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2
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3. La gerarchia e il mercato sono due forme
alternative di organizzazione delle
attività economiche
(Williamson, 1975 e 1991)
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4. Sul mercato
Sul mercato
produttori e consumatori prendono le proprie
produttori e consumatori prendono le proprie
decisioni sulla base di informazioni locali e di
decisioni sulla base di informazioni locali e di
un’informazione generale rappresentata dal
un’informazione generale rappresentata dal
prezzo
prezzo
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5. Le condizioni essenziali per il buon
Le condizioni essenziali per il buon
funzionamento del mercato sono:
funzionamento del mercato sono:
la possibilità di uscita consentendo agli
•• la possibilità di uscita consentendo agli
agenti economici di sostituire le controparti
agenti economici di sostituire le controparti
dei loro scambi con offerenti o acquirenti
dei loro scambi con offerenti o acquirenti
alternativi;
alternativi;
•• la possibilità di trovare controparti
la possibilità di trovare controparti
alternative senza costi rilevanti (assenza di
alternative senza costi rilevanti (assenza di
monopolio).
monopolio).
5
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6. Una situazione di monopolio può derivare:
Una situazione di monopolio può derivare:
•• Da cause naturali;
Da cause naturali;
•• Dall’offerta di beni differenziati, complessi,
Dall’offerta di beni differenziati, complessi,
su misura e innovativi;
su misura e innovativi;
Dalla nascita di relazioni specifiche tra gli
•• Dalla nascita di relazioni specifiche tra gli
operatori che contribuiscono alla
operatori che contribuiscono alla
realizzazione di un prodotto finale.
realizzazione di un prodotto finale.
6
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7. Cause di crisi del mercato:
A) Le esternalità
B) L’esistenza di economie di scala e scopo
C) L’esistenza di costi di transazione
7
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8. A) Esternalità: i mercati non riescono a
gestire efficientemente quegli scambi che
hanno importanti conseguenze negative o
positive su terze parti non coinvolte nello
scambio
Es. L’inquinamento industriale è un
tipico caso di “esternalità negativa”
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9. B) Le economie di scala e di scope sono fattori
di crisi del mercato in quanto favoriscono la
crescita delle dimensioni efficienti delle
imprese
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10. C) I costi di transazione includono tutti i costi di
trasferimento di beni e servizi tra diversi attori
economici:
• Costi di ricerca dei partner
• Costi di valutazione della qualità dei beni e servizi
• Costi di decisione su quale scambio effettuare
• Costi di negoziazione dei termini dello scambio
• Costi di controllo sul rispetto delle condizioni
pattuite
• Costi di trasporto o trasferimento fisico dei beni e
servizi
10
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11. L’organizzazione,
come alternativa al mercato nel governo (o
coordinamento) delle attività economiche, è:
• Interna all’impresa
• Gerarchica o centralizzata
11
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12. Causa di crisi dell’organizzazione
Causa di crisi dell’organizzazione
La variabilità ambientale,
•• La variabilità ambientale,
che rende difficile definire oltre che contratti
che rende difficile definire oltre che contratti
completi anche piani e programmi
completi anche piani e programmi
completi
completi
Forme di organizzazione adhocratiche e
flessibili e accordi esterni con partner
diversi consentono di gestire la variabilità
12
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13. La crescita interna di una organizzazione può
essere basata:
1) Sulle risorse e le conoscenze
(economie di scope)
2) Sui costi di produzione e transazione
13
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14. 1) Economie di scope: i costi unitari di
produzione diminuiscono allorché più tipi di
beni o servizi siano prodotti congiuntamente
utilizzando le stesse risorse
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15. 2) Al crescere della specificità, dell’incertezza
e della frequenza delle transazioni
l’organizzazione interna diventa relativamente
più efficiente dell’organizzazione esterna
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16. Fattori che favoriscono la crescita
dimensionale dell’impresa
•Fattori di inerzia
•Obiettivi manageriali di crescita dell’impresa
•La crescita favorisce l’accumulazione di slack resources
•La crescita aumenta il prestigio, la visibilità e la sicurezza di
chi presta lavoro nell’impresa
Le imprese in cui gli obiettivi dei prestatori di
lavoro hanno un peso rilevante, avranno confini
efficienti maggiori di imprese che perseguono
obiettivi di redditività in senso stretto
16
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17. I limiti alla crescita dimensionale dell’impresa
sono rappresentati dai:
• Costi marginali di coordinamento, connessi
all’aggregazione di un’ulteriore attività
• Costi di transizione o cambiamento da una
forma organizzativa ad un’altra nella
regolazione di un dato insieme di attività
17
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19. La rete tra imprese
è una forma organizzativa basata su due principi :
• Un principio di differenziazione
in funzione delle specificità locali e delle
esigenze di specializzazione;
• Un principio di integrazione
tramite l’impiego di un mix di meccanismi
del coordinamento.
