza dell’autorità sulla materia del contendere www.profland.135.it
  • 95. si afferma nelle relazioni di lavoro e coinvolge soggetti che presentano interessi diversi Un individuo può cedere ad un altro il diritto di “dirigere” un certo insieme o classe determinata di propri comportamenti in cambio di una ricompensa www.profland.135.it
  • 96. Riduce l’incentivo al free riding Incentivo a cercar di ridurre i propri sforzi se questo può essere fatto senza ridurre significativamente i propri benefici Condizioni per il free-riding: Non osservabilità dei contributi individuali all’interno di un output collettivo www.profland.135.it
  • 97. È una relazione di scambio tra un attore (il principale) che delega ad un altro attore (l’agente) il potere discrezionale di agire nell’interesse del principale www.profland.135.it
  • 98. Relazione di agenzia Delega di potere 98 www.profland.135.it
  • 99. Nell’autorità basata sullo scambio i diritti di decisione e controllo rimangono al principale Nella relazione di agenzia l’agente contrae anche il diritto e l’obbligazione di scegliere i propri comportamenti nel miglior interesse del principale www.profland.135.it
  • 100. c’è asimmetria informativa tra principale ed agente Si suppone che i comportamenti dell’agente non siano osservabili dal principale e che i risultati dipendano anche da fattori esogeni www.profland.135.it
  • 101. Meccanismi per il rispetto della relazione di agenzia: 101 www.profland.135.it
  • 103. Aggressività verso i subalterni e pretesa di essere serviti; L’autorità a dirigere un certo comportamento di una persona diventa diritto generale a dirigere qualsiasi comportamento; Si trascurano gli scambi sociali che necessariamente si accompagnano all’esercizio dell’autorità. 103 www.profland.135.it
  • 104. In nome di un rapporto di amicizia e stima si chiede al subalterno di accettare azioni che vanno al di là dell’accordo di cooperazione; E’ un comportamento socialmente “illegittimo”; La manipolazione può avvenire anche da parte del subalterno che, in virtù di un rapporto di stima e di amicizia, chiede al superiore trattamenti privilegiati 104 www.profland.135.it
  • 105. Confonde la relazione di lavoro dipendente con una relazione padre-figlio in cui il padre è il decisore competente e lungimirante che provvede agli interessi del figlio non ancora in grado di giudicare; Si basa su condizioni di grande disparità nei livelli di istruzione, autostima e maturità delle persone; 105 www.profland.135.it
  • 106. •Si tratta di una patologia di origine prevalentemente affettiva; •Se le relazioni sociali e interpersonali sono buone, può essere difficile dare feedback negativi e rilevare inadempienze; •E’ una patologia opposta a quella della manipolazione, in quanto prevede l’imprigionamento delle relazioni produttive in quelle affettive 106 www.profland.135.it
  • 107. E’ una forma di problem solving organizzativo che mira a raggiungere gli obiettivi organizzativi attraverso l’influenza sull’azione altrui 107 www.profland.135.it
  • 108. Individui in posizioni organizzative con l’autorità legittima di prendere decisioni che condizionino gli altri 108 www.profland.135.it
  • 109. La personalità dei leader efficaci è diversa da quella di chi non è leader CARATTERISTICHE GENERALI DEI LEADER EFFICACI: Capacità: abilità individuale a risolvere problemi, esprimere giudizi in generale, a lavorare duramente Achievement: i leader efficaci tendono ad avere risultati universitari migliori, maggiori conoscenze e ad essere atleti migliori rispetto a leader inefficaci Responsabilità: i tratti specifici sono l’affidabilità, l’iniziativa, la persistenza, l’aggressività, la fiducia in se stessi e il desiderio di eccellere Partecipazione e coinvolgimento: i leader efficaci tendono ad essere più attivi e più socievoli, ad aver maggior capacità di adattarsi alle diverse situazioni e a mostrare un più alto livello di cooperazione rispetto ai leader inefficaci Status: i leader efficaci hanno un più alto status socio-economico e sono più popolari di quelli inefficaci 109 www.profland.135.it
  • 110. Approccio del leader motive pattern Le dimensioni della personalità dei leader efficaci sono le seguenti (McClelland, 1975; 1985):  bisogni di potere predominanti sui bisogni di affiliazione Un basso desiderio di affiliazione implica che l’individuo non necessita né di interazione con gli altri, né tanto meno di accettazione positiva  alta inibizione al potere L’inibizione al potere significa che la persona è disciplinata ed ha un forte autocontrollo nell’uso del potere 110 www.profland.135.it
  • 111. Il comportamento dei leader efficaci è diverso da quello di chi non è leader PRINCIPALI CLASSI DI COMPORTAMENTO: Leadership autocratica Distribuzione del potere decisionale Leadership partecipativa Leadership laissez-faire Ricerche della Ohio State Compiti e comportamenti sociali University Ricerche della University of Michigan 111 www.profland.135.it
  • 112. Ricerche della Ohio State University Ricerche della University of Michigan  Considerazione Leadership centrata sulla produzione Comportamento del leader che instaura relazioni di lavoro basate È riconoscibile quando un capo è sulla fiducia reciproca e sul rispetto principalmente interessato ad avere alti per le idee dei collaboratori livelli di produzione e per ottenerli esercita forti pressioni  Specificazione del metodo di Leadership centrata sulla lavoro relazione Comportamento del leader che E’ tipico dei capi interessati ai definisce e struttura il rapporto di sentimenti dei collaboratori e che lavoro attraverso schemi e modelli tentano di creare un’atmosfera di mutuo organizzativi e reciproca fiducia 112 www.profland.135.it
  • 113. L’efficacia degli stili di leadership dipende dalle condizioni di contesto Il modello di Fiedler Spiega come l’orientamento della leadership, la composizione del gruppo e le caratteristiche del compito interagiscono nell’influenzare le performance di gruppo La teoria del percorso-obiettivo Collega il comportamento del leader alla performance utilizzando la teoria motivazionale dell’aspettativa-valenza 113 www.profland.135.it
  • 114. Il modello di Fiedler E’ la prima teoria che abbia sistematicamente tenuto in considerazione fattori situazionali; E’ considerato l’orientamento del leader e non il suo comportamento, orientamento che è funzione dei bisogni e della personalità del leader; Essendo l’orientamento di leadership relativamente stabile, non è probabile che un leader cambi orientamento confrontandosi con situazioni diverse, anche se può cambiare il proprio comportamento. Grado di controllo Orientamento alla situazionale leadership – scala LPC Efficacia della leadership 114 www.profland.135.it
  • 115. del modello di Fiedler Teoria della risorsa cognitiva Integra la teoria contingente di Fiedler con un insieme di dimensioni, denominate risorse cognitive Presupposto: i leader più intelligenti e con maggiore esperienza possono prendere decisioni migliori di quelli meno intelligenti e con minore esperienza 115 www.profland.135.it
  • 116. La teoria del percorso-obiettivo Collega il comportamento del leader alla performance utilizzando la teoria motivazionale dell’aspettativa valenza; Per raggiungere i risultati organizzativi desiderati, alcuni compiti vengono eseguiti: i risultati sono l’obiettivo ed i compiti sono il percorso; Il ruolo del leader è di assicurare che il percorso verso l’obiettivo risulti chiaro ai collaboratori e che non vi siano barriere al conseguimento dell’obiettivo. Comportamento Fattori del leader situazionali Risultati Vedi fig. 10.3 116 www.profland.135.it
  • 117. Spiegano i processi attraverso i quali si sviluppa la relazione tra i leader e i collaboratori o potenziali follower La teoria della leadership trasformazionale: spiega come i leader sviluppino e aumentino il coinvolgimento dei follower; La teoria della relazione verticale diadica: si concentra sulla relazione tra il leader ed i collaboratori, considerando le risposte di entrambi gli attori rispetto alla loro stessa relazione. 117 www.profland.135.it
  • 118. La teoria della leadership trasformazionale Si basa sugli effetti del leader,sui Il leader e i collaboratori sono valori, sull’autostima, sulla fiducia agenti di negoziazione, che trattano dei follower e sull’impatto per massimizzare la propria motivazionale ad avere una posizione relativa performance al di là del proprio dovere Lo stile del leader trasformazionale Lo stile del leader transazionale Utilizzare il proprio carisma Utilizzare ricompense contingenti Creare ispirazione Gestire per eccezioni Utilizzare la considerazione Assumere un approccio Stimolare intellettualmente permissivo 118 www.profland.135.it