19
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20. In relazione ai meccanismi del coordinamento
che prevalgono, le reti tra imprese possono
distinguersi in:
• Reti sociali
• Reti burocratiche
• Reti proprietarie
20
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21. La rete sociale è:
• un insieme di imprese con relazioni di
interdipendenza
• regolate da meccanismi del coordinamento
dell’istituzionalizzazione non formali
21
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22. Meccanismi del coordinamento
dell’istituzionalizzazione non formali
La cultura,
intesa come un sistema di norme – o modelli di
comportamento generali prescritti a tutti gli attori di
un sistema di azione – accettato dai partecipanti e
rilevante ai fini dell’azione economica e sociale
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23. In questo tipo di rete la fiducia è una
componente molto importante
Essa determina nella relazione tra le imprese una riduzione
dell’incertezza endogena e favorisce il coordinamento tramite
meccanismi dell’istituzionalizzazione non formali
La fiducia è:
un’attitudine – senso di sicurezza che deriva da
un giudizio – un convincimento che qualcuno o qualcosa
sia conforme alle proprie
aspettative – attese o speranze
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24. La fiducia dipende da:
• esistenza di obiettivi comuni
• esistenza di una cultura comune
• effetti di reputazione e prestigio
• interazioni ripetute e frequenti tra gli attori
• un numero non elevato di imprese interdipendenti e di
materie da trattare
24
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25. Tipologie di reti sociali:
• Reti sociali • Reti sociali
simmetriche, asimmetriche,
dove le imprese operano dove c’è un’impresa che
in condizioni di parità ha un controllo su
risorse chiave ed
esercita la leadership
25
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26. Le variabili organizzative nelle reti sociali:
• Economie di specializzazione alte
• Economie di scala medio-basse
• Economie di scope medie
• Complementarità medie
• Insostituibilità bassa
• Incertezza endogena bassa
• Incertezza esogena alta
• Conflitto di interessi basso
• Numero di attori coinvolti basso
26
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27. Forme di interdipendenza
semplice complessa
sequenziale reciproca
transazionale
associativa pooled intensiva
27
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28. L’interdipendenza transazionale dà luogo a
scambi nelle reti
Anche nelle reti sociali tali scambi sono
regolati da prezzi e contratti istantanei
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29. I contratti istantanei regolano l’allocazione
delle risorse in termini puramente “sostantivi”
o distributivi
Essi non regolano aspetti di processo,
pertanto il contenuto “procedurale”
del contratto è basso
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30. Nelle reti tra imprese
Prezzo + Contratti istantanei =
Mercato
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31. Interdipendenze e mix di meccanismi del
coordinamento nelle reti sociali asimmetriche
semplice complessa
sequenziale reciproca
transazionale Cultura, prezzo, Cultura, prezzo,
Contratti istantanei contratti istantanei,
autorità
Pooled Intensiva
associativa cultura Cultura, autorità
31
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32. Esempi di reti sociali asimmetriche con
interdipendenze complesse:
• Il putting-out
• La costellazione
N.B. In queste forme organizzative è
presente un’impresa leader
32
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33. La costellazione
si caratterizza per la presenza di una impresa guida che si
configura come impresa di progettazione, assemblaggio e
commercializzazione, la quale si approvvigiona
largamente da imprese esterne, configurando in tal modo
una forte divisione del lavoro
L’impresa guida ha funzioni di
coordinamento e di controllo sulle
attività decentrate
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35. Interdipendenze e mix di meccanismi del
coordinamento nelle reti sociali simmetriche
semplice complessa
sequenziale reciproca
transazionale Cultura, prezzo, Cultura, gruppo,
Contratti istantanei prezzo, contratti
istantanei
Pooled Intensiva
associativa cultura Cultura, gruppo
35
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36. Nelle reti tra imprese
CULTURA + GRUPPO = CLAN
36
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37. Il CLAN
si configura come un processo di socializzazione,
relativamente completo, che, all’interno di un
contesto culturale simile, elimina le incongruenze
tra gli obiettivi dei singoli
Un ambiente privo di incongruenze richiede
una forte volontà di collaborazione e lo
sviluppo di un processo decisionale condiviso
da tutti gli attori
37
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38. Nelle reti tra imprese
Cultura + Gruppo + Prezzo + Contratti istantanei =
Mercato C
38
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39. Limite dei Mercati C
Sono sistemi ad accesso relativamente
chiuso, e quindi potenzialmente iniqui verso
gli aspiranti nuovi entranti, nonché
potenzialmente poco innovativi
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40. Una possibile risposta a questo limite
Contratti relazionali
in cui sono combinate regole formali
incorporate nei contratti e norme socialmente
accettate non formalizzate e non difendibili in
termini legali
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41. Esempi di reti sociali simmetriche
con interdipendenze complesse
• I distretti
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42. Il distretto viene definito come una
concentrazione territoriale di piccole imprese
che cooperano tra loro (Lorenzoni, 1997)
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43. Elementi costitutivi del distretto:
• Delimitazione territoriale: il distretto nasce e si sviluppa
su un’area geografica circoscritta, caratterizzata da una
propria specificità rispetto alle aree limitrofe;
• Cultura omogenea: che induce le imprese locali ad una
collaborazione spontanea;
• Sistema di piccole e medie imprese, tendenzialmente
impegnate su specifiche lavorazioni di fase e in varia
forma collegate alle altre imprese dell’area;
• Ruolo attivo degli attori istituzionali, attraverso
l’erogazione di servizi, la predisposizione di infrastrutture
e di corsi di formazione.
43
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44. I distretti industriali in Italia si
caratterizzano per:
il coordinamento informale di catene di
transazioni tra stadi di lavorazione svolti tra
diverse imprese della stessa zona (nello stesso
contesto culturale ed istituzionale)
oppure
la concertazione informale sul tipo di divisione
del lavoro e i livelli e i tipi di output nelle
relazioni orizzontali tra imprese caratterizzate
dallo stesso tipo di produzione e di Know how
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46. La rete burocratica è:
• Un insieme di imprese con relazioni di
interdipendenza
• regolate da meccanismi
dell’istituzionalizzazione formalizzati
46
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47. Meccanismi dell’istituzionalizzazione formalizzati
nelle reti burocratiche :
contratti obbligativi che definiscono non solo obblighi
reciproci a carattere patrimoniale ma anche altre
relazioni organizzative
Es. Diritti reciproci di
informazione, divisione dei
compiti, definizione delle
responsabilità, diritti di
ricompensa.