  • 119. La teoria della relazione verticale diadica La leadership può essere analizzata in termini di relazioni di ruolo tra manager e collaboratori; I manager devono assicurare che le relazioni di ruolo superiore-collaboratore siano ben definite; Manager e collaboratori negoziano queste relazioni di ruolo attraverso una serie di processi formali ed informali; L’accordo tra il leader ed i collaboratori viene misurato con riguardo al grado di fiducia nella relazione, la competenza dei collaboratori, la lealtà ed altri fattori analoghi. Le relazioni leader e collaboratori sono classificate in due tipi di categorie: Le relazioni in-group, per cui il leader dedica molto tempo ed energia in esse, i componenti del team hanno atteggiamenti più positivi nei confronti del lavoro e vi sono meno problemi che nelle relazioni out-group; Le relazioni out-group, per cui i leader spendono minor tempo nel prendere decisioni, non si candidano volontari per attività extra e hanno valutazioni basse da parte dei collaboratori. 119 www.profland.135.it
  • 120. Stili di direzione Orientamento positivo verso le persone; Capacità di dare feedback; Consapevolezza delle fonti da cui deriva l’autorità; Capacità di discernere il grado di delega efficace nello svolgimento delle attività. 120 www.profland.135.it
  • 121. I costi dell’autorità e dell’agenzia Costi di informazione e comunicazione; Costi di influenza; Costi di struttura; Perdita di controllo e inerzia; Indifferenza, indulgenza e alienazione 121 www.profland.135.it
  • 122. E’ un insieme di due o più individui che interagiscono e dipendono gli uni dagli altri per il raggiungimento di un obiettivo comune 122 www.profland.135.it
  • 123. Caratteristiche personali Interessi ed obiettivi •Condivisione di valori •Confronto intellettuale •Bisogni di sicurezza •Protezione •Bisogni di affiliazione •Attenzione e amicizia Potenziale di influenza Opportunità di interazione •Potere negoziale •Prossimità fisica •Influenza reciproca •Previsione di interazioni 123 www.profland.135.it future
  • 124. Strumento di Strumento di comunicazione e controllo decisione 124 www.profland.135.it
  • 125. Rete di comunicazione totale; Parità di condizione e capacità di influenza equilibrate; Non c’è conflitto di interessi: interessi comuni o compatibili 125 www.profland.135.it
  • 126. Una somma di quasi-competenze individuali produce una competenza collettiva Meccanismo centrale 126 www.profland.135.it
  • 127. Il gruppo riduce le La partecipazione ai distorsioni cognitive processi decisionali è tipiche della spesso un fattore di razionalità individuale accettazione e (distorsioni di framing) convinzione sulle azioni da compiere 127 www.profland.135.it
  • 128. Pressioni di gruppo sul singolo e fenomeno dell’omologazione (esperimenti di Asch); Groupthink (cecità e mancanza di senso critico); Produzione di squadra e deresponsabilizzazione dei singoli; Tendenza da parte dei membri di un gruppo a rafforzare il proprio punto di vista dominante e iniziale in seguito alla discussione di gruppo ( polarizzazione). 128 www.profland.135.it
  • 129. Pressione cognitiva di gruppo Il bisogno di consenso e di coesione nel gruppo prevale sull’importanza di prendere la decisione corretta e di attivare un processo decisionale efficace Propensione al rischio (risk Caratteristica delle shift); decisioni prodotte in Pressione al conformismo; regime di groupthink Illusione di invulnerabilità del www.profland.135.it gruppo 129
  • 130. •Assenza di conflitti di interesse; •Gli interessi sono utilizzati per fissare obiettivi generali e non parametri di valutazione; •Pressione intermedia (sul tempo, sui risultati, competitiva); •Differenziazione cognitiva intermedia; •Utilizzo di appropriati supporti. Vedi fig. 6.1. www.profland.135.it Pag. 190 130
  • 132. Al crescere del numero degli attori da coordinare, i costi Dimensioni del gruppo crescono in ragione del numero di connessioni possibili tra le parti L’importanza delle attività Importanza delle giustifica i costi di processi decisioni decisionali ampi I costi sono tanto più alti quanto più vi sono interessi in Conflitti tra interessi conflitto tra i componenti del gruppo 132 www.profland.135.it
  • 133. Aree di attività in cui i contributi individuali non sono discernibili; Situazioni di produzione di gruppo o di squadra. 133 www.profland.135.it
  • 134. Osservabilità reciproca Rilevazione del contributo di ogni membro del gruppo o attraverso la visibilità dei risultati o attraverso la visibilità dei comportamenti Dimensioni del gruppo Grado di divisione del lavoro Complessità informativa 134 www.profland.135.it
  • 135. Diffusione e omogeneità delle competenze; Creazione di aspettative chiare e condivise sul sistema dei ruoli e sui modelli specifici di comportamento. Attività nuove ed innovative 135 www.profland.135.it
  • 136. Beni sociali creati dal gruppo Lo status Il potere La stima L’appartenenza Grado di diversificazione degli impegni di una persona; Possibilità di ottenere ricompense in altri gruppi 136 www.profland.135.it
  • 137. 1 Trade-off tra investimento in capacità di decisione e investimento in capacità di controllo; 2 Perdita di controllo; 3 Tensioni di ruolo; 4 Devianza. 137 www.profland.135.it
  • 138. 1 Trade off tra investimento in capacità di decisione e investimento in capacità di controllo Processi efficaci di decisioni di gruppo richiedono investimenti in varietà e mobilità dei membri, diversità dei giudizi e conflitto di opinione Processi efficaci di controllo di gruppo richiedono stabilità e affinità dei membri, conformità di giudizio e di aspettative sui comportamenti e le azioni del gruppo e dei suoi componenti 138 www.profland.135.it
  • 139. 2 Perdita di controllo  La natura delle attività sta cambiando Il sistema sta apprendendo nuovi comportamenti attraverso l’uso degli spazi di discrezionalità e adattamento lasciati dai processi di controllo  La forma di controllo adottata sta entrando in crisi e si afferma la necessità di ricorrere ad altri meccanismi del coordinamento 139 www.profland.135.it
  • 140. 3 Le tensioni di ruolo Incongruenza di ruolo La formazione di aspettative verso le persone che svolgono determinate attività, senza che a queste persone vengano messe a disposizione i mezzi per assumere quel ruolo Conflitti di ruolo e tra ruoli Se un attore appartiene a più gruppi e i diversi gruppi hanno aspettative diverse con riguardo alle stesse attività, il ruolo risulterà definito in modo conflittuale e ambiguo 140 www.profland.135.it
  • 141. 3 La devianza I membri del gruppo potranno non accettare deliberatamente di uniformarsi alle attese assumendo un certo grado di devianza dalle norme e dai ruoli attesi Lo slittamento dei comportamenti rispetto alle attese può essere fonte di apprendimento per tentativi o errori di nuovi comportamenti 141 www.profland.135.it
  • 142. Gruppi primitivi Gruppi relazionali Gruppi comunitari 142 www.profland.135.it
  • 143. è un processo di interazione in cui due o più parti cercano di accordarsi su un risultato reciprocamente accettabile in una situazione di conflitto di interessi Caratteri della negoziazione •Conflitto di interessi •Decisione congiunta •Scambio •Comunicazione •ricerca 143 www.profland.135.it
  • 144. • Non è un meccanismo basato su decisioni unilaterali (come prezzo e voto) • I diritti di decisione sulle azioni da compiere sono esercitati direttamente dalle parti (diversamente dalla relazione di autorità) • Le parti hanno interessi in conflitto (diversamente da un processo di decisione di gruppo) 144 www.profland.135.it
  • 145. Uno degli attori controlla risorse scarse e utili non reperibili da altre fonti Si riduce la disponibilità a cedere diritti di decisione La negoziazione è un processo basato su una relazione più o meno simmetrica tra le parti 145 www.profland.135.it
  • 146. • Il numero di relazioni di interdipendenza da coordinare; • Il potenziale di opportunismo delle parti; • Il costo del processo negoziale (il tempo e le risorse). 146 www.profland.135.it
  • 147. Vedi fig. 7.2., pag. www.profland.135.it 219 147