47
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48. Nelle reti burocratiche i contratti obbligativi
sono tipicamente incompleti
Le parti interessate aggiungono a tali contratti
esterni dei patti interni che specificano ulteriori
procedure, programmi di attività, sistemi di
supervisione e arbitrato interno
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49. Tipologie di reti burocratiche:
• Reti burocratiche • Reti burocratiche
simmetriche, dove le asimmetriche, dove
imprese operano in c’è un’impresa che ha
condizioni di parità un controllo sulle
risorse chiave ed
esercita la leadership
49
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50. Le variabili organizzative nelle reti burocratiche:
• Economie di specializzazione alte
• Economie di scala medio-basse
• Economie di scope medie
• Complementarità medie
• Insostituibilità medio- alta
• Incertezza endogena alta
• Incertezza esogena alta
• Conflitto di interessi alto
50
www.profland.135.it di attori coinvolti
• Numero alto
51. Forme di interdipendenza
semplice complessa
sequenziale reciproca
transazionale
associativa pooled intensiva
51
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52. Interdipendenze e
mix di meccanismi del coordinamento
nelle reti burocratiche
semplice complessa
Sequenziale Reciproca
transazionale Regole formali e Regole formali,
prezzo prezzo, autorità
associativa Pooled Intensiva
Regole formali Regole formali,
autorità
52
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53. Esempi di reti burocratiche
• Franchising
• Federazioni
• Contratto di consorzio
53
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54. Esercizio dell’autorità
nelle diverse tipologie di reti burocratiche
• Il contratto assegna l’autorità ad una delle
parti (es. franchising);
• Il contratto assegna l’autorità ad un organo
super partes (es. consorzi e federazioni)
54
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55. Il franchising
è una forma di rete che regola le transazioni tra
un’impresa centrale (franchisor) ed altre imprese
affiliate (franchisee)
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57. Concessione d’uso del proprio
marchio, immagine e nome,
trasferimento di know how
tecnico e manageriale
Franchisor Franchisee
Pagamento delle royalities
57
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58. Nel franchising
il contratto formalizza l’autorità del
franchisor sul franchisee
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59. La federazione
è una forma di rete:
• composta da tre o più organizzazioni
• che condividono risorse informative,
finanziarie ed umane
• per il raggiungimento di obiettivi comuni
• attraverso azioni coordinate
59
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60. Caratteri delle federazioni:
• Generalmente sono presenti numerosi partecipanti;
• Definizione di criteri per l’acquisizione ed il
mantenimento della membership;
• Il coordinamento interno è garantito da meccanismi
di pianificazione e controllo;
• Esistenza di un organismo centrale super partes con
poteri di guida e di supervisione sull’attività dei
membri
60
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61. Contratto di consorzio
Associazione tra imprese al fine di
condurre in comune alcune fasi o
sottoprogetti dell’attività di
diverse imprese
61
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62. Il consorzio:
• È costituito per consentire ai suoi membri di
svolgere in comune alcune attività;
• Ha una sua autonomia giuridica;
• mantiene una separazione dei diritti di proprietà e
degli utili fra i suoi membri;
• Dà luogo ad una organizzazione formalizzata, nel
senso di un’assegnazione stabile dei compiti e
lavori;
• Designa autorità interne con funzioni di ispezione,