  • 148. •E’ caratterizzata da interessi diametralmente opposti con riguardo al punto di accordo •Ad una situazione di maggiore utilità per un attore corrisponderà una situazione di minore utilità per altri attori www.profland.135.it
  • 149. •E’ possibile trovare combinazioni di scambio in cui tutti guadagnano rispetto ad altre configurazioni •Le parti si appropriano entrambe di tutta l’utilità derivante dallo scambio www.profland.135.it
  • 150. •l’accordo genera nuove risorse e nuovo valore •Le parti accordandosi possono ottenere di più che non appropriandosi ognuna di tutta l’utilità www.profland.135.it
  • 151. Le materie da negoziare sono trattate sequenzialmente Le parti lavorano sin dall’inizio su un unico documento Si creano gruppi di materie da trattare congiuntamente 151 www.profland.135.it
  • 152. sono le soluzioni non dominate da altre, gli accordi rispetto ai quali non sono possibili miglioramenti per entrambe le parti sono le soluzioni non dominate rispetto alle alternative che è stato possibile generare (che non sono tutte le alternative possibili) www.profland.135.it
  • 154. • Considerano una situazione distributiva con interessi contrapposti su una materia • Le informazioni sono una importante base di potere negoziale • Il punto di accordo più probabile è il punto medio fra le prime offerte dichiarate • Tramite piccoli passi si cerca di apprendere quanto si può ottenere facendo concessioni 154 www.profland.135.it
  • 155. • Le parti controllano risorse fortemente complementari • Le alternative ad un accordo integrativo sono alternative di azione unilaterale molto costose • La strategia negoziale consiste nel generare ipotesi di accordo creative piuttosto che accordi dello stesso genere con parti alternative • La specificità tra le parti che creano le sinergie e il surplus di risorse da dividere rendono difficile trovare partner alternativi attraenti 155 www.profland.135.it
  • 156. • Effetti di framing: si riferiscono agli schemi interpretativi di che cosa sia un negoziato. Generano inefficienze per la sottoutilizzazione di risorse e la mancata creazione di valore; • Effetti di commitment: gli impegni presi e le azioni compiute hanno un effetto di intrappolamento sulle parti; • Effetti di ricerca locale: la ricerca di partner potenziali con i quali negoziare può essere un processo costoso. E’ opportuno ricercare partner potenziali tra i contratti che già sono in essere. 156 www.profland.135.it
  • 157. Ostaggi Garanzie Pegni www.profland.135.it
  • 158. Un sistema di azione collettiva in cui è necessario prendere decisioni caso per caso su ogni azione rilevante ogni volta che essa viene intrapresa www.profland.135.it
  • 159. sono insiemi di prescrizioni di comportamento accettate come legittime Una gran varietà di comportamenti viene coordinata: - senza decisione ad hoc, - senza ricerca, - senza previsione e calcolo specifici al singolo problema www.profland.135.it
  • 160. • La contrattazione o decisione congiunta diretta è estremamente costosa; • Tutti i partecipanti stanno meglio se viene adottata una regola, qualunque regola, piuttosto che nessuna regola; • La scelta tra una regola e l’altra è di solito un gioco meno conflittuale che non la scelta di azioni all’interno di regole definite; 160 www.profland.135.it
  • 161. (Segue) • Molte norme che regolano i comportamenti economici sono sedimentazioni di apprendimento su una serie di decisioni ed esperimenti passati; • Nessun sistema di interazione può funzionare se gli attori non istituiscono una norma di reciprocità; • Le regole e le norme agiscono come fattori di legittimazione e come agenti selezionatori di modalità organizzative favorendo la sopravvivenza dei sistemi ad esse isomorfi 161 www.profland.135.it
  • 162. è un sistema di norme o modelli di comportamenti prescritti ed accettati dai partecipanti di un sistema di azione, e rilevante ai fini dell’azione economica e sociale “Programmazione della mente” www.profland.135.it
  • 164. • sono regole che prescrivono quali azioni intraprendere in presenza di quale stimolo o situazione; • sono costituite da programmi, procedure, abitudini, pratiche; • la loro efficacia dipende da condizioni di elevata stabilità delle attività anche se non semplicemente da una loro particolare semplicità. www.profland.135.it
  • 165. • sono rappresentati da eurismi e leggi empiriche che si suppone generino azioni corrette in specifici campi d’azione; •incorporano conoscenze “procedurali” (come fare) anziché “sostantive” (cosa fare); •Lasciano elevata discrezionalità agli attori; •Ne sono esempi i codici di condotta professionale “corretta” che vincolano il comportamento di medici, avvocati ed altri professionisti. www.profland.135.it
  • 166. • sono “assunti” fuori discussione, spesso condivisi a livello di intere società; • lasciano elevata discrezionalità agli attori • sono atti a governare attività ad alto grado di complessità e variabilità www.profland.135.it
  • 167. • Orientamento all’innovazione • Orientamento al lungo o al breve termine • Orientamento all’esterno o all’interno • Orientamento proattivo o reattivo • Orientamento ai compiti o alle persone 167 www.profland.135.it
  • 168. il contenuto e il grado di incertezza delle attività condotte nei vari sistemi sono differenziati 168 www.profland.135.it
  • 169. problemi di coordinamento su scala globale della IBM Differenziazione delle culture organizzative dei diversi paesi www.profland.135.it
  • 170. Il grado di individualismo o di collettivismo • Grado di accettazione della distanza di potere • Grado di avversione all’incertezza • Mascolinità o femminilità della cultura 170 www.profland.135.it
  • 171. Differenze tra sistemi culturali nei diversi paesi Differenze nelle soluzioni organizzative adottate Sostanziale Possibilità di adottare una intrasferibilità del know varietà di soluzioni how organizzativo e delle organizzative anche all’interno soluzioni organizzative del medesimo contesto con la elaborate in una cultura probabilità di avere soluzioni ad un’altra simili in diversi contesti 171 www.profland.135.it
  • 172. è efficace ed efficiente in attività molto complesse in attività molto complesse Complessità Scarsa osservabilità informativa delle prestazioni 172 www.profland.135.it
  • 173. •sono sistemi di azione stabili; •sono esplicitamente descritti in documenti privati o tutelati dal diritto; •hanno una forma definita di divisione del lavoro e di coordinamento. Esplicitazione delle conoscenze codificate nelle regole e incorporazione in documenti accessibili e controllabili da diversi soggetti www.profland.135.it
  • 174. includono qualsiasi accordo con conseguenze patrimoniali per le parti volti a costituire o modificare un rapporto di obbligazione reciproca 1. Contratto istantaneo 2. Contratto obbligativo 3. Contratto relazionale 174 www.profland.135.it
  • 175. •definisce un’allocazione delle risorse in termini puramente sostantivi o distributivi; •non regola aspetti di processo, pertanto il contenuto procedurale del contratto è basso. •riconosce che la relazione non è istantanea, ma si svolge in un tempo in cui le condizioni possono variare; •istituiscono obblighi di comportamento. •Regola materie caratterizzate da un elevato grado di incertezza; •Si integra con meccanismi extra-contrattuali, come norme socialmente accettate. www.profland.135.it 175
  • 176. Riflettono il grado di formalizzazione interna di un sistema di azione economica Programmi Procedure Costituzioni Un sistema di azione economica è tanto più formalizzato quanto più le sue attività sono previste e Livelli di regolate in organigrammi, regolazione formale mansionari, procedure e programmi 176 www.profland.135.it
  • 177. equità di trattamento nei casi di molteplici contratti della stessa specie Maggiore leggibilità e trasparenza dei sistemi di azione E’ facilitata la valutazione del grado di rispetto ovvero di inadempienza dell’accordo o dell’impegno preso La codificazione delle informazioni permette un immagazzinamento e una velocità di trattamento altrimenti irrealizzabile 177 www.profland.135.it
  • 178. Il file è stato scaricato/visualizzato in forma gratuita da Profland: http://profland.altervista.org sezione Profstudio http://profland.altervista.org/profstudio/profstudio.htm oppure da qualche mirror, come: www.profland.cjb.net www.profland.135.it o dalla pagina dedicata su slideshare.net: www.slideshare.net/profman 178 www.profland.135.it