supervisione e arbitrato.
62
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63. Le Federazioni sportive
operano a due diversi livelli:
• Federazioni internazionali
• Federazioni nazionali
63
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64. Le Federazioni internazionali:
• Sono reti di relazioni inter-organizzative
• Sono composte da Federazioni nazionali che
presiedono una stessa disciplina sportiva
• Organizzano in comune attività mettendo in
comune risorse complementari
64
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65. Le attività delle Federazioni internazionali:
1) Regolamentazione e gestione delle competizioni;
2) Promozione e sviluppo dello sport;
3) Coordinamento delle relazioni con gli altri attori
del Movimento Olimpico
65
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66. 1) Regolamentazione e gestione delle competizioni
• Definizione delle regole del gioco e di eleggibilità
alle competizioni;
• Definizione dei programmi degli eventi;
• Selezione degli arbitri, giudici, ed altri ufficiali;
• Definizione delle regole mediche per la tutela
della salute e per contrastare il fenomeno doping
66
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67. L’attività di regolamentazione
dei Giochi Olimpici deve essere conforme a
quanto disposto nella Carta Olimpica
ed è sottoposta all’approvazione del Cio
67
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68. 2) Promozione e sviluppo dello sport
• Contribuire al raggiungimento degli obiettivi
stabiliti nella Carta Olimpica
• Fornire assistenza tecnica nell’implementazione
del programma di Solidarietà Olimpica
• Promuovere la pratica degli sport attraverso
l’attività dei propri membri e attraverso interventi
specifici
68
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69. Le Federazioni Nazionali
sono organizzazioni responsabili nell’ambito dei
confini nazionali per il sostegno e la diffusione dello
sport cui presiedono
In un Paese, per ogni disciplina sportiva
esiste un’unica Federazione Nazionale
responsabile, cui spettano compiti di
governo nazionale della disciplina sportiva
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70. Nell’ambito del Movimento Olimpico le FN
rispondono a due “linee di comando”:
• Una rappresentata dalle Federazioni Internazionali
(dimensione tecnico-processuale);
• L’altra rappresentata dai Comitati Olimpici
Nazionali (dimensione geografica)
70
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71. Le FN nel proprio Paese curano:
• La promozione dello sport
• L’organizzazione delle competizioni e definizione dei
relativi programmi;
• L’addestramento, preparazione e selezione degli atleti e
delle squadre che partecipano alle competizioni
nazionali ed internazionali;
• La verifica della conformità degli impianti sportivi ai
requisiti tecnici definiti dalle regole nazionali ed
internazionali;
• La ricerca e la gestione delle risorse finanziarie,
tecniche ed umane richieste dalla federazione
71
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72. Il ruolo delle FI nel Movimento Olimpico
risponde ad un criterio di specializzazione per
processo
Gli attori e le attività sono collegati dalla
presenza di forti affinità delle competenze e
delle tecniche utilizzate, il cui sviluppo è
favorito proprio dal loro raggruppamento
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73. In quanto membri della rispettiva FI, le FN sono
tenute a rispettare una serie di obblighi
internazionali:
• Obblighi statuari, il cui rispetto rappresenta una
condizione necessaria per ottenere e mantenere la
membership;
• Obblighi tecnico sportivi, definiti al fine di
garantire correttezza ed uniformità nella disciplina
del rispettivo sport in tutte le parti del mondo.
73
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74. Le imprese aderenti al Conad sono:
• Imprenditori associati (dettaglianti e titolari
di esercizi commerciali);
• Cooperative (grandi centri di acquisto e
distribuzione);
• Consorzio nazionale
74
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75. Conad: nascita ed evoluzione
• 1950-1960: nascono le prime cooperative di
dettaglianti e gruppi di acquisto;
• 1962: viene costituito a Bologna il Consorzio
Nazionale Dettaglianti (Co.Na.D) con 420 soci;
• 1964: viene definito un primo programma
commerciale e a due persone viene delegata la
rappresentanza della società;
• 1966: viene assunta la prima persona a tempo
pieno al fine di mantenere i collegamenti tra i
gruppi.
75
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76. Conad: evoluzione
• 1968: viene definita una prima politica di marchio comune
e si sviluppa la prima campagna pubblicitaria a carattere
nazionale, sostenuta da un Comitato di direzione composto
da cinque persone;
• 1969-1972: vengono aperte alcune agenzie e viene
realizzata collegialmente una prima programmazione
organica e per obiettivi sia dei gruppi che del Consorzio;
• 1974-1976: si passa da una politica di stretto mutualismo
ad una politica di tipo imprenditoriale, e da un
associazionismo rivolto agli acquisti ad uno rivolto alle
vendite
76
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77. Limiti strutturali del Conad:
• Carenza di visione strategica;
• Lentezza dei processi decisionali;
• Forte frammentazione e disomogeneità
della base sociale;
• Difficile combinazione degli interessi dei
singoli associati con quelli complessivi del
gruppo.
77
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78. Politiche per il superamento dei limiti
strutturali
• Costruzione di un “sistema di imprese” fortemente
integrato;
• Strategia di sviluppo qualitativo;
• Processo di concentrazione ed integrazione dei
gruppo associati;
• Selezione della rete di vendita al fine di:
Costruire una struttura Razionalizzare i Rafforzare
più snella servizi a monte del l’immagine
78
www.profland.135.it punto di vendita
79. Strumenti per la realizzazione delle politiche:
• Canalizzazione e selezione della rete di
vendita
• Marca commerciale
• Alleanze
• Aggregazione tra cooperative in poli
79
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80. Il Conad ha realizzato una rete di società collegate
che forniscono servizi specializzati agli associati:
• Unico: sostiene lo sviluppo della rete distributiva
Conad nel Mezzogiorno;
• SND (Società Nazionale Discount): gestisce tutta la
contrattualistica nazionale per il canale hard discount;
• Leasinvest: assiste la progettazione finanziaria sugli
investimenti;
• Gardas: società di garanzia fidi che favorisce l’accesso
al credito alle imprese associate;
• Conad Program: opera nell’area dell’innovazione
tecnologica
80
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81. Le attività operative
del consorzio possono essere di due tipi:
• Attività diretta (limitata all’area dei prodotti
a marchio Conad);
• Attività indiretta; la centrale si limita alla
definizione dei contratti nazionali e
all’incasso delle provvigioni
81
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